Olio essenziale di eucalipto: usi e proprietà

MEDICINA ONLINE ESSENTIAL OIL OILS AROMATHERAPY AROMATERAPIE AROMATERAPIA OLIO ESSENZIALE OLII OLI VETTORE MASSAGGIO MASSAGE EUCALIPTO BERGAMOTTO COSMETICA MANDORLE ARGAN AVOCADO ROSMARINO LIMONE MENTA PIPERITA LAVANDA WALLL’olio essenziale di eucalipto è ricavato dalla specie Eucaliptus globulus, pianta della famiglia delle Mirtaceae. L’essenza di eucalipto è rinomata per le sue proprietà benefiche che esplica in caso di raffreddore, sinusite e altri disturbi alle vie respiratorie. Può essere un blando rimedio naturale contro il mal di testa e per lenire i fastidi della cistite. La produzione dell’olio essenziale di eucalipto avviene per distillazione in corrente di vapore di foglie e germogli.

L’essenza di eucalipto annovera proprietà balsamiche, anticatarrali, espettoranti, mucolitiche, antisettiche, analgesiche, calmanti, febbrifughe e rinfrescanti. In questa pagina vedremo come usare l’olio essenziale di eucalipto per trarne i migliori benefici.

Olio essenziale di eucalipto per profumare gli ambienti

Questa essenza è caratterizzata da un profumo fresco, balsamico e legnoso, quindi si presta perfettamente per deodorare l’ambiente domestico in modo naturale. Per profumare gli ambienti con l’olio essenziale di eucalipto se ne usa una singola goccia per ogni mq della stanza in cui s’intende diffondere l’aroma. Si può inserire negli umidificatori dei temosifoni o nei diffusori di oli essenziali, si sconsiglia l’uso di bruciatori.

Olio essenziale di eucalipto come decongestionante

I principi attivi dell’olio essenziale di eucalipto svolgono una potente azione mucolitica, espettorante e decongestionante, sono accompagnati dai monoterpeni, sostanze ad azione antispasmodica e balsamica. Grazie a queste proprietà l’olio essenziale di eucalipto è molto utile in caso di affezioni delle vie respiratorie come mal di gola e tosse, è utile inoltre a chi vuole smettere di russare in modo naturale. Sempre per lenire i sintomi del raffreddore e decongestionare le vie aeree, è possibile aggiungere qualche goccia di olio essenziale di eucalipto come aerosol. Chi non dispone della macchinetta per fare l’aerosol non dovrà fare altro che aggiungere 6-7 gocce in un pentolino d’acqua calda e respirare il vapore prodotto avendo cura di coprire la testa con un asciugamano così da formare una piccola camera di inalazione.

Olio essenziale di eucalipto per lavande vaginali

In caso di cistite e prurito intimo è possibile sfruttare le proprietà rinfrescanti dell’essenza di eucalipto. Basterà aggiungere 10-15 gocce di olio essenziale di eucalipto in 300 ml di acqua calda.

Olio essenziale di eucalipto per la cura dei capelli

Le proprietà dell’olio essenziale di eucalipto sono molteplici e tornano utili anche quando si parla del benessere di pelle e capelli. Basterà aggiungere 10 gocce di olio essenziale a uno shampoo neutro per favorire la pulizia della cute e eliminare la forfora.

Olio essenziale di eucalipto per lenire i dolori muscolari

Combinato all’olio di mandorle dolci può dare vita a un unguento lenitivo per massaggi atti a distendere le tensioni muscolari. Per contrastare i dolori muscolari fate sciogliere 3 gocce di olio essenziale per ogni cucchiaio di olio di mandorle.

Dove comprare l’olio essenziale di eucalipto

E’ possibile comprare l’olio essenziale di eucalipto presso botteghe specializzate nella vendita di prodotti naturali e nelle erboristerie più fornite. Il prezzo dell’olio essenziale di eucalipto varia in base al produttore, al rivenditore ma soprattutto in base alla materia prima: gli oli essenziali più costosi sono quelli che usano piante coltivate con il metodo dell’agricoltura biologica, quindi privi di pesticidi chimici e fertilizzanti artificiali. Nei negozi, il prezzo per un flacone da 10 ml è di circa 4-7 euro, online al medesimo prezzo è possibile acquistare flaconi da 30 ml.

