Differenza tra emicrania con aura ed emicrania senza aura

Dott. Loiacono Emilio Alessio Medico Chirurgo Medicina Chirurgia Estetica Benessere Dietologia Sessuologia Ecografie Tabagismo Smettere di fumare Perchè è così difficile smettere di fumare Perchè mi sento depresso dopoL’emicrania è un mal di testa caratterizzato da un dolore prevalentemente unilaterale (ma può anche essere bilaterale), di intensità moderata o severa, descritto come pulsante, che tende a peggiorare con il movimento e con gli sforzi fisici e solitamente risulta associato a nausea e/o vomito. L’emicrania si distingue in due forme: emicrania senza aura ed emicrania con aura

Le differenze principali sono nella frequenza (l’emicrania con aura è meno frequente di quella senza aura) e nella presenza/assenza dell’aura. A tale proposito leggi questo articolo: Cos’è l’aura emicranica?

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Emicrania senza aura: cause, sintomi, diagnosi e trattamenti

Dott. Loiacono Emilio Alessio Medico Chirurgo Medicina Chirurgia Estetica Benessere Dietologia Sessuologia Ecografie Tabagismo Smettere di fumare Mangiare meno ringiovanisce il tuo cervello2

L’emicrania è un mal di testa caratterizzato da un dolore prevalentemente unilaterale, ma può manifestarsi anche bilateralmente, di intensità moderata o severa, descritto come pulsante, che tende a peggiorare con il movimento e con gli sforzi fisici e solitamente risulta associato a nausea e/o vomito. Generalmente il dolore si sviluppa nella regione frontotemporale per poi estendersi a tutto il capo e al collo. I soggetti colpiti da emicrania manifestano disturbi nei confronti della luce (fotofobia), disturbi nei confronti del rumore (fonofobia) e, in alcuni casi, disturbi nei confronti di odori (osmofobia). Solitamente il paziente desidera e ha bisogno di stare a letto, a riposo assoluto, in ambiente buio e silenzioso. La durata degli attacchi è compresa tra 4 e 72 ore. In generale la prevalenza media dell’emicrania nella popolazione adulta è di circa il 12% (18% nelle donne e 6% negli uomini). L’emicrania si distingue in due forme: emicrania senza aura (è la forma più frequente e rappresenta l’80% di tutti i casi di emicrania) ed emicrania con aura (quest’ultima è meno frequente, circa il 10-15% dei casi totali di emicrania).

L’emicrania senza aura spesso compare al risveglio. La frequenza con cui questo disturbo si manifesta è molto variabile da soggetto a soggetto: può andare da qualche episodio all’anno a manifestarsi quasi quotidianamente (emicrania cronica); nella maggior parte dei casi le crisi si scatenano da 1 a 4 volte al mese. Nonostante le cause all’origine dell’emicrania senza aura non siano ancora note, la letteratura scientifica ha riconosciuto la presenza di alcuni fattori scatenanti: eventi stressanti, ovulazione, ciclo mestruale, eccesso o difetto di sonno, consumo di particolari alimenti. Anche nell’emicrania senza aura la proporzione di donne e uomini interessati dalla patologia rimane la stessa che per l’emicrania in generale: per ogni 3 donne con la patologia risulta colpito un uomo.

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Che cos’è l’emicrania senza aura?

L’emicrania senza aura spesso compare al risveglio. La frequenza con cui questo disturbo si manifesta è molto variabile da soggetto a soggetto, può variare da qualche episodio all’anno a manifestarsi quasi quotidianamente (emicrania cronica). Nella maggior parte dei casi le crisi si scatenano da 1 a 4 volte al mese.

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Quali sono le cause dell’emicrania senza aura?

All’origine dell’emicrania sembrerebbe esserci un particolare processo caratterizzato dallo spasmo rapido dei vasi encefalici seguito da una prolungata vasodilatazione. Quali siano le cause che, a loro volta, provocano l’innescarsi di questo particolare meccanismo non è però ancora noto. Nonostante le cause all’origine di questo disturbo non siano ancora conosciute, alcuni fattori possono risultare scatenanti, come ad esempio il consumo di particolari alimenti, variazioni delle abitudini di vita o dei ritmi di sonno/veglia, eventi particolarmente stressanti.

Quali sono i sintomi dell’emicrania senza aura?

Nella forma senza aura l’emicrania è caratterizzata da un dolore prevalentemente unilaterale, ma può manifestarsi anche bilateralmente, di intensità moderata o severa, descritto come pulsante, che tende a peggiorare con il movimento e con gli sforzi fisici e solitamente risulta associato a nausea e/o vomito. Generalmente il dolore si sviluppa nella regione frontotemporale per poi estendersi a tutto il capo e al collo. I soggetti colpiti manifestano disturbi nei confronti della luce (fotofobia), disturbi nei confronti del rumore (fonofobia) e, in alcuni casi, disturbi nei confronti di odori (osmofobia). Gli attacchi di emicrania possono essere preceduti di alcune ore da una serie di disturbi premonitori (i cosiddetti “sintomi prodromici“) tra cui irritabilità, stanchezza, sonnolenza, tendenza a cambiare umore.

Prevenzione

I farmaci di prevenzione vengono impiegati soprattutto sui soggetti – che costituiscono la minoranza – che presentano attacchi di emicrania molto frequenti. I rimedi più attivi nel ridurre la frequenza delle crisi sono il metoprololo, la flunarizina, l’amitriptilina, alcuni antiepilettici e alcuni antidepressivi. Tra le terapie preventive non farmacologiche vanno segnalati il biofeedback e l’agopuntura.

