Avere un famiglia unita, dei figli, degli affetti, è uno dei privilegi più grandi che un essere umano possa avere durante la sua esistenza su questa Terra.
Non cose, non soldi, non oggetti preziosi, ma Continua a leggere
Avere un famiglia unita, dei figli, degli affetti, è uno dei privilegi più grandi che un essere umano possa avere durante la sua esistenza su questa Terra.
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I bambini possono andare a trovare i pazienti che si sottopongono a chemioterapia o radioterapia? I farmaci e le radiazioni utilizzate sono sicuri o possono rappresentare un rischio per la loro salute? La prima cosa da dire è che la persona che sta facendo una chemioterapia o una radioterapia non rappresenta alcun pericolo per chi le sta intorno. Non è in alcun modo contagiosa o infettiva né i farmaci o le radiazioni che assume possono danneggiare chi la va a trovare: il paziente non diventa “radioattivo” o altre sciocchezze simili. Questo vale sia per le chemio e radioterapie, sia per le terapie più innovative, come l’immunoterapia o la terapia con farmaci biologici
Le uniche, importanti, eccezioni riguardano i casi in cui vengono assunte sostanze radioattive, come avviene per certi esami diagnostici come la scintigrafia ossea: in questi casi il paziente deve evitare di stare vicino ad altre persone per un certo numero di ore e bisogna prestare attenzione a eventuali contatti con urine e feci, che potrebbero contenere residui della sostanza radioattiva. In ogni caso, al momento del trattamento, il medico vi dirà chiaramente come comportarvi con parenti, amici e coinquilini.
Radioterapia e chemioterapia non danno quindi problemi ai visitatori, ma bisogna valutare caso per caso, specialmente quando si tratta di visite in ospedale, se l’incontro con il bambino è davvero opportuno: in ospedale, infatti, è facile venire in contatto con agenti infettivi e per il bambino questo potrebbe rappresentare un rischio, soprattutto se è piccolo. Se non c’è urgenza, forse si potrebbe rimandare la visita a quando il parente malato sarà tornato a casa. Inoltre è importante ricordare che chi si sta sottoponendo a chemioterapia o radioterapia è un soggetto fragile: un bambino potrebbe essere veicolo di infezioni innocue per lui ma più pericolose per il parente malato, quindi in ogni caso è sempre importante chiedere il parere del medico prima di qualsiasi incontro con parenti ed amici.
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La “parentela” è per definizione il rapporto giuridico che intercorre fra persone che discendono da uno stesso stipite e quindi legate da un vincolo di consanguineità. Conoscere l’esatto grado di parentela tra due persone ha importantissimi risvolti sia in diritto civile (ad esempio in tema di successioni) sia in diritto tributario. Generalmente la legge attribuisce rilevanza fino al 6° grado di parentela.
L’affinità è invece il vincolo fra un coniuge ed i parenti dell’altro coniuge (mentre gli affini di ciascun coniuge non hanno tra loro alcun rapporto giuridicamente rilevante). Il grado di affinità è lo stesso del grado di parentela che lega il soggetto (parente di uno dei coniugi) al coniuge stesso.
Il rapporto di coniugio è uno status a sé stante, non rientrando di per sé né tra la parentela né tra l’affinità.
Nella linea retta il grado di parentela si calcola contando le persone sino allo stipite comune, senza calcolare il capostipite.
Nella linea collaterale i gradi si computano dalle generazioni, salendo da uno dei parenti sino allo stipite comune (da escludere) e da questo discendendo all’altro parente.
Per gli affini, si seguono gli stessi criteri dettati per la parentela.
