Come misurare correttamente la lunghezza del pene

Esiste una maniera standard di misurare il pene che rispetta norme e condizioni determinate che rivelano i risultati più accurati, in modo da evitare misurazioni che possono portare a grossi disagi. Immaginate ad esempio un uomo che rilevi – con una tecnica sbagliata – una misurazione minore rispetto alla realtà: quest’uomo potrebbe per lungo tempo pensare di avere un pene di dimensioni ben al di sotto della media, con tutti i disagi che ciò può arrecare nella sfera sessuale, quando invece potrebbe avere una misura assolutamente normale. Quali sono le lunghezze medie del pene nelle varie nazioni? Leggi: Mappa mondiale della lunghezza del pene: gli italiani quale posizione occupano?

Lunghezza del pene flaccido

Misurarsi il pene quando è flaccido non è corretto. Quando non è in erezione, infatti, tende a cambiare misura molto spesso andando così a compromettere ogni volta la misurazione.

Lunghezza del pene in erezione

Per misurare il pene in erezione si usa un righello rigido, di una misura leggermente superiore alla lunghezza massima del pene, in quanto se il righello fosse più corto, le misurazioni non sarebbero esatte. Il righello va piazzato al lato del pene nel punto di congiunzione della base del pene con l’osso pubico. Il righello deve essere piazzato al centro laterale esatto dell’asta, cioè né sulla parte superiore, né in quella inferiore, vedi immagine:
MEDICINA ONLINE COME SI MISURA IL PENE LUNGHEZZA CIRCONFERENZA EREZIONE FLACCIDO CM CORRETTAMENTE.jpgNel caso in cui il vostro pene fosse affetto da curvatura, dovrete ovviamente raddrizzarlo per effettuare la misurazione, in quanto in un pene curvo, a causa della curvatura, la lunghezza e l’altezza del pene non corrispondono. Se non raddrizzate il pene, questo risulterà in una misura più corta rispetto a quella che realmente è, difatti la lunghezza effettiva data dall’arco non corrisponderà a quella proiettata (quella reale che conta). In alternativa potete usare un metro da sarta, che non è rigido.
Per misurare correttamente la lunghezza del pene in erezione, è consigliabile stare in piedi mantenendo il pene perpendicolare al corpo, premere con il righello sull’osso pubico in modo che questo non risulti sollevato dando misure incorrette, mantenere il righello a destra o a sinistra del pene ad altezza media rispetto alla grossezza del pene, inoltre bisogna misurare fino alla punta del glande e magari piazzare un altro righello in modo che faccia da angolo orizzontale sulla punta del pene (come quando si uniscono due squadre per tracciare un angolo); questo vi aiuterà a mantenere una perpendicolarità più esatta e quindi a ottenere risultati più esatti.
Fate in modo di annotare il risultato. Cercate di eseguire più di una misurazione, in modo tale da evitare gli errori e aumentare il margine di esattezza. Se state seguendo un programma di ingrandimento del pene, ripetete la misurazione ogni 15-20 giorni.

Misurazione falsata

Attenzione a non premere troppo il righello sul pube, altrimenti la misurazione sarà falsata! A tal proposito leggi anche: Misurare la lunghezza del pene: l’errore di premere sul pube

Circonferenza del pene in erezione

Come si fa a misurare la circonferenza del pene e dove prendere la misura? A tal proposito leggi: Come misurare correttamente la circonferenza del pene

Aumentare la lunghezza del pene con ausili meccanici

Esistono due tipi di strumenti per l’allungamento del pene: le pompe a vuoto e gli estensori. Le pompe a vuoto per l’allungamento penieno sono costituite da un cilindro in cui infilare il pene e di un meccanismo di pompaggio che fa espandere il pene oltre le sue normali capacità. Le pompe a vuoto, pur non fornendo guadagni macroscopici delle dimensioni, in alcuni soggetti potrebbero aumentare, anche se di poco, circonferenza e lunghezza del pene. Esempi di pompe a vuoto tecnicamente ben costruite, sono:

