Comprano banane al supermercato: centinaia di ragni velenosi gli invadono casa

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma BANANE RAGNI SUPERMERCATO CASA Riabilitazione Nutrizionista Medicina Estetica Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Pressoterapia Linfodrenaggio PeneNon è una leggenda, è successo davvero: comprare delle banane al supermercato e ritrovarsi la casa infestata da centinaia di piccoli ragni brasiliani in poche ore. È un incubo quello che stanno vivendo Ashley Gamble, 28 anni, la moglie Sophia Newcombe, 26, e le loro due bimbe Isla Rose, due anni, e Amelia Lily, tre settimane, costretti ad abbandonare la loro casa infestata un piccolo esercito di ragni velenosi: un loro morso può uccidere in due ore e il loro veleno può causare un’erezione che può durare fino a quattro ore.

Un bozzolo bianco su una banana

La famiglia inglese era appena tornata a casa dalla spesa ad un supermarket della catena Asda quando è scoppiato il caos. Sophia stava sistemando la spesa quando ha notato un bozzolo bianco su una banana. In preda al panico ha lanciato la frutta a terra: quando Ashley ha ripreso il casco in mano si è accorto che centinaia di piccoli ragni continuavano a farsi strada sul pavimento della cucina infestando ogni angolo della casa. «Le uova si erano schiuse – ha raccontato l’uomo a The Sun – Ho afferrato l’aspirapolvere e ho cercato di acchiappare più ragni possibile, ma scappavano ovunque. Sofia era pietrificata. A quel punto ho preso la mia famiglia e l’ho portata fuori. Poi ho chiamato una società che si occupa di disinfestazione, ma mi hanno detto di contattare Asda per il finanziamento della fumigazione».

La casa invivibile

Da quel momento i ragni hanno preso possesso della casa; la sfortunata famiglia ora vive a casa dei genitori di Ashley e non ha alcuna intenzione di mettere piede in quell’appartamento se prima ogni piccolo ragnetto non sarà fatto fuori: «Quando sono andato a lamentarmi da Asda, la mia casa era piena di ragni e al supermercato mi hanno offerto solo un rimborso per le banane – ha continuato l’uomo – Un impiegato mi ha detto di stare tranquillo perché sarebbero morti presto. Dopo mi hanno chiesto di portare la banana incriminata in un sacchetto di plastica: ho avuto l’impressione che pensassero che volessi prenderli in giro. Oltre il danno, dunque, ho dovuto subire anche la beffa. La fumigazione costa e io non ho i soldi per farla. D’altronde non posso rischiare di tornare in casa con le bimbe: se può uccidere un uomo, figuriamoci una neonata di tre settimane. Asda ha infestato la mia casa con i ragni perché non ha controllato i suoi prodotti correttamente e ora non è disposta a dare una mano. Mi hanno detto che ci vorranno giorni per eseguire l’indagine e chissà quando potremo rientrare. Quello che ci è successo è semplicemente disgustoso».

La possibilità di trovare un ragno è bassa

Asda ha parlato di un fatto estremamente raro e si è scusata per quanto accaduto alla famiglia: «Siamo in contatto con il signor Gamble e vorremmo assicurare tutti i nostri clienti che questo tipo di incidente è estremamente raro. Tutte le nostre banane vengono lavate prima di essere trasportate nel Regno Unito e ogni singolo pezzo di frutta viene controllato manualmente. Vendiamo un miliardo di banane ogni anno e la possibilità di trovare un ragno è incredibilmente bassa. Ci scusiamo per i disagi causati e manterremo aggiornato il signor Gamble sui risvolti della nostra indagine».

Articolo di Federica Macagnone su www.ilmattino.it

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Il bambino che sopravvisse all’incidente aereo e alla morte dei genitori

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO AEROPLANO AEREO INCIDENTE CIELONorman Ollestad Jr all’epoca dei fatti aveva appena 11 anni, e quel 19 febbraio 1979 stava volando con sua padre su un piccolo aeroplano verso Big Bear Mountain per ritirare un trofeo vinto il giorno prima. Purtroppo il Cessna sul quale stavano viaggiando venne travolto da una tempesta e si schiantò in montagna a circa 2.600 metri di altezza. Il padre di Ollstad e il pilota dell’aereo morirono sul colpo: gli unici superstiti erano il bambino e Sandra, la sua matrigna, che aveva una spalla lussata e aveva preso un colpo in testa. Il bambino, che non aveva nemmeno un paio di guanti, ma era dotato di un incredibile spirito di sopravvivenza, ha iniziato quindi la discesa portando con sé Sandra, che ad un certo punto scivolò e cadde nel vuoto davanti agli occhi di Ollestad. Nonostante questa ulteriore perdita scioccante il bambino non si perse perdere d’animo e continuò la discesa, che è durata in tutto 9 ore. Alla fine Norman riuscì a salvarsi: davvero un bambino in gamba!

