Differenza tra febbre ed influenza

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma PERCHE FEBBRE HO FREDDO NON FAME Riabilitazione Nutrizionista Medicina Estetica Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Linfodrenaggio Pene Vagina GluteCon il termine “influenza” si tende a comprendere molte forme di malattia infettiva respiratoria acuta, dovute a diversi virus. In realtà si può parlare di “vera influenza” solo se ci sono tre condizioni presenti contemporaneamente:

  • febbre elevata >38 ad insorgenza brusca;
  • sintomi sistemici come dolori muscolari/articolari;
  • sintomi respiratori come tosse, naso che cola, congestione/secrezione nasale o mal di gola.

L’influenza è causata dal virus dell’influenza, un virus a RNA della famiglia degli Orthomyxoviridae. In tutti gli altri casi si parla genericamente di infezioni respiratorie acute o sindromi para-influenzali, come ad esempio il raffreddore comune, una rinofaringite acuta infettiva virale causata solitamente da rhinovirus.

Altri sintomi di comune riscontro nell’influenza, comprendono:

  • naso chiuso con difficoltà a respirare;
  • naso che cola;
  • starnuti isolati o ripetuti;
  • gola infiammata e dolorante;
  • difficoltà nel deglutire;
  • tosse grassa o secca;
  • dolori muscolari;
  • mal di testa;
  • poco appetito;
  • astenia (mancanza di forze).

La febbre o piressia è un segno clinico; si definisce come uno stato patologico temporaneo che comporta un’alterazione del sistema di termoregolazione ipotalamico e una conseguente elevazione della temperatura corporea al di sopra del valore considerato normale (circa 36.8 gradi in condizioni basali). La febbre può essere indotta da numerosi processi patologici innescati da stimoli endogeni o esogeni, come ad esempio una infezione respiratoria come l’influenza.

Da quanto detto appara chiara la differenza tra influenza, una patologia infettiva respiratoria acuta, e la febbre, un segno clinico caratterizzato da innalzamento della temperatura corporea. Nell’influenza si ha sempre febbre, mentre la febbre non è necessariamente causata da influenza; ad esempio una febbre intermittente può essere causata da linfoma di Hodgkin.

I migliori prodotti per il benessere in caso di febbre, influenza e raffreddore

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Naso chiuso: perenne, senza raffreddore, di notte, farmaci e rimedi

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma NASO CHIUSO CONGESTIONE NASALE CAUSE FARMACI Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari.jpgIl “naso chiuso”, chiamato scientificamente “ostruzione delle vie respiratorie nasali” o più semplicemente “congestione nasale” è uno dei problemi più diffusi e fastidiosi dell’apparato respiratorio. Nella maggioranza dei casi è un problema che tende a risolversi in pochi giorni e che non indica nulla di grave.

Cause di congestione nasale

Il naso chiuso può essere causato da varie condizioni come raffreddore, influenza ed allergie, ma dal punto di vista medico la più importante distinzione eziologica è tra rinite allergica e rinite non allergica.

Sintomi e segni

Sintomi e segni spesso associati a congestione nasale:

  • tosse;
  • naso che cola (attraverso le narici o verso a parte posteriore del naso sotto forma di catarro);
  • starnuti (più frequenti in caso di reazione allergica);
  • leggera irritazione o disagio dentro e intorno al naso;
  • ridotto senso dell’olfatto;
  • formazione di croste sulla mucosa nasale, in grado di causare un odore sgradevole e sanguinamento in caso di rimozione accidentale o volontaria.