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Diagnosi

La diagnosi di emicrania senza aura si basa sulla manifestazione di almeno 5 attacchi che soddisfano i seguenti criteri:

  • durata degli attacchi di 4-72 ore senza farmaci o trattati senza successo;
  • presenza di almeno due delle seguenti caratteristiche: unilateralità del dolore; dolore pulsante; intensità moderata o forte; peggioramento indotto dall’attività fisica;
  • presenza, durante il mal di testa, di almeno uno dei seguenti sintomi: nausea e/o vomito; fono e/o foto fobia.

La storia clinica e l’esame obiettivo e neurologico serviranno per escludere un’origine secondaria dell’emicrania (attribuibile, cioè, ad altre cause come traumi a carico di collo e schiena, infezioni, patologie vascolari, assunzione di sostanze stupefacenti, patologie psichiatriche, ecc) e a determinare con certezza, quindi, la diagnosi di emicrania senza aura.

Trattamenti

Nei soggetti che soffrono di un numero limitato di crisi emicraniche all’anno la terapia farmacologica è mirata a stroncare l’attacco (terapia sintomatica), mentre quando le crisi sono frequenti e ricorrenti si prende in considerazione una finalità preventiva (terapia preventiva).
Tra i farmaci più utilizzati nella terapia sintomatica dell’attacco emicranico ci sono i comuni analgesici non steroidei (Fans) e i triptani.

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Emicrania con aura: cause, sintomi, diagnosi e trattamenti

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L’emicrania è un mal di testa caratterizzato da un dolore prevalentemente unilaterale (ma può anche essere bilaterale), di intensità moderata o severa, descritto come pulsante, che tende a peggiorare con il movimento e con gli sforzi fisici e solitamente risulta associato a nausea e/o vomito. Generalmente il dolore si sviluppa nella regione frontotemporale per poi estendersi a tutto il capo e in alcuni casi anche al collo. I soggetti colpiti da emicrania manifestano disturbi nei confronti della luce (fotofobia), disturbi nei confronti del rumore (fonofobia) e, in alcuni casi, disturbi nei confronti di odori (osmofobia). Solitamente il paziente desidera e ha bisogno di stare a letto, a riposo assoluto, in ambiente buio e silenzioso. La durata degli attacchi è compresa tra 4 e 72 ore. La presenza media dell’emicrania nella popolazione adulta è di circa il 12% (18% nelle donne e 6% negli uomini). L’emicrania si distingue in due forme: emicrania senza aura ed emicrania con aura (quest’ultima è meno frequente).

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Cos’è l’aura?

A tale proposito leggi questo articolo: Cos’è l’aura emicranica?

Cos’è l’emicrania con aura?

Nella forma con aura, l’emicrania è preceduta da diversi sintomi tipo visione di lampi (fotopsia), scotomi scintillanti, deformazioni degli oggetti, emianopsia (oscuramento di metà campo visivo), ma anche addormentamento del braccio e della gamba (parestesia), disturbi della parola di tipo afasico (se la cefalea è localizzata a sinistra). Alla cessazione dei sintomi che costituiscono l’aura inizia l’emicrania, che si accompagna generalmente a nausea, vomito, fotofobia, fonofobia e osmofobia.

Quali sono le cause dell’emicrania con aura?

All’origine dell’emicrania sembrerebbe esserci un particolare processo caratterizzato dallo spasmo rapido dei vasi encefalici seguito da una prolungata vasodilatazione. Quali siano le cause che, a loro volta, provocano l’innescarsi di questo particolare meccanismo non è però ancora noto. Nonostante le cause all’origine di questo disturbo non siano ancora note, alcuni fattori possono risultare scatenanti, come ad esempio il consumo di particolari alimenti, variazioni delle abitudini di vita o dei ritmi di sonno/veglia, eventi particolarmente stressanti.

Quali sono i sintomi dell’emicrania con aura?

Nell’emicrania con aura il dolore tipico dell’emicrania è preceduto da diversi sintomi, che possono durare tra i 10 e i 60 minuti, tra cui:

  • visione di lampi (fotopsia);
  • scotomi scintillanti;
  • deformazioni degli oggetti;
  • emianopsia (oscuramento di metà campo visivo);
  • addormentamento del braccio e della gamba (parestesia);
  • disturbi della parola di tipo afasico (se la cefalea è localizzata a sinistra).

Alla cessazione dei sintomi che costituiscono l’aura inizia l’emicrania, che si accompagna generalmente a nausea, vomito, fotofobia, fonofobia e osmofobia.

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Diagnosi

La diagnosi di emicrania con aura può essere fatta quando si siano verificati almeno due attacchi con le medesime caratteristiche. La storia clinica e l’esame obiettivo e neurologico serviranno per escludere un’origine secondaria dell’emicrania (attribuibile, cioè, ad altre patologie).

Trattamento e prevenzione

Nei soggetti che soffrono di un numero limitato di crisi emicraniche all’anno la terapia farmacologica è mirata a stroncare l’attacco (terapia sintomatica), mentre quando le crisi sono frequenti e ricorrenti si prende in considerazione una finalità preventiva (terapia preventiva).
Tra i farmaci più utilizzati nella terapia sintomatica dell’attacco emicranico ci sono i comuni analgesici non steroidei (Fans) e i triptani: entrambe queste tipologie di farmaci riescono a stroncare l’attacco doloroso, mentre generalmente non riescono a sortire effetto sull’aura.
I farmaci di prevenzione vengono impiegati soprattutto sui soggetti – che costituiscono la minoranza – che presentano attacchi di emicrania molto frequenti. I rimedi più frequenti contro le crisi sono il metoprololo, la flunarizina, l’amitriptilina e la lamotrigina, che sembrerebbe essere efficace sia sull’attacco doloroso che sull’aura. Tra le terapie preventive non farmacologiche vanno segnalati il biofeedback e l’agopuntura.

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Come vediamo i colori e cos’è lo spettro visibile?

