Chiuso in casa ed annoiato: come far passare il tempo?

MEDICINA ONLINE TRISTE AMORE SOLO FIDANZATO ROTTURA GELOSIA MALE DEPRESSIONE TRISTEZZA FINESTRA VISTA BUIO MENTE ANIMA PSICHIATRIA PSICOLOGIA PSICHE UMANA RAPPORTI SOLITUDINESei chiuso in casa da pochi giorni e già non ce la fai più a resistere alla noia? Oggi ti forniamo qualche consiglio su come far Continua a leggere

Parli troppo? Sei noioso. Ecco i consigli per evitare le banalità

MEDICINA ONLINE DORMIRE SONNO SBADIGLIO CONTAGIOSO CERVELLO OSSIGENO MOTIVO ARIA RESPIRARE INSPIRARE PENNICHELLA SONNELLINO POMERIDIANO DONNA BIONDA VOLTO NOIA ANNOIATA

“La vita è un pendolo che oscilla incessantemente tra il dolore e la noia”.

Lo diceva il grande pensatore tedesco Arthur Schopenhauer 200 anni fa, avendo ben presente quanto la Continua a leggere

Mi sento solo ed annoiato: le 20 cose da fare a casa per vincere noia e solitudine

MEDICINA ONLINE GIAPPONE JAPAN HIKIKOMORI RECLUSO DENUNCIA MORTE PADRE CASA ROOM HOUSE ALONENoia e solitudine possono “uccidere” una persona, specie quando – per vari motivi – si è costretti a stare da soli a casa per lunghi periodi. Oggi vi consigliamo le 20 cose che potete fare, sia da giovani che da adulti, per ingannare noia, solitudine e tristezza e Continua a leggere

Trasforma la noia in una tua alleata

MEDICINA ONLINE FELICITA HAPPINES GIRL WOMAN CUTE YOUNG BIKE BICICLE FLOWERS WOODS NATURA NATURE BICICLETTA DONNA FIDUCIA CORAGGIO SUCCESSO SPORT VITA ALLEGRIAA tutti sarà capitato di sentirsi annoiati di tanto intanto, di essere vittime della noia. Lo si inizia a sperimentare da subito, fin da bambini. Si tende a far derivare la noia dalla mancanza di stimoli, dall’ambiente circostante, o comunque da qualcosa di esterno a noi. Aimè purtroppo, la noia, spesso, non è dovuta ad una causa esterna, ma nasce dentro di noi.

Dove attecchisce la noia
La noia è un fenomeno studiato da diversi lustri. Lo si è osservato da diverse prospettive sottolineandone diverse sfumature, ma una cosa sembra unire tutti i risultati e cioè che ci si sente annoiati principalmente quando si è sconnessi dal momento presente, dal mondo circostante, da se stessi. Questo rimanda ad una capacità fondamentale nell’essere umano: la capacità di auto-intrattenimento. Cioè, non si risolve quel particolare stato di insoddisfazione, chiamato noia, cercando nel mondo esterno qualche novità o stimolo, ma cercando dentro se stessi, diventando noi stessi parti attive. Chiunque dovrebbe essere capace di stare seduto in silenzio, come chi medita, senza annoiarsi, essendo in contatto con sé, con la vita che scorre, con la crescita di se stessi. Perché è proprio da quei momenti di vuoto, apparentemente improduttivo, che si aprono le porte alla creatività, alla capacità di risolvere i problemi, all’intuizione, alla bellezza.

Leggi anche:

Generazioni a confronto
Oggi come oggi, i nostri bambini sono pieni di attività, di intrattenimenti, di cose da fare, tanto che non hanno il tempo di annoiarsi, di sperimentare il vuoto di cui prima. Conosco mamme che passano i pomeriggi dopo scuola a scarrozzare i loro figli da una parte all’altra della città. Questi bimbi, spesso, hanno agende piene di impegni. Forniamo ai nostri bimbi grandi quantità di intrattenimento, sotto forma di tablet, computer, iphone, ipad, attività extra scolastiche, ecc., tanto al punto che gli impediamo di sviluppare le difese naturali contro la noia.
Vi ricordate i pomeriggi di noia mortale che si passava noi da piccoli? “Godevamo così di un accesso illimitato alle sterminate miniere della noia, sperimentate lungamente in una gamma praticamente infinita di variabili. La noia scolastica, la noia pomeridiana, la noia dei viaggi in macchina… E quella potentissima, quasi metafisica noia domenicale, che forse è l’incubatrice di tutti i destini individuali, di tutti i caratteri” così scrive E. Trevi sul Corriere della sera. Questo accadeva non perché i nostri genitori ci amavano meno di quelli di oggi, ma perché semplicemente non ci vedevano niente di male ad annoiarsi un po’. La soluzione, comunque, non è abbandonando i figli a se stessi per fargli vivere a tutti i costi i nostri pomeriggi di noia mortale, né quella di iper-stimolarli. La soluzione sta nell’insegnarli a leggere la realtà, a farli entrare in contatto con se stessi, con le proprie emozioni e risorse.

