Emostasi fisiologica e chirurgica: significato e fasi

MEDICINA ONLINE PRELIEVO VALORI ANEMIA DONAZIONE SANGUE ANALISI BLOOD LABORATORI VES FORMULA LEUCOCITARIA PLASMA FERESI SIERO FIBRINA FIBRINOGENO COAGULAZIONE GLOBULI ROSSI BIANCHI PIASTRINE WALLPAPER HI RES PIC PICTURE PHOCon “emostasi” (o “emostasia“) in medicina per definizione si intende un insieme di processi che permettono di arrestare direttamente e/o indirettamente il sanguinamento, ovvero di trattenere il sangue in un vaso danneggiato, pur mantenendo al contempo  Continua a leggere

Anatomia, fisiologia e fisiopatologia: definizione e significato

MEDICINA ONLINE MUSCOLI DEL TORACE ANATOMIA FUNZIONI INTRINSECI ESTRINSECI DIFFERENZE COSTE COSTOLE PETTORALI TRASVERSO DIAFRAMMA SUCCLAVIO DENTATO TRAPEZIO SCAPOLA ROMBOIDE DORSALE INTERCOSTALICon “anatomia” ci si riferisce per definizione all’insieme delle discipline scientifiche che studiano morfologicamente il corpo degli esseri viventi sia dal punto di vista microscopico che macroscopico, che sono:

  • anatomia umana, che studia la morfologia del corpo umano;
  • anatomia animale, che studia la morfologia degli animali;
  • anatomia vegetale, che studia la morfologia dei vegetali.

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Omeostasi in biologia e fisiologia: significato ed esempi

Il termine “omeostasi” (pronuncia “omeòstasi” con l’accento sulla seconda o) deriva da due parole greche ὅμοιος e στάσις che significano “posizione uguale”) è la tendenza naturale al mantenimento di un relativo stato di equilibrio interno delle proprietà chimico-fisiche di un qualsiasi Continua a leggere

Naso: quali sono le sue funzioni e che succede quando non funziona bene

MEDICINA ONLINE TOSSE STARNUTO MAL DI GOLA INFLUENZA RAFFREDDORE VELOCE POTENTE VIRUSIl naso è un rilievo impari e mediano del viso che contribuisce, assieme alla faringe ed alla laringe, a formare l’apparato respiratorio. Il naso ha varie funzioni Continua a leggere

Timo: anatomia, funzioni e patologie della ghiandola

MEDICINA ONLINE LABORATORIO LYMPH NODE SYSTEM HUMAN CORPO UMANO SISTEMA LINFATICO LINFONODO LINFA CIRCOLAZIONE BLOOD TEST EXAM ESAME DEL SANGUE FECI URINE GLICEMIA ANALISI VALORI ERITROCCon “timo” in lingua italiana si fa riferimento sia ad una pianta tipica del Mediterraneo, sia ad un organo del corpo umano ed è di quest’ultimo che oggi parleremo.
Il timo (in inglese “thymus”) è un organo linfoepiteliale situato nella parte anteriore del mediastino e per una piccola parte nel collo. Il mediastino è un compartimento anatomico a forma di Continua a leggere

Dove si trovano i polmoni ed a che servono?

MEDICINA ONLINE RESPIRAZIONE DIAFRAMMA FUNZIONI ESAME OBIETTIVO ANAMNESI VISITA MEDICA GENERALE AUSCULTAZIONE ISPEZIONE PERCUSSIONE PALPAZIONE DIFFERENZA FONENDOSCOPIO STETOSCOPIO TORACEI polmoni destro e sinistro si trovano nella cavità toracica ai lati del mediastino, dove è contenuto il cuore. Il polmone destro è più voluminoso del sinistro, in quanto quest’ultimo deve “lasciar spazio” al cuore, posizionato lievemente a sinistra rispetto alla linea mediana del corpo. Alla domanda dei nostri studenti “dove si trovano i polmoni davanti o dietro?” rispondiamo che i polmoni, sul piano sagittale, non possono essere Continua a leggere

Polipeptide pancreatico: cos’è, a che serve, perché aumenta o diminuisce?

MEDICINA ONLINE PANCREAS ADDOME TUBO DIGERENTE INTESTINO DUODENO DIABETE INSULINA GLUCAGONE SOMATOSTATINA POLIPEPTIDE PANCREATICO GHIANDOLA ENDOCRINA ESOCRINA ANFICRINA DOVE SI TROVA FUNZIONI DESTRA SINISTRACos’è il peptide pancreatico e dove viene prodotto?

Il polipeptide pancreatico (“PP”, in inglese “pancreatic polypeptide”), è un ormone prodotto principalmente dalle cellule PP del pancreas disposte alla periferia delle isole, localizzate in prevalenza a livello della porzione inferiore della testa del pancreas. Le cellule PP sono localizzate anche nella mucosa del duodeno, anche se in minor numero rispetto al pancreas. La struttura del polipeptide pancreatico è caratterizzata da Continua a leggere

Appendice vermiforme: posizione, anatomia e funzione originaria

MEDICINA ONLINE INTESTINO COLON TENUE CRASSO APPENDICE TRASVERSO ASCENDENTE DISCENDENTE RETTO ANO COLECISTI STOMACO DUODENO ILEO PARALITICO ADINAMICO MECCANICO OSTRUZIONE OCCLUSIONE SUBOL’appendice vermiformeappendice cecale, comunemente chiamata solo “appendice” è una struttura anatomica tubulare facente parte dell’intestino crasso, che appartiene al segmento prossimale noto come cieco.

