Emocromo: guida completa a tutti i valori del sangue normali e patologici

MEDICINA ONLINE LABORATORIO BLOOD TEST EXAM ESAME DEL SANGUE FECI URINE GLICEMIA ANALISI GLOBULI ROSSI BIANCHI PIATRINE VALORI ERITROCITI ANEMIA TUMORE CANCRO LEUCEMIA FERRO FALCIFORME ML’emocromo è uno degli esami del sangue più richiesti e importanti. Il sangue è costituito da una parte liquida detta plasma e da una parte corpuscolata, costituita da cellule. Le cellule si dividono in globuli rossi o eritrociti, globuli bianchi o leucociti e piastrine o trombociti. L’emocromo, in un’unica voce, racchiude diverse misurazioni, vediamole in dettaglio.

I globuli rossi

I globuli rossi, o eritrociti o emazie sono cellule prive di nucleo, a forma di disco biconcavo di 7,3 µ di diametro. Sono prodotti dalle cellule della serie eritroblastica del midollo osseo. I globuli rossi contengono l’emoglobina (Hb) che trasporta l’ossigeno e conferisce al sangue il tipico colore rosso.

I valori medi di eritrociti sono 5 milioni/mm3 nell’uomo e 4,5 milioni/mm3 nella donna.

La riduzione dei globuli rossi è detta anemia. Nella pratica clinica si utilizza il valore dell’emoglobina; la diagnosi di anemia si pone per valori di emoglobina minori di 13 g/dL per l’uomo e di 12 g/dL per la donna.

L’anemia può derivare da diminuita produzione dei globuli a livello del midollo osseo, solitamente per deficit di un componente fondamentale dell’eritropoiesi (ferro o acido folico o vitamina B12) o da aumentata distruzione dei globuli rossi circolanti (anemia emolitica) o da perdita per emorragia.

La sintomatologia dell’anemia varia in base ai valori di emoglobina e alla rapidità di insorgenza. Una anemia che si instaura rapidamente, ad esempio per emorragia o emolisi, può manifestarsi con una sintomatologia più grave anche per riduzioni dell’emoglobina di modesta entità, mentre una anemia che si instaura in tempi lunghi può rimanere anche asintomatica o manifestarsi con una sintomatologia lieve anche con valori di emoglobina molto bassi.

L’anemia lieve è spesso asintomatica. I sintomi tipici sono la stanchezza (astenia), affanno (dispnea) e palpitazioni, in particolare in corso di attività fisica. Se l’anemia è grave si può avere inoltre aumento della frequenza e della gittata cardiaca con cardiopalmo (percezione del battito cardiaco), fino allo scompenso cardiaco.

Si possono avere sintomi non direttamente riferibili all’apparato cardiovascolare, come cefalea (mal di testa), svenimenti (sincopi) ronzii auricolari (acufeni), vertigini, irritabilità, insonnia e difficoltà a concentrarsi.

L’aumento dei globuli rossi, anche fino a 12-15 milioni per mm3 si chiama poliglobulia o policitemia e può essere primitiva (policitemia vera di Vaquez) o secondaria a stimoli ambientali (altitudine) o malattie quali le cardiopatie congenite cianogene.

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Emoglobina ed ematocrito

Il valore dell’emoglobina esprime la sua concentrazione nel sangue intero, mentre l’ematocrito è la percentuale in volume di sangue intero comprendente gli eritrociti. La riduzione al di sotto del valore normale di questi due indici indica la presenza di anemia. Il range di normalità è ricavato da una distribuzione gaussiana intorno alla media normale in una popolazione sana, con variazione in base a sesso, età e gravidanza.

Tra emoglobina ed ematocrito esiste una correlazione costante espressa dalla formula

Ematocrito = Emoglobina × 3

L’emoglobina viene misurata direttamente mentre l’ematocrito è calcolato a partire dal numero dei globuli rossi e dal loro volume medio (MCV, vedere più avanti). Data questa correlazione costante i due valori sono intercambiabili e si possono utilizzare entrambi per la diagnosi di anemia. Per convenzione vengono comunque riportati entrambi. I valori di riferimento dell’emoglobina variano a seconda del laboratorio ma in generale si considerano normali valori compresi tra 14 e 18 g/dL per il maschio e 12 e 16 g/dL per la femmina.

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Diversi fattori possono variare il valore dell’emoglobina:

Condizione Variazione emoglobina
Età Ridotta nell’anziano (non tutti concordano)
Etnia Negli afro-americani minore di 1-2%
Altitudine Aumento di 1 g/dL ogni 3-4% di riduzione saturazione di O2
Posizione durante il prelievo La stazione eretta può aumentare il valore di 0,7 g/dL
Stress da prelievo Negli individui molto ansiosi o che provano molto dolore al momento del prelievo il valore di emoglobina può aumentare fino a 1 g/dL
Fumo di sigaretta Aumenta l’emoglobina di 0,5-1 g/dL soprattutto nel forte fumatore, per compensare l’ipossia indotta dal fumo

Un valore di ematocrito molto alto in ambito sportivo potrebbe indicare l’utilizzo farmacologico di eritropoietina, ormone che fisiologicamente stimola il midollo osseo a produrre globuli rossi, ai fini di aumentare il trasporto di ossigeno e quindi la prestazione.

