I cambiamenti dei genitali femminili durante la vita della donna

MEDICINA ONLINE VULVA LABBRA GRANDI PICCOLE LABIA MINORA MAJOR VAGINA SEX SESSO DONNA APPARATO SESSUALE FEMMINILE CLITORIDE MEATRO URETRALE OPENING IMENE VERGINITA WALLPAPER PICS PICTUREIl primo cambiamento importante dei genitali femminili avviene con l’arrivo della pubertà: in questa fase le piccole labbra, le grandi labbra e il clitoride aumentano di volume, spunta la prima peluria, cambia l’ecosistema vaginale e si presentano le prime secrezioni vaginali.

La tappa successiva è scandita dall’inizio dei rapporti sessuali, che comportano la rottura dell’imene.

Altri cambiamenti importanti si hanno in gravidanza, quando i tessuti dei genitali si congestionano per prepararsi al parto; in questo periodo anche le secrezioni aumentano in modo consistente. Le mucose della vagina, in particolare, si gonfiano e cambiano colore per l’effetto degli alti livelli di estrogeni tipici della gestazione.

Le variazioni dei livelli ormonali influenzano i genitali non solo durante la gravidanza: le fluttuazioni degli estrogeni, del progesterone e del testosterone presenti nell’organismo giocano un ruolo fondamentale in tutte le fasi di vita di una donna.
Durante l’ovulazione, per esempio, si nota spesso un aumento delle perdite e una sensazione di prurito: in parte si tratta di un fenomeno normale, dovuto al picco di estrogeni tipico di questa fase del ciclo, se l’aspetto delle secrezioni è limpido e filante, “a chiara d’uovo”.

Il parto naturale comporta un rilassamento e un allungamento dei muscoli della vagina. Questo ha come conseguenza una diminuzione della sua sensibilità e quindi del piacere sessuale. Il parto per via vaginale può infatti determinare una marcata variazione del tono del muscolo elevatore (fino all’ipotono, quando le fibre muscolari più vicine alla vagina vengono lacerate durante il parto); una maggiore apertura dell’entrata vaginale, un “abbassamento” della parete vaginale anteriore che può prolassare (“cistocele”) o di quella posteriore (“rettocele”).
Per ritornare alle condizioni precedenti il parto (o quasi) può essere molto utile fare, più volte al giorno e per alcuni mesi, un semplice esercizio: stringere e rilassare ritmicamente i muscoli della vagina (contando per esempio fino a cinque in contrazione e fino a dieci in distensione).

Un’altra conseguenza del parto può essere legata all’episiotomia, il taglio che viene praticato alla base della vagina per agevolare la nascita del bambino: è importante che la sutura (“episiorrafia”) sia fatta con grande competenza in modo che il muscolo che circonda la vagina non rimanga compromesso da una lesione permanente o da una ricostruzione non appropriata.

Dal calo degli estrogeni dipendono le modificazioni tipiche della menopausa: il clitoride si rimpicciolisce, specialmente se la menopausa è stata precoce e, ancor più, se è stata conseguenza dell’asportazione bilaterale delle ovaie; le labbra – grandi e piccole – si assottigliano; i peli cadono o diventano bianchi; il “monte di Venere” si appiattisce; la lubrificazione vaginale si riduce; le secrezioni mutano composizione chimica, cambiando colore e profumo; il pH della vagina aumenta e offre una protezione meno efficace contro molti batteri, favorendo l’insorgere di cistiti e vaginiti.
Anche il volume dei corpi cavernosi si riduce con l’età: è massimo fra la pubertà e i vent’anni, mentre a cinquanta il tessuto muscolare liscio, essenziale per il meccanismo dell’eccitazione, risulta ridotto di oltre il 50 cento.
Un discorso a parte merita il “lichen sclerosus” della vulva, una patologia caratterizzata dalla produzione di autoanticorpi contro i tessuti vulvari: può causare una precoce fusione delle piccole labbra con le grandi labbra (conglutinazione), e del clitoride con il cappuccio che lo copre (“prepuzio”). Questa malattia può comparire anche nell’infanzia e nell’adolescenza, e si associa a secchezza vulvare, prurito e una riduzione progressiva della qualità della risposta sessuale e del piacere.

