Quando passa la voglia di fumare?

MEDICINA ONLINE FUMO FUMARE SIGARETTE SMETTERE MARIJUANA DROGA DHT DIPENDENZA MALE TUMORE CANCRO POLMONI TOSSICODIPENDENZA NICOTINA CANCEROGENO GRASSO METABOLISMO DIMAGRIRE INGRASSAREAvete smesso di fumare da poche ore e già vi chiedete quando la voglia di sigaretta vi passerà del tutto? Oppure avete smesso da un mese ma vi fate la stessa domanda da 30 giorni? Da ex fumatore vi capisco benissimo. Subito dopo aver smesso di fumare, mi veniva voglia di fumare mediamente una volta ogni 5 minuti!
La risposta che si da sempre alla domanda del titolo è “circa 2 settimane“. Si dice “lasciate passare 2 settimane e la voglia di fumare diminuisce”. In effetti è generalmente così, ma ve lo dico subito: questo limite temporale non è un dato assoluto, quindi non aspettatevi che il quindicesimo giorno dopo aver smesso di fumare vi sveglierete senza più avere voglia di accendervi una sigaretta. La verità è che purtroppo non c’è una risposta netta alla vostra domanda: se siete stati fumatori per poco tempo e fumavate poche sigarette al giorno potreste avere sintomi forti dell’astinenza effettivamente per un paio di settimane, ma se siete stati forti fumatori per molti anni, i sintomi forti dell’astinenza potrebbero durare varie settimane o addirittura vari mesi. La nicotina è una droga e quando il cervello l’ha assunta per tanto tempo, continua a desiderarla a lungo, molto a lungo.

Solo brutte notizie?

No: una cosa positiva certa è che, a prescindere da tutto, i sintomi dell’astinenza da nicotina tendono a diminuire nel tempo ed essere meno fastidiosi. Voglio però chiudere con un avviso: una sottile voglia di fumare probabilmente vi resterà per sempre, su questo bisogna mettersi l’anima in pace e non illudersi. Io ho smesso da 5 anni e quando vedo gli altri fumare, per un millisecondo la voglia ritorna. Conosco persone che hanno smesso da 30 anni ed ancora oggi fumerebbero volentieri una sigaretta, anche se ciò ovviamente non è valido per tutti e magari a voi delle sigarette – tra poche settimane -non importerà più nulla del tutto. L’importante è che, una volta smesso di fumare, anche a distanza di anni, non facciate l’errore di sentirvi del tutto “fuori pericolo” e di potervi accendere “una sola sigaretta”: basta infatti solo qualche tiro, per ritornare nel circolo vizioso della sigaretta.

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Perché mi viene sempre voglia di fumare una sigaretta?

MEDICINA ONLINE FUMARE FUMO SIGARETTE NICOTINA DIPENDENZA DROGA TOSSICODIPENDENZA CANCRO TUMORE POLMONI GRASSO SMETTERE INGRASSARE DIMAGRIRE METABOLISMO CENERE MOZZICONE GIOVANI TABACCOPerché ti viene voglia di fumare? Perché ti viene così spesso? Perché quando ti viene la voglia di fumare è così difficile per te evitare di accenderti un sigaretta? Perché ti piace? Non esattamente. La risposta è semplice e non ti piacerà: fumi perché sei un tossicodipendente. Potresti dire: “ma io non sono mica un drogato”. Ed invece lo sei: in quanto come fumatore abituale sei dipendente dalla nicotina, esattamente come un eroinomane abituale è dipendente dall’eroina. Per comprendere meglio il meccanismo, dobbiamo partire una molecola presente nel nostro corpo, chiamata dopamina.

