Pornografia e masturbazione compulsiva danneggiano il cervello: la sindrome frontale

MEDICINA ONLINE CERVELLO CORTECCIA VISIVA UDITIVA LOBO LOBI FRONTALE PRO FRONTALE PARIETALE OCCIPITALE TEMPORALE ENCEFALO SISTEMA NERVOSO ANATOMIA PRIMARIA SECONDARIAAl termine di questo articolo capirete che la massiccia presenza di pornografia su internet può danneggiare la nostra salute al pari di una sigaretta o dell’eroina. Vi anticipo che nessuno parla di ciò per il semplice fatto che il mercato della pornografia frutta miliardi di dollari a livello mondiale quindi c’è tutto l’interesse affinché se ne parli il meno possibile. Non voglio fare il solito complottista ma i fatti sono esattamente così.

In un articolo precedente ci siamo chiesti se la masturbazione faccia bene o faccia male alla salute, inoltre abbiamo visto come la masturbazione non sia un vizio, bensì una vera e propria tossicodipendenza, ed in un successivo articolo avevamo imparato il modo per capire se la propria masturbazione è “normale” o “compulsiva”. Vediamo oggi come potenzialmente la pornografia online e la masturbazione compulsiva, possono danneggiare in maniera irreversibile il tuo cervello. Lo chiarisce il dott. Norman Doidge – neurologo della Columbia University – nel proprio libro “Il cervello che modifica se stesso”. Da una ricerca condotta su uomini che guardano pornografia su internet, essi sembravano incredibilmente simili alle cavie che spingevano la levetta nelle scatole di Skinner. Il dottor Doidge sottolinea che «gli uomini cercavano incessantemente la loro dose successiva cliccando il mouse come i topini premevano la levetta». E prosegue ricordando che tutte le dipendenze causano «modificazioni cerebrali neuroplastiche definitive». Dipendenza dalla pornografia inclusa.

Leggi anche:

Il ruolo della dopamina

Nel cambiamento plastico è coinvolta anche la dopamina. Quella stessa dopamina che ci stimola, è responsabile del consolidamento della connessione neuronale. La dopamina è un neurotrasmettitore rilasciato durante l’eccitazione sessuale. Ecco dove risiede il potere della pornografia nel creare dipendenza: per certi versi la dipendenza dal porno online è una tossicodipendenza e la sostanza che crea dipendenza è la dopamina. La natura sottostante alla dipendenza da pornografia è – chimicamente parlando – praticamente identica a quella di una dipendenza da eroina. Gli uomini al computer mentre guardano della pornografia sono lì per ricevere dose dopo dose di dopamina, come i topini premono la levetta. Benché non se ne rendano conto, sono coinvolti in un’attività che modificherà in modo definitivo il loro cervello.

Il dipendente è intossicato dalle erotossine

Recenti ricerche hanno dimostrato che le immagini ed i video pornografici osservati durante la masturbazione compulsiva, restano permanentemente “occultate” nel cervello favorendo il rilascio, nella circolazione sanguigna, di grandi quantità di mediatori chimici naturali di: ossitocina, serotonina, vasopressina, prolattina ed encefaline (anche dette oppioidi endogeni, cioè le endorfine proprie ad ogni persona) oltre ovviamente alla già citata dopamina. Chi guarda pornografia in modo ossessivo diventa letteralmente intossicato: ubriaco di un’overdose di molecole psicotrope. Queste sostanze in grado di alterare la mente sono note come erotossine. Questo effetto avvelenante della pornografia è stato mostrato recentemente in test di laboratorio con evidente modificazione della chimica cerebrale e della vera e propria struttura organica del cervello. Né più né meno come l’alcool consumato in grandi quantità per lunghi periodi di tempo danneggerà fegato e reni, una lunga dipendenza da tabacco danneggerà polmoni e sistema cardiovascolare, così alti carichi di immagini pornografiche e masturbazione compulsiva si ritiene portino ad un danno cerebrale biochimico ed organico.

Leggi anche:

Sabotaggio del cervello

Il pornodipendente è come se sabotasse cronicamente il proprio cervello: un’immagine pornografica passa dall’occhio al cervello in 3/10 di secondo e il cervello ne viene modificato strutturalmente e ne crea un ricordo. Con ogni esperienza visiva (e nella dipendenza da porno online le esperienze visive nuove sono numerosissime) facciamo letteralmente modificare il nostro cervello  Il tossico pornomane si dimentica rapidamente di tutto e tutti in favore di una sempre più particolare stimolazione sessuale che sarà in grado di trovare solo in video pornografici sempre più estremi. Metterà a rischio la propria carriera, le amicizie, la famiglia. Indulgerà in quei comportamenti dovunque e comunque, esattamente come farebbe un eroinomane e non a caso mentre con l’eroina si parla di dipendenza da sostanza, con la pornodipendenza di parla di dipendenza da comportamento o “dipendenza comportamentale”e, più precisamente, di dipendenza dal sesso. Altri tipi di dipendenza comportamentale sono il disturbo da gioco d’azzardo, la cleptomania, lo shopping compulsivo, la dipendenza dal lavoro, la dipendenza dai videogiochi e la dipendenza patologica dal cibo.

Il danno ai lobi frontali

La dipendenza dal sesso, ci dice il neurochirurgo Donal L. Hilton Jr., produce danni cerebrali a lungo termine analoghi all’atrofia o comunque ad un danno ai lobi frontali, cioè quella parte del cervello importante per determinare i nostri comportamenti. Gli studiosi delle dipendenze indicano questa condizione con il termine di “ipofrontalità” a causa della somiglianza con le condizioni di pazienti con danni ai lobi frontali del cervello quali quelli che si riscontrano in traumi. Tutte le dipendenze, oltre alle modificazioni biochimiche del cervello, producono modificazioni anatomiche patologiche che si manifestano con differenti tipi di malfunzionamenti cerebrali, indicati nel complesso come sindrome frontale. In pratica qualsiasi dipendenza (tra cui la masturbazione compulsiva) determina sintomi simili a quelli relativi ad un trauma cerebrale che ha interessato il lobo frontale.

Leggi anche:

Cos’è la sindrome frontale?

E’ un insieme di sintomi legati ad un danno ai lobi frontali, che può essere descritto nel modo più semplice come un “danno al sistema frenante” del cervello. I comportamenti tipici di chi soffre di sindrome frontale sono:

  1. comportamento impulsivo con poca attenzione alle conseguenze;
  2. inadeguato impiego di strategie di Problem Solving con tendenza alle perseverazioni nei propri errori;
  3. eccessiva disinibizione;
  4. instabilità affettiva;
  5. comportamento compulsivo spesso fino alla perdita del controllo;
  6. comportamento emotivamente labile, improvvisi ed imprevedibili cambiamenti di umore;
  7. confabulazione: il malato “falsifica” i propri ricordi colmando alcune lacune di memoria con invenzioni fantastiche e mutevoli;
  8. anosodiaforia: il soggetto è indifferente di fronte alla propria malattia;
  9. anosognosia: il soggetto ha scarsa consapevolezza di avere un deficit cognitivo;
  10. incapacità di astrazione e di pianificazione;
  11. perseverazioni e mancanza di flessibilità nella formulazione e nell’uso di strategie cognitive;
  12. abulia: mancanza o deficit di volontà nel prendere una decisione o eseguire una azione;
  13. incapacità di inibire risposte comportamentali ed emotive incongrue con l’ambiente e la situazione stimolo (il soggetto compie atti che non dovrebbero essere compiuti in determinate situazioni, arrivando anche a comportamenti sconsiderati o illegali);
  14. alterazione della personalità e del tono dell’umore con manifestazioni positive (stati maniacali) e/o negative (stati depressivi);
  15. deficit di focalizzazione e mantenimento dell’attenzione volontaria;
  16. attenzione automatica patologicamente intensificata;
  17. l’intelligenza può essere deficitaria, ma spesso il paziente frontale presenta un Q.I. del tutto normale ed in alcuni casi anche superiore alla media;
  18. comportamento d’uso e d’imitazione (ecoprassia, cioè ripetizione di gesti ed ecolalia, cioè ripetizione verbale);
  19. deteriorata capacità di giudizio, che porta a decisioni perfino disastrose, pericolose, ripetitive ed illegali.