Oltre ad essere una pratica scorretta espone anche l’atleta a rischi trombotici dovuti all’eccessiva viscosità del sangue.

Negli sport di resistenza, rispetto al sedentario, l’ematocrito può essere fisiologicamente normale o leggermente diminuito proprio per mantenere la fluidità del sangue necessaria a favorire la diffusione capillare dell’ossigeno nei tessuti periferici.

Indici eritrocitari (MCV, MCH, MCHC)

In aggiunta alla conta dei globuli rossi, nell’emocromo vengono valutati alcuni parametri, detti indici eritrocitari, che rendono possibile chiarire l’eziologia (la causa) di una eventuale anemia.

MCV

L’MCV o volume corpuscolare medio, rappresenta la misura del volume medio dei globuli rossi e permette di distinguere tra anemia normociticamicrocitica e macrocitica, rispettivamente quando il volume dei globuli è normale (80-96 fL), diminuito (<80 fL) o aumentato (>96 fL).

L’MCV potrebbe essere alterato anche in assenza di anemia, ad esempio in caso di alcolismo o per l’assunzione di alcuni farmaci.

L’MCV può essere tendenzialmente più alto nell’atleta di resistenza rispetto al sedentario.

Bisogna considerare che l’MCV esprime il volume medio dei globuli rossi e quindi, nel caso coesistano condizioni favorenti sia la microcitosi che la macrocitosi, potrebbe risultare normale; in questo caso uno striscio di sangue periferico, cioè la visione diretta del sangue del paziente, permetterà di distinguere le due diverse popolazioni cellulari.

MCV (fL) Cause più comuni
< 80 microcitosi anemia sideropenica (cioè causata da una carenza di ferro), talassemia
80-96 normale
>96 macrocitosi alcolismo, anemia megaloblastica, farmaci

Lo striscio di sangue periferico permette anche di valutare direttamente la morfologia delle cellule del sangue. Normalmente i globuli rossi sono di dimensioni costanti (7,3 µ) e di forma tondeggiante.

Si possono riscontrare numerose anomalie come elencato in tabella.

Anomalia Significato Condizione favorente
Anisocitosi Marcate differenze di dimensioni tra singole cellule Difetto di eritropoiesi, in particolare nelle anemie sideropeniche
Poichilocitosi Variabilità morfologica con forme particolari (racchetta, biscotto ecc.)
Anisocromia Marcate differenze di colorazione
Megalocitosi e macrocitosi I megalociti (14-16 µ) sono globuli rossi grossi e ovalari, i macrociti (9-12 µ) più tondeggianti I megalociti sono tipici dell’anemia perniciosa di Biermer
Microcitosi e sferocitosi Gli sferociti sono globuli rossi piccoli e tondeggianti, senza la tipica concavità Anemie sideropeniche e ittero emolitico (sferociti)

MCH

L’MCH o emoglobina corpuscolare media misura il peso dell’emoglobina nella media dei globuli rossi e in genere aumenta e diminuisce parallelamente all’MCV.

MCHC

L’MCHC o concentrazione di emoglobina corpuscolare media misura la quantità dell’emoglobina presente nella media dei globuli rossi in rapporto alle dimensioni.

RDW

L’RDW o volume di distribuzione eritrocitaria esprime la variabilità di dimensioni degli eritrociti, detta anisocitosi. Un aumento di questo indice potrebbe precedere la variazione dell’MCV e essere utilizzato insieme a quest’ultimo nella classificazione delle anemie.

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Conta dei reticolociti

I reticolociti sono globuli rossi “giovani” che al contrario delle cellule mature, prive di nucleo, contengono ancora del materiale genetico nucleare.

La conta dei reticolociti, che viene riportata come percentuale dei globuli rossi totali, esprime la capacità del midollo osseo di produrre globuli rossi.

Questo ci permette fare una iniziale distinzione tra anemia da ridotta produzione per incapacità midollare, e anemia per altre cause. In pratica quando si instaura anemia, il midollo cerca di compensare producendo più globuli rossi, e di conseguenza aumenta la percentuale dei reticolociti circolanti.

Globuli bianchi o leucociti

I globuli bianchi o leucociti si dividono in neutrofili, monociti, linfociti, eosinofili e basofili (per ulteriori dettagli vedere l’articolo sul sistema immunitario).

L’aumento o la diminuzione singola o combinata di ciascuna di queste cellule può causare rispettivamente leucocitosi (> 11.000/mm3) cioè aumento, o leucopenia, cioè diminuzione dei globuli bianchi.

Oltre alla conta dei vari tipi di globuli bianchi, nell’emocromo troviamo la cosiddetta formula leucocitaria cioè la percentuale di ciascuna tipologia cellulare rispetto al totale.

Si noti che i valori di riferimento variano molto a seconda del laboratorio di analisi e dei testi di riferimento, per cui può essere normale trovare sulle analisi valori di riferimento diversi da quelli riportati in tabella.