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Imenoplastica: la ricostruzione chirurgica dell’imene lacerato

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La ricostruzione dell’imene o imenoplastica è l’intervento chirurgico di riparazione dell’imene lacerato. L’ imene è un sottile strato di tessuto, una membrana che, è di solito intatta, nelle donne giovani (vergini) e che ha la funzione di barriera all’ingresso della vagina.
In alcune culture è molto importante che l’ imene sia intatto fino al matrimonio.
A volte l’intervento è necessario per ripararlo.
La riparazione dell’ imene o la ricostruzione di un nuovo imene può variare da persona a persona.
La consultazione con un chirurgo esperto, aiuterà a capire quale tecnica usare e che cosa esattamente ci si può aspettare.

Che cos’è la ricostruzione dell’ imene?
La ricostruzione richiede:

  • un anestetico locale
  • nessun ricovero ospedaliero
  • punti di sutura riassorbibili
  • tempo di guarigione di circa 6 settimane (I rischi di infezione e febbre sono minimi)

la ricostruzione dell’ imene consente una nuova lacerazione della membrana provocando dolore e sanguinamento.

La ricostruzione dell’ imene: non solo sesso
Contrariamente alla credenza popolare, l’ imene può rompersi per una serie di motivi non sessuali come:

  • equitazione
  • ginnastica
  • inserimento di un tampone
  • donne che nascono senza imene
  • altre ragioni

La ricostruzione dell’ imene: chi la richiede?

Ci sono:

  • Le donne che hanno avuto figli
  • Le vittime di stupro
  • Le donne il cui imene si è rotto nel corso della loro vita
  • Le donne che provengono da alcune culture e tradizioni
  • che considerano imene intatto come prova della verginità
  • Le donne che sono in procinto di sposarsi
  • Le donne che vogliono sentirsi di nuovo giovani
  • Donne che non hanno mai avuto l’imene
  • soddisfazione sessuale

l’elenco potrebbe continuare.

La ricostruzione dell’ imene: come viene eseguita
Esistono varie tecniche nel mondo.  Quelle più diffuse sono:

La ricostruzione dell’ imene di base o tradizionale
L’ imenoplastica di base di solito consiste nel ricucire i resti o le tracce dell’imene lacerato.
I punti di sutura che vengono utilizzati durante questo processo sono riassorbibili.
Il chirurgo di solito somministra un anestetico locale.
La procedura è abbastanza semplice e dura circa 30 minuti.
Questa procedura viene di solito eseguita in ambulatorio, si è in grado di tornare alle normali attività il giorno dopo l’intervento, ovviamente seguendo delle raccomandazioni.

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La ricostruzione dell’ imene.
 Potenziali rischi e complicazioni

la procedura chirurgica presenta alcune complicazioni e potenziali rischi.

  • Post-operatoria lividi, gonfiore e dolore sono i sintomi più marcati.

La maggior parte dei chirurghi concordano sul fatto che un maggiore riposo a letto, permettendo una guarigione naturale sia l’opzione più saggia per risolvere tali problemi. Sarà il medico a prescrivere farmaci antidolorifici se necessari.

  • Sanguinamento

Il sanguinamento non è un motivo di preoccupazione, se dura solo pochi giorni dopo l’intervento chirurgico. La maggior parte dei chirurghi concorda nell’affermare che questa emorragia è simile ad un sanguinamento mestruale in termini di intensità e, quindi, non deve essere percepito negativamente.
Il sanguinamento sarà persistente in caso si siano formati degli ematomi. un ematoma può essere chirurgicamente drenato e trattato da parte del chirurgo, ma non  sempre i chirurghi scelgono il trattamento immediato. Questo significa che si dovrà convivere con un ematoma che è noto per essere doloroso.

