Differenza tra infertilità e impotenza (disfunzione erettile)

Dott. Loiacono Emilio Alessio Medico Chirurgo Medicina Chirurgia Estetica Cavitazione Dietologo Roma Sessuologia Psicologia Eiaculazione precoce Erezione Smettere fumare Eiaculazione abbondante Sapore Sperma miglioreCon “infertilità” (in inglese “infertility”) si descrive quella condizione in cui una coppia, per cause relative ad uno o entrambi i partner, non riesce ad ottenere una gravidanza dopo un anno di rapporti costanti e senza protezione (profilattico o altri metodi anticoncezionali). Il termine infertilità, quindi, non si riferisce ad una condizione assoluta, bensì ad una situazione generalmente temporanea e risolvibile, legata ad uno o più fattori interferenti.

Il termine “impotenza” veniva usato in passato per indicare la patologia attualmente conosciuta come “disfunzione erettile” (in inglese “erectile dysfunction” o “impotence“). La disfunzione erettile corrisponde all’incapacità del soggetto di sesso maschile di raggiungere o mantenere un’erezione sufficiente a condurre un rapporto soddisfacente. Pur rappresentando un problema non indifferente per la vita di coppia, non necessariamente una disfunzione erettile determina una reale infertilità. E’ anche vero però che una assenza completa dell’erezione maschile, rende estremamente difficile la penetrazione e l’incapacità a deporre il seme in vagina può effettivamente condurre a infertilità.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
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Differenza tra sterilità primaria e secondaria

Dott. Loiacono Emilio Alessio Medico Chirurgo Medicina Chirurgia Estetica Cavitazione  Dietologo Nutrizionista Roma Sessuologia Sesso Sex Esercizi di Kegel muscolo pubococcigeo Impotenza Eiaculazione Precoce IPOPOSIALa sterilità (in inglese “infertility”) si verifica quando in una coppia uno o entrambi i partner sono affetti da una condizione fisica permanente che NON rende possibile il concepimento. Questo si verifica a causa di varie patologie, come nel caso di azoospermia, di menopausa precoce o di assenza di utero congenita. La sterilità può essere primaria o secondaria:

  • sterilità primaria si riferisce a persone che non sono MAI state in grado di concepire
  • sterilità secondaria è l’impossibilità di concepire un SECONDO figlio dopo aver già concepito e/o portato a termine una normale gravidanza. Oltre a varie condizioni mediche (ad esempio ormonali), essa potrebbe essere l’effetto dello stress avvertito nel fornire un fratello al primo figlio o lo stress generato dall’allevare il primo figlio nei primi impegnativi anni di vita.

E’ bene anche sottolineare che non si parla di sterilità secondaria se – dopo la nascita del primo figlio – uno dei partner è cambiato (in quel caso si parla nuovamente di sterilità primaria).

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Differenza tra infertilità e sterilità

Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Specialista in Medicina Estetica QUANTO DURARE RAPPORTO SESSUALE EIACULAZIONE PRECOCE Roma Cavitazione Pressoterapia Grasso Linfodrenante Dietologo Cellulite Calorie Pancia Sessuologia Sesso Pene BotulinoSterilità e fertilità sono due termini usati spesso come sinonimi, ma in verità hanno significati estremamente diversi.

La sterilità (in inglese “infertility”) si verifica quando in una coppia uno o entrambi i partner sono affetti da una condizione fisica permanente che NON rende possibile il concepimento. Questo si verifica a causa di varie patologie, come nel caso di azoospermia, di menopausa precoce o di assenza di utero congenita.

Nel caso invece di infertilità (in inglese “infertility”) una coppia, per cause relative ad uno o entrambi i partner, non riesce ad ottenere una gravidanza dopo un anno di rapporti costanti e senza protezione (profilattico o altri metodi anticoncezionali). Il termine infertilità, quindi, al contrario di sterilità, non si riferisce ad una condizione assoluta, bensì ad una situazione generalmente temporanea e risolvibile, legata ad uno o più fattori interferenti.

