Propoli: controindicazioni, gravidanza ed alternative per vegani

MEDICINA ONLINE FARMACO FARMACIA AEROSOL ASMA PHARMACIST PHOTO PIC IMAGE PHOTO PICTURE HI COMPRESSE INIEZIONE SUPPOSTA PER OS INTRAMUSCOLO PRESSIONE DIABETE CURA TERAPIA FARMACOLOGICA EFFETTI COLLATERALI CONTROINDICAZIONILa propoli è una sostanza resinosa vegetale che le api raccolgono dalle gemme e dalla corteccia delle piante ed utilizzano per rivestire tutte le superfici interne dell’alveare, i favi e le pareti dell’arnia. Viene usata come integratore, grazie alle sue qualità antinfiammatorie, antivirali ed antibatteriche.

Alternative vegetali

Essendo la propoli un prodotto di origine animale, i vegani non la usano. Le alternative vegetali alla propoli sono molte e diverse a seconda del Continua a leggere

Trans allatta bimbo al seno: primo caso al mondo

MEDICINA ONLINE LATTE MILM MATERNO ALLATTAMENTO SENO MAMMELLA CAPEZZOLO AREOLA BIMBO BAMBINO NEONATO LATTANTE GRAVIDANZA MATERNITA INCINTAGrazie ad una specifica terapia ormonale specifica una trans statunitense è riuscita ad allattare il figlio avuto dalla compagna: è la prima volta che succede al mondo. L’evento sensazionale è stato descritto sulla rivista Transgender Health.

La storia

La paziente 30enne si è presentata al Center for Transgender Medicine and Surgery del Mount Sinai Hospital di New York affermando che la compagna non voleva Continua a leggere

Integratore di Ossitocina: effetti dell’ormone dell’amore

MEDICINA ONLINE FOOD SUPPLEMENT INTEGRATORE ALIMENTARE RUGHE PELLE VITAMINE MINERALI MULTI TERMOGENICO GRASSO DIMAGRIRE ALFA LIPOICO FARMACO ASPIRINA TACHIPIRINA PER OS ASSUNZIONE BOCCA GIRL DONNA RAGAZZA BIONDA WALLPAPERL’ossitocina (anche chiamata “oxitocina” o “OXT”) è un ormone peptidico di 9 amminoacidi prodotto dai nuclei ipotalamicisopraottico (principalmente) e paraventricolare e secreto nella neuroipofisi. L’ossitocina è un antagonista della acetilcolina, che a livelli alti può risultare tossica e indurre comportamenti aggressivi. Le donne possiedono in media il 30% in più di ossitocina degli uomini, fatto che determina un generale maggior attaccamento della madre alle prole, rispetto al padre. A seguito di esperimenti sugli animali (Panskepp, 1998) si è visto che iniezioni di ossitocina nel cervello dei topi femmine creavano un comportamento materno in femmine non gravide, gli inibitori dell’ossitocina portavano invece a dimenticarsi dei piccoli se si allontanano. Ugualmente nei maschi bassi livelli di ossitocina provocano amnesia sociale e chi è privo del gene codificante presenta aggressività, indifferenza al distacco dalla madre e assenza di attaccamento sociale.

Parto ed allattamento

L’azione principale dell’ossitocina è quella di stimolare le contrazioni della muscolatura liscia dell’utero, importantissime durante il parto naturale. Nell’ultimo periodo della gravidanza la responsività dell’utero all’ossitocina aumenta notevolmente e l’ormone esercita un ruolo importante nell’inizio e nel mantenimento del travaglio e del parto. Altro fondamentale ruolo è quella di stimolo delle cellule dei dotti lattiferi delle mammelle. In tal modo l’ossitocina provoca una contrazione delle cellule muscolari e la secrezione del latte. Ciò avviene in risposta allo stimolo della poppata.

Durante il parto

Durante il parto l’utero ha un aumento di recettori dell’ossitocina indotto dagli estrogeni e sviluppa la sua massima sensibilità all’ossitocina. Al momento del parto il fondo uterino espleta la funzione di pacemaker e induce delle contrazioni regolari e coordinate che giungono alla cervice. L’ormone esogeno viene utilizzato per indurre o aumentare il travaglio in caso di scarsa funzionalità della muscolatura uterina, previa amnioressi: in caso di membrane integre si preferisce il dinoprostone. Dosi elevate di ossitocina esogena interferiscono col flusso ematico attraverso la placenta e possono determinare ipossia del feto e morte.

