Le 10 cose che non devi mai dire ad una donna gelosa

MEDICINA ONLINE TRADIMENTO 10 UOMINI DA EVITARE RELAZIONE GELOSIA PATOLOGICA NORMALE DIFFERENZE GEALOUS GIRL BOY MAN WOMAN LOVE WALLPAPER AMICIZIA RAPPORTO SESSO TRADIRE FIDANZATI MATRIMONIO MARITO MOGLIE SCOPRIRE HDNon sono pochi i soggetti che diventano gelosi quando il rapporto con la persona che amano è particolarmente profondo. Con il passare del tempo, in particolare, è difficile pensare ad un’esistenza senza la propria metà. Per cercare di tenere a bada la gelosia dell’altro è importante evitare alcuni comportamenti; nella presente guida, a tal proposito, verranno indicate 10 frasi da non dire mai ad una donna gelosa.

1) Hai visto come sta bene la tua amica con il nuovo taglio di capelli? Dovresti farlo anche tu!
I capelli sono, per una donna, un motivo di vanto ed un elemento che contribuisce a renderle più affascinanti e femminili. È sufficiente considerare la cura cui vengono sottoposti quotidianamente attraverso lavaggi, balsami e lozioni. Già indicare alla propria compagna che non si apprezza particolarmente la sua capigliatura è “rischioso”; suggerire di copiare la pettinatura da un’altra donna potrebbe farla scattare se è particolarmente gelosa, perché penserà di non essere all’altezza dell’amica citata.

2) Il risotto preparato dalle tue amiche era proprio fantastico!
Anche al giorno d’oggi, nonostante il poco tempo a disposizione, sono molte le donne che amano mettersi ai fornelli per cucinare qualcosa di buono per la persona che amano. Anche nel caso in cui la propria compagna non sia in grado di preparare piatti da chef, sarebbe meglio non fare confronti con le ricette cucinate da un’amica. Considerando, inoltre, che viziarlo con il cibo è una delle prime strategie per conquistare un uomo, potrebbe pensare che l’amica che ha preparato qualcosa di buono miri ad altro.

3) Stasera esco con gli amici, ma non ti preoccupare, non ci saranno donne
Se molte donne gelose vogliono sapere per filo e per segno qualsiasi dettaglio di un’uscita con gli amici, non mancano diversi casi di dolci metà che non desiderano essere a conoscenza di cosa accadrà nel corso della serata, perché minore sarà il livello di preoccupazione. Pronunciare una frase che indichi espressamente come i compagni della serata siano solo uomini farà inevitabilmente scattare un livello alto di attenzione.

4) Guarda che rientro tardi perché ho un aperitivo con i colleghi di lavoro
Una donna è disposta ad attendere il proprio compagno a cena senza alcun problema, anche se questo vuol dire finire tardi di mettere a posto la cucina. Ma comunicare che si sta facendo tardi per andare a bere un aperitivo non verrebbe preso bene, soprattutto da una donna gelosa; ancor di più se, solitamente, l’aperitivo è l’ultimo pensiero in mente. Potrebbe esserci un’altra donna di mezzo.

5) Ho deciso di iscrivermi in palestra
Il fatto che un uomo decida di andare in palestra potrebbe indurre una donna ad esser più gelosa del solito, soprattutto se si tratta di una scelta improvvisa e non motivata da una condizione particolare del proprio fisico, magari dovuta a problemi di peso.

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6) Da domani mi faccio crescere la barba
Se un uomo ha trascorso la sua vita adulta radendosi la barba una volta al giorno e, di punto in bianco, manifesta il desiderio di cambiare look facendosi crescere baffi e pizzo, o una vera e propria barba, la donna potrebbe credere che sia stata un’altra ragazza a fargli cambiare idea. Più netto sarà il cambiamento, maggiori saranno i dubbi che affioreranno nella mente.

7) Oggi ho sentito la mia ex fidanzata, ma è stato per motivi di lavoro
Una frase del genere potrebbe portare ad un litigio senza fine, con il rischio che gli unici buoni rapporti, da quel momento in poi, finiscano per essere solo quelli con la ex ragazza. Per le donne molto gelose, la figura della ex deve scomparire al più presto, fin dalle prime settimane, per non tornare mai più.

8) Tu resta pure a casa, il piccolo lo porto io a fare un giro
Le donne sono perfettamente a conoscenza che un uomo che conduce un passeggino trasmette un’immagine irresistibile apparendo, allo stesso momento, come un padre amorevole e come un ragazzo dolcissimo. Lasciare che esca da solo, per le donne gelose, non sembra proprio essere la scelta migliore.

