Chirurgia non cardiaca nel paziente con patologia cardiovascolare e infarto post-operatorio

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La chirurgia non cardiaca in pazienti con malattia cardiovascolare nota può essere associata a un rischio aumentato di morte o di complicanze cardiache, quali infarto del miocardio, scompenso cardiaco congestizio e aritmie. Per determinare il rischio di Continua a leggere

Infarto cardiaco: sintomi premonitori, cause, cosa fare, enzimi, cure

MEDICINA ONLINE CUORE INFARTO MIOCARDICO ACUTO SCOMPENSO FREQUENZA CARDIACA IPERTENSIONE ARTERIOSA ENZIMI CARDIACI ANGINA PECTORIS ISCHEMIA NECROSI SINDROME CORONARICA CORONARIE STENOSI VALVOLA PROLASSO SANGUE.jpgCon “infarto cardiaco“, più precisamente “infarto miocardico acuto” (IMA), spesso chiamato semplicemente “infarto”, si indica la necrosi (morte) dei miociti (le cellule del miocardio, il muscolo cardiaco) provocata da Continua a leggere

Differenza tra infarto cardiaco, infarto miocardico e attacco di cuore

MEDICINA ONLINE GLICEMIA INSULINA SANGUE DIFFERENZA CONCENTRAZIONE ORMONE PIASTRINE GLOBULI ROSSI BIANCHI GLUCAGONE TESTOSTERONE ESTROGENI PROGESTERONE CUOREAlcuni termini medici possono a volte trarre in inganno i pazienti. Uno di questi casi è attacco di cuore: molti mi chiedono quale sia la differenza tra attacco di cuore, infarto cardiaco ed infarto del miocardio. La risposta è molto semplice: non c’è nessuna differenza, sono tutti sinonimi ed indicano una sindrome coronarica acuta dovuta all’ostruzione di una arteria coronaria, quasi sempre dovuta ad ostruzione trombotica, che porta a mancato afflusso di sangue al muscolo cardiaco e conseguente necrosi del tessuto miocardico.

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Cos’è un infarto e quanti tipi di infarto conosci?

MEDICINA ONLINE INFARTO DEL MIOCARDIO POLMONARE RENALE CEREBRALE CORONARIE ARTERIE TROMBO EMBOLO OSTRUZIONE DIFFERENZA ICTUS EMORRAGICO EMORRAGIA ISCHEMICO ISCHEMIA NECROSI MORTE PERICOLO SANGUE CIRCOLAZIONE.jpgMi capita spesso che i pazienti mi chiedano lumi riguardo la parola “infarto”. Tutti sanno cosa sia, ma quando gli chiedi cosa significa esattamente, non tutti… sanno cosa sia! Cerchiamo oggi di fare un po’ di chiarezza. Inizio col dire che quando comunemente si usa la parola “infarto”, nella maggior parte dei contesti è praticamente ovvio che ci stiamo riferendo all’infarto del miocardio. Ma in realtà tale parola può riferirsi a diverse patologie.

Ma quindi esistono diversi tipi di infarto, non solo quello “del cuore”?

Cominciamo con lo spiegare che la parola “infarto” significa necrosi tissutale (cioè morte delle cellule che compongono un dato tessuto) causata da ischemia (cioè diminuzione o assenza del flusso di sangue in quel tessuto). La diminuzione o assenza del flusso sanguigno è a sua volta causata da vari fattori, molto spesso da aterosclerosi  (cioè ostruzione del vaso sanguigno da parte di placche lipidiche) o da trombosi o da un embolo. Ricapitolando: l’ostruzione di un vaso sanguigno provoca il mancato afflusso di sangue ad un tessuto (ischemia) ed esso, se non viene ripristinato al più presto il flusso, andrà incontro a necrosi – cioè morirà – dal momento che le cellule che lo compongono sono rimaste senza sangue (e quindi senza ossigeno e nutrimento) troppo a lungo. Questo evento prende il nome di infarto. Dire “infarto” e dire “infarto del miocardio”, pur se usati spesso come sinonimi, non sono però la stessa cosa: è necessario chiarire che l’infarto del miocardio è una data tipologia di infarto, in cui l’ischemia, quasi sempre determinata da ostruzione delle arterie coronarie, colpisce il cuore.

Ischemia ed infarto sono sinonimi?

