Fumi durante la gravidanza? Ecco cosa rischia tuo figlio

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO GRAVIDANZA PANCIA MATERNITA MAMMA GINECOLOGIA CONCEPIMENTO PARTO PANCIONE FIGLIO MADRESto per dire una cosa ovvia: se fumare fa male, fumare durante la gravidanza fa doppiamente male perché tutto quello che di negativo noi respiriamo giunge al feto con una potenza esagerata essendo quest’ultimo un organismo in via di formazione e perciò sensibilissimo agli agenti lesivi. Gli effetti negativi dell’esposizione al fumo di tabacco durante la vita fetale sono dovuti essenzialmente a due motivi:

  1.  l’ipossia (diminuzione di Ossigeno disponibile nel sangue e nei tessuti) indotta dall’Ossido di Carbonio (CO) derivante dalla combustione, e che passa attraverso la placenta nell’organismo del feto, nonché dall’azione vasocostrittrice della nicotina;
  2. la presenza nel fumo di circa 4.000 sostanze, di cui molte cancerogene e potenzialmente responsabili di allergie.

Il nascituro subisce danni non soltanto se la madre fuma, ma anche dall’esposizione al fumo passivo ed al fumo terziario. I bambini nati da fumatrici presentano un più alto rischio di soffrire di respiro affannoso e di asma. Lo dice uno studio condotto da Andrew Lux, della Bath Unit for Research in Paediatrics presso il Royal United Children’s Hospital di Bath, in Inghilterra. Nell’ambito dell’ALSPAC (Avon Longitudinal Study of Parents and Children), più di 8500 donne gravide sono state tenute sotto osservazione anche per quanto riguarda l’abitudine al fumo.

Si è poi visto che nei bambini tra i 18 e i 30 mesi, uno su cinque soffriva di respiro affannoso, e il rischio era più alto nei figli di quante avevano fumato in gravidanza (il periodo considerato è importante, perché successivamente questo problema respiratorio può essere causato da infezioni). Forse inaspettatamente, nella stessa ricerca si è visto che anche l’esposizione al fumo passivo provoca effetti analoghi. Le sigarette sono colpevoli di problemi di affanno nei piccoli, ci sono poi ovviamente altri fattori di rischio, come una storia familiare di asma, l’essere maschi, le condizioni abitative, eccetera. Di questi fattori, comunque, il fumo sarebbe il più facile da eliminare. Secondo un altro studio olandese (condotto dalla Sijmen Reijneveld Institution, a Leida) i figli di forti fumatrici (15-50 sigarette al giorno) soffrono di coliche il doppio dei figli di non fumatrici. Lo si è appurato intervistando un campione rappresentativo di genitori di più di 3000 bambini di età superiore ai sei mesi. Le coliche venivano identificate da specifici comportamenti di pianto che duravano più di tre ore al giorno per più di tre giorni alla settimana.

Le complicanze più comuni dei poveri bambini esposti al fumo di sigaretta:

1) Sistema nervoso: la nicotina agisce anche sulle terminazioni nervose del feto ed è in grado di modificare in modo duraturo il sistema nervoso e i collegamenti tra i neuroni. A questo proposito è documentato che i figli di donne fumatrici possono manifestare disturbi neuro-comportamentali di lunga durata: sono più eccitabili, iperattivi e hanno delle performance intellettive inferiori.

2) SIDS (sindrome da morte improvvisa): il rischio della morte in culla del lattante sembra essere in correlazione con l’abitudine materna al fumo. Per morte improvvisa si intende il decesso inspiegabile e inatteso del lattante. Le cause rimangono oscure, ma è certo che vi sono alcuni fattori che aumentano il rischio che questo accada e tra questi c’è l’esposizione al fumo. Diversi studi condotti in Inghilterra negli anni ’90 hanno evidenziato che il fumo passivo prima e dopo la nascita può determinare il manifestarsi di questo evento, poiché l’attività cardiaca e nervosa di un neonato che è stato vittima di questa pratica durante la gestazione è diversa da quella di un bambino che non è mai stato esposto al fumo.

