Labbra più grandi naturalmente senza chirurgia estetica

labbraLa medicina estetica offre molti sistemi per volumizzare le labbra, come ad esempio i filler a base di Acido Ialuronico, tuttavia esistono diverse tecniche e piccoli trucchi che sono estremamente utili per dare maggiore volume alle labbra, senza chirurgia e Continua a leggere

Quanto pesa un litro di acqua liquida o ghiacciata? Perché il ghiaccio galleggia?

Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Specialista in Medicina Estetica Roma PERDERE PESO ESTATE DIETA GHIACCIO Radiofrequenza Rughe Cavitazione Grasso Pressoterapia Linfodrenante Dietologo Cellulite Calorie Pancia Sessuologia Filler BotulinoPotrebbe sembrare una domanda banale, ed in teoria lo sarebbe, eppure a tutti noi può venire un dubbio di quelli a cui persino un bambino delle medie, che ha appena studiato il concetto di “densità”, potrebbe rispondere.

Quanto pesa un litro d’acqua?

La risposta è semplice: un litro di acqua pesa un chilogrammo, poiché la densità dell’acqua è uguale a uno. Questa era la risposta facile, ma per essere più precisi ricordiamo che in realtà 1 litro di acqua pesa in realtà leggermente meno di 1 kg, e cioè: 0,9999729 kg, questo alla pressione di 1 atmosfera e ad una temperatura di 3,98°. Una bottiglia da un litro d’acqua pesa comunque di più di 1 kg: non dimenticate infatti il peso della bottiglia che la contiene, che può essere di vetro o di plastica e può far aumentare il peso complessivo fino ad oltre 1 kg. C’è da dire che ovviamente il peso dell’acqua può variare anche in base alla sua purezza: basta la presenza anche di una piccola parte di un elemento disciolto in acqua, per far variare la sua densità e far pesare un litro di acqua, più o meno di un kg, motivo per cui un litro di acqua distillata pesa meno di un litro di acqua minerale o di acqua essenziale.

Quanto pesa un litro d’acqua ghiacciata?

Anche l’acqua ghiacciata ha lo stesso peso: se metti dell’acqua a ghiacciare nel freezer noterai che aumenta di volume, ma la sua massa, e quindi suo il peso, resta invariato: quello che varia è la sua densità, che diminuisce. In pratica anche un litro di acqua ghiacciata pesa un chilogrammo, ma occupa più spazio a parità di massa, motivo per cui la densità diminuisce e – se mettete una bottiglia di vetro nel frigo con dentro acqua – questa si potrebbe spaccare per la pressione che l’aumentato volume dell’acqua ghiacciata esercita sulle pareti. C’è da dire che di solito, gli oggetti solidi sono più densi dei liquidi, tuttavia il ghiaccio è un’eccezione: al contrario degli altri liquidi (le cui molecole sono chimicamente “ordinate” allo stato liquido e “disordinate” allo stato solido), l’acqua ha la particolarità di avere molecole “disordinate” allo stato liquido ed “ordinate” allo stato solido (ghiaccio). Come visibile dall’immagine in basso, il ghiaccio ha molecole che occupano più spazio e determinano una minore densità.

MEDICINA ONLINE ACQUA CHIMICA GHIACCIO MOLECOLE MAGGIOR MINOR VOLUME ACQUA STATO LIQUIDO.jpg

Diversa disposizione delle molecole dell’acqua (a) allo stato liquido; (b) allo stato solido

Perché il ghiaccio galleggia?

Abbiamo appena detto che il ghiaccio è una eccezione: in che senso? Nella maggior parte dei casi il raffreddamento di un liquido determina un graduale aumento della sua densità fino a quando diventa solido ed a quel punto raggiunge la sua massima densità. L’acqua si comporta in modo diverso rispetto agli altri liquidi: raffreddandolo, la sua densità inizialmente aumenta, tuttavia, invece di raggiungere la massima densità quando il congelamento si blocca, raggiunge la massima densità a 4°. Raffreddare l’acqua oltre i 4 gradi inverte la tendenza e porta ad una diminuzione della sua densità a causa delle sue caratteristiche chimiche. A 0° un litro d’acqua ghiacciata pesa circa 0,9168 kg contro 0,9997 kg di un litro di acqua allo stato liquido; quando l’acqua diventa ghiaccio, ha quindi una densità inferiore all’acqua: l’acqua è 9% meno densa dell’acqua, quindi occupa 9% di spazio in più e, per il principio di Archimede, rimane a galla sull’acqua.