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Cerco la gravidanza: quanto tempo è necessario per rimanere incinta?

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma A CAPIRE SONO INCINTA SINTOMI GRAVIDANZA Riabilitazione Nutrizionista Medicina Estetica Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Linfodrenaggio Pene Vagina AnoSi potrebbe paragonare il concepimento di un figlio a una vera e propria vincita alla lotteria: per vincere bisogna giocare, ma quando si gioca non si è mai sicuri di vincere! Quanto tempo mediamente è necessario per restare incinta? Se hai dei rapporti sessuali regolari, frequenti e nei periodi più fecondi (per le donne con un ciclo regolare i rapporti dovrebbero essere concentrati tra circa il decimo ed il quindicesimo giorno dopo il ciclo mestruale), calcola in media 8 mesi di attesa, prima di poter rimanere incinta. Se fai l’amore nei periodi più fecondi, senza utilizzare contraccettivi, hai 1 possibilità su 5 di restare incinta, cioè il 20% di probabilità. Ovviamente questi dati sono estremamente variabili, alcune rimangono incinte al primo tentativo mentre altre dopo anni di prove. La probabilità di gravidanza senza eccessive attese aumenta statisticamente al diminuire della vostra età: più siete giovani e più velocemente potete rimanere incinte.

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Fare un controllo

Se sai per certo che tu e il tuo partner avrete problemi nel concepire un figlio, (se per esempio un componente della tua o della sua famiglia ha avuto dei problemi di infertilità), è meglio fare subito un controllo, invece di aspettare inutilmente. Lo stesso vale per coloro che hanno più di 38 anni: fate un controllo se avete qualche dubbio. L’incapacità di ottenere una gravidanza dopo almeno un anno di rapporti liberi, permette di fare diagnosi di infertilità.

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Nanismo: sintomi, cura, cause, terapia, diagnosi e prevenzione

MEDICINA ONLINE TALL SHORT MAN GIRL WOMAN BOY ALTEZZA STATURA AUMENTARE NANISMO LITTLE PEOPLE ALTEZZA CENTIMETRI LUNGHEZZA MONDO MEDIA ITALIANA ITALIA MONDO MEDIA PER REGIONE OSSA ORMONI GH CRESCITA PUBERTA SALDATURA OSSEA.jpgCon nanismo si intende una situazione patologica caratterizzata dal mancato raggiungimento del livello staturale della media della popolazione. Si distinguono nanismi armonici e nanismi disarmonici. Più precisamente, si parla di nanismo quando l’altezza di un individuo risulta inferiore di tre deviazioni standard sulla curva di accrescimento normale stabilita in funzione dell’età e del sesso. Esistono infatti tabelle di accrescimento, elaborate a partire da ampie popolazioni infantili, che forniscono, per ogni età e sesso, un’altezza media normale ed il valore di una deviazione standard.

Cause

Le cause del nanismo sono multiple, in quanto la statura è determinata da moltissimi fattori: genetici, ormonali e ambientali, tuttavia, la maggior parte dei bambini sottoposti all’attenzione del medico per bassa statura non presentano alcunché di patologico: si tratta in molti casi di una bassa statura costituzionale, con una curva di accrescimento regolare, o di un ritardo di crescita legato ad una pubertà tardiva. Occorre distinguere le forme di nanismo a causa prenatale da quelle che esordiscono (o che si manifestano) dopo la nascita.

Nanismi prenatali

Tra i nanismi prenatali figurano il ritardo di crescita intrauterino, le anomalie ossee costituzionali, la più frequente delle quali è l’acondroplasia (malattia genetica a carico dello scheletro), e alcune anomalie cromosomiche che portano a diverse malformazioni (trisomia 21, sindrome di Turner). Tutte queste patologie possono venire diagnosticate prima della nascita con l’ecografia o l’amniocentesi.