Leggi anche:

Noia e droga
Ci sono diverse ricerche che confermano questo connubio. Le persone che non sanno capire i propri sentimenti e quelle che si lasciano dominare dalle emozioni si annoiano più facilmente. E’ proprio per fuggire dalla noia, alla ricerca di nuove emozioni, che le persone entrano in contatto con la droga, il tabacco, l’alcool, il gioco d’azzardo. È paradossale pensare che spesso questo avviene nel tempo libero, cioè quando una persona dovrebbe impegnarsi in una qualche attività piacevole, e invece, non essendo in contatto con se stessa, pensa bene di allontanarsene ancora di più.

Quando senti la noia, chiediti dove sei
La noia ci spinge a fuggire, a cercare nuovi bisogni da soddisfare. Il problema è che, a volte, tendiamo a soddisfare i bisogni sbagliati. La noia, in senso positivo ed esistenziale, rappresenta uno stato nel quale sono stati raggiunti tutti i nostri obiettivi principali e il loro superamento ci provoca la necessità di perseguire nuovi progetti e nuovi risultati. Ma per non sbagliare strada occorre iniziare a chiedersi da dove partiamo, e per farlo bisogna sapere dove ci si trova in quel preciso momento.piramide maslow
Ci sarebbero tante mappe da utilizzare per sapere a che punto del nostro viaggio ci troviamo. Intanto, per iniziare, vi consiglio di guardare a quella postulata da Maslow (scienziato, psicologo americano): la piramide dei bisogni. Guardando la piramide potremmo chiederci: su quale scalino mi trovo? A quale prossimo gradino mi avvicino?
Per salire ogni gradino c’è uno sforzo da fare, delle energie da attivare, così come per superare la noia.

Riconoscere che “mi sto annoiando”
Fintanto che tentiamo di fuggire dalla noia rimaniamo ad essa legati, la nostra mente cercherà sempre più nuovi stimoli, effimeri (e in quantità sempre maggiore). È una battaglia persa in partenza. L’unica soluzione è entrare nella noia, con grado, fino ad arrivare giù in fondo. Riconoscere che “mi sto annoiando”. Attivare i cinque sensi e chiedersi: cosa mi sta accadendo? quello che sto facendo mi corrisponde, mi appartiene? C’è qualcosa da cui sto fuggendo? C’è qualcosa da modificare? Sono stanco?
Entrare in contatto con la noia in modo sano ci riporta al centro di noi stessi e ci aiuta a capire in che direzione spiegare le vele per continuare il nostro viaggio.

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

Noia, rabbia e delusioni amorose ci fanno mangiare di più

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO FRAGOLE FRUTTA DOLCI CALORIE GRASSI DIETA DIMAGRIRE PASTARELLEUna serata casalinga davanti alla tv rischia di rendere irresistibile la tentazione di uno spuntino? La rabbia verso un collega di lavoro maleducato vi ha fatto divorare dolci a non finire in pausa pranzo? Le delusioni d’amore rendono indispensabile generi di conforto come gelato e cioccolato? Attenzione: noia e rabbia non rovinano solo la nostra qualità della vita, ma rischiano anche di farci ingrassare e questo vale per le donne molto più che negli uomini.

Nelle donne l’aumento di peso è strettamente legato all’insoddisfazione, alla noia, alla frustrazione, alle delusioni sentimentali: lo dimostra una ricerca inglese che evidenzia come il continuo bisogno di mangiare non sia strettamente correlato alla semplice fame. Su commissione dell’azienda inglese Appesat sono state infatti intervistate 5 mila persone adulte, sia maschi sia femmine, commissionate da un’azienda inglese.