Globuli bianchi Percentuale
Neutrofili 45-65%
Linfociti 15-40%
Monociti 2-8%
Eosinofili 0-5%
Basofili 0-3%

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Neutrofili

La causa più frequente di leucocitosi è la neutrofilia (aumento dei neutrofili > 7.5×109 cellule/L). Nella pratica clinica la causa più comune di neutrofilia sono le infezioni, in particolare quelle di origine batterica che possono indurre un aumento dei neutrofili generalmente pari a 10-25×109 cellule/L. Alcune infezioni, ad esempio la polmonite pneumococcica inducono un aumento anche più spiccato, mentre in circa il 25% dei casi di infezioni batteriche non si riscontra neutrofilia. Le infezioni virali possono dare neutrofilia ma spesso sono associate a valori di globuli bianchi normali. La neutropenia (diminuzione dei neutrofili) è la più frequente causa di leucopenia. Le cause più frequenti di neutropenia sono le infezioni virali e l’assunzione di alcuni farmaci (ad esempio alcuni antibiotici).

Linfociti

La linfocitosi (aumento dei linfociti) può essere assoluta (condizione normale nei primi 4 o 5 anni di vita) o relativa, con aumento solo del valore percentuale nella formula leucocitaria. Le cause più comuni di linfocitosi spiccata sono le infezioni virali, in particolare la mononucleosi infettiva, la linfocitosi infettiva acuta e, tra le infezioni batteriche la pertosse. Linfocitosi di vario grado si osserva anche nelle leucemie. La linfopenia si può riscontrare in alcuni linfomi, ed è responsabile dell’immunodepressione tipica di queste malattie.

Monociti

La monocitosi (aumento dei monociti) si riscontra in corso di disordini ematologici (leucemie, linfomi, mieloma multiplo) e di infezioni (tubercolosi, endocardite, mononucleosi).

Eosinofili

L’eosinofilia (aumento degli eosinofili) si riscontra tipicamente nelle allergie e nelle parassitosi, nel linfoma di Hodgkin e nell’ infiltrato fugace di Loeffler. Può essere indotta da alcuni farmaci. L’eosinopenia (riduzione degli eosinofili) si può osservare nell’ileotifo, nell’infarto del miocardio ed in alcune malattie del corticosurrene.

Basofili

La basofilia (aumento dei basofili) può essere neoplastica, solitamente molto spiccata, e reattiva, di entità minore conseguente a reazioni allergiche, disordini endocrini, alcune infezioni.

Le piastrine

Le piastrine svolgono un importante ruolo nei processi di coagulazione del sangue e dell’emostasi.

I valori normali sono 200.000-300.000 × mm3.

La piastrinopenia o trombocitopenia (riduzione delle piastrine), si può manifestare, a seconda dell’entità, con sanguinamenti delle mucose, petecchie o ecchimosi.

Piastrine / µL Entità del sanguinamento
> 100.000 Nessun sanguinamento anomalo
50.000-100.000 Aumento sanguinamento per gravi traumi
20.000-50.000 Sanguinamento per traumi lievi
< 20.000 Sanguinamento spontaneo

Si distinguono piastrinopenie da ridotta produzione midollare o da aumentata distruzione, immunitaria e non immunitaria. Le principali cause di trombocitopenia sono la porpora trombocitopenica autoimmune, la gravidanza (5% dei casi), le malattie del tessuto connettivo (Lupus eritematoso sistemico), le infezioni virali (mononucleosi infettiva, HIV e citomegalovirus), la terapia radiante, l’alcool e alcuni farmaci (eparina). Le piastrinosi o trombocitosi (aumento delle piastrine) si classificano in fisiologiche, provocate da esercizio fisico o stress, reattive, conseguenti ad emorragie, anemia emolitica, infezioni o tumori e clonali, in corso di malattie linfo-proliferative. Si parla di trombocitosi per valori di piastrine superiori a 350.000-450.000 / µL.Le cause più comuni di trombocitosi reattiva sono le infezioni, in particolare quelle batteriche, le malattie infiammatorie (artrite reumatoide, polimialgia reumatica), la cirrosi epatica, l’anemia da carenza di ferro, alcuni tumori maligni.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
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Differenza tra anemia ed anemia mediterranea (talassemia)

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Cos’è l’anemia?

L’anemia è una condizione caratterizzata da calo di emoglobina nel sangue (l’emoglobina è la sostanza dei globuli rossi che trasporta ossigeno ai tessuti). Esistono moltissimi tipi diversi di anemia ed ognuna ha una causa specifica, ad esempio:

  • l’anemia aplastica è dovuta ad un difetto del midollo osseo che non produce abbastanza globuli rossi;
  • l’anemia megaloblastica è dovuta al fatto che il midollo produce sì globuli rossi, ma immaturi;
  • l’anemia sideropenica è dovuta alla carenza di ferro nell’organismo (il ferro è uno dei principali ingredienti dell’emoglobina);
  • l’anemia falciforme è dovuta ad un difetto di costruzione dell’emoglobina che fa assumere ai globuli rossi una forma di falce, la quale li fa “incastrare” e bloccare nel capillari.