MEDICINA ONLINE ACQUA BICCHIERE LIQUIDO CHIMICA DENSITA MASSA PESO CUBETTO ACQUA GHIACCIO GALLEGGIA SCIOGLIE VOLUME AUMENTA TRABOCCA SETE FABBISOGNO IDRICO BERE ASSETATO.jpg

Curiosità

Se si riempie completamente un bicchiere di acqua con un cubetto di ghiaccio che ci galleggia, quando il ghiaccio si scioglierà l’acqua traboccherà o no dal bicchiere? No: il cubetto di ghiaccio, sciogliendosi, non fa sollevare ulteriormente il livello dell’acqua, che quindi non traboccherà. Un cubo di ghiaccio, immerso nell’acqua, ne aumenta il livello poiché viene spostato un volume di acqua pari a quello della porzione di ghiaccio immersa. Poiché il ghiaccio ha una densità inferiore a quella dell’acqua liquida, non
tutto il blocchetto è immerso ma una parte, pari a meno di un decimo del volume totale, rimane al di fuori della superficie (si pensi per esempio agli iceberg, la cui
parte emersa è decisamente minore di quella sommersa). Man mano che il ghiaccio del
cubetto si scioglie, il volume di acqua spostata diminuisce e conseguentemente, il livello dell’acqua nel bicchiere dovrebbe a sua volta abbassarsi, tuttavia ciò non avviene poiché l’acqua del ghiaccio fuso va gradualmente ad aggiungersi all’acqua del bicchiere, facendo in modo che, nel complesso, il livello dell’acqua non diminuisca e non aumenti con il progressivo scioglimento del cubetto.

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Intensità, volume, cedimento, cadenza e pause tra gli esercizi: le 5 variabili dell’allenamento coi pesi

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma DIFFERENZA MASSA MAGRA GRASSA PERCENTUALI Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Ao PeneQuando ci alleniamo per uno scopo specifico, come l’incremento della massa magra, ci sono una serie di variabili che dobbiamo prendere in considerazione:

1) Intensità

L’intensità è determinata dalla forza che utilizziamo per eseguire i protocolli imposti dalla nostra scheda di allenamento. Questo parametro si basa sull’1 RM effettuato in ogni esercizio, soprattutto nei grandi movimenti multi-articolari. Per una persona sollevare 60Kg sulla panca piana sarebbe un’utopia, per altri sarebbe il semplice riscaldamento. Per allenarsi con l’obiettivo ipertrofia, ovvero l’aumento della massa muscolare, bisognerà utilizzare un range percentuale che va dal 70% all’80% del 1RM. Quindi conoscere i propri massimali diventa determinante per stabilire la giusta intensità di allenamento nelle varie schede. Purtroppo non sempre le persone sono avezze a questa pratica, e sbagliano, perché è una delle variabili più importanti per costruire un efficace programma di allenamento.

2) Volume

Il volume di una sessione di allenamento è determinato dal numero complessivo di serie e ripetizioni che sono da eseguire per ogni esercizio. Parlando di ipertrofia muscolare, 20-24 set totali da 8-12 ripetizioni sono ottimali. Ci sono vari modi per dividere il corpo, il consiglio è quello di adottare una splite routine omogenea, che alleni tutti i distretti muscolari in modo efficace ed esaustivo, inoltre consigliamo di iniziare la settimana con il distretto muscolare carente in modo tale da avere le migliori energie psico-fisiche da dedicare a questi muscoli che sono leggermente indietro. Il volume è inversamanete proporzionale all’intensità. Se adottate un allenamento con un certo volume dovete per gioco forza limitare l’intensità; se invece adottate un programma con pochi esercizi, l’intensità deve essere maggiore.