Questi sintomi, tutti insieme rientrano nel quadro detto di “ipofrontalità“. Molti di questi comportamenti sono tipici fra i masturbatori cronici, segno che la masturbazione compulsiva e la dopamina hanno nel tempo creato un danno ai lobi frontali. La sindrome frontale viene anche chiamata spesso “sindrome prefrontale“, espressione che indica con più precisione la localizzazione anatomica del danno, cioè la zona “prefrontale” (9, 10, 45 e 46 di Brodmann) della corteccia frontale (vedi immagine in alto nell’articolo).

Tipi di sindrome frontale

Alcuni autori hanno suddiviso la sindrome prefrontale in tre tipologie fondamentali, legate a lesioni anatomo-patologiche diverse:

  • sindrome frontale di tipo disesecutivo (da lesioni della corteccia prefrontale dorsolaterale): diminuite capacità di giudizio, pianificazione, insight e organizzazione temporale; perseverazione cognitiva; deficit della programmazione motoria (può includere afasia e aprassia); diminuita cura della propria persona;
  • sindrome frontale di tipo disinibito (da lesioni della corteccia orbitofrontale): comportamento disinibito, con scarso controllo degli impulsi e dei freni inibitori, facile irritabilità ed aggressività, euforia; distraibilità; labilità emozionale; nei casi più gravi comportamenti estremamente violenti e assoluta noncuranza dell’altro, fino ad arrivare alla psicopatia (denominata sociopatia acquisita da Antonio Damasio);
  • sindrome frontale di tipo apatico (da lesioni della corteccia prefrontale mediale, connessione tra cingolo e area motoria supplementare): diminuita spontaneità; diminuita produttività verbale (incluso il mutismo); diminuito comportamento motorio (inclusa l’acinesia); incontinenza urinaria; diminuita prosodia spontanea, aumentata latenza di risposte.

Il masturbatore cronico sembra sviluppare le tipologie di tipo disinibito e disesecutivo.

Un danno lento e, per questo, ancor più pericoloso

E’ interessante notare come le caratteristiche di “ipofrontalità” appaiano all’improvviso in caso di traumi cerebrali ai lobi frontali (ad esempio incidenti automobilistici o sul lavoro), mentre invece appaiano nel masturbatore in maniera molto lenta e sfumata, col progredire della dipendenza dal porno online. La cosa avviene lentamente, per gradi, passo dopo doloroso passo. Semina un comportamento e ne nasce un’abitudine, semina un’abitudine e ne nasce un carattere, semina un carattere ed avrai un destino. Uno dei problemi legati alla masturbazione compulsiva, come in tutte le dipendenze, è che il danno cerebrale si manifesta in maniera progressiva ma così lenta ed impercettibile che né il masturbatore, né i suoi cari, si accorgono della presenza di un problema serio o di un vero cambiamento caratteriale, se non quando avviene qualcosa di irreparabile, ad esempio se il masturbatore compulsivo compie plateali atti illegali e ha problemi penali, oppure se – ad esempio – in una partita a poker si gioca la casa. L’evoluzione di questa malattia è quasi sempre invisibile all’esterno, visto che ovviamente occupa la parte segreta della vita di un uomo e, come un cancro, cresce e si diffonde, silenziosamente, con una inversione di tendenza spontanea quasi impossibile. Nella masturbazione compulsiva la droga (il porno online) è gratis, illimitata, facilmente reperibile ovunque con un semplice smartphone, inoltre masturbarsi si fa di nascosto ed è visto come un atto naturale, che mai e poi mai fa male alla salute: sono tutti fattori che spingono il masturbatore compulsivo a diventare tale senza neanche accorgersene e sottovalutando i rischi.

Leggi anche:

Altri problemi legati alla Sindrome frontale: ridotta la capacità di amare e disfunzione erettile

Un effetto collaterale frequente che notiamo nei nostri pazienti è che viene drasticamente ridotta la loro capacità di amare: la sessualità diventa in un certo senso “de-umanizzata”. Molti sviluppano uno “stato dell’io estraneo” – un lato oscuro – il cui nucleo centrale è una lussuria antisociale avulsa da valori, mentre all’esterno ostentano una vita normale. Nel tempo, il picco di eccitazione ottenuto con la masturbazione con stimoli porno diventa più importante delle relazioni della vita reale e ciò porta a non avere più soddisfazione nei rapporti con la propria partner (arrivando addirittura al deficit erettile), a tal proposito leggi: Masturbazione compulsiva e dipendenza dalla pornografia online causano impotenza anche nei giovani: colpa dell’effetto Coolidge

Terapia e riabilitazione psicologica

E’ una terapia lunga e complessa, che necessita di un intervento psichiatrico, psicologico e psicoterapeutico mirato che purtroppo non sempre fornisce i risultati sperati, specie se la masturbazione cronica continua da decenni. L’allontanamento dalle fonti della pornografia online, aiuta la guarigione. In alcuni casi anche il trattamento farmacologico fornisce un aiuto concreto al paziente. Il trattamento della sindrome frontale dei pazienti con traumi cerebrali non è comunque onnicomprensivo di tutta la sintomatologia, ma mirato con tecniche specifiche ad apportare benefici ai singoli sintomi:

Trattamento della disinibizione degli impulsi: la totale eliminazione della impulsività è improbabile. Vengono comunque utilizzate la “tecnica del time-out” (sospensione e riduzione della stimolazione ambientale portando il paziente in un luogo solitario e quieto e/o concedendogli tempo perchè si ristabilizzi), la “Disapprovazione e approvazione sociale” e la creazione di situazioni simulate di comportamenti adeguati. I pazienti frontali sono comunque poco sensibili sia ai rinforzi cognitivi che materiali mentre risultano attratti dai rinforzi immediati soprattutto sessuali. di In caso di trauma cranico, e di accidente cerebrovascolare, le probabilità di un recupero funzionale post-acuto sono positive ma dipendono da diversi fattori variabili (natura e diffusione della lesione, età, scolarità, livello cognitivo premorboso, fattori individuali, ecc). Al contrario, nel caso di una patologia degenerativa, data la natura ingravescente dei sintomi, la possibilità di ripresa risulta nulla.

