Una buona forma fisica, soprattutto negli anni della mezza età, per le donne è legata ad una decisa diminuzione dei rischi di sviluppare il morbo di Alzheimer: il calo delle probabilità – secondo le osservazioni di un nuovo studio svedese – oscillerebbe dal Continua a leggere
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Tipi di naso: scopri la forma del tuo
Il naso è un rilievo impari e mediano del viso che contribuisce, assieme alla faringe ed alla laringe, a formare l’apparato respiratorio. Il naso ha varie funzioni, tra cui: respirazione, purificazione, climatizzazione ed umidificazione per l’aria, barriera per patogeni, olfatto, olfatto gustatorio e modulazione della voce. A seconda della forma del dorso e della punta del naso esterno, si è soliti distinguere in varie tipologie di naso, che tendono a caratterizzare molto il volto di un individuo.
Naso aquilino o dantesco
Il dorso del naso dantesco è convesso e la punta del naso è rivolta in giù, come il becco di un’aquila. La forma di questo naso è dovuta alla conformazione sporgente del dorso. Si tratta dell’inestetismo più comune e più corretto della chirurgia estetica nasale. Questo modello è anche detto dantesco o di Dante poiché rinvenibile nei dipinti e nelle statue che raffigurano Dante Alighieri.
Naso greco
Il naso greco (o “naso alla greca”) si ha quando il dorso del naso si continua in modo diretto con la fronte, risultando mancante l’incisura naso-frontale. Tale modello, tipico nelle statue della Grecia antica, si osserva molto raramente nella realtà.
Naso “a patata”
E’ un naso di forma tondeggiante, con cartilagini alari di dimensioni marcate, porta la punta tonda di questo tipo di naso ad avere una dimensione maggiore rispetto all’idea armonica del profilo.
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Naso retto o augusteo
Il dorso del naso augusteo si presenta rettilineo e la punta del naso è rivolta anteriormente. Questa modello di naso è anche detto augusteo o di Augusto poiché osservabile nelle statue dell’imperatore romano Ottaviano Augusto e molte altre statue romane di epoca augustea.
Naso “storto” o deviato
Il naso storto è dovuto ad una deviazione della piramide nasale, sia congenita sia – più spesso – causata da traumi. La deviazione del naso può coinvolgere la parte ossea e quella cartilaginea oppure solo una di esse. Un naso storto può essere accompagnato da difficoltà respiratorie. In tale caso l’intervento di rinoplastica, abbinato alla settoplastica (rinosettoplastica) è risolutivo. Un naso “storto famoso” è quello dell’attore Owen Wilson.
Naso rincagnato o socratico
Il dorso del naso rincagnato è concavo e la punta del naso è rivolta in su. Questo modello è anche detto socratico o di Socrate poiché rinvenibile nelle statue di Socrate.
Naso “perfetto”
Secondo una ricerca sembra che il naso della Duchessa di Cambridge Kate Middleton (vedi immagine in alto nell’articolo) rappresenti la perfezione tra i vari tipi di naso, grazie al suo angolo di 106 gradi che rappresenterebbe la perfetta proporzione.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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Che forma ha il tuo corpo? Svantaggi e punti forti del tuo fisico
Esistono 5 tipi di conformazioni fisiche associate alla donna: rettangolo (a “grissino”), cerchio (a “mela”), clessidra, triangolo e triangolo rovesciato (o “invertito”). Ogni conformazione non solo ha una forma specifica, ma tende anche ad accumulare grasso in determinate parti del corpo per Continua a leggere
Differenza tra batteri bacilli, cocchi, streptococchi e spirilli
I batteri appartengono ad un regno vastissimo ed eterogeneo, composto da milioni di tipi diversi di microorganismi: in alcuni casi sono dannosi per il nostro organismo, mentre in altri risultano addirittura necessari o indispensabili (basti pensare alla flora batterica del nostro intestino). Proprio per questi motivi, vengono classificati in tantissimi modi diversi, ad esempio a seconda della forma, della capacità di reagire ad alcune sostanze, oppure della resistenza agli antibiotici.
Per quanto riguarda la forma, essenzialmente i tipi principali sono i bacilli, con la tipica forma a bastoncino; i cocchi, di forma più o meno sferica, in grado di disporsi a coppie, in catene (streptococchi) od a grappolo; infine gli spirilli (dalla forma a spirale) e alcune altre categorie. Un altro parametro di classificazione, ancora più importante, è quello in batteri Gram-negativi e Gram-positivi.