9) Voglio mettermi a dieta, basta con questa pancetta!
Ha sempre adorato la carne e ora non ne vuole più sapere perché desidera dimagrire, il tutto senza che la donna abbia mai manifestato perplessità sulla sua condizione fisica. Si tratterebbe di un comportamento che meriterebbe un approfondimento, per eliminare ogni dubbio sula presenza di un’altra donna.

10) Amore, sono stanco, mi metto subito a dormire
Che un uomo possa essere stanco non ci sono dubbi, soprattutto se trascorre la giornata saltando da un appuntamento di lavoro all’altro. Ma che l’uomo pronunci la stessa frase per una settimana di fila farà sospettare, inevitabilmente, una compagna gelosa.

 

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Rinuncia a chi non ti ama ed impara a rispettare te stesso

MEDICINA ONLINE GELOSIA UOMO EGOISTA SAD COUPLE AMORE DONNA PENE EREZIONE IMPOTENZA DISFUNZIONE ERETTILE VAGINA SESSULITA SESSO COPPIA TRISTE GAY ANSIA JEALOUS LOVE COUPLE FRINEDS LOVERLe persone impegnate in relazioni che non funzionano più da molto tempo sono spesso disposte a fare qualsiasi cosa per salvare il rapporto. Purtroppo in molti casi non è così, perché – non sempre ma spesso – c’è ben poco da salvare dal momento che una metà della coppia non è più… una metà della coppia. Non avete idea di quante persone rifiutano di accettare che il loro partner abbia perso qualsiasi interesse per quella relazione. Certo, non è semplice. Troppe volte il partner che ha perso interesse continua a restare in quel rapporto perché vuole che sia tu a decretarne la fine. In questo modo lui sarà libero da qualsiasi senso di colpa e potrà anche godere il beneficio di cui godono le false vittime, cioè farsi consolare per qualcosa che in verità non li fa soffrire per niente.

Il partner vuole che la responsabilità sia tua? Prenditela!
Non c’è niente di più bello che essere protagonisti della propria vita. Quando il tuo partner non ti ama più devi far vincere l’amore per te stesso. Restare appiccicato a una persona che ha esaurito tutto quello che poteva darti è una violenza che fai al te stesso del futuro in cambio di una gratificazione effimera data al te stesso del presente. Dovremmo imparare che la vita è un cammino a tappe. Pensa a quante persone hai conosciuto, a quante persone hai voluto bene, con quante di loro ha costruito avventure e vissuto periodi intensi della tua vita prima di perderle completamente di vista. Magari erano ex compagni di classe e finite le superiori con estrema naturalezza avete imboccato strade diverse che vi hanno portato lontano. Dispiace perché una fine è sempre dolorosa, ma la vita è fatta di tante cose che finiscono, devi accettarlo.

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Non puoi costringere chi non ti ama più
Le persone non si possiedono, si possono avere accanto e se siamo fortunati ci daranno una mano nei momenti difficili e gioiranno con noi nei momenti belli. Tutto qui. Ci piace costruire storie di perfezione, anime gemelle, amori incredibili ma alla fine è tutto un po’ casuale. Non per questo meno bello. Lascialo andare, ritroverai la libertà di vivere la tua vita e sarà tutto bellissimo e tutto nuovo. L’inizio ha una forza uguale e contraria alla fine, quello che uccide è l’indifferenza di trascinare i rapporti. Non lasciare andare chi non ti ama più è come mettere in pausa un film poco prima che finisca perché ti è piaciuto talmente tanto che vorresti durasse in eterno.

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Preoccuparsi troppo del giudizio degli altri e temere il rifiuto

MEDICINA ONLINE RAGAZZA BULLISMO TRISTE INFEZIONE SESSO COPPIA AMORE TRISTE DONNA UOMO ANSIA DA PRESTAZIONE IMPOTENZA DISFUNZIONE ERETTILE FRIGIDA PAURA FOBIA TRADIMENTO GELOSIA RABBIA RLa paura di essere giudicati dagli altri – amici, parenti o anche semplicemente sconosciuti incontrati alla fermata dell’autobus – deriva da un bisogno ovvero quello di sentirci appagati da un giudizio positivo espresso dai nostri simili. Quante volte entrando in contatto con una persona sentiamo che da questa vorremmo essere stimati, considerati positivamente e il nostro desiderio ci fa sembrare artificiosi, poco spontanei, diamo più importanza a sembrare ciò che non siamo piuttosto che a costruire un sé autentico. Ciò accade perché già dall’infanzia scopriamo che il giudizio positivo di chi ci sta intorno allontana dolore e frustrazione, ci dà un senso di soddisfazione che ci appaga e ci fa credere di più in noi stessi. Sviluppiamo quindi il bisogno di avere questo giudizio positivo sia in famiglia (dai genitori), sia in altri ambienti (scuola e lavoro).

