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Smettere di fumare: sintomi, effetti collaterali, pancia gonfia
Avete da poco smesso di fumare e siete felici di cominciare a provare gli effetti positivi sul vostro corpo, tuttavia, specie nei primissimi tempi e soprattutto se avete fumato “forte” e per tanti anni, potreste provare una serie di effetti collaterali abbastanza tipici. Quelli più comuni sono i seguenti:
1) Aumento dell’appetito
Smettere di fumare determina un aumento dell’appetito per svariate cause: si sentono meglio odori e sapori, viene a mancare l’azione anoressizzante della nicotina, il nervosismo fa aumentare la fame… Per approfondire motivi e tempi, leggi questi articoli:
- Per quali motivi si ingrassa dopo aver smesso di fumare?
- Smettere di fumare: quanto e per quanto tempo ingrasserò? L’esperienza mia e dei miei pazienti
2) Aumento del peso
Fumare un pacchetto di sigarette al giorno determina un aumento del metabolismo basale di circa 400 calorie: venendo a mancare questo consumo di calorie, ed essendo ciò associato all’aumento dell’appetito, il risultato è che si ingrassa.
3) Sonnolenza
Sembrerebbe un controsenso: se fumare faceva arrivare meno ossigeno al vostro cervello, ora che avete smesso dovreste sentirvi pieni di energie, ed invece vi sentite stanchi. Purtroppo questo capita smesso a chi ha spento da poco tempo l’ultima sigaretta: ricordatevi che la nicotina ha comunque degli effetti stimolanti su pressione sanguigna e frequenza cardiaca ed il corpo, in anni di tabagismo, si è assuefatto a questo surplus metabolico, specie nei momenti più stressanti. Ora che questo “aiuto” è venuto meno, potremmo ritrovarci a soffrire di lieve sonnolenza.
4) Apatia
Per lo stesso motivo illustrato nel punto precedente, chi smette di fumare può nei primi tempi sentirsi apatico. Questo accade perché la nicotina determina il rilascia di grandi quantità di dopamina, un neurotrasmettitore che ci rende felici. Cessato questo surplus di dopamina, è facile che le piccole gioie della vita ci possano apparire meno piacevoli, dal momento che determinano un rilascio di dopamina estremamente più basso rispetto alla nicotina. E’ qualcosa che accade in modo simile anche a chi cessa all’improvviso di assumere farmaci antidepressivi o eroina, paragonabile alla “flatline” del masturbatore ossessivo compulsivo quando cessa l’attività masturbatoria.
5) Insonnia
Smettere di fumare può determinare problemi di insonnia, a tal proposito leggi: Smettere di fumare ha i suoi svantaggi, anche “a letto”
6) Nervosismo
Il tabagismo è una tossicodipendenza e come tutte le tossicodipendenze, quando cessa l’assunzione della sostanza (nicotina nel nostro caso), interviene il craving, cioè l’astinenza. L’astinenza purtroppo ci rende molto più nervosi rispetto al solito.
7) Stitichezza
La nicotina nel tabacco tende ad alterare la motilità intestinale nei fumatori di sigarette, aumentandola, fatto che può avere un effetto lassativo. Venendo all’improvviso a mancare tale aumento della velocità del transito intestinale delle feci, può comparire stipsi e costipazione, spesso associata a gonfiore di pancia e meteorismo.
8) Difficoltà digestive
La nicotina determina un incremento del 15% della secrezione di HCl (acido cloridrico) da parte della mucosa gastrica. Questa potrebbe essere la ragione per cui il desiderio di sigaretta aumenta dopo i pasti, specie se abbondanti. La nicotina quindi potrebbe favorire la digestione a livello gastrico e la sua improvvisa mancanza potrebbe viceversa determinare una minore efficienza dello stomaco.
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Cocaina: effetti a breve e lungo termine e loro durata
Gli effetti principali sul nostro organismo derivanti dall’uso di cocaina, sono i seguenti:
- stimolazione del Sistema Nervoso Centrale: ciò porta ad una percezione di aumento dell’energia sia comunicativa che di vigilanza mentale, euforia, inibizione dell’appetito e del sonno;
- anestetico locale: effetto anestetico sul sito di applicazione;
- simpaticomimetico: effetto sul sistema nervoso simpatico con alterazioni vascolari e cardiache.
