Il canale anale (o “retto perineale”) è la parte che comprende la zona finale dell’intestino crasso, delimitata da ampolla rettale (la parte dilatata del retto) ed ano. Il canale anale si Continua a leggere
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Ano: anatomia, funzioni e patologia in sintesi
L’ano o apertura anale è la porzione più distale del tubo digerente. Il termine “ano” deriva dal latino “anus”, che significa Continua a leggere
Differenza tra retto ed ano: anatomia, funzioni e patologie in sintesi
L’intestino è l’ultima parte dell’apparato digerente ed è un tubo di diametro variabile con pareti flessibili, ripiegato più volte su se stesso e lungo circa 7 – 8 metri in tutto. L’intestino è distinto in due parti principali:
- intestino tenue (o piccolo intestino): è la prima parte dell’intestino dopo lo stomaco, è lungo circa 5 – 5,5 metri ed è composto da duodeno, digiuno ed ileo;
- intestino crasso (o grande intestino).
L’intestino crasso è lungo mediamente 170 cm (1,7 metri), ha un diametro di circa 7 cm. Ha il compito di riassorbire l’acqua e compattare le feci, mantenendo la materia fecale nel retto fino a quando può essere scaricata attraverso l’ano durante la defecazione. Anatomicamente il crasso viene suddiviso in tre tratti che vengono rispettivamente chiamati:
- cieco;
- colon: ulteriormente diviso in quattro porzioni: ascendente, trasverso, discendente, sigmoideo (o sigma o ileopelvico).
- retto.
Retto
Il retto è il tratto di intestino crasso situato tra il sigma (che lo precede) e l’ano (che lo segue). Le sue arterie principali sono l’arteria emorroidaria superiore (primi due terzi del retto) e l’arteria emorroidaria media (ultimo terzo del retto). Le vene principali del retto sono la vena emorroidaria superiore e la vena emorroidaria media. I suoi linfatici sono i linfonodi mesenterici inferiori. Il suo compito è quello di conservare la materia fecale in attesa di sospingerla, tramite i movimenti di massa intestinali, verso lo sfintere anale durante la defecazione. Le patologie più diffuse del retto, di competenza del chirurgo proctologo, sono: neoplasie del retto, infiammazioni rettali, prolasso del retto, stenosi, lesioni traumatiche, emorroidi, presenza di corpi estranei, fecalomi e malformazioni congenite nella costituzione del segmento intestinale. Il canale anale, o retto perineale, è la parte anatomica che comprende la zona finale dell’intestino crasso, delimitata da l’ampolla rettale e l’ano. La lunghezza canale anale e di circa 6 cm.
Per approfondire: Retto: anatomia, funzioni e patologia in sintesi
Ano
L’ano o apertura anale è lo sbocco verso l’esterno dell’apparato digerente, opposto alla bocca, attraverso il quale vengono espulse le feci durante la defecazione. La sua funzione è di controllare le feci e di espellerle al momento opportuno. La continenza è assicurata dall’apparato sfinteriale, costituito dal muscolo sfintere anale interno e dal muscolo sfintere anale esterno. Il primo è formato da fibre muscolari lisce, il secondo, più sviluppato nelle donne, da fibre muscolari striate disposte in tre strati: strato sottocutaneo, strato superficiale e strato profondo; tale muscolo, posto sotto il controllo motorio volontario, è innervato dalla branca perineale del IV nervo sacrale e dai nervi emorroidari inferiori. Altri muscoli interessati sono il muscolo elevatore dell’ano, che si suddivide in pubo-coccigeo, pubo-rettale e ileo-coccigeo e il muscolo corrugatore della cute dell’ano. Il drenaggio venoso è assicurato dalle vene emorroidarie inferiori, tributarie, mediante le vene pudende interne, del sistema cavale. Il drenaggio linfatico avviene secondo tre principali direttrici: verso l’alto attraverso i linfatici lungo l’arteria emorroidaria superiore che si origina dall’arteria mesenterica inferiore; lateralmente attraverso i linfatici che decorrono a ridosso delle arterie ipogastriche; in basso, verso i linfonodi inguinali superficiali, attraverso i linfatici della cute del perineo. Le patologie più diffuse dell’ano, di competenza del chirurgo proctologo, sono: proctorragia (emissione del sangue dall’ano), mucorrea (emissione di muco), ragade anale, patologie tumorali, emorroidi, prurito anale, infezioni, stipsi, presenza di fecaloma, diarrea ed incontinenza fecale.
Per approfondire: Ano: anatomia, funzioni e patologia in sintesi
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Il sesso anale provoca incontinenza fecale?
