Champix compresse per smettere di fumare: foglio illustrativo, prezzo

MEDICINA ONLINE Champix compresse per smettere di fumare foglio illustrativo.jpgCHAMPIX è un farmaco che contiene il principio attivo “vareniclina” agonista parziale del recettore nicotinico dell’acetilcolina, usato per aiutare gli adulti a smettere di fumare sigarette, alleviando i sintomi del Continua a leggere

Gomme, farmaci, cerotti… Qual è il metodo migliore per smettere di fumare?

MEDICINA ONLINE COME SMETTERE DI FUMARE SIGARETTA SIGARETTE BIONDE NICOTINA CATRAME FILTRO TOSSICODIPENDENZA CHAMPIX FARMACI ELETTRONICA FUMO DIVIETO APERTO ACCENDINO DIPENDENZA TABAGISMO SMOKING.jpgOgni giorno un numero sempre maggiore di fumatori decide di smettere di fumare e si fa una unica grande domanda: qual è il sistema migliore Continua a leggere

Nikodent, il dentrifricio naturale che ti aiuta a smettere di fumare

MEDICINA ONLINE Nikodent il dentrifricio naturale che ti aiuta a smettere di fumare sigarette nicotina principio attivo denti carie placca gengive bocca.jpgNikodent è un dentrifricio completamente naturale a base di puri oli essenziali, espressamente ideato per aiutarti a smettere di fumare. Il suo Continua a leggere

Da luglio 2019 scatta il divieto di fumo all’aperto

MEDICINA ONLINE COME SMETTERE DI FUMARE SIGARETTA SIGARETTE BIONDE NICOTINA CATRAME FILTRO TOSSICODIPENDENZA CHAMPIX FARMACI ELETTRONICA FUMO DIVIETO APERTO ACCENDINO DIPENDENZA TABAGISMO.jpgVita dura per i fumatori: dal 1° luglio 2019 il divieto di fumo, già presente nei bar e nei ristoranti, sarà esteso alle banchine di attesa Continua a leggere

Pellagra: significato, cause, subclinica, rischi, terapia, dieta consigliata

MEDICINA ONLINE PELLAGRA PELLE CUTE DERMA DESQUAMAZIONE TIAMINA PIEDI DITA INFEZIONE INFIAMMAZIONE DIETA CIBO COSE SIGNIFICATO SUBLINICA PATATE CUCINARE ITALIA STORIA SCORBUTO DIARREA.jpgCon “pellagra” in medicina ci si riferisce ad una patologia causata dalla carenza o dal mancato assorbimento di Continua a leggere

Per quali motivi si ingrassa dopo aver smesso di fumare? (seconda parte)

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma ITALIANI FUMARE E CIG ITA Riabilitazione Nutrizionista Medicina Estetica Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Linfodrenaggio Pene Vagina Glutei TestaQuella che state per leggere è la seconda parte di questo articolo (che vi consiglio di leggere prima): Per quali motivi si ingrassa dopo aver smesso di fumare?

7) SI SENTONO MEGLIO GLI ODORI
Gli odori che entrano nella cavità nasale attraverso le narici, raggiungono l’epitelio olfattivo, un sottile strato di cellule collocato in un’area ristretta della cavità nasale e vengono interpretati dai recettori olfattivi. Essi vengono danneggiati dal fumo di sigaretta quindi quando si cessa di inalare il fumo le cellule tornano ad essere pienamente efficienti quindi gli odori si sentono meglio: chi riesce a resistere al buon odore di un buon cibo?

8) LA NICOTINA AUMENTA LA SECREZIONE DEGLI ACIDI GASTRICI
La nicotina esplica anche un curioso effetto a livello gastrico in sinergia con altri componenti del fumo di tabacco. A pochi minuti dall’assunzione di fumo di tabacco si verifica un incremento del 15% della secrezione di HCl (acido cloridrico) da parte della mucosa gastrica. Questa potrebbe essere la ragione per cui il desiderio di sigaretta aumenta dopo i pasti, specie se abbondanti. Quindi la nicotina favorisce la digestione a livello gastrico e ciò si traduce in una migliore gestione del peso corporeo.

