Esempio di esercizio svolto sul calcolo della densità

MEDICINA ONLINE STUDIO STUDIARE LIBRO LEGGERE LETTURA BIBLIOTECA BIBLIOGRA LIBRERIA QUI INTELLIGENTE ESAMI 30 LODE TEST INGRESSO MEDICINA UNIVERSITA SCUOLA COMPITO VERIFICA INTERROGAZIONE ORALE SCRITTO PICTURE HD WALLPAPERSi risolva il seguente esercizio:

Un liquido ha una massa d 1,2 Kg e occupa un volume di 1,1 L. Determinare la densità del liquido in Kg/m3.

Svolgimento dell’esercizio

La densità di una sostanza si calcola con la seguente formula:

d = m / V

in cui:

  • d = densità
  • m = massa
  • V = volume

Come prima cosa occorre quindi trasformare il volume da L a m3.

Ricordando che 1 L = 1 dm3, si ha che:

1,1 L = 1,1 dm3 = 0,0011 m3

Quindi:

m = massa = 1,2 Kg

V = volume = 0,0011 m3

Sostituendo i precedenti valori nella seguente relazione:

formula densità

si ha che:

d = m / V = 1,2 / 0,0011 = 1090,9 Kg/m3

Risposta: la densità del liquido è 1090,9 Kg/m3.

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Intensità, volume, cedimento, cadenza e pause tra gli esercizi: le 5 variabili dell’allenamento coi pesi

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma DIFFERENZA MASSA MAGRA GRASSA PERCENTUALI Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Ao PeneQuando ci alleniamo per uno scopo specifico, come l’incremento della massa magra, ci sono una serie di variabili che dobbiamo prendere in considerazione:

1) Intensità

L’intensità è determinata dalla forza che utilizziamo per eseguire i protocolli imposti dalla nostra scheda di allenamento. Questo parametro si basa sull’1 RM effettuato in ogni esercizio, soprattutto nei grandi movimenti multi-articolari. Per una persona sollevare 60Kg sulla panca piana sarebbe un’utopia, per altri sarebbe il semplice riscaldamento. Per allenarsi con l’obiettivo ipertrofia, ovvero l’aumento della massa muscolare, bisognerà utilizzare un range percentuale che va dal 70% all’80% del 1RM. Quindi conoscere i propri massimali diventa determinante per stabilire la giusta intensità di allenamento nelle varie schede. Purtroppo non sempre le persone sono avezze a questa pratica, e sbagliano, perché è una delle variabili più importanti per costruire un efficace programma di allenamento.

2) Volume

Il volume di una sessione di allenamento è determinato dal numero complessivo di serie e ripetizioni che sono da eseguire per ogni esercizio. Parlando di ipertrofia muscolare, 20-24 set totali da 8-12 ripetizioni sono ottimali. Ci sono vari modi per dividere il corpo, il consiglio è quello di adottare una splite routine omogenea, che alleni tutti i distretti muscolari in modo efficace ed esaustivo, inoltre consigliamo di iniziare la settimana con il distretto muscolare carente in modo tale da avere le migliori energie psico-fisiche da dedicare a questi muscoli che sono leggermente indietro. Il volume è inversamanete proporzionale all’intensità. Se adottate un allenamento con un certo volume dovete per gioco forza limitare l’intensità; se invece adottate un programma con pochi esercizi, l’intensità deve essere maggiore.

3) Cedimento Muscolare

Molte persone pensano che per costruire la massa muscolare è necessario allenarsi al cedimento muscolare in ogni serie di ogni esercizio. Il cedimento muscolare è il lite motive del metodo heavy duty di Mike Mentzer utilizzato anche dal grande Dorian Yates. Il cedimento è una pratica molto invasiva che va utilizzata a cicli, e non sempre e comunque.

L’obiettivo è portare il muscolo al di là di quella che è la sua naturale capacità ed il culturista sa di aver raggiunto questo livello semplicemente quando non ha più forza per sollevare un’altra volta il carico o si sforza di farlo senza riuscirvi. Detto questo non dovete prendere alla lettera questa metodica e quindi per alcuni esercizi, come ad esempio le alzate laterali, i curl per i bicipiti, le estensioni per i tricipiti, che interessano muscoli piccoli, sono da preferire metodiche tradizionali, perché il sovrallenamento prima o poi vi presenterà il conto. Il cedimento muscolare ha senso nei grandi muscoli come pettorali, quadricipiti e dorsali.