3) Diminuzione del peso alla nascita, da 200 a 500 grammi in relazione al numero di sigarette. Gli effetti sono, almeno in parte, definitivi, in quanto a sviluppo completato il ragazzo sarà mediamente 1 cm meno alto rispetto agli altri.

4) Aumento della frequenza dei parti prematuri, il che incide ancora una volta sul peso alla nascita.

5) Aumento delle infezioni neonatali, con persistente aumentata suscettibilità a infezioni respiratorie e cutanee in età adolescenziale e adulta.

6) Alterazioni dello sviluppo psicofisico nei figli di madri fumatrici, con significativo aumento di problemi comportamentali e di socializzazione. – Aumentata incidenza di tumori infantili (il 15% di questi sono legati al fumo in famiglia).

7) Disturbi respiratori: l’esposizione al fumo materno durante la vita fetale comporta una ridotta funzione respiratoria, in particolare per l’interessamento delle piccole vie aeree. Il fumo dei familiari è invece responsabile del 15% dell’asma nei bambini e dell’11% del respiro sibilante negli adolescenti.

La sigaretta rende anche più difficile rimanere incinta

Il fumo influisce non solo sulla fertilità dell’uomo (leggi l’articolo apposito) ma anche della donna. Nelle fumatrici la gravidanza si instaura dopo più tentativi rispetto alle non fumatrici, in quanto le possibilità di fecondazione dell’uovo sono ridotte del 40%. La nicotina riduce la contrattilità delle tube, ostacolando l’incontro degli ovociti con gli spermatozoi. II fumo, inoltre, fa diminuire i livelli di progesterone e rende difficile l’annidamento dell’uovo fecondato nella mucosa uterina, danneggiandone la maturazione. Uomini e donne hanno risultati inferiori in caso di trattamenti per fecondazione assistita, questo perché il fumo nell’uomo può ridurre la fertilità mediante riduzione della densità dello sperma, del numero e della mobilità degli spermatozoi ed è un importante fattore di disfunzione erettile. Nella donna invece provoca menopause più precoci di circa 2 anni rispetto alle non fumatrici in quanto il fumo altera la normale produzione di ormoni sessuali femminili. Il fumo può quindi arrivare ad impedire di avere una famiglia, le persone che programmano una gravidanza dovrebbero smettere di fumare.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
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Sarà vietato fumare le sigarette elettroniche nei luoghi pubblici?

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO SIGARETTA ELETTRONICA FUMARE NICOTINA FUMO SMETTEREDal mio punto di vista è una ottima notizia, ma purtroppo non sarà altrettanto ottima per gli appassionati di sigaretta elettronica: l’Italia, sulla regolamentazione delle sigarette elettroniche, potrebbe seguire il modello francese. Il Consiglio superiore di sanità (Css), che si riunirà oggi alle 14 per discutere a 360 gradi di regole sulle e-cig, sarebbe intenzionato a seguire la strada già intrapresa in Francia pochi giorni fa. La notizia è stata anticipata da Adnkronos Salute. Per gli esperti francesi, fumare la sigaretta elettronica è pur sempre fumare: di conseguenza bisogna applicare le stesse misure adottate per il tabacco, tra cui il divieto nei luoghi pubblici. Anche gli esperti del Css sarebbero intenzionati a seguire questa strada, dal momento che considerano il documento francese “molto importante”. E’ dunque presumibile che anche l’Italia “si muova in questo senso”.

Nel frattempo, in Francia

Solo pochi giorni fa è stato annunciato che la sigaretta elettronica sarà vietata nei luoghi pubblici nel paese. Lo ha deciso il ministro francese della Sanità, Marisol Touraine, dopo la consegna al suo dicastero di uno studio (qui trovate lo studio, ma è in francese!) di Bertrand Dautzenberg, professore di Pneumologia dell’Università Pierre et Marie Curie di Parigi. Dalle anticipazioni, il responso del luminare è poco incoraggiante: si consiglia il divieto di consumo in luoghi pubblici e di pubblicità, oltre all’istituzione di un sistema di autorizzazioni per la vendita. È vero che l’e-cig può aiutare a smettere di fumare, ma secondo l’esperto, non è sana al 100% e il suo libero uso potrebbe incitare al consumo.