Cos’è la dopamina? 
La dopamina è un neurotrasmettitore, cioè una sostanza che veicola le informazioni fra i neuroni attraverso la trasmissione sinaptica. Ha molte funzioni, tra cui importantissima è la sua capacità di agire sul sistema nervoso simpatico causando l’accelerazione del battito cardiaco e l’innalzamento della pressione del sangue.
L’effetto che più ci interessa per capire il legame tra sigaretta, nicotina, dopamina e dipendenza, è quello legato alla “ricompensa“. Stimoli piacevoli fisiologici come il fare l’amore, il mangiare, il bere o stimoli piacevoli artificiali come l’assunzione di sostanze stupefacenti come appunto l’eroina iniettata o la nicotina delle sigarette, stimolano il rilascio di dopamina nel nucleus accumbens che è un sistema di neuroni situato nella porzione ventrale dello striato, una parte del nostro cervello. In pratica, quando il nostro corpo è sottoposto ad uno stimolo che lui considera piacevole, rilascia dopamina come ricompensa, e la dopamina ci regala piacere.

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La voglia di fumare è causata dall’astinenza da nicotina
Fumare una sigaretta provoca, grazie alla nicotina immessa nel sangue, un picco di dopamina che determina una sensazione di piacere, che tende a persistere finché i livelli di nicotina sono abbastanza elevati nel sangue. Tali livelli però, decrescono abbastanza rapidamente. Il fumatore medio, circa 30/45 minuti dopo aver spento l’ultima sigaretta, comincerà ad avere nel suo sangue troppo poca nicotina ed i suoi livelli di dopamina saranno bassi: ciò determina in lui i sintomi dell’astinenza, cioè quella che lui crede che sia voglia di fumare. Il fumatore abituale si dovrà accendere una sigaretta proprio perché i livelli di nicotina nel suo sangue sono calati oltre il livello che innesca i sintomi di astinenza e determina quindi la voglia impellente di assumere nuova nicotina con una nuova sigaretta. Se il fumatore non può accendersi la sigaretta, i sintomi dell’astinenza diventeranno sempre più fastidiosi e ciò determina un aumento della voglia di fumare. Quando siamo stressati, i normali sintomi di stress si associano ai sintomi dell’astinenza, peggiorandoli, e questo è il motivo per cui quando siamo stressati dobbiamo fumare di più rispetto al solito.

Il fumatore è un tossicodipendente

Il fumo di sigaretta non è un vizio, come molti credono, ma una vera tossicodipendenza. Il fumatore è – dal punto di vista fisiologico e farmacologico – come un eroinomane. Al netto della modalità di assunzione (via aerea/endovenosa), dei sintomi legati all’astinenza (più lievi riguardo al tabagismo) e della legge (legale/illegale), quello che cambia è solamente la sostanza (nicotina al posto di eroina) ed il fatto che fumare sia moralmente e socialmente accettato mentre farsi di eroina no. Perfino i danni fisici, nonostante siano apparentemente più evidenti e marcati nell’eroinomane, non sono poi così distanti causando – la nicotina – cancro, ictus, infarti, malattie polmonari e la perdita di dieci anni di vita rispetto ad un non fumatore. Anzi, addirittura è stato dimostrato che la nicotina crea dipendenza più velocemente rispetto all’eroina! RICORDATE SEMPRE: la voglia di fumare è nient’altro che il sintomo dell’astinenza causato dalla diminuzione della nicotina nel sangue assunta con la precedente sigaretta, in un circolo vizioso che dura tutta la vita, se non lo interrompete. Il “piacere” del fumo non è altro che la cessazione dei sintomi di astinenza procurati dalla sigaretta fumata mezz’ora prima. Fumare è come indossare delle scarpe troppo strette per poi avere piacere nel toglierle! Capire il meccanismo del circolo vizioso della nicotina è il primo passo necessario per interromperlo e smettere per sempre di fumare.

