Differenza tra olio di lino e semi di lino

Healthy Linseed OilOlio di lino

L’olio di lino è un olio che si ottiene dalla spremitura dei semi di lino precedentemente essiccati o tostati. Dopo la spremitura dei semi l’olio “grezzo” subisce alcuni procedimenti di chiarificazione e di filtraggio, tra cui il più comune è la semplice esposizione ai raggi solari, in vasi di cristallo ermeticamente chiusi. Viene usato Continua a leggere

Differenza tra olio di lino ed olio di canapa

MEDICINA ONLINE OLIO SEMI DI LINO SANSA GREZZO COTTO CRUDO PAGLIERINO ROSSO EXTRAVERGINE DI OLIVA ULIVO OLIVO DIFFERENZA VERGINE QUALITA CALORIE GRASSI DIETA QUALE USARE CUCINA OMEGA 3 6 9 PRANZO DIMAGRIRE FRITTO OLIVE OILOlio di lino

L’olio di lino è un olio che si ottiene dalla spremitura di semi di lino precedentemente essiccati o tostati. Dopo la spremitura dei semi l’olio “grezzo” subisce alcuni procedimenti di chiarificazione e di filtraggio, tra cui il più comune è la semplice esposizione ai raggi solari, in vasi di cristallo ermeticamente chiusi. Viene usato Continua a leggere

Rinforza i capelli deboli con la dieta e l’impacco di olio di semi di lino

MEDICINA ONLINE CAPELLI DEBOLI BIANCHI WHITE HAIR STYLE STYLIST STILER GRAY COLOR CABELLO CANOSO COLORE TINTA COPRIRE COLOR BROWN COLORARE ACCONCIATURA TESTA DONNA RADICE PELO CAPELLO WALLPAPER SFONDO PICTURE PHOTO PICS.jpgPuò capitare a tutti di notare un indebolimento dei propri capelli, durante i cambi di stagione oppure nei periodi di stress. Prima di rivolgerci ad uno specialista, possiamo recuperare il benessere dei nostri capelli con dei rimedi naturali. Le proprietà ricostituenti e protettive di alcuni prodotti vegetali consentono di rafforzare la fibra capillare rispettando la natura.

COME RINFORZARE I CAPELLI

Le cattive abitudini alimentari sono la causa principale dell’indebolimento della fibra capillare. Cambiare dieta può essere il primo passo per prenderci cura dei nostri capelli in modo naturale. A colazione, possiamo mangiare dei cereali integrali, ricchi di vitamine B7 ed H che sono indispensabili per la salute del capello. A pranzo ed a cena, invece, possiamo concludere i pasti mangiando della frutta secca, ricca di vitamina E che dona vigore e lucentezza alla fibra capillare.

COME RINFORZARE I CAPELLI CON I RIMEDI NATURALI

Per avere una chioma forte e splendente possiamo realizzare delle soluzioni fai da te, utilizzando degli ingredienti che già abbiamo in casa. In questo modo, evitiamo di applicare degli agenti aggressivi e non inquiniamo l’ambiente. Ecco alcune soluzioni per avere dei capelli forti e splendenti:

  • Massaggio della cute con l’olio d’oliva

Per rafforzare la nostra chioma è indispensabile migliorare la circolazione sanguigna del cuoio capelluto. Dopo lo shampoo, massaggiamo i capelli con dell’olio extravergine di oliva. Le sue proprietà idratanti ci consentiranno di vedere gli effetti già dopo poche applicazioni.

  • Impacchi di olio di semi di lino

Un altro rimedio naturale sono gli impacchi a base di olio di semi di lino. Per preparare la soluzione, dobbiamo versare 250 ml di acqua e due cucchiai di olio in un pentolino. Facciamo bollire il tutto a fiamma bassa e, dopo averlo filtrato, lasciamo riposare la soluzione per una notte.

COMPOSTO NATURALE PER NUTRIRE E RINFORZARE I CAPELLI

Possiamo rinforzare i capelli anche con un composto fai da te nutritivo e rinforzante. La preparazione è semplice e richiede degli ingredienti che già abbiamo in casa.

OCCORRENTE

  • 38 ml di acqua
  • 40 ml di birra
  • Aceto di sidro
  • 10 ml di succo di limone
  • 5 gocce di olio essenziale di rosmarino
  • 5 gocce di olio essenziale di limone
  • Caraffa in pyrex

PREPARAZIONE

Versate l’acqua, la birra, l’aceto di sidro e il succo di limone all’interno di una caraffa in pyrex, che poi riponete a bagnomaria. Riscaldate il tutto a 80°C per 30 minuti e successivamente lasciate raffreddare fino a 40°C. Infine, aggiungete le 5 gocce di olio essenziale di rosmarino e di olio essenziale di limone. Una volta ottenuto il composto, utilizzatelo per massaggiare i capelli, dopo lo shampoo, senza doverli risciacquare.

