Come si fa a capire se una ragazza è vergine o no?

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Dal punto di vista teorico, la verginità vaginale di una donna è correlata all’integrità di una membrana chiamata “imene”, che ricopre l’esterno dell’apertura della vagina:

  • se l’imene è integro, allora si presume che nessun pene sia mai penetrato nella vagina e che la donna sia vergine;
  • se l’imene è lacerato o assente (vedi immagine in alto, alla voce “orifizio vaginale aperto”), allora si presume che la donna sia stata già penetrata in vagina da un pene e quindi la donna non sia più vergine.

Quanto detto non è però sempre vero, per varie ragioni:

  • un imene lacerato o assente non indica necessariamente il fatto che la donna sia stata penetrata da un pene: l’imene si lacera anche in seguito alla penetrazione di dita (ad esempio durante la masturbazione fatta dalla donna stessa o da altre persone) oppure alla penetrazione di altro oggetto (ad esempio un sex toy come questo), o anche in seguito a traumi o patologie;
  • un imene parzialmente lacerato potrebbe indicare che non c’è stata una vera penetrazione peniena completa, ma solo uno o più tentativi di penetrazione non riusciti;
  • un imene assente non indica necessariamente che la donna sia stata penetrata: alcune donne possono nascere con una agenesia congenita dell’imene, cioè senza averlo del tutto fin dalla nascita;
  • un imene presente ed integro non indica necessariamente che la donna non sia mai stata penetrata (completamente o parzialmente, da pene, dita o altri oggetti) dal momento che alcuni imeni sono talmente elastici da resistere a vari tentativi di penetrazione peniena;
  • un intervento chirurgico come l’imenoplastica è in grado di ricostruire un imene lacerato, restituendo teoricamente la verginità alla donna;
  • un imene parzialmente lacerato potrebbe apparire integro ad un occhio meno esperto:
  • anche un imene integro può apparire parzialmente lacerato ad occhio meno esperto, per la normale presenza di uno o più forellini che permettono la fuoriuscita del sangue mestruale (vedi foto in alto: imene anulare, sepimentato e cribroso);
  • un imene potrebbe essere assente anche a causa di una imenotomia, cioè un intervento chirurgico in cui l’imene viene inciso. E’ una operazione che si rende necessaria in caso di “imene imperforato congenito“, cioè quando l’imene non presenta i normali forellini necessari per far defluire il sangue durante le mestruazioni, situazione che porta ad “ematocolpo” ed “ematometra“, cioè alla dolorosa raccolta di sangue rispettivamente nella vagina e nella cavità uterina.

Da quanto detto appare quindi chiaro che è estremamente difficile dire con certezza se una donna sia vergine o no unicamente osservando il suo imene, inoltre in questa sede stiamo considerando solo la verginità relativa alla vagina: non è detto che una donna “vaginalmente vergine” non abbia mai avuto alcun rapporto sessuale; ad esempio potrebbe aver avuto uno o più rapporti anali e/o orali.

Che cos’è l’imene?

L’imene è una membrana mucosa che ricopre l’esterno dell’apertura della vagina. Nel primo rapporto completo solitamente avviene la deflorazione, cioè la rottura dell’imene, evento che viene fatto coincidere con la perdita della verginità. Molti pensano che, finché si è vergini – cioè finché non avviene la rottura di questa membrana – rimanere incinta sia impossibile, ma ciò non è vero. Come già prima accennato, l’imene – anche quando è integro – non è infatti a “tenuta stagna”, bensì possiede una piccola apertura (a volte anche più di una, di grandezza variabile, come potete vedere sul lato sinistro della foto in alto). Tali forellini permettono il normale passaggio verso l’esterno del sangue mestruale e delle secrezioni: un imene nato senza aperture, impedirebbe tale deflusso, causando i prima citati ematocolpo ed ematometra e rendendo necessaria una imenotomia.

Leggi anche: Rottura dell’imene (deflorazione): come avviene, è dolorosa?

Come individuare l’imene? Com’è fatto un imene integro?

L’imene è situato subito prima dell’inizio della vagina, non in profondità, appena dopo le piccole labbra. Una donna lo può vedere anche da sola, usando uno specchietto, sedendosi sul bidet a cosce aperte e con una fonte di luce davanti: se l’imene è integro si vede una specie di plica di tessuto carnoso, rosa-rosso, attaccata alle pareti vaginali subito all’interno delle piccole labbra, che non chiude completamente l’orifizio vaginale. Solitamente nel mezzo dell’imene, anche se ancora integro, vi sono uno o più forellini fisiologicamente necessari per la fuoriuscita delle mestruazioni anche prima del primo rapporto, come già prima più volte accennato.