E’ una delle domande più poste dai pazienti in ambito proctologico, tuttavia le opinioni della comunità scientifica. Prova a dare una risposta autorevole una ricerca pubblicata su American Journal of Gastroenterology che ha affrontato il problema studiando ben 6150 pazienti ed i loro dati pubblicati nel ‘National Health and Nutrition Examination Survey’ condotto negli anni 2009 e 2010 negli Stati Uniti. Lo studio potete trovarlo seguendo questo link.
La ricerca
Nella ricerca si parla di ben 4170 pazienti, 2070 donne e 2100 uomini di età compresa tra 20 e 69 anni che hanno completato un questionario riguardante l’ attività sessuale ed è stata indagata la eventuale presenza di incontinenza fecale definita come perdita di feci solide, liquide o muco almeno una volta al mese.
I risultati includono questi dati fondamentali:
- il 37,3% delle donne ed il 4,5% degli uomini hanno praticato sesso anale (come ‘riceventi’);
- per le donne, i rapporti si sono verificati più frequentemente tra i 20 ed i 30 anni con un calo negli anni successivi mentre per gli uomini si sono registrati due picchi di attività attorno ai 30 ed ai 50 anni;
- vi è un rischio relativo di incontinenza fecale aumentato del 34% nelle donne e del 119% negli uomini mentre l’ aumento assoluto è risultato essere del 2.5% nelle donne e del 6.3% negli uomini.
-
una minore frequenza di sesso anale sembrerebbe associata ad un rischio minore e, nel caso, una lubrificazione adeguata è consigliabile.
-
un pene di minori dimensioni è probabilmente associato ad un rischio ridotto di incontinenza fecale nel ricevente.
Il meccanismo eziologico ipotizzato sembrerebbe associato alla dilatazione del muscolo sfintere interno con un danno sia del muscolo stesso, sia dell’innervazione e quindi riduzione della sensibilità, in caso di sesso anale. Come corollario alla loro pubblicazione gli autori della ricerca hanno consigliato di ascoltare il proprio corpo e di considerare dolore e sanguinamenti come campanelli d’allarme che dovrebbero invitare a sospendere temporaneamente la propria attività sessuale ed eventualmente interpellare il medico proctologo.
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I limiti dello studio
Lo studio presenta evidenti limiti, in particolare non viene indagata la frequenza dei rapporti ed è presumibile supporre che una pratica occasionale sia differente da una ad esempio settimanale, non viene indagata poi l’ eventuale utilizzo concomitante di oggetti, cosiddetti ‘sex toys’ o altro oltre al pene ed eventuali pratiche estreme quali ad esempio il cosiddetto ‘fisting’. Infine non vengono menzionate le dimensioni del pene del partner ed in particolare il diametro penieno considerato che la lunghezza non sembrerebbe responsabile di un maggiore trauma.
Quindi il sesso anale va evitato?
No, anche perché sotto il profilo medico il sesso anale è sicuro purché si prendano le opportune precauzioni: come ad esempio il profilattico (per evitare la trasmissione di malattie anche gravi) e l’uso del lubrificante, dato che l’ano è tendenzialmente più stretto della vagina, non è lubrificato naturalmente e la sua penetrazione può dare origine a traumi ed emorragie, specie se il diametro del pene è “generoso”. A molte donne il sesso anale piace proprio perché è una zona ricca di terminazioni nervose, è altamente sensibile e c’è il grande vantaggio di non doversi preoccupare di una gravidanza indesiderata. D’altro canto, molte donne invece non la trovano una pratica eccitante: la trovano dolorosa e temono una imbarazzante fuoriuscita di feci durante il rapporto. Lavarsi accuratamente e/o fare un clistere prima del sesso anale può essere utile in questo senso.
Quale lubrificante scegliere?
Il sesso anale praticato con un lubrificante di buona qualità, rende il rapporto più piacevole ed appagante per entrambi i partner. Il miglior lubrificate anale attualmente sul mercato, selezionato, testato e consigliato dal nostro Staff, è il seguente: http://amzn.to/2BUNEAO. Questo prodotto facilita e rende più piacevole il sesso anale e può essere usato da solo, cospargendolo su pene e superficie esterna dell’ano, o inserendolo all’interno dell’ano tramite un clistere di alta qualità come questo: http://amzn.to/2kmuIU4
Vibratori e sex toy
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Esplorazione rettale digitale della prostata [VIDEO]
L’esplorazione rettale digitale nell’uomo è la procedura più semplice, economica e meno invasiva, per ispezionare varie strutture, tra cui lo sfintere anale, il canale rettale e soprattutto la prostata. Tale esame viene usato specie per la diagnosi del tumore alla prostata e dell’ipertrofia prostatica benigna, associata al controllo del PSA. E’ utile anche in caso di svariate patologie che riguardano l’ano, per la diagnosi del tumore del retto e per valutare la tonicità dello sfintere anale in caso di incontinenza fecale. Nel video seguente viene mostrata una tipica esplorazione digitale rettale. Il video può essere visionato seguendo QUESTO LINK
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