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Consigli

Consigli generali per migliorare la situazione, sono:

  • Drenare il muco mediante l’ausilio di soluzione a base salina (irrigazione nasale), da instillare direttamente nel naso. Il rimedio è particolarmente indicato per i bambini piccoli affetti da naso chiuso, che non riescono a soffiarsi il naso da soli.
  • Dormire con la testiera del letto lievemente sollevata (posizionare un cuscino sotto il materasso, in linea con il punto in cui si appoggia la testa): così facendo, il paziente affetto da naso chiuso può riposare meglio, e la respirazione viene favorita.
  • Soffiare spesso il naso, utilizzando preferibilmente fazzoletti di carta usa-getta.
  • Soffiare il naso delicatamente, eccedere con la pressione può peggiorare la situazione.
  • Usare un fazzoletto di carta nuovo ogni volta che ci si soffia il naso.
  • Curare la causa che si pone alle origini del naso chiuso.
  • Bere molti liquidi, in particolare caldi.
  • Avvalersi dell’ausilio di vaporizzatori nasali od umidificatori, utili per favorire la fluidificazione del muco, dunque la liberazione dal naso chiuso.
  • Evitare sbalzi termici.
  • Coprire il naso e la gola con una sciarpa, prima di uscire.
  • Gli alimenti liquidi caldi sono particolarmente indicati per facilitare lo scioglimento del muco, liberando quindi il naso: brodo, latte caldo, tè, tisane, infusi ecc.
  • Assumere tanta frutta e verdura ricca di vitamina C, utile per rafforzare le difese immunitarie e garantire l’ottimale efficienza dell’organismo.
  • Utilizzo di un umidificare per l’ambiente domestico o lavorativo.
  • Fare una doccia calda (umidità e calore libereranno il naso).
  • Bere abbondantemente per mantenersi idratati (le bevande calde libereranno il naso, ancora di più se balsamiche).
  • Impacchi con un panno caldo-umido sul naso.
  • Evitare sbalzi termici.

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Rimedi naturali per la congestione nasale

A seconda della causa può cambiare la cura, ma da un punto di vista generale i rimedi più comuni ed efficaci per liberare il naso chiuso sono i suffumigi: la tecnica della suffumigazione consiste nella riduzione di una sostanza in vapore, a finalità prettamente terapeutiche. I suffumigi favoriscono l’inspirazione del vapore, assicurando una percezione immediata di conforto. Le droghe naturali più indicate per accelerare la guarigione dal naso chiuso sono:

  • basilico (Ocimum basilicum L.): utilizzato, in tal caso, per le proprietà antinfiammatorie;
  • eucalipto (Eucalyptus globulus Labill): proprietà antinfiammatorie, espettoranti, balsamiche;
  • lavanda (Lavandula officinalis): proprietà antisettiche;
  • limone (Citrus limon): proprietà antisettiche ed antiossidanti;
  • rosmarino (Rosmarinus officinalis): proprietà balsamiche, espettoranti, antiossidanti;
  • arancio amaro (Citrus aurantium L. var. amara): proprietà disinfettanti, antinfiammatorie, decongestionanti;
  • sodio benzoato: azione espettorante, che facilita l’eliminazione di muco;
  • efedrina (estratto da Ephedra sinica): proprietà decongestionanti, impiegata come decotto (specie nella medicina popolare cinese).

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Cosa non fare?

In caso di naso chiuso non si dovrebbe:

  • dormire in posizione prona (a pancia in giù);
  • fumare;
  • deglutire il muco;
  • frequentare posti inquinati;
  • soffiare continuamente il naso nello stesso fazzoletto.

Rimedi farmacologici per la congestione nasale

I farmaci più usati in caso di naso chiuso sono (in caso di naso chiuso dipendente da raffreddore/ influenza): paracetamolo (es. Tachipirina, Efferalgan), claritromicina (es. Biaxin, Macladin, per il naso chiuso dipendente da Haemophilus influenzae), Amantadina (es. Zitrobiotic, farmaco antivirale), ibuprofene (es. brufen, moment) ecc. In caso di naso chiuso dipendente da allergie/rinite si usano invece: corticosteroidi come fluticasone spray (es. avamys, Fluspiral), antistaminici come desloratadina (es. neoclarityn, azomyr, aerius) e decongestionanti come Oximetazolina cloridrato (es. Vicks sinex).