Leggi anche: Come si fa a capire se l’imene si è davvero rotto o no?

Com’è fatto un imene lacerato?

Quando la donna non è più vergine – o comunque in tutti quei casi in cui l’imene è stato lacerato – il tessuto che compone l’imene potrà apparire in vari modi:

  • come un anello di tessuto di colore uguale alla mucosa vaginale, inserito tutt’intorno all’ingresso della vagina;
  • come dei resti di tessuto come delle piccole sporgenze rosa-rosse.

Potrebbe anche essere praticamente non più visibile, specie se la donna ha già avuto vari rapporti, vedi immagine in alto sul lato destro.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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Olio extravergine o vergine: differenze tra vari tipi di olio d’oliva

olio arganSugli scaffali del supermercato troviamo oli di vario genere e prezzo e ciò vale anche per il più comune e noto: l’olio d’oliva. Esso viene venduto sotto diverse denominazioni, a seconda di quanto è pregiato, del metodo di raccolta e spremitura e delle sue caratteristiche organolettiche, cioè colore, odore e sapore, nonché del suo grado di acidità. Un grado di acidità molto basso indica infatti che siamo in presenza di un olio più pregiato di altri e la sua indicazionene facilita la classificazione merceologica. Impariamo allora a distinguerli e a scegliere l’olio migliore da portare in tavola.

Gli oli d’oliva in commercio sono suddividi in quattro categorie:

1. Olio d’oliva extravergine

È tra gli oli d’oliva quello con il minore grado di acidità. Essa infatti non supera mai l’1%. Il suo gusto si definisce perfettissimo poiché è assolutamente vietato che ad esso vengano mescolati oli o miscele di altra origine. La sua lavorazione, dal lavaggio alla centrifugazione, avviene in maniera che le condizioni termiche non causino nell’olio alterazioni di alcun tipo.

2. Olio d’oliva vergine

L’olio d’oliva vergine è di qualità inferiore rispetto all’olio extravergine. Il suo grado di acidità è maggiore, anche se non superiore al 2%, e il suo gusto viene definito perfetto. Nella sua commercializzazione viene spesso denominato “fino”, per distinguerlo dall’extravergine.

3. Olio d’oliva

L’olio venduto come olio d’oliva è in realtà il risultato di una miscela di olio d’oliva extravergine, olio d’oliva vergine e altri oli d’oliva che hanno però subito processi di raffinazione, pur mantenendo il loro gusto perfetto. Viene escluso dalla miscela l’olio d’oliva vergine lampante, che viene classificato come dal gusto imperfetto. L’acidità dell’olio d’oliva non eccede l’1,5%.

4. Olio di sansa d’oliva

È il meno pregiato tra gli oli d’oliva in commercio. Si ottiene da una miscela composta da oli di sansa d’oliva trattati mediante l’utilizzo di solventi e da oli d’oliva vergini. La sua acidità non supera l’1,5%.

Tra di essi l’olio migliore, su cui sarebbe meglio far ricadere la vostra scelta è sicuramente l’olio extravergine d’oliva, poiché è l’unico ad essere ottenuto con tutti gli accorgimenti che permettono che il perfetto equilibrio del suo contenuto di acidi grassi saturi e polinsaturi non venga alterato. L’olio extravergine d’oliva è inoltre indicato per la prevenzione degli ictus e come toccasana contro i tumori, nonché come elisir di lunga vita.

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Come fa ad uscire il sangue mestruale se sono vergine e l’imene è integro?

MEDICINA ONLINE IMENE ROTTURA SANGUE VAGINA DOLORE DONNA RAPPORTO VAGINA PENE PENETRAZIONE SESSO SESSUALITA EMORRAGIA GOCCIA QUANDO CHIAMARE MEDICO AIUTO RAGAZZAIl sangue mestruale raggiunge l’esterno anche in presenza di un imene integro che nella donna vergine ricopre l’apertura vaginale: questo perché, anche prima del primo rapporto sessuale dove avviene la deflorazione, l’imene è dotato di opportuni forellini – in numero variabile – presenti fisiologicamente sulla sua superficie. L’assenza congenita di questi forellini impedisce la fuoriuscita del sangue mestruale e rende necessario l’intervento del medico.

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E’ possibile essere vergini anche dopo essere state penetrate?

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma ESSERE VERGINI DOPO ESSERE PENETRATE  Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpgIn questo articolo ci eravamo chiesti se restare incinta da vergini senza penetrazione sia possibile; inoltre ci eravamo chiesti se sia possibile non essere più vergini anche senza essere state penetrate.

