Elettroencefalogramma piatto: definizione e morte cerebrale

MEDICINA ONLINE ELETTROENCEFALOGRAMMA CERVELLO ELETTRODI PREZZO COSTO ESAME EEC ELETTROMIOGRAFIA EPILESSIA SISTEMA NERVOSO ONDE ANOMALIE ALTERAZIONI INTERPRETAZIONI TRACCIATOL’elettroencefalogramma (EEG) è il risultato di un esame diagnostico chiamato  elettroencefalografia, effettuato da un Continua a leggere

Morte cerebrale: diagnosi, sintomi, risveglio, durata, si può guarire?

MEDICINA ONLINE MORTE CLINICA BIOLOGICA MORTE CEREBRALE END LIFE OSPEDALE LETTO VENTILATORE MECCANICO STACCARE LA SPINA BRAIN DEATH ELETTROENCEFALOGRAMMA PIATTO FLAT EEG SNC CERVELLO TERUn tempo la morte del paziente veniva decretata nel momento in cui il suo cuore smetteva definitivamente di battere: in tale condizione il Continua a leggere

Coma: cause, risveglio, tipi, quanto dura, fasi, segni, irreversibile

MEDICINA ONLINE COMA STATO COMATOSO MINIMA COSCIENZA VEGETATIVO PERSISTENTE PERMANENTE SOPOROSO SONNO CERVELLO ICTUS CEREBRALE RIABILITAZIONE DIFFERENZE CURA FAMIGLIA RIPRESA RISVEGLIO SPERANZA LETTO MORTE MORIRECon “coma” (anche chiamato “stato comatoso“) in medicina si indica un profondo stato di incoscienza che non risponde né cessa con stimoli tattili, uditivi o dolorosi, in cui il paziente – chiamato “soggetto comatoso” – non può essere risvegliato, ha gli occhi chiusi, non compie azioni volontarie ed ha perso il ciclo sonno/veglia. Il coma viene trattato inizialmente nei reparti di terapia intensiva, successivamente, se e quando le condizioni del soggetto si sono stabilizzate in uno stato vegetativo o in uno stato di minima coscienza, il paziente viene spostato in corsia e, se la condizione si prolunga, ai domiciliari o in strutture RSA. La parola “coma” deriva dal termine greco “koma” (κῶμα), che significa “sonno profondo”.

Cause di coma

Un coma può essere provocato da svariate patologie che interessano, direttamente o indirettamente, il Continua a leggere

Differenza tra morte cerebrale, coma, stato vegetativo e di minima coscienza

MEDICINA ONLINE MORTE COSA SI PROVA A MORIRE TERMINALE DEAD DEATH CURE PALLIATIVE TERAPIA DEL DOLORE AEROPLANE TURBINE CHOCOLATE AIR BREATH ANNEGATO TURBINA AEREO PRECIPITA GRATTACIELO GComa