No, non lo sono. “Ischemia” indica diminuzione della perfusione ematica, mentre “infarto” indica la morte del tessuto provocata da una prolungata ischemia. E’ importante ricordare che non tutte le ischemie determinano necessariamente un infarto: se il flusso di sangue viene ripristinato molto rapidamente, il tessuto potrebbe non subire alcun danno permanente; se invece il flusso ematico NON viene ripristinato rapidamente o non viene ripristinato affatto, il danno tissutale sarà probabilmente permanente e, spesso, determinerà il decesso del paziente. Il tempo in cui il danno necrotico si instaura, dipende non solo dalla causa della mancata perfusione (ostruttiva o non ostruttiva, acuta o cronica) ma anche dal metabolismo soggettivo di ogni tessuto: più un organo ha bisogno di sangue per sopravvivere, più velocemente andrà in necrosi in caso di ischemia.

Vari tipi di infarto

A seconda del tessuto che rimane privo del necessario afflusso sanguigno, l’infarto prende un nome diverso. Se ad esempio è il tessuto intestinale ad andare incontro a necrosi, allora si parla di infarto intestinale; se invece vi è necrosi di tessuto cerebrale, si parlerà di infarto cerebrale (o ictus cerebrale). Quando ad essere ostruiti sono uno o più rami dell’arteria polmonare, si parlerà di infarto polmonare. Se l’interruzione del flusso arterioso avviene a livello dell’arteria renale, a rimanere senza nutrimento è il rene con conseguente ischemia renale ed infarto renale. Questi tipi di infarto sono tra i più diffusi (tranne quello renale, più raro), ma abbiamo dimenticato il più diffuso, cioè…

L’infarto del miocardio

Si parla di infarto del miocardio quando il tessuto interessato da necrosi è il miocardio. Cos’è il miocardio? E’ il muscolo cardiaco che in questo momento permette al vostro sangue di circolare nel vostro corpo. Il cuore è un muscolo, ricordiamocelo!
All’inizio dell’articolo dicevo che quando comunemente si usa la parola “infarto”, è praticamente ovvio che ci stiamo riferendo all’infarto del miocardio. Perché ciò avviene? Semplice: l’infarto del miocardio è l’infarto più diffuso, quindi ormai, nell’uso comune, “infarto” ed “infarto del miocardio” sono praticamente dei sinonimi.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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Sapresti riconoscere un infarto del miocardio? Impara ad identificarlo e salverai una vita (anche la tua)

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO CUORE DOLORE TORACE ADDOMEQuello che sto per dirvi oggi, dovrebbe essere insegnato almeno dalle scuole medie in poi, perché l’infarto del miocardio è una di quelle patologie in cui la velocità di diagnosi e di trattamento, può realmente fare la differenza tra la vita e la morte. Se voi od una persona di fronte a voi, ha un infarto cardiaco (più precisamente “infarto del miocardio”, cioè del muscolo del cuore), saperlo riconoscere in tempo, salva una vita.

Cos’è un infarto?

L’infarto miocardico acuto (IMA) è una necrosi dei miociti provocata da ischemia prolungata, susseguente a inadeguata perfusione del miocardio per squilibrio fra richiesta e offerta di ossigeno, spesso secondaria all’occlusione di una coronaria causata da un trombo. In parole semplici: non arriva abbastanza sangue al muscolo cardiaco (spesso a causa di un trombo che occlude le coronarie) e quest’ultimo muore e smette di funzionare.

Leggi anche: Com’è fatto il cuore, a che serve e come funziona?

I sintomi e segni tipici dell’infarto del miocardio

Vediamo ora una sintetica lista di sintomi tipicamente associati ad un infarto del miocardio:

  • pressione o dolore oppressivo al centro del petto, che si può irradiare su tutto il torace, sul braccio sinistro e sulla mandibola;
  • dispnea (difficoltà a respirare);
  • stanchezza;
  • nausea;
  • vomito;
  • sudorazione fredda;
  • cute umida;
  • agitazione e ansia;
  • pallore;
  • vana ricerca di una posizione capace di calmare il dolore;
  • vertigini;
  • svenimento;
  • senso di morte imminente.

Non necessariamente tali sintomi e segni indicano infarto, tuttavia in presenza di essi vi consigliamo di chiamare subito il 112.

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