Eclissi solare: grazie alla scienza non ho più paura

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO SPAZIO DISEGNO SOLE ASTRONOMIA LUNA STELLA CIELO UNIVERSO MONDO TERRA ECLISSI TOTALEMi piace la scienza perché mi fa affrontare il mondo con meno paura dell’ignoto. Duemila anni fa l’eclissi solare mi avrebbe spaventato, avrei pensato che gli dei erano arrabbiati con me e con l’umanità intera; avrei immaginato che la fine del mondo stava arrivando e – terrorizzato – avrei ipotizzato che la mia vita era ormai agli sgoccioli. Ma oggi no: grazie alla scienza non ho più paura!

Quando siamo in balia di oscure superstizioni, la scienza è la luce che illumina la nostra esistenza.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
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Le distanze dell’universo, ovvero: bagliori di luce da una stella ormai scomparsa

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO SPAZIO DISEGNO SOLE ASTRONOMIA LUNA STELLA CIELO UNIVERSO MONDO TERRA (1)Quando la mattina andate a lavoro, o a scuola, o al supermercato, i km che vi distanziano dalla vostra meta vi sembrano tanti? E se vi dicessi che anche mille km in realtà non sarebbero poi una distanza così eccessiva? Appaiono una bella lunghezza a noi esseri umani, ma per l’universo sono una distanza ridicola: le stelle che vediamo – ad esempio – sono estremamente più lontane arrivando a distare anche migliaia di anni luce dalla terra. Proxima Centauri è, dopo il sole, la stella più vicina a noi e dista ben 4,2 anni luce. Ma prima di cominciare, facciamo un piccolo ripassino delle basi visto che tante persone pensano che un anno luce sia una unità di misura del tempo!

Cos’è un anno luce?

L’anno luce è in realtà un’unità di misura della lunghezza, definita come la distanza percorsa dalla luce (radiazione elettromagnetica) nel vuoto nell’intervallo temporale di un anno (circa 365 giorni e 6 ore). Poiché la luce è parecchio veloce (raggiunge quasi i 300 mila km al secondo!), se lasciata libera nel vuoto in un anno copre una distanza sbalorditiva: quasi 9461 miliardi di km!

Leggi anche: Cos’è un anno luce ed a quanti km corrisponde?

Così vicina e così lontana

Ma torniamo alla nostra cara Proxima Centauri, la stella più vicina a noi (escludendo il sole). “Vicina” è un termine difficile da digerire per noi piccoli esseri umani, visto che la distanza che ci separa da lei è 9461 miliardi di km moltiplicati per 4,2: davvero un bel tragitto!
Questo significa che la luce di Proxima Centauri – che vediamo risplendere oggi – è partita dalla stella alla fine del 2010 ed è giunta ai nostri occhi dopo un – velocissimo ma lunghissimo – viaggio di oltre 4 anni. Vi sembra tanto? Stiamo parlando della più vicina alla terra! Alcune stelle nel cielo sono così distanti da noi che, nonostante la loro luce sia ancora ben visibile, in realtà sono già “morte” da migliaia di anni e quello che noi vediamo è il bagliore che hanno irradiato prima di sparire.

Milioni, miliardi e decine di miliardi di anni luce

Prendiamo la galassia NGC 4639, essa è posta a 68 milioni di anni luce: la luce delle sue stelle visibile oggi è partita quindi circa 68 milioni di anni fa, e solo in questo momento ha raggiunto noi. Pensate che 68 milioni di anni luce siano molti? Per le distanze dell’universo sono “noccioline”! La luce di GRB 050904 ha impiegato 12.77 miliardi di anni a raggiungere la Terra. Parte da ancora più lontano la luce di GRB 080913: 12.8 miliardi di anni luce. La mia preferita è la galassia IOK-1, “appena” 12,88 miliardi di anni luce. Non vi colpisce il fatto che noi la vediamo oggi come era quasi 13 miliardi di anni fa? Chissà com’è ora in realtà! Anche se non possiamo vederli direttamente, tramite calcoli e ricerche siamo a conoscenza di molti oggetti distanti svariati miliardi di anni luce dal Sole. A proposito del sole! Lo stesso sole che noi vediamo nel cielo di giorno, nella realtà non è mai nel punto dove lo vediamo: noi vediamo il punto in cui era circa 8 minuti prima, essendo appunto questo il tempo che impiega la luce solare a raggiungere i nostri occhi. Vi ho fatto venire il mal di testa?

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Qual è la differenza tra la depilazione definitiva con luce pulsata fatta dal medico e quella fatta dall’estetista?

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO DONNA NUDA BELLA CORPO ESTETICA BELLEZZA FISICO MAGRAMolti pazienti di entrambi i sessi mi chiedono quale sia la differenza della luce pulsata (strumento che si usa per depilazione permanente e fotoringiovanimento) fatta dal medico e quella fatta dall’estetista.

Il decreto del 12-5-2011 firmato dal ministro della Salute dott. F. Fazio, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n°163 del 15-7-2011, stabilisce che il personale non medico impiegato nel settore estetico (estetista), NON è autorizzato ad utilizzare dispositivi per depilazione ad impulsi luminosi (Luce Pulsata) qualora la fluenza (per capirci: la “potenza”) dei suddetti dispositivi risulti superiore a 26 joule/cm2 con sistema di raffreddamento cutaneo integrato o di 13 joule/cm2 se sprovvisto di raffreddamento.

La legge stabilisce quindi da molti anni che solo i medici possono utilizzare dispositivi a Luce Pulsata ad elevata potenza e pertanto ad elevate prestazioni, per le procedure di depilazione definitiva.