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Rinforza i capelli deboli con la dieta e l’impacco di olio di semi di lino

MEDICINA ONLINE CAPELLI DEBOLI BIANCHI WHITE HAIR STYLE STYLIST STILER GRAY COLOR CABELLO CANOSO COLORE TINTA COPRIRE COLOR BROWN COLORARE ACCONCIATURA TESTA DONNA RADICE PELO CAPELLO WALLPAPER SFONDO PICTURE PHOTO PICS.jpgPuò capitare a tutti di notare un indebolimento dei propri capelli, durante i cambi di stagione oppure nei periodi di stress. Prima di rivolgerci ad uno specialista, possiamo recuperare il benessere dei nostri capelli con dei rimedi naturali. Le proprietà ricostituenti e protettive di alcuni prodotti vegetali consentono di rafforzare la fibra capillare rispettando la natura.

COME RINFORZARE I CAPELLI

Le cattive abitudini alimentari sono la causa principale dell’indebolimento della fibra capillare. Cambiare dieta può essere il primo passo per prenderci cura dei nostri capelli in modo naturale. A colazione, possiamo mangiare dei cereali integrali, ricchi di vitamine B7 ed H che sono indispensabili per la salute del capello. A pranzo ed a cena, invece, possiamo concludere i pasti mangiando della frutta secca, ricca di vitamina E che dona vigore e lucentezza alla fibra capillare.

COME RINFORZARE I CAPELLI CON I RIMEDI NATURALI

Per avere una chioma forte e splendente possiamo realizzare delle soluzioni fai da te, utilizzando degli ingredienti che già abbiamo in casa. In questo modo, evitiamo di applicare degli agenti aggressivi e non inquiniamo l’ambiente. Ecco alcune soluzioni per avere dei capelli forti e splendenti:

  • Massaggio della cute con l’olio d’oliva

Per rafforzare la nostra chioma è indispensabile migliorare la circolazione sanguigna del cuoio capelluto. Dopo lo shampoo, massaggiamo i capelli con dell’olio extravergine di oliva. Le sue proprietà idratanti ci consentiranno di vedere gli effetti già dopo poche applicazioni.

  • Impacchi di olio di semi di lino

Un altro rimedio naturale sono gli impacchi a base di olio di semi di lino. Per preparare la soluzione, dobbiamo versare 250 ml di acqua e due cucchiai di olio in un pentolino. Facciamo bollire il tutto a fiamma bassa e, dopo averlo filtrato, lasciamo riposare la soluzione per una notte.

COMPOSTO NATURALE PER NUTRIRE E RINFORZARE I CAPELLI

Possiamo rinforzare i capelli anche con un composto fai da te nutritivo e rinforzante. La preparazione è semplice e richiede degli ingredienti che già abbiamo in casa.

OCCORRENTE

  • 38 ml di acqua
  • 40 ml di birra
  • Aceto di sidro
  • 10 ml di succo di limone
  • 5 gocce di olio essenziale di rosmarino
  • 5 gocce di olio essenziale di limone
  • Caraffa in pyrex

PREPARAZIONE

Versate l’acqua, la birra, l’aceto di sidro e il succo di limone all’interno di una caraffa in pyrex, che poi riponete a bagnomaria. Riscaldate il tutto a 80°C per 30 minuti e successivamente lasciate raffreddare fino a 40°C. Infine, aggiungete le 5 gocce di olio essenziale di rosmarino e di olio essenziale di limone. Una volta ottenuto il composto, utilizzatelo per massaggiare i capelli, dopo lo shampoo, senza doverli risciacquare.