L’anemia può anche essere causata da sanguinamento prolungato (come nel caso di chi soffre di emofilia) o da distruzione accelerata dei globuli rossi per difetti della milza e terapie farmacologiche.

Cos’è l’anemia mediterranea (talassemia)?

L’anemia mediterranea (anche chiamata “beta talassemia” in quanto si verifica una ridotta sintesi delle catene beta; denominata anche anemia di Cooley o semplicemente “talassemia”) è un tipo particolare di anemia, frequente nelle zone mediterranee, ed è una patologia a trasmissione ereditaria che si manifesta solo se si ricevono gli alleli mutati da entrambi i genitori. Chi presenta un solo allele mutato è microcitemico, non ha problemi di salute ma i suoi globuli rossi sono generalmente più piccoli della norma. La talassemia causa una riduzione della sintesi dell’emoglobina, con conseguente anemia ipocromica, cioè con globuli rossi poco colorati. Ci sono due varianti della talassemia; quella meno grave può essere asintomatica o solo lievemente sintomatica e non richiede alcuna cura, quella più grave può richiedere trasfusioni di sangue, somministrazione di emoglobina sintetica, rimozione chirurgica della milza e trapianto di cellule staminali ematopoietiche (cioè creatrici di globuli rossi).

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Emocromo: valori di riferimento e significato clinico [SCHEMA]

MEDICINA ONLINE BLOOD TEST EXAM ESAME DEL SANGUE ANALISI GLOBULI ROSSI BIANCHI PIATRINE VALORI ERITROCITI ANEMIA TUMORE CANCRO LEUCEMIA FERRO FALCIFORME MEDITERRANEA EMOGLOBINAL’emocromo o “esame emocromocitometrico” è un esame di laboratorio completo del sangue, che determina la quantità dei globuli (leucociti o globuli bianchi, eritrociti o globuli rossi, e trombociti o piastrine), i livelli dell’ematocrito (HCT), e dell’emoglobina (Hb), nonché diversi altri parametri del sangue, come gli indici corpuscolari. Sul referto che viene consegnato al paziente, vengono indicati i valori riscontrati nell’analisi del campione con accanto l’intervallo di riferimento, ossia l’intervallo di valori normali per il sesso, l’età e la strumentazione usata. Ecco ora uno schema con tutti i range di valori di riferimento normali, oltre i quali c’è il sospetto di patologia descritto.

Parametro Sigla e descrizione Valori di riferimento Difetto Eccesso
Globuli bianchi WBC (White Blood Cells): il numero di GB per µL o mm³ di sangue. 4.500 – 8.500 leucopenia leucocitosi
Globuli rossi RBC (Red Blood Cells): il numero di GR per µL o mm³ di sangue. 4.500.000 – 5.900.000(uomo)

4.000.000 – 5.500.000

(donna)

anemia poliglobulia o

eritrocitosi

Emoglobina Hb (Hemoglobin): la quantità in grammi di Hb presente in un L o in un dL di sangue. 13 – 17,5 g/dL (uomo)12 – 15,5 g/dL (donna) anemia
Ematocrito Ht (Hematocrit): la percentuale del volume del sangue che è occupato dagli eritrociti. 40 – 48 (uomo)36 – 47 (donna) anemia poliglobulia
Volume corpuscolare medio MCV (Mean Corpuscular Volume): il volume medio dei globuli rossi.(Ht/RBC) 80 – 100 fL microcitosi macrocitosi
Contenuto cellulare medio di emoglobina MCH (Mean Corpuscular Hemoglobin): la quantità media di emoglobina in ogni globulo rosso.(Hb/RBC) 25 – 35 pg anemia ipocromica
Concentrazione cellulare media di emoglobina MCHC (Mean Corpuscular Hemoglobin Concentration): la concentrazione media di emoglobina in 1dL di globuli rossi.(MCH/MCV = Hb/Ht) 31 – 37%
Ampiezza della distribuzione eritrocitaria RDW (Red cells Dispersion Width): l’ampiezza della distribuzione del volume dei GR attorno al suo valore medio. 11,5 – 14,5%
Reticolociti Percentuale (%) di reticolociti circolanti nel sangue. I reticolociti sono i precursori degli eritrociti maturi. 0.5 – 2,0 reticolocitosi
Piastrine PLTS (Platelets): il numero di piastrine presenti nel campione esaminato per mm³. 150.000 – 400.000 piastrinopenia o trombocitopenia piastrinosi o

trombocitosi

Volume piastrinico medio MPV (Mean platelet Volume): il volume medio delle piastrine. 9,9 – 15,7

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Indici corpuscolari MCV, MCH, MCHC, RDW: cosa sono ed a che servono

