Il ghosting è una modalità relazionale in cui una persona, il “ghoster”, termina una relazione, di amicizia o sentimentale, in modo brusco ed improvviso, senza lasciare alcuna spiegazione sui motivi per cui l’altra persona viene lasciata e senza di fatto dire o fare nulla per lasciare l’altra persona. Il ghoster in pratica sparisce nel nulla, apparentemente senza alcun motivo. Il termine “ghosting” in italiano può essere liberamente tradotto con “sparire come un fantasma” (“ghost” significa “fantasma”). Il ghosting può essere considerato una forma di abuso e di violenza psicologica nei confronti di chi lo riceve. Il ghosting viene applicato soprattutto nell’ambito di una relazione sentimentale, ma può verificarsi in altro tipo di relazione sociale, come tra le amicizie, tra i colleghi e perfino nell’ambito terapeutico. Il ghoster, così come la vittima di ghosting, può essere sia uomo che donna. Il fenomeno è andato aumentando negli ultimi anni grazie all’avvento dei social network, degli smartphone e delle app di messaggistica, che hanno reso le relazioni più superficiali ed “usa e getta” che mai. In un momento storico in cui le persone si interfacciano tra loro grazie alla tecnologia disponibile su larga scala, il “ghostare” altre persone è una azione molto semplice, dal momento che permette di interrompere la comunicazione con la vittima in modo estremamente rapido ed efficace, ad esempio “bloccandola” su app di messaginging come WhatsApp o Telegram, o bloccando il suo numero o i profili sui vari social network. A volte il ghoster può “riapparire”, facendosi risentire senza alcun motivo apparente: tale fenomeno prende il nome di “zombieing“. Lo “zombie” può tornare ad “orbitare” attorno alla vittima, con una pratica chiamata “orbiting“.
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Perché il ghoster si comporta così?
Il ghoster probabilmente non conosce – o è convinto di non conoscere – altre modalità relazionali sane e funzionali per interrompere una relazione. La sparizione consente al ghoster di non provare quella che è la sofferenza dell’altro nel momento in cui si decide di chiudere una storia, quindi agisce per un desidero di auto-protezione. Il ghoster può avere uno stile di attaccamento evitante e non tollera un legame di dipendenza forte e intenso. Il ghoster può decidere di abbandonare la relazione prima di essere abbandonati a sua volta: questo gli consente – apparentemente – di mantenere il controllo sulla relazione, sulle proprie emozioni, sull’altro e su ciò che accade intorno a sé stessi. Il ghoster è generalmente una persona insicura e dotata di bassa autostima. In altri casi il ghoster è semplicemente egoista, opportunista, calcolatore e dotato di scarsa empatia: vede i rapporti umani e le persone come oggetti da sfruttare a proprio piacimento. Non di rado l’uomo o la donna ghoster hanno tratti narcisisti di personalità.
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Conseguenze nella vittima
La vittima di ghosting vede improvvisamente interrotta unilateralmente ogni possibile modalità comunicativa e ogni tentativo di ricontatto con una persona che, in alcuni casi, riteneva significativa nel suo sistema di relazione. L’essere ghostati è doloroso sia perché tale perdita può rappresentare un trauma in sé, ma anche a causa delle modalità di interruzione del rapporto, brusche e senza spiegazioni, nella maggioranza dei casi senza alcun prodromo capace di presagire una fine così precipitosa della relazione. Attraverso il ghosting si comunica all’altro che non si esiste più per lui e indirettamente si comunica di fatto anche che la relazione appena interrotta era talmente poco importante da non dover richiedere neanche spiegazioni in caso di chiusura. La relazione in pratica appare come “mai esistita”: ciò è traumatico per la vittima, anche perché il tutto è molto vago e ben poco definito, quindi lascia la persona in uno stato di profondo disorientamento e di importenza, con la sensezione che l’altra persona, così come è sparita senza motivo, possa riapparire senza motivo. Il fenomeno del ghosting genera un paradosso perché per la vittima, nonostante la relazione sia interrotta, essa “si intensifica”: chi subisce il ghosting non comprende perché il rapporto si sia concluso e perché si sia concluso con queste modalità, e ciò può portarlo a legarsi ancora di più alla relazione “fantasma” e all’ex partner. Diventa infatti per lui un fatto di vitale impoertanza cercare di capire il perché di quanto avvenuto per non rimanere più soli con i propri dubbi, i propri sensi di colpa e i propri pensieri, e – in ultima analisi – per comprendere i propri errori e – risolvendoli – tornare con l’ex partner. Il ghosting rappresenta una vera e propria ferita emotiva. Nei casi più gravi, a causa del ghosting e del dolore che esso ha generato, la vittima potrebbe aver bisogno di un supporto da parte di uno psicoterapeuta.
Se credi di essere intrappolato o intrappolata in una relazione tossica o che tu sia o sia stata vittima del ghoster, prenota subito la tua visita e, grazie a colloqui riservati, ti aiuterò a gestire ed a superare questa situazione.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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