I diabetici possono mangiare i dolci?

MEDICINA ONLINE MANGIARE DOLCI CIOCCOLATO FRUTTA MAGRA DIABETE CALORIE GLICEMIA GASSATA OLIGOMINARALE RICETTA INGRASSARE DIMAGRIRE INSULINA GLICATA COCA COLA ARANCIATA THE BERE ALCOL DIETA CIBO LONTANO DAI PASTI WALLP.jpgdiabetici devono stare alla larga dagli zuccheri, questo però non vuole dire che debbano rinunciare del tutto ai dolci, basta fare attenzione alla quantità e agli ingredienti.

Diabetici e dolci con la frutta
Dai dolci troppo ricchi di zucchero e creme dovrebbero stare lontani tutti, non solo i diabetici. Mentre per altri la conseguenza naturale è quella di scegliere dolci alla frutta, i diabetici in realtà devono fare attenzione anche alla frutta. Alcune varietà, contengono dosi di zucchero più alte, si pensi alle banane o ai frutti tropicali, meglio preferire mele, frutti di bosco, pesche, albicocche, melograno, meno zuccherini e quindi meglio tollerati. La considerazione però non va fatta esclusivamente sulla fonte di zuccheri, ma anche e soprattutto sulla quantità totale di zuccheri e carboidrati introdotti durante tutta la giornataPorzioni ridotte dunque sono fondamentali: il diabetico può concedersi una fetta di torta alla settimana, l’importante è non esagerare. Nel preparare un dolce alla frutta va considerato il fatto che la frutta essendo di suo zuccherina permette di usare meno zucchero nell’impasto.

Diabetici e ingredienti dei dolci
Altra questione importante è la composizione del dolce. Vanno preferiti quelli che privilegiano ingredienti a minor indice glicemico, come le farine integrali, i dolci poi dovrebbero essere poco o nulla zuccherati(esistono peraltro interessanti alternative allo zucchero), con confetture senza zuccheri aggiunti. Quanto ai dolci con frutta secca, va detto che noci, mandorle, nocciole e altri frutti secchi a guscio sono concessi, vanno invece evitati i canditi e la frutta disidrata dal momento che sono un concentrato di zuccheri. In merito all’utilizzo di yogurt nei dolci, è sempre da preferire quello bianco naturale senza zuccheri aggiunti. Via libera anche a un quadretto di cioccolato fondente, l’importante è che la pasta di cacao la faccia da padrone e che la percentuale di zuccheri aggiunti sia nulla o irrisoria. E il miele? Come lo zucchero incide sulla glicemia, però a suo vantaggio ha il fatto che essendo più dolce dello zucchero comune se ne può mettere meno per dolcificare. Attenzione infine ai dolci liquorosi: l’alcol contiene zuccheri.

I migliori prodotti per diabetici
Qui di seguito trovate una lista di prodotti di varie marche, estremamente utili per aiutare il diabetico ed il pre-diabetico a mantenere i giusti livelli di glicemia, perdere peso e migliorare la propria salute. Noi NON sponsorizziamo né siamo legati ad alcuna azienda produttrice: per ogni tipologia di prodotto, il nostro Staff seleziona solo il prodotto migliore, a prescindere dalla marca. Ogni prodotto viene inoltre periodicamente aggiornato ed è caratterizzato dal miglior rapporto qualità prezzo e dalla maggior efficacia possibile, oltre ad essere stato selezionato e testato ripetutamente dal nostro Staff di esperti:

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Differenza tra panettone e colomba: forma, ingredienti e calorie

MEDICINA ONLINE NATALE DOLCI NATALIZI PANDORO PANETTONE TORRONE NOCCIOLE CIOCCOLATO BIANCO SFOGLIATA LIEVITAZIONE INGREDIENTI ZUCCHERO A VELO CALORIE RICETTE DIFFERENZE DIETA CIBO DOLCEVoi preferite il panettone o la colomba? Entrambi questi famosi dolci tradizionali, uno natalizio l’altro pasquale, condividono gli ingredienti di base e la modalità di lievitazione: composti di farina, uova, zucchero e burro, entrambi vengono fatti lievitare due o più volte. Ma quali sono le differenze – a parte ovviamente la forma caratteristica – tra colomba e panettone?