MEDICINA ONLINE BLOOD TEST EXAM ESAME DEL SANGUE ANALISI CLINICHE GLOBULI ROSSI BIANCHI PIATRINE VALORI ERITROCITI LEUCOCITI ANEMIA TUMORE CANCRO LEUCEMIA FERRO FALCIFORME MEDITERRANEA EMOGLOBINA TALASSEMIA INDICI CORPUSCOL.jpgGli indici corpuscolari sono rappresentati dal volume cellulare medio (mean cell volume, MCV), dal contenuto cellulare medio di emoglobina (mean cell hemoglobin, MCH) e dalla concentrazione cellulare media di emoglobina (mean cell hemoglobin concentration, MCHC). Essi sono largamente utilizzati nella classificazione delle anemie, mentre la concentrazione dell’emoglobina e l’ematocrito sono indici comunemente utilizzati per esprimere la loro gravità. Questi due parametri sono infatti vincolati da un rapporto costante: una unità di emoglobina, in grammi per decilitro, è equivalente a tre unità di ematocrito, in punti percentuali. Questo rapporto può modificarsi quando, per esempio, compaiono in circolo eritrociti di dimensioni o forme anormale, oppure quando la produzione di emoglobina diminuisce.

MCV (volume corpuscolare medio)

L’MCV è il volume corpuscolare medio dei globuli rossi.

Valori nella norma: 76.0 – 96.0 fl.

L’MCV basso può essere dovuto a:

  • anemia da carenza di ferro;
  • talassemia;
  • emoglobinopatie;
  • morbo di Cooley;
  • tumori maligni.

L’MCV alto può essere dovuto a:

  • enteriti;
  • anemia megaloblastica;
  • sferocitosi;
  • metastasi;
  • alcolismo.

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MCH (contenuto corpuscolare medio emoglobina)

Questo valore è calcolato automaticamente dai conta cellule elettronici, ma può essere ricavato conoscendo il numero di globuli rossi e la concentrazione dell’emoglobina. L’MCH è espresso in picogrammi e può essere calcolato dividendo la quantità di emoglobina (per litro di sangue) per il numero di eritrociti (per litro). I valori normali sono compresi tra 26 e 32 picogrammi (pg = 10-12 grammi; pg = μμg = micromicrogrammo)

MCHC (concentrazione cellulare media di emoglobina)

Anche questo parametro viene calcolato dal contatore elettronico di cellule una volta che sia stata misurata l’emoglobina e calcolato l’ematocrito. La MCHC si può calcolare manualmente dividendo il valore di emoglobina/dl  per l’ematocrito. I valori di riferimento sono 32-36%. Il volume (MCV) ed il contenuto emoglobinico (MCH) delle singole cellule sono parametri importanti ai fini della valutazione delle anemie e delle altre patologie ematologiche. Rispetto al volume, la cellula può essere definita:

  • normocitaquando l’MCV è normale;
  • microcitaquando l’MCV è più basso del normale;
  • macrocitaquando l’MCV è più alto del normale.

Il grado di emoglobinizzazione delle cellule può essere apprezzato misurando l’MCH; di conseguenza, le cellule saranno definite normocromiche od ipocromiche a seconda che l’MCH sia, rispettivamente, nei limiti della norma o più basso del normale. Alcune malattie sono associate alla presenza di eritrociti anomali di dimensioni variabili, da molto piccoli a molto grandi. Questa variabilità non è evidenziabile quando si calcola la media dei valori, e ne può risultare un MCV falsamente normale. Sarà allora un altro esame, chiamato esame morfologico dello striscio di sangue periferico, che rivelerà questa alterazione, che comunque può essere quantificata dal contacellule elettronico come:

RDW (ampiezza della curva di distribuzione degli eritrociti)

Il valore normale è compreso tra 11,6% e 14,6%; valori più alti indicano presenza di un’ampia variabilità delle dimensioni delle cellule. Esso è tanto più alto quanto maggiore è il distacco dalla norma. Per quanto riguarda il contenuto di emoglobina degli eritrociti, bisogna ricordare che la concentrazione emoglobinica presenta notevoli variazioni a seconda dell’età del soggetto. Alla nascita, per esempio, i valori sono più elevati che in qualsiasi altro periodo della vita e diminuiscono bruscamente nel periodo immediatamente successivo. Un valore di 10-11 g/dl è normale per un neonato di 3 mesi.

 

 

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Emoglobina bassa, alta, cause e valori normali

MEDICINA ONLINE BLOOD TEST EXAM ESAME DEL SANGUE ANALISI GLOBULI ROSSI BIANCHI PIATRINE VALORI ERITROCITI ANEMIA TUMORE CANCRO LEUCEMIA FERRO FALCIFORME MEDITERRANEA EMOGLOBINAL’emoglobina una proteina solubile di colore rosso che troviamo nei globuli rossi del sangue; la sua funzione è quella di trasporto dell’ossigeno in tutti i tessuti dell’organismo.

A volte viene indicata con il simbolo Hb e, quando deposita l’ossigeno richiesto in una cellula, diventa in grado di prelevare l’anidride carbonica di scarto per riportarla ai polmoni e permetterne l’eliminazione.

Quando l’idratazione del paziente è normale, il valore rilevato è pari a circa un terzo del valore di ematocrito.