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Olio essenziale di menta piperita, proprietà ed usi

MEDICINA ONLINE ESSENTIAL OIL OILS AROMATHERAPY AROMATERAPIE AROMATERAPIA OLIO ESSENZIALE OLII OLI VETTORE MASSAGGIO MASSAGE EUCALIPTO BERGAMOTTO COSMETICA MANDORLE ARGAN AVOCADO ROSMARIL’olio essenziale di menta piperita è molto usato in aromaterapia. L’aromaterapia è una forma di medicina alternativa nella quale le sostanze aromatiche hanno grande importanza perché capaci di stimolare particolari sensi e centri del nostro organismo. 

In particolare, in aromaterapia, l’olio essenziale di menta piperita è usato per lenire l’emicrania cronica e il mal di testa. Un rimedio naturale contro il mal di testa consiste proprio nell’aggiungere 10 gocce di olio essenziale di lavanda, 2 gocce di olio essenziale di menta a 50 ml di olio vegetale. Dopo aver bagnato le dita in questo composto, basterà frizionare le tempie, la fronte e la nuca con movimenti circolari. Per chi soffre di emicrania cronica, è consigliato ripetere il trattamento per 2-3 volte al giorno.

 

Olio essenziale di menta piperita, proprietà e usi

Questo olio essenziale di menta piperita è perfetto da vaporizzare in casa, come profumatore naturale per ambienti ed è altrettanto ideale per l’aromaterapia. Esercita un potere rinfrescante e rilassante.

E’ utile contro infiammazioni, irritazioni, dolori muscolari, rigidità, mal di testa… conserva tutte le proprietà tipiche dell’olio essenziale di menta piperita. Tra i vari prodotti presenti sul mercato consigliamo questo perché puro al 100% e anche perché presenta la certificazione biologica della Soil Association, accreditata associazione britannica.

L’olio essenziale di menta si combina bene con l’olio essenziale di lavanda, di rosmarino e con l’essenza di limone.

L’olio essenziale di menta piperita è adatto per la produzione di saponi e detersivi fai da te o per fare candele profumate in casa.

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Olio di avocado: proprietà ed impieghi in cosmesi

MEDICINA ONLINE ESSENTIAL OIL OILS AROMATHERAPY AROMATERAPIE AROMATERAPIA OLIO ESSENZIALE OLII OLI VETTORE MASSAGGIO MASSAGE EUCALIPTO BERGAMOTTO COSMETICA MANDORLE ARGAN AVOCADO ROSMARINella cosmesi naturale, l’olio di avocado è apprezzato per le proprietà rigenerative e idratanti. In ambito alimentare, l’olio di avocado si presenta con un insolito punto di fumo che nella forma grezza raggiunge i 249 °C mentre nella forma raffinata raggiunge i 271 °C. Il punto di fumo dell’olio di avocado, così come quello di tutti gli altri oli vegetali presenti in commercio, dipende dai trattamenti e dall’intera filiera produttiva.

Olio di avocado, proprietà

Da un punto di vista alimentare, l’olio di avocado ha un alto contenuto di grassi monoinsaturi e vitamina E. Se usato per condire carote o pomodori, aumenta la biodisponibilità dei micronutrienti in essi contenuti: l’olio di avocado migliora l’assorbimento di carotenoidi e altre sostanze antiossidanti.

L’olio di avocado è tra i pochi oli vegetali commestibili non ricavato dai semi, infatti la produzione avviene per mezzo di premitura della stessa polpa carnosa dell’avocado.

Il profilo di acidi grassi contenuti nell’olio di avocado è molto simile a quello dell’olio di oliva: sono entrambi ricchi di acido oleico. Nello specifico, l’olio di avocado contiene per il 76% di grassi monoinsaturi (acido oleico e acidi palmitoleico), per il 12% di acidi grassi polinsaturi (acido linoleico e acido linolenico), e per il 12% di saturi (acido palmitico e acdo stearico). L’antiossidante per antonomasia presente nell’olio vegetale è il cosiddetto a-tocoferolo, che nell’olio di avocado è presente a livelli di 70-190 mg per ogni litro di prodotto.

La produzione di olio di avocado ha soprattutto scopi cosmetici a causa della sua elevata capacità di penetrazione cutanea e rapido assorbimento.