Nello specifico, gli effetti dovuti all’uso di cocaina variano in funzione della dose e della frequenza di assunzione. Distinguiamo quindi in effetti a breve termine e a lungo termine.
Effetti a breve termine dell’assunzione di cocaina
Gli effetti compaiono immediatamente dopo una singola dose e scompaiono nell’arco di pochi minuti o al massimo un’ora. Presa in piccole dosi generalmente causa:
- euforia;
- percezione di aumento di energia;
- aumento dello stato di vigilanza mentale, vista, suoni, tatto, parola;
- temporanea diminuzione del bisogno di dormire e di mangiare.
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Durata degli effetti da cocaina
La durata dell’effetto euforico dipende principalmente dal dosaggio e dalla via di somministrazione: un rapido assorbimento della cocaina provoca un effetto di eccitazione (“high”) intenso ma breve nella durata. La cocaina fumata, quindi, produce un effetto immediato che dura tra i 5 e i 10 minuti mentre la cocaina “sniffata” agisce più lentamente ma con una durata superiore, circa 15-30 minuti.
Effetti a breve termine sull’organismo
Gli effetti fisiologici dell’assunzione di cocaina, nel breve termine producono:
- vasocostrizione;
- midriasi (dilatazione delle pupille);
- aumento della temperatura corporea;
- tachicardia (aumento del battito cardiaco);
- ipertensione arteriosa (aumento della pressione sanguigna).
Sono stati riportati anche altri effetti che possono avere complicazioni mediche più o meno gravi fino all’arresto cardiaco o a convulsioni, seguite da arresto respiratorio.
Effetti a medio/lungo termine dell’assunzione di cocaina
La cocaina è una sostanza di abuso che provoca una forte dipendenza. Una volta assunta diventa molto difficile prevedere o controllare il comportamento nei confronti della sostanza. La dipendenza è tale che anche dopo lunghi periodi di astinenza, la suscettibilità alle ricadute rimane molto elevata. Studi recenti sul meccanismo della dipendenza da cocaina rivelano che la sostanza causa la memorizzazione dell’esperienza nel cervello, anche con forti associazioni a situazioni ed eventi, i quali, una volta sperimentati, possono riaccendere un forte desiderio improvviso nei confronti della cocaina. Se per esempio la cocaina viene assunta in un certo luogo, ad esempio una discoteca, anche il solo ritornare in quel luogo può improvvisamente “accendere” il desiderio di assumerla. Tra gli effetti a lungo termine, si ricordano:
- dipendenza;
- irritabilità e disturbi dell’umore;
- agitazione, attacchi di panico;
- psicosi paranoide;
- allucinazioni uditive e visive.
Assuefazione, aumento delle dosi ed effetti cronici sull’organismo
Quando il cervello è esposto ripetutamente alla cocaina, si inizia ad adattare a questa condizione. Il meccanismo della ricompensa nel cervello diventa meno sensibile agli stimoli naturali ed anche alla droga stessa. Questo fenomeno, indicato come “tolleranza”, spiega perché gli utilizzatori abituali, nel lungo termine, hanno bisogno di dosi maggiori e ripetute per poter sperimentare lo stesso effetto di piacere provato alle prime somministrazioni. L’aumento delle dosi e della frequenza di uso comporta il rischio di avere un aumento di effetti avversi sia psicologici che fisiologici. Si ha, infatti, un’aumentata sensibilizzazione verso gli effetti convulsivanti, ansiogeni e tossici provocati dalla cocaina. Inoltre, si possono manifestare problemi fisici a seconda della via di somministrazione. Per chi inala la cocaina ad esempio, i problemi più comuni sono la perdita dell’olfatto, epistassi (perdita di sangue dal naso), problemi di deglutizione, raucedine e irritazione cronica delle mucose nasali. L’uso cronico della cocaina fa inoltre perdere notevolmente l’appetito, comportando una frequente perdita di peso e una generalizzata condizione di malnutrizione. Per tale ragione, l’effetto anoressizzante della cocaina è diffuso anche tra la popolazione giovanile femminile che cerca il suo uso per perdere peso, sfruttando la capacità della cocaina di ridurre lo stimolo della fame.