Nanismi postnatali

Le forme di nanismo ad esordio postnatale comprendono alcune anomalie endocrine: ipertiroidismo, deficit dell’ormone della crescita. Alcune malattie metaboliche o viscerali (morbo celiaco, caratterizzato da malassorbimento digestivo, malattie renali, epatiche, neurolo giche o cardiorespiratorie) sono talvolta responsabili di nanismo. Altre possibili cause sono malnutrizione per difetto e carenze affettive (nanismo psicosociale). Infine vi sono casi per i quali non è evidenziabile alcuna causa (nanismo essenziale o idiopatico).

Nanismo essenziale

Esistono forme di nanismo “essenziale”, che non possono essere ricondotte ad alcun meccanismo patogenetico noto. Alcune famiglie per esempio presentano una notevole incidenza di individui di statura decisamente inferiore rispetto alla media; i figli di genitori provenienti da famiglie di questo tipo hanno maggiori probabilità degli altri bambini di non raggiungere mai i livelli staturali medi della popolazione.

Nanismi da endocrinopatie

Molti dei casi di nanismo noti sono dipendenti da una patologia dell’apparato endocrino. I nanismi da endocrinopatie dipendono da una alterata funzione di una o più ghiandole a secrezione interna la cui funzione è essenziale nella normale regolazione dei processi di crescita. Il nanismo ipofisario dipende da una alterata funzione dell’ipofisi, che secerne quantitativi ridotti di ormone della crescita (ormone somatotropo). Si tratta di una tipica forma di nanismo armonico, che si associa spesso a deficit di secrezione di altri ormoni ipofisari. L’ipofisi può essere danneggiata in tenera età da processi patologici di natura diversa, fra i quali importanti sono quelli neoplastici e quelli infiammatori.

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Diagnosi del nanismo

La diagnosi di nanismo si basa innanzitutto su elementi clinici semplici: storia medica del bambino a partire dalla gestaz ione, curva di crescita staturale, tenendo conto dell’altezza dei genitori, eventuale esistenza di dismorfismi (deformità), maturazione sessuale e ossea (radiografia del carpo). Lo studio di tutti questi parametri, eventualmente integrato da alcuni esami biologici, permette di scoprire la causa del nanismo e, all’occorrenza, di pianificare un trattamento. Le carenze ormonali possono essere compensate da trattamenti sostitutivi: l’ipertiroidismo è tenuto sotto controllo con la somministrazione orale di ormone tiroideo, per tutta la vita; la secrezione insufficiente di ormone della crescita, con l’iniezione quotidiana dell’ormone stesso, ottenuto con tecniche di ingegneria genetica, dal momento della diagnosi sino alla fine della pubertà. Quando possibile (morbo celiaco, malnutrizione) viene messo in atto il trattamento della causa del nanismo.

Nanismo di tipo pseudodiastrofico

Forma ereditaria di displasia ossea, caratterizzata da arti e collo corto, facies tipica, contratture e lussazioni articolari.

Sindrome di Dyggve-Melchior-Clausen

Rara malattia scheletrica a trasmissione autosomica recessiva appartenente al gruppo delle displasie spondilo-epimetaf isarie.
I segni clinici sono bassa statura progressiva con tronco corto, prominenza dello sterno, microcefalia e ritardo mentale moderatograve.
I segni radiologici comprendono platispondilia con doppia prominenza dei piatti vertebrali, displasia epifiso-metaf isaria e aspetto smerlato delle ali iliache.

Nanismo di Laron

Nanismo da resistenza all’ormone della crescita, caratterizzato da normali concentrazioni plasmatiche di GH e deficit della produzione di somatomedina.

Nanismo di Majewski

Rarissima sindrome che causa anomalie congenite multiple, ritardo mentale grave e osteosclerosi.