L’olio di avocado si produce a seguito dell’essiccazione della polpa di avocado così da rimuovere quanti più acqua possibile (fino al 65% della polpa di avocado è composta da acqua). Dopo la disidratazione, l’olio di avocado è estratto mediante premitura a freddo (per la produzione di olio di avocado a uso alimentare) o mediante alte temperature e solventi se l’olio di avocado è destinato al settore cosmetico.

Prima di arrivare all’industria cosmetica, l’olio di avocado viene sbiancato, raffinato e deodorato.

In ambito della cosmesi naturale, l’olio di avocado è famoso per le sue proprietà benefiche:

  • Idrata la pelle
    L’olio di avocado, se applicato localmente, aiuta a idratare la pelle. E’ un rimedio naturale ottimo contro la pelle secca ed è efficace anche contro il prurito. E’ aggiunto ad altri elementi idratanti per migliorarne l’assorbimento a livello cutaneo.
  • Migliora la salute del cuoi capelluto
    Può alleviare i sintomi di prurito del cuoio capelluto, inoltre, quando regolarmente applicato può aiutare la crescita dei capelli.
  • Aumenta la produzione di collagene
    L’olio di avocado migliora e aumenta la produzione di collagene che diminuisce gli effetti dell’invecchiamento.
  • Rimedio naturale contro eczema e psioriasi 
    L’olio di avocado sembrerebbe un ottimo rimedio naturale per la cura di condizioni quali eczema, psoriasi…
  • Dermatite 
    Nei bambini, l’olio di avocado può essere usato per alleviare e curare la dermatite e le irritazioni da pannolino.
  • Altri benefici
    L’olio di avocado sembrerebbe favorire la guarigione da ferite e ustioni della pelle.

Dove comprare l’olio di avocado?
L’olio di avocado a uso cosmetico si trova nei negozi di articoli di bellezza più forniti.

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Olio essenziale di lavanda, proprietà e impieghi

Spa Essential Oil.Aromatherapy

Spa Essential Oil.Aromatherapy

L’olio essenziale di lavanda è uno degli oli essenziali più diffusi e anche tra i più delicati. Non è irritante per la cute, ma prima dell’impiego di qualsiasi tipo di olio essenziale, vi consigliamo sempre di usarne qualche goccia diluito in olio vegetale sulla piega interna del gomito così da osservare eventuali reazioni cutanee.

In aromaterapia, l’olio essenziale di lavanda (Lavanda officinalis) è considerato un’autentica panacea: distende i muscoli, calma lo spirito, facilita il sonno e ha anche proprietà antibatteriche fino a favorire la digestione: questo rimedio naturale è usato soprattutto per il mal di stomaco e di pancia dei bambini, diluendo 2 gocce di olio essenziale di lavanda in un cucchiaio di olio d’oliva. Con le dita lubrificate con questa lozione, si andrebbe poi a massaggiare il pancino del bambino. Questo è solo uno degli utilizzi dell’olio essenziale di lavanda!

Olio essenziale di lavanda – Proprietà

L’olio essenziale di lavanda può vantare molteplici proprietà: è un calmante, utile contro l’insonnia, l’ansia, lo stress e il mal di testa. Tra le sue applicazioni, vediamo che è usato come cicatrizzante per piaghe, bruciature e per velocizzare il processo di guarigione da una puntura di insetto. Nella cosmesi naturale, l’olio essenziale di lavanda è apprezzato per il suo effetto contro acne e dermatosi.

Come usare l’olio essenziale di lavanda

Chi si sta interrogando sugli usi dell’olio essenziale di lavanda può contare su una moltitudine di preparati. Gli usi dell’olio essenziale di lavanda sono elencati di seguito:

  • Olio essenziale di lavanda per la cura della pelle
    Per eliminare brufoli, foruncoli, alleviare punture di insetto e bruciature, si consiglia di mettere 3 gocce di olio essenziale di lavanda su un batuffolo di cotone da applicare direttamente sulla zona interessata. Lasciate agire per 5 – 10 minuti.
  • Olio essenziale di lavanda contro il mal di testa
    Un rimedio naturale contro l’emicrania consiste nell’aggiungere 10 gocce di olio essenziale di lavanda e 2 gocce di olio essenziale di menta a un bicchierino (50 ml) di olio vegetale. Frizionate le tempie con un massaggio circolare usando questo composto. Chi soffre di mal di testa cronico può farlo 2 o 3 volte al giorno.
  • Olio essenziale di lavanda come rimedio naturale per ansia e insonnia
    L’olio essenziale di lavanda è considerato un blando calmante naturale. Aggiungete 2 gocce di olio essenziale sul cuscino per distendervi al meglio e predisporvi al sonno. Contro l’ansia, ponete qualche goccia di olio essenziale su un fazzoletto da inalare durante la giornata.
  • Olio essenziale di lavanda, rimedio naturale contro l’otite
    Aggiungete a 2 cucchiai di olio vegetale, 2 gocce di olio essenziale di lavanda, 2 gocce di olio essenziale di eucalipto radiata e 2 gocce di melaleuca. Frizionate e massaggiate delicatamente intorno alle orecchie.

Dove comprare l’olio essenziale di lavanda

Quando si parla di aromaterapia ed efficacia dei trattamenti con oli essenziali, sono due i fattori determinanti: quanto il vostro corpo è “intossicato” (e quindi meno predisposto a beneficiare del trattamento con oli essenziali) e la qualità dell’olio essenziale scelto. I principi attivi degli oli essenziali vengono conservati solo se il processo produttivo è seguito con estrema attenzione così da rispettare le caratteristiche di ogni pianta. Per queste ragioni vi invitiamo a comprare (online o in botteghe di fiducia) solo oli essenziali di qualità comprovata.

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Maschera nutriente per capelli all’olio di cocco fatta in casa

MEDICINA ONLINE SHAMPOO CAPELLI MASCHERA DEBOLI BIANCHI WHITE HAIR STYLE STYLIST GRAY COLOR CABELLO CANOSO COLORE TINTA COPRIRE COLOR COLORARE ACCONCIATURA TESTA DONNA RADICE PELO CAPELLO WALLPAPER SFONDO PICTURE PHOTO PICS.jpgIl sole, il vento, l’acqua del mare e il cloro delle piscine, durante l’estate, possono indebolire i nostri capelli e farli diventare secchi e fragili. Ecco perché durante i mesi estivi è necessario nutrire adeguatamente i capelli in modo da contrastarne la disidratazione. Un metodo efficace consiste nell’utilizzo dell’olio di cocco, un ingrediente naturale in grado di rinforzare i capelli danneggiati, secchi e sfibrati e ridare loro forza e lucentezza. Ecco allora come utilizzare l’olio di cocco per la preparazione di una maschera per capelli fai da te da utilizzare una o più volte al mese, a seconda delle diverse esigenze e che vi permetterà di mantenere i capelli sani, luminosi e splendenti.

IMPACCO PER CAPELLI CON OLIO DI COCCO

Ecco allora, passo per passo, come preparare una maschera nutriente per capelli all’olio di cocco:

OCCORRENTE

  • Olio di cocco
  • Olio di jojoba
  • Miele

PROCEDIMENTO

  1. Versate in una ciotola due cucchiai di olio di cocco e 4 gocce di olio di jojoba e mescolate il tutto: queste sono le quantità ideali in caso di capelli lunghi. Se, invece, i vostri capelli sono corti, utilizzate invece solo una piccola quantità di composto altrimenti potrebbe essere difficile eliminarlo del tutto.
  2. L’impacco ottenuto deve essere spalmato su tutta la lunghezza dei capelli. Applicatelo sui capelli umidi e lasciate la maschera in posa per circa 10 minuti e poi lavate i capelli con lo shampoo, meglio ancora se formulato con ingredienti naturali.
  3. Il miele è invece un ingrediente in più da adoperare solo se i vostri capelli sono particolarmente secchi e sfibrati. In questo caso, aggiungete un paio di cucchiaini di miele al composto indicato.

Un consiglio: utilizzate la maschera anche durante i mesi invernali per contrastare gli effetti dell’inquinamento presente in città che potrebbe danneggiare i vostri capelli.