Ricapitolando forma dei batteri:
1) Bacilli: Forma a bastoncino
2) Cocchi – Streptococchi: Forma più o meno sferica
3) Spirilli: Forma a spirale.
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Differenza tra pandoro e offella
L’”offella d’oro” è il delizioso dolce natalizio nato dall’intuizione di Giobatta Perbellini, che, nel 1891, modificò la ricetta classica del “nadalìn”, un antico dolce veronese, arricchendola di burro e rendendola molto più soffice. Il “Nadalin”, da cui è stata ricavata “l’offella d’oro”, è una specialità casereccia antica che ricorda la tradizione e la vita in campagna. A forma di stella a cinque punte, è un biscotto molto ricercato e fragrante che, a differenza del pandoro che ha esteso la sua fama a livello nazionale, rimane un prodotto esclusivamente veronese che si trova solo in alcune pasticcerie della provincia o della città di Verona, che producono questo dolce secondo gli antichi e artigianali procedimenti.
Il termine deriva dal latino “offa”, che presso gli antichi Romani era una focaccia di farro con altri ingredienti, usata anche dagli àuguri come nutrimento dei polli sacri nel corso dei vaticini. Il diminutivo “offella” indicava, secondo una ricetta del XV secolo, una piccola pasta dolce, confezionata con sfoglia di farina e un impasto di chiara d’uovo, uva passa, cannella, zenzero, zafferano, e cotta al forno. Un’offella, simile come nome a quella di Bovolone ma diversa come formato, è l’offella di Parona, il tipico biscotto a base di pasta frolla, di forma ovale. La ricetta di questa specialità dolciaria fu inventata da Pasqualina Colli all’inizio del Novecento; assieme alla sorella Lina cominciò la produzione, inizialmente molto limitata. Il lancio commerciale dell’Offella ebbe inizio nel 1969, con la prima sagra dedicata a questo prodotto.
La produzione dell’ offella d’oro di Bovolone, inizia ad ottobre e si protrae per tutta la primavera successiva. Rispetto al panettone, l’impasto è più soffice e dolce e la forma è più bassa ed appiattita. I dolci sono confezionati con un incarto originale, eseguito a mano, che rende l’offella d’oro un gradevole e simpatico regalo per tutte le occasioni.
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La vagina è uguale in tutte le donne?
La vagina è uguale in tutte le donne? Assolutamente no. In particolare, la lunghezza interna del canale vaginale, dall’imboccatura alla fine, dove si trova il collo dell’utero, varia da donna a donna (tra 7,5 e 9 cm circa), allo stesso modo in cui variano da persona a persona la lunghezza del naso o le dimensioni delle mani e, nei maschi, del pene. Già il famoso manuale medievale indiano “Anaga Ranga” aveva classificato le donne in tre categorie diverse a seconda delle dimensioni della loro “yoni”, ovvero cavità vaginale:
- la donna cerbiatta, con yoni di piccole dimensioni;
- la donna cavalla, con yoni di medie dimensioni;
- la donna elefante, con yoni di dimensioni superiori alla media.
La dimensione della vagina compromette il rapporto sessuale?
Le differenze nel canale vaginale non compromettono in alcun modo il rapporto sessuale. Il canale infatti è molto flessibile e si adatta alle dimensioni del pene del partner.
Piccole e grandi labbra diverse da donna a donna
Altra differenza tra i genitali di donne diverse, è nella forma e nelle dimensioni delle piccole e delle grandi labbra, che proteggono l’entrata della vagina. In alcuni casi sono più pronunciate (le prime o le seconde), in altri meno. Negli ultimi anni anche questa parte intima è diventata oggetto delle “cure” dei chirurghi estetici, essendo il soggetto principale di vari tipi di operazione chirurgica, come la labioplastica.
