Differenza tra agnello ed abbacchio

MEDICINA ONLINE SOCIAL EATING GNAMMO FENOMENO WEB MANGIARE PRANZO CIBO CENA INSIEME AMICI RISTORANTEIn breve qual è la differenza tra agnello e abbacchio? Entrambe queste specialità sono tipiche del periodo pasquale e ogni anno, quando si preparano i pranzi delle feste, generano numerose polemiche in ambito ambientalista. Coloro che non possono proprio rinunciare ai piatti tradizionali finiscono così per optare su due classici a base di carne, appunto l’agnello e l’abbacchio. La domanda che ora sorge spontanea però è: in che cosa si differenziano questi due animali?

La differenza maggiore tra agnello e abbacchio consiste nella diversa etàdell’ovino, oltre che nel suo nutrimento. Ambedue i nomi indicano un piccolo di pecora, ma l’agnello è più grande e segue un’alimentazione diversa rispetto all’abbacchio. Il primo infatti, alla base di alcuni piatti classici come il kebab, viene macellato dopo alcuni mesi di vita, una volta che lo svezzamento ha già avuto luogo. L’agnello maturo viene ucciso prima di 6 mesi, dopo aver seguito un’alimentazione a base di erba e fiori. Nella simbologia biblica esso è considerato simbolo di purezza e del sacrificio.

L’abbacchio, invece, è il piccolo della pecora che è stato nutrito solo con il latte della madre. Solitamente esso viene macellato dopo 25-30 giorni di vita, quando ha raggiunto un peso di 4-6 kg, contro i 7-10 di un agnello. L’uccisione così precoce dell’abbacchio conferisce alla sua carne un sapore particolarmente tenero e dolce, diversa sia da quella dell’agnello sia da quella dell’ovino adulto. Il nome più corretto con cui bisognerebbe chiamarlo è quindi agnello da latte.

La differenza tra agnello e abbacchio è stata dunque impropriamente un po’ tralasciata, ma i due animali sono tra loro diversi. Quanto al termine abbacchio sembra che esso derivi dal latino “avecula” o “ovecula”, parole che derivano da “ovis”, ossia pecora. Un’altra possibile interpretazione prende spunto dal nome “ab baculum”, che significa “vicino al bastone”. Si tratta di una pratica che costringe la madre a non allontanarsi dal piccolo, in quanto lo si lega a un bastone piantato nel terreno.

Nel dialetto romano il termine “abbacchiare” indica la pratica con cui in passato veniva abbattuto il piccolo ovino. In sostanza l’agnello da latte era colpito alla testa con una bastonata e successivamente accoltellato alla gola. Non è dunque un caso se nel gergo romanesco con questo termine si indica una persona affranta.

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Dieta per rimettersi in forma dopo le feste: cosa fare e cosa non fare

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Fra Natale e Capodanno, è facile prendere  dai due ai quattro chili e i problemi di digestione subiscono un’impennata facendo registrare il 23% dei casi totali durante i vari cenoni. Passato questo periodo è il caso di seguire qualche consiglio per per rimediare agli “strappi” degli eccessi.

Sconsigliati i digiuni che hanno numerose controindicazioni, specie se “fai da te”. Si può scegliere di seguire un regime a basso contenuto calorico, ma ad alto tasso di alimenti e sostanze drenanti e depurative, da seguire per cinque giorni.
Per prima cosa è bene iniziare la giornata bevendo molta acqua appena svegli. L’idratazione è fondamentale per il buon funzionamento dei reni e del fegato. Anche nell’arco della giornata, è bene continuare a bere. E’ importante seguire una dieta bilanciata, comprensiva di tanta verdura, frutta (meglio a fine pranzo piuttosto che a cena) e proteine. Anche la colazione è un pasto da non sottovalutare: fette biscottate ricche di fibre insieme a un po’ di ricotta con marmellata senza zucchero o insieme a qualche fettina di prosciutto cotto, sono un ottimo modo di cominciare la giornata.

A metà mattina e a metà pomeriggio, meglio fare uno spuntino, così da non esagerare con il cibo durante i pasti principali. A pranzo e cena, invece, è sempre bene iniziare con una minestra di verdure prima della portata principale, così da saziare l’appetito. I cibi ricchi di carboidrati come pasta, pane, riso, pizza vanno sostituiti con le verdure (ad eccezione di carote, patate e legumi). Infine gli esperti consigliano di eliminare completamente gli alcolici per il loro tasso glicemico particolarmente alto, ma di non rinunciare all’olio per l’utilità dei grassi.

Subito dopo pranzo, vale la pena fare il giro dell’isolato camminando a passo spedito per almeno venti minuti. Può andar bene anche andare a correre o fare un altro sport. L’importante è muoversi.

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Mangi vitello tutto l’anno e a Pasqua ti disperi per gli agnelli: complimenti per la coerenza!

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO NATURA MUCCA VITELLO VITELLINO ANIMALIGente che mangia vitello tutto l’anno e poi, quando si avvicina Pasqua, riempie la propria bacheca di Facebook con frasi tipo “Gli agnelli non si mangiano”…

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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