Le pompe Bathmate non sono tuttavia sempre disponibili su Amazon. Un prodotto più economico, ma comunque caratterizzato da buona costruzione, è questo: https://amzn.to/3qn4ILB
Un altra pompa peniena, ancora più economica ma comunque ben funzionante, è questa: https://amzn.to/3K7H6Ti

Un estensore penieno è una struttura composta da due anelli (uno da fissare alla base del pene, l’altro appena sotto il glande) uniti da aste metalliche ai lati, che vengono regolate in modo da tenere in trazione il pene, “stirandolo”, per ottenere un suo allungamento non chirurgico. Esempi di estensori tecnicamente ben costruiti, sono:

Integratori alimentari efficaci nel migliorare quantità di sperma, potenza dell’erezione e libido sia maschile che femminile

Qui di seguito trovate una lista di integratori alimentari acquistabili senza ricetta, potenzialmente in grado di migliorare la prestazione sessuale sia maschile che femminile a qualsiasi età e trarre maggiore soddisfazione dal rapporto, aumentando la quantità di sperma disponibile, potenziando l’erezione e procurando un aumento di libido sia nell’uomo che nella donna. Ogni prodotto viene periodicamente aggiornato ed è caratterizzato dal miglior rapporto qualità prezzo e dalla maggior efficacia possibile, oltre ad essere stato selezionato e testato ripetutamente dal nostro Staff di esperti:

Leggi anche:

Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
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Circonferenza vita e fianchi: rapporto e significato clinico

Per valutare il rischio di malattia cardiovascolare di un soggetto, è utile misurare la circonferenza della vita nel suo punto più stretto (senza indossare indumenti che sfalsino la misura). La prevalente distribuzione di grasso sottocutaneo a livello addominale è infatti correlata all’aumento del grasso viscerale ed è proporzionale alla sua circonferenza esterna. L’accumulo lipidico in sede viscerale, cioè nella parte interna dell’addome, rappresenta un fattore di rischio indipendente non solo per le patologie cardiovascolari, ma anche per il diabete e per la mortalità in genere.

UOMO

DONNA

RISCHIO

CM

CM

Molto elevato > 120 > 110
Elevato 100 – 120 90 – 109
Basso 80 – 99 70 – 89
Molto basso <80 < 70

Come si misura la circonferenza addominale?
A tale proposito leggi: Circonferenza addominale: cos’è, come si misura ed a che serve

Rapporto tra circonferenza vita e fianchi
Un dato più obiettivo si ottiene calcolando il rapporto tra la circonferenza misurata a livello ombelicale (vita) e gluteo (fianchi). Tale rapporto, chiamato WHR (dall’ingelese Waist to Hip ratio), fa affidamento ai seguenti valori:

  • si parla di obesità androide quando il rapporto WHR è maggiore di 0,85
  • si parla di obesità ginoide quando il rapporto WHR è inferiore a 0,79.

Leggi anche: Distribuzione del grasso nell’uomo e nella donna: androide e ginoide

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma CIRCONFERENZA VITA E FIANCHI RAPPORTO  Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpg
In ogni caso il rapporto vita/fianchi dovrebbe essere inferiore a 0,95 per gli uomini e 0,8 per le donne. I pazienti che superano tali valori sono considerati ad alto rischio di problemi medici legati all’obesità.

Il WHR è un indicatore approssimativo
Similmente all’Indice di massa corporea, il WHR è un indicatore approssimativo, poiché non tiene conto del rapporto tra la massa muscolare presente nella regione glutea e in quella addominale. Il WHR non fornisce quindi una diagnosi, bensì viene associato dal medico ad altri valori ed indicatori per valutare il reale rischio cardiovascolare e di diabete, tra cui ad esempio:

  • % di massa grassa,
  • familiarità,
  • attività fisica svolta,
  • pressione arteriosa,
  • glicemia,
  • età,
  • fumo,
  • alcol,
  • livelli di colesterolo.

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Circonferenza addominale: cos’è, come si misura ed a che serve

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma CIRCONFERENZA ADDOMINALE COME SI MISURA  Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpgCos’è la circonferenza addominale?
E’ la circonferenza minima tra la gabbia toracica e l’ombelico, con il soggetto in piedi e con i muscoli addominali rilassati.