  • ematomi

se l’ematoma non è trattato correttamente potrebbe essere necessario un intervento chirurgico.

Tali ematomi possono anche complicarsi evolvendo in coaguli di sangue che possono portare ad embolia.

  • decolorazione

C’è la possibilità che l’ imene trattato possa scolorirsi, potrebbe essere temporaneo e si risolve senza alcun farmaco o potrebbe trasformarsi in depigmentazione permanente.

  • Intorpidimento

Al contrario di dolore post-operatorio, alcuni pazienti potrebbero lamentarsi di avvertire un certo intorpidimento nella zona vaginale. Anche se questo è previsto per alcune ore dopo l’intervento chirurgico a causa dell’uso di anestetici, l’intorpidimento potrebbe continuare per giorni. Lo scenario peggiore si verifica quando il torpore è causata da una lesione del nervo che si è verificato durante l’intervento chirurgico.

La ricostruzione dell’imene è un intervento chirurgico a tutti gli effetti, aldilà delle implicazioni psicologiche e sociali si dovrebbe sempre riflettere bene su quelle che sono le proprie aspettative e soprattutto di non sottoporsi a questo tipo d’intervento sotto pressioni esterne. 

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Rottura dell’imene (deflorazione): fa sempre male?

MEDICINA ONLINE VULVA LABBRA GRANDI PICCOLE LABIA MINORA MAJOR VAGINA SEX SESSO DONNA APPARATO SESSUALE FEMMINILE CLITORIDE MEATRO URETRALE OPENING IMENE VERGINITA WALLPAPER PICS PICTUREL’imene è una sottile membrana mucosa che ricopre parzialmente l’estero dell’apertura della vagina. Si trova tra la parete vaginale posteriore e il vestibolo ma non chiude completamente l’orifizio. Permette infatti la normale fuoriuscita delle secrezioni vaginali e del flusso del ciclo mestruale attraverso dei forellini sulla sua membrana. Esiste infatti una vera e propria patologia medica che provoca l’inesistenza di aperture sull’imene. Per curarla, c’è bisogno un piccolo intervento chirurgico, l’imenectomia, che però non comporta alcuna conseguenza fisica o sessuale.

A che età si verifica?

Non esiste un’età specifica in cui avviene la lacerazione dell’imene. Solitamente l’imene viene rotto durante la “deflorazione”, cioè la perdita della verginità. Con il primo rapporto sessuale e la prima penetrazione del pene, la membrana viene lacerata in parte o del tutto. Per affrontare un momento tanto importante per una donna, è consigliabile aspettare fino a quando non ci si sente pronte, così da non caricare il rapporto di ansie e preoccupazioni inutili.

La rottura dell’imene fa male?

La rottura dell’imene non provoca sempre dolore. Tutto dipende dall’anatomia, dalla conformazione e dall’elasticità della membrana. Non è detto dunque che fare sesso per la prima volta sia un’esperienza dolorosa. Non di rado si affronta un momento simile con estrema ansia, cosa che causa una contrazione eccessiva dei muscoli vaginali.

Leggi anche: Imene: anulare, imperforato, tipologie, resistenza e funzioni

Si perde sempre sangue?

Non tutte le donne hanno la stessa anatomia ed irrogazione sanguigna ed è per questo che la rottura dell’imene non sempre comporta delle perdite di sangue. Nel caso in cui l’imene è sottile ed elastico, il primo rapporto sessuale non provocherà alcuna perdita ematica.

Com’è fatto l’imene?