Alcuni esempi:
Parenti di primo grado
Parenti di secondo grado
Parenti di terzo grado:
Parenti di quarto grado:
Affini di primo grado
Affini di secondo grado
Affini di terzo grado
Affini di quarto grado
Soggetto | Grado di parentela |
genitori | parenti in linea retta ascendente di 1° grado |
nonni | parenti in linea retta ascendente di 2° grado |
bisnonni | parenti in linea retta ascendente di 3° grado |
figli | parenti in linea retta discendente di 1° grado |
nipoti | parenti in linea retta discendente di 2° grado |
bisnipoti | parenti in linea retta discendente di 3° grado |
fratelli e sorelle | parenti in linea collaterale di 2° grado |
nipoti (figli di fratelli) | parenti in linea collaterale di 3° grado |
pronipoti (figli di figli di fratelli) | parenti in linea collaterale di 4° grado |
figli di pronipoti | parenti in linea collaterale di 5° grado |
zii paterni e materni | parenti in linea collaterale di 3° grado |
cugini | parenti in linea collaterale di 4° grado |
figli di cugini | parenti in linea collaterale di 5° grado |
figli di figli di cugini | parenti in linea collaterale di 6° grado |
prozii (fratelli dei nonni) | parenti in linea collaterale di 4° grado |
cugini dei genitori | parenti in linea collaterale di 5° grado |
figli dei cugini dei genitori | parenti in linea collaterale di 6° grado |
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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Tutto sembra essere felice durante le feste natalizie: luci, colori, suoni all’insegna dei buoni sentimenti. Ma tu ti senti stressato, pieno di impegni da rispettare, tasse da pagare, amici o presunti tali a cui fare necessariamente regalo ed auguri, parenti insopportabili a cui sei costretto di ridare la parola dopo mesi di silenzi. L’anno sta finendo e tu non hai rispettato quasi nessuno dei buoni propositi che avevi programmato un anno fa. Tutti apparentemente si divertono, dovresti divertirti anche tu, ma non ci riesci. Ripensi con nostalgia ai natali di quando eri bambino, quando tutto sembrava magico e ti bastava una macchinina o una bambola per essere felice, mentre ora ti serve l’ultimo modello di smartphone, per esserlo.
Ripensi alle tavole imbandite del cibo che aveva cucinato tua nonna ed a quando i tuoi cari erano ancora tutti vivi, seduti accanto a te. Ora al contrario tutto sembra grigio.
Vorresti esternare la tua tristezza ma non puoi: a Natale DEVI sentirti felice, non puoi fare altro. E questo ti fa sentire ancora più infelice.
Ma soprattutto ti senti solo.
In mezzo alla folla, ma inesorabilmente solo.
Forse anche tu ti ritrovi nel bel mezzo del Christmas Blues, il mix esplosivo di sentimenti e condizioni che, proprio durante le festività natalizie, fa cadere molti in uno stato di profonda tristezza o acuire i sintomi di una preesistente depressione, uno stato di frustrazione in contrasto, ma solo in apparenza, con l’atmosfera delle feste.
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Essere felici per forza
Questo senso di tristezza e depressione può derivare da quella sorta di obbligo al dover essere felici che si percepisce e che deriva dall’idea stereotipata del Natale veicolata ad esempio dalla pubblicità ma che, in vari casi, non ha nulla a che vedere con la realtà. È una sorta di ‘effetto post partum natalizio’: così come, infatti, la donna che ha appena partorito è spesso depressa ma tutti pretendono che sia invece felice e piena di entusiasmo, allo stesso modo una persona con un disagio interiore si sente chiamata a esternare felicità per rispondere appunto ad un clichè sul Natale.
Aspettative troppo elevate
Il problema risiede anche nel fatto che in molti di noi c’è una aspettativa troppo elevata rispetto alle feste ed ai rituali. Questo perché viviamo in un momento di paura e destabilizzazione e dunque, per reazione, spostiamo l’aspettativa di gioia e serenità proprio sulle feste natalizie, viste come possibilità di ricarica e stabilizzazione. Ma ciò difficilmente si realizza e subentrano così delusione e depressione. Dobbiamo invece renderci conto che il Natale può certamente regalare gioia e serenità, ma non può affrancare totalmente, come se avesse l’effetto di una bacchetta magica, dai disagi profondi che si vivono, sia nella propria vita (disoccupazione, malattie, lutti…) che nel mondo in cui viviamo (guerre, morti,stragi, incidenti aerei…).
Isolamento sociale
Va inoltre considerato che, nell’epoca della globalizzazione e dei social network, l’esperienza dell’isolamento sociale e di una mancata rete di rapporti reali si accentua in maniera fortissima nel periodo natalizio, specie per alcuni soggetti a rischio come gli anziani: i messaggi che riceviamo sono di serenità, casa abbondanza, e diventano una esplosiva miscela per chi tutto questo sente di non poterlo realizzare, mentre si amplifica lo stato di malessere.
Crediamo di vivere più vicini alle altre persone, ma nella realtà siamo più lontani
Shopping, parenti e bilanci esistenziali
Un ruolo nella malinconia delle feste, però, lo giocano pure il ‘tour de forcè legato allo shopping, gli incontri a volte non proprio graditi con parenti anche lontani o il ricordo, più intenso in questi giorni, di chi non c’è più. Altro capitolo ‘a rischio’ è poi quello dei bilanci esistenziali, tipico della fine dell’anno: spesso a Natale tendiamo a mettere in evidenza quello che non siamo riusciti a ottenere durante l’anno, invece di spostare l’attenzione su cosa abbiamo fatto e sugli obiettivi raggiunti.