Farmaci: raccomandazioni

Importanti raccomandazioni riguardo alle terapie farmacologiche per il naso chiuso, sono:

  • Non guidare od eseguire lavori pericolosi dopo la somministrazione di antistaminici: la sonnolenza è uno degli effetti collaterali di questi farmaci;
  • Non assumere antistaminici/corticosteroidi senza prescrizione medica;
  • Non assumere antistaminici per la cura del naso chiuso in caso di ipertensione od aritmie cardiache: la somministrazione di questi farmaci aumenta il battito cardiaco ed innalza la pressione arteriosa;
  • Non utilizzare i farmaci corticosteroidi per lunghi periodi;
  • Non assumere antistaminici per lunghi periodi.

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Prevenzione del naso chiuso

Non ci sono ricette fisse per prevenire la congestione nasale, sicuramente è utile evitare sbalzi di temperatura improvvisi e mangiare molta frutta e verdura. Non è possibile prevenire il naso chiuso dipendente da allergie, se non assumendo antistaminici o vaccini specifici a finalità profilattiche. La plastica del setto nasale (settoplastica) consiste nella correzione della deviazione del setto nasale, possibile causa scatenante del naso chiuso recidivante. Quando il naso chiuso dipende dall’ingrossamento delle adenoidi, il trattamento ottimale consiste nella rimozione chirurgica delle stesse. Per approfondire, leggi anche: Adenoidi ingrossate, operazione, convalescenza, ricrescono

Quando chiamare il medico?

Consultare immediatamente il medico se il soggetto riferisce una seria difficoltà respiratoria o se il paziente affetto da naso chiuso è un bambino di età inferiore ai 2 mesi e presenta febbre. A tale proposito leggi questo articolo: Febbre alta nei bambini e neonati: quali farmaci e cosa fare

I migliori prodotti contro febbre, influenza e raffreddore

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Raffreddore nel neonato: come curarlo, cosa fare e prevenirlo

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO NEONATO PIANGE TRISTE NERVOSO DEPRESSIONE POST PARTO PARTUM GENITORI PANNOLINI BIBERON LATTEIl raffreddore è un’infezione del tratto respiratorio superiore che può essere causato da diversi virus ma che non risparmia nemmeno i bambini più piccoli visto che il neonato può contare solo su un sistema immunitario ancora in formazione. Malanno stagionale per eccellenza, comunque, il nasino chiuso (e tutto quello che ne consegue) non devono spaventare le mamme e i papà ma, visto che – specialmente nei primi mesi di vita del bebè – i timori sono all’ordine del giorno, ecco rimedi contro il raffreddore.

Raffreddore bambini: come curarlo?

Se si presenta nel corso dei primi tre mesi di vita, anche il più banale dei raffreddori deve essere visto da un pediatra che saprà consigliare ai neo-genitori il metodo migliore per intervenire. Nell’attesa della visita, però, è necessario liberare il naso dei bebè (che, in questo periodo della loro vita, non hanno ancora imparato a respirare con la bocca) utilizzando delle semplicissime pompette create ad hoc e facilmente disponibili in farmacia. Se il muco è abbondante, poi, è preferibile – prima dell’aspirazione – lavare le narici del bimbo con qualche goccia (2 o 3 al massimo) di soluzione fisiologica di modo che la pulizia risulti più approfondita.

Leggi anche: Febbre dopo vaccino: come curarla e quanto dura?

Prevenire il raffreddore: come fare?