Come si misura la circonferenza addominale?
La circonferenza addominale si valuta con un comune nastro metrico, non elastico, posizionato a livello della vita, secondo un piano orizzontale parallelo al pavimento. La vita rappresenta la parte più stretta dell’addome e normalmente si trova appena al di sopra della porzione superiore del bordo laterale della cresta iliaca. Qualora tale zona non fosse ben evidente, la misura viene presa a livello dell’ombelico. E’ molto importante mantenere in orizzontale il nastro metrico ed evitare di stringerlo eccessivamente o mantenerlo troppo allentato; l’addome deve inoltre essere spoglio da vestiti.

A che serve misurare la circonferenza addominale?
Questa misurazione è correlata al rischio di malattie cardiovascolari, diabete e morte prematura, secondo questo schema:

UOMO

DONNA

RISCHIO

CM

CM

Molto elevato > 120 > 110
Elevato 100 – 120 90 – 109
Basso 80 – 99 70 – 89
Molto basso <80 < 70

A tale proposito leggi anche: Circonferenza vita e fianchi: rapporto e significato clinico

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Le dimensioni del pene contano o no? Le confessioni senza censura delle mie pazienti

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma DIMENSIONI PENE CONTANO CONFESSIONI Riabilitazione Medicina Estetica Nutrizionista Sesso Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Pressoterapia Linfodrenaggio AntifumoAscoltando amici e pazienti maschi, appare chiaro come la maggior parte degli uomini – anche quelli più sicuri di sé – siano in segreto fondamentalmente insicuri riguardo alle dimensioni del loro pene in erezione.
Ricordo che in Italia la lunghezza media del pene in erezione misurata a partire dal pube è di circa 15 cm e circa 13 cm di circonferenza, il che è sicuramente un dato elevato se messo in comparazione con la mappa mondiale della lunghezza del pene che potete vedere cliccando qui.

La diplomazia delle donne

Nonostante il fatto che gli uomini abbiano nella maggioranza dei casi misure assolutamente normali e più che sufficienti per soddisfare una donna (la vagina è sensibile soprattutto nei primi 7 cm!), ogni uomo pagherebbe una fortuna per sapere quello che veramente pensano le donne riguardo alle dimensioni del proprio pene. Dico “quello che veramente pensano”, perché di solito le donne sono molto diplomatiche quando gli viene chiesto se per loro le dimensioni del pene contano o no a letto, rispondono infatti: “le dimensioni non contano”, “basta saperlo usare” e frasi di questo tipo, che mi appaiono piuttosto false e “di circostanza” (qualcuno direbbe “bluepill”). Negli ultimi tempi ho perciò raccolto una serie di testimonianze reali tra le mie pazienti donne, a cui ho chiesto di essere assolutamente sincere. Le riporto oggi, a distanza di circa due anni da quando ho iniziato a raccoglierle, dividendole in due categorie caratterizzate da un campione di donne tra 19 e 39 anni ed un altro campione tra 40 e 65 anni. Scopriamo quindi cosa pensano realmente le donne, più giovani e meno giovani, riguardo alle dimensioni del pene (e non solo), assolutamente senza censure eccetto per poche piccole variazioni che ho introdotto per rendere più chiaro il pensiero, variazioni che però non modificano il senso della risposta.

CAMPIONE DI DONNE TRA 19 E 39 ANNI

1) Ilaria (23 anni, studentessa, impegnata). Il pene deve essere grande, un pene piccolo mi fa iniziare male un rapporto sessuale. Ovvio che se poi l’uomo lo sa usare bene un po’ il problema passa in secondo piano ed il rapporto può essere bello uguale, ma se ci spogliamo e durante i preliminari lo vedo piccolo, questo mi condiziona un po’ in modo negativo per il seguito, e non solo per il rapporto sessuale, ma proprio per l’intera storia con lui. Vedere che lui possiede un pene grande invece mi dispone bene anche se non è sicurezza di sesso piacevole. Una cosa importante è che sia pulito e non apprezzo chi si depila del tutto.