Trattamento dell’abulia: mirato a rendere il paziente più attivo, più indipendente e meno inconcludente, mettendo in dubbio le sue interpretazioni erronee, e fornendogli motivazioni e gratificazioni esterne che compensino la mancanza di motivazione interna. Efficaci si sono dimostrate attività programmate guidate che strutturino la giornata e procedure o diagrammi di monitoraggio grafico che il paziente possa riesaminare giornalmente per rilevare i progressi (feedback).

Trattamento dell’anosognosia: mirato a lasciare che il paziente valuti le proprie capacità in ambienti realistici e significativi; non essere all’altezza delle proprie aspettative può avere un forte impatto con la consapevolezza che ha dei propri deficit.

Trattamento della perseverazione: il disturbo è gestito piuttosto che trattato. Famiglie e staff terapeutico devono continuamente dirigere il paziente lontano dalle idee e dai comportamenti su cui si è fissato.

Trattamento della costrizione idetica: utilizzo di tecniche (ad esempio brainstorming) per insegnare il problem solving (non astratto ma tratto dall’ambiente domestico e lavorativo) e il pensiero creativo. Efficace anche la programmazione di piani che consistono in una graduale modificazione del comportamento attraverso l´aggiunta di complicazioni comportamentali.

Se credi di avere un problema di dipendenza da porno online, di masturbazione compulsiva o – in generale – di dipendenza comportamentale sessuale, prenota la tua visita e, grazie ad una serie di colloqui riservati, riuscirai a risolvere definitivamente il tuo problema.

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma PRENOTA UNA VISITA CONTATTI Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Ano Pene

Per approfondire, continua la lettura con:

Leggi anche:

Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram, su Mastodon, su YouTube, su LinkedIn, su Tumblr e su Pinterest, grazie!

Dipendenza dal porno online: è facile cadere nel vortice della masturbazione compulsiva

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO GIOVANE DISPERATO DI FRONTE A PC NOTEBOOK COMPUTER SMARTPHONE TELEFONINO CELLULARE PORNOGRAFIA VIDEO MASTURBAZIONE DIPENDENZA DOPAMINAI problemi di erezione dell’uomo sono sempre esistiti, fin dalla antichità. L’avanzare dell’età, il fumo di sigaretta, l’abuso di alcolici, la scarsa propensione all’attività fisica costante, ha portato i deficit erettivi tra i più diffusi in tutto il mondo. Negli ultimi anni ho però notato un incremento esponenziale rapidissimo tra i giovani di casi di disfunzione erettile, quasi sempre legato alla dipendenza comportamentale sessuale, in particolare alla visione di pornografia online ed alla masturbazione compulsiva. Questo incremento di disfunzione erettile da dipendenza dal sesso tra i più giovani è andato di pari passo con alcuni fattori che descrivo in questo articolo, che sono stati desunti dai racconti e dalle affermazioni dei miei pazienti maschi, sia di orientamento eterosessuale che omosessuale:

  1. la possibilità per chiunque di accedere a reti internet sempre più veloci;
  2. l’aumento dei siti con streaming di video pornografici con contenuti sempre più estremi e diversificati;
  3. l’aumento di piattaforme che permettono la condivisione e l’acquisto di materiale pornografico in modo diretto, senza intermediari, come OnlyFans;
  4. il fatto che i siti con video pornografici siano accessibili a tutti (di fatto anche ai non maggiorenni), in qualsiasi momento e luogo e lontano da occhi indiscreti;
  5. il commercio di sex toys sempre più realistici (che ricalcano fedelmente pene, ano e vagina) e tecnologici (che simulano il movimento massaggiante di una mano, di una vagina, di un ano o di una bocca). Ultimamente si sta diffondendo inoltre l’uso di costose “bambole gonfiabili robot” iper-realistiche, che in futuro diverranno sempre più economiche, tecnologiche (dotate di intelligenza artificiale) ed accessibili a chiunque (già ora ho riscontrato alcuni casi di quella che ho denominato “dipendenza da bambola gonfiabile” o “dipendenza da sex doll” o “dipendenza da ginodroide“);
  6. la possibilità di poter acquistare i sex toys online, eliminando l’intermediario umano, cosa che in passato non poteva essere fatta (alcuni decenni fa era necessario ad esempio rivolgersi ad un negoziante specializzato per acquistare i sex toys e ciò rappresentava spesso un blocco derivato dalla vergogna, specie nei piccoli paesi);
  7. il processo di secolarizzazione con relativa diminuzione dei tabù sociali e religiosi relativi alla masturbazione;
  8. il fatto che alcuni medici sottostimino ancora molto i problemi di una attività masturbatoria ripetuta più e più volte al giorno ed anzi “sdoganino” la masturbazione come atto salutare con frasi come ad esempio “masturbarsi protegge dal cancro alla prostata”, fatto assolutamente vero, ma che tralascia la non indifferente informazione che farlo troppo spesso può essere la spia di una dipendenza comportamentale sessuale;
  9. il continuo bombardamento sessuale che subiamo inconsciamente dall’ambiente che ci circonda, dai cartelloni pubblicitari per strada fino ai film, dai programmi televisivi alle pubblicità in tv o nei siti internet, fino ai “balletti” e similari presenti su TikTok ed altri social, che mostrano spesso nudità o riferimenti sessuali più o meno nascosti;
  10. la relativa facilità con cui, tramite internet, si può visionare anche immagini e video illegali, come la pedopornografia od il materiale derivato dal revenge porn;
  11. il fatto che – legalmente o illegalmente – sia possibile accedere a video pornografici di alta qualità gratuitamente ed in modo illimitato, tramite siti, canali Telegram, Emule, Torrent…
  12. il miglioramento della definizione e qualità dei video, sia dal punto di vista grafico che sonoro, il quale permette maggiore realismo e quindi aumenta il coinvolgimento da parte di chi lo osserva;
  13. la diffusione di video “POV” (point of view), cioè quei video in cui la ripresa avviene secondo il punto di vista diretto dell’attore maschile. Si tratta dunque di riprese che sono create come se si stesse guardando la scena con gli occhi del protagonista maschile, in prima persona, e ciò aumenta il coinvolgimento e l’immedesimazione di chi guarda il video;
  14. il fatto che un video POV possa essere fruito da uno smartphone, il che dà ancora più l’illusione di essere il protagonista reale della scena, come se fossimo noi stessi a registrare un video sullo smartphone: ad esempio più di un paziente mi ha riferito di masturbarsi vedendo un video di sesso orale POV e mettendo il telefonino davanti al pene, fantasticando che il pene nel video sia il proprio;
  15. la diffusione di video pornografici in lingua italiana, fatto che aumenta il coinvolgimento dello spettatore italiano;
  16. la diffusione di video pornografici amatoriali, che aumentano il realismo dell’atto sessuale visionato e di conseguenza il coinvolgimento dello spettatore;
  17. la diversificazione della tipologia di video: i siti ed i canali hanno varie sottosezioni che permettono facilmente di trovare quello che si cerca ed attingere in un attimo allo stile ed alla scena che più ci interessa;
  18. la diversificazione dei personaggi dei video: i video sono talmente tanti, che ogni utente può facilmente trovare i “protagonisti” che più lo eccitano e lo coinvolgono. Ad esempio, uno spettatore eterosessuale potrà scegliere il video con la donna con le caratteristiche (colore dei capelli, costituzione, forma dei seni e dei glutei, tipo di pelo pubico…) che più lo eccitano sessualmente, ma non solo: se vuole potrà scegliere l’attore maschio con cui può può più facilmente identificarsi (più giovane, più anziano, più grasso, più magro, più basso…). A tal proposito, più di un paziente mi ha riferito di scegliere i video anche in base al tipo di pene dell’attore maschio: un pene più simile al proprio (in fatto di caratteristiche come lunghezza, forma del glande, presenza o meno di circoncisione…), aumenta il coinvolgimento dello spettatore;
  19. la grande quantità di attrici pornografiche: l’uomo etero, grazie ai milioni di video esistenti, ha accesso a svariate partner virtuali che possono essere anche “cambiate” ogni giorno. A causa dell’effetto Coolidge e della tolleranza tipica di ogni dipendenza, ciò porta l’uomo a eccitarsi meno o a non eccitarsi più con la propria partner reale (magari la stessa da anni e magari meno attraenti di un tempo) ed a preferire la visione di video con donne ogni giorno nuove ed affascinanti, il che lo lega ancor di più alla dipendenza. Discorso simile può essere fatto ovviamente per i maschi con orientamento omosessuale;
  20. la possibilità di vedere e rivedere all’infinito un video che ci è particolarmente piaciuto, ad esempio mettendolo tra i “preferiti” o scaricandolo su smartphone o computer;
  21. la possibilità di individuare una attrice preferita e metterla tra i “preferiti”, in modo da poter vedere moltissimi video con lei come protagonista ed essere aggiornati in tempo reale su eventuali nuovi suoi video usciti;
  22. la possibilità di poter (o aver l’illusione di poter) interagire direttamente con la propria attrice pornografica preferita, ad esempio seguendola sui social e mandandole messaggi e like;
  23. la presenza, alla fine di ogni video, di link a video simili che ci portano a vedere sempre nuovi video in linea con i nostri gusti, in un circolo vizioso che favorisce comportamenti ossessivo-compulsivi che solo l’orgasmo può interrompere;
  24. la capacità dei siti pornografici di “ricordare” i video che si sono visti nei giorni precedenti, in modo da consigliarci nuovi video in linea con i nostri gusti;
  25. i costi sempre più ridotti degli abbonamenti ai siti pornografici;
  26. il costo praticamente nullo della visione di video e immagini pornografiche anche senza alcun abbonamento;
  27. l’abbassamento dei costi di connessione ed il loro miglioramento in termini di performance: le connessioni ad internet sono sempre più economiche e veloci, ciò permette a tutti di vedere moltissimi video, caricati rapidamente e con la possibilità di spostarsi tra una scena e l’altra dello stesso video con tempi di caricamento minimi;
  28. l’aumento delle performance dei siti pornografici: i siti specializzati in contenuti pornografici sono oggi più performanti del passato e permettono – ad esempio – sempre più facilmente la visione, senza interruzioni dovuta a tempi di caricamento, di video pornografici ad alta definizione, cosa impossibile fino a pochi anni fa;
  29. la possibilità di fruire in privato e in anonimato di immagini e video pornografici, senza che nessuno possa giudicare il proprio comportamento. L’attività sessuale diviene un “oscuro passeggero” che non conosce nessuno tranne la persona stessa che la pratica;
  30. il fatto che una dipendenza sessuale, nella maggioranza dei casi, non determini alcun sintomo o danno significativo visibile dall’esterno, con il risultato che la dipendenza possa perpetuarsi per anni (peggiorando) e spesso senza che nessuno (mogli, partner, fidanzate, amici, parenti…) possa anche solo immaginare che la vita della persona sia così immersa nella pornografia;
  31. la possibilità di ottenere materiale pornografico eliminando l’intermediario umano, cosa che in passato non poteva essere fatta. Alcuni decenni fa era necessario ad esempio rivolgersi ad un giornalaio o ad un negozio di videonoleggio per ottenere immagini e video pornografici e ciò rappresentava spesso un blocco derivato dalla vergogna e disincentivava la visione compulsiva di materiale pornografico;
  32. l’aumento dello stress, delle pressioni e dello stigma sociale a cui viene sempre più sottoposto il genere maschile negli ultimi anni da stampa, società e politica, che viene “curato” con la masturbazione, un vero e proprio antidepressivo naturale;
  33. la difficoltà dell’uomo medio ad accedere ad una relazione amorosa e/o sessuale, che è andata aumentando negli ultimi anni: ciò lo porta, più spesso che nel passato, a ripiegare in un surrogato del sesso reale;
  34. l’aumentata percezione di paura, per l’uomo, di subire false accuse di violenza sessuale, col risultato di essere portato a preferire la masturbazione ad un rapporto sessuale reale ed ai possibili rischi penali ad esso legato;
  35. la recente diffusione dello smart working, che ha permesso a milioni di persone nel mondo di lavorare da casa, tramite un pc, fatto che “aumenta le tentazioni”. Un mio paziente mi ha recentemente riferito che lui – dalla pandemia in poi – lavora abitualmente da casa con un computer e che, mentre lavora, tiene quasi sempre aperta sul lato dello schermo una finestra con avviato un video pornografico che ogni tanto “sbircia”: lui stesso riferisce che la stessa cosa non sarebbe stata possibile se avesse continuato a lavorare in ufficio, come faceva prima, e che questa cosa ha determinato in lui una riduzione delle performance lavorative;
  36. la presenza di app e programmi su smartphone e pc che facilitano la visione e lo scaricamento di un gran numero di filmati pornografici;
  37. la possibilità di avere supporti di memoria (hard disk, schede di memoria…) di capienza sempre più elevata ed a prezzi sempre più bassi che permettono di salvare sul proprio pc o smartphone, una quantità elevatissima di immagini e filmati pornografici e di poterli vedere anche quando si è offline;
  38. la possibilità di avere internet illimitato sia sul pc di casa che sullo smartphone, che permette di aver accesso ad una quantità di materiale pornografico illimitato;
  39. la diffusione di apparecchi facilmente trasportabili (come smartphone e tablet) che permettono di fruire di video pornografici in qualsiasi luogo e momento, anche in luoghi e momenti inappropriati, ad esempio mentre si guida un automobile o mentre si è a lavoro;
  40. la diffusione di smartphone con schermi sempre più grandi e più definiti che consentono maggiore realismo e coinvolgimento;
  41. il progressivo abbassamento del prezzo di strumenti tecnologici utili a visionare materiale pornografico, come smartphone, tablet, notebook e televisori collegati ad internet (smart tv).

