Le arterie sono vasi sanguigni che trasportano il sangue ricco di ossigeno (nella circolazione sistemica) e povero di ossigeno (nella circolazione polmonare). E’ importantissimo per la nostra salute che le pareti delle arterie siano flessibili, forti ed elastiche, tuttavia – a causa di abitudini di vita poco salutari, patologie e con l’avanzare dell’età – queste pareti possono diventare spesse e indurite. Quando questo capita il sangue non affluisce più correttamente negli organi e nei tessuti, con evidenti danni e rischi aumentati di ictus. Il processo di deterioramento delle pareti dei vasi sanguigni è detto arteriosclerosi.
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L’arteriosclerosi è quindi una condizione di indurimento tissutale, o sclerosi, della parete arteriosa che compare fisiologicamente con l’avanzare dell’età, come conseguenza dell’accumulo di tessuto connettivo fibroso a scapito della componente elastica.
L’aterosclerosi è un particolare tipo di arteriosclerosi in cui il danno endoteliale è causato dalla formazione di placche ateromatose data dall’accumulo di grassi all’interno e sulla superficie delle pareti arteriose. Queste placche impediscono la corretta circolazione del sangue e creano turbolenze nel flusso sanguigno ed inoltre possono portare alla formazione di un trombo che può causare trombosi arteriosa o venosa (flebotrombosi).
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Quindi, anche se i due termini vengono spesso usati erroneamente come sinonimi, l’aterosclerosi è sempre un fenomeno arterioclerotico, essendo un tipo di arteriosclerosi, invece l’arteriosclerosi non è sempre causato da aterosclerosi: può essere determinato anche da altre cause. Altri tipi di arteriosclerosi sono la sclerosi calcifica mediale di Mönckeberg e l’arteriolosclerosi, a sua volta distinta in arteriolosclerosi ialina e arteriolosclerosi iperplastica.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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I meccanismi fisiologici alla base dell’autoregolazione vascolare del flusso arterioso cerebrale sono molteplici e finalizzati alla modulazione del tono arteriolareIl tono arteriolare aumenta (per aumentare la pressione) quando la pressione sistolica si abbassa e si riduce (per diminuire la pressione) quando la pressione sistolica si eleva. Il termine d’autoregolazione cerebrovascolare si riferisce alla proprietà dei vasi di resistenza cerebrali di dilatarsi quando la pressione arteriosa è ridotta e di costringersi quando è aumentata. Lo scopo di questo meccanismo è di mantenere costante il flusso durante le variazioni della pressione di perfusione cerebrale.
Mi capita spesso che i pazienti mi chiedano lumi riguardo la parola “infarto”. Tutti sanno cosa sia, ma quando gli chiedi cosa significa esattamente, non tutti… sanno cosa sia! Cerchiamo oggi di fare un po’ di chiarezza. Inizio col dire che quando comunemente si usa la parola “infarto”, nella maggior parte dei contesti è praticamente ovvio che ci stiamo riferendo all’infarto del miocardio. Ma in realtà tale parola può riferirsi a diverse patologie.
Pillole “al cioccolato” in sperimentazione per difendere la salute del nostro cuore cuore e dei nostri vasi sanguigni, sempre più minacciati da fumo di sigaretta, poca attività fisica, stress e cattiva alimentazione.