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Acconsentire le aspettative del gruppo

Di contrasto ovviamente c’è il rifiuto di qualsiasi giudizio negativo, cerchiamo di accontentare le aspettative altrui per paura dell’emarginazione da cui deriverebbe un giudizio negativo. Spesso il fatto stesso di temere di non essere accettati porta all’acconsentire a qualsiasi cosa decida il “gruppo” anche se le decisioni di questo vanno contro i nostri valori etici. Se esprimiamo le nostre idee e se queste vanno contro a quelle del gruppo temiamo di venir emarginati, temiamo la solitudine, ecco perché si sviluppa quella che è chiamata fobia sociale. La paura di approcciarsi agli altri, il timore di esprimere se stessi, insomma la fobia di stare in società. Si entra quindi in una sorta di circolo vizioso. Più siamo alla ricerca del giudizio altrui più siamo smascherati e quindi soli.

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Poca autostima

Spesso la paura del giudizio altrui serve proprio a piegare determinate persone, quelle più fragili, quelle che soffrendo di fobia sociale cambiano spesso idea piegandola al volere del gruppo. C’è da dire inoltre che vivere in questo modo far spegnere del tutto la propria personalità. Infatti molte persone che soffrono di questa fobia finiscono per non essere più spontanee ma completamente assoggettate alle idee altrui. Ciò accade principalmente per la poca stima che abbiamo di noi stessi, modifichiamo infatti il nostro comportamento fino a perdere la nostra personalità. La fobia sociale non ci porta solo a temere il giudizio altrui e a desiderare un giudizio positivo, porta anche a perdere se stessi. La propria personalità è infatti messa in discussione, si plasma al volere degli altri.

Se credi di avere bassa autostima o la paura del giudizio degli altri ti blocca, prenota subito la tua visita e, grazie ad una serie di colloqui riservati, ti aiuterò ad affrontare e superare i tuoi problemi.

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Primo viaggio di coppia: le mete consigliate, quelle da evitare e i consigli per non “scoppiare”

MEDICINA ONLINE KISSING SIDE BACIARE DESTRA SINISTRA LATO AMORE COPPIA DIVORZIO LITIGIO MATRIMONIO FIDANZATO PARTNER UOMO DONNA AMORE SESSO SEX WALLPAPER GIRL MAN BOY WOMAN SAD COUPLE HIIl primo viaggio di coppia è il più complesso e rischioso, potrebbe diventare il più bello della vostra vita, ma anche essere l’inizio della fine della vostra relazioneViaggiare è bellissimo ma non tutti riescono a vivere serenamente lo stare lontani da casa, i piccoli imprevisti possono mettere a dura prova e mostrare un lato del carattere che non pensavamo potesse esserci, sia nel partner che in noi. In vacanza si sta insieme tutto il giorno e ci si conosce molto di più, si vive l’altra persona a 360° e aiuta a farsi un’idea molto precisa di chi abbiamo di fronte. A contribuire al successo del viaggio è sicuramente la meta, bisogna sceglierla bene e insieme, evitando quelle più rischiose ma anche valutando con il partner il tipo di vacanza che si intende fare.

Quali sono le mete consigliate e quelle da evitare per il primo viaggio di coppia?

  1. Evitare i posti troppo affollati e all’insegna delle avventure, come ad esempio Ibiza, Mykonos e Formentera che sono le mete da rimorchio per eccellenza… potreste ritrovarvi con il partner che viene adescato anche mentre va a comprare l’acqua o a pagare il conto!
  2. Al bando anche i posti troppo noiosi e per famiglie, come ad esempio villaggi turistici e similari.
  3. Se volete restare in Italia potete andare a Roma, Venezia, Sardegna, Puglia Sicilia, posti bellissimi, ricchi di eventi e anche di luoghi da visitare.
  4. Per chi preferisce andare all’estero vi consiglio Parigi che è la meta ideale per gli innamorati, ma va benissimo anche Barcellona. Via libera anche per Tenerife e Grecia che sono accoglienti e meravigliose.
  5. Evitate i viaggi organizzati, i tour con altri sconosciuti e le crociere, il rischio di ritrovarsi annoiati a fare cose non ci piacciono è troppo alto.

Ecco anche qualche consiglio per evitare di “scoppiare”.

  1. Pianificate le cose da fare e da vedere ma senza ossessioni, non schedulate ogni ora della vacanza, ma non arrivateci neanche impreparati.
  2. Andate in un posto in cui ci sono varie cose da fare, magari poi non serviranno ma possono essere un ottimo salvagente in caso di noia.
  3. Mettetevi d’accordo prima sul tipo di vacanza che volete fare e soprattutto regolatevi con il budget, coordinatevi in modo che non sia economicamente troppo pesante per uno dei due.
  4. Prenotate in un posto carino, non extra lusso, ma nemmeno una bettola, ritrovarvi in un posto scomodo potrebbe rovinare l’atmosfera.
  5. Valutate il vostro partner fuori dal suo ambiente e dalla comfort zone, come reagisce agli imprevisti, se è gentile e come si rapporta con gli altri, come reagisce a stress e stanchezza ecc.