Questi fattori – che presi da soli sono in alcuni casi del tutto innocui – in sinergia tra loro hanno permesso (direttamente e/o indirettamente) a chiunque, in barba ai controlli su chi è o non è realmente “maggiore di 18 anni”, di usufruire in qualsiasi momento e luogo di una quantità sterminata di video pornografici sempre più estremi, coinvolgenti e diversificati in base ai gusti. Chiunque può “cacciare” i propri attori, i propri video e le proprie scene preferiti e vedere per ore e ore (masturbandosi in modalità “edging” cioè senza mai raggiungere l’orgasmo e prolungando al massimo il piacere) sterminate quantità di filmati a luci rosse legali o illegali direttamente sul proprio smartphone in qualsiasi momento ed in qualsiasi luogo: sul lavoro, a scuola, mentre si è nella sala d’attesa del dentista, perfino mentre si guida l’automobile o la bicicletta, come riferito da un mio paziente, con grandi rischi sia sociali che penali. Questa cosa non era possibile fino a neanche dieci anni fa, quando, per fruire di un video pornografico, si doveva essere di fronte ad un pc collegato ad internet o, ancor prima nel tempo, di fronte ad un televisore collegato ad un videoregistratore VHS. La tecnologia è avanzata veloce, troppo veloce rispetto alle capacità del nostro cervello di “metabolizzarla” e ciò – legato alla naturale tendenza umana a percorrere le vie neurologiche della “ricompensa”, ha trasformato il masturbatore saltuario e “sano”, in una sorta di eroinomane che può avere una dose di droga sempre maggiore ed assolutamente gratis, dove vuole, quando vuole e con la percezione che quello che sta facendo è assolutamente naturale ed anzi salutare, ignaro dei pericoli. Mutatis mutandis, l’unica vera differenza è che per un masturbatore compulsivo la droga non è l’eroina, bensì la dopamina, che viene secreta in risposta all’eccitazione procurata dalla masturbazione. E badate bene che quando si parla di masturbazione “compulsiva”, non ci si riferisce alla normale masturbazione che avviene “ogni tanto” (che è fisiologica ed assolutamente normale), bensì a quelle situazioni in cui il soggetto è ossessionato dal vedere materiale pornografico e dal masturbarsi periodicamente una o più volte al giorno senza poterne fare a meno (pena l’avere sintomi di astinenza come il nervosismo e l’ansia) e con seri risvolti nella vita sociale, relazionale, professionale e – a volte – penale. La masturbazione compulsiva è una vera e propria dipendenza comportamentale sessuale che a sua volta è una tossicodipendenza dalla dopamina prodotta dal nostro cervello come ricompensa all’atto sessuale, a tal proposito leggi anche:

I bambini con lo smartphone

Il dato più allarmante è però quello che riguarda i bambini. La tecnologia viene usata da soggetti sempre più giovani, ormai è normale vedere un 11enne ad esempio che usa con facilità il suo smartphone con delle possibilità che noi adulti – alla sua età – ci sognavamo. Questo permette ad individui giovanissimi, perfino prepuberi, con una sfera sessuale ancora in fase di sviluppo, di poter accedere a dei siti colmi di video non adatti a loro e che sarebbero in alcuni casi considerati estremi perfino da un adulto, con tutte le implicazioni del caso (oltre al rischio di pubertà sempre più precoce, col rischio di alterazioni ormonali complesse): prevedo che il vero picco di pazienti con masturbazione compulsiva da porno online non corrisponde alla mia generazione (ultraquarantenni), bensì si verificherà con quelli nati dopo il 2000, che sono letteralmente cresciuti a contatto con video pornografici illimitati e la cultura del “la masturbazione fa sempre bene alla salute”. Dal momento che le dipendenze comportamentali sessuali sembrano modificare irreversibilmente alcune aree del cervello di un adulto, immaginate cosa possa fare una dipendenza dal sesso nel plastico cervello di un bambino o di in un adolescente. A tal proposito leggi anche: Pornografia e masturbazione compulsiva danneggiano il cervello: la Sindrome frontale

E non è tutto. Dal momento che i video porno online diventano ogni anno sempre più numerosi e più coinvolgenti, e che le tecnologie per fruire di questi video diventano sempre più “innestate” nella nostra vita (immaginate un futuro di porno-realtà virtuale tramite il metaverso o di porno-ologrammi o ancora di androidi sessuali già ora in commercio, che in futuro saranno sempre più realistici, economici e dotati di intelligenza artificiale), ogni generazione futura – specie maschile – sarà sempre più isolata, meno propensa a rapporti con persone reali (anche a causa di deterrenti come rischio di malattie, rischio di gravidanze, rischio di denunce per violenza sessuale, rischio di “fare cilecca”, eccessivi ed irrealistici standard richiesti per attrarre un partner…) e soffrirà sempre di più di dipendenza da pornografia e masturbazione compulsiva, a meno che questo circolo vizioso non venga spezzato, cosa molto difficile visto che l’industria del porno guadagna miliardi da questa dipendenza e non ha nessuna intenzione di interromperla, un po’ come avviene per l’industria del tabacco o dell’alcol o – illegalmente – per quella della cocaina o dell’eroina. Ciò mi da la certezza che le dipendenze sessuali da pornografia online e da masturbazione compulsiva diventeranno, in pochi anni, le prime malattie psichiatriche per diffusione tra gli uomini nel mondo occidentale.

Le confessioni di un mio paziente masturbatore cronico

A tale proposito è molto interessante leggere alcune confessioni di un mio paziente – in cui forse vi ritroverete – che soffre da anni di masturbazione compulsiva e dipendenza dal porno online, le potete trovare a questo link: Le confessioni di un mio paziente masturbatore cronico

Se credi di avere un problema di dipendenza da porno online e masturbazione compulsiva, prenota la tua visita e, grazie ad una serie di colloqui riservati, ti aiuterò a gestire e risolvere definitivamente il tuo problema.

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma PRENOTA UNA VISITA CONTATTI Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Ano Pene

Sullo stesso argomento:

Leggi anche:

Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram, su Mastodon, su YouTube, su LinkedIn, su Tumblr e su Pinterest, grazie!

Masturbazione compulsiva e dipendenza da pornografia causano impotenza anche nei giovani: colpa dell’effetto Coolidge

MEDICINA ONLINE MASTURBAZIONE CRONICA COMPULSIVA OSSESSIVA VIDEO COOLIDGE PORNO WEB INTERNET ONLINE PORNOGRAFIA PORNOGRAFICO SEX SESSO SESSUALITA DISTURBO RIPETUTO EIACULAZIONE SPERMA TESTOSTERONE CERVELLO ORMONI UOMO DONNEMolti uomini, anche molto giovani, vengono nel mio studio con una scusa (“dottore mi fa male il ginocchio!” “dottore ho sempre mal di testa!”) e poi, verso la fine della visita, si avvicinano a me e sottovoce e mi confidano di avere un problema di erezione se non addirittura mancanza totale di erezione. Di solito a ciò si associa un diminuito desiderio sessuale che li porta a non soddisfare pienamente la propria ragazza o moglie o compagno. A quel punto si apre una nuova fase della visita in cui devo indagare sui comportamenti sessuali del soggetto e sempre più spesso scopro che in molti casi è presente un uso o un vero e proprio abuso della pratica masturbatoria con l’aiuto di video porno di fronte al monitor del pc o dello smartphone.

Leggi anche: Come capire se soffro di masturbazione compulsiva?