È caratterizzata da progeria, ritardo della crescita, dilatazione delle vene, fontanella anteriore larga, orecchio grande, sindattilia delle mani e dei piedi, anomalie dello smalto dentale.

Nanismo di Seckel

Forma di nanismo ateliotico, di origine ipofisaria. Poiché la produzione di gonadotropine non è inibita, gli individui colpiti conservano la capacità riproduttiva.

Nanismo di Paltauf

Forma di nanismo causata da una disfunzione nella secrezione dell’ormone della crescita da parte dell’ipofisi, spesso associata a insufficienze surrenalica e tiroidea.

Nanismo di Ellis Van Creveld

Forma di nanismo osteocondrodisplasico a ereditarietà autosomica recessiva, caratterizzato da esadattilia, nanismo con arti corti, anomalie dentarie e cardiopatia congenita. Il gene di questa malattia è stato recentemente localizzato a livello del braccio corto del cromosoma 4.

Sindrome di Silver Russel

Forma di nanismo intrauterino caratterizzato da bassa statura, dita piccole e incurvate, facies tipica, asimmetria scheletrica, sviluppo sessuale precoce. In alcuni casi si riscontrano disturbi renali e urogenitali e ritardo mentale. Può colpire entrambi i sessi. L’eziologia è sconosciuta.

Sindrome di Cockayne

Sindrome a trasmissione autosomica recessiva che si sviluppa durante il secondo anno di vita. Le principali manifestazioni cliniche della patologia, annoverata tra le sindromi in cui vi è un difetto di riparazione del DNA, sono nanismo, retinite pigmentosa, cecità, ritardo mentale, sordità neurosensoriale e invecchiamento precoce.

Sindrome di Hanhart I

Nanismo da insufficienza ipofisaria, caratterizzato da carenza dell’ormone della crescita e di gonadotropine. I soggetti che ne sono affetti, pur essendo di costituzione proporzionata, presentano limitato sviluppo staturale, associato a riduzione dell’età ossea. La sindrome si manifesta in forma sporadica, ma sono stati descritti anche casi di trasmissione ereditaria con modalità autosomica recessiva.

Sindrome di Hallermann streiff

Sindrome costituita da un insieme di anomalie congenite che comprendono nanismo armonico, naso appuntito, micrognazia, atrofia cutanea, anomalie dentali, cataratta e ipotricosi. Di eziologia ancora sconosciuta, si manifesta generalmente in forma sporadica.

Microcefalia di Seckel

Forma di nanismo intrauterino caratterizzato da ritardo della crescita, nanismo armonico, microcefalia, naso a becco, orecchie larghe, capigliatura rada, lieve ritardo mentale. La malattia, trasmessa con ereditarietà autosomica recessiva, si manifesta alla nascita e colpisce entrambi i sessi.

Sindrome di Albright Butler Bloomberg

Malattia che si manifesta dopo i primi 6 mesi di vita e comporta severe anomalie della crescita, quali membra corte e nanismo alle estremità inferiori, ossa ingrossate e prominenti, ipoplasia dello smalto, dentizione ritardata e perdita precoce dei denti. Sintomi associati sono atassia e addome protuberante. Si è rivelata resistente alle terapie a base di vitamina D. L’ereditarietà è legata al cromosoma X.

Sindrome di Prader Willi

Forma di nanismo dismorfico le cui principali caratteristiche sono ipotonia muscolare intrauterina e postnatale, ritardo mentale, obesità, iperfagia, ipogonadismo. Nelle femmine si riscontra r itardo o assenza dello sviluppo puberale.

Nanismo mesomelico di Léri-Weil

Forma di discondroplasia caratterizzata da deformazione del radio, dell’ulna e da anomalie dei metacarpi, associate a bassa statura prevalentemente mesomelica. L’esame radiografico evidenzia, in particolare, il sovvertimento dei rapporti articolari dell’articolazione radiocarpica, la lussazione volare dell’epifisi distale dell’ulna e l’agenesia del capitello radiale con assenza dell’articolazione radioulnare prossimale.