2) Marta (31 anni, impiegata, coniugata). Il pene deve essere sicuramente grande ma non deve essere troppo lungo altrimenti, se spinge troppo in profondità, mi fa addirittura male. Un pene piccolo non è la fine del mondo, ma se posso scegliere preferisco un pene più grande perché mi ispira più virilità. La grandezza dei testicoli è indifferente, basta che non siano minuscoli. Non mi piace quando lo sperma è amaro. Il pene più piccolo è quello di un mio ex che lo aveva tipo sui 12 cm, però almeno lo sapeva usare bene! Preferisco un pene circonciso.

3) Martina (37 anni, libero professionista, divorziata). Un pene sopra la media, dai 17 cm in su, mi ispira sesso migliore. Però la lunghezza non è l’unica cosa importante: la pelle del pene deve essere curata e non mi piacciono i peli troppo lunghi. Poi se è troppo lungo, l’uomo pensa che basti questo per farmi godere e non si impegna. Importante: l’erezione deve essere forte, devo sentirlo “duro”, può essere grande ma se non rimane in erezione a lungo, ci faccio poco.

4) Veronica (26 anni, studentessa, single). Mi piace un pene più grande, la lunghezza è meno importante anche se deve essere almeno nella media, quello che più mi importa è la circonferenza perché un pene grosso di circonferenza mi riempie di più quando mi penetra. Certo, se è largo ma corto non è che mi vada molto bene. I testicoli devono essere “pieni”. Anche un glande grosso mi ispira “pienezza” anche se deve essere grande ma proporzionato: non mi piace quando l’asta è secca ma il glande è grosso, meglio proporzionati. Deve essere anche duro per il tempo sufficiente.

5) Ilaria (19 anni, studentessa, single). Mi piace un pene più grande della media ma non enorme, se è troppo grosso rischia di darmi dolore quando mi penetra. Deve essere curato: anche se è un bellissimo pene, mi da fastidio se ha odore di sudato o se lo apro ed è sporco. Non deve venire subito altrimenti non ho neanche il tempo per eccitarmi. Mi piace depilato ma non troppo, qualche pelo deve averlo! Il pene deve essere “bello”, ma anche se il pene è bello, mi eccita poco se il suo proprietario non è esteticamente carino.

6) Giulia (39 anni, impiegata, impegnata). Il pene più grosso è meglio anche se quando è troppo lungo può farmi male se arriva troppo in profondità. Mi piace depilato su asta e testicoli ma peloso sul pube. Mi piace con una grande circonferenza perché mi “riempie” anche se un pene “grosso” può essere difficile da gestire nel sesso orale e anale. Il pene deve essere pulito. Preferisco un pene non circonciso.

7) Tania (33 anni, disoccupata, coniugata). La lunghezza è importante, ma meglio la circonferenza. Tra un pene lungo e “magrolino” ed uno corto e grosso preferisco il secondo, certo che è meglio uno abbastanza lungo e molto grosso. Un pene con grande circonferenza lo “sento” di più. I testicoli non li noto troppo a meno che non siano piccoli il che non è un belvedere, ma meglio quelli piccoli e non il pene che il contrario. Preferisco i peli all’uomo depilato, mi dà più l’idea di uomo, anche se è meglio evitare l’effetto moquette.

8) Marta (27 anni, impiegata, impegnata). Il pene più grande con cui ho fatto sesso misurava, a quello che lui diceva, 20 cm: non so se avesse detto un dato reale, ma in effetti era molto grande tanto che quando spingeva a volte mi faceva dolore ed ero costretta a dirgli di non metterlo fino alla base. Quello più piccolo non saprei di quanti cm era, però non era così bello a vederlo. Forse è migliore un pene nella media o poco di più, sicuramente pulito e che non puzzi. Poi bisogna saperlo usare, non è importante che l’erezione duri troppo: mi piacciono rapporti brevi ma intensi. Preferisco un po’ depilato ma non troppo.