I migliori prodotti per il fumatore che vuole smettere di fumare

Qui di seguito trovate una lista di prodotti di varie marche, pensati per il fumatore che vuole smettere di fumare o che ha smesso da poco. Noi NON sponsorizziamo né siamo legati ad alcuna azienda produttrice: per ogni tipologia di prodotto, il nostro Staff seleziona solo il prodotto migliore, a prescindere dalla marca. Ogni prodotto viene inoltre periodicamente aggiornato ed è caratterizzato dal miglior rapporto qualità prezzo e dalla maggior efficacia possibile, oltre ad essere stato selezionato e testato ripetutamente dal nostro Staff di esperti:

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Smettere di fumare: primi giorni, i giorni più critici

MEDICINA ONLINE SMETTERE DI FUMARE CHAMPIX VARENICLINA FUMO SIGARETTA TOP TABACCO NICOTINA TABAGISMO DIPENDENZA TOSSICODIPENDENZA DANNI FARMACO AIUTO PACCHETTO SIGARETTE SAPORE CANCRO POScommetto che avete smesso di fumare da poche ore e già vi chiedete quando la voglia di sigaretta vi passerà del tutto. Da ex fumatore vi capisco benissimo. Subito dopo aver smesso di fumare, mi veniva voglia di accendermi una sigaretta mediamente una volta ogni 5/10 minuti! Si dice sempre “lasciate passare i primi giorni senza fumare: sono quelli più critici”. Ma quanti sono questi “primi giorni”? Generalmente, un po’ per tutti (sottoscritto incluso) devono passare almeno 2 settimane per notare una grossa diminuzione della voglia di fumare. Però ve lo dico subito: questo limite temporale non è un dato assoluto, quindi non aspettatevi che il quindicesimo giorno dopo aver smesso di fumare vi sveglierete senza più avere voglia di accendervi una sigaretta. La verità è che purtroppo non c’è una risposta netta alla vostra domanda:

“per quanto tempo avrò i sintomi dell’astinenza?”

Se siete stati fumatori per poco tempo e fumavate poche sigarette al giorno potreste avere sintomi forti dell’astinenza effettivamente per un paio di settimane, ma se siete stati forti fumatori per molti anni, i sintomi forti dell’astinenza potrebbero durare varie settimane o addirittura vari mesi. La nicotina è una droga e quando il cervello l’ha assunta per tanto tempo, continua a desiderarla a lungo.

Solo brutte notizie?

No: una cosa positiva certa è che, a prescindere da tutto, i sintomi dell’astinenza da nicotina tendono a diminuire nel tempo ed essere meno fastidiosi. Voglio però chiudere con un avviso: una sottile voglia di fumare vi resterà per sempre, su questo bisogna mettersi l’anima in pace. Io ho smesso da 5 anni e quando vedo gli altri fumare, per un millisecondo la voglia ritorna, specie quando mi sento nervoso per qualche motivo. Come tutte le droghe, la nicotina è un nemico silenzioso che pazientemente aspetta i momenti più stressanti della nostra vita per tornarci prepotentemente in mente. Conosco persone che hanno smesso da 30 anni ed ancora oggi fumerebbero volentieri una sigaretta, anche se ciò ovviamente non è valido per tutti. L’importante è che, una volta smesso di fumare, anche a distanza di anni non facciate l’errore di sentirvi del tutto “fuori pericolo” e di potervi accendere “una sola sigaretta”: basta infatti solo qualche tiro, per ritornare nel circolo vizioso della sigaretta.

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Smettere di fumare: sintomi, effetti collaterali, pancia gonfia

MEDICINA ONLINE NAUSEA MAL DI PANCIA REFLUSSO GE ESOFAGO STOMACO DUODENO INTESTINO TENUE DIGIUNO ILEO APPARATO DIGERENTE CIBO TUMORE CANCRO POLIPO ULCERA DIVERTICOLO CRASSO FECI VOMITO SANGUE OCCULTO MILZA VARICI CIRROSI FEGATOAvete da poco smesso di fumare e siete felici di cominciare a provare gli effetti positivi sul vostro corpo, tuttavia, specie nei primissimi tempi e soprattutto se avete fumato “forte” e per tanti anni, potreste provare una serie di effetti collaterali abbastanza tipici. Quelli più comuni sono i seguenti:

1) Aumento dell’appetito

Smettere di fumare determina un aumento dell’appetito per svariate cause: si sentono meglio odori e sapori, viene a mancare l’azione anoressizzante della nicotina, il nervosismo fa aumentare la fame… Per approfondire motivi e tempi, leggi questi articoli:

2) Aumento del peso

Fumare un pacchetto di sigarette al giorno determina un aumento del metabolismo basale di circa 400 calorie: venendo a mancare questo consumo di calorie, ed essendo ciò associato all’aumento dell’appetito, il risultato è che si ingrassa.

3) Sonnolenza

Sembrerebbe un controsenso: se fumare faceva arrivare meno ossigeno al vostro cervello, ora che avete smesso dovreste sentirvi pieni di energie, ed invece vi sentite stanchi. Purtroppo questo capita smesso a chi ha spento da poco tempo l’ultima sigaretta: ricordatevi che la nicotina ha comunque degli effetti stimolanti su pressione sanguigna e frequenza cardiaca ed il corpo, in anni di tabagismo, si è assuefatto a questo surplus metabolico, specie nei momenti più stressanti. Ora che questo “aiuto” è venuto meno, potremmo ritrovarci a soffrire di lieve sonnolenza.

4) Apatia

Per lo stesso motivo illustrato nel punto precedente, chi smette di fumare può nei primi tempi sentirsi apatico. Questo accade perché la nicotina determina il rilascia di grandi quantità di dopamina, un neurotrasmettitore che ci rende felici. Cessato questo surplus di dopamina, è facile che le piccole gioie della vita ci possano apparire meno piacevoli, dal momento che determinano un rilascio di dopamina estremamente più basso rispetto alla nicotina. E’ qualcosa che accade in modo simile anche a chi cessa all’improvviso di assumere farmaci antidepressivi o eroina, paragonabile alla “flatline” del masturbatore ossessivo compulsivo quando cessa l’attività masturbatoria.

5) Insonnia

Smettere di fumare può determinare problemi di insonnia, a tal proposito leggi: Smettere di fumare ha i suoi svantaggi, anche “a letto”

6) Nervosismo

Il tabagismo è una tossicodipendenza e come tutte le tossicodipendenze, quando cessa l’assunzione della sostanza (nicotina nel nostro caso), interviene il craving, cioè l’astinenza. L’astinenza purtroppo ci rende molto più nervosi rispetto al solito.

7) Stitichezza

La nicotina nel tabacco tende ad alterare la motilità intestinale nei fumatori di sigarette, aumentandola, fatto che può avere un effetto lassativo. Venendo all’improvviso a mancare tale aumento della velocità del transito intestinale delle feci, può comparire stipsi e costipazione, spesso associata a gonfiore di pancia e meteorismo.

8) Difficoltà digestive

La nicotina determina un incremento del 15% della secrezione di HCl (acido cloridrico) da parte della mucosa gastrica. Questa potrebbe essere la ragione per cui il desiderio di sigaretta aumenta dopo i pasti, specie se abbondanti. La nicotina quindi potrebbe favorire la digestione a livello gastrico e la sua improvvisa mancanza potrebbe viceversa determinare una minore efficienza dello stomaco.

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Champix: funziona davvero per smettere di fumare?