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9) LA NICOTINA VELOCIZZA IL TRANSITO INTESTINALE
La nicotina nel tabacco tende ad alterare la motilità intestinale nei fumatori di sigarette. In determinate dosi può anche avere un effetto lassativo e ciò può avere effetti benefici sul peso corporeo. Venendo a mancare tale effetto lassativo, può comparire stipsi che influisce negativamente sul nostro peso. Si parla di effetto “lassativo” ma ricordate: l’abuso cronico di sigarette, però, può fare aumentare le contrazioni spastiche dell’intestino e aggravare nel tempo la situazione di stitichezza.

Esiste una correlazione tra il numero di sigarette fumate ed i chili presi
Sembra che i chili presi in più siano proporzionali al numero di sigarette fumate: secondo uno studio americano eseguito su ex fumatrici, quelle forti (25 o più sigarette al giorno) crescevano di peso almeno del doppio delle fumatrici “leggere”. La mia esperienza personale ha confermato in pieno questo dato. Nell’ultimo periodo della mia dipendenza da nicotina, fumavo circa 25 sigarette al giorno e, come già prima accennato, sono ingrassato circa 10 kg. In ogni caso, dalle ricerche è stato rilevato che la gran parte dell’ingrassamento è dovuto principalmente all’aumento di cibo ingerito: nelle donne una media giornaliera di circa 230 calorie in più.
Giorno dopo giorno, si arriva così a un aumento medio calcolato di tre-cinque chili in pochi mesi, anche se molto dipende dalla variabilità individuale e dallo stile di vita in generale. Normalmente gli effetti complessivi sul peso si fanno vedere dopo il primo anno, massimo due, da quando si è smesso di fumare. Nella mia esperienza io ho raggiunto il “picco” di peso intorno al sesto mese dopo aver smesso di fumare, per poi tornale al peso precedente (che avevo nel momento in cui ho smesso) dopo poco più di un anno.

I migliori prodotti per il fumatore che vuole smettere di fumare
Qui di seguito trovate una lista di prodotti di varie marche, pensati per il fumatore che vuole smettere di fumare o che ha smesso da poco e vuole perdere peso. Noi NON sponsorizziamo né siamo legati ad alcuna azienda produttrice: per ogni tipologia di prodotto, il nostro Staff seleziona solo il prodotto migliore, a prescindere dalla marca. Ogni prodotto viene inoltre periodicamente aggiornato ed è caratterizzato dal miglior rapporto qualità prezzo e dalla maggior efficacia possibile, oltre ad essere stato selezionato e testato ripetutamente dal nostro Staff di esperti:

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Le 10 fasi (più una) che accomunano tutti i fumatori: seconda parte

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO FUMA SIGARETTA NICOTINA TABAGISMO TOSSICODIPENDENZA UOMOPer scoprire le prime quattro fasi, vi invito a leggere questo articolo: Le 10 fasi (più una) che accomunano tutti i fumatori: prima parte

5) Fase “Sono un fumatore, lo ammetto”
In un certo momento della sua vita da fumatore, il soggetto non può più nascondersi dietro il “ne fumo poche”: ammette pubblicamente di fumare in maniera abituale. Anche se non lo ammetterà mai a se stesso ed agli altri, il suo orgoglio è ferito perché aveva detto a tutti che lui era troppo sveglio per diventare un vero fumatore, Di solito ai parenti e agli amici, preoccupati per lui, minimizza dicendo che “come ha iniziato a fumare lui può smettere quando vuole, ma non ora che la sua vita è così stressante, quindi aspetterà il momento propizio per diminuire le sigarette ed infine smettere del tutto”.