3) Cedimento Muscolare

Molte persone pensano che per costruire la massa muscolare è necessario allenarsi al cedimento muscolare in ogni serie di ogni esercizio. Il cedimento muscolare è il lite motive del metodo heavy duty di Mike Mentzer utilizzato anche dal grande Dorian Yates. Il cedimento è una pratica molto invasiva che va utilizzata a cicli, e non sempre e comunque.

L’obiettivo è portare il muscolo al di là di quella che è la sua naturale capacità ed il culturista sa di aver raggiunto questo livello semplicemente quando non ha più forza per sollevare un’altra volta il carico o si sforza di farlo senza riuscirvi. Detto questo non dovete prendere alla lettera questa metodica e quindi per alcuni esercizi, come ad esempio le alzate laterali, i curl per i bicipiti, le estensioni per i tricipiti, che interessano muscoli piccoli, sono da preferire metodiche tradizionali, perché il sovrallenamento prima o poi vi presenterà il conto. Il cedimento muscolare ha senso nei grandi muscoli come pettorali, quadricipiti e dorsali.

4) Cadenza

La cadenza è la velocità con cui eseguiamo ogni ripetizione, ad esempio quando vedete 3: 0: 1: 0, che significa?

  • Il primo numero rappresentano i secondi della fase eccentrica del movimento (ad esempio la discesa nelle distensioni su panca piana)
  • Il secondo numero rappresenta la posizione di massima estensione del muscolo
  • Il terzo numero è la fase concentrica e quindi nel caso della panca la fase di spinta
  • Il quarto numero rappresenta la fase di massima contrazione.

Le cadenze da adottare nei vari esercizi cambiano a seconda dell’obiettivo del protocollo e dell’esercizio stesso.

5) Pause tra gli esercizi

Il riposo è fondamentale anche perché esso determina nel muscolo il mantenimento della tensione muscolare. A seconda del protocollo di allenamento utilizzato bisognerà adottare il giusto riposo tra le serie. Di norma in serie di forza con carichi sub-massimali bisognerà recuperare di più, in serie pompanti con un range ad alte ripetizioni di meno.

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Volume corpuscolare medio (MCV): alto, basso, valori normali e significato

MEDICINA ONLINE BLOOD TEST EXAM ESAME DEL SANGUE ANALISI GLOBULI ROSSI BIANCHI PIATRINE VALORI ERITROCITI ANEMIA TUMORE CANCRO LEUCEMIA FERRO FALCIFORME MEDITERRANEA EMOGLOBINAIl volume corpuscolare medio (MCV) è l’indice corpuscolare del sangue che descrive il volume medio dei globuli rossi in un campione di sangue. Il MCV può essere inferiore o superiore al normale a seconda della grandezza media dei globuli rossi: un valore basso è indice di microcitosi (cioè della grandezza media dei globuli rossi inferiore al normale), un valore normale è indice di normocitosi (grandezza media dei globuli rossi normale) e un valore alto è indice di macrocitosi (grandezza media dei globuli rossi superiore al normale).

Il parametro può essere misurato direttamente in laboratorio con un analizzatore ematologico, oppure può essere calcolato sulla base dell’ematocrito (HCT) e della conta dei globuli rossi (RBC), con questa formula:

MCV = (ematocrito/numero di globuli rossi) x 1000, dove il MCV è espresso in femtolitri, l’ematocrito in l/l e la conta dei globuli rossi in 1012 l.

Il volume corpuscolare medio, insieme all’emoglobina corpuscolare media (MCH) e alla concentrazione cellulare media dell’emoglobina, fa parte degli indici corpuscolari dei globuli rossi, che sono misure e/o calcoli per capire la dimensione, il contenuto e la concentrazione dell’emoglobina.

Valori normali

I valori normali del volume corpuscolare medio per gli adulti sono compresi tra 80 e 96 femtolitri/globulo rosso.

(Attenzione, gli intervalli di riferimento possono differire da un laboratorio all’altro, fare quindi riferimento a quelli presenti sul referto in caso di esami del sangue ed urina.)

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Interpretazione

Questo indice è utile per la caratterizzazione morfologica dell’anemia. Tra i parametri disponibili, il volume corpuscolare medio è quello più utile per classificare il tipo di anemia a seconda della morfologia dei globuli rossi. Usando la conta dei reticolociti si distinguono tra l’altro due tipi di anemia a seconda della reazione del midollo osseo: l’anemia ipoproliferativa (dovuta a una diminuzione della produzione di globuli rossi) e l’anemia emolitica (dovuta a un aumento della distruzione dei globuli rossi).