Nel nostro paese considera urgente divieto di fumare le sigarette elettroniche nei luoghi pubblici anche il Codacons, che ha inviato una diffida al ministero della Salute e a quello dello Sviluppo economico, chiedendo di analizzare i liquidi che alimentano le e-cigarettes “al fine di eliminare ogni rischio di diffusione di sostanze tossiche e/o nocive per la salute umana e per l’ambiente”.

I dati dei fumatori elettronici

Secondo un’indagine dell’Istituto superiore di sanità-Doxa, 500.00 fumatori sono passati abitualmente alla e-cig, spesso abbinandola a quella tradizionale. Piacciono, soprattutto a giovani e giovanissimi, anche perché si pensa che le sigarette elettroniche facciano meno male e possano essere utili a smettere con le ‘bionde’ tradizionali. Nella fascia d’età 15-24 anni, infatti, la prevalenza dei consumatori di e-cig è più del doppio rispetto ai consumatori di sigarette tradizionali. Dallo studio emerge però che solo il 10% di chi è passato alla e-cig (in genere da non più di qualche mese) ha effettivamente detto addio alle ‘bionde’. Sei su dieci tra i consumatori abituali, invece, stanno riducendo (chi poco, chi drasticamente) il fumo delle sigarette tradizionali mentre c’è uno ‘zoccolo duro’, circa il 22%, che non ha cambiato le sue abitudini rispetto alle bionde e fuma le une e le altre.

FONTE La Repubblica – 4.06.2013

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Vi racconto perché chi fuma sigarette elettroniche per smettere, non solo è destinato a fallire, ma fumerà ancora più di prima

storia di un fumatore elettronico sigaretta elettronica

Premetto che quello che sto per scrivere è ovviamente una mia opinione e una generalizzazione e che sicuramente chi legge conoscerà il “fratello di un amico dello zio del cognato” che ha smesso di fumare grazie alle sigarette elettroniche. Premetto inoltre che spero con tutto il cuore di sbagliarmi con l’auspicio di trovarmi qui magari tra sei mesi a dirvi che la sigaretta elettronica ha debellato la piaga del tabagismo e io avevo fatto delle considerazioni assolutamente errate. Tuttavia vi faccio notare che quello che scrivo è basato non solo su profonde conoscenze della fisiologia e della biochimica del corpo umano ma anche, ed ancor più importante, sulla mia personale esperienza (sono stato fumatore per anni) e sui tantissimi amici e pazienti tabagisti che, da quando ho smesso, mi raccontano le loro esperienze cercando consigli per smettere con questa tossicodipendenza.

Inoltre non vendo libri antifumo, non vendo corsi per smettere, non vendo farmaci nè rimedi omeopatici per non fumare: insomma le mie parole sono totalmente imparziali ed in buona fede, mentre la stessa cosa non si può dire di tante persone che ogni giorno decantano le virtù delle e cig perchè poi, a scavar bene, scopri che non sanno manco da lontano cosa siano ad esempio i recettori ionotropici pentamerici come i nAChR importanti per capire come funziona la dipendenza dal tabacco e che hanno aperto un negozio di “tabacco elettrico” e quindi sono in pieno conflitto di interesse!

In questo articolo eravamo rimasti ad uno dei punti “contro” il fumare le sigarette elettroniche:

La diffusa percezione di una minore pericolosità di questo prodotto (non supportata da adeguati fondamenti scientifici) può portare a fenomeni negativi come il sovradosaggio.

Ho visto persone stare letteralmente tutto il giorno attaccate a questi strumenti, addirittura all’ospedale si “svapa” allegramente in corsia (medici, infermieri, pazienti) con la scusa che “tanto non fa male”. I risultati cominciano a vedersi a distanza di pochi mesi, la storia (per chi usa l’elettronica con nicotina) si riassume così:

1) Fumo l’e-cig perchè non fa male o almeno fa meno male e perchè voglio smettere. Quindi butto le vecchie sigarette nel cestino e speranzoso mi compro una bella elettronica!

