Non è una leggenda, è successo davvero: comprare delle banane al supermercato e ritrovarsi la casa infestata da centinaia di piccoli ragni brasiliani in poche ore. È un incubo quello che stanno vivendo Ashley Gamble, 28 anni, la moglie Sophia Newcombe, 26, e le loro due bimbe Isla Rose, due anni, e Amelia Lily, tre settimane, costretti ad abbandonare la loro casa infestata un piccolo esercito di ragni velenosi: un loro morso può uccidere in due ore e il loro veleno può causare un’erezione che può durare fino a quattro ore.
Un bozzolo bianco su una banana
La famiglia inglese era appena tornata a casa dalla spesa ad un supermarket della catena Asda quando è scoppiato il caos. Sophia stava sistemando la spesa quando ha notato un bozzolo bianco su una banana. In preda al panico ha lanciato la frutta a terra: quando Ashley ha ripreso il casco in mano si è accorto che centinaia di piccoli ragni continuavano a farsi strada sul pavimento della cucina infestando ogni angolo della casa. «Le uova si erano schiuse – ha raccontato l’uomo a The Sun – Ho afferrato l’aspirapolvere e ho cercato di acchiappare più ragni possibile, ma scappavano ovunque. Sofia era pietrificata. A quel punto ho preso la mia famiglia e l’ho portata fuori. Poi ho chiamato una società che si occupa di disinfestazione, ma mi hanno detto di contattare Asda per il finanziamento della fumigazione».
La casa invivibile
Da quel momento i ragni hanno preso possesso della casa; la sfortunata famiglia ora vive a casa dei genitori di Ashley e non ha alcuna intenzione di mettere piede in quell’appartamento se prima ogni piccolo ragnetto non sarà fatto fuori: «Quando sono andato a lamentarmi da Asda, la mia casa era piena di ragni e al supermercato mi hanno offerto solo un rimborso per le banane – ha continuato l’uomo – Un impiegato mi ha detto di stare tranquillo perché sarebbero morti presto. Dopo mi hanno chiesto di portare la banana incriminata in un sacchetto di plastica: ho avuto l’impressione che pensassero che volessi prenderli in giro. Oltre il danno, dunque, ho dovuto subire anche la beffa. La fumigazione costa e io non ho i soldi per farla. D’altronde non posso rischiare di tornare in casa con le bimbe: se può uccidere un uomo, figuriamoci una neonata di tre settimane. Asda ha infestato la mia casa con i ragni perché non ha controllato i suoi prodotti correttamente e ora non è disposta a dare una mano. Mi hanno detto che ci vorranno giorni per eseguire l’indagine e chissà quando potremo rientrare. Quello che ci è successo è semplicemente disgustoso».
La possibilità di trovare un ragno è bassa
Asda ha parlato di un fatto estremamente raro e si è scusata per quanto accaduto alla famiglia: «Siamo in contatto con il signor Gamble e vorremmo assicurare tutti i nostri clienti che questo tipo di incidente è estremamente raro. Tutte le nostre banane vengono lavate prima di essere trasportate nel Regno Unito e ogni singolo pezzo di frutta viene controllato manualmente. Vendiamo un miliardo di banane ogni anno e la possibilità di trovare un ragno è incredibilmente bassa. Ci scusiamo per i disagi causati e manterremo aggiornato il signor Gamble sui risvolti della nostra indagine».
Articolo di Federica Macagnone su www.ilmattino.it
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Norman Ollestad Jr all’epoca dei fatti aveva appena 11 anni, e quel 19 febbraio 1979 stava volando con sua padre su un piccolo aeroplano verso Big Bear Mountain per ritirare un trofeo vinto il giorno prima. Purtroppo il Cessna sul quale stavano viaggiando venne travolto da una tempesta e si schiantò in montagna a circa 2.600 metri di altezza. Il padre di Ollstad e il pilota dell’aereo morirono sul colpo: gli unici superstiti erano il bambino e Sandra, la sua matrigna, che aveva una spalla lussata e aveva preso un colpo in testa. Il bambino, che non aveva nemmeno un paio di guanti, ma era dotato di un incredibile spirito di sopravvivenza, ha iniziato quindi la discesa portando con sé Sandra, che ad un certo punto scivolò e cadde nel vuoto davanti agli occhi di Ollestad. Nonostante questa ulteriore perdita scioccante il bambino non si perse perdere d’animo e continuò la discesa, che è durata in tutto 9 ore. Alla fine Norman riuscì a salvarsi: davvero un bambino in gamba!
Come riportato dal quotidiano fiammingo Het Nieuwsblad, in Belgio si è verificato il primo caso di eutanasia su minore al mondo grazie ad una legge del 2014 che lo consente. Il minore malato terminale sul quale è stata praticata l’eutanasia aveva diciassette anni e soffriva da tempo di dolori fisici atroci e insopportabili, in attesa solo di morire. I dottori hanno usato dei sedativi per indurre il coma come parte del processo. Appresa la notizia, il presidente della Cei – il cardinale Angelo Bagnasco – ha replicato: “Ci addolora e ci preoccupa: la vita è sacra e deve essere accolta, sempre, anche quando questo richiede un grande impegno”.
E’ stato un periodo di grandi cambiamenti qui a Medicina OnLine. Per prima cosa l’indirizzo è cambiato, diventando
Un agente di cambio di 26 anni, sotto l’effetto di alcol e droghe, ha stuprato una donna di 29 anni. Daniel Green, questo il suo nome, è inglese ed è stato condannato a sei anni di prigione per la violenza. Questa storia ha avuto un clamoroso risalto nel Regno Unito soprattutto per quanto affermato dallo stupratore nel corso della difesa in tribunale. Green, infatti, ha ammesso di aver notato che durante l’atto sessuale la donna piangeva, ma ha detto che credeva che le lacrime fossero dovute alle “eccessive dimensioni” del suo pene. Il giovane ha dichiarato: “Stavo ballando tra i tavoli, quando mi sono accorto di questa ragazza che dormiva sotto una scrivania. Mi ha detto che non aveva soldi per il taxi che l’avrebbe dovuta portare a casa”, ha raccontato
Bellissimi occhi azzurri e capelli biondi, quelle che vedete in foto sembrano due bambine molto graziose. Eppure nascondono un incredibile – e per certi versi spaventoso – segreto che è difficile da credere. Quelle che vedete in foto sono in realtà… bambole! Sono state costruite dall’artista russo Michael Zajkov. È talmente bravo nel suo lavoro che le sue creazioni sono fin troppo realistiche, talmente perfette (anche nel corpo, come sottolinea la precisione maniacale perfino dei seni e degli organi genitali) da sembrare degli esseri umani in miniatura e il risultato è assolutamente da brividi.



















L’ho scoperto poco fa e ho provato un senso di disagio che non è ancora passato. Charlie Hebdo, il periodico settimanale satirico francese diventato famoso per l’
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