Nel caso dei bambini (piccoli o più grandi che siano), poi, vige sempre l’antica regola secondo la quale prevenire è meglio di curare. Per assicurare ai figli un autunno e un inverno lontani dal raffreddore, quindi, è indispensabile far loro respirare il più possibile aria pulita evitando di tenerli chiusi in casa e senza rinunciare alle passeggiate all’aperto anche durante i mesi più freddi. Contemporaneamente, poi, ci si dovrà ricordare di areare la loro cameretta e gli spazi della casa nei quali i piccoli trascorrono la maggior parte del tempo. Anche un ambiente troppo secco, poi, può facilitare la comparsa del raffreddore: per questo è utile servirsi di umidificatori ad hoc e, quando si riscontrano i primi sintomi di nasino chiuso, sottoporre i bambini a bagni di vapore lasciando scorrere l’acqua calda in bagno finché l’ambiente non diventerà “nebbioso” e rimanendo poi nella stanza il più a lungo possibile almeno una volta al giorno.

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Come e quando abbassare la febbre? Farmaci e rimedi casalinghi

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO RAFFREDDORE RINITE INFLUENZA FEBBRE TOSSE MAL DI GOLA SINUSITE FREDDO NASO CHE COLA BAMBINI BIMBI (5)Fermo restando che la febbre è un meccanismo di difesa importante per il nostro corpo (a tale proposito leggi anche: Perché ci viene la febbre e perché non dobbiamo aver paura di lei), ci sono dei casi in cui è bene tenerla sotto controllo, a tale scopo esistono vari farmaci. Le sostanze impiegate per abbassare la temperatura sono i farmaci antifebbrili, ossia gli antipiretici (paracetamolo e acido acetilsalicilico, cioè l’aspirina). Essi impediscono la produzione di prostaglandine (sostanze derivate dall’acido arachidonico, che svolgono diverse azioni biologiche, per esempio intervengono nei meccanismi dell’infiammazione), limitando lo sviluppo dell’infiammazione e, quindi, impedendo il rialzo della temperatura e abbattendo il dolore. Il loro uso è consigliato quando la temperatura supera i 38°C, o anche al di sotto di questa temperatura se si ha un forte mal di testa o dolori muscolari. Il paracetamolo è un farmaco molto sicuro: può essere assunto anche dalle donne in gravidanza ed allattamento, mentre l’aspirina, essendo un FANS (antinfiammatorio non steroideo) è alcune controindicazioni da non sottovalutare, specie in presenza di alterata coagulazione e rischio di emorragia.
Importante ricordare che la terapia antipiretica va sempre praticata quando si soffre di un’insufficienza cardiaca o polmonare: la febbre, infatti, potrebbe far aumentare il bisogno di ossigeno.

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Altri farmaci usati per la febbre

Nonostante siano impiegati prevalentemente per combattere i dolori di diversa natura, anche altri antinfiammatori non steroidei (come l’ibuprofene e il diclofenac), agendo sugli stessi meccanismi degli antipiretici, hanno l’effetto di abbassare la temperatura. Esistono poi prodotti che riuniscono due o più principi attivi, per esempio acido acetilsalicilico più paracetamolo. Di solito il medico sconsiglia queste associazioni, in quanto non ha molto senso usare insieme, a dosaggio ridotto, due sostanze che hanno lo stesso scopo. Per quanto riguarda gli antibiotici sarà solo il medico a prescriverli qualora lo ritenesse opportuno.

Leggi anche: Qual’è la differenza tra Paracetamolo, Tachipirina, Ibuprofene, Aspirina, Efferalgan e Co-Efferalgan?

Sintomo, non causa

I farmaci antifebbrili curano il sintomo, non la causa: se dopo un paio di giorni la febbre non accenna a diminuire, è bene rivolgersi al medico, perché potrebbe essere dovuta non a una banale infezione virale di stagione (raffreddore o influenza) ma a una infezione batterica (per esempio la broncopolmonite) oppure a un’infezione virale. E’ importante non usare i farmaci elencati per periodi troppo lunghi: specie l’acido acetilsalicilico esercita infatti un’azione irritante sullo stomaco che può provocare conseguenze più o meno serie (dal dolore di stomaco alle cosiddette ulcere a stampo); di conseguenza chi ha problemi gastrici farà bene a ricorrere al paracetamolo.