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L’infermiera cade in ospedale e schiaccia neonato che teneva in braccio

MEDICINA ONLINE NEONATO BIMBO BAMBINO PANNOLINO INFERMIERA NEWBORN SCHIACCIA CADE MORTE TRAUMA CULLA.jpgÈ in prognosi riservata il bambino di due mesi che è rimasto schiacciato dal corpo di un’infermiera che lo stava portando dal pronto soccorso al reparto di pediatria. È successo all’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore.

La donna sarebbe caduta durante il percorso tra i due reparti rovinando sul piccolo. Il bambino, figlio di una coppia di Nocera Superiore, era stato portato in ospedale per una crisi respiratoria.

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Palatoschisi: cause, problemi derivanti e cure

MEDICINA ONLINE LINGUA BOCCA FRENULO ANATOMIA FISIOLOGIA ORAL TONGUE LABBRA LEPORINO GENGIVE DENTI MANDIBOLA MASCELLA PAPILLE GUSTATIVE GUSTO CIBO FONAZIONE GLOSSODINIA PALATO SCHISI.jpgLa palatoschisi è una malformazione del palato, che si presenta come una fenditura più o meno estesa della parte anteriore del palato duro. Qualora la fenditura prosegua coinvolgendo anche il labbro superiore (labbro leporino o cheiloschisi) si parla di cheilognatopalatoschisi o labiopalatoschisi.

Cause e sintomi

La malformazione è di derivazione genetica al 10% e colpisce 1 soggetto su mille, nella maggior parte dei casi di sesso femminile; tale malformazione comporta il pieno contatto fra la zona del naso e della bocca, e ciò dà luogo a gravi difficoltà nell’uso del linguaggio per via dell’impossibilità di articolare numerosi suoni. La fenditura può raggiungere anche il palato molle coinvolgendo anche l’ugola e di conseguenza l’intera volta palatina.

Problemi per il paziente

I principali problemi per i soggetti affetti da palatoschisi riguardano l’alimentazione, lo sviluppo alterato del linguaggio e un alto rischio di infezioni broncopolmonari. Tuttavia insieme ai problemi fisiologici di cui sopra, si manifestano nel corso della crescita dei soggetti affetti anche problemi a livello psicologico, soprattutto nelle relazioni interpersonali e nella mancata accettazione di sé.

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Cure

I metodi di intervento per la cura di questa malformazione devono rispettare il “timing biologico” di crescita dei tessuti, e comprendono 5 fasi successive:

  1. Terapia Protesica: si avvale dell’applicazione di una placchetta, ottenuta mediante impronta rilevata sul neonato intorno alla prima settimana di vita, e applicazione a partire dalla seconda per un tempo stimato di circa 6 mesi. Il dispositivo protesico realizzato avrà la duplice funzione di fungere da “otturatore”, in grado di separare la cavità nasale da quella orale, e da “attivatore tissutale”, in grado di promuovere l’espansione tissutale determinata da una costante e progressiva pressione.
  2. Rinoseptocheiloplastica: procedura chirurgica atta alla contemporanea correzione del difetto a livello del labbro, naso e setto nasale, mediante isolamento e sospensione delle cartilagini nasali (in particolare quella alare), eseguita fra il 9º e 12º mese di vita.
  3. Palatoplastica: procedura chirurgica atta al ripristino di una corretta morfologia funzionale del palato; veniva eseguita mediante “plastica Z” o “lembo VY”, tecniche che cruentavano eccessivamente il periostio, determinando una guarigione per “seconda intenzione” con abbondante tessuto cicatriziale e conseguenziale perdita di funzione. È da preferire la tecnica di Von Langenbeck, caratterizzata dalla presenza di due lembi palatali assiali peduncolati (irrorati dalle arterie palatine), suturati in prossimità dalla linea mediana del palato; tale tecnica non lede il periostio e determinerà guarigione di “prima intenzione” senza causare successive limitazioni funzionali a carico del normale trofismo del palato. Intervento eseguibile tra il 12º e 18º mese di vita.
  4. Alveoloplastica: procedura chirurgica atta ad ottenere una morfologia strutturalmente corretta del processo alveolare, in caso di palatoschisi completa, mediante l’applicazione di un innesto osseo libero autologo (prelevato per esempio dalla cresta iliaca o dal mento), alloggiato a livello della lacuna opportunamente preparata ad accoglierlo.
  5. Profiloplastica: tecnica chirurgica atta a modificare il 1/3 inferiore del volto, usata anche per la correzione di problematiche differenti, come profili eccessivamente convessi o facies senili; si avvale di tecniche di mentoplastica, rinoplastica e dislocazione e avanzamento della spina nasale anteriore.