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Il primo caso al mondo di eutanasia su un minore: la mia risposta al cardinale Bagnasco

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO OSPEDALE ANAMNESI ESAME OBIETTIVO SEMEIOTICA FONENDOSCOPIO ESAME (3)Come riportato dal quotidiano fiammingo Het Nieuwsblad, in Belgio si è verificato il primo caso di eutanasia su minore al mondo grazie ad una legge del 2014 che lo consente. Il minore malato terminale sul quale è stata praticata l’eutanasia aveva diciassette anni e soffriva da tempo di dolori fisici atroci e insopportabili, in attesa solo di morire. I dottori hanno usato dei sedativi per indurre il coma come parte del processo. Appresa la notizia, il presidente della Cei – il cardinale Angelo Bagnascoha replicato: “Ci addolora e ci preoccupa: la vita è sacra e deve essere accolta, sempre, anche quando questo richiede un grande impegno”.

La mia umile risposta al cardinale, è la seguente:

Anche le scelte individuali sono sacre, e sono sicuro che i genitori del ragazzo non abbiano affatto preso a cuor leggero la decisione di dare al proprio figlio la morte. Per arrivare a questa soluzione i genitori ed il malato avranno fatto delle sofferte considerazioni, che né io né lei conosciamo e neanche dobbiamo sapere. Spero che né lei, né i suoi cari, si dovranno mai trovare in una condizione di dolore fisico insopportabile, con una malattia terminale, senza alcuna cura possibile, in attesa della morte. Vedrei a quel punto se lei dovesse o no rimanere della stessa idea. Inoltre la legge prevede esplicitamente che il richiedente stia subendo dolori fisici gravissimi non attenuabili in alcun modo e con nessuna speranza di vita, ovvero stia vivendo con lenta ed atroce agonia in attesa di morire tra dolori ancor più atroci: una vera tortura fisica e psicologica. Sostanzialmente chi dice che la vita deve essere vissuta in questa maniera senza possibilità di uscirne, è in un certo senso favorevole a far vivere ad una persona, anche minorenne, una vita di torture fisiche e psicologiche.

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Medicina OnLine ringrazia tutti i suoi lettori!

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma GRAZIE LETTORI SITO BLOG FACEBOOK Riabilitazione Nutrizionista Dieta Medicina Estetica Cavitazione Radiofrequenza Pene Ecografia Seno Pulsata  Macchie Pressoterapia Linfodren.jpgE’ stato un periodo di grandi cambiamenti qui a Medicina OnLine. Per prima cosa l’indirizzo è cambiato, diventando medicinaonline.co; anche la grafica del sito è stata completamente rinnovata per rendere la lettura più agile e snella, soprattutto su tablet e smartphone. Quello che però non sono cambiati sono i contenuti: scritti con passione e amore per la scienza dal sottoscritto ed il suo Staff.
Abbiamo superato i 1500 articoli, abbiamo totalizzato 6 milioni e mezzo di pagine lette e la nostra pagina Facebook è arrivata a quasi 9000 like: degli ottimi risultati che non avremmo mai raggiunto se non ci foste stati voi a leggerci.

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Stupra una ragazza: “Pensavo piangesse per il mio pene troppo grosso”

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma STUPRA PENE TROPPO GROSSO Riabilitazione Nutrizionista Medicina Estetica Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Pressoterapia Linfodrenaggio Pene Vagin.jpgUn agente di cambio di 26 anni, sotto l’effetto di alcol e droghe, ha stuprato una donna di 29 anni. Daniel Green, questo il suo nome, è inglese ed è stato condannato a sei anni di prigione per la violenza. Questa storia ha avuto un clamoroso risalto nel Regno Unito soprattutto per quanto affermato dallo stupratore nel corso della difesa in tribunale. Green, infatti, ha ammesso di aver notato che durante l’atto sessuale la donna piangeva, ma ha detto che credeva che le lacrime fossero dovute alle “eccessive dimensioni” del suo pene. Il giovane ha dichiarato: “Stavo ballando tra i tavoli, quando mi sono accorto di questa ragazza che dormiva sotto una scrivania. Mi ha detto che non aveva soldi per il taxi che l’avrebbe dovuta portare a casa”, ha raccontato Continua a leggere

Queste NON sono due bambine, in realtà sono…

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma Bambole Russe Michael Zajkov Blog 01.jpgBellissimi occhi azzurri e capelli biondi, quelle che vedete in foto sembrano due bambine molto graziose. Eppure nascondono un incredibile – e per certi versi spaventoso – segreto che è difficile da credere. Quelle che vedete in foto sono in realtà… bambole! Sono state costruite dall’artista russo Michael Zajkov. È talmente bravo nel suo lavoro che le sue creazioni sono fin troppo realistiche, talmente perfette (anche nel corpo, come sottolinea la precisione maniacale perfino dei seni e degli organi genitali) da sembrare degli esseri umani in miniatura e il risultato è assolutamente da brividi.