MEDICINA ONLINE SMETTERE DI FUMARE CHAMPIX VARENICLINA FUMO SIGARETTA TOP TABACCO NICOTINA TABAGISMO DIPENDENZA TOSSICODIPENDENZA DANNI FARMACO AIUTO PACCHETTO SIGARETTE SAPORE CANCRO POLMONI ICTUS INFARTO.jpgAnche se la vareniclina (Champix, farmaco commercializzato dalla Pfizer che ha per indicazione la disassuefazione dal fumo) potrebbe indurre fenomeni di aggressività ed altri comportamenti anomali, oltre a sonnolenza e pensieri legati al suicidio in soggetti predisposti, ne spezziamo invece una lancia a favore, perché sembrano notevolmente incoraggianti i primi risultati ottenuti. Fonti interne all’azienda parlano di probabilità di successo fino a 4 volte superiori per i pazienti che si sono appoggiati al farmaco anche se, è bene ricordarlo, il supporto farmacologico risulta scarsamente utile in mancanza di una ferma volontà nel perseguire l’obiettivo: la percentuale più alta di successi (circa il 40%) si riscontra nei pazienti che si rivolgono a programmi di supporto psicologico che oggi trovano ideale complemento nella terapia farmacologica.

Quanto costa smettere di fumare? La cura completa con Champix prevede almeno 3 mesi di terapia con un costo mensile di poco superiore a €100 , sicuramente non molto di più della cifra abitualmente spesa in tabaccheria.

La terapia inizia infatti con la somministrazione di una compressa da 0.5 mg per 3 giorni, successivamente si passa a due compresse al giorno da 0.5 mg per ulteriori 4 giorni. Da questo momento il paziente dovrà smettere di fumare (eventualmente tollerato per una sola ulteriore settimana) e per le 12 settimane successive dovrà assumere due compresse da 1 mg al giorno. Passato questo periodo il medico valuterà se ridurre progressivamente la dose oppure continuare per un secondo ciclo di 12 settimane.

 In commercio sono disponibili 3 confezioni (prezzi aggiornati a ottobre 2016):
  • Champix 11 cpr 0.5 mg + 14 cpr 1 mg € 60.05
  • Champix 28 cpr 1 mg € 67.15
  • Champix 56 cpr 1 mg € 124.65

La prima confezione è studiata per l’inizio della terapia, in modo da coprire le prime due settimane, mentre le altre 2 servono al paziente nella seconda fase rispettivamente per blocchi di 2 e 4 settimane. Un normale ciclo costerebbe quindi € 60.05 + 3 * € 124.65 = € 434. Parafrasando una nota pubblicità verrebbe da pensare: sigarette per 3 mesi € 250, cura con Champix € 430, la tua salute? Non ha prezzo…

Per approfondire può essere interessante la relazione di valutazione per l’autorizzazione all’immissione in commercio ed una più ambia scheda sul prodotto, completa di foglietto illustrativo.

In data 1° luglio 2009 la FDA americana ha richiesto alle aziende farmaceutiche che commercializzano il farmaco negli Stati Uniti di inserire sulla confezione l’avviso della possibilità di gravi eventi avversi di tipo psichiatrico (peraltro segnalati sul foglietto illustrativo) tra cui:

  • cambiamento del comportamento,
  • umore depresso,
  • ostilità,
  • pensiero suicidario.

Anche per questi motivi il farmaco richiede ricetta medica ed è quantomai importante un continuo controllo da parte del medico sull’eventuale comparsa di manifestazioni psicologiche anormali.

Questo farmaco non dovrebbe essere somministrato a chi ha – o sta ancora soffrendo di – malattie psichiatriche, in particolar modo depressione.

Smettere di fumare, oltre ad abbattere drasticamente il rischio di sviluppare tumore al polmone o tumori in bocca/gola, ha diversi vantaggi pratici ed immediati:

  • ho la pelle indiscutibilmente più bella, liscia, luminosa, meno gonfiori, viso più teso e dall’aspetto meno preoccupato, più aperto e sereno;
  • ho meno cellulite sulle cosce;
  • ho capelli più luminosi;
  • dormo meglio;
  • ho denti più bianchi con meno macchie;
  • ho vestiti, casa e macchina che non puzzano più;
  • risparmio circa 150 euro al mese;
  • ho un respiro molto più profondo, faccio le scale quasi correndo;
  • gusto tanto di più il cibo, mangiare e bere sono una vera festa;
  • ho un ciclo mestruale regolare e ho meno dolore durante il ciclo;
  • ho tanta energia in più per divertirmi e mi stanco di meno a lavorare;
  • faccio sport con più soddisfazione.