Leggi anche: L’abuso di antinfiammatori può causare ulcera gastrica

Quali farmaci in caso di febbre nei bambini?

A tale proposito leggi questo articolo: Febbre alta nei bambini e neonati: quali farmaci e cosa fare

Rimedi fatti in casa

Per abbassare una temperatura molto alta si può ricorrere alle spugnature con acqua ad una temperatura di circa 27-34°C: la loro funzione è quella di assicurare una rapida dispersione di calore, favorendo la riduzione della temperatura. L’uso dell’acqua fredda è controindicato in quanto provoca una vasocostrizione periferica e l’insorgenza di brividi. Va anche aumentato l’apporto di liquidi: una ridotta idratazione può causare l’aumento della temperatura di 1°C e a volte anche di più. Inoltre bere molto è essenziale sia per compensare l’aumentata perdita di acqua attraverso l’evaporazione che si ha durante l’episodio febbrile, sia per mantenere il flusso del sangue ottimale che consenta la dissipazione del calore. Infine è consigliato rimanere a riposo, evitare di coprirsi eccessivamente, non fare attività fisica e adoperare indumenti leggeri che favoriscano la dispersione del calore.

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Perché sento freddo e non ho fame quando ho la febbre?

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma PERCHE FEBBRE HO FREDDO NON FAME Riabilitazione Nutrizionista Medicina Estetica Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Linfodrenaggio Pene Vagina GluteUna temperatura corporea normale, negli esseri umani oscilla tra i 36°C ed i 37°C. E’ importante per il corpo mantenere tale temperatura, perché al disotto ed al di sopra di questo range, alcuni tessuti del corpo lavorano in maniera errata (specie il cervello), oppure possono venire danneggiati fino addirittura a condurre alla morte. La parte del cervello che regola la nostra temperatura corporea è l’ipotalamo, una struttura importantissima del sistema nervoso centrale situata internamente ai due emisferi cerebrali che, oltre alla termoregolazione, regola anche il sonno, il bilancio idro-salino e l’assunzione del cibo.

Leggi anche: Perché ci viene la febbre e perché non dobbiamo aver paura di lei

La febbre distrugge virus e batteri 

Quando veniamo colpiti da una malattia, come per esempio l’influenza o un forte raffreddore, il nostro sistema immunitario entra in azione e prova a sconfiggere l’infezione con un aumento della temperatura. Il calore, infatti, uccide o rende inattivi moltissimi tipi di virus e batteri: la febbre è quindi un meccanismo di difesa importante e formidabile. Anche la febbre ha però dei… limiti che non deve superare. Se la temperature dal malato supera i 40,5 °C, la febbre prende il nome di iperpiressia e può danneggiare il nostro corpo, ma questo livello di calore di solito capita solo con alcuni malattie infettive più gravi o con le intossicazioni.

Leggi anche: Febbre alta: quando rivolgersi al medico

Brividi di freddo

Una conseguenza della febbre sono anche i brividi di freddo, che a volte possono colpire in modo molto intenso e fastidioso, specie di notte, arrivando a costringerci a coprirci rapidamente con più coperte possibili. I brividi di freddo sono degli spasmi involontari dei muscoli: finché non raggiungiamo la temperatura che l’ipotalamo ha stabilito corretta per combattere il nostro malanno, sentiamo freddo. Se, per esempio, l’ipotalamo ritiene che per combattere l’influenza servano 39 °C e la febbre ci ha portato solo a 38, uno spasmo muscolare produce calore, in modo che la nostra temperatura salga ancora un po’. Poi, quando il corpo ha raggiunto la temperatura febbrile prevista, la sensazione di brivido di freddo passa (per però ritornare se la temperatura si abbassa nuovamente oltre una certa soglia).

Leggi anche: Come e quando si misura la febbre?

Di sera la febbre aumenta

Spesso, la febbre compare oppure aumenta nel tardo pomeriggio, ossia quando si attiva la funzione corporea che gestisce il sistema immunitario. La temperatura si alza ancor di più la notte, in rapporto alle fluttuazioni del cortisolo. Per approfondire, leggi: Qual è il momento della giornata in cui la febbre è più alta e perché?