Problemi più frequenti anche a causa degli smartphone

Per la mia esperienza, fino a pochi anni fa, problemi sessuali come questi erano classici dai 50 anni in su ma non erano così frequenti nei ventenni, oggi invece si assiste a un aumento esponenziale di queste patologie tra i giovanissimi ed il principale imputato – escludendo specifiche patologie organiche – è la torrenziale abbondanza di videopornografia a disposizione dei ragazzi (e delle ragazze). L’avvento di smartphone sempre più potenti (e la loro diffusione tra i giovanissimi) unito a connessioni internet sempre più veloci e siti web sempre più estremi, ha determinato situazioni impensabili appena dieci anni fa. Una mia paziente l’altro giorno mi ha chiamato disperata perché il figlio di 15 anni è stato “beccato” dal professore mentre in classe, durante la lezione, guardava un filmato pornografico sullo smartphone. Fino a pochi anni fa, per vedere un porno sul web, si doveva essere di fronte al pc nella propria stanza, ora invece basta un cellulare e la pornografia può essere fruita ovunque.
Ma perché c’è così tanto porno su internet? L’estrema abbondanza di pornografia online è “causata” dall’effetto Coolidge.
Alcuni autori, ad esempio il Dr. Gary Wilson, dal cui articolo è stata tratta ispirazione per scrivere ciò che state leggendo, sostengono che se il cosiddetto effetto Coolidge non esistesse, non esisterebbe nemmeno la pornografia.

Leggi anche: Erezione debole o assente da cause psicologiche: cura e rimedi

Effetto Coolidge? Di cosa si tratta?

L’effetto Coolidge è un programma cerebrale molto antico, che può far scomparire l’esaurimento post-orgasmico in un batter d’occhio, se vi sono nei paraggi nuovi partner disponibili a essere fertilizzati. Senza di esso non esisterebbe pornografia. Tale automatismo biologico interpreta ogni nuova possibilità erotica – comprese quelle sullo schermo – come un’opportunità riproduttiva preziosa, attivando i comportamenti per mezzo di potenti agenti neurochimici. In parole povere: un uomo è portato a provare maggiore eccitazione all’aumentare del numero e della varietà di donne con cui ha rapporti sessuali.
Il fenomeno prende il nome da un aneddoto. Si narra che il presidente degli Stati Uniti Calvin Coolidge fosse stato condotto un giorno in uno stabilimento agricolo insieme alla moglie, e che i due avessero fatto tour separati. Quando la moglie del presidente giunse di fronte al recinto delle galline, chiese al suo ospite: “Ma il gallo monta le galline una sola volta al giorno?” Il proprietario rispose sorridendo: “Oh, no, Mrs. Coolidge, anche una dozzina di volte al giorno!” – “Eh, ditelo a mio marito!” esclamò la signora. Quando venne il turno del presidente di visitare il recinto, rivolse al proprietario la stessa domanda e poi un’altra: “Ma ogni volta con la stessa gallina?” – “No, ogni volta con una gallina diversa!” – “Eh, ditelo a mia moglie!” rispose il presidente.

Leggi anche: I vantaggi del non masturbarsi: le rivelazioni di un ex masturbatore cronico

Tante femmine diverse ed il maschio diventa instancabile

Cosa succede se lasciamo cadere un topolino maschio in una gabbia in cui c’è una femmina ricettiva? All’inizio si ha un turbine sessuale inconsulto, poi gradualmente il maschio si stanca e smette. Anche se la femmina fosse ancora disponibile, lui è ormai esausto e non mostra segni di interesse verso di lei. Tuttavia, lasciando cadere nella gabbietta una nuova (diversa) femmina ricettiva, il topolino “resuscita” e con galanteria si mette a fertilizzare anche lei. È possibile ripetere più volte questo processo, finché il povero topolino quasi muore per la stanchezza. Gli scienziati chiamano questo fenomeno “effetto Coolidge”, ed è stato osservato anche nelle femmine (Lester, Gorzalka, 1988).

Leggi anche: Dipendenza dal porno online: ecco perché è così facile cadere nel vortice della masturbazione compulsiva che porta all’impotenza. I pensieri di un mio paziente masturbatore cronico

Senza dopamina non avremmo voglia di far nulla

Il topo corre dietro a ogni femmina che riesce a trovare per via dell’aumento di dopamina nel cervello. Nessun’altra attività in natura riesce a far rilasciare tanta dopamina come il cimentarsi in un rapporto sessuale, perché la prima cosa che i nostri geni vogliono, sopra ogni altra, è farsi strada nelle generazioni future. La dopamina impone al topo di non lasciare nessuna nuova femmina senza essere fertilizzata. La dopamina è il neurotrasmettitore che sta dietro alla risposta: “Lo voglio!”, dietro qualunque motivazione. Senza di essa non c’importa di corteggiare, raggiungere il piacere, neanche di mangiare. Quando il livello di dopamina cade, altrettanto fa la motivazione. La dopamina è responsabile anche dei comportamenti di dipendenza e, quindi, del fatto paradossale che in questi casi il cervello diventa meno sensibile e più disperato perché ne vuole di più.

Leggi anche: Mi masturbo una volta al giorno: soffro di masturbazione compulsiva o no?

Nuova femmina, nuova dopamina

Tornando al topolino, dopo ogni copula con la stessa femmina il cervello secerne sempre meno dopamina. Dopo 5 volte gli ci vogliono 17 minuti per terminare. Il tempo necessario per arrivare all’eiaculazione aumenta, la quantità di dopamina rilasciata diminuisce. Ma se a ogni rapporto sostituiamo la femmina con un’altra nuova, riesce a compiere il suo dovere in 2 minuti o anche meno. La sua virilità viene rinnovata dal cervello come per magia, emettendo forti impulsi di dopamina in risposta a ogni nuova partner.

Leggi anche: Le confessioni di un mio paziente masturbatore cronico

La società ci impone di placare effetto Coolidge

Diversamente dai topi di laboratorio, negli esseri umani esiste il legame di coppia. Siamo programmati (ed anche influenzati dalla società) per crescere insieme i figli e trarre una buona quota di soddisfazione dall’unione di coppia. Ma l’effetto Coolidge è sempre in agguato anche dentro di noi e ci risveglia, quando il dovere della natura chiama. Wilson cita il caso di un suo conoscente: “Ho smesso di contare le mie amanti arrivato a quota 350”, confessa, “e credo ci debba essere qualcosa di profondamente sbagliato in me, perché perdo subito interesse sessuale verso le donne. Eppure alcune di loro erano davvero belle”. In quel momento l’uomo era appena stato lasciato dalla terza moglie, ed era scoraggiato.

Leggi anche: Un mese senza guardare porno, ecco com’è andata e cosa ho imparato

Pornografia su internet: effetto Coolidge con turbo

La videopornografia riesce a pungolare l’utente senza tregua, sbattendogli davanti “partner” sempre nuove che lo forzano a rilasciare dopamina. Il resoconto di un utente fa capire il meccanismo: “Mi misi a collezionare un sacco di materiale porno, pensavo che avrei ammassato un enorme database di piacere. Ma non riesco a ricordare di essere mai andato indietro per riguardare materiale vecchio. La parte avvincente era sempre costituita dalla nuova pornostar, dal nuovo video, dalla nuova scena”. In pratica la quantità di video porno necessaria a placare la sua voglia di nuovi video, non esiste, come non esiste una dose di droga necessaria a placare una astinenza nel tossicodipendente. Ciò porta il soggetto in un circolo vizioso da cui è difficile uscire. Come un eroinomane, il dipendente dal porno è succube di una costante voglia di dopamina, che gli viene procurata solo da nuovi video pornografici che internet offre in quantità illimitata e gratis. In effetti una dose di eroina tende a rilasciare nel cervello grandi quantità di dopamina, come avviene con la masturbazione. Interessante notare come un video visto molte volte e ritenuto “ormai poco eccitante” dal soggetto, può tornare ad essere nuovamente eccitante se passa un periodo di tempo sufficientemente lungo dall’ultima visione. Come se il video tornasse ad essere parzialmente “nuovo” per il cervello, che è come dire che se la vostra partner attuale vi appare come una “minestra riscaldata”, la stessa donna potrebbe diventare nuovamente appetibile se diventasse una ex e la rivedreste tra 5 anni: il cervello la interpreta come una donna “nuova” da fertilizzare e la libido si riaccende.