Dal punto di vista calorico il panettone generalmente possiede tra le 330 e le 360 calorie per 100 grammi, mentre la colomba ha tra le 400 e le 450 calorie.

Nonostante la tradizione racconti che le origini della colomba ricadrebbero addirittura nella Lombardia del VI secolo, in realtà nella sua forma odierna il dolce pasquale risalirebbe solo al secolo scorso. Diversamente invece dal panettone, che comincia a diffondersi fin dal Medioevo.

Forme a parte, mandorle e granella di zucchero glassate coprono tutte le colombe, mentre esse si trovano solo nei panettoni non tradizionali; l’uvetta, ingrediente forte dei panettoni classici, è sostituita nelle colombe generalmente dalle scorzette di arancia candite. Una differenza sostanziale sta certamente nella distribuzione delle dosi tra i due dolci, conoscenza che rimane un segreto tra i pasticceri.

Secondo questo documento pubblicato dal Ministero delle Attività Produttive con lo scopo di tutelare alcune specialità dolciarie italiane, i passi fondamentali per la realizzazione di entrambi i dolci sono la lievitazione naturale e la presenza di burro e uova fresche. Per il resto i produttori sono liberi di creare la propria colomba e il panettone esclusivo della pasticceria. Unico limite da rispettare è la presenza di almeno il 50% dell’impasto base. Sempre aperte, dunque, le variazioni sul tema, ed è probabilmente così che nasce la differenza tra due dolci così simili tra loro.
Pochi ma fondamentali passaggi di pasticceria, provenienti da una tradizione consolidata, e ingredienti selezionati sono alla base della lavorazione sia del dolce natalizio che della colomba pasquale.

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Quante calorie hanno pandoro, panettone e torrone?

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Diabete e dolci di Natale: il diabetico può mangiare il panettone?

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Il panettone è un alimento sconsigliato, tuttavia può essere saltuariamente assunto dal paziente diabetico, in dosi moderate, preferibilmente lontano dai pasti principali e dopo parere positivo del medico. Sarebbe comunque preferibile sostituirlo con altri dolci meno calorici e con meno carboidrati.

Il problema vero del panettone è che spesso viene servito in tavola alla fine dei pasti natalizi che già da soli non sono ipercalorici e ricchi di carboidrati e vanno così ad aggiungersi a un menu già fin troppo abbondante. Per evitare un eccessivo apporto calorico e di carboidrati, un trucco potrebbe essere quello di ridurre le calorie durante la cena, diminuendo le porzioni ad esempio di pasta. Altro trucco è – se prevedete una cena abbondante – quello di limitare le calorie a pranzo o, comunque, nei giorni precedenti e successivi al periodo natalizio. Altro trucco è, ovviamente, quello di limitare le porzioni e di aumentare l’attività fisica prima, durante e dopo le feste.

Importante: in caso di dubbio, il paziente diabetico può – sotto controllo medico – monitorare la propria risposta glicemica all’assunzione di certi alimenti, annotando i valori su un taccuino e raffrontando le relative glicemie.

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Panettone: la ricetta più facile e veloce rispetto a quella tradizionale

Panettone traditional italian cake.Typical italian foodIl panettone “sciuè sciuè” è una ricetta facile, perfetta per stupire amici e parenti con un lievitato semplice da fare, soffice e buonissimo! E’ un buon compromesso per chi vuole fare in casa un panettone che ricorda molto il sapore ed il profumo di quello tradizionale ma che è facile da realizzare e alla portata di tutti; certo non potrà mai avere un’alveolatura come quella del panettone classico che viene fatto con lievito madre e che richiede 3 giorni di lavoro, ma fidatevi e provatelo perché è ottimo e tutti vi faranno i complimenti.
Ho completato la ricetta del panettone sciuè sciuè con la glassa mandorlata, la croccantezza delle mandorle e la dolcezza dello zucchero rendono questo panettone perfetto, quindi non fatelo senza perché è proprio questa semplice glassa a renderlo buonissimo.
La ricetta di questo panettone è quella della colomba di pasqua di Papum, un pasticcere genovese che ha divulgato molte sue ricette ottime tramite il forum cookaround. Se avete sempre desiderato fare il panettone in casa, se volete assaporare un panettone genuino fatto con le vostre mani, provate il mio panettone sciuè sciuè ed il successo sarà assicurato!

