Pandoro: ricetta con lievito madre, facile e gustosa

MEDICINA ONLINE NATALE DOLCI NATALIZI PANDORO PANETTONE TORRONE NOCCIOLE CIOCCOLATO BIANCO SFOGLIATA LIEVITAZIONE OFFELLA INGREDIENTI ZUCCHERO VENEZIANA A VELO CALORIE RICETTE DIFFERENZE DIETA CIBO DOLCE COLOMBA PASQUA.jpgIl pandoro è insieme al panettone uno dei dolci tradizionali natalizi che non può assolutamente mancare sulla tavola delle feste. Nella nostra ricetta vi presentiamo un pandoro preparato con il lievito madre, ovvero un impasto fermentato in cui si sviluppano batteri e fermenti lattici che favoriscono la lievitazione naturale. Il lievito madre può essere utilizzato al posto del lievito di birra fresco o disidratato nella preparazione di lievitati dolci e salati, conferendo un aroma più caratteristico all’impasto. L’impiego della lievitazione naturale porta ad un allungamento delle tempistiche di riposo perché gli impasti possano lievitare a dovere prima di essere infornati: per realizzare il pandoro è quindi necessario rispettare i diversi tempi di lievitazione e aggiungere gli ingredienti nell’ordine poco alla volta. Il dolce risultato finale non vi deluderà e vi ripagherà dei vostri sforzi: un buon pandoro preparato con le proprie mani è proprio quello che vi serve per stupire i vostri commensali!

Ingredienti per il primo impasto

Zucchero 70 g
Tuorli 100 g
Lievito madre 80 g
Farina Manitoba 160 g
Acqua 45 g
Burro (a temperatura ambiente) 80 g
Lievito di birra secco 3 g

PER IL SECONDO IMPASTO

Farina Manitoba 80 g

PER L’EMULSIONE

Zucchero 15 g
Tuorli 20 g
Miele 15 g
Sale fino 1 pizzico
Burro 70 g

PER COSPARGERE

Zucchero a velo q.b.

Come preparare il Pandoro con lievito madre

Pandoro con lievito madre

Per preparare il pandoro con lievito madre nella ciotola di una planetaria munita di gancio versate l’acqua (1), il lievito madre tagliato a pezzetti, lo zucchero (2) e il lievito (3).

Pandoro con lievito madre

Separate 4 tuorli del peso di 80 g dagli albumi (con questi ultimi potete preparare delle meringhe o delle lingue di gatto), aggiungete al composto poco alla volta i tuorli (4) e azionate la planetaria. Dopo 2-3 minuti versate la farina (5) e continuate fino a quando l’impasto non si sarà incordato al gancio (6).

Pandoro con lievito madre

A questo punto aggiungete il restante tuorlo del peso di 20 g (7) e proseguite col gancio fino a quando si sarà incordato nuovamente. Aggiungete poco alla volta il burro a temperatura ambiente tagliato a cubetti, aspettando che venga ben assorbito prima di aggiungere la parte successiva (8). Una volta che l’impasto si sarà incordato (9), spegnete la planetaria e

Pandoro con lievito madre

con l’aiuto di un tarocco trasferitelo in un contenitore capiente (10); coprite con un canovaccio asciutto e mettete a lievitare per 12-13 ore in un luogo alla temperatura di 25-29° (11). Trascorso il tempo necessario, l’impasto avrà triplicato il suo volume (12);

Pandoro con lievito madre

ponete l’impasto che avete ottenuto nella planetaria e versate poco alla volta la seconda dose di farina di 80 g (13), aspettando che si incorpori al composto prima di versare la dose successiva. Nel frattempo, preparate l’emulsione: fate fondere il burro (in microonde o a bagnomaria) poi in una ciotola a parte versate un tuorlo e lo zucchero (14), mescolando bene con una spatola (15).

Pandoro con lievito madre

Aggiungete il sale (16), il miele (17) e il burro fuso (18), amalgamando bene tutti gli ingredienti.

Pandoro con lievito madre

Quando la farina si sarà ben incorporata (19), aggiungete all’impasto l’emulsione a base di uova che avete preparato (20), continuando fino a quando il composto si incorderà al gancio (21).