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Giovani donne

Guardando negli occhi i soggetti che crea, le persone sentono crescere dentro sentimenti contrastanti, di disturbo e di fascino: l’unica cosa che si può dire con certezza è che non si può rimanere indifferenti, guardandole con la paura che sbattano le palpebre da un momento all’altro. I suoi soggetti preferiti sono giovani adolescenti, specie di sesso femminile e con caratteristiche fisiche eteree. Nella galleria qui sotto ci sono moltissime sue creazioni eccezionali, prese dal suo account Instagram.

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Charlie Hebdo scherza sui morti del terremoto con una vignetta choc

Dott Emilio Alessio Loiacono CHARLIE HEBDO SEISME A ITALIENNE VIGNETTA DISEGNO ILLUSTRAZIONE SATIRA SCOSSA TERREMOTO EPICENTRO ROMA RIETI PERUGIA MAGNITUDO 5.5 LAZIO TOSCANA UMBRIA CENTRO ITALIA SISMOGRAFO Morti Vittime Preghiera Pensiero.jpgL’ho scoperto poco fa e ho provato un senso di disagio che non è ancora passato. Charlie Hebdo, il periodico settimanale satirico francese diventato famoso per l’attentato del 7 gennaio 2015 in cui persero la vita dodici persone, ha pubblicato una illustrazione sul terremoto italiano di Accumoli del 24 agosto.

Il sangue raffigurato come sugo di pomodoro, i morti sepolti dalle macerie disegnati come tanti strati di lasagne. Non è piaciuta a nessuno questa vignetta, generando subito un’ondata di indignazione collettiva, non solo in Italia, che è esplosa sui social contro il mensile francese.

“Sisma all’italiana” è il titolo della vignetta che appare sull’ultima pagina del numero uscito il 31 agosto, quando tutta Italia stava ancora piangendo i morti. Il disegno, firmato dal vignettista Felix, vorrebbe interpretare in salsa “ironica” il dramma che ha colpito il Paese, con quasi 300 morti, interi paesi rasi al suolo e migliaia di sfollati. Un ferito insanguinato con la didascalia “Penne al pomodoro”, un’altra con quella “Penne gratinate”, i corpi sepolti con la scritta “Lasagne”. E’ solo una delle tante vignette che appaiono nell’ultima pagina del periodico, tradizionalmente intitolata “Le altre possibili copertine”. Nella stessa pagina anche una freddura che recita: «Non si sa se il terremoto abbia urlato Allah Akbar prima di colpire».

Capisco che satira e black humor sono per definizione irriverenti e non devono fermarsi di fronte alle tragedie, altrimenti sarebbero altre cose. Per coerenza dovrei lasciare correre, però stavolta penso ai bambini morti, agli orfani, alle intere famiglie distrutte, alle vite annientate in un attimo e davvero non ce la faccio ad essere coerente e lo devo dire: questa vignetta è raccapricciante.

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Tarzan esiste davvero: ecco l’uomo che ha vissuto 40 anni nella giungla

medicina-online-dott-emilio-alessio-loiacono-medico-chirurgo-roma-uomo-40-anni-giungla-tarzan-riabilitazione-nutrizionista-medicina-estetica-cavitazione-radiofrequenza-ecografia-pulsata-macchie-capilAppena a tre anni fa Ho Van Lang non aveva idea che la Terra fosse rotonda, né aveva mai visto il mare o utilizzato il denaro. E anche il sesso, per lui, era un mistero. Eppure, quest’uomo di 43 anni, è riuscito a sopravvivere isolato nel cuore della giungla. Lo chiamano il Tarzan del Vietnam e oggi Lang è tornato nella foresta più remota per raccontare come ha vissuto l’altra vita, lontano dalla civiltà. Dopo l’8 agosto del 2013, giorno del suo ritrovamenti, la sua storia fece il giro del mondo. Nel 1971 il padre Ho Van Tahnh, in piena guerra contro il Vietnam, prese suo figlio di un anno e scappò via dal villaggio. La loro casa era stata bombardata e il padre, credendo la moglie e altri suoi due figli morti, decise di fuggire e isolarsi nella foresta della regione centrale di Quang Ngai.Insieme, hanno trascorso oltre 40 anni: vivevano in una capanna di legno, procacciandosi il cibo con la caccia. Per più di quattro decadi, i due hanno pensato che la guerra fosse ancora in corso, senza sapere che era finita. Ogni tanto incontravano altri esseri umani, quando si spingevano sulle alture, e la leggenda dei due uomini cominciò a circolare. Tri, uno dei due figli creduto morto e in realtà sopravvissuto, cominciò a cercarli, finché il governo vietnamita, con una spedizione di 20 uomini, li andò a ”prendere” offrendo loro una casa in un villaggio vicino.