E’ una condizione clinica che deriva da un’alterazione del regolare funzionamento del cervello. Lo stato di coscienza è compromesso. Anche nei casi più gravi di coma le cellule cerebrali sono vive ed emettono un segnale elettrico che viene rilevato dall’elettroencefalogramma e altre metodiche. Esistono diversi stadi di coma, un processo dinamico che può regredire o progredire, e che dalla fase acuta può prolungarsi fino allo stato vegetativo. Siamo in presenza di pazienti vivi che devono ricevere ogni cura. Una delle scale più utilizzate per classificare la profondità e la gravità dello stato comatoso è la cosiddetta Glascow Coma Scale (GCS); la GCS definisce vari gradi che vanno da 3 (il coma profondo) a 15 (soggetto sveglio e cosciente).
Per certi versi il coma può sembrare simile ad altri stati (sonno, stato vegetativo, morte cerebrale, stato soporoso), ma esistono alcune differenze, anche se in alcuni casi può esservi sovrapposizione. Il sonno, per esempio, per quanto profondo esso sia può comunque essere interrotto in qualsivoglia momento anche solo con uno stimolo sonoro, cosa impossibile nel coma, dove anche stimoli dolorosi non risvegliano il paziente.
Il coma differisce anche dallo stato vegetativo, una condizione in cui il soggetto pur avendo perso le funzioni neurologiche cognitive e la consapevolezza dell’ambiente che lo circonda, rimane pur sempre in possesso di funzioni non-cognitive e mantiene anche il ciclo sonno-veglia.
Il coma differisce anche dallo stato di minima coscienza, una condizione in cui il soggetto ha il ciclo sonno-veglia ed ha un parziale contenuto di coscienza.
Il coma è diverso dallo stato soporoso, una condizione in cui comunque il soggetto, diversamente da quanto accade nello stato comatoso, rimane in grado, perlomeno a livello istintivo, di rispondere a determinati stimoli.
La morte cerebrale infine è diversa dal coma perché, pur essendo entrambe caratterizzate da perdita di coscienza e di attività cerebrale, nella morte cerebrale tutte le funzioni cerebrali sono irreversibilmente cessate ed il corpo del paziente può continuare a “funzionare” soltanto grazie alla respirazione assistita, mentre invece il paziente in coma a volte respira in modo autonomo, inoltre mentre il coma non evolve necessariamente nella morte, la morte cerebrale evolve sempre nel decesso del paziente appena viene “staccata la spina” del respiratore.
Ricordiamo che il coma, generalmente dopo un periodo di 4 – 8 settimane, può evolvere in quattro diverse condizioni:

  • risveglio del paziente (rarissimo e generalmente con danni che comportano deficit motori e/o sensoriali anche molto gravi;
  • morte del paziente;
  • stato vegetativo (ripresa della veglia ma senza contenuto di coscienza);
  • stato di minima coscienza (ripresa della veglia con parziale contenuto di coscienza).

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Stato vegetativo

Nello stato vegetativo le cellule cerebrali sono vive e mandano segnali elettrici evidenziati dall’elettroencefalogramma. Il paziente può respirare in modo autonomo, mantiene vivacità circolatoria, respiratoria e metabolica. Lo stato vegetativo non è mai irreversibile. Dal 2002 a livello internazionale non si usa più aggiungere a “stato vegetativo” gli aggettivi “permanente” e “persistente”. Viene semplicemente indicato da quanto tempo questa situazione è in atto. Per approfondire, leggi: Stato vegetativo: risveglio, riabilitazione, durata e caratteristiche

Stato di minima coscienza

Con “stato di minima coscienza” (anche chiamato “stato minimamente cosciente”) si indica in medicina uno stato di coscienza alterato definito da comportamenti minimi che dimostrano una consapevolezza di sé e/o dell’ambiente, seppur minori rispetto al normale. Lo stato di minima coscienza viene considerato una possibile evoluzione dello stato comatoso, in alternativa allo stato vegetativo, oppure come possibile evoluzione di uno stato vegetativo. Generalmente stato vegetativo o di minima coscienza compaiono dopo circa 30 giorni dall’inizio del coma, tuttavia questa non è affatto una regola fissa. In letteratura scientifica è sempre stato molto discussa la definizione esatta del termine, soprattutto visti gli aspetti in comune con lo stato vegetativo, con il quale evidenzia differenze minime, che però diventano importanti in sede di prognosi (migliore nello stato di coscienza minimo rispetto allo stato vegetativo) e nel trattamento da seguire, inoltre rispetto allo stato vegetativo le risposte del soggetto con stato di minima coscienza al trattamento sono mediamente migliori. Per approfondire, leggi: Stato di minima coscienza: evoluzione, risveglio, riabilitazione