CAMPIONE DI DONNE TRA 40 E 65 ANNI

Per leggere le interviste alle mie pazienti del secondo gruppo (tra i 40 ed i 65 anni) riguardo alle dimensioni del pene, leggi la seconda parte dell’articolo: Le dimensioni del pene contano o no? Le confessioni senza censura delle mie pazienti (seconda parte)

CONSIDERAZIONI FINALI E I CONSIGLI DELLE DONNE

Per leggere le considerazioni finali ed i consigli delle mie pazienti riguardo alla lunghezza del pene, leggi questo articolo: Le dimensioni del pene contano o no? I consigli delle mie pazienti

Aumentare la lunghezza del pene con ausili meccanici

Esistono due tipi di strumenti per l’allungamento del pene: le pompe a vuoto e gli estensori. Le pompe a vuoto per l’allungamento penieno sono costituite da un cilindro in cui infilare il pene e di un meccanismo di pompaggio che fa espandere il pene oltre le sue normali capacità. Le pompe a vuoto, pur non fornendo guadagni macroscopici delle dimensioni, in alcuni soggetti potrebbero aumentare, anche se di poco, circonferenza e lunghezza del pene. Esempi di pompe a vuoto tecnicamente ben costruite, sono:

Le pompe Bathmate non sono tuttavia sempre disponibili su Amazon. Un prodotto più economico, ma comunque caratterizzato da buona costruzione, è questo: https://amzn.to/3qn4ILB
Un altra pompa peniena, ancora più economica ma comunque ben funzionante, è questa: https://amzn.to/3K7H6Ti

Un estensore penieno è una struttura composta da due anelli (uno da fissare alla base del pene, l’altro appena sotto il glande) uniti da aste metalliche ai lati, che vengono regolate in modo da tenere in trazione il pene, “stirandolo”, per ottenere un suo allungamento non chirurgico. Esempi di estensori tecnicamente ben costruiti, sono:

Integratori alimentari efficaci nel migliorare quantità di sperma, potenza dell’erezione e libido sia maschile che femminile

Qui di seguito trovate una lista di integratori alimentari acquistabili senza ricetta, potenzialmente in grado di migliorare la prestazione sessuale sia maschile che femminile a qualsiasi età e trarre maggiore soddisfazione dal rapporto, aumentando la quantità di sperma disponibile, potenziando l’erezione e procurando un aumento di libido sia nell’uomo che nella donna. Ogni prodotto viene periodicamente aggiornato ed è caratterizzato dal miglior rapporto qualità prezzo e dalla maggior efficacia possibile, oltre ad essere stato selezionato e testato ripetutamente dal nostro Staff di esperti:

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Tutte le tecniche per aumentare lunghezza e circonferenza del pene

MEDICINA ONLINE SESSO AMORE COPPIA RAPPORTO SESSUALE ATTRAZIONEQui di seguito elencherò una lista di alcune tecniche chirurgiche, che possono essere usate singolarmente o insieme tra loro, mirate all’aumento delle dimensioni (sia lunghezza che circonferenza) del pene maschile:

  • sezione laser del legamento sospensore del pene ed (eventuale) inserimento di distanziatore pubo-cavernoso;
  • vibroliposcultura sovrapubica;
  • lipopenoscultura con metodica di Colemann (per l’ingrossamento del pene);
  • laser-plastica cutanea sovrapubica;
  • laser-plastica cutanea peno-scrotale.

Per approfondire le singole tecniche, continua la lettura con: http://www.chirurgiasessuale.it/cs/lui/procedure.asp

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I tedeschi accusano: il pene degli italiani si sta accorciando

MEDICINA ONLINE PENE LUNGHEZZA TEDESCHI ACCUSANO MISURA ACCORCIA DOTTORE AIUTO IL MIO PENE SI STA ACCORCIANDO SPERMA AUMENTO EIACULAZIONE ORGASMO SESSO UOMO DONNANon bastavano lo spread, i piani anticrisi e le misure di austerità ad accendere la rivalità tra Italia e Germania, senza contare la lunghissima e tradizionale contrapposizione calcistica (che ci ha visto quasi sempre vincitori, ricordiamolo!). Ora la battaglia si sposta sul fronte dei centimetri, più precisamente quelli del pene. Il tabloid tedesco Bild ha infatti pubblicato alcuni giorni fa un articolo in cui accusa i peni italici di essersi ridotti, mentre quelli germanici non avrebbero perso un millimetro. E ben poco può fare il testimonial della mascolinità italica Rocco Siffredi per contrastare la diminuzione della dimensione media degli organi sessuali maschili italiani.

