A 18 anni sembrava che la sua esistenza fosse spezzata inesorabilmente: il cancro al collo dell’utero che le avevano appena diagnosticato le lasciava poche speranze di vita e le toglieva per sempre ogni possibilità di avere figli. Quel referto medico suonava come una condanna a morte che spazzava via in un colpo solo tutti i suoi sogni di adolescente. Tre anni dopo Jessica Jenkins, una parrucchiera 21enne di Rhymney, nel Galles, si ritrova guarita dal tumore e con un bimbo di tre chili tra le braccia, partorito il 2 dicembre da sua madre Julie Bradford, 45 anni, che ha portato avanti la gravidanza al posto della figlia: la ragazza, infatti, prima di cominciare le cure si era fatta prelevare 21 ovuli per avere degli embrioni da congelare e utilizzare in futuro in caso se ne fosse presentata l’occasione. Julie, già madre di tre figli, si ritrova ora a essere contemporaneamente madre e nonna del piccolo Jack.
In quei 21 ovuli (solo dieci dei quali sono sopravvissuti) c’era già una premonizione: a 21 anni Jessica avrebbe avuto un bimbo, anche se a partorirlo sarebbe stata sua madre. «Mamma è stata la donna più coraggiosa e sorprendente del mondo, la amo in un modo che non si può descrivere per avermi dato mio figlio – dice la ragazza – Fin da bambina desideravo diventare madre, ora il mio sogno si è avverato. Jack è perfetto sotto ogni aspetto».
Quando nel 2013 Jessica andò in ospedale per farsi visitare, i medici le dissero che aveva una malattia trasmessa sessualmente: secondo loro era troppo giovane per avere un tumore all’utero. La verità venne a galla solo dopo ulteriori test, quando la biopsia rivelò che si trattava proprio di un tumore e, poche settimane dopo, fu accertato che si era diffuso ai linfonodi. I medici furo chiari: Jessica non avrebbe mai più potuto avere figli. Fu a quel punto che la ragazza decise di far congelare gli ovuli, e Julie si offrì come madre surrogata.
In questi anni Jessica ha lottato contro il cancro e, a quanto pare, sembra avercela fatta: ora è in remissione, si sottopone a regolari check-up per assicurarsi che il cancro non torni e collabora a una campagna per incentivare le giovani donne a sottoporsi al pap-test. Visti i risultati, in primavera ha deciso che la sua vita poteva nuovamente guardare al futuro e, insieme al marito Rees, ha benedetto il momento in cui aveva fatto congelare i suoi ovuli: un embrione è stato scongelato e impiantato nel grembo di sua madre, che il 2 dicembre ha partorito Jack, consentendole di dare con orgoglio l’annuncio su Facebook.
«Gli ultimi tre anni – ha detto Julie – sono stati i peggiori in assoluto, ma per fortuna ho avuto la fortuna di poter contribuire perché tutto tornasse a posto. Vedevo Jessica così sofferente e impaurita che avrei voluto prendere il suo posto, ma non c’era nulla che potessi fare e mi sentivo inutile: il cancro sembrava essersi impadronito delle nostre vite. Avevamo tutti il cuore spezzato pensando che il sogno di mia figlia, quello di avere un bimbo, non si sarebbe mai potuto avverare. Per questo, quando si è presentata la possibilità di fare da “madre surrogata” non ci ho pensato due volte: è stato un onore per me mandare avanti la gravidanza del bimbo di Jessica e Rees. Siamo stati così tante volte in ospedale in questi anni: non mi sembra vero che l’ultima visita sia stata per un’occasione così felice».