4) Cadenza

La cadenza è la velocità con cui eseguiamo ogni ripetizione, ad esempio quando vedete 3: 0: 1: 0, che significa?

  • Il primo numero rappresentano i secondi della fase eccentrica del movimento (ad esempio la discesa nelle distensioni su panca piana)
  • Il secondo numero rappresenta la posizione di massima estensione del muscolo
  • Il terzo numero è la fase concentrica e quindi nel caso della panca la fase di spinta
  • Il quarto numero rappresenta la fase di massima contrazione.

Le cadenze da adottare nei vari esercizi cambiano a seconda dell’obiettivo del protocollo e dell’esercizio stesso.

5) Pause tra gli esercizi

Il riposo è fondamentale anche perché esso determina nel muscolo il mantenimento della tensione muscolare. A seconda del protocollo di allenamento utilizzato bisognerà adottare il giusto riposo tra le serie. Di norma in serie di forza con carichi sub-massimali bisognerà recuperare di più, in serie pompanti con un range ad alte ripetizioni di meno.

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Pre-esaurimento muscolare: cos’è, a che serve e schemi pratici

medicina-online-dott-emilio-alessio-loiacono-medico-chirurgo-roma-mancanza-ciclo-mestruale-allenamento-pesi-riabilitazione-nutrizionista-infrarossi-accompagno-commissioni-cavitazione-radiofrequenza-ePre exhaust è una tecnica di allenamento di body building e letteralmente significa pre-esaurimento. Questa tecnica o meglio modo di allenarsi serve per stimolare muscoli pigri alla crescita oppure per allenarsi in modo intenso anche quando non si è in forma al 100% con magari qualche acciacco. In buona sostanza sappiamo che gli esercizi base sono i migliori per stimolare la crescita muscolare dei vari distretti, ma questi esercizi sfruttano la sinergia dei muscoli, che permette il sollevamento di grossi carichi ma può non dare i frutti sperati in termini di aumento della massa muscolare. In che senso?

Pensiamo alle distensioni su panca piana con bilanciere, esercizio base per l’allenamento dei pettorali il quale sfrutta la sinergia di pettorali, deltoidi, tricipiti e anche dorsali. Alcuni individui dopo anni di allenamenti non hanno risultati tangibili in termini di aumento di massa muscolare nei pettorali ma bensì solo nei tricipiti. E’ chiaro che questo esercizio effettuato per primo non darà mai i frutti sperati in quanto l’individuo ha fibre molto resistenti in tale area e quindi per ottenere risultati soddisfacenti si può provare a far entrare in gioco il Pre Stancaggio!

Prima di eseguire le distensioni su panca piana eseguite uno o due esercizi di puro isolamento pettorale con un numero elevato di ripetizioni in modo tale da far affluire sangue nei muscoli pettorali, dopo questa operazione eseguite le distensioni su panca piana e vedrete che otterrete dei buoni risultati.

Schema Pre Exhaust per i pettorali

  1. croci con manubri su panca piana 3 set da 12-15 ripetizioni
  2. distensioni con manubri su panca piana 3 set da 6-8 ripetizioni
  3. croci ai cavi su panca inclinata 3 set da 12-15 ripetizioni
  4. distensioni con manubri su panca inclinata 3 set da 6-8 ripetizioni
  5. pectoral machine finale 1 serie al cedimento da 12 ripetizioni

Questo metodo si può usare anche quando non siete fisicamente al TOP, ad esempio può darsi che ogni tanto abbiate mal di schiena e quindi vi risulta complicato eseguire squat o pressa con determinati carichi, in questo caso una cosa saggia è allenarsi in Pre Exhaust in modo tale da usare carichi più bassi ma che diano ugualmente determinati risultati .

Schema Pre exhaust per le gambe

  1. leg extension 2 serie x 15 ripetizioni
  2. leg curl 2 serie x 15 ripetizioni
  3. affondi 2 serie x 15 ripetizioni
  4. pressa 4 serie x 20-15-10-10 ripetizioni

La tecnica del pre exhaust si può applicare anche nelle super serie come ad esempio :

  • Croci + Spinte dove di norma si eseguivano prima le spinte e poi le croci, in questo caso invece si da priorità all’esercizio di isolamento
  • Leg extension + Pressa
  • Alzate a 90 ° + Rematore.