UNA RICERCA PADOVANA 

Ad averlo verificato sarebbe stato nel febbraio scorso proprio uno studio condotto all’Università di Padova.
Dopo aver raccolto i dati su oltre 2 mila ragazzini tra 18 e 19 anni, l’andrologo Carlo Foresta ha notato che nell’ultimo mezzo secolo qualcosa nei pantaloni del maschio nostrano si è ristretto.

MENO UN CENTIMETRO 

Il professore ha riscontrato una diminuzione di quasi un centimetro: si è passati da una media di 9,7 a quella di 8,9.
La colpa della contrazione starebbe nello smog, nello stress e nelle abitudini di vita.
Altre parti del corpo, tra cui gambe, braccia e lobi delle orecchie, si sono invece allungate.
Ma la crescita non è certamente andata nella direzione più auspicabile per l’orgoglio degli uomini italiani.

SULLA DURATA PRIMATO ITALIANO 

Se quindi sulle dimensioni ai tedeschi va meglio, non altrettanto si può dire sul fronte della durata della performance sotto le lenzuola: Foresta ha dichiarato che i maschi italici resistono più a lungo. Inoltre tra i cittadini germanici, le disfunzioni erettili sono molto più diffuse. E la ricerca padovana ha spiegato che è tutta colpa del sovrappeso.
Nella nostra penisola, però, il problema dell’obesità tocca soprattutto i bambini e gli adolescenti: il futuro degli italiani non è certo dei più incoraggianti.

Prima di chiudere vorrei però ricordare, a tutti i tedeschi all’ascolto, che almeno sulla carta, tra noi e loro, sono gli italiani ad avere le migliori dimensioni!

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La medicina estetica per aumentare la circonferenza del pene

MEDICINA ONLINE TESTICULAR TESTICOLI PENE PROSTATA SEX SESSO GLANDE SEMEN SPERMA BIANCO GIALLO ROSSO MARRONE LIQUIDO TRASPARENTE EIACULAZIONE EREZIONE IMPOTENZA DISFUNZIONE ERETTILE VIAGLa necessità di attuare metodiche meno invasive rispetto alla chirurgia e soprattutto meno rischiose per ottenere un ingrossamento del pene ha da sempre stimolato la ricerca di materiali da impiantare sottocute, allo scopo di ottenere un risultato estetico che non influenzasse la funzionalità dell’organo. Sono state così utilizzate varie soluzioni, tutte grossolanamente riconducibili all’uso di materiali sintetici, o eterologhi (prelevati da un altro organismo, umano o animale), o autologhi (prelevati dallo stesso organismo).

Materiali sintetici
I materiali sintetici sono costituiti da filler, riassorbibili o meno. I’uso dei filler non riassorbibili (gel di poliacrilammide – Formacryl – Bioalcamid) è stato oramai abbandonato, a causa di svariati problemi riguardanti rigetto-attecchimento-risultato estetico. Per i riassorbibili viene utilizzato l’acido ialuronico (macrolane), un buon prodotto che tuttavia  tende a formare inevitabili quanto anestetici accumuli, quindi il suo uso deve essere valutato con attenzione da un medico con buona esperienza.

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Materiali eterologhi
Nel campo dei materiali eterologhi (estranei all’organismo), nel nostro paese è stato utilizzato per un certo tempo il derma porcino (Intexen LP), una lamina di materiale prelevato dai suini. Dopo un breve periodo di iniziale entusiasmo, ben presto si sono evidenziati diversi problemi sia di compatibilità del materiale quanto di risultato estetico (tra gli altri accorciamento del pene in erezione), che ne hanno ridotto fortemente l’utilizzo. A conferma di questo, recentemente la ditta statunitense produttrice dell’Intexen LP ha reso noto che dall’aprile 2011 questo prodotto verrà tolto dal mercato. Altri materiali di tipo protesico sono comunque assolutamente da sconsigliare, sia per le possibili complicanze che per l’innaturalità del risultato.