 Tempo di cottura 45 minuti
 Porzioni
10 persone
GLI INGREDIENTI
  • 500 g di farina manitoba
  • 100 g di zucchero semolato
  • 150 ml di acqua
  • 100 g di burro
  • 5 g di sale
  • 15 g di lievito di birra
  • 2 uova
  • 1 tuorlo
  • 1 arancia solo buccia grattugiata
  • vaniglia 1 cucchiaino di estratto o baccello
  • 180 g uva sultanina o gocce di cioccolato
  • 1 limone solo buccia grattugiata
  • Per la glassa
  • 40 g di farina di mandorle
  • 10 g di amido di mais
  • 100 g di zucchero semolato
  • 1 albume
  • zucchero a velo
  • zucchero in granella
  • mandorle pelate
PREPARAZIONE
  1. In una ciotola o nella planetaria con gancio a foglia disponete la farina a fontana, mettete al centro il lievito di birra sbriciolato, lo zucchero, il burro a pezzetti, le uova intere, il tuorlo, la scorza grattugiata di limone ed arancia, la vaniglia e metà dell’acqua, impastate brevemente, aggiungete la restante acqua ed il sale.
 Impastate per circa 15-20 minuti con gancio ad uncino fino ad avere un impasto elastico e ben amalgamato. Potete fare quest’operazione anche a mano. Staccate un paio di volte a distanza di 10 minuti l’impasto dal gancio e capovolgetelo in modo da dare maggiore forza alla pasta.
  2. Aggiungete all’impasto l’uvetta fatta rinvenire in precedenza in acqua calda e poi asciugata. Impastate a bassa velocità, capovolgendo ogni tanto l’impasto fino a quando l’uvetta sarà ben distribuita. Rovesciate l’impasto sul piano di lavoro e con le mani leggermente imburrate arrotondatelo facendolo roteare sul piano di lavoro dandogli una forma sferica regolare, (pirlatura). Mettete a lievitare in una ciotola oliata ben coperta con pellicola alimentare fino a quando non triplica, circa 2 ore nel forno spento con luce accesa.
  3. Trascorso il tempo sgonfiate l’impasto e spostatelo su un piano di lavoro, arrotondatelo nuovamente con le mani come fatto in precedenza, formate una sfera e mettetela in uno stampo da 750 g di carta o in uno stampo alto antiaderente per panettone precedentemente imburrato. Fate lievitare ben coperto fino a quando non arriva a due dita dal bordo (sempre forno spento con luce accesa).
  4. Intanto in una ciotola unite l’albume con la farina di mandorle, l’amido di mais e lo zucchero semolato, mescolate bene con una frusta a mano. Spennellate delicatamente la glassa sul panettone (ve ne avanzerà un po’), cospargete con zucchero in granella, qualche mandorla e spolverate con abbondantemente zucchero a velo. Mettete lo stampo del panettone in una teglia in modo che se in cottura cola un po’ di glassa non sporcherete il forno. Fate cuocere in forno preriscaldato a 185° per circa 45 minuti nella parte più bassa del forno, fate sempre la prova stecchino prima di sformare. Se dopo 35 minuti si colora troppo coprite con un foglio di alluminio. Sformate, fate raffreddare su di una gratella.
NOTE
  • Si conserva soffice fino a 3 giorni basta conservarlo ben chiuso in un sacchetto per alimenti.
  • Se non amate l’uvetta usate le gocce di cioccolato. Prima di incorporarle all’impasto tenetele in frezeer, ve ne serviranno 180 g.

Fonte originale: Chiarapassion

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Pandoro e dieta: calorie, carboidrati e valori nutrizionali

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Per rimanere in linea è meglio preferire le versioni classiche del pandoro, in modo da evitare le farcitura alla crema e cioccolato.

Pandoro classico

Calorie 100 gr Carboidrati Grassi Proteine Zuccheri
410 kcal 45,20 g 19,70 g 8,40 g 22,90 g

Visto che il pandoro tende non saziare velocemente, sarebbe meglio unire il consumo di una fetta di pandoro a una macedonia di frutta oppure usare come farciture del dolce dello yogurt magro. Al limite si possono mangiare le varianti leggere del pandoro, che contengono una quantità minore di grassi e zuccheri, ma questo non vuol dire che sia concesso esagerare.