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Esercizi a corpo libero: come diventare “grossi” senza i pesi

MEDICINA ONLINE PALESTRA PESI ESERCIZI CORPO LIBERO MUSCOLI MASSA PROTEINE AMMINOACIDI BCAA RAMIFICATI ESSENZIALI WHEY LATTE SIERO CASEINE CREATINA WORKOUT ALLENAMENTO BICIPITI SPALLE GAMBE ESERCIZI DONNA GLUTEI SQUAT.jpgFinché ti alleni in maniera intensa, progressiva e consistente puoi diventare più forte e più grosso con qualunque cosa, incluso l’allenamento a corpo libero, sempre se gli esercizi sono svolti efficacemente. La chiave resta capire come eseguire esercizi a corpo libero per renderli progressivamente sempre più duri man mano che diventi sempre più forte.

Quando usi pesi liberi e macchine la progressione del carico è semplice: man mano che la forza incrementa e viene richiesto più carico è sufficiente aggiungere più peso al bilanciere, usare manubri più pesanti o aggiungere una piastra in più all’esercizio guidato. La progressione del carico è molto più complessa negli esercizi a corpo libero.

Puoi utilizzare indumenti zavorrati e cinture per incrementare il carico, o puoi manipolare altre variabili come il gioco di leva e il tempo sotto tensione, usando delle posizioni corporee che consentono di incrementare la difficoltà di leva dei muscoli target in modo tale da spendere proporzionalmente più tempo in porzioni più dure del range di movimento. Per esempio gli squat a corpo libero possono essere resi più duri eseguendo solo la metà bassa più dura del range di movimento e bloccandoti in accosciata completa per qualche secondo prima di ricominciare la risalita.

Un’altra opzione se hai un buon controllo motorio e la disciplina per farlo, è ciò che chiamo “co-contrazione antagonistica intenzionale” o IAC. Attraverso la contrazione dei muscoli antagonisti a quelli allenati durante un esercizio puoi incrementare considerevolmente l’intensità. Assumendo che tu abbia una forza ben bilanciata, se utilizzi lo IAC in maniera corretta sarai sempre in grado di rendere un esercizio molto molto duro.

Ci sono però una serie di svantaggi nell’uso della IAC: infatti necessita di parecchio tempo per essere imparata, necessita di un buon controllo motorio e di concentrazione, e obbliga a valutare la performance di ogni allenamento in maniera soggettiva e non più oggettiva.

Un metodo leggermente meno efficiente ma più facilmente quantificabile per incrementare la resistenza su un esercizio è di indossare degli indumenti zavorrati o delle cinture. Anche se tecnicamente questo rende l’esercizio non più a corpo libero, persone che hanno difficoltà con la IAC troveranno molto più pratico questo metodo e consentirà loro di avere una valutazione più oggettiva della performance nell’allenamento.

Un altro metodo molto interessante ma meno sicuro per atleti già molto forti è di quello di eseguire esercizi in maniera unilaterale. Se sei scettico su quanto duro possa essere l’allenamento a corpo libero ti suggerisco di provare ad eseguire squat e trazioni ad un braccio. Finchè non sei in grado di eseguire un buon numero di ripetizioni su questo tipo di esercizi con una forma lenta e controllata, con pausa e nel punto di massima contrazione, non sei ancora così forte come pensi e non sei in grado di ottenere buoni risultati da un allenamento a corpo libero.

Nel suo articolo intitolato “My half century in the iron game” su Iron Man magazine nel 1986, l’inventore della Nautilus Arthur Jones scrisse quanto segue: “… trazioni e spinte alle parallele, se eseguite correttamente, stimoleranno la crescita muscolare sulla parte alla del corpo e sulle braccia, e potranno anche farti arrivare vicino al tuo limite genetico. Aggiungendo squat completi, eventualmente eseguiti ad una gamba, ed uniti al calf in piedi ad una gamba, otterrai lo stesso risultato su cosce e polpacci. Usando questa semplice routine, quando sarai abbastanza forte da eseguire almeno 10 trazioni con un braccio solo, le tue braccia saranno abbastanza sviluppate da essere notate”.