MEDICINA ONLINE BAMBINO MOTIVI DISEGNARE SMETTERE COLORE COLORARE DISEGNO CERVELLO BIMBOIsaac Newton, il famoso scienziato inglese vissuto tra il XVII ed il XVIII secolo, fu il primo a scomporre la luce bianca e a descriverne i sette colori che la costituiscono: rosso, arancione, giallo verde, azzurro, indaco e violetto. Il rosso si trova in corrispondenza delle radiazioni di lunghezza d’onda maggiori (tra i 650 ed i 700 nm), il violetto è in corrispondenza delle radiazioni di lunghezza d’onda minori (420-470). Tra i due estremi troviamo tutti gli altri colori dello spettro con lunghezze d’onda intermedie. Quindi un oggetto ci appare di un determinato colore perché assorbe le radiazioni di diversa lunghezza d’onda e riflette quella del colore che noi gli attribuiamo. Per esempio la Ferrari ci appare rossa perché assorbe tutte le radiazioni visibili tranne quella rossa che viene riflessa e che noi percepiamo e così via.
La luce che noi percepiamo (spettro visibile) è solo una piccola porzione dello spettro elettromagnetico di cui fanno parte anche le onde radio, le microonde, l’infrarosso, gli ultravioletti, i raggi X ed i gamma. I nostri occhi sono in grado di vedere (ed in grado di qualificarne i colori), nello spettro visibile, radiazioni della lunghezza d’onda comprese tra i 400 ed i 700 nm (nanometri= unità di misura delle lunghezza d’onda più basse corrispondente ad un miliardesimo di metro). Nella nostra retina ci sono circa 120.000.000 di bastoncelli che ci assicurano la visione notturna e circa 6.500.000 di coni tutti localizzati nella fovea.
I coni ci permettono di percepire i colori e ne esistono di 3 tipi a seconda della loro sensibilità per i colori e quindi per la lunghezza d’onda di questi. I coni “S” hanno il massimo di sensibilità per a 437 nm (coni per il blu); i coni “M” a 530 nm (coni per il verde), ed i coni “L” a 564 nm (per il rosso).

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Differenza tra elettrone, fotone, protone e ione

MEDICINA ONLINE ATOMO ELETTRONE ORBITA ORBITALE LIVELLO ENERGETICO ELETTRONE NUCLEO PROTONE NEUTRONE FOTONE RAGGIO RADIAZIONE LUCE VELOCITA CHIMICA DIFFERENZA STRUTTURA BOHR RELATIVITA GENERALE RISTRETTA WALLPAPER SFONDOL’elettrone è una particella subatomica con carica elettrica negativa che si ritiene essere una particella elementare; ruota attorno al nucleo dell’atomo costituito da protoni e neutroni. Gli elettroni, insieme ai protoni e ai neutroni, sono componenti degli atomi e, sebbene contribuiscano alla massa totale dell’atomo per meno dello 0,06%, ne caratterizzano sensibilmente la natura e ne determinano le proprietà chimiche: il legame chimico covalente si forma in seguito alla condivisione di elettroni tra due o più atomi. L’elettrone, come altre particelle di materia, è dotato di massa e carica elettrica, ha una velocità v (rispetto ad un sistema di riferimento) che non raggiunge mai la velocità della luce e possiede energia e quantità di moto (calcolabili a basse velocità per mezzo delle relazioni della fisica classica e ad alte velocità mediante la fisica relativistica).

Il fotonequanto di energia, è una particella che che costituisce un’onda elettromagnetica ed al contrario dell’elettrone non possiede massa né carica elettricasi muove in qualsiasi sistema di riferimento a velocità c, possiede energia e quantità di moto.

Il protone è una particella subatomica composta dotata di carica elettrica positiva, formata da due quark up e un quark down che sono detti di valenza, in quanto ne determinano quasi tutte le caratteristiche fisiche. Costituisce il nucleo assieme al neutrone, con il quale si trasforma continuamente mediante l’emissione e l’assorbimento di pioni.

Lo ione è un’entità molecolare elettricamente carica: si forma quando un atomo (o una molecola o un gruppo di atomi legati tra loro) cede o acquista uno o più elettroni si trasforma in uno ione, positivo (se ha perso l’elettrone) o negativo (se ne ha acquisito uno)

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Cos’è un anno luce ed a quanti km corrisponde?

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma COSE ANNO LUCE QUANTI KM CORRISPONDE Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene HD.jpgL’anno luce o light year (ly o al) non è, contrariamente a quello che farebbe pensare il suo nome, una unità di misura del tempo: è invece un’unità di misura della lunghezza.

Anno luce: definizione
L’anno luce è definito come la distanza percorsa da un fotone (dalla luce, cioè una radiazione elettromagnetica) nel vuoto in assenza di campo gravitazionale o magnetico, nell’intervallo temporaneo di un anno giuliano (equivalente a 365,25 giorni, mediamente di 86 400 secondi ciascuno, in totale corrispondenti a 31 557 600 secondi).

Anno luce: a quanti km equivale?
Poiché la velocità della luce nel vuoto è pari a 299 792,458 chilometri al secondo (km/s), un anno luce corrisponde a…

299\,792\,,458\ {\mathrm  {km/s}}\cdot 365{{,}}25\ {\mathrm  {d}}\cdot 86\,400\ {\mathrm  {s/d}}\approx 9{{,}}461\cdot 10^{{12}}\ {\mathrm  {km}}

vale a dire 9 460 730 472 581 chilometri, che corrispondono a ben 63 241 volte la distanza fra la Terra e il Sole (nota come “unità astronomica”). La luce è quindi decisamente… veloce, riuscendo a percorrere nel vuoto quasi 9500 miliardi e mezzo di km in un anno.

Per cosa viene usato l’anno luce?
Essendo un valore così grande, l’anno luce non trova applicazione nell’uso quotidiano di tutti noi, è invece estremamente utile in astronomia per esprimere le distanze con (e tra) oggetti celesti posti al di fuori dal Sistema Solare, cioè per distanze su scala galattica.