Valori Normali

  • Uomini: 14.0-17.5 (media 15.7) g/dl
  • Donne: 12.3-15.3 (media 13.8) g/dl
  • Bambini
    • Nascita: media 16.5 g/dl
    • 1-3 giorni: media 18.5 g/dl
    • Prima settimana: media 17.5 g/dl
    • Seconda settimana: media 16.5 g/dl
    • 1 mese: media 14.0 g/dl
    • 2 mesi: media 11.5 g/dl
    • 3-6 mesi: media 11.5 g/dl
    • 0.5-2 anni: media 12.0 g/dl
    • 2-6 anni: media 12.5 g/dl
    • 6-12 anni: media 13.5 g/dl
    • 12-18 anni donna: media 14.0 g/dl
    • 12-18 anni uomo: media 14.5 g/dl

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Interpretazione

Nella pratica clinica piccole variazioni dai valori di riferimento sono molto comuni (soprattutto verso il basso) e sono di norma del tutto insignificanti e quindi trascurabili; variazioni più importanti devono invece essere approfondite.

Valori bassi (anemia) sono comuni a molte malattie, quello che le accomuna è di norma il fatto che il corpo produca meno globuli rossi oppure li distrugga più velocemente di quanto possano essere prodotti, od ancora se si verificano perdite di sangue. Le cause possono quindi quidi essere varie:

  • carenza di ferro,
  • carenza di vitamina B12,
  • carenza di folati,
  • sanguinamento,
  • tumori che colpiscono il midollo osseo, come la leucemia,
  • malattie renali,
  • malattie del fegato,
  • ipotiroidismo,
  • talassemia (una malattia genetica che provoca bassi valori di emoglobina e globuli rossi).

Se c’è già stata in passato diagnosi di anemia, un risultato inferiore al normale indica la necessità di modificare il piano di trattamento.

Se i valori sono più alti del normale, situazione più rara, le cause possono essere di varia origine:

  • La produzione di globuli rossi aumenta per compensare bassi livelli di ossigeno nel sangue, provocati da difficoltà cardiache, polmonari od ambientali (per esempio ad alta quota).
  • Disfunzione del midollo osseo, che si traduce in un aumento della produzione di globuli rossi (di solito policitemia).
  • Vizio del fumo.
  • Sono stati assunti farmaci o ormoni, spesso eritropoietina (EPO), che stimolano la produzione di globuli rossi.

,Ricordiamo poi ulteriori condizioni che possono spiegare alterazioni verso l’alto dei livelli di emoglobina:

  • disidratazione,
  • ustioni,
  • vomito ripetuto,
  • eccessivo esercizio fisico.

Nel caso di una passata diagnosi di policitemia è invece indice della necessità di un adeguamento della terapia.

Valori Bassi
(Anemia)

  • Anemia
  • Carenza di vitamina B
  • Cirrosi
  • Eccesso di idratazione
  • Emorragia
  • Endocardite
  • Febbre reumatica
  • Gravidanza
  • Infezione
  • Ipotirodidismo
  • Leucemia
  • Linfoma
  • Lupus Erimatoso Sistemico
  • Malattie renali
  • Malnutrizione
  • Mieloma multiplo
  • Morbo di Addison
  • Soppressione del midollo osseo
  • Tumore di Hodgkin

Valori Alti

  • Cisti renale
  • Difetto congenito al cuore
  • Disidratazione
  • Malattie cardiovascolari
  • Malattie polmonari
  • Policitemia
  • Shock
  • Sindrome di Cushing
  • Tumore al fegato
  • Ustioni

(Attenzione, elenco non esaustivo. Si sottolinea inoltre che spesso piccole variazioni dagli intervalli di riferimento possono non avere significato clinico.)

Fattori che influenzano l’esame

  • Alterata idratazione (bere troppo o troppo poco, che causa rispettivamente anemia ed eccesso di emoglobina),
  • Sesso,
  • Età,
  • Altitudine,
  • Abitudine al fumo.

Le donne in età fertile tendono ad avere livelli di emoglobina più bassi rispetto agli uomini a causa della perdita di ferro e di sangue durante il periodo mestruale, mentre registrano un aumentato fabbisogno di ferro durante la gravidanza.

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Quando viene richiesto l’esame

Il test può essere richiesto per diverse ragioni:

  • Per una valutazione di routine: Il medico richiedere l’esame come parte di uno screening generale.
  • Per la diagnosi di una condizione medica: Il medico può suggerire il test dell’emoglobina in caso di disturbi come debolezza, affaticamento, mancanza di respiro o vertigini.
  • Per monitorare una condizione medica: In caso di diagnosi di anemia o policitemia il medico può avvalersi dell’esame per monitorare la condizione e gli effetti del trattamento.

Preparazione richiesta

Non è necessaria alcuna preparazione specifica.

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Altre informazioni

Sintomi anemia

  • Aumento eccessivo del normale battito cardiaco durante l’esercizio fisico,
  • fatica,
  • sensazione di fiato corto,
  • mancanza di energia durante le attività quotidiane,
  • pelle e gengive pallide.

Sintomi policitemia

  • Disturbi della vista,
  • ingrossamento della milza e/o del fegato,
  • vertigini,
  • mal di testa,
  • rossore della pelle.