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6) Fase  “Mi piace fumare”
Il soggetto ormai capisce pienamente che fumare fa male alla salute propria e del proprio portafoglio, ma a lui “piace” troppo fumare. La sua vita è bella così e senza sigaretta una giornata gli appare nervosa e noiosa; anzi non gli appare proprio: non riesce a concepire come possibile una giornata senza sigarette esattamente come chiunque non concepisce come possibile una giornata senza respirare aria. Non crede che sia difficile smettere: non vuole proprio smettere! Fuma e riconosce solo i (presunti) effetti positivi del gesto. Nessuno può convincerlo che il fumo ha un brutto sapore e che in realtà è un tossico-dipendente al pari di un cocainomane. Si sente anche in forma! Non sa che se smettesse di fumare sarebbe doppiamente in forma di quanto si sente attualmente. Il lato economico poi è tragicomico. Quando andavo all’università potevo perdere dieci minuti della mia vita a scegliere se nella pausa pranzo comprarmi, il panino da 3 euro o quello da 2 euro per risparmiare qualche soldo, ma quando si trattava di tirare fuori quasi 5 euro per le Marlboro non battevo ciglio: per un fumatore qualsiasi spesa può essere messa in discussione tranne quella per le sigarette. A pensarci ora, da ex fumatore, questa fase potrei chiamarla “MI SONO COMPLETAMENTE RINCRETINITO”. Dopo quasi un anno senza fumare ho risparmiato circa 2000 euro e al bar dell’Umberto I non ho più problemi a scegliere il panino più costoso!

7) Fase “E se smettessi di fumare? Valutiamo i pro e i contro” e  “Ma forse è il momento sbagliato per smettere”
Anche i fumatori più incalliti ad un certo punto si pongono il problema di smettere di fumare. Io per vari anni me lo sono ripetuto. Di solito in questa fase si valutano i pro ed i contro del fumare (senza rendersi conto che in realtà fumare non ha NESSUN PRO). Un “contro” classico è “se smetto di fumare ingrasso”. Se è questa la tua paura leggi qui. Uno dei problemi principali che si pone il fumatore che vuole smettere, è il momento propizio per smettere. Cari amici, ve lo dico con il cuore: il momento migliore per smettere di fumare è ORA, SUBITO, ADESSO! Perché il tanto fantomatico momento propizio, che secondo voi aumenterà le possibilità di smettere con successo, non arriverà mai, semplicemente perché la nostra vita è un insieme di preoccupazioni che si susseguono e di responsabilità che aumentano giorno dopo giorno. La cosa che dico sempre ai miei pazienti è che il momento migliore per smettere in realtà non è oggi: ma IERI! Un mio amico all’università di Medicina diceva che smettere col nervosismo dei nostri difficili esami universitari era impossibile, diceva che avrebbe smesso quando avrebbe finito tutti gli esami. Ma poi finiti gli esami c’era lo stress della laurea: avrebbe smesso dopo la laurea. Ma dopo la laurea c’è l’abilitazione, poi c’è il concorso per la specializzazione, poi quello per il dottorato, poi quello per entrare all’ospedale. Poi ci si sposa, non ci sono i soldi per pagare le bollette, i figli vanno male a scuola, la suocera invecchiando diventa sempre più insopportabile e quel rubinetto continua a perdere acqua anche se hai pagato cento euro all’ultimo idraulico per ripararlo: il momento rilassante sembra non arrivare mai! E quando poi arriva, magari durante una meritatissima vacanza al mare, ci si vuole “godere” il momento, quindi perché rovinarlo con lo stress di smettere? Tutto questo per dire che se siamo stressati non vogliamo smettere perché sotto stress ci appare più difficile smettere, se invece siamo rilassati non vogliamo smettere perché non vogliamo rovinarci il relax con lo stress di smettere. E’ un po’ quello che avviene con il gioco d’azzardo: quando si vince non si vuole smettere perché si sta vincendo e quando si perde si vuole continuare a giocare per riprendersi i soldi persi; il paragone è perfetto perché si tratta in entrambi i casi di una dipendenza, un circolo vizioso difficile da spezzare.
Morale della favola? Il mio collega di medicina non ha mai smesso di fumare e quando riceve i pazienti gli dice che LORO devono smettere di fumare e glielo dice mentre il SUO camice puzza come un posacenere sporco.