Quindi, se hai qualche limite con l’allenamento coi pesi legato alla location, al tempo, allo spazio, al budget o ad altre circostanze, o semplicemente lo preferisci per efficienza e convenienza, non devi pensare che l’allenamento a corpo libero sia compromettente nell’efficacia di un workout.

Anche se gli esercizi consigliati da Arthur Jones sono buoni e li ho utilizzati nei miei allenamenti per molto tempo, aggiungerei qualche altro esercizio per rendere più completo l’allenamento. Per lo meno faccio eseguire 6 esercizi di base: uno squat, estensioni del tronco, spinte e trazioni, piegamenti e spinte orizzontali. Si potrebbe anche aggiungere qualche esercizio ulteriore come flessioni ed estensioni del collo, ed inoltre anche se lavorano già molto durante gli altri esercizi alcune persone desiderano eseguire un esercizio diretto sugli addominali. Ciò che segue è un esempio di come si potrebbe organizzare una tabella a corpo libero:

  • Hyperextension
  • Squat
  • Chin up
  • Dip
  • Rematore inverso
  • Push up
  • Crunch
  • Calf in piedi
  • Flessioni del collo
  • Estensioni del collo

Qualche annotazione sull’allenamento.

Muoviti lentamente e concentrati sul contrarre i muscoli target in maniera continua lungo tutto l’esercizio, impiegando almeno 4 secondi per eseguire la positiva e la negativa

Blocca per almeno due secondi nella fase di massima contrazione nelle trazioni e nella parte in accosciata nello squat.

Cambia direzione nella maniera più dolce possibile, minore è l’accelerazione e migliore è la qualità del gesto.

Quando pensi di non poter continuare ulteriormente la fase positiva del movimento con una forma di esecuzione corretta, continua a contrarre il muscolo per altri 5 secondi circa, giusto per essere sicuro di aver raggiunto il cedimento muscolare, ma non perdere la forma d’esecuzione corretta.

Fai piccole pause tra gli esercizi. Una volta che hai finito un esercizio prova a cominciare il successivo quanto più rapidamente possibile. Se inizi a sentire la testa leggera, un po’ di nausea e affaticamento molto elevato, attendi qualche minuto prima di continuare o interrompi l’allenamento.

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Recupero breve tra le serie per aumentare la definizione muscolare

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO PESI PALESTRA SPORT GINNASTICA MUSCOLI FISICO PESISTICA (7)Siamo giunti nel periodo in cui gli atleti in palestra, di qualsiasi livello ed età, cominciano ad allenarsi ed alimentarsi con l’obiettivo della definizione muscolare. L’allenamento è composto da diverse variabili:

  • Carico utilizzato nei vari esercizi;
  • Tempo sotto tensione durante l’esercizio;
  • Numero di esercizi da effettuare nella scheda;
  • Ripetizioni da effettuare negli esercizi;
  • Tempo di recupero tra le serie;
  • Tempo di allenamento globale;
  • Numero di sedute settimanali con relativa frequenza;
  • Densità di allenamento, ovvero la mole di lavoro in un determinato lasso di tempo.

Ci sono altre piccole variabili che caratterizzano un allenamento di body building, abbiamo elencato le principali, le quali vengono prese in considerazione dall’istruttore in palestra, per redigere un buon programma di allenamento. Il parametro, secondo noi più importante, in una fase di definizione muscolare e quindi di miglioramento della qualità muscolare, è il recupero tra le serie. Se nei periodi di forza e massa, adottavamo dei recuperi completi e lunghi, per poter spingere carichi enormi, a nostro avviso in definizione muscolare è da preferire recuperare meno per dare ritmo all’allenamento.

Con i recuperi brevi l’allenamento diventa di tipo lattacido. Il lavoro orientato sul latticido ha un senso ma se fatto coi giusti metodi, sappiamo che l’acidificazione di una zona allenata porta ad una crescita muscolare per cui l’acido lattico è uno stimolo alla crescita. L’acido lattico è una sostanza tossica per le cellule che a seguito dell’esercizio (ma non solo) si accumula nel torrente ematico ed è correlato alla fatica muscolare fino ad arrivare alla impossibilità della contrazione.