Le estetiste che usino strumenti con potenza superiore a 26 joule/cm2 hanno in mano – senza averne le competenze – uno strumento capace di determinare danni permanenti alla vostra salute ed alla vostra bellezza. Ancora più importante: compiono un reato grave (esercizio abusivo della professione medica).

Le estetiste che usano strumenti con potenza inferiore a 26 joule/cmhanno in mano uno strumento che è si legale, ma è anche estremamente meno potente rispetto a quello che possono per legge usare solo i medici. In definitiva il medico è autorizzato ad usare uno strumento molto più efficiente rispetto a quello che per legge possono usare le estetiste, con differenze – nel risultato finale – estremamente evidenti. A voi la scelta.

Leggi anche: Quali sono le differenze tra la cavitazione fatta dal medico e quella fatta dall’estetista?

Sullo stesso argomento ti consiglio di leggere inoltre: il mio articolo sulla Radiofrequenza Monopolare, dove parlo anche della questione “Radiofrequenza dal medico o dall’estetista?”

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Primo mare, primo sole: i consigli per proteggere la nostra pelle dalle scottature (anche a tavola)

Fa molto caldo qui a Roma e sono sicuro che le spiagge di Ostia e Fregene in questo momento saranno molto affollate! La voglia di godersi il primo sole è sicuramente tanta e, ad essere sincero, se non avessi da lavorare, anche io sarei in spiaggia cullato dai raggi di sole! Nonostante non sia ancora estate, è necessario ricordare alcune precauzioni per evitare scottature e danni causati dall’esposizione ai raggi ultravioletti. Ecco alcuni pratici consigli che possono tornarvi molto utili per “salvare la vostra pelle” come diceva Ligabue in una vecchia canzone!

1) La protezione inizia prima di arrivare in spiaggia: perché i solari siano efficaci occorre applicarli una ventina di minuti prima dell’esposizione al sole. E’ poi importante che siano usati su tutta la superficie del corpo, anche nelle zone poi coperte dal costume. Vanno inoltre riapplicati ogni 2 o 3 ore, dopo un’immersione in acqua o dopo aver sudato

Leggi anche: La giornata ideale per avere un’abbronzatura perfetta

2) Scegliere la protezione giusta: il corretto livello di protezione dipende dal fototipo di ciscuno. Chi ha occhi e pelle chiara, e capelli biondi ad esempio ha una pelle con minor capacità di resistere ai danni dei raggi ultravioletti. Chi, al contrario, ha occhi e capelli più scuri e carnagione olivastra ha un fototipo alto, ovvero può esporsi con maggior tranquillità al sole.

3) Non abbassare la protezione: in molti, dopo aver applicato delle creme solari ad alta protezione, nei primi giorni di sole, tendono a passare a protezioni di livello inferiore, ma non si dovrebbe mai fare. Questo perché gli studi ci dicono che la reale protezione non viene mai applicata a dovere, dunque sarebbe consigliabile mantenere una protezione alta nel tempo.

Leggi anche: L’esposizione al sole in gravidanza fa bene al bambino e previene la sclerosi multipla

4) Proteggersi anche quando si fa sport: è assolutamente consigliabile ricorrere alle protezioni solari anche quando si fa sport all’aria aperta, quando si suda e non si pensa all’azione dei raggi ultravioletti.

5) Massima attenzione ai bambini: i più piccoli che, specie in questa stagione e in estate trascorrono molto tempo fuori casa, vanno adeguatamente protetti, sempre. E’ infatti dimostrato che l’esposizione violenta ai raggi Uv (dunque con scottature) in età pediatrica è uno dei maggiori fattori di rischio per l’insorgenza di tumore della pelle in età adulta.

Leggi anche: Prendere il sole in gravidanza: le regole da seguire per la sicurezza nostra e del nostro bambino

6) La prevenzione si fa anche a tavola: è molto importante alimentarsi e idratarsi adeguatamente. In estate e quando ci si espone al sole maggiormente, è bene idratarsi, bevendo almeno due litri di acqua al giorno. La dieta poi aiuta a prevenire i danni dei raggi ultravioletti e a ripararli (vedi punto successivo).

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7) Sì a frutta e verdura di stagione in quantità: la natura ci fornisce ciò di cui abbiamo maggiormente bisogno. Dopo un’esposizione al sole è bene introdurre degli antiossidanti naturali, primo tra tutti l’uva, che matura proprio ad estate inoltrata, quando la pelle ne ha più bisogno. Via libera poi a verdura e frutta colorata: pomodori, albicocche, meloni e pesche sono tutti ricchi di beta-carotene, che aumenta la naturale protezione della pelle nei confronti del sole.

8) Usa un multivitaminico: un integratori completo di vitamine e sali minerali, aumenta le possibilità di avere una abbronzatura perfetta. Noi vi consigliamo questo prodotto: https://amzn.to/3wPTlxT

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Lettini solari vietati in Australia: provocano il cancro

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO OSPEDALE ANAMNESI ESAME FONENDOSCOPIOMalgrado sia baciata dal sole naturale come poche altre nazioni al mondo, fra la fine degli anni Novanta e gli inizi del Duemila l’Australia ha conosciuto un’inattesa diffusione di centri specializzati nell’abbronzatura artificiale, presi d’assalto soprattutto da una clientela under 30. Ma il boom dei lettini solari si è anche accompagnato ad un aumento di casi di cancro alla pelle, che oggi sono l’80% di tutti i tumori del paese.

Continua la lettura su https://www.corriere.it/salute/dermatologia/13_ottobre_24/lettini-solari-vietati-australia-sono-pericolosi-provocano-cancro-13355dd2-3cc0-11e3-b96f-84c91179c77b.shtml

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