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8) Fase “Gomme, libri, diminuisco le siga, internet, elettroniche”
Il fumatore decide che è il momento di smettere, ma questa volta seriamente: non solo esamina fermamente la possibilità di non fumare ma passa all’azione, attivandosi nel ricercare un aiuto medico o psicologico, oppure decide che inizierà un periodo in cui fumerà sempre meno fino allo smettere di fumare. Di solito in questo periodo si passa parecchio tempo a cercare su internet informazioni sullo smettere (quindi se siete qui a leggere molto probabilmente siete in questa fase!). Alcuni usano i più vari rimedi: io ho provato (senza successo) con le gomme alla nicotina, alcuni usano i cerotti, altri, come il Verdone di “Compagni di scuola”, prova a smettere con una sigaretta finta per mantenere la gestualità. Un classico per smettere è comprare il libro “E’ facile smettere di fumare se sai come farlo” di Carr Allen. La nuova moda come ben sapete è quella di smettere con la sigaretta elettronica. A conti fatti non c’è un metodo giusto o sbagliato per smettere: il metodo migliore per me può essere inutile per te e viceversa, ognuno deve trovare la sua strada che però purtroppo a volte conduce al…

9) Fase “Fallimento”
Ben pochi purtroppo riescono a smettere di fumare al primo tentativo quindi purtroppo ci si ritrova sconsolati in questa fase. Io ho provato a smettere non so quante volte e fallivo sempre. L’importante, in questa fase, è non perdere la fiducia in se stessi ma cercare di imparare dai propri errori. La domanda da farsi è “dove ho sbagliato?” in modo da non rifare gli stessi errori quando si riproverà nuovamente a smettere. Se io avessi smesso di provare a farla finita con le sigarette all’ennesimo tentativo fallito, ora non sarei qui a dirvi che sono riuscito a smettere! Insomma: fiducia e RIPROVATE!

10) Fase “Ho smesso”
Dopo vari tentativi il fumatore può realmente smettere. In questa fase, a cui aspirano quasi tutti i fumatori prima o poi,  inserisco i tabagisti che sono astinenti da più di sei mesi. Il fumatore si sente finalmente ex fumatore e continua a non fumare. Io ho smesso di fumare da 10 mesi e sono attualmente in questa fase. Attenzione: ho scritto “EX fumatore” invece di “NON fumatore” (che io riferisco a chi non ha MAI fumato una sigaretta). Chi ha smesso di fumare rimarrà un EX fumatore a vita (e non un “NON fumatore”), ciò significa che sarà per sempre molto più a rischio di riaccendersi una sigaretta rispetto a chi non ha mai fumato in vita sua. A questo proposito in tale periodo la parola d’ordine è “non abbassare mai la guardia“. L’errore classico è “siccome ormai ho smesso da tantissimo tempo posso fumarmi una sola sigaretta, che male c’è”. Ed invece basta solo un tiro per ritornare nel circolo vizioso. Conosco gente che ha smesso per anni per poi riprendere a fumare come e più di prima solo per essersi concesso qualche tiro quando pensava di essere ormai fuori dal tunnel e al sicuro. A tal proposito vi consiglio di leggere il libro gratuito di  Joel Spitzer: Non fare piu nemmeno un tiro

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11) Fase di “ricaduta”
Una ulteriore fase, in cui il sottoscritto si impegna ogni giorno per non ritrovarsi, è la fase di ricaduta: questa fase fortunatamente non è sempre presente, anche se frequente. Il fumatore ricade nella dipendenza dal fumo e possono succedere due cose: o torna alla fase 6 e si rassegna alla falsa convinzione che gli piace troppo fumare per poter smettere, oppure torna alla fase 8 e cerca nuovi sistemi più efficaci per riprovare a smettere.