“Ormone dell’amore”

L’ossitocina, è noto al grande pubblico anche con l’accattivante nome di “ormone dell’amore” poiché viene prodotta dal nostro organismo in diverse situazioni collegate ai rapporti affettivi. La concentrazione di ossitocina nel sangue aumenta sia negli uomini che nelle donne, ad esempio, quando ci scambiamo effusioni col nostro partner. Alti livelli di ossitocina sono generalmente correlati inoltre ad alti livelli di autostima ed al buon umore. Oltre alle funzioni importantissime durante il parto – prima elencate – l’ossitocina aumenta in varie occasioni: quando i genitori coccolano il neonato, nel momento in cui la mamma allatta il figlio, nelle effusioni fra gli innamorati e durante l’orgasmo. Secondo alcuni l’ossitocina è la molecola alla base delle coppie che “durano” di più, resistendo a litigi ed incomprensioni.

Ossitocina e sessualità 

La produzione di ossitocina aumenta con la stimolazione tattile di seno, capezzolo e clitoride, inoltre stimola la prolattina e la liberazione di dopamina durante l’orgasmo che risulta più intenso. Aumenti dell’ossitocina sono generalmente collegati ad una maggiore intesa e soddisfazione sessuale, sia nell’uomo che nella donna.

Il miglio integratore alimentare di ossitocina

Il miglior integratore alimentare per aumentare il livelli di ossitocina, scelto dal nostro Staff di esperti, è questo: http://amzn.to/2rrHyHz

Altri integratori molto utili per il tuo benessere psico-fisico, sono i seguenti:

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Quando il bambino inizia a mangiare da solo autonomamente?

MEDICINA ONLINE BIMBO SVEZZAMENTO LATTE ARTIFICIALE ALLATTAMENTO SENO BAMBINO NEWBORN BABY NEONATO LATTANTE GATTONARE CARPONARE CAMMINARE PARLARE BENE PRIMA PAROLA SCALCIARE PARLARE MASCHIO FEMMINA DIFFERENZA AIUTOMolti genitori, quando il loro bambino inizia a star seduto sul seggiolone e ad interessarsi alla manipolazione del cibo e agli oggetti ad esso collegati, si interrogano sul dubbio se esista o no un’età ideale in cui si debba o possa insegnare ad un bimbo a mangiare da solo. No, come per molte altre attività, vedi il camminare, molto dipende dai segnali che il bimbo stesso dà: è molto curioso nei confronti del cibo o lo accetta passivamente? Riesce ad afferrare bene le posate o i pezzetti piccoli di cibo usando ad esempio due dita a mo’ di pinza?

Svezzamento: dai sei mesi ad un anno di età circa

Fin dallo svezzamento è importante permettere al bambino di conoscere il cibo, sia assaggiandone molte varietà a piccoli bocconcini, ma permettendogli anche di manipolare il cibo, portarselo alla bocca da solo (e inevitabilmente combinando qualche disastro, questo mettetelo in conto). E’ normale a questa età portare tutto alla bocca e fare conoscenza di ogni oggetto, che sia o meno commestibile, mediante l’olfatto e il gusto. Ad un bimbo di sei mesi normalmente si permette di esplorare gli oggetti mettendoli in bocca, anzi gli si propongono dei giochi che servono proprio a questo, allo stesso modo, e a maggior ragione, non dobbiamo vietargli di farlo col cibo, portandolo alla bocca con le mani, pasticciandolo e sporcandosi. Facendo così, il bambino svilupperà un buon rapporto col cibo e col proprio corpo e imparerà ad assaggiare di tutto. Per quel che riguarda l‘uso delle posate nei bimbi piccoli, per far loro prendere confidenza, iniziate a dargli in mano un cucchiaino e poi verso l’anno una forchettina per bambini, magari mentre lo imboccate voi con un’altra. A 9 mesi il bambino sa tenere il biberon con le mani, portarlo alla bocca e toglierlo quando ha finito. Se gli viene dato un biscotto lo succhia con piacere ma si sporca parecchio. Quindi il primo consiglio quindi è quello di lasciare il bambino libero di mangiare con le mani, manipolare il cibo, annusarlo e portarlo alla bocca. Una serie di azioni che il bambino può fare sin da subito, sin dalle prime fasi dello svezzamento.
Poi si può offrire al bambino un cucchiaino morbido con il quale può provare a prendere il cibo e portarlo alla bocca.