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Differenza tra emocromo ed ematocrito

MEDICINA ONLINE LABORATORIO BLOOD TEST EXAM ESAME DEL SANGUE ANALISI CLINICHE GLOBULI ROSSI BIANCHI PIATRINE VALORI ERITROCITI LEUCOCITI ANEMIA TUMORE CANCRO LEUCEMIA FERRO FALCIFORME MEDITERRANEA EL’ematocrito (Ht o HCT) indica la percentuale del volume sanguigno occupata dalla parte corpuscolata del sangue, rappresentata specialmente dai globuli rossi dal momento che globuli bianchi e piastrine occupano un volume decisamente minore.

L’emocromo o “esame emocromocitometrico” è invece un esame di laboratorio completo del sangue, che determina la quantità dei globuli (leucociti o globuli bianchi, eritrociti o globuli rossi, e trombociti o piastrine), i livelli dell’ematocrito (HCT), e dell’emoglobina (Hb), nonché diversi altri parametri del sangue, come gli indici corpuscolari. Sul referto che viene consegnato al paziente, vengono indicati i valori riscontrati nell’analisi del campione con accanto l’intervallo di riferimento, ossia l’intervallo di valori normali per il sesso, l’età e la strumentazione usata.

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Emocromo completo con formula leucocitaria: valori, interpretazione e significato

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma EMOCROMO COMPLETO FORMULA LEUCOCITARIA Riabilitazione Nutrizionista Medicina Estetica Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Linfodrenaggio Pene VaginaL’emocromo, anche chiamato esame emocromocitometrico, è un esame del sangue che può fornire al medico indicazioni importanti relativamente agli elementi presenti nel sangue: globuli rossi, globuli bianchi e piastrine.

Perché si esegue l’emocromo?
L’esame, consigliato dal medico di routine, permette di diagnosticare alcune malattie del sangue come l’anemia, la carenza di piastrine o altre forme più preoccupanti come la leucemia.

Come si svolge l’esame emocromocitometrico?
L’esame si svolge eseguendo un semplice prelievo di sangue venoso che viene analizzato dal personale del laboratorio cui ci si è rivolti.

Come ci si prepara all’esame?
Si tratta di una indagine che può essere eseguita sia a digiuno, sia dopo aver mangiato. Il cibo, infatti, a differenza di altre analisi di laboratorio come, ad esempio, quella dei trigliceridi, non influisce sull’esito dell’esame perché si analizza solo la parte chia­mata “corpuscolata” del sangue (globuli e piastrine) e non quella liquida (il plasma), su cui, invece, il cibo può influire.

Come leggere i risultati
Grazie alle strumentazioni automatiche a disposizione dei moderni labo­ratori, con un solo prelievo di sangue è oggi possibile “leggere” l’emocromo completo con formula,che è composto dai seguenti parametri:

  1. Numero dei globuli rossi (o eritrociti)
  2. Concentrazione dell’emoglobina
  3. Numero dei globuli bianchi (o leucociti) con formula leucocitaria
  4. Numero delle piastrine
  5. Valore dell’ematocrito.

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VALORI NORMALI

GLOBULI BIANCHI
ETÀ’   ….. 1000/mm
Meno di 5 anni …… 4,9-14.7
Oltre 5 anni …… 4,1-12.1

GLOBULI ROSSI
ETÀ’   …… milioni/mm
F meno 5 anni…… 4,00-5,92
F 6-15 anni…… 4,14-5,68
F oltre 16 anni…… 3,75-5,63
M …… 4,00-6,25

EMOGLOBINA
ETÀ…… g/dl
F meno 5 anni…… 14,9
F oltre 5 anni…… 11,8-16,9
M meno 5 anni …… 10,0-15,3
M 6-15 anni…… 11,7-16,6
M 16-65 anni…… 13,3-17,9
M oltre 65 anni …… 12,2-17,9

EMATOCRITO
ETÀ  ….. %
F meno 5 anni….. 30,6-43,0
F oltre 5 anni….. 28,9-48,2
M meno 5 anni ….. 29,7-44,9
M 6-15 anni ….. 33,9-48,5
M 16-65 anni….. 35,4-52,1
M oltre 65 anni ….. 26,7-51,4

CONCENTRAZIONE MEDIA EMOGLOBINA       g/dl   . . . .31,9-36,9

FORMULA LEUCOCITARIA     
ETÀ’         %
GRANULOCITI NEUTROFILI      meno 5 anni . . . .25,5-69,1
6-15 anni…………….. 33,0-69,0
16-65 anni…………….. 41,3-76,4
oltre 65 anni 40,0-7,3
GRANULOCITI EOSINOFILI      meno 15 anni . . .0-12,5
Oltre 15 anni   . . .0-7
GRANULOCITI BASOFILI            0-2,4
LINFOCITI      meno 5 anni      .21,9-66
6-15 anni   22,0-58,8
16-65 anni   18,4-49,3
oltre 65 anni 15,0-49,4
MONOCITI            2,0-9,0

Interpretare i risultati dell’ematocrito
Numero dei globuli rossi: i globuli rossi, o eritrociti, sono elementi del san­gue chiamati anche emazie per la loro colorazione rosso-arancione dovuta alla presenza di emoglobina (ricca di ferro).