L’imene è una membrana che ricopre l’apertura della vagina. Il tipo “anulare” è quello più diffuso, ha la forma di un anello, presenza un’apertura al centro e non provoca particolari problemi quando si tenta di fare sesso per la prima volta. Esiste inoltre anche l’imene imperforato (che può essere congenito, cioè già presente alla nascita, o acquisito, cioè causato da malattie). Nell’imene imperforato, l’imene non ha i normali fori necessari per la fuoriuscita del sangue mestruale, cosa che può determinare un accumulo di sangue e fluidi nella vagina e nell’utero, oltre a determinare rapporti sessuali dolorosi. Per risolvere un problema simile, ci si deve sottoporre ad un intervento chirurgico (l’imenectomia) per creare un’incisione sull’imene.

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Si può rompere l’imene anche senza un rapporto sessuale?

Certamente si. Essendo molto vicino alla parte più esterna dei genitali, spesso l’imene viene rotto durante la masturbazione o i preliminari, senza arrivare all’atto sessuale vero e proprio. In alcune donne, inoltre, l’imene è inesistente o poco sviluppato e di conseguenza il canale vaginale è già totalmente o parzialmente aperto. In alcuni casi, la rottura dell’imene può avvenire anche in seguito a forti traumi oppure ancora facendo sport.

Leggi anche: Rottura dell’imene (deflorazione): come avviene, è dolorosa?

Gli uomini ce l’hanno?

Gli uomini non hanno l’imene, ma una struttura concettualmente simile denominata “frenulo”, cioè il filetto che lega il glande al prepuzio. A differenza delle donne, alla perdita della verginità non tutti i frenuli si rompono. Alcuni frenuli rimangono integri anche dopo il primo rapporto. Anche il frenulo, come limene, può rompersi prima del primo rapporto, ad esempio a causa di traumi o di una masturbazione troppo intensa.

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Quanto influisce il fattore psicologico sul dolore?

Nella maggior parte dei casi, la rottura dell’imene causa solo un piccolo fastidio, il dolore nasce da uno spasmo involontario dei muscoli all’ingresso della vagina. In alcuni casi, il timore di farsi male può portare ad una forma di vaginismo primario, cioè ad una contrazione dei muscoli della vagina che precedono la penetrazione. La cosa finisce per rendere il rapporto sessuale problematico.

Cos’è l’imenoplastica?

Sono sempre di più le donne che ricorrono all’imenoplastica, cioè alla ricostruzione chirurgica dell’imene. Ricomporre la membrana posta all’interno della vagina permette di ripristinare la verginità anatomica. L’intervento dura al massimo un’ora, non necessita il ricovero e ha dei tempi di guarigione molto rapidi. Consiste nella ristrutturazione dei lembi lacerati oppure nella creazione di questi ultimi con dei materiali appositi.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
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Imene: anulare, imperforato, tipologie, resistenza e funzioni

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L’imene è un setto di membrana mucosa che sovrasta o ricopre parzialmente l’esterno dell’apertura della vagina (canale vaginale).La deflorazione, dal latino tardo de e flos, cioè privare del fiore della verginità, è la rottura dell’imene che solitamente avviene durante la prima penetrazione, oppure facendo sport o a seguito di traumi. Successivamente di esso non restano che piccoli lembi denominati lobuli imenali; dopo il primo parto si ha una apertura ulteriore e le uniche parti dell’imene che rimangono sono cicatrizzate e denominate “caruncole imenali”. A seconda del suo aspetto e della sua forma, l’imene può essere talmente elastico da non lacerarsi al momento del coito, rimanendo integro. In alcune donne l’imene si presenta inesistente o poco sviluppato. In questo caso il canale vaginale è già completamente o parzialmente aperto.L’imene ha caratteristiche molto diverse da donna a donna: ne sono state rilevate almeno 8 diverse conformazioni. Un aspetto comune della membrana è a mezzaluna, tuttavia la forma e la resistenza dell’imene hanno ampia variabilità.