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Differenza tra inumazione, tumulazione, cremazione, imbalsamazione e mummificazione

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma DIFFERENZA INUMAZIONE TUMULAZIONE CREMAZIONE Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano.jpg

Calcificazione di un neonato ad opera di Giuseppe Albini, su incarico del Ministero dell’Interno, che lo invitava nel 1880 a trovare un metodo alternativo al seppellimento ed alla cremazione dei cadaveri. Esposto al MUSA – Museo Universitario delle Scienze e delle Arti

Dopo il decesso di una persona, esistono diverse tecniche di sepoltura, tra cui le più famose sono: inumazione, tumulazione, cremazione, imbalsamazione e mummificazione. Quali sono le differenze tra esse?

Cos’è l’inumazione?

Con il termine “inumazione” si intende il seppellimento di un cadavere in una fossa scavata dentro terra, finalizzata a rendere più rapida possibile la trasformazione delle materie organiche in sali minerali. Il cadavere viene collocato dentro la terra oppure in una bara di legno leggero posto nella terra, bara che è facilmente decomponibile. Il periodo di mineralizzazione completa del cadavere avviene normalmente nell’arco di una decina d’anni.

Cos’è la tumulazione?

La tumulazione del cadavere in loculo, tomba o cappella è – al contrario dell’inumazione – finalizzata a conservare intatte più a lungo possibile le spoglie mortali del sepolto. A tale scopo la salma deve essere racchiusa in una duplice cassa: il corpo viene posto in una contro cassa in zinco dello spessore minimo 0,66 mm alloggiata in una bara di legno ermeticamente chiusa. Ciò consente un lungo periodo di conservazione della salma, per decenni.

Leggi anche: Cosa si prova a vivere il proprio funerale?

Cos’è la cremazione?

La cremazione di un cadavere prevede l’incenerimento dello stesso per mezzo di combustione e la raccolta delle ceneri in un’apposita urna. La combustione, al contrario di quanto si possa pensare, non riduce il cadavere in cenere, bensì lo trasforma in gas e frammenti ossei. Tali frammenti ossei sono friabili e, dopo la combustione, vengono sminuzzati fino a formare una cenere che poi, a seconda degli usi, delle consuetudini o delle ultime volontà della persona defunta, vengono custodite in un’urna, sepolte, sparse in luoghi appositi, o altro. La legge N. 130 del 30/03/2001 (Disposizioni in materia di Cremazione e Disposizione sulle Ceneri), prevede anche la dispersione delle ceneri in luoghi privati, lontani dai centri abitati, nei tratti di mare, di laghi o di fiumi liberi da natanti e manufatti o comunque la tumulazione, l’interramento o l’affidamento ai familiari

Cos’è l’imbalsamazione?

L’imbalsamazione è un insieme di tecniche volte a preservare un cadavere dalla decomposizione per lunghi periodi. Se effettuata su animali, questa tecnica prende il nome di tassidermia. Usata fin dagli antichi egizi, oggi l’imbalsamazione è destinata soprattutto alla preservazione di animali morti, non mancano comunque ancor oggi applicazioni per la conservazione di cadaveri umani. Un esempio famoso è quello che riguarda Lenin: nella Unione Sovietica la salma del politico è stata infatti imbalsamata.
Dopo l’immersione in liquidi battericidi, alcune sostanze derivate dalla originaria formaldeide vengono immesse nel cadavere con appositi macchinari, che ne riempiono l’intero sistema vascolare e parte di quello linfatico. Per prevenire il rigor mortis, i tendini degli arti vengono recisi, inoltre le palpebre vengono cucite in modo che l’occhio resti chiuso (in talune tecniche l’occhio viene asportato e sostituito da globi metallici). Anche la bocca viene cucita per le labbra, ma solo al termine dell’otturazione di tutte le aperture del corpo con ovatta medicata. Tutte le chiusure sono poi sigillate, oggi con derivati siliconici, per prevenire la fuoriuscita di liquidi. L’imbalsamazione, umana o animale, è vietata da talune legislazioni anche occidentali, come nel caso dei Paesi Bassi.

Leggi anche: Dopo quanto tempo un cadavere si decompone?

Cos’è la mummificazione?

La mummificazione è un processo, naturale o artificiale, in cui un cadavere subisce una disidratazione massiccia così veloce che i tessuti rimangono “fissati” ed i tratti somatici si conservano relativamente bene anche a distanza di centinaia d’anni. Nella mummificazione naturale, servono particolari condizioni esterne e interne per ottenere questo processo.