2) Nell’ e-cig metto ricariche di nicotina a basso dosaggio (perchè il medico mi ha detto che per smettere devo gradatamente diminuire il contenuto di sostanza) però la forza di volontà non è sempre ferrea e, siccome posso fare un tiro in ogni momento e in ogni luogo, mi ritrovo distrattamente a fare qualche tiro molto spesso.

3) “Ma tanto che mi importa della forza di volontà? Sto usando la sigaretta elettronica che non fa male e ci penserà lei a portarmi gradatamente a smettere!” Quindi senza neanche accorgermene sto tutto il giorno a svapare (esattamente come prima senza neanche accorgermene mi accendevo le sigarette tradizionali, anzi di più perchè ora posso farlo sempre e ovunque) quindi a fine giornata avrò assunto pari, se non maggiore, quantità di nicotina rispetto a quanta ne assumevo con le sigarette tradizionali. Oppure alzerò la quantità di nicotina altrimenti “i tiri non sanno di niente“, cioè parlo di quella sensazione che ha il fumatore quando passa da una maestosa “Malboro rossa” a una leggerissima “Phillip Morris One”.

4) Passano le settimane e la quantità di nicotina aumenta perchè svapo tutto il giorno, anche a lavoro in quei momenti dove prima, con le sigarette tradizionali, non avrei potuto assumere nicotina. In compenso non ho perso la gestualità legata al fumo e psicologicamente sono ossessionato dal farmi un tiro ogni cinque minuti visto che non sono più legato alle esigue pause caffè/pranzo per assumere la nicotina: posso fumare quando voglio!

5) Passa un mese e magicamente mi accorgo di quanto più bella era la sensazione di avere in bocca un morbido e rassicurante filtro di una cara vecchia fumosa sigaretta rispetto a questo freddo pezzo di “plastica e ferro”. Poi la moda sta “scemando” e tanti miei amici sono tornati alle sigarette normali: forse perchè sono più buone? E poi comincio a sentirmi uno scemo con questo affare in bocca mentre con le vecchie sigarette era così “normale” fumare, mi sentivo più a mio agio!

6) Una bella sera davanti alla tv mi accorgo di aver finito tutte le ricariche. Eppure voglio fumare. Ma sono le 11 di sera, il negozio “elettronico” è chiuso! Ehi, ma c’è il distributore automatico di sigarette “normali” qui sotto casa. Scendo, mi compro un pacchetto delle vecchie sigarette. Lo compro da 10, tanto ormai io non sono un fumatore vero! L’accendo. Mi accorgo di quanto sia poetica una vecchia sigaretta: il rumore del tabacco che brucia, la cara vecchia sensazione di un morbido filtro, quell’alone di fumo vero e consistente, quel piccolo falò (vero, non come la lucina delle elettroniche) che faccio illuminare ad ogni tiro…

State tranquilli: arrivati a questo punto siete tornati ad essere un fumatore. Anzi, per essere precisi non avete mai smesso.

Per essere ancora più precisi siete anche più fumatori di prima perché grazie all’e-cig:

1) con la scusa che faceva meno male e potevi fumare quando e dove volevi, tramite l’elettronica negli ultimi mesi avrete probabilmente assunto più nicotina di quanta ne avreste assunta se aveste fumato le tradizionali

2) non avrete abbandonato la gestualità (che è una delle componenti più importanti della dipendenza dalle sigarette)

3) vi siete per mesi deresponsabilizati accollando su quel pezzo di plastica quello che invece doveva poggiare sulla vostra forza di volontà e sulla ferrea convinzione di voler smettere

4) avete idealizzato ancora più di prima la tanto cara sigaretta tradizionale (già pensavate fosse buona, ora vi siete anche convinti che niente la potrà mai sostituire egregiamente)

5) vi siete abituati ad assumere nicotina a dosi SI più basse, ma più ravvicinate (due o tre tiri ogni 5 minuti)