L’acido lattico rappresenta un forte stimolo per la secrezione di ormoni anabolici come il GH ed il testosterone. Per questo motivo esercizi con i pesi ad elevata intensità, intervallati da pause non troppo lunghe, massimizzano il guadagno di massa muscolare. Bisogna però essere in grado di allenarsi in questa maniera, perché il rischio è quello di non riuscire a terminare la seduta di allenamento, cadendo poi nel sovrallenamento. Qui entra in gioco il recupero tra le serie perché se il recupero è troppo breve, con un certo carico, il rischio è quello di cedere troppo presto e non riuscire a portare a termine il numero di serie e ripetizioni prescritte dal protocollo di allenamento.

Per allenarsi in maniera corretta bisogna sempre conoscere i propri massimali nei vari esercizi, o perlomeno conoscere il carico con il quale arriviamo al cedimento dopo 8 ripetizioni. Dopo le 8 ripetizioni, entrano in gioco altri meccanismi e quindi il massimale non sarà esatto. Diciamo questo perché quando si andranno ad effettuare protocolli di allenamento dove i recuperi tra le serie sono brevi, bisognerà sapere e modulare correttamente il carico di allenamento, in modo tale che non sia troppo elevato, ma neanche troppo basso.

Metodi di allenamento con recuperi brevi

Fatta questa premessa quali sono i metodi di allenamento che prevedono recuperi brevi? I più famosi protocolli di allenamento che prevedono recuperi brevi, o anche prossimi allo zero sono i seguenti:

  • SUPER SERIE TRA MUSCOLI ANTAGONISTI
  • SUPER SERIE SULLO STESSO MUSCOLO (AFTERSHOCK)
  • TRISET SULLO STESSO MUSCOLO (CON PROTOCOLLO P.O.F.)
  • TRISET SU MUSCOLI ANTAGONISTI
  • SUPER SERIE DOPPIE SU MUSCOLI ANTAGONISTI
  • SUPER SERIE DOPPIE SULLO STESSO MUSCOLO
  • SUPER SERIE DOPPIE IN PHA TRAINING
  • SERIE GIGANTI CON MUSCOLI ANTAGONISTI
  • SERIE GIGANTI SUGLI STESSI MUSCOLI
  • TRISET DOPPI SU MUSCOLI ANTAGONISTI
  • TRISET DOPPI SULLA STESSA AREA MUSCOLARE
  • 8X8 VINCE GIRONDA
  • 6×6 CON RECUPERO VARIABILE

Questi sono alcuni protocolli di allenamento che hanno nella variabile recupero il parametro più importante da rispettare. Per allenarsi con questi protocolli, bisogna essere seguiti da persone che abbiano una certa esperienza con tali metodiche, che sappiano fornire il giusto carico negli esercizi giusti, inseriti in una sequenza logica ed intelligente. Una serie gigante non può essere redatta a casaccio come una scheda di allenamento in super-serie deve utilizzare determinati esercizi.

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Tai Chi: arte marziale cinese per ritrovare salute e benessere psico-fisico

Le lezioni di Zumba vi annoiano? Fare lo step in palestra vi sembra ormai banale? Vi sentite troppo anticonformisti per le solite lezioni di spinning?  Siete già in buona forma fisica e avete intenzione di ritrovare l’equilibrio mentale perso nello stress del lavoro e nelle preoccupazioni di tutti i giorni? Siete i perfetti candidati per un corso di Tai Chi!

Cos’è il Tai Chi?

Il Tai Chi (anche conosciuto come Taiji, o Taijiquan) è un’arte marziale cinese nata come tecnica di combattimento, ed oggi conosciuta in occidente soprattutto come ginnastica e come tecnica di medicina preventiva. Esistono diversi stili di Tai Chi, il più diffuso al mondo è sicuramente lo “Yang”. Premetto di non conoscere troppo a fondo la materia – sicuramente qualcuno più esperto di me può aggiungere commenti interessanti all’articolo – trovo comunque che la pratica giornaliera del Tai Chi sia molto utile, non tanto per il combattimento in se, bensì per raggiungere elasticità, armonia, coordinazione, equilibrio, perfezione nei movimenti (e nei pensieri!). Io ho iniziato a praticarlo da poco e devo dire che è veramente rilassante ed appagante, aiuta la concentrazione, combatte lo stress, aumenta la fiducia in se stessi! Ma dalla mia esigua esperienza posso dire una cosa con certezza: Tai Chi non è solo “movimenti esteticamente perfetti”, Tai Chi è una filosofia, è un approccio, un modo di affrontare un combattimento in modo efficiente e “pulito”. Guardate questo video:

Tai Chi e salute

Una delle caratteristiche che ha dato estrema notorietà al Taijiquan è la sua utilità per la salute: sono molti gli studi al proposito. Una ricerca effettuata nell’ospedale Jiang Jianxin Jinjishan del Fujian riporta che tra i pazienti che avevano praticato Taijiquan si era evidenziato un calo dei livelli di colesterolo nel sangue. A Jinan per ventiquattro mesi un gruppo di studenti dell’Università di Educazione Fisica ha praticato lo Stile Yang per verificarne gli effetti salutari su cuore e polmoni con risultati positivi. Sun Fu e altri hanno studiato 83 persone di età avanzata rilevando che le onde alfa aumentavano significativamente quando praticavano Taijiquan più di trenta minuti. Dopo un lungo periodo di pratica si promuoveva una coordinazione ed un bilanciamento delle funzioni fisiologiche tra il lobo frontale sinistro e quello destro. I ricercatori hanno rilevato effetti positivi nella promozione dell’equilibrio, della flessibilità e del funzionamento cardiovascolare ed hanno dimostrato che riduce il rischio di ricadute sia nelle persone anziane, sia in coloro che soffrono di disturbi cronici: pressione sanguigna alta, attacchi di cuore, sclerosi multipla, Parkinson, Alzheimer, e fibromialgia.

Perché non fare un corso di Tai Chi?

Se questo articolo vi ha fatto venire voglia di approfondire l’argomento, cercate nella vostra città una palestra dove poterlo iniziare ad imparare, magari iscrivendovi a qualche corso che cominci proprio da questo settembre! Nel frattempo su You Tube troverete una grandissima quantità di video e di dimostrazioni molto interessanti, a cominciare da questo che è perfetto per i principianti:

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Cos’è la ginnastica isometrica e quali sono i benefici per l’organismo

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO YOGA RELAX MEDITAZIONE DONNA TRANQUILLITA MENTE RILASSAMENTO NATURA NATURA MARE PALESTRA ESERCIZIO PESI MUSCOLI STRETCHINGLa ginnastica isometrica potrebbe essere la ginnastica più adatta per le persone che si ritrovano impossibilitate ad eseguire i movimenti classici della normale ginnastica, a causa ad esempio di traumi o di incidenti. Questo genere di ginnastica è infatti basato sulla contrazione muscolare, che avviene però nella quasi completa assenza di movimento, e può dunque essere praticata in qualunque luogo, su un automobile, mentre siete sedute alla scrivania, sull’autobus e così via.

Contrazione isometrica dei muscoli

Come dice la stessa parola, la ginnastica isometrica sfrutta la contrazione isometrica dei muscoli, e pur sembrando un “allenamento” di poco conto, se eseguito con la giusta costanza è capace di tonificare diverse parti del corpo, dall’addome ai glutei, dalle cosce fino a braccia e i pettorali. Oltre a tonificare, la ginnastica isometrica rende peraltro anche più forti i muscoli, non vi farà sudare e in fin dei conti non vi farà neanche faticare molto. Insomma, potreste ottenere davvero un gran numero di benefici anche solo rimanendo (quasi) immobili!

Ginnastica isometrica: alcuni esercizi di esempio

Quelli che ora vi propongo sono dei semplici esercizi di ginnastica isometrica, ovviamente l’ideale – prima di iniziare una qualsiasi  attività fisica – è chiedere consiglio al vostro medico di fiducia ed anche ad un esperto di fitness. Partiamo dalle braccia, ed eseguiamo un esercizio da fare ad esempio in macchina. Alzate le braccia verso l’alto e, con tutta l’energia che avete, spingete con le mani contro il tettuccio. Dopodiché, poggiate le mani sulle ginocchia e spingete verso il basso con tutta la vostra forza, opponendo resistenza naturalmente con le gambe. Un altro esercizio utile, questa volta per l’addome, è il seguente: tirate indietro gli addominali con tutta la vostra forza e contraete l’addome. Questo esercizio potrà essere eseguito in ogni momento della giornata. Infine, seduti sulla punta di una sedia con il busto piegato leggermente in avanti, poggiate le mani sulle ginocchia e spingete verso il basso opponendo allo stesso tempo resistenza con le gambe. Addome sempre contratto e pancia in dentro.

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Brucia fino a 400 calorie in mezz’ora con questi semplici esercizi

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