  • clima freddo, secco e ventilato, che ostacola la putrefazione;
  • inumazione in terreni asciutti capaci di assorbire i liquidi in grande quantità;
  • presenza di certi tipi di muffe che disidratano il corpo.

Mummificazioni parziali si hanno in persone decedute in ambienti chiusi, riscaldati e ben ventilati, quando il corpo giace su materiali che assorbono acqua: in questi casi – che di tanto in tanto diventano tragici fatti di cronaca – spesso il cadavere mummificato è quello di una persona sola, spesso anziana e senza parenti, che muore nel proprio appartamento senza che nessuno si accorga del fatto per decenni.
I fattori che favoriscono i processi di mummificazione sono la denutrizione, l’età avanzata, grosse emorragie. In media, un processo di mummificazione dura 6/12 mesi, ma ci sono prove e casi di mummificazioni avvenute in 2/3 mesi, eccezionalmente in meno di un mese.
La mummificazione veniva usata dagli antichi egizi con queste modalità:

  1. rimozione dal corpo degli organi interni, la cui presenza avrebbe potuto accelerare il processo di putrefazione;
  2. conservazione degli organi interni ti all’interno di speciali vasi, detti vasi canopi
  3. disidratazione del corpo tramite immersione per un periodo di circa 40 giorni in natron, un sale di sodio esistente in natura che si depositava nelle pozze di esondazione del Nilo dopo il loro prosciugamento;
  4. lavaggio con vino di palma che grazie al suo elevato tasso di alcool impediva lo sviluppo dei batteri decompositori;
  5. introduzione nell’addome di bende impregnate di natron, pezzi di lino e segatura.
  6. unzione con appositi oli balsamici (resine di conifere ed altre piante, cere d’api, oli aromatizzati ecc.).

Al termine di queste operazioni il corpo veniva strettamente avvolto con strisce di lino impregnate di resina.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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Semi di lino e olio di lino: benefici reali e teorici

MEDICINA ONLINE OLIO COSMETICOI semi di lino (nome latino: Linum usitatissimum), sono i semi della pianta di lino, che si pensa abbia avuto origine in Egitto. Cresce in tutto il Canada e Stati Uniti nordoccidentali. L’olio di semi di lino viene tratto dai semi di lino. L’uso tradizionale dei semi di lino è quello di lassativo, ma viene utilizzato anche per vampate di calore, dolore al seno e artrite. Sia i semi di lino che l’olio di semi di lino sono stati utilizzati per abbassare i livelli elevati di colesterolo e, nel tentativo di prevenire il cancro. Interi o schiacciati, i semi di lino possono essere mescolati con acqua o succo di frutta e assunti per via orale. I semi di lino sono disponibili anche sotto forma di polvere. L’olio di semi di lino è disponibile in forma liquida e in capsula. I semi di lino contengono lignani (fitoestrogeni o estrogeni vegetali), mentre nelle preparazioni di olio di semi di lino mancano i lignani. I semi di lino contengono fibra solubile, come quello presente nella crusca di avena, e possono avere un effetto lassativo. Studi su preparati di semi di lino per livelli di colesterolo più bassi riportano risultati contrastanti. Una revisione del 2009 di una ricerca clinica ha trovato che gli effetti per abbassare il colesterolo erano più evidenti nelle donne in postmenopausa e nelle persone con concentrazioni iniziali di colesterolo elevati. Alcuni studi suggeriscono che l’acido alfa-linolenico (una sostanza che si trova in olio di semi di lino e semi di lino) possono beneficiare le persone con malattie cardiache. Ma dati affidabili non sono disponibili e sufficienti per determinare se i semi di lino sono efficaci per le condizioni del cuore. I risultati di alcuni studi sono contrastanti sul fatto che i semi di lino riducono le vampate di calore. Anche se alcuni studi su popolazioni indicano che semi di lino potrebbero ridurre il rischio di alcuni tumori, non c’è abbastanza ricerca per sostenere una raccomandazione per questo utilizzo. Recenti studi stanno guardando il loro potenziale ruolo nel prevenire o trattare l’aterosclerosi (indurimento delle arterie), cancro al seno e cisti ovariche.

Effetti collaterali e precauzioni

Gli integratori di olio di semi di lino e semi di lino sembrano essere ben tollerati. Sono stati riportati pochi effetti collaterali.
I semi di lino, come ogni fonte di fibra supplementare, dovrebbe essere presa con molta acqua, altrimenti potrebbe peggiorare la stipsi o, in rari casi, persino causare blocco intestinale. Sia l’olio di semi di lino e semi di lino possono causare diarrea.
La fibra di lino può ridurre la capacità del corpo di assorbire farmaci che vengono assunti per via orale.