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La differenza d’età in amore: come affrontarla?

Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Estetico Medicina Estetica Roma UNA DOMENICA DI PIOGGIA AMORE COPPIA OMBRELLO GRIGIO LOVE Radiofrequenza Rughe Cavitazione Cellulite Pulsat Pressoterapia Linfodrenante Mappatura Nei Dietologo DermatologiaLui più grande e lei più giovane

“E’ la situazione più tradizionale ed ha un’origine storica, in quanto la specie aveva bisogno di ottimizzare il tasso di natalità approfittando del fatto che l’uomo può rimanere fertile molto più a lungo della donna, che è limitata invece dalla ineluttabile menopausa. Inoltre un uomo, vivendo un secondo legame con una partner più giovane pensa (o spera) di ringiovanire con lei. Il che porta ad alcuni inconvenienti.” (Willy Pasini)

Alcune donne scelgono un partner più grande, o addirittura molto più grande per un bisogno di sicurezza economica ed affettiva. A volte (spesso) ciò si verifica in mancanza di una solida figura paterna. Altre donne, cercano un modo di approcciarsi all’erotismo più intimo e più raffinato, cosa che spesso manca in giovani “un po’ frettolosi” che prendono il sesso più come una staffetta che come un piacere da gustare a piccoli morsi.

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Lei più grande di lui
Ultimamente stiamo assistendo ad una controtendenza che vede tantissime donne mettersi insieme a uomini anche molto più giovani di loro… donne che si riscoprono più forti, che hanno meno bisogno che in passato di farsi proteggere, che adesso passano dall’altra parte proteggendo a loro volta. Donne che scoprono una nuova sicurezza, che nell’adolescenza non si può avere, donne che negli anni e nelle esperienze hanno trovato la loro dimensione ideale. Che stanno bene con sé stesse e che per questo piacciono tanto agli uomini… che fanno perdere la testa a quelli con qualche anno meno di loro, intrigati da questo misto di donna esperta/in gamba/un po’ mamma perché no… Ma allora esiste una tendenza anche nei rapporti tra uomo e donna? Nella stagione primavera/estate vedremo un ritorno dell’uomo più maturo accompagnato alla ragazzina? Oppure il rapporto anagrafico che passa tra i due componenti di una coppia è dettato dal cambiare, dall’evolversi di una società con tutti i pro e i contro che ciò comporta.

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Qualche suggerimento se tu sei più piccola del tuo lui:

  • tu non sei la sua bambolina che dice sempre di sì quindi fatti valere, esprimi le tue opinioni, sia che si tratti della scelta della pizzeria dove andare a mangiare che del vostro rapporto. Se qualcosa non ti sta bene hai tutti i diritti di farti sentire;
  • lui vuole fare sesso o vuole qualcosa per la quale tu non ti senti pronta? Esiste la stupenda parola NO da dire e ridire a ripetizione, spiegandogli le tue ragioni e perché preferisci aspettare… Se lui non vuole sentire ragioni, se ti tartassa con le sue richieste, se ti minaccia di lasciarti se non lo “accontenti” fai dietro front in 3 secondi netti. Anche se starai male, se in questo momento pensi che mai nessuno sarà come lui, stai certa che è vero che mai nessuno sarà come lui, perché ne troverai 100 migliori;
  • lui è molto, molto più grande di te? Rifletti sulle modalità nelle quali vi siete conosciuti, pensa a cosa dai tu a lui e cosa lui a te, e pensa quanto ognuno ha da imparare da questa storia;
  • tra te e lui funziona bene solo il sesso? Probabilmente è proprio una sessualità più “colta” e appagante quello che andavi cercando, ma da solo il sesso non basta a costruire un rapporto di coppia, pensa se questo “grande amore” ha senso per il tuo futuro.

Qualche suggerimento se invece è il tuo lui più piccolo di te:

  • generalmente circola la vocina insistente e alimentata da pregiudizi che “è meglio che l’uomo sia più grande della donna” oppure che “se una ragazza esce con uno più piccolo lo fa perché i suoi coetanei non la considerano, ergo è una sfigata”…. ecc. ecc. di luoghi comuni e pregiudizi ne è pieno il mondo, quindi un solo consiglio. Non ascoltateli;
  • non cadete mai nella trappola dell’istinto materno. Lui è il vostro uomo, il vostro amante, non trattatelo da bambino, non diventate la sua mamma/crocerossina. Ha già chi gli dice di mettersi la maglietta di lana…
  • capiterà che litighiate no? anche se a volte siete imbestialite e sarà durissimo non cadere in tentazione, non cercate di zittirlo e di conquistarvi l’ultima parola accusandolo di essere piccolo, immaturo e via dicendo… se lo fate dimostrerete solo di non avere altri argomenti!
  • per quel che riguarda il sesso, il vostro è un rapporto di parità o tu fai la maestrina compiacendoti di farlo? magari sei stata la sua prima donna?…è indubbiamente bello essere la protagonista di uno dei momenti più importanti della vita di chi ami, ma non usare la tua “bravura a letto” per compensare altre mancanze. Alla lunga questo non funziona mai!