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Integratori soppressori dell’appetito per perdere peso
Molti integratori alimentari dimagranti contengono ingredienti che stimolano il metabolismo e influenzano l’appetito allo stesso tempo. Negli ultimi anni, sul mercato, si sono stati alcuni integratori di alto profilo che però agiscono solo sull’appetito e questi prodotti sono spesso commercializzati come alternative più sicure per perdere peso.
L’Hoodia è una pianta succulenta originaria dell’Africa australe che possiede un ingrediente descritto comunemente per poter sopprimere l’appetito. Tra i molti tipi di hoodia, solo l’Hoodia gordonii contiene P57, il principio attivo associato con la riduzione dell’appetito. Il P57 sembra agire sull’ipotalamo del cervello, aumentando l’adenosina-5′-trifosfato (ATP) nelle cellule nervose, che inviano segnali di sazietà causando nelle persone la sensazione di come se avessero appena finito di mangiare.
Anche se la pubblicità sui presunti benefici della perdita di peso promossa dall’Hoodia sostiene che tali prodotti non provocano effetti collaterali, la ricerca attuale suggerisce il contrario. Non ci sono stati studi randomizzati controllati che coinvolgessero esseri umani ma solo dati insufficienti con cui capire la dose, la durata e la sicurezza a breve o lungo termine. (2) Uno dei pochi studi di confronto dell’Hoodia con un placebo in un gruppo di donne, ha riscontrato simili quantità di perdita di peso, ma il gruppo che consumava hoodia aveva riportato significativamente più nausea e vomito.
Ci sono anche preoccupazioni per possibili complicazioni legate all’uso dell’hoodia a lungo termine. Poiché l’hoodia agisce sull’ipotalamo, che regola anche la sete e la temperatura corporea, il suo uso può portare a disidratazione in conseguenza di sete soppressa. Altre preoccupazioni sono emerse per quanto riguarda l’impatto dell’Hoodia sulla funzione epatica e il controllo degli zuccheri nel sangue. Non sono disponibili studi per determinare la sicurezza in tal senso.
Anche se l’hoodia fosse sicura ed efficace, la produzione sarebbe limitata in base alla disponibilità. L’hoodia è una pianta rara e protetta nella maggior parte dei paesi in cui cresce e occorrono molti anni perché maturi. A causa della difficoltà di ottenere l’Hoodia Gordonii naturale (forma vegetale pura), è probabile che la maggior parte dei prodotti pubblicizzati sono contraffatti o contengono una forma non attiva. Nel corso degli ultimi anni, la FTC ha vietato a diversi produttori di hoodia di vendere negli Stati Uniti a causa di false affermazioni sul fatto che il loro prodotto contenesse Hoodia gordonii oper una mancanza di conformità al buon processo di fabbricazione.
Un altro soppressore dell’appetito, il Sensa, che è stato creato e commercializzato dal neurologo Alan Hirsch, è composto da piccole particelle chiamate tastants che vengono spruzzate sul cibo per migliorare l’odore. In teoria, migliorando l’odore, dovrebbe causare alle persone di raggiungere prima la sazietà.
Hirsch ha presentato la sua ricerca in occasione della riunione annuale della National Endocrine Society nel 2008. Gli individui nello studio di Hirsch hanno perso una media di 30 chili in sei mesi senza cambiare la loro dieta o stile di vita. Questo studio non è stato mai pubblicato in una rivista peer-reviewed e non è stato duplicato da ricercatori indipendenti. Inoltre, lo studio presentato all’Endocrine Society comportava l’uso di una versione a inalazione del prodotto e aveva un soggetto selezionato di popolazione. Questo gruppo era composto principalmente da sesso femminile (87,4%) e marginalmente obese. Il gruppo di studio di 1.436 è stato confrontato con un gruppo di controllo di circa 100 soggetti. Il processo ha utilizzato un campione di convenienza e non controllato randomizzato.
Il Sensa viene prodotto sia con latte e soia, quindi possono manifestarsi reazioni allergiche in soggetti sensibili. Al di là degli allergeni divulgati, il Sensa contiene anche un colorante alimentare naturale conosciuto come carminio o rosso naturale, che può causare anafilassi in soggetti predisposti. Altre reazioni più comuni includono perdita di feci e frequenti, mal di stomaco, gas, gonfiore e vertigini.
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