Con empiema in medicina ci si riferisce ad una raccolta di pus in una qualunque cavità corporea già presente nell’organismo (ad esempio cavità pleurica, pericardio e peritoneo), fatto questo che differenzia l’empiema dall’ascesso, in quanto quest’ultimo è invece una raccolta di pus in una cavità neoformata (ad esempio ascesso cerebrale ed epatico). Con empiema colecistico ci si riferisce ad un tipo particolare di empiema che interessa la Continua a leggere
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Empiema subdurale: cause, sintomi, diagnosi, rischi, cure
Con empiema in medicina ci si riferisce ad una raccolta di pus in una qualunque cavità corporea già presente nell’organismo (ad esempio cavità pleurica, pericardio e peritoneo), fatto questo che differenzia l’empiema Continua a leggere
Empiema: cos’è, tipologie, cause, diagnosi, complicanze e terapia
Con il termine “empiema” in medicina ci si riferisce ad una raccolta di pus in una qualunque cavità corporea già presente nell’organismo (ad esempio cavità Continua a leggere
Differenza tra empiema ed ascesso
Sia empiema che ascesso sono raccolte di materiale purulento infetto, con polimorfonucleati e cellule in disfacimento, ma mentre nel caso dell’empiema la raccolta si localizza in una cavità preformata dell’organismo (come ad esempio pleura, pericardio e peritoneo), nel caso dell’ascesso il processo infiammatorio produce una neocavità (cioè una cavità di nuova formazione) in cui si raccoglie il materiale purulento (es. ascesso cerebrale, epatico…).
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Drenaggio toracico (toracostomia): a che serve, quando si rimuove
Un drenaggio toracico (tubo toracico o toracostomia o drenaggio intercostale) è un tubo flessibile di plastica che viene inserito attraverso il torace, lateralmente, nello spazio pleurico. Esso è utilizzato per rimuovere l’aria (pneumotorace) o liquido (versamento pleurico, sangue, chilo), o pus (empiema) dallo spazio intratoracico. È anche conosciuto con il nome di drenaggio Bülwh o catetere intercostale. Il drenaggio toracico per pneumotorace spontaneo primitivo si rimuove dopo 3-4 giorni dalla cessazione di uscita dell’aria.
Indicazioni
- Pneumotorace: accumulo di aria nello spazio pleurico
- Versamento pleurico: accumulo di liquido nello spazio pleurico
- Chilotorace: una raccolta di fluido linfatico nello spazio pleurico
- Empiema: accumulo di essudato purulento nello spazio pleurico
- Emotorace: accumulo di sangue nello spazio pleurico
- Idrotorace: accumulo di liquido sieroso nello spazio pleurico
Controindicazioni
Le principali controindicazioni al posizionamento del drenaggio toracico sono:
- Coagulopatia refrattaria;
- Mancanza di cooperazione da parte del paziente
- Ernia diaframmatica
- Aderenze (cicatrici) nello spazio pleurico
Tecnica
La tecnica di inserimento è descritta in dettaglio in un articolo del The New England Journal of Medicine (NEJM). L’estremità libera del tubo è generalmente collegata ad una valvola ad acqua, posizionata sotto il livello del torace. La valvola ad acqua è fondamentale per la rimozione dell’aria in tutti i sistemi di drenaggio toracico. È una valvola unidirezionale che permette all’aria od al fluido di fuoriuscire dallo spazio pleurico ma ne impedisce il ritorno verso il torace. Inoltre garantisce il ristabilirsi di una differenza di pressione tra la cavità toracica (normalmente a pressione negativa) e l’esterno. In alternativa, il tubo può essere fissato ad una valvola di Heimlich (o valvola flutter), cioè ad una valvola con flusso d’aria unidirezionale.
La British Thoracic Society raccomanda che il tubo venga inserito in una zona descritta come “triangolo sicuro”, cioè una regione delimitata da: bordo anteriore del gran dorsale, bordo laterale del muscolo grande pettorale, linea superiore al livello orizzontale del capezzolo, ed un apice sotto l’ascella.
I drenaggi toracici sono di solito inseriti dopo aver eseguito una anestesia locale . La regione cutanea di inserimento del drenaggio è prima pulita con una soluzione antisettica, ad esempio iodopovidone, quindi vengono posizionati dei telini sterili intorno alla zona. L’anestetico locale viene iniettato nella pelle e fino al muscolo, si attendono alcuni minuti e quando la zona è insensibile viene realizzata una piccola incisione della cute in modo da creare un passaggio realizzato attraverso la pelle e fino al muscolo pettorale. Il tubo è disposto attraverso questo passaggio. Se necessario nel corso della procedura ai pazienti possono essere somministrati ulteriori analgesici. Una volta che il tubo è in posizione, viene suturato alla cute per evitare che possa accidentalmente dislocarsi, quindi si applica una medicazione sulla zona. Una volta che il drenaggio è a posto è bene eseguire una radiografia del torace per controllare la posizione del dispositivo. Il tubo rimane in sede finché c’è aria o fluido da rimuovere o persiste il rischio di una nuova raccolta d’aria.