6) vi siete abituati ad assumere nicotina in posti dove ora, con le tradizionali, non potete più fumare con relativo aumento di frustrazione e quindi di voglia di fumare

7) vi è inconsciamente rimasta la falsa percezione, che avevate sviluppato con l’e-cig, che “fumare non fa poi così male”

8) avete deluso l’amico, o il figlio, o l’amica, o i vostri genitori a cui avevate promesso che grazie alla sigaretta elettronica avreste smesso: ciò vi trasmette ansia e vergogna che non fanno che aumentare la vostra voglia di fumare

9) avete collezionato l’ennesimo fallimento quindi si fa ancora più forte dentro di voi la convinzione che “non siete capaci a smettere” precludendo forse definitivamente ogni nuovo tentativo

10) nel migliore dei casi avete smesso diminuendo gradatamente la nicotina nell’e cig soffrendo molto di più che se aveste smesso di botto: passare da venti “bionde” a zero e soffrire l’astinenza per dieci giorni e poi essere liberi è molto meglio che torturarsi per mesi diminuendo milligrammo per milligrammo! Un po’ come farsi la ceretta e strappare lentamente la striscia di carta! E’ un concetto espresso molto bene anche nel famoso libro di Allen Carr

Tutta questa storia poi non prende in considerazione quei soggetti, ne conosco molti, che anzichè buttare le vecchie sigarette e dedicarsi solo alle e-cig, fumano contemporaneamente sigarette elettroniche (magari sul lavoro) e sigarette tradizionali (magari nelle pause dal lavoro). L’effetto di questa abbuffata di nicotina sul corpo è quello di una tromba d’aria su una capanna di paglia: ricordatevi che la nicotina è un pesticida, non un succo di frutta! La nicotina non è innoqua: i suoi potenti effetti vaso/bronco costrittivi, quando assunta in alte dosi, sono distruttivi in soggetti che già soffrono di altre malattie molto diffuse come ipertensione arteriosa o asma bronchiale.

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Sigarette elettroniche: preferirle alle sigarette tradizionali o smettere del tutto?

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO SIGARETTA ELETTRONICA FUMARE NICOTINA FUMO SMETTERELa risposta del sottoscritto è ovviamente: la seconda che hai detto! Chi vi parla è una persona che ha smesso da quasi sette mesi, quindi poco prima che scoppiasse la moda delle sigarette elettroniche. Non nascondo che se fossi stato ancora oggi un fumatore forse un “e-cig” l’avrei acquistata nella speranza di provare a smettere.

Fermo restando che smettere del tutto è SEMPRE l’opzione migliore, si possono comunque considerare alcuni fattori pro e contro la sigaretta elettronica.

Sigaretta elettronica: perché preferirla alle sigarette tradizionali?

1) Il funzionamento dell’e-cigarette non prevede l’inalazione dei prodotti cancerogeni derivanti dal processo di combustione che nella sigaretta elettronica non è previsto: questo dato è certamente importantissimo e rappresenta forse il motivo principale che spinge molti fumatori a passare all’ e-cig.

2) È possibile “caricare” la sigaretta elettronica anche con liquidi privi di nicotina, escludendo anche la sostanza responsabile della dipendenza (anche se non sempre questo è certo!).

3) Pur non potendo essere considerata, allo stato attuale della conoscenza scientifica, un metodo per smettere di fumare, è ragionevole ritenere che l’e-cigarette, in mano a persone dotate comunque di buon senso e ferma volontà di smettere,  possa essere inserita in un più ampio programma di disuassefazione basato su terapie riconosciute e svolto sotto controllo medico.

4) Il costo complessivo dell’uso della sigaretta elettronica è mediamente più basso di quello delle “bionde” tradizionali.

Sigaretta elettronica: perché lasciarle perdere e smettere veramente del tutto

1) Non esistono studi scientifici completi e imparziali riguardanti l’e-cigarette. Perciò non si può sostenere in alcun modo né che sia completamente innocua né che costituisca un modo efficace per smettere col vizio (non è equiparabile a sostituti nicotinici farmacologici come cerotti o gomme da masticare).