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Gravidanza e bambino podalico: manipolazione ed esercizi

MEDICINA ONLINE DONNA GRAVIDANZA INCINTA PANCIA ANATOMIA IMMAGINI FETO BAMBINO BIMBO POSIZIONE PODALICO ESERCIZI MANIPOLAZIONE GINECOLOGO OSTETRICO.jpgNell’ultimo trimestre il ginecologo verifica la posizione del bambino che idealmente dovrebbe aver assunto la cosiddetta posizione anteriore con la testa rivolta verso il basso vicino al canale del parto e il viso girato la schiena della mamma.
La maggior parte dei bambini assume questa posizione naturalmente intonro al sesto/settimo mese. Può succedere, però, che il bimbo non sia girato e si presenti, dunque, con i piedi o il sederino rivolti verso il canale del parto o che abbia assunto la cosiddetta posizione occipitale, con la testa in basso ma il visto girato verso l’addome della mamma. In questo ultimo caso, spesso succede che il bambino riesca a cambiare posizione durante il travaglio o, in fase espulsiva, geniceologo o ostetrica possono intervenire perché si volti.
Nel caso in cui, però, il bambino sia podalico la sola soluzione possibile per il parto è il cesareo. Come fare, dunque, per aiutare il feto a posizionarsi nel modo corretto?

MANIPOLAZIONE OSTETRICA
Le ostetriche o il ginecologo effettuano sulla pancia della mamma una sorta di massaggio che aiuta il bambino a cambiare posizione e, generalmente, a girarsi. Si tratta di una procedura abbastanza diffusa e spesso consigliata anche dai ginecologi che non comporta particolari rischi né per la mamma né per il bambino se non quello di essere inefficace.

ESERCIZI IN CASA

  • Posizion dei cuscini non troppo morbidi sotto al bacino in modo da sollevare la schiena di circa 30 cm. Piega le gambe e respira profondamente cercando di rilassarti. L’esercizio va ripetuto 3 volte al giorno per 10 minuti. Meglio eseguirlo a stomaco vuoto per evitare nausee.
  • Assumi la posizione del gatto inginocchiandoti a terra e appoggiando al suolo gli avambracci. Porta il mento verso il petto e il sedere verso l’alto. Questo permette di allargare la parte inferiore dell’utero consentendo al bimbo di girarsi. Ripeti l’esercizio  2 volte al giorno per 10 miniuti possibilmente a stomaco vuoto.
  • Siediti sul divano e porta le ginocchia al petto. Appoggia, quindi, i palmi delle mani a terra (chiedi a qualcuno che ti aiuti sostenendo le spalle) e porta il mento al petto. Esegui l’esercizio 3/4 volte al giorno per massimo 30 secondi.FA

FATTORI DI DISTRAZIONE
Talvolta per far girare il bambino è sufficiente fare degli impacchi freddi o molto caldi all’altezza del pube, avvicinare della musica o una torcia accesa in modo da attirare l’attenzione del bambino.

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