Dai risultati si delinea un quadro molto chiaro: le donne tendono ad ingrassare maggiormente in situazioni legate alla noia. In questi casi infatti le donne che hanno partecipato alla ricerca hanno ammesso di mangiare di più in momenti di tedio. La situazione peggiora ulteriormente se oltre alla monotonia della vita si trovano a dover affrontare anche emozioni come la rabbia o la frustrazione spesso legate all’ambiente familiare – o professionale – e alla situazione sentimentale. La cosa interessante è che gli stessi risultati non vengono confermati invece dalle interviste con il campione maschile.

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

Sbadigliamo per sonno o per noia? Entrambe le risposte sono sbagliate

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO SBADIGLIO NOIA SONNO DORMIRESbadigliamo per sonno o per noia? Entrambe le risposte sono sbagliate. E allora perché lo facciamo? Continuate con la lettura per scoprirlo! La prossima volta che sbadigliate dopo aver visto qualcuno sbadigliare, non lo fate perché avete sonno ma per partecipare ad un antico rituale programmato che si perde nella notte dei tempi, che potrebbe evolversi per aiutare i gruppi a rimanere in allarme per rilevare il pericolo. Questa è la conclusione di uno studio ormai datato, ma mai smentito da successivi studi, dei ricercatori Andrew C. Gallup e Gordon G. Gallup, Jr. dell’Università di Albany, riportata nel “Evolutionary Psychology” (Volume 5.1., edizione, maggio 2007).

Questione di calore

Gli psicologi, dopo aver studiato lo sbadiglio degli allievi universitari, sono arrivati alla conclusione che le persone non sbadigliano perché hanno necessità di più ossigeno – come prima si pensava – lo sbadiglio funge invece da meccanismo di raffreddamento del cervello . Questa la scoperta fatta dagli psicologi dell’Università di Albany, dopo aver escluso, con esperimenti, altri fattori. Il cervello brucia fino ad un terzo delle calorie che consumiamo, di conseguenza genera calore. Secondo Andrew C. Gallup e Gordon G., i nostri cervelli – non diversi dai computer – funzionano efficientemente quando sono più freddi e sbadigliare raffredda il cervello. Per dimostrare la teoria della nuova ricerca, gli psicologi hanno prodotto il filmato recuperato dalla videocamera di sorveglianza. Nel filmato sono stati presi in esame gli sbadigli normali degli allievi e quelli contagiosi. Per realizzare l’esperimento, la metà delle persone cui è stato chiesto di respirare normalmente o attraverso la bocca, ha sbadigliato mentre osservava altri che sbadigliavano; quelli cui è stato chiesto di respirare solo con il naso, non hanno per nulla sbadigliato.

Impacco freddo sulla fronte

In un altro esperimento è emerso che lo sbadiglio contagioso non ha influenzato le persone che hanno tenuto un impacco freddo sulla loro fronte, comportandosi similmente a coloro che hanno respirato attraverso il naso. Contrariamente quelle persone che hanno tenuto sulla loro fronte oggetti un po’ caldi o alla temperatura ambiente, hanno sbadigliato, contagiati da quelli che sbadigliavano.
L’esperimento, ha indicato che non si sbadiglia quando il sangue – che affluisce al cervello -, è raffreddato con la respirazione nasale o con il raffreddamento della fronte.

Sclerosi a placche

E’ interessante notare che esperimenti recenti hanno collegato la sclerosi a placche, una malattia degenerante del sistema nervoso, ad una disfunzione termoregolatoria. Sbadigliare eccessivamente è un sintomo comune della sclerosi a placche, rilevata dai rapporti emersi su un certo numero di pazienti colpiti dalla malattia.
In conclusione, secondo la ricerca, lo sbadiglio serve per raffreddare il cervello quando la sua temperatura aumenta, ottimizzando i livelli di efficienza mentale. Di conseguenza, a detta dei ricercatori, quando l’elaborazione mentale ritarda e qualcuno sbadiglia, la tendenza contagiosa di altri a sbadigliare, potrebbe evolversi per promuovere uno stato d’attenzione collettivo, per rilevare un possibile pericolo.

Leggi anche:

Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram, su YouTube, su LinkedIn, su Tumblr e su Pinterest, grazie!