Forma

L’imene può presentare varie forme, tra cui le principali sono:

  • Imene anulare (o circolare): si presenta come un diaframma attraversato da un foro (orifizio dell’imene) che occupa il centro della membrana o localizzato in un punto più o meno eccentrico.
  • Imene semilunare: ha una forma a mezzaluna, a concavità supero-anteriore; a seconda dei casi, il margine aderente occupa la metà, i due terzi o i tre quarti dell’orifizio vulvo-vaginale.
  • Imene labiato: è costituito da due parti laterali, separate fra loro da una stretta apertura mediana diretta in senso verticale o orizzontale.
  • Imene cribriforme: abbastanza raro, è caratterizzato da numerose piccole fenditure lungo tutta la superficie, che lo rendono simile ad un setaccio.

In alcune donne, l’imene è inesistente dalla nascita o poco sviluppato, pertanto il canale vaginale è già completamente o parzialmente aperto; questa conformazione, del tutto fisiologica, non comporta problemi a livello fisico o sessuale.

Imene Imperforato

Altre volte, l’imene è imperforato, ossia copre totalmente il passaggio tra parete vaginale posteriore e vestibolo e non presenta alcuna apertura. Questa evenienza è rara e rappresenta una patologia di tipo medico. L’imene imperforato viene riscontrato solitamente al momento della comparsa dei primi cicli mestruali e richiede un piccolo intervento chirurgico per essere risolto (imenectomia). In pratica, la membrana viene incisa per creare un’apertura e consentire la fuoriuscita delle perdite mestruali. Se tale condizione non è corretta chirurgicamente, il rischio è quello di incorrere alla formazione di un ematocolpo (accumulo di sangue all’interno della vagina per impossibilità di deflusso all’esterno).

Resistenza

Anche lo spessore dell’imene può cambiare considerevolmente: in qualche caso, il setto è sottile ed elastico, altre volte è più spesso e rigido.
Una membrana superelastica si può rompere solo con il parto. Al contrario, un imene poco flessibile può rendere impossibile la penetrazione e può predisporre a varie problematiche, come il vaginismo o l’ipofertilità. Se è molto resistente, la membrana imenale può essere incisa chirurgicamente con un intervento di imenectomia.

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Rottura dell’imene (deflorazione): si perde sangue e quanto?

MEDICINA ONLINE VULVA LABBRA GRANDI PICCOLE LABIA MINORA MAJOR VAGINA SEX SESSO DONNA APPARATO SESSUALE FEMMINILE CLITORIDE MEATRO URETRALE OPENING IMENE VERGINITA WALLPAPER PICS PICTUREDurante il primo rapporto sessuale completo solitamente, avviene la deflorazione, cioè la rottura dell’imene, la membrana mucosa che sovrasta o ricopre parzialmente l’esterno dell’apertura della vagina (canale vaginale). Tale evento può determinare una perdita di sangue variabile, da qualche goccia a quantità più elevate. In alcuni casi la perdita di sangue è assente. Alcune donne testimoniano di non aver subito nessuna perdita ematica o che essa si è verificata solo diverse ore dopo l’atto sessuale: da ciò si intuisce quanto può essere variabile tale evento.

Non avviene sempre

In passato si era convinti del fatto che per verificare la verginità di una donna, essa dovesse perdere sangue durante il primo rapporto con l’uomo. In realtà non è affatto detto che la rottura dell’imene comporti una piccola o grande emorragia o che sia dolorosa. Tutto dipende dalla tipologia del singolo imene che, se particolarmente elastico, può anche attraversare indenne un rapporto sessuale completo e rimanendo integro, fatto che non porta a nessuna perdita di sangue.
Non abbiate quindi paura se durante la vostra prima volta non avete avuto alcuna perdita ematica, si tratta di un fenomeno più comune di quanto si pensi e non avete “nulla che non va”.