Altre misure usate in astronomia
Un’altra unità dello stesso ordine di grandezza spesso utilizzata dagli astronomi è il parsec, che corrisponde a circa 3,26 anni luce. Altre unità di misura delle lunghezze accomunate con l’anno luce sono il minuto luce (pari a 17 987 547 480 metri), il secondo luce (pari a 299 792 458 metri), e così via; esse sono ottenute considerando la distanza percorsa dalla luce in una certa unità di tempo.

Leggi anche: Le distanze dell’universo, ovvero: bagliori di luce da una stella ormai scomparsa

Alcuni esempi e curiosità

  • La luce impiega circa 1,28 s per coprire la distanza che separa la Terra dalla Luna.
  • In una scala in cui la Terra avesse un diametro di 1 cm, un anno luce corrisponderebbe a una distanza di 7 423,80 chilometri.
  • La luce impiega circa 8,33 minuti per viaggiare dal Sole alla Terra.
  • Un’ora luce corrisponde a circa 1,08 miliardi di chilometri (circa la distanza tra il Sole e Saturno).
  • Plutone è a circa 39 UA dalla Terra, il che significa che è a circa 5,4 ore (5 h 24 min) luce dalla Terra.
  • La stella più vicina alla Terra (escluso il Sole), Proxima Centauri, dista 4,23 anni luce dalla Terra.
  • Il disco della nostra galassia, la Via Lattea, ha un diametro di circa 100 000 anni luce.
  • La più vicina galassia di grandi dimensioni, la galassia Andromeda, si trova a una distanza di 2,5 milioni di anni luce.
  • Il Gruppo Locale ha un diametro di circa 10 milioni di anni luce.
  • Il quasar più vicino alla Terra (3C 273) si trova a circa 3 miliardi di anni luce.
  • Alla velocità attuale di circa 61 000 km/h la sonda Voyager I lanciata nel 1977, percorrerà la distanza di 1 anno luce in circa 17 700 anni.
  • Poiché si calcola che il Big Bang sia avvenuto circa 13 820 000 000 di anni fa, l’Universo osservabile, supposto sferico, ha un raggio di circa 13 820 000 000 anni luce.

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Rimuovi definitivamente i capillari in modo veloce e sicuro con la Luce Pulsata Medicale

Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Flebologo Ecografia Vascolare Articolare RIMUOVI CAPILLARI TELEANGECTASIE Medicina Estetica Luce Pulsata Depilazione Macchie Capillari Mappatura Rughe Dietologo Roma  Radiofrequenza Cavitazione Cellulite 1Grazie alla tecnica chiamata Luce Pulsata Medicale (simile ad un laser da cui però differisce per alcune caratteristiche tecniche) il medico può ridurre un inestetismo molto odiato: i capillari visibili. Per la verità con tale tecnica si possono trattare veramente moltissimi tipi di inestetismi (macchie cutanee, tatuaggi, peli…) ma oggi ci concentreremo sulle patologie causate dalla dilatazione dei piccoli vasi sanguigni. Iniziamo con un piccolo ripasso delle basi.

Cosa sono le telengectasie?
Le teleangectasie sono dilatazioni innocue di piccoli vasi ematici (venule, capillari ed arteriole), visibili oltre l’epidermide. Le teleangectasie si presentano come superficiali arborescenze sinuose, dal colorito rosso-bluastro, spesso conseguenza di turbe cutanee di natura infiammatoria degenerativa: non a caso, le teleangectasie rappresentano un disturbo frequente nelle dermatosi. Le teleangectasie sono così classificate:

  • Teleangectasie determinate da insufficienza venosa: correlate al rallentamento del flusso ematico venoso, e a varici (interessano i piedi, le gambe e le cosce).
  • Teleangectasie da alterazione ormonale: tipico disturbo delle donne in gravidanza, in menopausa o che assumono la pillola concezionale (interessano soprattutto le cosce).
  • Teleangectasie varicose-reticolari: rappresentano spesso i sintomi di insufficienza venosa.
  • Teleangectasie causate dalla debolezza capillare: determinate da calore o freddo eccessivo, raggi UV (colpiscono prevalentemente le gambe).
  • Teleangectasie matting: le teleangectasie si manifestano come conseguenza di interventi chirurgici od in seguito all’iniezione di sostanze sclerosanti. In genere, regrediscono in pochi mesi e non sono necessarie terapie risolutive.
  • Teleangectasie ereditarie emorragiche (malattia di Osler-Rendu-Weber).

Capillari “rossi” e “blu”: quali sono le differenze?
Clinicamente esistono due principali tipi di teleangectasie:

  • rosse: molto sottili, con calibro tra 0,1 millimetri e 1 millimetro, di colore rossastro o violaceo, tipiche dei soggetti giovani che solitamente appaiono in conseguenza o di alterazioni dell’equilibrio ormonale (gravidanza, pillola, terapie ormonali o farmacologiche) o come risposta a un evento infiammatorio;
  • blu: di calibro maggiore rispetto alle rosse (di solito 1 o 2 millimetri), caratteristiche ma non esclusive dei soggetti non più giovani, sono espressione di un’insufficienza venosa e spesso si trovano associate a vene varicose.