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Ormai la vita di Lang e quella di suo padre, oggi 86enne, è totalmente cambiata: benvenuti nella civiltà. Adesso Lang coltiva i campi con il fratello Tri e si dice felice, anche se, come il padre, ha nostalgia per la giungla. Ma come ha fatto quest’uomo a sopravvivere così a lungo? Come ha vissuto? Cosa ha provato? Domande cui Alvaro Cerezo, managing director dell’agenzia specializzata in viaggi estremi Docastaway, ha provato a rispondere. Pochi mesi fa, durante un viaggio in Vietnam, è riuscito a incontrare Lang e con lui è tornato nella giungla dove hanno passato cinque giorni insieme. Cerezo ha scoperto così i segreti di questo Mowgli vissuto come fosse nelle preistoria. Camminando e parlando con lui ha avuto la sensazione di confrontarsi con “un uomo che ha dei comportamenti da bambino, che non ha il concetto di tempo, che non conosce le fonti di energia” ma che “capendo la natura, si è salvato”. Per vivere Yang e Lang cambiavano spesso capanna, – ha scoperto ad esempio Cerezo – adattandosi fra pianure e montagne, e sempre vicino a fonti d’acqua. Mangiavano di tutto: frutta, verdura, miele, ananas, foglie “ma anche scimmie, serpenti, rane e pesci catturati con le mani, i suoi preferiti”. ”Mentre era con me – racconta – Lang ha mangiato un pipistrello come se fosse una oliva”.

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Lang ha raccontato a Cerezo di aver posseduto almeno 20 pezzi di stoviglie “fatte con pezzi di bombe trovati nella giungla. Pentole, vasi, piatti e posate realizzati con parti di un elicottero americano”. Per comunicare padre e figlio parlavano in un dialetto Cor e nel contare il giovane Tarzan sapeva arrivare fino a 10, i numeri successivi erano quantificati come “più di 10”. Indossavano sempre abiti fatti con fibra di corteccia e anche delle giacche, sempre di fibra, per proteggersi dal freddo: avevano perfino un ombrello costruito con foglie e guscio di tartaruga.Tenevano sempre vivo un fuoco acceso con due pietre, le fiamme usate contro serpenti e zanzare e per tenere lontani i temuti centopiedi. Ma la giungla per padre e figlio, ha spiegato Lang, non non è mai stata una minaccia. Piuttosto lo era l’uomo con la deforestazione: motivo per cui i due si sono spostati sempre più in alto nelle montagne, isolandosi ancora di più. Se Lang aveva idea di se stesso, era soltanto grazie agli specchi d’acqua. Non conosceva le malattie: in più di 40 anni ha sofferto solamente di mal di stomaco. Sapeva della morte ma rifiutava il concetto, credeva in un Dio immaginando però che la Luna fosse stata creata dall’uomo.

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Suo padre gli aveva parlato degli aerei e di altri oggetti del mondo civilizzato, ma mai delle donne. “Non ha mai avuto desiderio sessuale o istinto riproduttivo – spiega Cerezo – anche se ora, dopo tre anni nella civilizzazione, dice che vorrebbe un figlio. Ma è improbabile che capisca, è asessuato. Fa ancora fatica a distinguere i maschi dalle femmine”. Quando è stato portato al villaggio con il padre malato (che si rifiutava di credere nella fine della guerra e che Tri fosse suo figlio), Lang è salito per la prima volta su un’auto e ha visto la prima strada. Non capiva come gli animali potessero essere domestici, considerati “amici”. Era stupefatto dalle lampadine. E’ stato uno shock assoluto, come atterrare su “un altro pianeta”. Ma ora Lang sta imparando a godere di una nuova libertà e a conoscere il mondo civilizzato: sulla sua storia Cerezo ha deciso di fare un documentario, di cui è già pronto il trailer, che uscirà queste estate. Potrebbe essere trasmesso in tv e questo per il Tarzan vietnamita sarà un problema: non riesce a capire “come le persone possano stare dentro una scatola”, figuriamoci vedendosi incastrato lì dentro.

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