Morte cerebrale

Nella morte cerebrale le cellule cerebrali del paziente sono morte, non mandano segnale elettrico e l’elettroencefalogramma risulta piatto, ciò significa che il paziente non ha alcuna coscienza di quello che accade intorno a lui. Nella morte cerebrale il paziente perde in modo irreversibile la capacità di respirare e tutte le funzioni cerebrali, quindi non ha controllo delle funzioni vegetative (temperatura corporea, pressione arteriosa, diuresi). Il paziente è immobile, non risponde ad alcuno stimolo, neanche a quelli dolorosi. Il cuore del paziente batte regolarmente, ma la respirazione è possibile solo grazie alla respirazione meccanica. Anche se i macchinari tengono in vita il soggetto ed egli appare come dormendo, il famigliare del paziente deve purtroppo capire che in realtà la morte cerebrale coincide con la morte della persona. Come già prima anticipato, mentre il coma non necessariamente evolve con la morte bensì può progredire nel risveglio del paziente, nel decesso del paziente, nello stato vegetativo o nello stato di minima coscienza, invece nel caso della morte cerebrale il paziente non può evolvere in nient’altro che nel decesso, impedito soltanto dai macchinari che mantengono ancora funzionante il suo organismo, facendolo respirare con una ventilazione assistita (non sempre necessaria nel coma). Per approfondire: Morte cerebrale: diagnosi, sintomi, risveglio, durata, si può guarire?

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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Rendere reversibile la morte cerebrale? In USA ci stanno lavorando

MEDICINA ONLINE MORTE COSA SI PROVA A MORIRE TERMINALE DEAD DEATH CURE PALLIATIVE TERAPIA DEL DOLORE AEROPLANE TURBINE CHOCOLATE AIR BREATH ANNEGATO TURBINA AEREO PRECIPITA GRATTACIELO GResuscitare il cervello?

Sta facendo discutere da qualche settimana la dichiarazione di una società americana, nota come Bioquark, secondo la quale presto verranno avviate delle sperimentazioni sui cervelli di pazienti dichiarati cerebralmente morti. Questi test hanno lo scopo di verificare se è possibile riportare in vita il cervello o quantomeno dimostrare come il processo non sia del tutto irreversibile. Lo scorso anno la Bioquark aveva riferito che avrebbe inziato a condurre degli esperimenti in India, ma il governo americano aveva obbligato la società ad annullare tutti i test sugli esseri umani. Tuttavia quest’anno l’azienda ha comunicato che procederà con i test, ma non ha specificato il luogo dove tali esperimenti verranno avviati; si pensa sia in Sud America.

Il metodo

La Bioquark crede di poter riportare in vita i processi neuronali dell’encefalo grazie alle cellule staminali. Il primo step del test consiste nell’estrarre le cellule staminali e iniettarle di nuovo nel corpo. Successivamente nel midollo spinale del paziente deceduto verrà inserita una dose di peptidi. L’ultima parte dell’espirimento consiste nella stimolazione dei nervi attraverso l’utilizzo di un laser; tale operazione sarà continumanete monitorata tramite un elettroencefalogramma. Come dichiarato dal CEO, Ira Pastor, i test verranno effettuati subito sull’uomo, non ci saranno dunque esperimenti iniziali sugli animali.

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Un progetto pericoloso

Ad oggi tutta la questione è vista con grande difidenza da parte della comunità scientifica, sia per i metodi utilizzati sia per il risultato dichiarato, che per molti è difficilmente realizzabile. Inoltre come si può leggere dal sito del NCBI (National Center for Biotechnology Information):

“Questo progetto è stato approvato internamente in un ospedale a Rudrapur, India, ma non è stato esaminato dal Consiglio indiano per la ricerca medica o da qualsiasi comitato scientifico o etico esterno. Sebbene lo studio sia condotto in India e non sia soggetto alle norme americane, la Bioquark ha comunque  sede negli Stati Uniti”. Tale ricerca,dal forte dubbio etico, non sarebbe mai stata consentita negli USA.  Inoltre, sempre da quanto si legge sul sito del NCBI, la Bioquark “mira ad alterare lo stato iniziale dei tessuti e degli organi umani” ed “ha un brusco conflitto di interesse per intraprendere questa attività”.

Nessun fondamento scientifico

Alcuni medici hanno definito il metodo utilizzato dalla Bioquark come “privo di fondamenti scientifici”. Il bioetico Arthur Caplan e il neurologo Arian Lewis hanno dichiarato: “Purtroppo, questo studio non ha fondamenti scientifici. La scienza biomedica si basa sulla ricerca di una conoscenza attraverso l’osservazione e la sperimentazione. Lo studio di Bioquark sembra cercare di facilitare questa ricerca, tuttavia, l’indagine scientifica non può essere casuale, e gli studi umani devono essere basati su prove e aderire agli standard e alle normative.”

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