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Colesterolo alto: i cibi che lo abbassano e quelli da evitare

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma COLESTEROLO LDL ALTO CIBI ABBASSANO EVITARE  Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano.jpgLa situazione classica che mi si presenta avendo spesso a che fare con pazienti in sovrappeso o obesi, è che le loro analisi del sangue evidenziano livelli di colesterolo LDL (lipoproteine a bassa densità, Low Density Lipoprotein, il colesterolo “cattivo”) troppo alti. Oltre alle soluzioni farmacologiche, cosa si può fare per limitare i danni ed abbassare i livelli di LDL? Tanto per cominciare, si possono cambiare le abitudini alimentari. La scelta di certi alimenti favorisce infatti l’eliminazione del colesterolo LDL, detto anche “colesterolo cattivo”, e diventa un’arma per combattere l’ipercolesterolemia.

I cibi che abbassano il colesterolo LDL

Via libera a cerealilegumi e vegetali: questi alimenti, infatti, non contengono colesterolo e aiutano a ridurre i livelli di quello in eccesso. I vegetali ricchi di fibre contribuiscono anche a ridurre l’assorbimento del colesterolo alimentare a livello intestinale. In caso di colesterolo alto è bene quindi consumare porzioni normali di cereali, preferendo quelli integrali a quelli lavorati, e di legumi, assumendo questi ultimi almeno 2-4 volte a settimana. Tra i cereali sono pertanto consigliati pane, pasta e riso integrali, ma anche farro, avena e orzo. Largo invece a frutta e vegetali, non dimenticando di inserire nel menu quotidiano 2-3 porzioni di verdure e 2 di frutta. Il pesce è il benvenuto. Il consumo almeno 2 o 3 volte alla settimana è consigliato a chi ha problemi di colesterolo alto grazie alla particolare composizione del suo grasso. Va però ricordato che sono da preferire cotture alla griglia, al cartoccio o al vapore, mentre la frittura è da evitare. Quanto al consumo di molluschi e crostacei, non deve essere superiore a una volta la settimana.

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Colesterolo alto: i cibi da evitare

Poco olio e di quello buono. I grassi saturi di origine animale provocano l’aumento dei livelli di colesterolo, mentre quelli insaturi di origine vegetale sono in grado di ridurlo. Da evitare, quindi, burro,lardo e strutto a favore di oli vegetali polinsaturi o monoinsaturi, come l’olio extravergine di oliva.
Si può consumare liberamente la carne, sia rossa che bianca. Vanno preferiti, però, i tagli magri. Ricordando sempre, prima della cottura, di eliminare il grasso visibile e di spellare il pollame. Meno grassi è meglio: è bene limitare al minimo il consumo di insaccati, formaggi e uova che contengono quantità piuttosto elevate di grassi e che influenzano negativamente il tasso di colesterolo. Preferire il latte scremato o parzialmente scremato a quello intero.

Consigli per una cottura sana

Quanto ai metodi di cottura vanno preferiti quelli senza l’ausilio di grassi aggiunti – come la bollitura, la cottura a vapore, la cottura al microonde o la grigliatura– e scoraggiato l’impiego della frittura in padella o nella friggitrice.

Leggi anche: Dieta per abbassare il colesterolo: cibi consigliati e da evitare

I migliori prodotti per abbassare il colesterolo e dimagrire

Qui di seguito trovate una lista di prodotti di varie marche, che sono estremamente utili per abbassare il colesterolo e dimagrire, fattori che diminuiscono il rischio di ipertensione, ictus cerebrale ed infarto del miocardio:

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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L’olio di palma provoca il cancro?

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO FRUTTO DI ALBERO DELLA PALMA OLIO DI PALMA CANCRO SEMI NATURAL’olio di palma viene estratto dai frutti dell’albero della palma. È solido a temperatura ambiente, come il burro e altri grassi animali. Se non viene raffinato, è arancione perché ricco di betacarotene (un precursore della vitamina A). Più utilizzato dall’industria alimentare è l’olio di palmisto, estratto dai semi della stessa pianta. È di colore giallo e contiene una elevata quantità di acido laurico, un acido grasso saturo. L’olio di palma contiene circa il 50% di grassi saturi, mentre l’olio di palmisto può contenerne fino all’80%.