Pandoro con lievito madre

Lavorate l’impasto leggermente in modo da piegarlo all’interno e chiudere la base, conferendo una forma tondeggiante (22); imburrate uno stampo da pandoro del diametro di 25 cm e del peso di 750 g (23) e adagiatevi l’impasto lasciando la superficie più tonda e liscia rivolta verso l’alto (24).

Pandoro con lievito madre

Coprite nuovamente con un canovaccio asciutto e lasciate lievitare per almeno 12 ore sempre in un luogo a temperatura ambiente (25): trascorso questo tempo, l’impasto dovrà raggiungere quasi il bordo dello stampo (26); fate cuocere in forno statico preriscaldato a 180° per circa 55 minuti (a 160° per 45 minuti se in forno ventilato). Quando il pandoro sarà ben dorato, sfornatelo (27) e

Pandoro con lievito madre

capovolgetelo su un piatto da portata (28), facendolo raffreddare completamente prima di estrarlo dallo stampo (29). Infine potete servire il vostro pandoro con lievito madre, terminando con una spolverizzata di zucchero a velo a piacere (30).

Conservazione

Si consiglia di conservare il pandoro con lievito madre per al massimo 3-4 giorni sotto una campana di vetro. E’ possibile congelare l’impasto direttamente nello stampo prima dell’ultima lievitazione, e poi scongelarlo a temperatura ambiente.

Consiglio

Se vedete che il pandoro verso metà cottura risulterà troppo colorato, copritelo con un foglio di alluminio e portate a fine cottura.

Fonte originale: Giallo Zafferano

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Pandoro light: ricetta facile, leggera e gustosa

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  • 100 ml latte scremato
  • 300 ml albume
  • 400 g farina di grano duro + 50 g crusca di grano duro
  • 1 g sale
  • 1 bacca di vaniglia
  • 170 g burro light
  • 70 g Truvia (stevia con eritritolo)
  • 12 g bicarbonato di sodio

Preparazione

  1. Preparare il primo impasto sciogliendo 10 g di bicarbonato con 70 ml di latte tiepido, 3 g di truvia e 50 ml di albume montato. Aggiungere 50 g di farina e impastare. Coprire e lasciare lievitare per un’ora.
  2. Sciogliere 2 g di bicarbonato in 30 ml di latte. Aggiungere al precedente composto insieme a 33 g truvia, 130 ml albume montato. Impastare con 200 g di farina. Unire 30 g di burro a temperatura ambiente. Impastare e coprire, lasciando lievitare per un’ora.
  3. Unire altri 200 g di farina, 120 ml albume montato, 8 g truvia, sale, semi della bacca di vaniglia. Impastare. Lasciare lievitare fino al raddoppio di volume. Quindi riporre in frigo per 8-12 ore (chiudendo in un sacchetto di plastica per alimenti).
  4. Stendere l’impasto con un mattarello, distriuire al centro 140 g di burro e chiudete l’impasto in modo che il burro non fuoriesca. Spianare e piegare in 3 volte. Lasciare 15-20 minuti in frigo. Ripiegare ancora e lasciare di nuovo 15-20 minuti in frigo. Per la terza volta, ripiegare e fare riposare 15-20 minuti in frigo.
  5. Stendere l’impasto un’ultima volta, arrotolandolo a palla e lavorandolo.
  6. Versare in uno stampo per pandoro (alto 20 cm) e lasciare lievitare finché la cupola uscirà dal bordo.
  7. Infornare insieme ad una ciotola d’acqua sulla griglia inferiore a 170° C per 15 minuti, poi abbassare a 160° C e lasciare cuocere per 50 minuti. controllare la cottura.

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Panettone e pandoro: quale dei due contiene più burro?