Il drenaggio toracico può anche essere inserito con un trocar, vale a dire uno strumento chirurgico con una estremità appuntita utilizzato per introdurre il tubo attraverso la parete toracica. Questo metodo riscuote un successo minore tra gli operatori a causa di un aumentato rischio di danno polmonare. Il posizionamento utilizzando la tecnica Seldinger, in cui viene fatto passare un filo guida smussato attraverso un ago (su cui il tubo toracico viene quindi inserito) è già stato descritto.
Complicazioni
Le complicanze maggiori sono:
- Emorragia
- Infezione
- Lesione polmonare
- Lesione di un organo sottodiaframmatico
- Lesione del cuore o di un grosso vaso
Le complicazioni minori includono:
- Ematoma o sieroma sottocutaneo
- Dispnea (mancanza di fiato)
- Tosse insistente (dopo la rimozione di grandi quantità di fluido).
Una ostruzione del torace correlata all’inserimento di un drenaggio può essere una complicazione grave se si verifica in corso di un sanguinamento significativo (emotorace) o di penetrazione di importante quantità di fluidi (idrotorace, versamento pleurico) od aria (pneumotorace). Quando si verifica una di queste eventualità il paziente può anche soffrire di tamponamento cardiaco, pneumotorace iperteso, oppure, nel contesto di una infezione, di empiema. Tutto ciò può portare ad una ospedalizzazione prolungata ed in alcuni casi perfino alla morte. Per ridurre al minimo il rischio di potenziale ostruzione toracica i chirurghi spesso utilizzano tubi di grande diametro. Questi tubi di grande diametro tuttavia si associano in modo significativo a dolore e scarsa tolleranza da parte del paziente. Anche i tubi di drenaggio toracico di grande diametro possono tuttavia ostruirsi. Nella maggior parte dei casi, il dolore toracico correlato al tubo di drenaggio toracico scompare dopo che il tubo toracico è stato rimosso. Purtroppo un dolore cronico legato alle cicatrici sviluppatesi nello spazio intercostale a causa dell’inserimento del tubo di drenaggio non è raro.
Negli ultimi anni i chirurghi si sono orientati verso l’utilizzo di tubi in silicone più morbidi, piuttosto che i tubi di drenaggio più tradizionali in PVC e questo proprio per ridurre significativamente i problemi del dolore. L’ostruzione del torace ed il tema della occlusione del tubo di drenaggio sono stati un problema reale. Vi sono state infatti segnalazioni di emorragie massive minaccianti la vita del paziente per ostruzione non riconosciuta del drenaggio. Ne consegue che, quando un tubo di drenaggio toracico viene inserito per qualsiasi motivo, mantenerne la pervietà è fondamentale per evitare complicazioni.
Lesioni del fegato, della milza o del diaframma sono possibili, specie se il tubo è collocato nella parte più declive della cavità pleurica. Sono state inoltre descritte lesioni alla aorta toracica ed al cuore, ma si tratta di eventi eccezionalmente rari.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
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Empiema pleurico, subdurale, della colecisti: cause e cure
Per empiema in campo medico, si intende una raccolta di pus in una qualunque cavità corporea già presente nell’organismo. Esistono varie forme di empiema a seconda del luogo dove si manifesta la raccolta di pus, fra le più studiate in letteratura ritroviamo:
- Empiema pleurico, la forma più diffusa, infiammazione dello spazio pleurico
- Empiema subdurale, infiammazione delle meningi
- Empiema colecistico, raccolta di pus nella colecisti
Cause
Gli agenti batterici che comportano tale infiammazione sono diversi, tra i più importanti ritroviamo lo Staphilococcus Aureus.
Terapia
Il trattamento solitamente è chirurgico, ma accompagnato da farmaci per contrastare l’infiammazione.
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Valvola di Heimlich: com’è fatta, a che serve e come funziona
Una valvola di Heimlich (nota anche come valvola flutter) è una valvola unidirezionale, generalmente in gomma, utilizzata in medicina per evitare che l’aria o dei fluidi possano viaggiare all’indietro lungo un tubo di drenaggio toracico.
A che serve?