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Torrone bianco morbido: ricetta facile e deliziosa

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Ingredienti:

  • 300 gr di nocciole intere sgusciate senza pellicina
  • 60 gr di mandorle sgusciate senza pellicina
  • 100 gr di pistacchi sgusciati senza pellicina
  • 200 gr di zucchero semolato
  • 50 ml di acqua
  • 100 gr di miele (meglio acacio o millefiori)
  • 2 albumi d’uovo
  • La scorza di un’arancia
  • La scorza di un limone
  • 2 fogli di ostia (si acquistano nei negozi di cake design)

Procedimento:

  1. Montare a neve gli albumi a neve ferma
  2. In un pentolino fate scaldare il miele e in un altro l’acqua con lo zucchero. Se avete un termometro alimentare la temperatura deve raggiungere i 140° per il miele e 130° per lo zucchero, se non lo avete, per capire quando è pronto deve fare delle bollicine sui bordi
  3. Mettete nel forno la frutta secca a 100° per 10 minuti in modo da farla tostare
  4. Unite ora lo zucchero bollente e il miele bollente al composto di albumi montando ancora con le fruste elettriche o nel robot da cucina
  5. Ora aggiungete la frutta secca (sempre bollente) e mescolate con un cucchiaio di legno
  6. In ultimo incorporate la buccia grattugiata dell’arancia e del limone
  7. Foderate uno stampo da forno con carta fono, mettete sopra l’ostia e poi versate il composto cercando di livellarlo
  8. Adagiate il secondo foglio di ostia e mettete in frigorifero per 15 minuti
  9. Ora potete sformare il torrone e tagliarlo in piccoli pezzi

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Differenza tra cubbaita e torrone

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La cubbaita, detta anche giuggiulena, è un delizioso torrone siciliano a base di sesamo e mandorle. In Sicilia, a Caltanissetta, la tradizionale cubbaita si produce unendo il verde del pistacchio, il giallo del miele e il bianco delle mandorle, offerti naturalmente dalle campagne nissene. Una ricetta antichissima che ha poi dato vita alle numerose varianti che oggi conosciamo, con l’inserimento di sapori tipici dell’isola come il limone, le arance, le noci e le nocciole, fino al sesamo e al cioccolato. Solo molti secoli dopo, negli anni ’70, a Belpasso, Francesco Condorelli inventerà i celebri torroncini che oggi conosciamo.

Ognuno degli ingredienti della cobaita ha qualcosa da raccontare della storia e delle tradizioni culturali della Sicilia più tipica, più vera: c’è il sesamo, innanzitutto, che in Sicilia si coltiva proprio dai tempi della dominazione araba nel ragusano, nella zona di Ispica ma anche ad Agrigento e nel trapanese, dove la pianta ha un terreno ed un clima ideali per la sua crescita. Tuttavia oggi è abbastanza difficile reperire sesamo siciliano poiché la coltivazione è stata via via abbandonata.

Il miele: quello perfetto per la preparazione della cobaita è tradizionalmente il miele di timo dei Monti Iblei, ma oggi vista la qualità e la disponibilità di molti mieli aromatici con caratteristiche particolari, come il miele d’agrumi o di mandorlo, si può lasciare spazio alla sperimentazione e alla fantasia dei maestri dolciari e dei pasticceri.

La difficoltà di questa ricetta sta nel procedimento della cottura: nel momento in cui si vanno a cuocere gli ingredienti insieme, la temperatura e il tempo di cottura devono essere tali da consentire al miele di caramellarsi ma anche all’olio dei semi di sesamo di non bruciarsi. Tanto più equilibrata sarà la mano del pasticcere, tanto più equilibrato sarà il contrasto fra le note dolci e amare, migliore sarà il sapore del croccante.

Questo dolce per tradizione si prepara in occasione del Natale, ma non solo. A Palermo era tradizione prepararlo nelle bancarelle delle fiere che venivano allestite in occasione delle feste di Pasqua e per la festa in onore di Santa Rosalia patrona di Palermo, che si tiene nei giorni di Luglio.

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