  • Se il valore dei globuli rossi è più basso rispetto al valore normale e anche l’emoglobina è ridotta si può sospettare la presenza di anemia.
  • Se il valore dei globuli rossi è elevato rispetto alla norma può essere letto come segnale di eventuali complicanze relative al sangue, come per esempio il rischio di incorrere in trombosi.

Concentrazione di emoglobina: l’emoglobina è il pigmento posto all’interno dei globuli rossi che possiede il ferro.

  • Se l’emoglobina è bassa potrebbe significare che la persona è anemica.
  • Se l’emoglobina ha un valore elevato, evento molto raro, potrebbe esse­re legato ad una perdita di liquidi o ad una insufficienza respiratoria o a poliglobulia (cioè un eccessivo aumento di globuli rossi nel sangue).

Globuli bianchi o leucociti: si trata di cellule del sangue che possono essere di diverse tipologie (granulociti neutrofili – granulociti eosinofili – linfoci­ti – monociti). Con la formula leucocitaria vengono contati i globuli bianchi suddivisi per singola famiglia.
Le famiglie dei globuli bianchi sono:

  1. Granulociti neutrofili, che hanno il compito di difendere il nostro organi­
    smo dagli agenti infettivi, distruggendoli.
    Se il loro valore aumenta in modo discreto, significa che nell’organismo potrebbe essere in corso un’infezione dovuta a batteri. Se, invece, il loro valore aumenta in modo consistente potrebbe trattarsi di una malattia più preoccupante (la leucemia). Se, al contrario, il loro valore è modera­tamente basso non è allarmante e generalmente è associato alla crescita negli adolescenti o dovuto a iper-allenamento.
  2. Granulociti eosinofili, che difendono il nostro organismo da attacchi esterni di qualsiasi genere. Si nota un loro valore elevato solo in due casi, le allergie e le infestazioni dovute ai parassiti (per esempio, la tenia). Se, invece, il loro valore è più basso del normale non è significa­tivo nel senso che la persona sta bene.
  3. Granulociti basofili, la funzione di questi granulociti è espletata nella genesi delle reazioni allergiche e di tutti i fenomeni di ipersensibilità, con meccanismi molto simili a quelli dei mastociti, come del resto si evince dalla composizione dei granuli e dalla presenza del recettore per le IgE.Generalmente, i valori di Basofili si discostano dal normale a seguito delle infezioni, ma con una differenza fra infezioni croniche e acute. Di solito le infezioni acute causano basofili bassi perché porta a una distruzione dei globuli bianchi e dei basofili che sono impegnati nella risposta immunitaria: in pratica l’organismo viene colto alla sprovvista e mette in gioco tutte le difese senza riuscire a ripristinarle immediatamente. In caso di infezioni croniche, al contrario, abbiamo i basofili alti poiché l’organismo vive in un costante stato di allerta, con le difese tutte alte per combattere una situazione nota e non improvvisa.
  4. Linfociti, cellule protagoniste del nostro sistema immunitario, che agi­scono in difesa dell’organismo e si attivano nel momento in cui vi si introduce un agente esterno. Se il loro valore aumenta in modo discre­to, significa che l’organismo sta reagendo ad una infezione di tipo virale (per esempio, la mononucleosi). Se l’aumento è notevole, potrebbe trattarsi di una malattia più preoccupante come la leucemia. Se, invece, il loro valore è basso potrebbe trattarsi di una carenza di linfociti con­genita oppure di un segnale positivo che non si è in presenza di infe­zioni.
  5. Monociti o Macrofagi, cellule definite “gli spazzini” del sangue, cioè che ripuliscono il sangue da agenti esterni. Il loro valore si innalza in presenza di infe­zioni, perché aiutano gli altri globuli bianchi nella battaglia conto gli agenti infettivi. Se il loro valore è basso non significa essere in presenza di una malattia, ma, può essere legato ad un fattore congenito.

Piastrine: hanno il compito di fermare l’emorragia (la fuoriuscita di sangue) e supportare il processo di coagulazione del sangue. Se il loro valore aumenta, cosiddetta piastrinosi, significa che l’indivi­duo sta correndo il rischio di andare incontro ad una trombosi, per cui è consigliabile rendere maggiormente fluido il sangue con farmaci anti­coagulanti.
Se il valore diminuisce, cosiddetta piastrinopenia, potrebbe trattarsi di una malattia congenita o di origine tossica (da farmaci) e vi è il rischio di emorragie spontanee.
Ematocrito, rappresenta la porzione (espressa in percentuale) di sangue occupata dai globuli rossi, cioè corpuscolata, rispetto al sangue totale. Si trat­ta di un valore tecnico, utile al medico per valutare più accuratamente e glo­balmente l’esame emocromocitometrico. E’ un indice di conferma di anemia perchè mentre i globuli rossi possono avere un numero normale pur in pre­senza di tale malattia, l’ematocrito, in caso di anemia, è sempre ridotto. Se, al contrario, l’ematocrito dovesse risultare elevato, potrebbe trattarsi di poli-globulia, cioè di una presenza eccessiva di globuli rossi nel sangue, che deve essere meglio indagata.

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