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Fumo di sigaretta, visita sportiva, capacità respiratoria e Sindrome Ostruttiva Cronica

MEDICINA ONLINE BICI CICLISMO BIKE MOUNTAIN BIKE ROAD SPEED CASCO BICICLETTA DA CORSA CORRERE CIRCUITO MONTAGNA SENTIERO STRADA SPORT SPORTIVO CALORIE WALLPAPER PICS PICTURE PHOTO HI RESDurante la visita sportiva una delle prove classiche è la misurazione della capacità respiratoria. Questo fatto, unito ad altre credenze comuni, fa spesso pensare al runner che quanto maggiore è la capacità respiratoria tanto maggiori sono le prestazioni del soggetto. E’ importante ricordare che la capacità respiratoria non è il “collo di bottiglia del runner” e che molti maratoneti hanno capacità respiratorie vicine a quelle di sedentari. È importante perciò capire per quale motivo si misura la capacità respiratoria. Il motivo è riassumibile nell’acronimo inglese COPD, Chronic Obstructive Lung Disease, in italiano Sindrome Ostruttiva Cronica.

Raggruppa una serie di patologie caratterizzate dalla difficoltà di veicolare l’aria nelle vie aeree. Nei paesi industrializzati è la quinta causa di morte e la seconda di malattia. La causa principale è rappresentata dal fumo di sigaretta (attivo o passivo). Le varie patologie vanno dalla semplice bronchite cronica alla fibrosi cistica (malattia genetica; originariamente si parlava di fibrosi cistica a livello del pancreas, ma successivamente il termine è rimasto anche quando il quadro patologico è respiratorio) e all’enfisema.

Quando la COPD è dovuta la fumo e il soggetto non adotta contromisure efficaci (la più logica sarebbe smettere, ma anche l’esercizio fisico frequente e una buona terapia a base di antiradicali liberi possono dare risultati se non si superano le 10 sigarette al giorno: si deve ricordare che una sigaretta “brucia” 30 mg di vitamina C al giorno) è chiaro che anche la prestazione atletica ne risente. Per quanto detto nella premessa, il calo delle prestazioni in relazione al fumo avviene solo quando la situazione è compromessa. Infatti in gioventù la diminuzione della capacità polmonare non viene avvertita come penalizzante (a meno di patologie acute come bronchiti frequenti) perché è una risorsa ridondante: l’atleta ha talmente tanto fiato che può sprecarne un po’ fumando.

La situazione degenera con l’età quando la “riserva” d’ossigeno comincia a scarseggiare. Tenuto conto che dopo i 35 anni, se non si adottano terapie anti-età, si peggiora comunque mediamente di 1″/km all’anno, i danni da fumo possono essere espressi da una semplice formula:

N/20 * ((E-20)/7)2

dove N è il numero delle sigarette fumate giornalmente, E è l’età.

Per esempio con N=10 ed E=45 si ottiene 10/20*((45- 20)/7)2 cioè 0, 5*(25/7)2 = 6,4″/km circa (che devono essere aggiunti al peggioramento dovuto all’età).

Se il soggetto fuma 20 sigarette al giorno, a causa del fumo perde nel tempo:

  • 20 anni – 0″/km
  • 30 anni – 2″/km
  • 40 anni – 8″/km
  • 50 anni – 18″/km
  • 60 anni – 32″/km
  • 70 anni – 51″/km.

Come si vede la progressione è particolarmente invalidante con l’età.