Possibili capacità terapeutiche dell’olio di semi di lino e dei semi di lino

I semi di lino possono aiutarci a curare alcune malattie:

  • Stitichezza i semi di lino (non olio di semi di lino) producono effetti lassativi. Aumenti delle feci sono stati osservati in persone che assumono semi di lino. Sono necessarie ulteriori ricerche per stabilire l’efficacia e il dosaggio. I semi di lino in grandi dosi, o quando presi senza acqua a sufficienza, possono causare ostruzione intestinale.
  • Disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) i primi dati disponibili indicano che livelli bassi o squilibri di alcuni acidi grassi insaturi possono contribuire ADHD. Integratori nutrizionali ricchi di ALA, sotto forma di olio di lino possono migliorare i sintomi di ADHD. Sono necessarie ulteriori ricerche per confermare questi risultati.
  • Disturbo bipolare è stato esaminato l’effetto dell’olio di semi di lino nei bambini con disturbo bipolare. Tuttavia, un effetto significativo non è stato segnalato. Sono necessarie ulteriori ricerche.
  • Cancro al seno è stato proposto che i componenti dei semi di lino, i lignani, possono proteggere contro i tumori ormone-sensibili. I primi dati disponibili indicano che la supplementazione di semi di lino possono beneficiare la prevenzione o il trattamento del carcinoma mammario. Ulteriori ricerche sono necessarie in questo settore.
  • Dolore al seno i semi di lino (non l’olio di semi di lino) contiene lignani che possono alterare l’attività degli estrogeni. Gli effetti ormonali dei semi di lino possono migliorare i sintomi di dolore al seno. Tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche prima che una conclusione possa essere designata.
  • Arterie ostruite i semi di lino possono migliorare le arterie intasate o gli esiti cardiovascolari, basate sulle proprietà antiossidanti e ipolipemizzanti. Gli acidi grassi polinsaturi e ALA possono beneficiare le persone con malattie cardiache. Diete ricche di ALA, come la dieta mediterranea, hanno migliorato i risultati in persone con un precedente attacco di cuore. Ulteriori ricerche sono necessarie in questo settore.
  • Diabete il lino è stato studiato per i suoi effetti sulla glicemia, ma i rapporti sono inconcludenti. Sono necessarie ulteriori ricerche in questo campo.
  • Sindrome dell’occhio secco una ricerca limitata suggerisce che alcune capsule di olio di semi di lino al giorno possono essere utili nel trattamento della sindrome dell’occhio secco. Ulteriori ricerche sono necessarie in questo settore.
  • Ingrossamento della prostata un estratto di semi di lino è stato segnalato per migliorare i sintomi del tratto urinario nelle persone con iperplasia prostatica benigna (ingrossamento della prostata). Sono necessari ulteriori studi clinici ben disegnati prima che una conclusione può essere disegnata.
  • Malattia cardiaca i semi di lino possono migliorare le arterie intasate o gli esiti cardiovascolari, basate sulle proprietà antiossidanti e ipolipemizzanti. Negli esseri umani, l’aumento del consumo di ALA possono proteggere contro l’ictus. Tuttavia, l’evidenza è mista. Ulteriori ricerche sono necessarie in questo settore.
  • Ipertensione livelli elevati di ALA nei tessuti grassi possono essere associati ad abbassamento della pressione sanguigna. Le diete integrate con semi di lino hanno abbassato la pressione sanguigna negli studi umani. Tuttavia, la ricerca futura è necessaria in questo settore.
  • Colesterolo alto l’olio di semi di lino ed i semi di lino sono stati segnalati per avere proprietà ipolipemizzanti. Molteplici studi umani su lino hanno avuto risultati contrastanti sul colesterolo. Ulteriori ricerche sono necessarie in questo settore.
  • Intestino irritabile è stato suggerito che i semi di lino (non olio di semi di lino) produce effetti lassativi. Maggiori perdite di feci sono state osservate nei pazienti trattati con semi di lino. Sono necessarie ulteriori ricerche per stabilire l’efficacia e il dosaggio. In dosi elevate, o quando prese senza acqua a sufficienza, semi di lino può causare ostruzione intestinale.
  • Obesità esiste una ricerca limitata sugli effetti dei semi di lino in pazienti obesi. Le prime ricerche evidenziano un mancato beneficio della perdita di peso. I Semi di lino hanno causato una riduzione della fame e un aumento della pienezza. Sono necessarie ulteriori ricerche.
  • La sindrome dell’ovaio policistico i semi di lino sono stati studiati per diversi aspetti della sindrome dell’ovaio policistico, tra cui la resistenza all’insulina, obesità e cambiamenti ormonali, con risultati alterni. Sono necessarie ulteriori ricerche in questo campo.

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