Leggi anche: Gli uomini sono per natura poligami e sono attratti da donne giovani: le verità che nessuno ha il coraggio di ammettere

Poco eccitanti le scene porno già viste tante volte

Prevedibilmente, numerosi studi sulla pornografia hanno rilevato che topi ed esseri umani non sono così differenti in materia di stimolazione sessuale. Ad esempio, quando Koukounas e Over (2000) hanno mostrato lo stesso video porno ripetutamente, il pene dei soggetti maschi e i loro resoconti sono andati incontro a diminuzione progressiva dell’eccitazione. Il video alla fine diventava noioso, ovvero si aveva abituazione, che faceva rilasciare sempre meno dopamina al cervello dei soggetti. Ma dopo 18 proiezioni, quando i partecipanti stavano quasi per addormentarsi, i ricercatori hanno aggiunto delle scene nuove alla 19a e 20a proiezione. Di colpo, i soggetti e i loro peni si risvegliarono (e le donne mostrano una risposta del tutto simile, vedi Meuwissen e Over, 1990). La dopamina aumenta molto a ogni novità, specialmente di tipo sessuale. Alla parte più primitiva del nostro cervello non interessa se ne abbiamo già avuto a sufficienza.

Leggi anche: Pornografia, masturbazione e dopamina: le droghe che distruggono il cervello

Linea piatta: perché si verifica?

È ovvio che il maschio ha bisogno di tempo per riprendere potenza e vigore. Ma cosa accade agli utenti della pornografia su internet? Quanti di loro indulgono in questo meccanismo perverso (è proprio il caso di dirlo) senza darsi delle pause di alcune settimane per recuperare? Dopotutto sul video c’è sempre l’equivalente di un nuovo “partner” che desidera essere fertilizzato. La risposta è che quando gli uomini con deficit erettile indotto dalla pornografia smettono di farne uso, sperimentano uno snervante periodo piatto, senza eccitazione o erezione. Appena tolto il piede dall’acceleratore, la libido si addormenta per un periodo che può durare settimane o addirittura mesi. Questo periodo prende il nome di flatline, ed avviene perché il cervello – abituato a dosi enormi di dopamina grazie a “grandiosi” stimoli sessuali virtuali – quando torna ad avere misere dosi di dopamina da stimoli sessuali reali (e quindi più scialbi rispetto al porno internet), non viene appagato da esse, perché era abituato a dosi più elevate. E’ lo stesso motivo per cui una sigaretta “light” è meno “saporita” se siamo abituati a sigarette “standard”: diminuisce la nicotina al di sotto della dose abituale ed il cervello la trova poco soddisfacente. Parimenti è il motivo per cui un eroinomane diventa apatico a stimoli che per persone normali sono piacevoli: gli procurano troppa poca dopamina rispetto alla dose – elevatissima – che la droga gli regala ed a cui il suo cervello si è assuefatto.

Leggi anche: Flatline e reboot nella masturbazione compulsiva

La continua novità può far sembrare il partner meno attraente

Ed ora veniamo finalmente al cuore del problema. La dopamina non è rilasciata solo in risposta alla novità. Quando una cosa è più eccitante del solito, il circuito cerebrale della ricompensa emette dopamina e funziona a pieno regime. Come il masturbatore compulsivo sa bene, la pornografia è sempre in grado di dare qualcosa d’insolito e più trasgressivo rispetto al giorno prima, colmando la richiesta sempre più elevata di dopamina del pornodipendente. Di contro, il sesso con la persona amata non sempre è migliore né più variato di quanto ci si possa aspettare (anzi spesso non lo è, specie dopo tanti anni insieme), anche se fornisce altri e più reali tipi di ricompensa. Purtroppo la parte primitiva del nostro cervello dà per scontato che la quantità di dopamina sia uguale al valore di uno stimolo, anche quando ciò non è vero.
Il risultato è che la stimolazione artificiale (masturbazione da pornografia su internet) fa rilasciare moltissima dopamina, mentre un rapporto con il proprio partner ne fa rilasciare ovviamente di meno e ciò fa sembrare il proprio partner come fosse una “minestra riscaldata”. Il nostro cervello vuole video sempre più estremi e più dopamina, mentre la realtà gli fornisce una donna vera sempre uguale, probabilmente meno bella rispetto alle attrici pornografiche e poca dopamina.
Secondo uno studio del 2007 (Mishra) la semplice esposizione a foto di donne sexy è in grado di far sì che un uomo svaluti la propria partner reale, attribuendole punteggi inferiori non solo riguardo all’attrattività fisica, ma anche per calore e intelligenza. Inoltre, uno studio del 2006 (Zillmann, Bryant) ha riportato meno soddisfazione dal rapporto con il partner in termini di minor affezione, apparenza, curiosità sessuale e performance dopo l’uso di pornografia. Fino a pochi decenni fa l’attività sessuale con un essere umano in carne e ossa forniva più gratificazione del masturbarsi di fronte al solito paginone centrale di Playboy che doveva “durare” un mese fino alla prossima uscita in edicola. Dopo che Miss Luglio era stata “fertilizzata” a dovere, veniva a noia e le sue curve non facevano più produrre tanta dopamina. Bisognava aspettare fino a Miss Agosto. Dopo sono arrivati i videonoleggi. Ma quante volte poteva essere interessante lo stesso video in VHS o – successivamente – in DVD o Bluray? Al contrario la videopornografia su internet regala sfracelli a un semplice click del mouse del computer o sullo schemro dello smartphone che portiamo sempre con noi. È possibile mettersi a caccia e scaricare (altre due attività capaci già da sole di produrre picchi di dopamina) per ore, sperimentando più nuovi “partner” in 10 minuti di quanti i nostri antenati cacciatori-raccoglitori potevano trovarne in una vita intera. Questa dose di dopamina – una vera e propria droga endogena – possiamo averla praticamente gratis, sempre più potente, in qualsiasi momento e ovunque, senza avere apparentemente alcun peggioramento della salute. Un colpo di dopamina dopo l’altro, è possibile raggiungere uno stato mentale alterato simile a quello dei drogati.

Leggi anche: Sperma e sesso orale sono antidepressivi naturali per le donne

Drogato di pornografia, drogato di dopamina

Un mio paziente mi ha scritto una mail dicendo: “Mi sono masturbato davanti alle immagini fotografiche (non video) da quando ero adolescente, ma non ho mai avuto problemi d’erezione fino a 6 anni fa. Il problema è cominciato con l’accesso ai video gratis in internet. Via via che la velocità di connessione andava aumentando, anche la disponibilità di materiale cresceva, fino a superare la mia capacità di starci dietro. Anche i miei smartphone hanno avuto via via schermi più grandi e definiti, rendendo i video sempre più coinvolgenti. Il mio cervello è finito per ricollegarsi in modo da eccitarsi solo di fronte al porno. Sto con una donna meravigliosa e attraente da 4 anni, eppure mi rendo conto di andare incontro a un declino progressivo della libido ed a un aumento del deficit erettile.”