Cosa sono gli acidi grassi?

Gli acidi grassi sono, per così dire, i mattoni di cui sono fatti i lipidi, quelli che in linguaggio comune chiamiamo appunto “grassi”. Sulla base della struttura chimica gli acidi grassi sono suddivisi in tre grandi gruppi: saturi, se non presentano doppi legami nelle catene carboniose che li compongono; monoinsaturi se vi è un solo doppio legame; polinsaturi con due o più doppi legami. Più numerosi sono i doppi legami, più fluido è il grasso. Gli acidi grassi saturi aumentano il colesterolo LDL nel sangue e quindi il rischio di malattie cardiovascolari. In generale i cibi di origine animale sono più ricchi di acidi grassi saturi di quelli di origine vegetale (ma non sempre, come nel caso dell’olio di palma o dell’olio di cocco). Ci sono però delle eccezioni: gli acidi grassi polinsaturi del gruppo omega 6 riducono i livelli di LDL, mentre gli omega 3 riducono i trigliceridi, un altro tipo di grasso circolante nel sangue che favorisce l’aterosclerosi. Non tutti gli acidi grassi insaturi, d’altra parte, sono sicuri per la salute: alcuni presentano doppi legami in una configurazione che in chimica si chiama “trans” e hanno effetti simili a quelli dei grassi saturi. Gli acidi grassi trans si formano in seguito a idrogenazione dei grassi vegetali, un processo necessario anche per produrre la margarina.

Perché l’olio di palma viene usato dall’industria alimentare?

L’olio di palma costa poco ed è semisolido, quindi è particolarmente adatto alla preparazione dei dolci. In pratica sostituisce il burro, di cui condivide alcune proprietà nutrizionali: secondo i dati INRAN, nell’olio di palma ci sono 49,3 grammi di grassi saturi su 100 grammi, nel burro (un derivato del latte) ce ne sono 51,3. Ovviamente queste percentuali possono variare (seppure di poco) a seconda del tipo di palma o del tipo di latte che si utilizza. L’olio di palma non è l’unico grasso vegetale con un tale livello di acidi grassi saturi: anche il burro di cacao, contenuto in molti prodotti dolciari per la stessa ragione per cui si usa l’olio di palma, raggiunge i 60 grammi di grassi saturi su 100 grammi di prodotto.

L’olio di palma è cancerogeno?

Nel marzo del 2016 l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha pubblicato sul proprio giornale i risultati di uno studio condotto dal CONTAM, il comitato interno a EFSA che si occupa di tossicologia alimentare. Oggetto dello studio erano i rischi per la salute umana legati alla presenza di 3- e 2-monocloropropanediolo (MCPD) e dei relativi acidi grassi nel cibo.
Di cosa si tratta esattamente? Le tre sostanze esaminate (2-MCPD, 3-MCPD e glicidil esteri degli acidi grassi) si sviluppano durante i processi di lavorazione di grassi e olii vegetali. Sono quindi presenti in molti grassi vegetali (anche in quelli di mais, arachidi, colza, girasole eccetera) e non solo nell’olio di palma. Perché tali sostanze si formino è necessario che gli olii siano trattati a temperature superiori ai 200 °C: più alte di quelle che sono raggiunte di norma nei processi di lavorazione dell’industria dolciaria, che è la maggiore utilizzatrice di olio di palma. Tuttavia tali temperature possono essere superate anche nella fase precedente, di raffinazione degli oli.
L’olio di palma e di palmisto, però, a parità di quantità di sostanza e di tecnica di lavorazione, ne contengono una percentuale molto più elevata rispetto altri olii vegetali. Queste tre sostanze sono note per essere cancerogene in vitro ad altissime concentrazioni: ciò significa che in laboratorio, a concentrazioni difficilmente raggiungibili con la normale alimentazione, sono genotossiche, hanno cioè la capacità di mutare il patrimonio genetico della cellula. È bene però ricordare che molte altre sostanze alimentari rientrano nella stessa categoria di rischio (per esempio la caffeina, l’alcol, le aflatossine che a volte sono contenute in alcuni derivati dei cereali; per maggiori informazioni si rimanda alla classificazione IARC sul rischio cancerogeno).