Non fatevi prendere dal panico

In ogni caso è preferibile, durante il vostro primo rapporto, di non dimenticare di avere sempre con voi delle salviettine, fazzoletti o un asciugamano e di essere pronte che un tale evento possa verificarsi. Ricordate sempre che la perdita di sangue tende a fermarsi da sola e che questo è un fatto del tutto fisiologico. Solo nel caso in cui l’emorragia sia realmente copiosa ed inarrestabile, conviene contattare un medico. Anche nei giorni successivi al primo rapporto potrebbe verificarsi qualche piccolo sanguinamento che non deve allarmare, anche se in caso di dubbio – e se il sanguinamento non accenna a fermarsi – è bene non sottovalutare il problema e contattare subito il vostro medico.

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Come fa ad uscire il sangue mestruale se sono vergine e l’imene è integro?

MEDICINA ONLINE IMENE ROTTURA SANGUE VAGINA DOLORE DONNA RAPPORTO VAGINA PENE PENETRAZIONE SESSO SESSUALITA EMORRAGIA GOCCIA QUANDO CHIAMARE MEDICO AIUTO RAGAZZAIl sangue mestruale raggiunge l’esterno anche in presenza di un imene integro che nella donna vergine ricopre l’apertura vaginale: questo perché, anche prima del primo rapporto sessuale dove avviene la deflorazione, l’imene è dotato di opportuni forellini – in numero variabile – presenti fisiologicamente sulla sua superficie. L’assenza congenita di questi forellini impedisce la fuoriuscita del sangue mestruale e rende necessario l’intervento del medico.

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Tornare vergine senza chirurgia, grazie all’imene finto

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L’idea è stata messa a punto dall’azienda tedesca Virginia Care, che ha creato una sorta di imene finto per ingannare gli uomini. Si tratta di un dispositivo semplice ed economico: costa circa 50 dollari, contro le migliaia di euro di una ricostruzione chirurgica dell’imene. Le donne possono inserirla da sole nella vagina. Grazie ad una sottile membrana di sangue sterilizzato ed essiccato, nel momento della penetrazione il finto imene rilascia un liquido che simula il sangue che si perde durante il primo rapporto.

Il prodotto è stato messo a punto in Germania in considerazione del numero sempre crescente di immigrati e immigrate musulmane. Per l’Islam, infatti, la verginità prematrimoniale è ancora più importante che nella cultura cattolica. Solo due settimane fa proprio in Germania una ragazza musulmana di 19 anni è stata uccisa dai propri genitori che avevano scoperto che aveva avuto rapporti sessuali.  Virginia Care offre il suo “finto imene” in due diversi modelli: quello “Original”, che al momento della penetrazione rilascia un liquido rosso scuro, che simula il sangue che la neo-sposa deve mostrare ai familiari e ai suoceri il giorno dopo la prima notte di nozze, e una versione “Advanced”, che rilascia un liquido rosso brillante, a simulare il sangue che si perde subito al primo rapporto.

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E’ possibile essere vergini anche dopo essere state penetrate?

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma ESSERE VERGINI DOPO ESSERE PENETRATE  Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpgIn questo articolo ci eravamo chiesti se restare incinta da vergini senza penetrazione sia possibile; inoltre ci eravamo chiesti se sia possibile non essere più vergini anche senza essere state penetrate.

Vediamo ora se sia possibile rimanere vergini anche dopo essere state penetrate. In un certo senso, la risposta è si. Se facciamo coincidere la perdita della verginità con la deflorazione (cioè la rottura dell’imene che è la membrana che ricopre l’ingresso della vagina), allora si può rimanere vergine anche dopo la penetrazione del pene. Questo perché in alcuni casi l’imene è particolarmente elastico e rimane pressoché intatto anche dopo la prima penetrazione. Inoltre grazie alle ultime tecniche di chirurgia estetica, ricordo che un imene lacerato può essere anche ricostruito chirurgicamente tramite imenoplastica. Un imene integro NON è quindi sempre indice di verginità.

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