I consigli per stare bene durante le feste
Non c’è una ricetta vincente per stare bene durante le feste. I consigli principali sono:
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Stanno insieme da dieci anni, oggi scoprono di essere fratello e sorella. La sconvolgente storia viene dal Brasile e l’ha svelata una trasmissione di Radio Globo, «The Time Is Now». Leandro ed Adriana, rispettivamente 39 e 37 anni, entrambi brasiliani ed entrambi orfani, si conoscono anni fa, si innamorano e quindi coronano il sogno di andare a vivere insieme come marito e moglie. Hanno anche una figlia di sei anni. Una vita felice la loro con un unico grande buco nero: non sapere chi è la madre che ha abbandonato sia uno sia l’altro più o meno dalla nascita. E’ soprattutto Adriana, la moglie, che insegue ostinatamente il suo passato e vuole arrivare alla verità. Sa soltanto che sua madre si chiama Maria, come quella di suo marito Leandro: sembra solo una casualità. Le ricerche negli anni vanno tutte a vuoto, così Maria decide di tentare l’ultima carta, quella dell’appello sull’emittente Radio Globo che va in onda con una trasmissione dal titolo «The Time Is Now», che è un po’ come il nostro «Chi l’ha visto?», fatto apposta per trovare le persone scomparse.
La rivelazione choc
Radio Globo riesce a rintracciare la donna che aveva lasciato più di trenta anni fa la piccola Adriana e suo padre da soli. Il colpo di scena arriva però quando le due donne si parlano telefonicamente in diretta, durante il programma. La signora Maria svela alla figlia ritrovata che ha un altro figlio il cui nome è Leandro e che ha abbandonato quando era molto piccolo. In pochi minuti si capisce che quel Leandro è lo stesso uomo con il quale Adriana convive. «Non posso credere a quello che mi stai dicendo. Leandro è mio marito – esclama Adriana tra le lacrime – ho paura che ora non mi vorrà più». In studio è gelo per la verità appena svelata. Il seguito si svolge in casa della coppia. All’inizio, entrambi sotto choc per aver saputo di essere fratello e sorella, vivono giorni difficili ma poi decidono che l’amore è grande e continueranno a stare insieme. Dicono a Radio Globo: «Sarebbe stato diverso se avessimo saputo tutto questo prima, ma non lo sapevamo e ci siamo innamorati. Ora solo la morte può separarci». Un’unione che anzi si rafforzerà perché Adriana e Leandro hanno annunciato che diventeranno legalmente marito e moglie.
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Meglio si mangia, meno si è stressati. E, nonostante tutto sembri suggerire il contrario, il periodo natalizio può diventare una fonte di stress e ansia: la corsa ai regali, il traffico nei centri commerciali, l’incontro con suoceri e cognati che per tutto l’anno si è cercato di evitare… Ma, come spiega Health.com ci sono alcuni alimenti che in questo periodo possono darci una forte mano: perché non organizzare un gustosissimo cenone anti-stress?
1. ARANCE ROSSE
Sono ricche di vitamina C, il che non solo aiuta le difese immunitarie dell’organismo, ma aiuta anche il cervello ad essere più reattivo e a reggere meglio lo stress.
2. AVENA
È facilmente digeribile, ma regala il giusto apporto di carboidrati. Poiché non contiene zuccheri raffinati, non stimola una sovra-produzione di insulina, ma aiuta il cervello a liberare la serotonina.
3. CAMOMILLA
Un classico! Aiuta a ridurre lo stress, aiutando il corpo a rilassarsi e permettendo di addormentarsi con più facilità.
4. TACCHINO
Contiene triptofano, un amminoacido che stimola la produzione di serotonina che, a sua volta, induce uno stato di calma (a patto che sia accompagnato da una moderata dose di carboidrati).
5. MANDORLE
Contengono le vitamine B ed E, che aiutano il sistema immunitario e regolano l’umore, aggiungendo anche una buona dose di magnesio, in grado di combattere l’emicrania.
6. CARNE DI MANZO
Purché proveniente da animali allevati allo stato semi-brado, la carne di manzo contiene omega3, omega6 e creatinina, che aiuta a risollevare l’umore, specialmente nelle donne.
7. PATATE DOLCI
Sono ricche di licopene, un antiossidante, che toglie l’infiammazione.
8. SALMONE
Gli omega3 fanno bene all’organismo, e il salmone ne è ricco. Aiuta anche a tenere sotto controllo i livelli di cortisolo e adrenalina.
9. LENTICCHIE
Oltre che a portare fortuna sono ricche di acido folico, un anti-depressivo naturale.
10. OSTRICHE
Contengono più zinco di qualsiasi altro alimento, e lo zinco è un toccasana per l’ansia.
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