Materiali autologhi
I materiali autologhi, costituiti in massima parte dal tessuto adiposo, hanno il vantaggio di non determinare reazioni allergiche o di rigetto (il grasso viene prelevato da aree diverse dello stesso organismo), e di sviluppare un effetto visivo e tattile più “naturale”. Il trapianto di grasso autologo, prelevato dal paziente stesso, è una procedura chirurgica ormai ampiamente consolidata e molto diffusa sia in medicina estetica nelle applicazioni volumetriche di vari distretti corporei che vanno dal viso ai glutei, sia in chirurgia andrologica per l’ingrossamento volumetrico del pene (lipopenoscultura).
Rispetto ai normali filler volumetrici di origine animale o di sintesi, l’uso del grasso autologo presenta una serie di vantaggi che vanno dall’impossibilità di rigetto e di incompatibilità, all’assenza di rischio di trasmissione di infezioni e malattie, fino alla completa integrazione con l’area anatomica ricevente.
Gli svantaggi sono costituiti dalla possibilità di asimmetrie, nodularità e in particolar modo dal parziale riassorbimento del grasso stesso. Questo avviene perché il tessuto adiposo ha necessità di molto nutrimento (leggi sangue) per sopravvivere; quando viene prelevato per poi essere reimpiantato in altri distretti perde le sue connessioni vascolari, e quelle che si formano ex novo possono non essere sufficienti per un’adeguata nutrizione. Inoltre, il materiale adiposo prelevato contiene, oltre i globuli di grasso puri, un’alta percentuale di materiale diverso (acqua, olio, prodotti di degradazione, ecc…), responabili di alterazioni di forma e consistenza del pene.
Il risultato è che una parte, variabile da individuo a individuo in funzione delle caratteristiche proprie di ogni organismo, viene riassorbita, perdendo buona parte dell’effetto di riempimento che si era ottenuto.

Parallelamente alla comparsa di problemi per i materiali sintetici (in particolar modo con il gel di poliacrilammide), si è intensificato lo studio per rendere più duraturo e efficace l’innesto di grasso autologo.

La tecnica di Coleman si è rivelata molto utile in questo senso e ha segnato senz’altro un grande progresso, ma fino a oggi non è mai stato possibile raggiungere una stabilizzazione permanente del grasso trapiantato, che in proporzioni variabili da paziente a paziente tendeva comunque a un riassorbimento parziale.

L’utilizzo del plasma ricco di piastrine o PRP (Platelet Rich Plasma), una tecnica che soprattutto a causa dei costi era finora riservata solo all’ambito ospedaliero, ci permette oggi, con l’uso di appositi kit, di raggiungere una stabilizzazione ottimale del risultato operatorio, con un riassorbimento del grasso sempre più prossimo allo zero, con nettissima riduzione di eventuali asimmetrie o nodularità.

Il plasma ricco di piastrine (PRP), in particolare, viene impiegato da più di vent’anni in moltissimi ambiti della medicina, tra i quali l’odontoiatria, la chirurgia maxillofaciale, l’ortopedia, l’oftalmologia, l’urologia.

L’uso del PRP nella falloplastica di ingrossamento aumenta in modo formidabile le probabilità di attecchimento e sopravvivenza del grasso trapiantato e la qualità del grasso stesso, grazie alla presenza di un numero molto elevato di piastrine che migliorano le condizioni e l’ambiente biochimico nel sito del trapianto. Il PRP è infatti molto ricco di proteine bioattive e di fattori di crescita che accelerano e migliorano la produzione di nuovi vasi sanguigni (neoangiogenesi) e accelerano i processi di guarigione.

Adesso, mediante la procedura di Coleman e l’utilizzo in contemporanea del PRP (plasma arricchito di piastrine), siamo certi di aver trovato la soluzione al problema, e di disporre così di una procedura semplice, veloce, indolore, efficace e soprattutto durevole: la “lipopenostruttura combinata”.

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