Perché non ho fame quando ho la febbre?

Quando si ha la febbre ci sentiamo stanchi, spossati e senza appetito. Anche questo è un trucco del nostro meraviglioso organismo. Infatti, lo scopo di queste sensazioni è quello convincerci a riposare, per non sprecare energia (che serve al nostro corpo per combattere al meglio l’infezione evitando di affaticarci o nel complicato processo digestivo. Inoltre la febbre attiva delle proteine che tolgono il ferro dal sangue. La ragione è che i batteri non si moltiplicano se manca loro il ferro. Quando siamo guariti, il ferro ritorna a circolare nel sangue. Le proteine sono un elemento chimico essenziale di tutti gli organismi viventi.

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Le 14 cose che sicuramente non sai sul raffreddore

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO RAFFREDDORE RINITE INFLUENZA FEBBRE TOSSE MAL DI GOLA SINUSITE FREDDO NASO CHE COLA BAMBINI BIMBI (3)Arriva poco dopo l’inizio della scuola e ci accompagna fino alle vacanze estive. Parlo del famigerato “raffreddore”, circondato da sempre da una marea di luoghi comuni che hanno ben poco di scientifico. C’è chi non abbandonerà mai la convinzione che un colpo di freddo faccia venire il raffreddore e chi è sicuro di prenderlo quando ha il sistema immunitario indebolito. Nonostante decenni di ricerche, alcune veramente curiose, bisogna ammettere che anche la scienza è ancora perplessa di fronte al raffreddore e tante domande sono ancora senza una risposta chiara. Ecco che cosa ad oggi si può dire in materia. Con un’avvertenza: la scienza non è fatta di dogmi (per fortuna!) e quindi non è detto che le risposte siano definitive.

1. Quanti sono i raffreddori?  Anche se perfino gli scienziati parlano del «virus del raffreddore», a causare il malanno sono cinque famiglie di virus. I più comuni, responsabili del 30-40 per cento dei raffreddori, sono i Rhinovirus, di cui esistono circa duecento varietà geneticamente distinte.

Continua la lettura su https://www.focus.it/scienza/salute/la-scienza-del-raffreddore

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Laringite, asma, sinusite, raffreddore: riduci i sintomi con i suffumigi

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO RAFFREDDORE RINITE INFLUENZA FEBBRE TOSSE MAL DI GOLA SINUSITE FREDDO NASO CHE COLAI suffumigi – anche detti vapori, fumenti, alcuni addirittura li chiamano “sauna facciale” – sono un ottimo rimedio naturale per molte patologie, ovviamente affiancati da una mirata terapia medica.

Ma cosa sono i suffumigi?

La suffumigazione, o più semplicemente fumigazione, è una pratica dalle origini antiche, basata sulla riduzione di una sostanza in fumi o vapori a scopo terapeutico. La tecnica della suffumigazione è abbastanza semplice: la parte malata viene posta al di sopra di un recipiente contenente una data sostanza in infusione a caldo; così, per praticare una fumigazione delle vie respiratorie, basterà coprirsi il capo con un panno, per impedire al vapore di disperdersi, e respirare a bocca aperta i fumi che salgono dal recipiente. Ogni due minuti circa si consiglia di riemergere e respirare normalmente l’aria ambientale, per poi ripetere l’intera operazione altre due o tre vote. I suffumigi sono quindi particolarmente indicati in presenza di faringiti, laringiti, asma, malattie bronchiali, naso chiuso, ecc. In tutte queste circostanze risultano particolarmente utili prodotti fitoterapici a base di sostanze balsamiche sciolte nell’acqua. A seconda dell’azione desiderata, si hanno fumigazioni emollienti, stimolanti, secche ecc.