MEDICINA ONLINE NATALE DOLCI NATALIZI PANDORO PANETTONE SFOGLIATA LIEVITAZIONE INGREDIENTI ZUCCHERO A VELO CALORIE RICETTE DIFFERENZE DIETA CIBO DOLCE COLOMBA PASQUA BUONE FESTE CAPODANNO.pngTra i due tipici dolci natalizi, quello a maggior contenuto di burro è il pandoro, ciò si riflette anche sul apporto calorico: il panettone generalmente ha fino a 360 calorie per 100 grammi, mentre il pandoro arriva fino a 410 calorie.

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Panettone o pandoro: quale fa ingrassare di più?

MEDICINA ONLINE NATALE DOLCI NATALIZI PANDORO PANETTONE SFOGLIATA LIEVITAZIONE INGREDIENTI ZUCCHERO A VELO CALORIE RICETTE DIFFERENZE DIETA CIBO DOLCE COLOMBA PASQUA BUONE FESTE CAPODANNO.jpgPandoro o panettone non sono dolci dietetici, ma quale dei due fa ingrassare di più?

Entrambi hanno un elevato contenuto calorico:

  • 100 grammi di panettone con canditi e uvetta hanno circa da 330 a 360 calorie;
  • 100 grammi di pandoro ricoperto di zucchero a velo hanno circa 410 calorie.

Si tratta di alimenti completi ricchi di amido, con un discreto contenuto proteico ma con un’elevata presenza di grassi. A parità di peso, il pandoro è comunque più calorico del panettone perché contiene una maggiore quantità di grassi saturi e uova, ma entrambi i dolci devono essere consumati con moderazione, specie da chi è già in sovrappeso.

Entrambi sono “battuti” dal torrone, che mediamente contiene circa 460 calorie per 100 grammi.

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Il pandoro fa male ai cani? Ed il panettone o il torrone?

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Dolci come il panettone, il pandoro ed il torrone, ricchi non solo di zucchero ma soprattutto di grassi, possono provocare l’insorgenza di danni ai denti e alle gengive nel cane, mentre quantità eccessive possono far sorgere patologie come il diabete. I dolci senza zucchero, che al contrario contengono dolcificanti come lo xilitolo, causano nocumenti al fegato con esiti molto pesanti per la salute del vostro amico.

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Differenza tra pandoro e offella

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Il termine deriva dal latino “offa”, che presso gli antichi Romani era una focaccia di farro con altri ingredienti, usata anche dagli àuguri come nutrimento dei polli sacri nel corso dei vaticini. Il diminutivo “offella” indicava, secondo una ricetta del XV secolo, una piccola pasta dolce, confezionata con sfoglia di farina e un impasto di chiara d’uovo, uva passa, cannella, zenzero, zafferano, e cotta al forno. Un’offella, simile come nome a quella di Bovolone ma diversa come formato, è l’offella di Parona, il tipico biscotto a base di pasta frolla, di forma ovale. La ricetta di questa specialità dolciaria fu inventata da Pasqualina Colli all’inizio del Novecento; assieme alla sorella Lina cominciò la produzione, inizialmente molto limitata. Il lancio commerciale dell’Offella ebbe inizio nel 1969, con la prima sagra dedicata a questo prodotto.

La produzione dell’ offella d’oro di Bovolone, inizia ad ottobre e si protrae per tutta la primavera successiva. Rispetto al panettone, l’impasto è più soffice e dolce e la forma è più bassa ed appiattita. I dolci sono confezionati con un incarto originale, eseguito a mano, che rende l’offella d’oro un gradevole e simpatico regalo per tutte le occasioni.

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Pandoro: ricetta con lievito di birra, facile e gustosa

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E’ curioso sapere che il pandoro è stato disegnato da Angelo Dall’Oca Bianca, un pittore impressionista; la forma, insieme alla ricetta dell’impasto, fu depositata all’ufficio brevetti il 14 ottobre del 1894 da Domenico Melegatti, titolare dell’omonima industria dolciaria.
Noi vi proponiamo la nostra versione realizzata con la biga, ovvero il pre-impasto da preparare la notte precedente alla realizzazione del pandoro e che vi garantirà un prodotto molto aromatico, maggiormente digeribile e più duraturo.
La preparazione del pandoro è piuttosto laboriosa e richiede molte ore di lavorazione, ma la soddisfazione di servire questo lievitato natalizio fatto in casa ripagherà ogni sforzo!