2) Per quanto riguarda la versione contenente nicotina, l’assunzione di tale sostanza può comportare il mantenimento della dipendenza, questo è ancor più vero quando si pensa che con l’ e-cig è comunque conservata la componente “gestuale” del fumare. Insomma si pensa di fumarla per smettere ed invece ciò non avviene!

3) A causa della mancanza di un quadro legislativo organico, di una standardizzazione dei processi di produzione e col diffondersi di un mercato clandestino esiste una percentuale d’incertezza sulla reale composizione del prodotto che acquistiamo. In un periodo di profonda crisi economica come questa in cui viviamo sono molte le persone che comprano l’e-cig da rivenditori cinesi improvvisati col risultato di trovarsi in bocca materiali e sostanze chimiche impensabili!

4) Questo è uno dei punti più paradossali dell’intera vicenda: la diffusa percezione di una minore pericolosità di questo prodotto (non supportata da adeguati fondamenti scientifici) può portare a fenomeni negativi come il sovradosaggio o la creazione di un nuovo strumento con cui alcune categorie di persone, soprattutto i più giovani, possono cadere nella dipendenza. Riguardo quest’ultimo punto devo aprire un capitolo a parte che potrete leggere in questo link!

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Sigarette elettroniche: benzene (cancerogeno) e tracce di nicotina anche nelle ricariche “nicotina zero”

MEDICINA ONLINE SIGARETTA ELETTRONICA FUMARE NICOTINA FUMO SMETTERENuove scoperte e nuove indagini dei Nas contribuiscono a mettere la massima cautela quando si parla di sigarette elettroniche come l’alternativa salutare alle sigarette tradizionali, soprattutto quando i prodotti in esame provengono dalla Cina. Un gruppo di specialisti dell’Università di Torino interpellati dal pm Raffaele Guariniello, nell’ambito dell’inchiesta sulla salubrità delle sigarette elettroniche, ha scoperto nelle ricariche alcune irregolarità importanti. La perizia tecnica è stata condotta su alcuni campioni di prodotto importato dalla Cina e sequestrato dai carabinieri del Nas di Torino. Le analisi degli esperti rivelano che “mediamente il livello di nicotina presente è inferiore alla quantità dichiarata” sulle confezioni.

Nei campioni messi invece in commercio con la dicitura “nicotina zero” è stata comunque riscontrata la presenza di nicotina. Insomma una persona può essere convinta di non assumere nicotina mentre invece questa è presente lo stesso. Infine il dato più preoccupante: i periti hanno trovato livelli “significativi e preoccupanti” di benzene (sostanza cancerogena presente nelle sigarette ordinarie) nei liquidi di ricarica, dello stesso ordine di grandezza prodotto da una sigaretta tradizionale. Il PM Guariniello ha comunicato i dati delle analisi al Ministero della Salute. Aspettiamo con un po’di preoccupazione di sapere quali saranno le nuove scoperte.

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Se hai meno di 18 anni non puoi più fumare la sigaretta elettronica

MEDICINA ONLINE SIGARETTA ELETTRONICA FUMARE NICOTINA FUMO SMETTEREL’unica cosa certa che si può dire sulla sigaretta elettronica è che non è un giocattolo. E’ una tecnologia recente i cui effetti devono ancora essere studiati a fondo, eppure nel dubbio alcuni hanno cominciato (giustamente, secondo il sottoscritto) a vietarla nei luoghi pubblici, come il sindaco di Lomazzo in provincia di Como. Secondo chi scrive il divieto dovrebbe essere esteso a tutti i luoghi pubblici chiusi, con particolare riferimento a ospedali e scuole, ma questa è solo la mia opinione. E’ opinione invece del ministro della Salute, Renato Balduzzi, che le sigarette elettroniche con nicotina debbano essere vietate ai minorenni.