Anemia microcitica (valori bassi)

  • Anemia da carenza di ferro,
  • Anemia dovuta a malattie croniche,
  • Talassemia,
  • Anemia sideroblastica.

 Anemia macrocitica (valori alti)

  • Anemia da carenza di folati,
  • Anemia da carenza di vitamina B12,
  • Malattie del fegato,
  • Anemia emolitica,
  • Ipotiroidismo,
  • Consumo eccessivo di alcol,
  • Anemia aplastica,
  • Sindrome mielodisplastica.

Anemia normocitica (valori normali)

  • Anemia dovuta a malattie croniche,
  • Emorragia acuta,
  • Anemia emolitica, ad esempio anemia emolitica autoimmune, sferocitosi ereditaria o anemia emolitica congenita non sferocitica (carenza di G6PD o altre cause),
  • Anemia dovuta a malattie renali,
  • Anemia aplastica.

Conclusione

Per capire le cause dell’anemia, le indicazioni sopra riportate sono utili ma hanno alcune limitazioni. Ad esempio l’anemia emolitica e quella aplastica possono manifestarsi come anemia normocromica e normocitica oppure come anemia macrocitica; l’anemia dovuta a malattie croniche può essere normocromica e normocitica oppure microcitica; l’anemia sideroblastica può essere microcitica, macrocitica oppure normocromica e normocitica (dovuta a popolazioni dimorfi che di microciti e macrociti).

Una volta accertata la causa dell’anemia è importante metterla in correlazione con le informazioni cliniche, come l’anamnesi e il risultato della visita e, se necessario, eseguire degli esami più approfonditi per giungere a una diagnosi definitiva.

Valori Bassi
(Microcitosi)

  • Anemia da carenza di ferro
  • Anemia da malattia cronica
  • Anemia falciforme
  • Anemia sideroblastica
  • Artrite reumatoide
  • Avvelenamento da piombo
  • Talassemia
  • Tumore

Valori Alti
(Macrocitosi)

  • Abuso di Alcool
  • Carenza di acido folico
  • Carenza di vitamina B12
  • Danno al fegato
  • Ipotiroidismo
  • Mielodisplasia
  • Sferocitosi

(Attenzione, elenco non esaustivo. Si sottolinea inoltre che spesso piccole variazioni dagli intervalli di riferimento possono non avere significato clinico.)

Fattori che influenzano l’esame

L’intervallo di riferimento varia a seconda dell’età del paziente, un terzo circa dei pazienti anziani può avere un MCV più alto del normale senza nessuna causa precisa.

Quando viene richiesto l’esame?

L’esame viene in genere richiesta quando si desidera caratterizzare una sospetta anemia.

Preparazione richiesta

Non è richiesta alcuna preparazione specifica per l’esame.

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Qual è il volume totale del sangue (volemia) nel corpo umano?

MEDICINA ONLINE GLICEMIA INSULINA SANGUE DIFFERENZA CONCENTRAZIONE ORMONE PIASTRINE GLOBULI ROSSI BIANCHI GLUCAGONE TESTOSTERONE ESTROGENI PROGESTERONE CUORELa volemia (volume totale del sangue, quindi sia del plasma sia degli elementi figurati) normale degli esseri umani corrisponde a 77 ml/Kg di peso corporeo (può essere lievemente inferiore in anziani ed obesi) e si può calcolare partendo dall’ematocrito e dal volume del plasma.

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Quanto è grande il sole e quante volte è più grande di Terra e Luna?

MEDICINA ONLINE QUANTO GRANDE SOLE TERRA LUNA GIOVE PIANETI SISTEMA SOLARE MISURA RAGGIO DIAMETRO SUPERFICIE VOLUME.jpgPer mettere a paragone questi corpi celesti, è necessario prima conoscere il loro raggio ed il loro diametro:

Sole
Raggio: 695.700 km
Diametro (all’equatore): circa 1.391.400 km

Terra
Raggio: 6371 km
Diametro: circa 12.750 km

Luna
Raggio: 1737 km
Diametro: circa 3480 km

Giove
Raggio: 69911
Diametro: circa 142.984 km

Il diametro del Sole è circa 110 volte quello della Terra. La superficie del sole è il quadrato di quel valore, ossia circa 12.000 volte la superficie terrestre. Il volume del sole è il cubo di quel valore, ossia 1.330.000 volte il volume della Terra.