Vediamo ora se sia possibile rimanere vergini anche dopo essere state penetrate. In un certo senso, la risposta è si. Se facciamo coincidere la perdita della verginità con la deflorazione (cioè la rottura dell’imene che è la membrana che ricopre l’ingresso della vagina), allora si può rimanere vergine anche dopo la penetrazione del pene. Questo perché in alcuni casi l’imene è particolarmente elastico e rimane pressoché intatto anche dopo la prima penetrazione. Inoltre grazie alle ultime tecniche di chirurgia estetica, ricordo che un imene lacerato può essere anche ricostruito chirurgicamente tramite imenoplastica. Un imene integro NON è quindi sempre indice di verginità.

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Restare incinta vergine senza penetrazione è possibile?

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma RIMANERE INCINTA VERGINE SENZA PENETRAZIONE  Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Pene.jpgMolte giovani pazienti alle prime esperienze sessuali mi fanno questa domanda:

si può rimanere incinta essendo vergine, cioè senza che un pene mi abbia mai penetrata in vagina?

La risposta è sì, anche se le possibilità di essere incinta senza penetrazione sono decisamente basse, ma è bene affermare che l’oocita può essere fecondato da uno spermatozoo anche quando la donna è vergine e non è mai stata penetrata da un pene. Ai meno esperti di anatomia la risposta potrebbe sembrare strana, per fare chiarezza cerchiamo di capire per prima cosa cos’è e come è fatto un imene.

Anatomia dell’imene

L’imene (dal greco hymén, membrana) è una membrana mucosa che ricopre l’esterno dell’apertura della vagina. Nel primo rapporto completo solitamente – ma non necessariamente! – avviene la deflorazione, cioè la rottura dell’imene, evento che viene fatto coincidere con la perdita della verginità. Molti pensano che, finché si è vergini – cioè finché non avviene la rottura di questa membrana – rimanere incinte sia impossibile, ma ciò non è vero. L’imene, anche quando è integro, non è infatti a “tenuta stagna”, bensì possiede una piccola apertura (a volte anche più di una, di grandezze e forme variabili, come potete vedere sul lato destro della foto in alto). Queste aperture nell’imene, non solo sono assolutamente normali, ma sono anche necessarie per permette il passaggio verso l’esterno del sangue mestruale e delle secrezioni: se l’imene fosse a tenuta stagna, tali liquidi rimarrebbero intrappolati nella vagina, con grandi rischi per la salute.

Leggi anche: Dita sporche di sperma toccano la vagina: c’è rischio di gravidanza?

Incinta senza rottura dell’imene

Tramite l’apertura fisiologica di un imene integro, lo sperma emesso nei dintorni dell’imene può comunque – seppur in quantità esigue – raggiungere la parte interna della vagina e dare avvio ad una gravidanza. Gli scenari nei quali una donna può essere incinta senza la penetrazione o con un rapporto sessuale incompleto sono i seguenti:

Quando aumenta il rischio?

La possibilità di rimanere incinta anche senza penetrazione e rottura dell’imene è tanto più probabile quando:

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Sono vergine e sono incinta

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO GRAVIDANZA MATERNITA FIGLIO MAMMA MADRE GENITORI CONCEPIMENTO PARTO FETO EMBRIONE (6)Lo studio statunitense «Like a Virgin (Mother)» ha scoperto che su quasi 8.000 donne americane, una madre su 200 è convinta di essere rimasta incinta da vergine: un miracolo, certo, ma di suggestione religiosa e di ignoranza. Pochi giorni fa – non a caso nell’edizione di Natale – l’autorevolissimo British Medical Journal ha dato spazio ad una serie di risultati curiosi emersi a margine di alcuni studi. È il caso ad esempio della chicca trovata all’interno del National Longitudinal Study of Adolescent Health, una ricerca americana su quasi 8.000 donne e ragazze tra i 15 e i 28 anni. Tra le intervistate ben 45 (lo 0.5%) hanno riferito una gravidanza da vergini, un “miracolo” inspiegabile.

Religione

Pur essendo tecnicamente possibile, in rari casi, restare incinta senza penetrazione, secondo i ricercatori non si tratta di partenogenesi umana, quanto piuttosto di ignoranza mista a suggestione religiosa. Gli scienziati della University of North Carolina di Chapel Hill, nello studio intitolato “Like a virgin (mother), hanno infatti analizzato il background delle “miracolate” ed hanno scoperto che hanno qualcosa in comune: ben il 31% tra le adolescenti rimaste incinte infatti ha fatto il «voto di castità» e proviene da famiglie molto religiose .

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