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Padre anaffettivo e assente: effetti sui figli, cosa fare?

MEDICINA ONLINE FATHER PADRE SON SONS FIGLIO MAN UOMO GENITORE FAMILY FAMIGLIA MADRE MENTE CERVELLO CRESCITA BAMBINO BIMBO AMORE FAMIGLIARE COMPONENTI MADRE PATRIGNO PROBLEMI ANAFFETTIVO SOLO SOLITUDINE PSICOLOGIA.jpgCon il termine “assenza paterna” ci riferiamo non all’assenza fisica di un padre, legata a un decesso o abbandono. Parliamo di padri presenti fisicamente ma assenti dal punto di vista emotivo. La presenza di un padre, non solo fisica ma anche e soprattutto emotiva, sociale, risulta fondamentale nello sviluppo di un bambino. Ma non sempre un padre è realmente presente. Spesso capita che la figura paterna sia anaffettiva o comunque emotivamente più restia, meno aperta e disposta ad instaurare una relazione sana con il figlio, a fargli da guida nel suo percorso di vita. Quali sono le conseguenze sui figli?

Problemi comportamentali

Un padre assente può generare nel bambino problemi comportamentali. Il bambino ha bisogno di un confronto continuo con il mondo esterno. La sola presenza fisica del genitore non basta a forgiare il carattere, ad aiutare il bambino ad affrontare il mondo.Anzi. Talvolta può essere addirittura peggiore la presenza fisica di un genitore se questa non è accompagnata dalle opportune attenzioni nei confronti del bambino.

Insicurezza e ansia

Un padre assente, o che mette in discussione ogni attività del bambino genera in lui ansiainsicurezza. È importante metterli in discussione certo, ma in maniera costruttiva, facendo comprendere che si è “dalla loro parte” sempre e comunque. Lo stimolo non va confuso con il disfattismo, con la negatività fine a se stessa.

Autostima

Il fatto di non riconoscere pienamente l’affetto del padre, o quantomeno il fatto di non avvertire senso di approvazione, porta il subconscio del bambino a ridurre la stima in se stesso. La personalità del bambino non è ancora pienamente sviluppata , si sta creando adesso, e sentirsi poco accettato da una figura cosi vicina ed importante come quella del padre condizionerà l’evoluzione del suo carattere.

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Assenza paterna: il ruolo della madre

La madre spesso, pur di salvaguardare “l’unione familiare” tenta invano di giustificare l’assenza paterna con frasi tipo:

dai sai benissimo com’è fatto tuo padre”;

“tuo padre non si rende conto”;

“cerca di capire tuo padre” “tuo padre lo fa per te”.

La madre fondamentalmente ha imparato ad accettare il carattere distaccato del compagno, e cerca di farlo comprendere anche al figlio, che a sua volta vive tutto ciò come una mancata considerazione. Ma non è assolutamente così. Proprio perché vi ama, la figura materna ingenuamente, cerca di riportare a proprio modo la serenità in famiglia.

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Padre assente: cosa succede da adulti?

Cosi come per qualsiasi figura che cresce accanto al bambino, ma che risulta emotivamente assente, anche la poca presenza di un padre genera conseguenze che si prolungano fino all’età adulta. L’adulto che ha avuto un padre poco presente infatti rimane, sotto alcuni aspetti, lo stesso bambino insicuro e ansioso che era un tempo.
Questo può provocare problemi, anche in età avanzata,  nell’approcciarsi con gli altri.
Il soggetto quindi sarà affetto molto probabilmente da forme di distacco sociale, di superficialità nei rapporti, di problemi di fiducia nei confronti degli altri.
Il seme della negatività interrato anni prima è diventato un germoglio, durante l’adolescenza un delicato arbusto e da adulto da i suoi frutti che si concretizzano con emozioni quali: paura e sfiducia verso il prossimo.

Perché un padre è assente?