Il ministro Balduzzi ha infatti  firmato un’ordinanza che vieta l’uso di sigarette elettroniche con presenza di nicotina agli under 18. Prima del provvedimento il limite di età per l’uso delle “e-cig” era di 16 anni. Il nuovo divieto entrerà in vigore dal 23 aprile sarà valido fino al 31 ottobre 2013.

La decisione si è resa necessaria per garantire coerenza con la norma del decreto Balduzzi che, dall’1 gennaio 2013, vieta la vendita di prodotti del tabacco per i minori. Proprio Balduzzi aveva chiesto all’Istituto superiore di sanità una valutazione sui rischi dell’utilizzo della sigaretta elettronica. E i risultati dell’Iss avrebbero evidenziato che anche per i prodotti a bassa concentrazione per un uso moderato delle sigarette elettroniche, la quantità quotidiana di nicotina consumata è superiore a quella accettabile (definita dall’Agenzia europea per la sicurezza alimentare). Soprattutto per gli adolescenti.

La valutazione ha portato quindi il ministero a “non escludere effetti dannosi per la salute“. E sulla questione dovrà intervenire anche il Consiglio superiore di Sanità (Css), a cui il ministro ha chiesto un parere sullo studio dell’Istituto superiore di sanità. Il Css dovrà stabilire, tra l’altro, se le sigarette e le ricariche contenenti nicotina possano ricadere nella definizione di “medicinale per funzione“, applicabile a sostanze che comportano un’azione farmacologica e possono essere somministrate all’uomo.

L’Associazione nazionale fumo elettronico, l’Anafe, ha dichiarato il proprio “apprezzamento” per l’interesse del ministro nei confronti dell’utilizzo della sigaretta elettronica da parte degli italiani. Il presidente dell’associazione, Massimiliano Mancini ha accolto “senza alcuna obiezione l’ordinanza” del ministero della Salute, ma ha invitato il governo a un tavolo di discussione trasparente con la partecipazione di tutte le parti in causa. Lo scopo di questo confronto sarebbe quello di “valutare costi e benefici, sanitari ed economici” del nuovo prodotto.

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Perché viene la tosse e come faccio a farla passare?

MEDICINA ONLINE MILK LATTE VACCINO DI CAPRA PASTORIZZATO STERILIZZATO UHT ALTA QUALITA FRESCO LUNGA CONSERVAZIONE MICROFILTRATO INTERO PARZIALMENTE SCREMATO LIPIDI GRASSI COLESTEROLO BAMBINI NEONATI LATTANTI DIETA CALORIEFreddo e gelo, batteri, virus, fumo di sigaretta o quant’altro, a prescindere da cosa la provochi la tosse è un problema veramente fastidioso. I modi per risolvere o alleviare il disturbo sono molti ma di certo non tutti applicabili. Come sempre la cosa essenziale da fare è la diagnosi, ovvero individuare la causa scatenante. Cerchiamo insieme di capire come comportarsi anche in base al tipo di tosse che si ha. Secca o grassa che sia.

Perché viene la tosse?
La tosse è un sintomo di qualcosa che non va nelle vie respiratorie: si manifesta come reazione naturale per allontanare un elemento di disturbo: in genere catarro, polvere, agenti irritanti, patogeni (virus e batteri), muco nasale, quando la tosse è di gola, oppure può venire più dal profondo, dai bronchi e dai polmoni. Come la febbre dunque, anche la tosse di per se stessa non è una cosa grave, ma solo il sintomo di una malattia che nella maggior parte dei casi guarirà in breve, come anche un raffreddore, grazie all’azione del sistema immunitario. Vanno escluse comunque col medico delle cause importanti, specie la tosse perdura per più giorni. Ecco quindi qualche consiglio.

Leggi anche: Perché ci viene la febbre e perché non dobbiamo aver paura di lei

I rimedi naturali e domestici contro la tosse
Bere molti liquidi o utilizzare un umidificatore è utile sia per ammorbidire e rinfrescare una gola irritata, sia per fluidificare il muco. Il miele è un ottimo rimedio naturale riconosciuto scientificamente, per sedare la tosse. Ma attenzione, a differenza di ciò che si pratica abitualmente, andrebbe evitata la somministrazione del nettare nei bambini al di sotto dei 12 mesi: sembra infatti che possa scatenare botulismo infantile, a causa delle spore del batterio Clostridium Botulinum che può contenere (soprattutto nella preparazione domestica, ma anche industriale). In un adulto non sono rischiose, ma nell’apparato gastrointestinale di un neonato sì. Meglio evitare.