Ingredienti per la biga

  • Farina Manitoba 45 g
  • Acqua 30 g
  • Lievito di birra fresco 5 g

PER IL 1° IMPASTO (PER UNO STAMPO DA 750 G)

  • Biga (preparata e lasciata maturare tutta la notte) 80 g
  • Farina Manitoba 90 g
  • Zucchero 20 g
  • Uova 50 g
  • Lievito di birra fresco 7 g

2° IMPASTO

  • Farina Manitoba 210 g
  • Zucchero 90 g
  • Miele di acacia 10 g
  • Uova (2 medie) 100 g
  • Tuorli (circa 1) 20 g
  • Baccello di vaniglia 1
  • Scorza di limone ½
  • Burro ammorbidito 125 g

Per la biga

Pandoro

Per preparare il pandoro fatto in casa, iniziate dalla biga (il pre-impasto). Dovrete prepararla la sera prima in modo che maturi tutta la notte. In una ciotolina versate 45 g di farina manitoba, 5 g di lievito di birra fresco sbriciolato e 30 g di acqua (1). Mescolate gli ingredienti con le mani (2) per ottenere un impasto omogeneo (3). Coprite con pellicola e lasciate maturare per tutta la notte a temperatura ambiente.

Per il 1° impasto (per uno stampo da 750 g)

Pandoro

Per preparare il primo impasto del pandoro, riprendete la biga fatta maturare tutta la notte come indicato in precedenza (1), versatela in una planetaria dotata di gancio e aggiungete 90 g di farina manitoba, poi 20 g di zucchero semolato (2)  e 7 g di lievito di birra fresco sbriciolato (3).

Pandoro

Cominciate ad impastare con il gancio gli ingredienti facendo andare la planetaria a velocità media; quindi versate l’uovo (uno medio da 50 g) (4) e lavorate ancora fino a completo assorbimento e incordatura. Una volta incordato l’impasto attorno al gancio della planetaria, trasferitelo su un piano di lavoro leggermente infarinato aiutandovi con un tarocco (5); quindi realizzate delle pieghe all’impasto, riportando i lembi laterali verso l’interno (6)

Pandoro

e ripiegando poi l’impasto da sotto verso l’interno (7). Pirlate l’impasto sul banco di lavoro per creare una forma sferica le cui pieghe si dovranno trovare nella parte sotto della palla che formerete (8). Ponete la sfera di impasto con la parte delle pieghe a contatto con il fondo della ciotola e coprite con pellicola (9). Il primo impasto è pronto e dovrà lievitare in forno spento con luce accesa per 2 ore almeno (il forno spento con luce accesa garantirà una temperatura costante di 26-30° massimo); dovrà raddoppiare di volume.

Per il 2° impasto e la cottura

Pandoro

Il vostro primo impasto dopo 2 ore si presenterà come nella foto (1); versatelo nella tazza della planetaria dotata di gancio (2), unite 10 g di miele (3)

Pandoro

e i semi di una bacca di vaniglia (4); poi grattugiate la scorza di mezzo limone (5) prelevandone solo la parte gialla. Quindi versate 90 g di zucchero semolato (6)

Pandoro

e 210 g di farina manitoba (7); iniziate a lavorare l’impasto con il gancio, quindi unite le uova e i tuorli (100 g di uova intere corrispondono a 2 uova medie e un tuorlo a circa 20 g), ma una alla volta (8), attendendo l’assorbimento completo di una prima di procedere con la successiva. Una volta assorbite le uova, assicuratevi che l’impasto si incordi: risulterà elastico ma molto idratato. Potete provare a prenderne in mano una parte per verificarne la consistenza (9).