Couperose, acne rosacea e angiomi
La couperose  è un inestetismo cutaneo che si manifesta prevalentemente nelle donne. Consiste in un arrossamento intenso e cronico localizzato prevalentemente sulle guance e ai lati del naso, ma che talvolta interessa anche la fronte e il mento. Tende ad accentuarsi dopo l’esposizione al caldo o al freddo. E’ dovuta ad una dilatazione dei capillari, che può dipendere da fragilità dei vasi (costituzionale o acquisita), ma anche essere influenzata da fattori ormonali o allergici o legata a stati emozionali.  Se si presenta di frequente può portare nel tempo alla comparsa di teleangectasie, cioè alla formazione di una sottile rete di capillari di colore rosso-violaceo, visibile attraverso l’epidermide.
In concomitanza con la couperose può manifestarsi una particolare forma di dermatosi, l’acne rosacea, una malattia infiammatoria della pelle caratterizzata da aspetto acneico e cheratite.
La couperose colpisce frequentemente le donne in menopausa, ma può essere dovuta anche a disturbi dell’apparato gastrointestinale, alterazioni tiroidee o turbe ormonali.
Gli angiomi sono invece lesioni vascolari provocate da una dilatazione dei capillari sanguigni superficiali,  si presentano come macchie non in rilievo, che possono assumere varie forme e dimensioni; anche il loro colore può variare dal rosa pallido al rosso acceso (angiomi rubino). Di solito gli angiomi sono di natura ereditaria (quindi presenti fin dalla nascita), ma possono essere anche acquisiti e si localizzano quasi sempre sul viso. Raramente gli angiomi rubino sono associati a sindromi vascolari, si tratta il più delle volte di inestetismi isolati, ma con  un impatto sociale e relazionale rilevante.
Couperose e angiomi sono due tipici inestetismi cutanei che possono essere trattati con successo con l’apparecchiatura a luce pulsata. In questo trattamento la luce pulsata funziona in quanto il raggio IPL (con un filtro adeguato al tipo di trattamento) viene assorbito molto selettivamente dall’emoglobina e dai pigmenti di colore rosso che accomunano queste lesioni vascolari e ciò, come vedremo in seguito, è un grande vantaggio.

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Prepararsi al trattamento con Luce Pulsata Medicale
È necessario non esporsi al sole ed ai raggi UV nei dieci giorni che precedono il trattamento, non assumere farmaci fotosensibilizzanti (fluorchinolonici, tetracicline, etc) nei sette giorni precedenti né aspirina nelle 36 ore precedenti al trattamento.

Come si svolgono le sedute con Luce Pulsata Medicale?
Dopo la visita generale, il trattamento vero e proprio, chiamato “Fotocoagulazione dei capillari“, inizia ed il paziente viene fatto sedere o stendere sul lettino in una posizione adeguata per poter avere un agevole accesso alla zona da trattare. I nei della zona da trattare vengono coperti da una speciale matita dermografica bianca che li proteggerà durante il trattamento. Il paziente indossa un particolare occhiale che proteggerà i suoi occhi dalla forte luce sprigionata dal manipolo durante il trattamento. Subito dopo si applica un apposito gel conduttore sulla zona interessata. Tramite un apposito manipolo si passa poi all’invio degli impulsi di luce, che ad intervalli regolari colpiscono i “bersagli”, agendo in profondità. Durante il trattamento si può avvertire un piccolo dolore in genere riferito come modesto, ma che dipende anche dalla sede della depilazione e dalla soglia del dolore personale. Al termine del trattamento si rimuove il gel dalla parte trattata e si applica una crema lenitiva.

Raffreddamento della zona trattata
Durante il trattamento la pelle si surriscalda, per questo motivo la superficie del manipolo del mio macchinario è opportunamente raffreddata al fine di dissipare il calore provocato dal raggio laser e quindi di eliminare ogni danno all’epidermide ed allo stesso tempo ridurre ulteriormente un eventuale dolore o fastidio al paziente. Ciò consente di utilizzare il massimo della potenza, così da distruggere completamente i peli senza nuocere ai tessuti circostanti e senza troppo fastidio per il paziente. I macchinari meno recenti usano un sistema di raffreddamento ad aria, quelli più moderni hanno un più efficiente sistema di raffreddamento ad acqua: con tale metodica il dolore percepito durante il trattamento è estremamente più basso. Lo strumento che uso nel mio studio ha un potente raffreddamento ad acqua.

Dopo il trattamento
Il paziente avvertirà rossore ed un lieve fastidio nella zona trattata: ciò scomparirà nell’arco di un tempo variabile tra un’ora e 24 ore. Il paziente dovrà evitare di esporre la zona trattata al sole e di usare cosmetici esfolianti aggressivi sulla cute trattata, questo per almeno tre/quattro giorni dal trattamento.
I filtri solari sono indispensabili prima di esporre la zona trattata ai raggi solari per evitare iperpigmentazioni.

Come funziona tecnicamente la Luce Pulsata Medicale?
La Luce Pulsata Medicale funziona come un flash che grazie alla sua intensità riattiva meccanismi biocellulari. La luce pulsata ad alta intensità (dall’inglese Intense Pulsed Light “IPL”) funziona sfruttando l’energia luminosa per colpire cellule  di un determinato colore (cromofori) presenti nella pelle. Il trattamento per la rimozione dei capillari si basa in particolare sull’assorbimento selettivo da parte dell’emoglobina contenuta nei globuli rossi. L’energia assorbita, si trasforma in calore che viene trasferito alle pareti dei vasi creando un danno termico mirato al quale segue la coagulazione del capillare che viene poi riassorbito dall’organismo scomparendo senza lasciare tracce e senza determinare nessun danno all’organismo.

Laser e Luce Pulsata Medicale
La Luce Pulsata Medicale differisce dai laser ti tipo classico perché offre la possibilità di calibrare l’intensità degli impulsi luminosi e regolarli su molte lunghezze d’onda (o colori), per colpire cromofori specifici, ampliando così la gamma delle possibili applicazioni. L’emissione di luce non è continua ma a brevissimi impulsi, per impedire il surriscaldamento e i possibili danni ai tessuti,ulteriormente protetti dal sistema di raffreddamento della cute che è integrato nel manipolo dell’apparecchiatura IPL. Queste prerogative rendono il trattamento efficacesicuro e indolore, adatto per trattare aree molto ampie con rapidità.