Diverse sono le motivazioni che spingono un padre a non svolgere quello che è il suo ruolo.
Non dimentichiamo che ogni padre è stato figlio a sua volta. È possibile che lui stesso sia stato vittima di ferite legate all’assenza di un genitore, ma non è questo il punto.
Può anche essere che, per un motivo o per un altro, vostro padre non abbia acquisito le capacità necessarie per creare un legame con i propri figli. È colpa sua? È colpa vostra? Non è nemmeno qui che vogliamo arrivare. È importante ciò che volte voi, nel presente, adesso, non nel passato. “Se vuoi qualcosa nella vita allunga la mano e prendila” la frase del celebre film (“into the wild”) risulta emblematica.

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Padre assente: come guarire dalle ferite?

Partiamo dal presupposto che un padre assente lo ricorderete e vi segnerà comunque per tutta la vita e che nulla potrà riconcedervi quegli anni perduti. Ma non perdetevi d’animo. Ricordate sempre che anche se avete patito le sofferenze a causa di mancanza d’affetto da parte di un padre sicuramente vi saranno state (e vi sono) figure che in un modo o nell’altro hanno saputo aiutarvi nel vostro percorso di vita (nonni, zii, amici, partner).
Ormai siete adulti. Che avete il raziocinio per affrontare la vita e perché no di migliorare, un minimo, il rapporto con il vostro genitore. Con l’età si diventa più sensibili, si cambia, si da maggiore importanza a determinati aspetti trascurati in gioventù.

Migliorare il legame emotivo con il padre

Probabilmente anche vostro padre avrebbe voluto un rapporto diverso con voi ma non è riuscito ad impostarlo. Ora siete grandi, anche se mantenete il ruolo di figlio, probabilmente siete genitori a vostra volta e avete compreso quanto è difficile essere padri/madri. Non dove accusare o rinfacciare, semplicemente, se lo riterrete opportuno, cercare di salvare il salvabile rendendo più “umano” il vostro rapporto. Come? Un abbraccio, un sorriso, un “ti voglio bene” sembrano sciocchezze ma non lo sono per niente, sono i piccoli gesti, fatti col cuore, a migliorarci la vita.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
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Quali sono le posizioni sessuali consigliate in gravidanza?

MEDICINA ONLINE VAGINA DONNA BACIO SESSULITA GRAVIDANZA INCINTA SESSO COPPIA AMORE TRISTE GAY OMOSESSUAANSIA DA PRESTAZIONE IMPOTENZA DISFUNZIONE ERETTILE FRIGIDA PAURA FOBIA TRADIMENTOPurtroppo le statistiche dicono che più la gravidanza procede, più la coppia smette di fare sesso, almeno per il 50% delle coppie, dato che trova piena conferma anche tra i miei pazienti. E’ importante per prima cosa sottolineare che non bisogna vergognarsi, né pensare di far male al bambino, né sentirsi a disagio con le nuove forme, anzi, per la donna che al termine dei nove mesi dovrà misurarsi con il diventare madre, continuare a fare l’amore col compagno sarà una conferma che il proprio corpo non è solo un contenitore, ma ancora desiderabile ed erotico.
All’uomo piaceranno i vostri seni floridi o le curve dei fianchi accentuate! Certo, non è sempre così: se il vostro partner avesse invece un calo di desiderio bisognerà cercare di coinvolgerlo di più nelle vostre trasformazioni fisiche, fargli sentire i movimenti del piccolo e ricordargli che la gravidanza dura nove mesi poi tutto torna più o meno come prima!
Se i timori riguardano invece il poter far male al bambino ricordatevi che – usando un minimo di buon senso – non verrà né disturbato né schiacciato perché il liquido amniotico lo protegge come un morbido scudo, allo stesso modo le contrazioni di un orgasmo non  interferiranno con la dilatazione del collo dell’utero che è molto robusto e protetto da un tappo mucoso. Veniamo ora ad una lista di posizioni da preferire in gravidanza.

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Il missionario diventa un “aratro”

La classica posizione chiamata “missionario”, con donna sotto a gambe divaricate e uomo sopra, va bene per tutti ma in gravidanza la si potrà praticare solo nei primi mesi, dal quinto mese la donna infatti potrebbe provare un senso di schiacciamento. Per ovviare potete provare un ‘missionario seduto’ ovvero il più conosciuto ‘aratro’: sdraiata sul dorso la donna poggia le natiche sul bordo di un letto o di un tavolo e stringe tra le gambe le anche del partner.

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Il cucchiaio diventa un “boa”

Nel classico cucchiaio la donna è su un fianco e lui dietro di lei, è molto riposante, la pancia è appoggiata di lato e non si fa fatica, però le cose non possono andare per le lunghe perché il pene tende ad uscire facilmente. Allora si può ricorrere all’unione del boa, ovvero, stessa partenza ma la donna alza la gamba sopra e la avvinghia, come un serpente appunto, alle gambe di lui, così da mantenere più salda la presa e la penetrazione.