Pandoro

Quindi prendete 125 g di burro ammorbidito a temperatura ambiente, ma ancora plastico, e un pezzetto alla volta inseritelo nell’impasto (10) sempre con la planetaria in funzione, attendendo l’assorbimento completo prima di passare al pezzetto successivo. Una volta che tutto il burro sarà assorbito e l’impasto incordato, arrestate la planetaria (11). Raccogliete l’impasto aiutandovi con un tarocco (12)

Pandoro

e rovesciatelo su un piano di lavoro; sempre con il tarocco aiutatevi per realizzare le pieghe di rinforzo. Prendete il lembo in alto e ripiegatelo verso di voi (13), poi nuovamente da sotto a sopra (14). Pirlate l’impasto sul piano di lavoro, ovvero ruotatelo tra le mani (se necessario potete ungervi leggermente le mani con del burro) in modo da realizzare una sfera liscia e ben tesa (15).

Pandoro

Versatela nello stampo da 750 g di pandoro precedentemente imburrato e infarinato assicurandovi che la chiusura delle pieghe realizzate sia verso l’alto (16); lasciatelo riposare per l’ultima lievitazione, sempre in forno spento con luce accesa per almeno 8-12 ore fino a quando non raggiungerà il bordo dello stampo (17). Ora potete togliere lo stampo dal forno, inserire una ciotola con acqua calda alla base del forno per creare la giusta umidità e portare il forno in modalità statica alla temperatura di 140-150° e cuocete il pandoro ponendolo nell’ultimo ripiano del forno per circa 55 minuti, sempre mantenendo la ciotola di acqua all’interno. Una volta cotto (18), sfornate il pandoro e lasciate raffreddare almeno per 30 minuti.

Pandoro

Ponete poi un piatto da portata sulla base del pandoro (19) e capovolgete lo stampo (20); quindi lasciate raffreddare completamente e poi delicatamente sfilate lo stampo (se dovesse far resistenza attendete ancora qualche minuto perché si raffreddi meglio) (20); infine spolverizzate il vosto pandoro con lo zucchero a velo (21) e gustatelo fetta dopo fetta!

Conservazione

Il pandoro fatto in casa si conserva per circa 7 giorni, ben sigillato in pellicola e in sacchetto per alimenti.

Si sconsiglia la congelazione.

Consiglio

Per ottenere un risultato ottimale è consigliabile aggiungere i liquidi poco alla volta per dare tempo alla farina di assorbirli per bene e incordarsi nel migliore dei modi. L’impasto alla fine deve risultare ben incordato e morbido.

Se preferite al secondo impasto potete aggiungere un pizzico di sale!

A cosa servono le pieghe?

Le pieghe servono a dare ariosità all’impasto e a favorire lo sviluppo di un’alveolatura omogenea e fitta. Questa è una fase molto importante per la riuscita ottimale dei lievitati come il pandoro, infatti una volta realizzate le pieghe e la pirlatura (ovvero aver dato una forma rotonda rigirando l’impasto tra le mani sul bancone) dovrete ottenere una sfera ben tesa, per tendere ancora meglio la maglia glutinica dell’impasto.

Perché si usa la biga?

La biga, ovvero il pre-impasto, è una preparazione a base di acqua, farina e lievito di birra o lievito madre che può avere diverse consistenze in base al tipo di risultato che si vuole ottenere. Questo pre-impasto, da far maturare tutta la notte e che renderà l’impasto del pandoro di più lenta realizzazione per le ripetute fasi di lavorazione e lievitazione, garantirà un risultato: fragrante, aromatico, più digeribile e meglio conservabile.

Fonte originale: Giallo Zafferano

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Credo di essermi appesantito un pochino!

Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Specialista in Medicina Estetica Roma CREDO DI ESSERMI APPESANTITO Radiofrequenza Rughe Cavitazione Cellulite Luce Pulsata Peeling Pressoterapia Linfodrenante Mappatura Nei Dietologo Dermatologia Pene HDDopo le feste – si sa – la bilancia è impietosa e ci ricorda che pandoro e torrone non sono decisamente cibi ipocalorici. Comunque niente di grave, l’importante è rimettersi subito in carreggiata, magari aiutandovi leggendo questo articolo che è dell’anno scorso ma è decisamente attuale: Dieta disintossicante dopo il periodo natalizio: le sei regole per recuperare il peso forma dopo le abbuffate delle feste.

E buona Epifania a tutti!

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