Il diametro del Sole è circa 400 volte quello della Luna. La superficie del sole è circa 160.000 volte la superficie lunare.

Il diametro del Sole è circa 10 volte quello di Giove. La superficie del sole è circa 100 volte la superficie di Giove.

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Quanto sperma viene emesso con una singola eiaculazione?

MEDICINA ONLINE TESTICULAR TESTICOLI PENE PROSTATA SEX SESSO GLANDE SEMEN SPERMA BIANCO GIALLO ROSSO MARRONE LIQUIDO TRASPARENTE EIACULAZIONE EREZIONE IMPOTENZA DISFUNZIONE ERETTILE VIAGUn uomo adulto e sano ad ogni eiaculazione emette circa dai 1,5 ml ai 5 ml di sperma, (anche se questo valore può raggiungere anche picchi di 8 ml) quantità che dipende dall’intervallo di tempo che passa tra un’eiaculazione all’altra, dalla produzione di testosterone e da fattori individuali non del tutto studiati. Varie patologie possono influenzare tali valori. In genere, più è lungo l’intervallo tra una eiaculazione e la successiva, più sperma viene prodotto: una leggera astinenza aiuta quindi ad aumentare la quantità di sperma emesso ma sempre nei limiti della quantità fisiologicamente prodotta. Questo vuol dire che se un individuo emette tipicamente 3 ml nelle sue eiaculazioni, con alcuni giorni di astinenza può arrivare ad avere eiaculazioni di 4 o 5 ml, tuttavia astinenze superiori ad una settimana non porteranno ulteriori aumenti, dato che lo sperma più vecchio, oltre una certa quantità, non viene più accumulato, bensì viene eliminato dall’organismo.

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Differenza tra rene destro e sinistro

Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Specialista in Medicina Estetica Roma DIECI ABITUDINI TI DANNEGGIANO RENI Radiofrequenza Rughe Cavitazione Peeling Pressoterapia Linfodrenante Dietologo Cellulite Dieta Pancia Sessuologia Filler BotulinoI reni sono due organi di colore rosso scuro che, Insieme alle vie urinarie, costituiscono l’apparato urinario, che filtra dal sangue i prodotti di scarto del metabolismo e li espelle tramite l’urina. I reni inoltre gestiscono l’equilibrio idro-salino nel corpo umano. I reni si trovano ai lati della colonna vertebrale e sono tenuti in sede dalla pressione addominale e da uno spesso tessuto connettivo detto fascia renale.

Vi sono alcune differenze tra rene destro e sinistro:

  • il peso del rene oscilla tra 110 e 160 grammi, ma quello di sinistra generalmente pesa lievemente più del destro;
  • il rene sinistro è generalmente più voluminoso del destro;
  • esistono differenze tra il rene destro, posizionato lievemente più in basso, e il rene sinistro, più alto, il cui polo superiore arriva sopra all’XI costa;
  • il rene destro è vascolarizzato dall’arteria renale destro, il sinistro dall’arteria renale sinistra;
  • a causa della posizione reciproca nella cavità addominale di aorta, vena cava inferiore e reni, l’arteria renale destra è normalmente più lunga della sinistra.
  • il rene destro è vascolarizzato dalla vena renale destra, il sinistro dalla vena renale sinistra;
  • dal momento che la vena cava inferiore non è in posizione mediana, ma spostata sulla destra, la vena renale sinistra è generalmente più lunga della destra; essa inoltre riceve spesso altre vene (la vena frenica inferiore sinistra, la vena surrenale sinistra, la vena gonadica sinistra – nel maschio vena testicolare sinistra, nella femmina vena ovarica sinistra – e la seconda vena lombare sinistra); i corrispettivi del lato destro di queste vene drenano invece direttamente nella vena cava.

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