Sono il candidato adatto al trattamento?
Il candidato adatto a questo trattamento ha capillari visibili sulle gambe, sulle braccia, sul viso o su altre parti del corpo, soffre di couperose. Il candidato migliore ha pelle chiara, non è abbronzato, né ha lentiggini nella zona da trattare. La presenza di nei non è un problema perché possono essere agevolmente coperti con una particolare matita bianca.

Controindicazioni assolute al trattamento con Luce Pulsata Medicale
Pazienti affetti da cardiopatie gravi, donne in gravidanza/allattamento, febbre alta, patologia neoplastica in atto, infezioni della cute nella zona da trattare. Tutte le controindicazioni verranno escluse durante la visita medica generale che si effettua precedentemente al primo trattamento.

La Luce Pulsata Medicale è realmente efficace nel rimuovere i capillari?
La riduzione dei capillari è già visibile al termine della prima seduta. L’inestetismo diventerà sempre meno evidente durante il ciclo di trattamenti, fino a scomparire del tutto nella maggioranza dei casi.

Luce Pulsata Medicale fatta dal medico o dall’estetista? Quali sono le differenze?
La luce pulsata fatta dal medico e fatta dall’estetista non sono la stessa cosa, anche se il nome usato per descrivere questa tecnica è lo stesso, le differenze tecniche sono molto importanti e determinano la buona riuscita della metodica e una buona sicurezza del paziente.
Il decreto del 12-5-2011 firmato dal ministro della Salute dott. F. Fazio, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n°163 del 15-7-2011, stabilisce che il personale non medico impiegato nel settore estetico (estetista), NON è autorizzato ad utilizzare dispositivi ad impulsi luminosi (Luce Pulsata) qualora la fluenza (per capirci: la “potenza”) dei suddetti dispositivi risulti superiore a 26 joule/cm2 con sistema di raffreddamento cutaneo integrato o di 13 joule/cm2 se sprovvisto di raffreddamento.
La legge stabilisce quindi da molti anni che solo i medici possono utilizzare dispositivi a Luce Pulsata ad elevata potenza e pertanto ad elevate prestazioni, per le procedure di depilazione definitiva.
Le estetiste che usino strumenti con potenza superiore a 26 joule/cm2 hanno in mano – senza averne le competenze – uno strumento capace di determinare danni permanenti alla vostra salute ed alla vostra bellezza. Ancora più importante: compiono un reato grave (esercizio abusivo della professione medica).
Le estetiste che usano strumenti con potenza inferiore a 26 joule/cmhanno in mano uno strumento che è si legale, ma è anche estremamente meno potente rispetto a quello che possono per legge usare solo i medici. In definitiva il medico è autorizzato ad usare uno strumento molto più efficiente rispetto a quello che per legge possono usare le estetiste, con differenze – nel risultato finale – estremamente evidenti. Inoltre la presenza del medico è necessaria per verificare l’esistenza di patologie che possono controindicare il trattamento.

Quante sedute sono necessarie per rimuovere i capillari e quanto dura il trattamento?
Il primo trattamento è preceduto da una visita medica completa con attenta valutazione della situazione di partenza, quindi la prima seduta dura circa un’ora. Le sedute successive durano circa 30 minuti. Sono necessarie mediamente dalle 6 alle 10 sedute da ripetersi ogni 15 giorni. Ovviamente tempo della seduta e durata del ciclo di trattamento dipendono molto dal tipo di inestetismo, dalla gravità, dall’estensione e dalla variabilità individuale.

Consigli per evitare il ripresentarsi del problema

  • Evitare prolungate posizioni d’immobilità (specie in piedi);
  • Fonti di calore (saune e bagni termali);
  • Evitare i raggi solari e le lampade abbronzanti
  • Evitare di indossare abiti troppo stretti e la ceretta a caldo;
  • Evitare sport o attività lavorative che espongano le gambe a traumatismi ripetuti;
  • Contrastare l’aumento di peso corporeo;
  • Fare attenzione ad alcuni farmaci, ad esempio la pillola anticoncezionale;
  • Praticare con regolarità un’attività fisica di bassa intensità;
  • Dormire con le gambe leggermente sopraelevate;
  • Indossare scarpe con tacchi di 3-4 cm.

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Epilazione permanente pratica e sicura, grazie alla Luce Pulsata Medicale

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO DONNA NUDA BELLA CORPO ESTETICA BELLEZZA FISICO MAGRAQuali sono i metodi di depilazione correntemente usati che sono definiti temporanei?
I metodi comunemente usati per eliminare i peli superflui sono la rasatura, la ceretta, le creme depilatorie o la depilazione con pinzette. Alcuni sono dolorosi , altri poco pratici, e tutti, proprio tutti, hanno un’efficacia solamente temporanea. Ed è proprio qui che entra in gioco la tecnica mediante Luce Pulsata Medicale (anche chiamata Luce Pulsata ad alta Intensità o IPL dall’inglese Intense Pulsed Light) effettuata dal medico estetico.

Come si svolge la visita medica prima del trattamento Luce Pulsata Medicale?
Prima di iniziare il trattamento vero e proprio, per me è fondamentale visitare il paziente. Il soggetto deve sottoporsi alla visita per consentire al medico di programmare, in base alla tipologia dei peli e della cute, le modalità e la durata del trattamento.
Deve inoltre fornire al medico informazioni sulle abituali modalità di depilazione perché se ad esempio una paziente ha eseguito una ceretta la settimana prima, verosimilmente il numero dei peli presenti sarà inferiore a quello realmente esistente.
Se la seduta si svolge al termine della visita, solo se i peli sono troppo lunghi, prima del passaggio del manipolo, i peli vengono accorciati, onde evitare che il fascio luminoso venga inutilmente assorbito dalla parte esterna del pelo, rendendo meno efficace il trattamento. L’ideale sarebbe eseguire l’accorciamento dei peli in casa propria e arrivare nel mio studio medico adeguatamente pronti alla seduta.