La valvola di Heimlich viene utilizzata in associazione ad alcuni tipi di drenaggio toracico. In medicina un drenaggio è un presidio che permette di eliminare liquidi, in genere patologici, da cavità naturali o neoformate del corpo. Il drenaggio toracico è un presidio di chirurgia toracica che viene posizionato per eliminare ogni accumulo di materiale biologico (essudato, trasudato, pus, sangue od aria) all’interno dello spazio pleurico. Il posizionamento del drenaggio permette la riespansione polmonare ed il ripristino dello scambio gassoso. Infatti una raccolta, aerea o liquida, che venga ad occupare lo spazio pleurico può interferire gravemente con la meccanica respiratoria ma anche con il corretto funzionamento dell’apparato cardio-circolatorio.
Com’è fatta?
La valvola è costituita da un cilindro plastico trasparente al cui interno trova alloggio un “becco di flauto” generalmente in gomma o caucciù che si accolla chiudendosi e pertanto si oppone al flusso d’aria in inspirazione (impedisce all’aria di penetrare all’interno del torace). Al contrario si apre quando si verifica una espirazione e permette perciò di fuoriuscire liberamente all’aria od ai fluidi presenti nello spazio pleurico, ove va a pescare il drenaggio toracico.
Il meccanismo di valvola unidirezionale, come si comprende, è totalmente affidato ad un corretto posizionamento e giustapposizione delle membrane di caucciù. Pertanto un qualsiasi malfunzionamento delle stesse interrompe il corretto meccanismo a valvola e vanifica la funzionalità del drenaggio. Per tale motivo la valvola di Heimlich viene considerata un presidio medico temporaneo aggiuntivo e non sostitutivo della normale valvola ad acqua, considerata da questo punto di vista migliore, soprattutto in termini di sicurezza d’uso.
Questo dispositivo antireflusso è particolarmente delicato e pertanto il suo funzionamento, potendo essere facilmente alterato, necessita di frequenti controlli da parte di chi esegue l’assistenza (care-giver). In molti casi le secrezioni del paziente, in particolare quelle particolarmente dense, possono comportare delle piccole ostruzioni, malfunzionamenti e talvolta accollamento delle membrane che formano il sistema.
Per cosa si usa?
La valvola unidirezionale di Heimlich è indicata soprattutto in caso di:
- Trasporto del paziente
- Pneumotorace isolato non complicato
- Difficoltoso ottenimento di livelli idro-aerei stabili
- Gestione domiciliare del paziente.
In letteratura esistono numerosi lavori che hanno confrontato sistemi di drenaggio dotati di una valvola Heimlich od altri dispositivi con valvola flutter rispetto a sistemi di drenaggio dotati di valvole ad acqua, trovandoli sicuri ed efficaci. I sistemi con valvola di Heimlich permetterebbero inoltre una mobilizzazione precoce del paziente. La valvola di Heimlich viene anche utilizzata nei pazienti sottoposti a resezione polmonare dimostrando una maggiore efficacia nella eliminazione dell’eccesso d’aria presente nello spazio pleurico ed assicurando una più completa espansione del polmone.
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L’infezione da shampoo Nivea che circola su Facebook in realtà è…
Da alcuni giorni gira su Facebook un link che, mostrandovi una foto di una – presunta – terribile infezione cutanea, vi avverte che lo shampoo della marca Nivea può procurarvi un grave danno alla pelle. Niente paura: se vi farete la doccia usando questo shampoo (o un qualunque altro shampoo in commercio) non svilupperete la mostruosa escrescenza che vedete nella foto qui in alto. Né contrarrete temibili infezioni, come minaccia questo video virale che circola in queste su Facebook. Ah, importante: non riuscirete mai a trovare il filmato, questo video NON ESISTE, anzi cliccando sul link rischiate anche danni al vostro pc, NON APRITELO!
Uno scherzo di Photoshop
Il motivo è semplice: il fantomatico ascesso, lungi dall’essere una pericolosa malattia cutanea causata da chissà quali sostanze chimiche, è un fotomontaggio bello e buono, che accosta, alla pelle di un uomo, l’immagine di un fiore di loto, una pianta che potete facilmente riconoscere nella foto che vedete qui sotto:
Una bufala in piena regola: un inganno di cui non vi riporto neppure il link perché, seguendolo, si finisce in una serie di pagine di dubbia provenienza e piene di malaware pericolosi per la sicurezza del vostro pc. E del video, alla fine, neanche l’ombra.
Il link è diventato virale anche perché, una volta cliccato, comunica all’utente che per vedere il video deve prima condividere il link sulla propria bacheca; a quel punto molti, presi dalla curiosità di vedere la misteriosa “infezione cutanea”, lo condividono.
Pianta conosciuta per le sue proprietà benefiche
Il fiore photoshoppato, tra l’altro, è una pianta conosciuta in tutta l’Asia per le sue proprietà benefiche, antidiarroiche, antinfiammatorie, emollienti. La parte sfruttata nel fotomontaggio è il baccello contenente i semi di un fiore di loto asiatico che vive negli stagni, il cui nome scientifico è Nelumbo Nucifera.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
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