Dai 12 ai 18 mesi

Verso l’anno ma anche un po’ più tardi se non lo vedete pronto, se il bambino è molto lento a mangiare e si distrae facilmente, potete lasciarlo fare da solo per la prima metà del pasto e imboccarlo successivamente. Sperticatevi in lodi e complimenti quando riesce a portare correttamente un boccone in bocca da solo. Verso i 18 mesi, il bambino, specie nei confronti della mamma, vorrà far da sé affermando la sua autonomia, spesso in malo modo, non per niente questa fase viene denominata quella dei “terribili 2 anni”.

Dai 18 ai 36 mesi

In questa stupenda fase (per quel che riguarda le scoperte) il bambino riconosce il proprio posto all’interno della famiglia, ne acquisisce le regole. Continua però la ricerca dell’autonomia, infatti vi accorgerete che vorrà fare “tutto da solo”. A due anni un bambino di solito mangia da solo, tiene il bicchiere con una sola mano e non si sporca quasi più. Ogni tanto può chiedere di essere imboccato, ma in realtà è più una coccola o una richiesta di attenzione che reale difficoltà. Verso i due anni e mezzo inizia ad utilizzare la forchetta ed infila correttamente i bocconi in bocca.

A tre anni ormai dovrebbe stare correttamente a tavola

Se ad esempio, pur conoscendo l’uso delle posate si ostina a mangiare con le mani, cercate di togliere questa “cattiva abitudine” con gentile fermezza, altrimenti continuerà perché è più comodo chissà per quanto.

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Quando iniziare lo svezzamento dopo latte artificiale e allattamento al seno

MEDICINA ONLINE BIMBO SVEZZAMENTO LATTE ARTIFICIALE ALLATTAMENTO SENO BAMBINO NEWBORN BABY NEONATO LATTANTE GATTONARE CARPONARE CAMMINARE PARLARE BENE PRIMA PAROLA SCALCIARE  PARLARE MASCHIO FEMMINA DIFFERENZA AIUTO.jpgCosa significa “svezzamento”?

Un bimbo prende il nome di “lattante” nel periodo variabile che inizia col 29° giorno dopo il parto e termina  con lo “svezzamento“. Lo svezzamento (anche chiamato “divezzamento” o ancora “alimentazione complementare”) è il processo di sostituzione dell’alimentazione esclusiva a base di latte (allattamento naturale o artificiale) tipica delle prime fasi di vita, con quella caratterizzata dall’assunzione di altri liquidi e solidi. Lo svezzamento inizia in un tempo variabile che oscilla tra i 6 e gli 11 mesi di vita, sia in caso di bimbo allattato al seno che di bimbo allattato con latte artificiale. Se il bimbo è stato allattato al seno, il momento dello svezzamento rappresenta anche psicologicamente la fine del rapporto simbiotico tra mamma e neonato (tipico dei primi mesi di vita del bambino) ed è fondamentale lo sviluppo del rapporto madre/figlio e dell’identità stessa del bambino.

Quando iniziare lo svezzamento nei lattanti?

Non bisogna avere fretta di proporre nuovi alimentati, soprattutto ai bambini allattati al seno, che possono iniziare tranquillamente a variare la loro ‘dieta’ intorno a 6 mesi. Lasciatevi guidare dal bimbo nel decidere qual è il momento più adatto ad iniziare: saranno pronti quando sembreranno ancora affamati dopo un pasto di latte o quando la vista o l’odore di cibi diversi dal latte sembreranno scatenare il loro entusiasmo. Non forzate mai il bambino a mangiare controvoglia e non aspettatevi che le prime pappe vengano consumate interamente. Le prime volte il bimbo mangerà (e sputerà ovunque) pochissimi cucchiaini sia perché deve apprendere sapori nuovi, sia perché deve apprendere un nuovo metodo per alimentarsi passando dal succhiare al cucchiaio.

Come capire quando il lattante è pronto per lo svezzamento?

In genere sono 3 gli elementi da prendere in considerazione (oltre all’età del neonato) che ci possono far capire che il bambino è pronto ad affrontare la fase dello svezzamento:

  1. è in grado di stare seduto da solo;
  2. mostra interesse verso il cibo;
  3. ha raddoppiato il peso dalla nascita.