Come si svolgono le sedute con Luce Pulsata Medicale?
Dopo la visita generale, il trattamento vero e proprio inizia ed il paziente viene fatto sedere o stendere sul lettino in una posizione adeguata per poter avere un agevole accesso alla zona da trattare. I nei della zona da trattare vengono coperti da una speciale matita dermografica bianca che li proteggerà durante il trattamento. Il paziente indossa un particolare occhiale che proteggerà i suoi occhi dalla forte luce sprigionata dal manipolo durante il trattamento. Subito dopo si applica un apposito gel conduttore sulla zona interessata. Tramite un apposito manipolo si passa poi all’invio degli impulsi di luce, che ad intervalli regolari colpiscono i “bersagli”, agendo in profondità. Durante il trattamento si può avvertire un piccolo dolore in genere riferito come modesto, ma che dipende anche dalla sede della depilazione e dalla soglia del dolore personale. Al termine del trattamento si rimuove il gel dalla parte trattata e si applica una crema lenitiva.

Quale meccanismo di azione utilizza la Luce Pulsata Medicale?
La Luce Pulsata Medicale produce un fascio di luce altamente concentrata, che viene selettivamente assorbita dal bulbo del pelo (fototermolisi) ricco di melanina. Pulsando per una frazione di secondo, il tempo sufficiente per vaporizzare il pigmento, il laser agisce contemporaneamente su decine di bulbi, distruggendo subito una parte di essi (10-15 %) e rallentando sensibilmente la ricrescita del resto degli annessi piliferi. Tale effetto è molto selettivo, coinvolgendo solo i tessuti pigmentati, colorati. La cute ne è pertanto indenne e per gli eventuali nei, è prevista la protezione con una matita dermografica bianca. L’obiettivo della foto depilazione definitiva non è quello di bruciare i peli, bensì di utilizzarli per veicolare il calore alla matrice posta alla base del follicolo pilifero. Tale matrice è responsabile della continua ricrescita dei peli ma, se si riscalda oltre una precisa soglia termica, essa si disattiva per molto tempo. In base al proprio metabolismo le matrici possono restare disattivate o essere riparate lentamente dall’organismo. A causa del ciclo di vita del pelo solo i peli presenti al momento del trattamento e direttamente collegati alla matrice possono veicolare efficacemente il calore. Occorre quindi trattare più volte una zona, in modo da colpire i follicoli in tempi diversi. E’ importante ricordare che la fase “anagen” è la fase ideale per la depilazione.

Luce Pulsata Medicale: pelli scure, melanina ed effetti collaterali
Quanto maggiore è il contrasto tra la pelle chiara e i peli scuri, tanto maggiore sarà l’efficacia della foto depilazione. Il calore assorbito dalla cute è notevolmente inferiore a quello assorbito dai peli e viene rapidamente dissipato dalla grande quantità d’acqua che costituisce la cute stessa. La potenza erogata influisce direttamente sul risultato ma, a causa del principio termico del trattamento, non si deve superare la soglia massima che la propria pelle riesce a tollerare. Questa soglia è di norma alta per le pelli chiare e bassa per le pelli scure perché, la presenza di melanina che scurisce la pelle, aumenta la produzione di calore. Se la pelle non riesce a dissipare il calore in eccesso può verificarsi una leggera scottatura con un possibile successivo schiarimento persistente della zona trattata, sino a quando non si ripristina l’abbronzatura. Può anche succedere che il limite massimo di potenza tollerata dalla propria pelle sia inferiore al limite minimo necessario alla foto depilazione e questo problema rende difficoltoso il raggiungimento del risultato. Per tale motivo la foto depilazione è finalizzata al raggiungimento del massimo risultato soggettivamente possibile e non alla depilazione totale e definitiva che è fisiologicamente impossibile. I peli sottoposti al trattamento si riducono progressivamente di numero e di dimensione e nell’arco di 4-5 sedute, si assiste alla loro completa scomparsa in modo semi-permanente.

Raffreddamento della zona trattata
Durante il trattamento la pelle si surriscalda, per questo motivo la superficie del manipolo del mio macchinario è opportunamente raffreddata al fine di dissipare il calore provocato dal raggio laser e quindi di eliminare ogni danno all’epidermide ed allo stesso tempo ridurre ulteriormente un eventuale dolore o fastidio al paziente.
Ciò consente di utilizzare il massimo della potenza, così da distruggere completamente i peli senza nuocere ai tessuti circostanti e senza troppo fastidio per il paziente. I macchinari meno recenti usano un sistema di raffreddamento ad aria, quelli più moderni hanno un più efficiente sistema di raffreddamento ad acqua: con tale metodica il dolore percepito durante il trattamento è estremamente più basso. Lo strumento che uso nel mio studio ha un potente raffreddamento ad acqua.

Dopo il trattamento
Il paziente avvertirà rossore ed un lieve fastidio nella zona trattata: ciò scomparirà nell’arco di un tempo variabile tra un’ora e 24 ore. Il paziente dovrà evitare di esporre la zona trattata al sole e di usare cosmetici esfolianti aggressivi sulla cute trattata, questo per almeno tre/quattro giorni dal trattamento.
I filtri solari sono indispensabili prima di esporre la zona trattata ai raggi solari per evitare iperpigmentazioni.

Quanto dura una seduta di Luce Pulsata Medicale ?
Una seduta di trattamento con Luce Pulsata Medicale può durare da pochi minuti a più di un’ora, in generale una singola seduta dura circa 30 minuti. La durata del trattamento dipende dall’estensione dell’area e dal tipo di intervento, variando da qualche minuto per baffi e mento ad un paio d’ore per le gambe.

Quante sedute occorrono?
Poiché la Luce Pulsata Medicale agisce efficacemente sui bulbi dei peli in fase di crescita attiva (pro-anagen e anagen), è necessario più di un trattamento per neutralizzare i bulbi che non sono ancora giunti in questa fase. In media da 4 a 8, durante le quali, ogni volta, vengono distrutti il 30% circa dei peli. Le sedute sono solitamente effettuate a circa 3 settimane/un mese di distanza una dall’altra.