Appendice vermiforme: funzione originaria

L’appendice vermiforme a cosa serve, perché esiste? Non c’è una risposta precisa a tali domande, pur essendo noto a tutti che si può vivere dopo la sua asportazione (appendicectomia). Essa non sembra avere attualmente alcuna funzione precisa all’interno del nostro organismo: è un tipico esempio di vestigia filogenetica del corpo umano. Sono considerate “vestigia” tutti quegli elementi di un organismo che in esso persistono, ma che hanno perso del tutto la funzionalità che invece avevano in un antenato (vestigia filogenetico, l’appendice appunto) o nell’embrione (vestigia ontogenico, ad esempio l’ombelico). L’appendice sarebbe quindi il rimasuglio di antenato dell’uomo, una parte dell’intestino che prima era utile – forse a scopi digestivi – e che a noi sarebbe stata tramandata priva della sua funzione, ridotta ad un moncherino, per via di mutate condizioni, forse relative all’alimentazione ed alla digestione. Un’altra tesi spiega come l’appendice sia un organo linfoide, e la sua funzione, teoricamente, sarebbe quella di elaborare gli antigeni di microorganismi intestinali, permettendo quindi lo sviluppo di anticorpi specifici
Un’ipotesi decisamente affascinante è stata avanzata da un gruppo di ricercatori sulla rivista The Journal of Theoretical Biology. Secondo loro l’appendice potrebbe essere un rifugio per batteri. Nel nostro intestino abitano innumerevoli batteri e sono utilissimi, anzi fondamentali per la corretta digestione dei cibo, L’intestino però è anche un ambiente difficile: un’infezione o un altro problema può portare ad attacchi di dissenteria, che impoveriscono gravemente la cosiddetta flora intestinale. Proprio in queste circostanze l’appendice potrebbe servire da riparo ai batteri utili: una sorta di Arca di Noè per microrganismi con cui ripopolare l’ambiente una volta passata l’emergenza. Alcuni studi sembrerebbero dimostrare questa tesi: le persone che sono prive di appendice tendono infatti ad ammalarsi con maggiore frequenza ed anche a metterci più tempo a riprendersi da una malattia enterica.

Posizione dell’appendice

L’appendice nell’uomo è posta sotto la valvola ileo-cecale, nella superficie dell’intestino cieco, nel quadrante inferiore destro dell’addome (più precisamente a livello della fossa iliaca destra).

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Cenni anatomici

L’appandice vermiforme ha la forma di un piccolo tubo cilindrico lungo dai 5 ai 9 cm e largo 7 mm. Risulta più lunga nei bambini e può atrofizzarsi con l’invecchiamento. L’appendice costituisce un prolungamento dell’intestino crasso, posizionata in vari modi, a seconda dei quali è definita discendente o ascendente e interna o esterna. La posizione più comune è quella verso il basso lungo la linea mediana del corpo ma anche le altre disposizioni sono riscontrabili in numerosi individui (pelvica, retrociecale, sottoepatica, iliaca sinistra). L’estrema variabilità della posizione dell’appendice è dovuta in genere a malposizioni del cieco risalenti allo sviluppo embrionale. L’appendice è composta, dall’esterno verso l’interno, da: rivestimento esterno sieroso, tonaca muscolare, tonaca sottomucosa e tonaca mucosa. In posizione esterna e trasversalmente ad essa è presente il mesenteriolo, costituito da una piega peritonealetriangolare contenente i vasi sanguigni, i nervi e i vasi linfatici dell’appendice. L’appendice è fissata di solito al mesentere posteriormente all’estremità inferiore dell’ileo, la sua mobilità a volte è limitata dalla brevità del mesenteriolo. L’appendice è costituita da tessuto linfatico con funzione di filtro, non più in grado di assorbire i nutrienti, per questo è detta a volte la “tonsilla addominale”. Proprio l’azione di filtro può causarne a volte l’infiammazione (appendicite) che, quando è acuta, rende necessaria la sua asportazione chirurgica (appendicectomia). All’interno della sottomucosa sono presenti anche le Cripte di Lieberkühn.

Punti appendicolari

Sono stati proposti vari punti la cui dolorabilità alla pressione è indicativa di patologia dell’appendice (quasi sempre infiammazione). Il più noto e usato è il punto di McBurney, situato sulla linea spino-ombelicale destra — ossia la linea che congiunge la spina iliaca anteriore superiore destra all’ombelico — all’unione fra il terzo esterno e il terzo medio della stessa (cioè a 2/3 della linea spino-ombelicale destra tracciata a partire dall’ombelico), secondo altri autori a metà della suddetta linea (quindi più medialmente)

Altri punti e segni appendicolari usati in medicina per individuare patologie a carico dell’appendice vermiforme, sono:

  • punto di Morris: che si trova sulla linea spino-ombelicale destra (la stessa usata per il punto di McBurney), a 4 cm dall’ombelico;
  • punto di Munro (o di Sonnenburg): sulla stessa linea spino-ombelicale destra ma ancora più medialmente, all’incrocio con la linea parasternale destra;
  • punto di Lanz: all’unione fra il terzo laterale destro e il terzo medio della linea bis-iliaca (cioè sulla linea che congiunge le due spine iliache anteriori superiori, a 1/3 della lunghezza della stessa a partire dalla spina iliaca di destra);
  • punto di Clado: sempre sulla linea bis-iliaca ma all’incrocio con la linea parasternale destra;
  • punto di Jalaguier: a metà della linea spino-pubica di destra (la linea che congiunge la spina iliaca anteriore superiore destra alla sinfisi pubica);
  • segno di Aazon: comprimendo in sede appendicolare compare dolore epigastrico;
  • segno di Bastedo: insufflando aria nel colon compare dolore alla fossa iliaca destra.

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