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Andromaca e l’altalena

Nella posizione detta “della schiava” o “di Andromaca” (dal nome della moglie di Ettore e madre di Astyanax, che dopo la presa di Troia fu portata schiava in Grecia), l’uomo è sdraiato sulla schiena, la compagna si siede sopra di lui in posizione accovacciata o inginocchiata con il busto completamente dritto. In questo caso, la donna controlla perfettamente la profondità e il ritmo della penetrazione. Andromaca è adatta soprattutto fino alla fine del secondo trimestre quando ancora l’agilità è buona, peccato che a volte le gambe possano fare male: chiedete allora a lui di aiutarvi nel movimento muovendovi i fianchi con le mani su e giù. La posizione a cavalcioni può essere variata con la posizione dell’altalena, ovvero la donna è sempre sopra ma dà la schiena all’uomo e si dondola avanti e indietro.

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La pecorina e l’antilope

Una delle posizioni più diffuse diventa utile quando la donna è infastidita dal peso dell’uomo, quindi potrà mettersi carponi sul letto dandogli le spalle e nel contempo riparando la pancia: si tratta della classica posizione a “pecorina” o “a pecora”. Dopo un po’ potrebbero far male le braccia quindi si può passare all’appoggio sui gomiti o alla cosiddetta posizione dell’antilope: inginocchiata per terra la donna solleva il dorso appoggiandosi al bordo del letto. Lui dietro sempre in ginocchio.

Conclusioni

Analizzando le fasi della gravidanza si può dire che i primi tre mesi potrebbero essere un problema in quanto a desiderio sessuale: la donna infatti può essere soggetta alle fin troppo note nausee e non avere nessuna voglia di prodigarsi in prodezze in camera da letto; ma attenzione perché alcune donne potrebbero invece essere inspiegabilmente attratte più del solito dai loro partner. La seconda fase, corrispondente al secondo trimestre di gravidanza, è invece per tutte caratterizzata da un aumento sensibile di ormoni e desiderio sessuale, ragione per cui è uno dei momenti propizi per approfittarne.
Nell’ultimo trimestre l’unico problema è l’ingombro: le dimensioni della pancia potrebbero costituire effettivamente un fastidio, per cui è ovvio che la coppia non potrà annoverare tutte le posizioni del kamasutra.
Consigliate quindi: lui seduto e lei sopra; lei su un fianco e lui dietro, sempre su un fianco; lei supina sul bordo del letto e lui in piedi davanti.

Per approfondire:

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Sei vittima di un narcisista? Forse sei una donna dipendente

medicina-online-dott-emilio-alessio-loiacono-medico-chirurgo-roma-tattiche-usate-narcisisti-conversazioni-riabilitazione-nutrizionista-infrarossi-accompagno-commissioni-cavitazione-radiofrequenza-ecogPerché alcune donne ed alcuni uomini restano invischiati in relazioni amorose malsane, che spesso non hanno nemmeno l’ambire di sbocciare?
Perché – soprattutto le donne – rimangono per anni appese, agonizzando in lunghe e sospiranti attese, colmando vuoti, tollerando assenze, fughe e ritorni di lui o ancora peggio perché alcuni di noi, vivono relazioni di coppia e familiari deprivanti, umilianti, spesso ignorando chiari segnali di violenza psicologica e nei casi più gravi anche fisica?
Perché alcune donne ed alcuni uomini amano “troppo”? Perché si identificano sempre con l’archetipo della salvatrice (salvatore), della guaritrice (guaritore), della madre (padre) e si illudono di poter “cambiare” l’uomo (la donna) che incontrano?
Perché le donne, e alcune persone in genere, ognuna con un grado di gravità diverso, non si amano, non si stimano, non sanno stare con se stessi? Tutti noi abbiamo vissuto almeno una volta nella vita una relazione insoddisfacente, un amore non corrisposto, oppure non chiaro, ambiguo, soprattutto in adolescenza, quando la personalità è ancora in formazione e con essa anche la capacità di stare in una relazione affettiva matura ed appagante.

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Intrappolati nella relazione