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Come iniziare lo svezzamento? Quali cibi scegliere e quali evitare?

Il brodo vegetale si prepara con verdure fresche di stagione o se preferite con verdure di coltivazioni biologiche: patate, carote, fagiolini, piselli, spinaci, sedano, carciofi, coste, bietole, zucchine, zucca e tutte le varietà di insalate.
Inizialmente potrete utilizzare solo alcuni tipi, generalmente patata, carota e zucchina, poi progressivamente aggiungere una verdura nuova tutte le settimane. Così facendo si abitua pian piano il bambino a nuovi sapori e si valuta se le novità sono ben tollerate (reazioni allergiche, variazioni nelle scariche intestinali, ecc.). Evitate cavoli, cavolfiori, verze, cipolle che hanno sapori e odori forti, e il pomodoro, uno degli alimenti più allergizzanti. Queste verdure vanno lavate e bollite per un’ora circa in ln litro di acqua non salata. Il brodo così preparato può essere conservato in frigorifero, ben tappato, per 1-2 giorni. Per le prime pappe si utilizza solo il brodo filtrato, scartando le verdure bollite. Nelle settimane successive le verdure utilizzate si passano (o si frullano) e se ne aggiungono 1-2 cucchiai al brodo. Non aggiungere sale, né dado.

Come preparare la prima pappa?

Ovviamente la pappa non è fatta solo di brodo, ecco come la preparerete:

  • 150 – 180 grammi di BRODO VEGETALE preparato come descritto sopra:
  • 3-4 cucchiai da cucina rasi di CREMA di RISO o MAIS-TAPIOCA o SOIA o MULTICEREALI o SEMOLINO;
  • 1 cucchiaino da caffè di PARMIGIANO ben stagionato;
  • 1 cucchiaino da caffè di OLIO D’OLIVA extra-vergine.

In caso di stitichezza e popò molto dura, non utilizzare la crema di riso e aumentare la quantità di zucchina; in caso di diarrea, utilizzare la crema di riso e aumentare la quantità di patata e carota. Dopo la prima settimana di solo brodo con cereali e una seconda di brodo + cereali + qualche cucchiaio di verdure lesse passate si può aggiungere 5 grammi (1/2 vasetto) di LIOFILIZZATO di CARNE BIANCA (agnello, coniglio, tacchino, pollo) o mezzo vasetto di omogeneizzato a discrezione del vostro pediatra

Una volta introdotta la pappa ecco come potete organizzare lo schema dei pastidel vostro bambino fino al sesto mese:

  • 4-5 pasti nella giornata dei quali 3-4 pasti di latte (materno o di proseguimento);
  • 1 pasto (di solito al mezzogiorno, ma senza che ciò costituisca un obbligo) con pappa.

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Schema temporale dello svezzamento

Quando introdurre gli alimenti più comuni:

Frutta:

  • Mela, pera, banana e prugna: da 4 mesi;
  • Limone: qualche goccia nella frutta dai 4 mesi;
  • Albicocche e pesche: dai 6 mesi;
  • Arance e mandarini: spremuti dall’8° mese;
  • Kiwi, fragola, uva, cachi, fichi, anguria, melone, castagne, noci, mandorle: dopo i 12 mesi.

Verdura:

  • Patata, carota, zucchina e zucca: dai 5 mesi;
  • Sedano, porro, cipolla, insalata, finocchi, cavolfiori e spinaci: dai 6 mesi;
  • Pomodoro: senza buccia, dai 10 mesi;
  • Melanzane e carciofi: dopo i 12 mesi.

Cereali:

  • Riso: in crema dai 5 mesi, in chicchi dagli 8 mesi;
  • Mais e tapioca: in crema dai 5 mesi;
  • Semolino: dai 6 mesi;
  • Crema multicereali: dai 6 mesi;
  • Pastina minuscola, tipo sabbiolina: dai 7 mesi;
  • Pastina piccola, tipo forellini micron: dagli 8 mesi;
  • Pastina media, tipo anellini, stelline o puntine: dai 10 mesi;
  • Orzo e Farro: dai 12 mesi.

Carne:

  • Coniglio, tacchino, pollo, vitello e manzo: liofilizzato dai 5 mesi, omogenizzato dai 6 mesi, lessato o cotto al vapore dai 9 mesi;
  • Prosciutto cotto senza polifosfati: dagli 8 mesi;
  • Maiale: dopo i 12 mesi.