Leggi anche:
- Partorisce e abbandona il suo bimbo a morire in strada in una busta di plastica
- Partorisce e tenta di buttare il neonato nella spazzatura chiuso in una busta
- Muore bimba di 18 mesi dimenticata in auto quattro ore sotto il sole. La mamma: “Ho avuto un vuoto di memoria”
- Mette incinta sia la propria ragazza che sua madre
- Lo operano per un tumore e gli trovano 40 coltelli nella pancia
- Studentessa torturata, stuprata ed uccisa
- Rapisce, stupra ed uccide bimba di 4 anni: la folla inferocita lo strappa alla polizia e lo impicca
- Sua moglie di soli 12 anni è incinta: arrestato
- Mamma va in coma dopo il parto: poi un’infermiera…
- Neonato accoltellato 14 volte e sepolto vivo dalla madre
- Mamma va in coma dopo il parto: poi un’infermiera…
- Lina Medina è la mamma più giovane al mondo: ha partorito il suo primo figlio a 5 anni
- Il dramma delle spose bambine: 70 mila all’anno muoiono di parto
- Marito e moglie da dieci anni e con una figlia, scoprono di essere fratello e sorella
- Gemelli siamesi: italiani, i più longevi al mondo, quelli divisi
- Lina Medina è la mamma più giovane al mondo: ha partorito il suo primo figlio a 5 anni
- Bambini scoprono per prima volta la loro ombra
- Arinia: la mancanza congenita del naso
- Il cardiochirurgo stremato dopo un trapianto cardiaco durato 23 ore
- Emette gas intestinali durante l’intervento chirurgico: i risultati sono disastrosi
- Trapianto di faccia: i casi più famosi al mondo
- Ipertimesia: la donna che ricorda tutto da quando è nata
- Ollie, il “bambino Pinocchio” nato con il cervello nel naso
- Sindrome del bambino scosso: i gravissimi danni della violenza sul neonato
- Chirurgo va in sciopero durante l’operazione e abbandona il paziente con l’addome aperto
- Tra le tue braccia sono al sicuro, papà!
- Rarissimi bimbi nati senza rompere il sacco amniotico [FOTO]
- In Italia aumentano i neonati prematuri a causa dello stile di vita delle mamme
- Lettera di un cane al suo compagno di viaggio
- Ho trovato per strada questo cucciolo, ma non so che animale sia! Leggi la storia fino alla fine per scoprirlo
- Mi chiamo… Anzi non mi chiamo. Storia di un bambino mai nato
Lo staff di Medicina OnLine
Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!
A Napoli, questa notte, poco prima delle 3 in piazza Garibaldi, una donna ha chiuso in un sacchetto di plastica suo figlio appena nato, cercando di disfarsi di esso. I primi ad intervenire sono stati i militari dell’Esercito, in servizio nella zona per «Strade Sicure», allertati da alcuni extracomunitari che avevano notato una donna straniera, una cittadina ucraina di 37 anni, sanguinante con un sacchetto di plastica anch’esso sporcato da tracce ematiche. La donna è stata subito rintracciata dai militari che nel frattempo avevano anche chiamato gli agenti della polizia. Quando hanno chiesto alla donna cosa contenesse il sacchetto, lei ha riferito che si trattava di spazzatura e che stava per gettarla in un cassonetto. Militari e poliziotti non si sono fidati ed esaminando il contenuto hanno scoperto che c’era un neonato appena partorito.
Aperta un’inchiesta dalla Procura di Catania sulla morte di Valentina Milluzzo, una donna di 32 anni deceduta nell’ospedale Cannizzaro, dopo avere avuto gli aborti spontanei di due feti alla 19esima settimana di gravidanza. Il fascicolo è stato aperto, come atto dovuto, dopo la denuncia dei familiari della 32enne.
Vittime di abusi, discriminazioni o costrette a matrimoni forzati in età minorile, sono milioni di bambine e di giovani donne nel mondo. L’11 ottobre, è la Giornata Mondiale delle bambine e delle ragazze, proclamata dall’ONU, e le varie organizzazioni umanitarie ricordano l’impegno comune nella lotta ai diritti delle giovani donne, diffondendo dati allarmanti sul fenomeno.
In Brasile, in una clinica chiamata Santa Casa de Misericórdia a Barretos ( nello Stato di San Paolo), è nato un bimbo all’interno del sacco amniotico ancora intatto.
Leggi anche:
L’acido folico, anche detto vitamina b9, o folato, o acido pteroil-glutamico, è un fondamentale costituente degli acidi nucleici (il DNA, l’RNA presenti nel nucleo della cellula), viene assunto attraverso il cibo e sintetizzato dai batteri intestinali. E’ una vitamina termolabile (si distrugge col calore) ed idrosolubile, (tende a perdersi con l’acqua). L’acido folico è così importante per il nostro corpo che dal 1998 la Food and Drug Administration (organismo statunitense per la sorveglianza sui farmaci e sugli alimenti), ha disposto un’ aggiunta di 0,14 mg di folato per ogni 100 g di prodotto, per tutti i cereali (pasta, pane, riso) ed i suoi derivati.