La Luce Pulsata Medicale è un trattamento doloroso?
Il laser può provocare una varietà di sensazioni che vanno dal leggero pizzicore al reale fastidio, ma questo solo quando la sezione del pelo è di diversi micron ed i peli sono localizzati su zone particolarmente sensibili (es. regione toracica anteriore del paziente maschio). Nella maggior parte delle persone, comunque, il trattamento è in genere ben tollerato, ma poiché, come dicevamo, alcune parti del corpo sono più sensibili di altre, allora è consigliabile l’utilizzo di una crema anestetica da applicare un’ora prima del trattamento laser in occlusione.

Cosa osservo dopo una seduta di Luce Pulsata Medicale per epilazione definitiva?
Dopo la seduta si manifesta un leggero arrossamento e/o gonfiore in corrispondenza della zona trattata che scompaiono entrambi nell’arco di qualche ora.

Posso abbronzarmi prima di una seduta di Luce Pulsata Medicale?
E’ preferibile non sottoporsi a sedute di lampade abbronzanti o di raggi solari nei giorni precedenti al trattamento.

Quali tipi di depilazione posso effettuare nell’attesa di un appuntamento di epilazione con Luce Pulsata Medicale?
Non andrà effettuata la depilazione mediante ceretta o pinzette, mentre non crea problemi la depilazione con creme o rasoio.

Posso decolorare i peli prima di una seduta?
I peli non vanno assolutamente schiariti immediatamente prima del trattamento.

Dopo quanto tempo posso espormi al sole?
Per quanto riguarda l’esposizione al sole, ci si potrà esporre a distanza di 5-6 giorni dopo il trattamento.

L’epilazione con Luce Pulsata Medicale si può quindi definire permanente e sicura?
La Luce Pulsata Medicale permette una perfetta epilazione che, se eseguita più volte, progressivamente può essere considerata permanente. Ogni singolo paziente ed ogni relativa area anatomica da trattare differiscono sostanzialmente in termini di numero di sedute richieste. Il trattamento non viene poi scelto solo in base all’efficacia dimostrata, ma anche per la rapidità e per il relativo comfort dimostrato durante il trattamento (rapidità di azione, assenza di esiti permanenti, effettuazione da parte di personale specializzato, numero di peli trattati nell’unità di tempo, etc.).
La Luce Pulsata Medicale lascia una cute lucida e morbida, con qualche leggera irritazione corrispondente alla zona dei peli più robusti, ma in nessun caso si viene a creare un problema di cicatrici o di follicoliti, come invece può avvenire frequentemente con le tradizionali tecniche di depilazione. La Luce Pulsata Medicale è uno strumento sicuro di epilazione, ed è stato studiato per penetrare esattamente sino alla radice del pelo e non oltre, quindi non è invasivo per la salute dell’organismo ed è considerato una delle migliori procedure disponibili per il trattamento dell’irsutismo e dell’ipertricosi.

Preparazione al trattamento
Come già prima accennato, il paziente deve evitare assolutamente l’esposizione ai raggi solari e/o a lampade UVA nelle settimane precedenti al trattamento e non assumere farmaci che aumentino la sensibilità della pelle alla luce. Inoltre non deve usare la ceretta né schiarire i peli.

Luce Pulsata Medicale in combinazione con Radiofrequenza Bipolare
Per i trattamenti io uso un particolare macchinario che unisce Luce Pulsata Medicale e Radiofrequenza per un trattamento moderno ed innovativo che prende il nome di E-Light: tale trattamento non solo depila la zona trattata, ma ha anche un potente effetto anti-età.

Epilazione permanente con Luce Pulsata Medicale fatta dal medico o dall’estetista? Quali sono le differenze?
L’epilazione con luce pulsata fatta dal medico e fatta dall’estetista non sono la stessa cosa, anche se il nome usato per descrivere questo trattamento è lo stesso, le differenze tecniche sono molto importanti e determinano la buona riuscita della metodica e una buona sicurezza del paziente.
Il decreto del 12-5-2011 firmato dal ministro della Salute dott. F. Fazio, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n°163 del 15-7-2011, stabilisce che il personale non medico impiegato nel settore estetico (estetista), NON è autorizzato ad utilizzare dispositivi per depilazione ad impulsi luminosi (Luce Pulsata) qualora la fluenza (per capirci: la “potenza”) dei suddetti dispositivi risulti superiore a 26 joule/cm2 con sistema di raffreddamento cutaneo integrato o di 13 joule/cm2 se sprovvisto di raffreddamento.
La legge stabilisce quindi da molti anni che solo i medici possono utilizzare dispositivi a Luce Pulsata ad elevata potenza e pertanto ad elevate prestazioni, per le procedure di depilazione definitiva.
Le estetiste che usino strumenti con potenza superiore a 26 joule/cm2 hanno in mano – senza averne le competenze – uno strumento capace di determinare danni permanenti alla vostra salute ed alla vostra bellezza. Ancora più importante: compiono un reato grave (esercizio abusivo della professione medica).
Le estetiste che usano strumenti con potenza inferiore a 26 joule/cmhanno in mano uno strumento che è si legale, ma è anche estremamente meno potente rispetto a quello che possono per legge usare solo i medici. In definitiva il medico è autorizzato ad usare uno strumento molto più efficiente rispetto a quello che per legge possono usare le estetiste, con differenze – nel risultato finale – estremamente evidenti. Inoltre la presenza del medico è necessaria per verificare l’esistenza di patologie che possono controindicare il trattamento. A tale proposito vi consiglio di leggere: Qual è la differenza tra la depilazione definitiva con luce pulsata fatta dal medico e quella fatta dall’estetista?

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