Leggi anche: Come fare un aerosol spiegato in modo semplice [GUIDA]

Consigli generali

Oggi esistono in commercio molti tipi di apparecchi fumigatori, che creano artificialmente vapori derivati dal farmaco usato. Nel settore fitoterapico si fa spesso ricorso agli oli essenziali balsamici, che devono essere tuttavia utilizzati in concentrazioni piuttosto basse, nell’ordine delle 5-6 gocce per litro d’acqua calda, ma non bollente, in modo da allontanare il rischio di laringospasmo soprattutto nei bambini. A concentrazioni maggiori, senza comunque superare le 10 gocce, gli oli essenziali balsamici possono essere disciolti nell’acqua da bagno per ottenere il medesimo effetto terapeutico.
In generale, è importante evitare il fai da te, poiché i suffumigi con oli essenziali possono essere controindicati a diverse categorie di soggetti, come ad esempio gli asmatici.  Particolare attenzione anche all’uso prolungato: in genere è da evitare. Quando invece si deve necessariamente ricorrere al sempre sconsigliato fai da te, è meglio mettere da parte i suffumigi agli oli essenziali ed utilizzare infusi delle varie droghe vegetali (foglie, fiori ecc.), da aggiungere all’acqua bollente per poi respirarne i vapori. Contro il raffreddore, possono in tal senso bastare 30 grammi di foglie di eucalipto in mezzo litro d’acqua bollente.
Basilico, eucalipto, lavanda, limone, maggiorana, rosmarino, tea tree e timo sono particolarmente indicati in caso di raffreddore o sinusite. Anice, camomilla, menta piperita e zenzero sono utilizzati quando si cerca un effetto antinfiammatorio, mentre suffumigi molto caldi con un semplice decotto di malva o altea sono indicati in presenza di mal di gola, per la loro capacità di lenire l’epitelio infiammato. I suffumigi della tintura in acqua di benzoino, pianta arborea o arbustiva, odorosa, appartenente alla famiglia delle Styracaceae, sono utili per trattare raffreddori, tossi e faringiti. Analogo discorso per i suffumigi di sodio benzoato, che leniscono l’epitelio infiammato ed espletano una lieve azione espettorante. Nella farmacopea ufficiale italiana sono riportate le istruzioni per preparare una soluzione concentrata per suffumigi, a base di essenze di eucalipto, menta e pino silvestre; la posologia è di 10 gocce per litro di acqua bollente.

Leggi anche: Rinite allergica: cos’è, sintomi, gola, tosse, rimedi e terapie

Il procedimento più facile

Il procedimento è molto semplice: si mette l’acqua sul fuoco e si porta ad ebollizione, poi si toglie la pentola dal fornello e si aggiunge un principio attivo, che può variare da caso a caso, poi si avvicina il viso alla pentola e si inalano i vapori che si propagano, per almeno 10 minuti. L’effetto è amplificato se ci si copre il capo con un asciugamano. Quale sostanza aggiungere all’acqua? La soluzione più alla portata di tutti, ma comunque efficace, è usare il bicarbonato : un elemento che tutti hanno in casa e che si presta a molti usi; in questo caso aiuta a lenire l’infiammazione e a fluidificare il catarro che si blocca in caso di sinusite, creando forti dolori alla testa. Per attenuare ancor più efficacemente la sinusite, per prevenire il raffreddore e le difficoltà respiratorie che ne derivano, è consigliabile usare alcune gocce di oli essenziali balsamici come i già prima citati timo ed l’eucalipto. Questo metodo vi aiuterà a liberare le vie respiratorie.

I suffumigi sono anche utili nella cura della pelle del viso

I vapori sono uno step fondamentale anche nel procedimento della pulizia del viso. L’ideale è farli settimanalmente con un po’ di bicarbonato o di tea tree oil, se avete la pelle impura: questo aiuterà i pori della vostra pelle ad aprirsi e ad espellere le impurità. Dopo questo trattamento la vostra pelle sarà pronta per fare un bello scrub naturale e una maschera purificante (magari con l’argilla!) o idratante. Insomma, i suffumigi sono un rimedio antico, totalmente naturale ed economico, che è veramente efficace e che sarà di grande aiuto soprattutto adesso che si avvicina il periodo invernale. L’importante è non esagerare e farsi aiutare da un bravo medico che vi saprà consigliare i prodotti più adatti alla vostra condizione.