Perché queste sostanze non vengono vietate se sono cancerogene?

La domanda è legittima, ma non tiene conto del fatto che sono moltissime in natura le sostanze potenzialmente cancerogene ad alte concentrazioni, anche nell’alimentazione. Il rischio è legato alla frequenza e quantità delle consumazioni: non è mai pari a zero, ma per un consumo normale non è neppure molto elevato e rientra in quello che gli epidemiologi considerano il rischio generale legato all’ambiente esterno e agli stili di vita. Il comitato CONTAM ha dichiarato, riguardo a queste sostanze e al consumo di olio di palma, che non intende stabilire un livello di sicurezza da non superare, perché sarebbe scientificamente scorretto; intende piuttosto emanare un invito a non abusarne (considerando la grande diversità delle fonti possibili, comprese le fritture casalinghe con olio di mais o girasole, che facilmente raggiungono le elevate temperature necessarie alla formazione dei composti tossici).
Il CONTAM ha anche invitato, come è corretto, a considerare i tempi di esposizione: i bambini, per esempio, rischiano di essere esposti a queste sostanze per moltissimi anni, data l’attuale durata di vita media, in particolare se allattati artificialmente perché l’olio di palma è uno degli ingredienti di alcuni latti artificiali. Il CONTAM ha però anche notato che dal 2010 al 2015 la quantità di queste sostanze nei prodotti che contengono olio di palma o di palmisto è molto diminuita, probabilmente perché l’industria alimentare ha già messo in atto alcuni cambiamenti nei sistemi di produzione per evitare di raggiungere le temperature critiche durante la preparazione dei cibi.
L’EFSA, con questo studio, non fornisce risposte (perché non è il suo obiettivo) riguardo a una valutazione globale comparata di rischio tra l’uso di olio di palma e l’uso degli altri grassi che va a sostituire, in primo luogo il burro. Il cancro non è l’unica malattia che può nascere da una scorretta alimentazione: anche le malattie cardiovascolari possono essere provocate da una dieta non equilibrata, e di tale dieta fanno parte anche grassi che eventualmente potrebbero sostituire quello di palma.

Gli effetti dell’uso dell’olio di palma sull’ambiente

Per produrre tutto l’olio di palma necessario all’industria alimentare, i Paesi produttori hanno sacrificato altri tipi di colture e talvolta anche abbattuto foreste tropicali per far spazio alle palme. Ciò costituisce un importante problema ecologico nel Sud Est asiatico, come spiegava la rivista Nature già nel 2012 in un articolo intitolato “Il boom dell’olio di palma solleva problemi per la conservazione delle foreste”.
Dato che il prodotto è molto richiesto, anche se più per il suo uso come biocarburante che per l’uso alimentare, Paesi come Indonesia, Cambogia e Malesia stanno perdendo un patrimonio forestale unico e con esso la biodiversità dell’area. Inoltre i contadini più poveri convertono le loro colture in palme da olio, più redditizie ma poco utili per nutrire adeguatamente le popolazioni locali.
Alcune industrie promettono di utilizzare solo olio di palma proveniente da coltivazioni rispettose dell’ambiente, ovvero ottenute da aree già piantate a palme, ma al momento ciò non copre il fabbisogno. Altre industrie propongono di compensare le aree coltivate con la creazione di aree forestali in altri punti, una misura però largamente insufficiente, poiché è impossibile ricreare artificialmente un habitat così complesso, se non dopo molti anni.

FONTE DI QUESTO ARTICOLO: https://www.airc.it/cancro/informazioni-tumori/corretta-informazione/vero-lolio-palma-contiene-composti-cancerogeni-possono-aumentare-rischio-sviluppare-un-tumore

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