Lo sentiamo spesso: “La pornografia c’è sempre stata e non ha mai fatto male a nessuno”. Ma l’affermazione perde del tutto significato una volta che si comprenda come funziona il sistema di ricompensa dopaminergico del cervello. Oggi le connessioni internet 24 ore su 24, 7 giorni su 7 non solo permettono di soddisfare qualunque appetito, ma di andare oltre tale appetito, con conseguenza anche molto spiacevoli, che possono arrivare anche ad atti illegali (pedopornografia, abusi sessuali…) che hanno l’obiettivo di avere sempre più dopamina che combatta i sintomi di craving e superi il livello di tolleranza raggiunto. Il problema non è quindi la pornografia in sé: il problema è la quantità sterminata di porno sempre nuovo e sempre più estremo/diversificato che internet offre che coinvolge lo spettatore in un circolo vizioso di masturbazione compulsiva.
Per molti masturbatori cronici la masturbazione usando video pornografici ottenuti grazie ad internet (siti, canali Telegram, eMule, Torrent…) è ormai da anni finita per diventare più eccitante del sesso reale: “Noi masturbatori cronici indulgiamo nella pratica di arrivare ripetutamente al limite dell’orgasmo senza raggiungerlo (edging). Sosteniamo livelli altissimi d’eccitazione (e quindi di dopamina) per ore. Io ad esempio partecipo in diversi gruppi di discussione sulla masturbazione e sono moderatore di uno di essi. Molti di noi arrivano a smettere di fare sesso con il partner, anche quando questi rimane disponibile e desideroso, preferendo la masturbazione ad un rapporto sessuale reale. Abbiamo anche coniato un termine, impotenza copulatoria, per il fenomeno di riuscire ad avere un’erezione facilmente con video pornografici internet, ma non con il partner”.

Leggi anche:

Quali sono i sintomi della dipendenza da internet?

Di base il porno dipendente mostra dei comportamenti ossessivi compulsivi. L’insoddisfazione indotta dall’uso smodato del porno spinge a cercare sempre nuovi video pornografici: se questo non è possibile, o se è impossibile la masturbazione, il soggetto diventa ansioso come un eroinomane senza la propria dose. Potrebbe arrivare a masturbarsi in luoghi particolari (come sul posto di lavoro, da solo in auto, in un parco…) per placare l’astinenza da dopamina, o in luoghi pubblici dove può essere scoperto, cosa che gli darebbe un picco di eccitazione (e quindi di dopamina) maggiore del solito.
Spesso il porno-dipendente non riesce ad avere un normale rapporto sessuale con la partner: non raggiunge l’erezione o la coinvolge in rapporti sessuali in posti particolari con l’obiettivo di tirar su un livello di dopamina accettabile per avvicinarsi un minimo al livello che ottiene con la masturbazione. Il porno-dipendente può arrivare a non poter fare a meno del porno per avere un’erezione o raggiungere il piacere, quindi a volte chiede alla partner di visionare materiale porno durante un rapporto sessuale. Anche se il paziente sente la situazione come intrusiva e fastidiosa, non riesce a cambiarla, anzi, in molti casi peggiora. Il porno-dipendente può arrivare a compiere dei veri e propri reati penali per riavere un picco di eccitazione e dopamina.
I segni classici sono quindi: irrequietezza, irritabilità, insoddisfazione, bisogno di sesso più piccante, trovare il partner reale meno attraente di internet, bisogno di materiale più estremo, il chiudersi in una stanza di fronte al computer per ore lontani da sguardi indiscreti.
Purtroppo la diagnosi di questo tipo di patologia spesso è ritardata nel tempo poiché, essendo la masturbazione ormai accettata dalla società, il porno-dipendente può non capire subito che sta “esagerando” con la masturbazione anche perché i suoi effetti non sono visibili all’esterno, come ad esempio avviene in un eroinomane.

Leggi anche: Quanto deve durare un rapporto sessuale prima che si parli di eiaculazione precoce?

Quindi cosa si deve fare nell’immediato?

È necessario smettere di fare uso di pornografia e di masturbarsi visionandola in maniera compulsiva. Esattamente come avviene per qualsiasi dipendenza, nei primi tempi sarà difficile stare lontano dai video pornografici online e c’è chi fallisce molte volte prima di riuscire a sbarazzarsene. Alcuni trovano migliore un allontanamento graduale dal porno, diminuendo i video ed il numero di masturbazioni giornaliere, altri preferiscono smettere di colpo: non c’è una maniera giusta o sbagliata per uscire dalla dipendenza. Quando riuscirete a non masturbarvi più in maniera compulsiva, dovrete accettare con pazienza il fatto che per qualche tempo la libido sarà come morta (la famosa “flatline” a cui facevo riferimento prima), confidando che, se non sono in corso patologie di altra natura, essa ritornerà. Questo periodo di pace vi permetterà di avere un picco di dopamina solamente nel momento giusto, cioè quando dopo qualche tempo di porno-internet-astinenza vi ritroverete desiderosi sotto le coperte con la vostra ragazza o moglie: vedrete che l’impotenza scomparirà!

Leggi anche: Esercizi di Kegel: allena il tuo muscolo pubococcigeo per aumentare la potenza sessuale e contrastare l’eiaculazione precoce

Può essere necessario l’aiuto specialistico?

Sì, per vari motivi. Per prima cosa perchè il medico deve capire se la disfunzione erettile (una volta chiamata “impotenza”) è causata da danni organici che devono essere curati con terapie mediche o chirurgiche specifiche. L’aiuto del medico è anche necessario quando, come avviene spessissimo, l’abitudine di masturbarsi con l’aiuto di videopornografia è radicata fino al punto da costituire una vera e propria dipendenza, diventando difficilissimo rinunciarvi. Ricordiamo che il meccanismo cerebrale implicato è lo stesso delle dipendenze da sostanze e, come tutti i comportamenti compulsivi basati sul piacere, può resistere energicamente prima di essere spezzato. Il medico specializzato e lo psicoterapeuta possono quindi insegnare delle strategie per superare l’ostacolo con più facilità ed aiutare a superare il periodo di flatline..
Durante il periodo di “disintossicazione” e recupero della normale funzionalità dell’erezione e del desiderio, vi sono numerosi fattori che possono contribuire al successo o al fallimento: il numero di orgasmi, la masturbazione (senza video porno), la qualità delle fantasie sessuali che si hanno, il tipo di relazione che si mantiene con il partner, il metterlo o meno al corrente del processo che si sta attraversando, le ricadute e così via. Per tutti questi motivi – e altri ancora – l’ausilio medico e psicoterapeutico può rivelarsi decisivo per il recupero di una sessualità piena e soddisfacente per sé e per il partner.

Leggi anche: Come smettere di masturbarsi e di guardare porno online

Se credi di avere un problema di dipendenza da porno online e masturbazione compulsiva, prenota la tua visita e, grazie ad una serie di colloqui riservati, riuscirai a risolvere definitivamente il tuo problema.

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma PRENOTA UNA VISITA CONTATTI Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Ano Pene

Leggi anche:

Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram, su Mastodon, su YouTube, su LinkedIn, su Tumblr e su Pinterest, grazie!