A questo dato occorre aggiungere il contraccolpo psicologico di molti runner fumatori che non riescono a capire come dopo i 45 anni le loro prestazioni crollino di anno in anno. Anziché dare la colpa alle sigarette la danno all’età, al naturale (secondo loro) invecchiamento e abbandonano lo sport, aggravando ulteriormente la situazione.

E se si smette?

Dopo 3 gg. dall’ultima boccata la respirazione diventa più facile e dopo soli 3 mesi la respirazione migliora del 5-10%.

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Effetti a medio/lungo termine del fumo sullo sportivo

MEDICINA ONLINE BICI CICLISMO BIKE MOUNTAIN BIKE ROAD SPEED CASCO BICICLETTA DA CORSA CORRERE CIRCUITO MONTAGNA SENTIERO STRADA SPORT SPORTIVO CALORIE WALLPAPER PICS PICTURE PHOTO HI RESEcco una lista degli effetti a medio/lungo termine del fumo di sigaretta su sportivi ed atleti:

  • riduzione cronica della funzione respiratoria e possibile ritardo dello sviluppo e della crescita delle funzioni polmonari;
  • infezioni dell’apparato respiratorio, asma e ostruzioni bronchiali causate da un’alterazione dei processi grazie ai quali le cellule dei bronchi riescono a espellere insieme al muco, i virus e gli altri agenti inquinanti;
  • disfunzione della frequenza cardiaca sia a riposo sia sotto sforzo. Quando è a riposo, infatti, il cuore deve lavorare più duramente per distribuire il sangue a tutto il corpo; durante l’esercizio fisico, invece, il cuore di un fumatore non riesce a pompare efficientemente il nutrimento e l’ossigeno supplementari richiesti dai muscoli;
  • aumento del rischio di cancro al polmone e agli organi dell’apparato respiratorio (una probabilità reversibile in un tempo che va dai 7 ai 10 anni dal momento in cui si smette di fumare);
  • incremento della tosse, dell’escreato, del respiro ansimante;
  • raddoppia la probabilità di incorrere in infortuni durante gli esercizi;
  • aumenta il tempo di guarigione delle ferite: i fumatori, ad esempio, con fratture della tibia hanno bisogno di 4 settimane in più rispetto ai non fumatori per guarire e, a volte, non guariscono del tutto;
  • difficoltà a controllare il proprio peso. In particolare gli uomini che fumano hanno un dispendio energetico giornaliero minore rispetto ai non fumatori. Inoltre la distribuzione del grasso nel corpo dei fumatori può avere implicazioni avverse sulla salute.

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Fumare fa ingrassare o dimagrire?

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La chimica della nicotina

La nicotina interagendo con specifici recettori nicotinici per l’acetilcolina, indurrebbe, al livello limbico, il rilascio di neurotrasmettitori come dopamina, noradrenalina, serotonina, glutammato e GABA.
Questa azione modulante, secondo diverse evidenze, potrebbe estendersi anche a livello periferico, con inevitabili conseguenze metaboliche, tra le quali:

  • Incremento del metabolismo di base per effetto simpaticomimetico;
  • Incremento della termogenesi;
  • Incremento della lipolisi ed aumentata mobilizzazione dei trigliceridi;
  • Aumento del dispendio energetico durante l’attività fisica;
  • Incremento dell’attività dell’insulina;
  • Riduzione delle concentrazione di Adiponectina.

A livello centrale, invece, la Nicotina sembrerebbe:

  • Potenziare gli effetti anoressizzanti della Llptina;
  • Controllare la secrezione di ormoni oressigeni come CART e POMC;
  • Indurre l’espressione di molecole in grado di controllare l’assunzione di cibo.

In conclusione, quindi, la nicotina sembrerebbe agire su due differenti fronti, il primo rappresentato dal controllo dell’appetito e della quantità di cibo introdotto, il secondo, invece, costituito dall’incremento del dispendio energetico. Per approfondire vi consiglio di leggere: Per quali motivi si ingrassa dopo aver smesso di fumare?

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