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Sinusite: cause, sintomi e cure di una malattia del freddo molto diffusa

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO RAFFREDDORE RINITE INFLUENZA FEBBRE TOSSE MAL DI GOLA SINUSITE FREDDO NASO CHE COLA BAMBINI BIMBI (3)Le temperature basse portano con se e peggiorano una serie di condizioni e patologie fastidiose: influenza, geloni, febbre, tosse, raffreddore. Una delle patologie più diffuse, peggiorate dal freddo è la sinusite. E’ un tipico disturbo che si acuisce proprio durante i periodi autunnali ed invernali. Fastidiosa e, spesso, quasi insopportabile, la sinusite arriva spesso in pessima compagnia di sintomi difficili da ignorare, come mal di testa e tosse. Che sia acuta o cronica, ecco qualche indizio in più per riconoscere la sinusite, inquadrarne i sintomi, adottare i rimedi giusti e scegliere la cura più efficace.

Cos’è la sinusite?

La sinusite è un’infiammazione acuta o cronica a carico dei seni paranasali, e in particolare della mucosa che li riveste che, gonfiandosi, produce una eccessiva quantità di muco. Il meccanismo innescato è deleterio: la mucosa si gonfia causando un restringimento degli osti che ostacola il normale drenaggio del muco verso le cavità del naso e della bocca; il ristagno del muco diventa “terreno fertile” per batteri, virus o funghi che dal naso o dalla gola possono raggiungere i seni paranasali, aggiungendo all’infiammazione anche l’infezione. Se non viene curata o se la terapia è inefficace la sinusite può anche diventare cronica: l’infiammazione può perdurare col risultato che gli osti rimangono ostruiti pur causando sintomi di solito lievi o non causando alcun sintomo. In alcuni periodi dell’anno, poi, i sintomi si rifanno vivi, i disturbi si riacutizzano.

Le cause della sinusite

Tra i responsabili più quotati in caso di sinusite ci sono i batteri e i virus, che aggrediscono le vie aeree facilitando la formazione di muco, ma anche le infiammazioni delle radici dei denti dell’arcata superiore non devono essere sottovalutate. Oltre alle cause, giocano un ruolo cruciale nella comparsa delle sinusite i fattori predisponenti, come la malformazione delle strutture ossee del naso (deviazione del setto nasale o malformazioni della struttura dei turbinati), la presenza di polipi al naso o la rinite allergica.

Tutti i sintomi della sinusite

La sintomatologia che caratterizza la sinusite comprende:

  • naso chiuso;
  • forte mal di testa;
  • tosse con catarro;
  • secrezioni di muco giallastro;
  • la discesa delle secrezioni nasali verso la gola (scolo faringeo);
  • voce nasale;
  • fronte, guance e zigomi dolenti.

Cure per la sinusite

Se i colpevoli sono i batteri, i farmaci da somministrare sono gli antibiotici, in grado di contrastare il processo infiammatorio e infettivo a carico delle strutture nasali. In aggiunta, il medico può prescrivere altri farmaci che agiscono sui sintomi: decongestionanti locali, da utilizzare con l’areosol, per sciogliere il muco e corticosteroidi locali per fluidificare le secrezioni e liberare le vie aeree.

Suffumigi per la sinusite

Per fluidificare il catarro e contrastare il fastidioso naso chiuso, i suffumigi sono ottimi alleati. La miscela naturale vincente allo scopo comprende: timo, fiori di lavanda, foglie di eucalipto, fiori di camomilla, foglie di menta e olio essenziale di pino mugo.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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