Formaggi:

  • Parmigiano: dai 5 mesi;
  • Formaggio ipolipidico: dai 6 mesi;
  • Ricotta fresca: dai 7 mesi;
  • Bel paese, Caciotta, Fontina dolce, Caprino fresco e Crescenza: dagli 8 mesi.

Pesce:

  • Merluzzo, trota, sogliola, platessa, nasello e palombo: dagli 8 mesi;
  • Pesce spada e salmone: dai 9 mesi.

Altri alimenti:

  • Olio extra vergine di oliva: dai 5 mesi nella pappa;
  • Brodo vegetale: dai 5 mesi;
  • Yogurt intero: dai 7 mesi;
  • Brodo di carne: dagli 8 mesi;
  • Legumi: dagli 8 mesi;
  • Uovo: tuorlo sciolto nella pappa, dai 9 mesi; uovo intero dopo i 12 mesi;
  • Miele: dopo i 12 mesi.

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Svezzamento al 4 mese

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) consiglia l’allattamento esclusivo per i primi 6 mesi del neonato, ma ci sono ancora pediatri che fanno iniziare prima dei sei mesi lo svezzamento o motivi che possono spingere una mamma (o il medico) ad anticipare l’introduzione di nuovi cibi. In ogni caso parlatene sempre col pediatra, che vi saprà consigliare il modo giusto per dare inizio allo svezzamento. Molti pediatri dopo il compimento del quarto mese consigliano di iniziare ad introdurre la frutta, magari per uno spuntino a metà mattina o metà pomeriggio. In genere si comincia con la pera, che è uno dei frutti più digeribili e più adatti al delicato stomaco del neonato.

Svezzamento a 5 mesi

Se avete già iniziato lo svezzamento (anche solo con la frutta) nel quarto mese, potrete continuare così anche nel quindi mese del bebè o iniziare ad introdurre nuovi alimenti. Alcuni anticipano l’inizio dello svezzamento vero e proprio al compimento del quinto mese. C’è chi inizia con le pappe di latte e chi subito con il brodo vegetale. Dallo schema precedente potete vedere che sono molti gli alimenti che si possono introdurre dal quinto mese. Se non potete continuare l’allattamento esclusivo fino al sesto mese (che, ricordate, è sempre la scelta più consigliata), decidete insieme al pediatra una tabella da seguire per iniziare lo svezzamento, sempre cercando di rispettare le esigenze del bambino. Se invece state continuando ad allattare regolarmente, potrete continuare a farlo in maniera esclusiva fino al compimento del sesto mese.

Svezzamento a 6 mesi

I 6 mesi rappresentano uno spartiacque nell’alimentazione del bambino. Fino a questo momento i neonati hanno seguito una alimentazione a base di latte, mentre dopo il compimento dei 6 mesi si possono iniziare ad introdurre gli altri cibi. E’ per tutti arrivato il momento di far assaggiare al bambino nuovi alimenti, fargli scoprire nuovi sapori e nuove consistenze. Cercate anche di far toccare al bambino i nuovi cibi, in modo che possa imparare a conoscerli con tutti i sensi. Non c’è un solo metodo per svezzare i bambini, ma ce ne sono diversi (dallo svezzamento classico all’autosvezzamento). Parlatene col pediatra e decidete quale metodo volete seguire.

Svezzamento naturale (autosvezzamento)

Oltre al classico svezzamento, durante il quale i nuovi alimenti vengono introdotti un po’ alla volta, ultimamente si sta diffondendo anche un altro metodo per svezzare i neonati. Un metodo considerato sotto vari punti di vista più naturale:  l’autosvezzamento. In che consiste questo metodo? In pratica invece di introdurre gli alimenti poco alla volta, il bambino inizia da subito a mangiare tutto. Il piccolo siede a tavola (sul seggiolone) con i genitori e comincia ad assaggiare quello che mangiano i genitori. Ovviamente, se si sceglie l’autosvezzamento, è fondamentale che i genitori seguano una dieta sana ed equilibrata. Meglio evitare il sale (o comunque usarlo molto poco) e i cibi piccanti. In linea di massima, però, il bambino può assaggiare tutto quello che desidera e mangiare da subito insieme a mamma e papà.

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Eutirox: si può assumere in gravidanza ed allattamento?