Rimedi per calmare la tosse grassa
Per calmare la tosse grassa si può ricorrere ai farmaci espettoranti, ma anche se si tratta di medicinali da banco, è sempre buona norma chiedere al medico, soprattutto per ciò che riguarda i bambini sotto i 4 anni, ma anche più in generale per escludere che il catarro, se in grandi quantità, sia sintomo di polmonite, bronchite o si abbia l’asma. Una particolare attenzione va riposta anche nell’utilizzo dei cosiddetti mucolitici. Se il catarro c’è ed esce tranquillamente, non è il caso di sollecitare l’ulteriore sua produzione con un medicinale di questo tipo, preferibile in caso di tosse secca.

Rimedi per sedare la tosse secca
In commercio esistono gustose caramelle calmanti della tosse, ma vanno evitate nei bambini sotto i 4 -5 anni. In caso di tosse talmente stizzosa da non permettere un sonno adeguato o particolari condizioni di salute, con l’ausilio di un medico si può optare per un sedativo della tosse o un mucolitico. Vi sono formulazioni anche per l’età pediatrica. Il miele e l’idratazione con i liquidi come dicevamo pocanzi, per tutto il resto dei casi.

Quando somministrare gli antibiotici per la tosse?
In genere gli antibiotici per la tosse non vanno dati perché nella maggior parte dei casi questa è provocata da infezioni virali (e ricordiamo che questa classe di farmaci agisce solo sui batteri). A volte può capitare che subentri però un’infezione batterica: sarà il medico a stabilire la diagnosi e l’eventuale necessità di una terapia antibiotica.

Leggi anche: Cambio di clima: prevenire e combattere gli effetti sulle articolazioni

Se la tosse è provocata da asma e allergia
Se con tutti i rimedi finora elencati non c’è una soluzione alla tosse, questa potrebbe essere dovuta da un attacco d’asma e/o provocato da un’allergia: se accompagnata da affanno e mancanza d’aria è il caso di un approfondimento diagnostico terapeutico per l’asma. Altrimenti un antistaminico può alleviare il disturbo.

Tosse nei fumatori
Ovviamente non potevo fare un accenno alla tosse da fumatore che purtroppo conosco bene essendo stato io stesso un fumatore per alcuni anni. E’ frequente soprattutto al mattino, è produttiva ed è direttamente proporzionale alla quantità di sigarette fumate. Il mezzo più semplice per contrastarla è smettere di fumare (ovviamente). Ma a parte questo, non è un sintomo da trascurare: può svilupparsi in bronchite cronica o in selezionati casi essere il segnale (NON precoce) di un tumore ai polmoni.

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Vivi accanto ad un fumatore? rischi demenza ed Alzheimer

MEDICINA ONLINE CIGARETTE SIGARETTA FUMO PASSIVO ATTIVO TERZIARIO DANNI DIFFERENZE NICOTINA SMETTERE DI FUMARE NO STOP SMOKING CANCRO POLMONE TOSSICODIPENDENZA VIZIO ARIA TUMOREIl fumo passivo può essere pericoloso tanto quanto quello attivo, Una ricerca internazionale condotta da scienziati provenienti da Cina, Stati Uniti e Gran Bretagna è riuscita a trovare una correlazione tra il respirare il fumo espirato dagli altri e la demenza. La pericolosità del fumo passivo è ormai cosa nota. Basta pensare al forte rischio di imbattersi in malattie cardiache, vascolari e respiratorie. Ora il cerchio delle possibili conseguenze note, grazie a questa ricerca pubblicata sulla rivista di settore Occupational and Environmental Medicine, diventa più ampio, inserendo anche patologie come l’Alzheimer e la demenza come possibili conseguenze.

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