La delusione d’amore, la scoperta che l’altro non è sempre disponibile solo perché noi lo desideriamo, è fonte di grande frustrazione e sofferenza, ma può anche rappresentare anche un’occasione di crescita, individuale o di coppia.
Che succede se invece si resta attaccati alla speranza che quella persona possa amarci come noi desideriamo? Che succede se la persona di cui ci innamoriamo si comporta con noi in modo ambiguo? Se si mostra interessata solo a tratti per poi sparire, se è fredda distaccata, inaffidabile e cinica?
Ce la prendiamo spesso con le persone anaffettive, aride, egoiste e distaccate che spesso identifichiamo con l’etichetta “narciso”, ma ci siamo mai chiesti perché noi, rimaniamo in relazioni affettive e sessuali deprivanti e insoddisfacenti?
C’è da dire che il partner narcisista si presenta sempre nel migliore dei modi: seducente, coinvolgente, interessato e spesso affrettato (sei la mia vita, sei l’unico vero amore della mia vita, andiamo a vivere insieme…), quindi è capace di intrappolarci in relazioni tossiche. In seguito, il narcisista tende a ritrarsi, soprattutto quando l’oggetto d’amore è stato conquistato. Non sempre il narciso è interessato all’aspetto sessuale, quello è un complemento, spesso anche noioso per lui/lei, che implica il donarsi anche se in parte all’altro e per questo è anche spesso il territorio in cui si dibatte meno volentieri. Lascia intendere, si concede brevemente per poi sparire, lasciando l’altro a desiderarlo/a, si pone sempre come dominante nella relazione, lui/lei ha le migliori idee, le migliori soluzioni, lui/lei è il/la più intelligente, il/la più scaltro/a.

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Qual è la vittima ideale del narcisista?

Quasi certamente è una persona insicura che ha subito abbandoni e traumi affettivi e che vede nella possibilità che il/la narciso/a la/lo ami, la conferma del suo valore, la vincita di una sfida ardua e anche l’occasione di colmare un grande vuoto affettivo. Non importa che età abbia, che lavoro faccia; sia che sia una persona timida e remissiva oppure audace ed aggressiva, di fondo soffre di una grave insicurezza affettiva.
E perché tentare di colmarla in una relazione con una persona anaffettiva ed arida? Che senso ha?
Se io voglio capire se sono in grado di aprire le porte, ne cercherò una chiusa. Inutile cercare di aprire una porta aperta. Solo quando comprendiamo che L’AMORE E’ UNA PORTA APERTA PER TUTTI, allora forse smetteremo di chiederci se noi ne siamo degni.
Tuttavia cresciamo con degli schemi di relazione e spesso, passiamo la nostra intera vita a cercare di disconfermarci il fatto di non essere degni di amore, perché così coi hanno fatto sentire da piccoli. TI AMERO’ SE…TI AMERO’ QUANDO…SARAI PULITO, AVRAI FATTO I COMPITI, SOMIGLIERAI A ME, FARAI IL BRAVO… e via dicendo.
Un amore non gratuito, al quale spesso non possiamo ambire, un ricatto affettivo di base: sei nato grazie a me.
Inutile dire che spesso questi genitori sono narcisi a loro volta e il figlio, deve rappresentare per loro la conferma del loro valore come genitori e come persone, un orpello, uno stemma, un premio da esibire più che un anima da amare.
Ecco allora che inseguire il mito del grande amore sfuggente, diventa il modo per conquistare quell’amore di cui non ci siamo ritenuti mai degni.
Una persona che dipende affettivamente, è una persona che non vuole scegliere di amarsi e di diventare genitore di sé stesso e continua a cercare nell’altro un genitore non disponibile.

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Maggiore autostima per superare vecchi traumi

Spesso si sceglie come partner proprio quel genitore dal quale avremmo voluto maggiore amore o con il quale abbiamo avuto un rapporto più conflittuale, nella speranza, con la relazione adulta, di colmare i vecchi vuoti. E’ per questo che se ci troviamo in una relazione con un narcisista anaffettivo, dobbiamo capire quanto deprivante sia per noi la relazione e rimboccarci le maniche, attraverso un percorso di terapia volta a riacquistare autostima ed a superare i traumi affettivi non risolti, per far si che non si ripetano, come una catena di tristi destini, che vede più spesso donne tra le sue vittime. Anche se negli ultimi anni le cose stanno radicalmente cambiando, c’è da dire che storicamente – tra i due sessi – è la donna ad essere culturalmente più incline a sottomettersi ad una relazione insoddisfacente perché la cultura patriarcale l’ha deprivata anche dei sui primari diritti come persona, addestrandola alla dipendenza affettiva; ecco che i concetti di sottomissione, pazienza e amorevolezza sono spesso esasperati, entrano in ballo moltissimo anche i fattori culturali, gli stereotipi di genere e di ruolo (una donna deve aiutare il suo uomo, una donna amorevole sa portare pazienza etc..), ma anche gli uomini spesso restano vittime di donne narciso, belle donzelle con infinite problematiche, che sono sempre a un passo da concedersi o che spesso sono già impegnate con altri che vorrebbero lasciare ma… Quindi anche l’uomo, sebbene più raramente può essere un dipendente affettivo.

Se credi di essere intrappolata o intrappolato in una relazione tossica o che il tuo partner sia un narcisista manipolatore, prenota subito la tua visita e, grazie ad una serie di colloqui riservati, ti aiuterò a gestire ed a superare questa situazione.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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