MEDICINA ONLINE VAGINA DONNA BACIO SESSULITA GRAVIDANZA INCINTA SESSO COPPIA AMORE TRISTE GAY OMOSESSUAANSIA DA PRESTAZIONE IMPOTENZA DISFUNZIONE ERETTILE FRIGIDA PAURA FOBIA TRADIMENTOPer le donne in gravidanza ed allattamento, la terapia a base di Eutirox non deve essere interrotta e può essere somministrata, nei casi di effettiva necessità e sotto un controllo diretto del medico.

Il dosaggio di Eutirox può essere diverso da quello che assumevate prima dell’inizio della gravidanza.

Gli studi finora effettuati NON hanno riscontrato effetti negativi legati allo sviluppo del feto, tranne nel caso di sovradosaggio, per questo è necessario fare molto attenzione al dosaggio corretto di farmaco somministrato.

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Posso mangiare l’anguria in gravidanza e nell’allattamento?

gravidanza tiroidite HashimotoSalvo parere contrario del vostro medico, l’anguria può essere tranquillamente assunta anche dalle donne in gravidanza: grazie al suo basso apporto calorico, ed all’elevato contenuto di acqua, vitamine e di sali minerali, anzi, l’anguria è consigliata alle donne incinte per affrontare le alte temperature estive, inoltre lo spessore della sua buccia, abbassa il rischio di toxoplasmosi caratteristico della frutta.

Se invece avete una gravidanza caratterizzata da mal di pancia o altri potenziali sintomi di cattiva digestione, o se tali sintomi si presentano puntualmente dopo aver mangiato l’anguria, è necessario un parere medico prima di continuare ad assumerla per valutare eventuali allergie o intolleranze.

Dopo la nascita del bambino, durante l’allattamento, l’anguria può tranquillamente continuare ad essere presente nella nostra dieta e, gradatamente, entrare nella dieta del bimbo insieme agli altri tipi di frutta consigliati dal pediatra.

Prodotti per gustare al meglio l’anguria

Qui di seguito vi presentiamo alcuni prodotti utili per gustare al meglio l’anguria ed inventare ricette divertenti e gustose:

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SSRI: uso di antidepressivi in gravidanza ed allattamento

MEDICINA ONLINE VAGINA DONNA BACIO SESSULITA GRAVIDANZA INCINTA SESSO COPPIA AMORE TRISTE GAY OMOSESSUAANSIA DA PRESTAZIONE IMPOTENZA DISFUNZIONE ERETTILE FRIGIDA PAURA FOBIA TRADIMENTOGli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (noti anche con la sigla abbreviata SSRI, dall’inglese selective serotonin reuptake inhibitors) sono una classe di psicofarmaci che rientrano nell’ambito degli antidepressivi.

Gravidanza ed allattamento

L’uso di SSRI in gravidanza è associato ad un aumento del tasso di aborti spontanei del 70% ed un generale aumento della possibilità di parto pre termine. Una analisi sistematica di studi ha evidenziato come l’assunzione di SSRI in gravidanza porti ad un amento del rischio di malformazioni del feto comprese tra il 3% ed il 24% mentre non ha trovato evidenze di un aumento del rischio di difetti cardiovascolari. Raramente i neonati la cui madre ha assunto un SSRI specie negli utlmi mesi di gravidanza, possono soffrire di Ipertensione Polmonare Persistente, una sindrome che causa un anomalo aumento della pressione sanguigna nei vasi polmonari del neonato con conseguente diminuzione dell’efficienza di ossigenazione. Questa condizione è associata con un aumento del 25% dei casi di deficit neurologico a lungo termine.

I neonati di madri che assumevano SSRI nel corso della gravidanza possono soffrire di una forma di sindrome di astinenza che consiste in una serie di sintomi neurologici, gastrointestinali, respiratori ed endocrini che tendono a risolversi autonomamente nel giro di qualche giorno.

Secondo una review di studi del 2015 ci sono indicazioni di come l’esposizione del feto ad un SSRI possa portare ad un aumentato rischio di autismo mentre uno studio del 2016 indica come ci sia un aumento dei casi di depressione negli adolescenti. Studi su animali hanno trovato che l’esposizione prenatale ad un SSRI altera il comportamento sessuale nella prole, tuttavia non è noto se tali risultati possono essere traslati all’uomo. L’attuale letteratura medica considera alcuni SSRI, come Sertralina e Paroxetina, sicuri durante allattamento.

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