I migliori prodotti per il fumatore che vuole smettere di fumare
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
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La sigaretta elettronica fa male come le sigarette vere

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma SIGARETTA ELETTRONICA FA MALE SIGARETTE  Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpgLa sigaretta elettronica non fa male alla salute? Assolutamente no: solo un modo diverso delle aziende produttrici per rendere schiave – usa proprio questo termine – le persone. Schiave, vincolate alla sostanza, dipendenti. Ed è quindi condanna delle e-cig, senza se e senza ma. Sono state un modo astuto per far cominciare i teenager, per non far smettere chi già fumava, senza alcuna riduzione del danno. Non ha dubbi, su una tematica che ha fatto molto discutere, Vera da Costa e Silva, del gruppo di controllo del tabacco dell’OMS, che interviene al congresso internazionale Iaslc sul tumore al polmone, in corso a Vienna. “Una strategia delle multinazionali del tabacco – attacca Vera da Costa e Silva – negli anni ’80 ci hanno provato con le sigarette light, che non hanno avuto alcun effetto sulla riduzione del rischio, ma sono state percepite come tali dai fumatori. E adesso sempre nuovi prodotti. Ma attenzione: devono essere regolati dalle leggi, per proteggere i consumatori. Non possiamo lasciarli in mano alle industrie del tabacco, il cui unico scopo è influenzare le leggi e finanziare studi a favore”. Con buona pace dell’ultima arrivata in casa Philip Morris, la sigaretta elettronica con tabacco, appena lanciata in Gran Bretagna e già in vendita anche in Italia.

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Narghilè e sigaretta elettronica
Tante sessioni, qui a Vienna, sui dispositivi elettronici e persino sulla waterpipe, il narghilè. Perché in molte parti del mondo è diffusissimo,  45 per cento di prevalenza in molti paesi del Mediterraneo, ma anche il 17 in alcuni stati americani, insieme ad aromi di vario tipo (più di ottomila) e a dolcificanti naturali e sintetici, approvati e dichiarati sicuri. “Per l’ingestione, però – precisa Alan Shihadeh, dell’università americana di Beirut – non per l’inalazione. Ed è tutt’altra cosa”. L’assunto è che la sigaretta elettronica sia dannosa quanto quella convenzionale. “Non fa smettere di fumare, anzi secondo alcuni studi chi si rivolge alla e-cig ha il 25 per cento di possibilità in meno di riuscirci – continua Shihadeh – e viene spesso aggiunta al fumo convenzionale, aumentando quindi l’assunzione di nicotina, la cui quantità può essere estremamente variabile. Fumatori tradizionali ed elettronici hanno lo stesso livello di nicotina nel sangue. In sintesi, anche grazie agli ultimi studi, dobbiamo dire che non sono prodotti sicuri e che chi li fuma muore come gli altri fumatori”. Anche perché la nicotina – secondo studi presentati da Sergei Grando, dell’Università della California, non solo ha un’attività promotrice dei tumori, ma induce chemioresistenza, quindi rende meno efficace la terapia.

Il marketing aggressivo
Ma quello che non va giù agli oncologi è il marketing aggressivo di questi prodotti che in molti paesi vengono proposti come alternativa sicura alla sigaretta, con immagini pubblicitarie di famiglie riunite con bambini e i genitori che fumano. O di anziane signore che alzano il dito medio al divieto di fumo. O di ragazzi invitati a riprendersi la loro libertà (di fumare, ovviamente). Per non parlare di quel 34 per cento di studi che giurano sulla non dannosità della sigaretta elettronica e hanno dietro conflitti di interessi grandi come montagne. “È importante che le università non prendano soldi dalle industrie – continua la rappresentante Oms – e che non ci sia promozione dei prodotti né delle ricerche finanziate dalle industrie. Per non diffondere informazioni controverse”. Anche perché – sottolinea Charlotta Pisinger, dell’ospedale danese Glostrup – non ci sono studi sugli effetti a lungo termine. Ed è quindi insensato vietarla dove ci sono i bambini, come si fa in Danimarca, ma non negli ospedali”.
Ma non tutti sono d’accordo. E anzi la Liaf, la Lega italiana antifumo attacca l’Oms, accusando l’organismo internazionale di assumere una posizione ideologica e di favorire lo status quo del tabagismo.

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