Leggi anche: Contrazioni vaginali durante l’orgasmo femminile [VIDEO] Attenzione: immagini sessualmente esplicite
Le malformazioni congenite della vagina
In rarissimi casi nascono femmine con 2 vagine, una condizione che passa facilmente inosservata fino al raggiungimento della maturità sessuale. Possono presentarsi vari casi di “duplicazione”: due tratti vaginali ma un solo orifizio esterno, due orifizi che si fondono in un unico tratto, o due apparati genitali completamente separati; a tal proposito leggi anche: La ragazza con due vagine che ha dovuto perdere la verginità due volte
Donne nate senza vagina
Esiste una patologia, la Sindrome di Rokitansky-Kuster-Hauser o aplasia utero vaginale, caratterizzata dall’assenza congenita dell’utero e della vagina, mentre le ovaie sono presenti e anche i genitali esterni sono normali. Per approfondire, leggi: Donne nate senza vagina: è la sindrome di Rokitansky-Kuster-Hauser
La vagina più grande del mondo
La vagina con maggiore diametro probabilmente fu quella della gigantessa canadese Anna Swan (1846-1888). Girando le fiere come fenomeno da baraccone (era alta 2,34 m) conobbe e sposò Martin Bates, un altro gigante. La coppia mise su casa arredandola con mobili enormi, compreso un letto matrimoniale di 3 metri e mezzo per 2. Il 18 giugno 1879 la donna diede alla luce il più grande bambino della storia, 10,4 kg di peso e 86 cm di lunghezza. Il bambino dei record era così grande che quasi restò incastrato nel suo pur capace canale e purtroppo non sopravvisse alle sofferenze del parto, ma dalle dimensioni della sua testa (generalmente la parte più larga di un neonato) possiamo dedurre un grado di dilatazione di almeno 15 centimetri (la normale dilatazione per una partoriente è di circa 10 centimetri).
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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Differenza tra atrofia, distrofia ed aplasia con esempi
Il termine atrofia (atrophy in inglese) in medicina si indica una riduzione della massa dei tessuti od organi causata dalla diminuzione del numero di cellule che li compongono o delle loro dimensioni. Atrofia è quindi il contrario di ipertrofia (aumento di volume del tessuto o organo da aumento delle dimensioni delle cellule che lo compongono) e di iperplasia (aumento del tessuto o organo da aumento del numero di cellule).
A livello cellulare l’atrofia si caratterizza per la riduzione degli organelli cellulari alle dimensioni minime compatibili con la sopravvivenza; le cellule atrofiche possono attivare l’apoptosi (la morte cellulare programmata).
Viene utilizzato anche il termine ipotrofia che indica un processo di regressione di un organo o di un tessuto, dovuto alla diminuzione di volume dei suoi elementi costitutivi.
Con distrofia si intende invece una forma di atrofia parziale di un organo o tessuto.
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Parimenti a quanto avviene nell’ipertrofia e nell’iperplasia, anche l’atrofia può essere fisiologica o patologica e verificarsi per vari motivi, tra i quali i principali sono:
- atrofia da disuso, tipico da ridotto utilizzo di un arto per un certo periodo, quando viene ingessato;
- perdita di innervazione, per lesione di un nervo periferico o di segmenti del midollo spinale;
- insufficiente apporto di sangue (ischemia cronica);
- invecchiamento (ad esempio da diminuzione di estrogeni durante la menopausa).
Con “aplasia” si indica invece il mancato sviluppo di un tessuto o di un organo (al contrario dell’atrofia dove invece prima si è correttamente sviluppato e solo successivamente si è ridotto nella sua massa. Talvolta il termine viene usato in maniera erronea per indicare la completa assenza di un organo, ma in questo caso è più corretto parlare di agenesia.
Esempi di aplasie tipiche sono quelle ematologiche (come l’aplasia pura delle emazie, midollare, della serie bianca e della serie rossa). Altro esempio è l’aplasia cutis congenita, una forma particolare di aplasia dove si mostra l’assenza di un’area della pelle (si verifica soprattutto nel cuoio capelluto), di carattere genetico risulta un elemento diagnostico della sindrome Adams-Oliver.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
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Differenza tra iperplasia e neoplasia
Con “iperplasia” (hyperplasia in inglese) si intende l’aumento del NUMERO delle cellule che compongono un tessuto o un organo, che può portare all’aumento del volume totale del tessuto o dell’organo interessato da iperplasia. Questo processo non altera le dimensioni delle cellule all’interno del tessuto o dell’organo considerato ma determina un aumento del numero di cellule (al contrario dell’ipertrofia). Esempi di iperplasia sono quella endometriale, muscolare ed epatica.
Con “neoplasia” si indica una massa abnormale di tessuto che cresce in eccesso ed in modo scoordinato rispetto ai tessuti normali, e che persiste in questo stato dopo la cessazione degli stimoli che hanno indotto il processo. Esempi di neoplasia sono quella polmonare, epatica, mammaria.
In entrambi i casi si verifica un aumento del volume dell’organo o del tessuto interessato, la differenza principale nei due tipi di accrescimento è nel corredo genetico delle cellule che si replicano: nell’iperplasia si ha proliferazione di cellule con corredo genetico fisiologico (normale), mentre invece nella neoplasia si verifica un proliferazione di cellule con corredo genetico alterato (patologico). Inoltre l’iperplasia può essere fisiologica o patologica, mentre una neoplasia è sempre patologica.
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