Respiro di Falstaff: caratteristiche e cause

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma RESPIRO DI FALSTAFF CARATTERISTICHE CAUSE Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari An Pene.jpgCon il termine respiro di Falstaff ci si riferisce ad una forma di respiro patologico ed estremamente difficoltoso associato alla sindrome delle apnee ostruttive nel sonno. Il respiro di Falstaff si verifica soprattutto in soggetti obesi tanto che prende il suo nome da Sir John Falstaff – raffigurato nel dipinto che vedete in alto – un personaggio inventato nel 1596 da William Shakespeare per la sua opera Enrico IV: Falstaff viene descritto come un individuo enorme, gravemente obeso che “russa come un cavallo e fa fatica a respirare”.

Eziopatogenesi e caratteristiche
Negli individui gravemente obesi il dormire comporta una marcata perdita del tono della muscolatura scheletrica. Questo fatto determina un importante restringimento delle vie aeree superiori, in particolare nella fase REM, quando il rilassamento muscolare raggiunge un apice. La faringe tende a collassare risultando una ostruzione parziale o completa. La colonna d’aria che attraversa queste strutture tende perciò ad accelerare e mette in vibrazione le strutture stesse: il flusso diviene turbolento e ne consegue il russamento.
L’ostruzione persiste fino alla temporanea interruzione del sonno ed al ripristino del tono muscolare. I momentanei risvegli tendono ad essere inferiori ai 15 secondi.
Occasionalmente l’ostruzione si traduce in un risveglio improvviso con uno sbuffo od un russamento più sonoro. Al ripristino della respirazione con pochi respiri riprende un sonno più profondo ma il problema a breve si ripresenta. Questo ciclo di apnee e risvegli può verificarsi centinaia di volte ogni notte.

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

Respiro di Kussmaul: caratteristiche e cause

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma RESPIRO CHEYNE STOKES CAUSE CARATTERISTICHE Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Pene.jpgIl Respiro di Kussmaul (o respiro grosso) è un tipo di respiro patologico caratterizzato da atti respiratori molto lenti, ed in particolare da una inspirazione profonda e rumorosa, a cui segue una breve apnea inspiratoria, quindi una espirazione breve e gemente, infine una pausa post-espiratoria decisamente prolungata. Questo respiro patologico deve il suo nome a Adolf Kussmaul che lo descrisse nel 1800.

Cause patologiche del Respiro di Kussmaul
Il Respiro di Kussmaul è spesso associato ad acidosi metabolica grave, causata in particolare da chetoacidosi diabetica, o insufficienza renale. È una forma di iperventilazione compensatoria in cui l’aumento della frequenza respiratoria ha lo scopo di incrementare l’eliminazione dell’anidride carbonica per compensare la riduzione del pH del sangue. Se si esegue una emogasanalisi arteriosa sul sangue di un paziente con respiro di Kussmaul i risultati ci mostreranno una bassa pressione parziale di CO2 in combinazione con una bassa concentrazione di bicarbonati. Questi valori trovano spiegazione nell’aumento della ventilazione che conduce ad un maggiore scambio (e quindi allontanamento) della anidride carbonica a livello alveolare. L’eccesso di basi è marcatamente negativo. Il paziente sente il bisogno di respirare profondamente. Percepisce una “fame d’aria” che, a seguito della attivazione dei centri di controllo della respirazione, lo induce anche involontariamente e respirare con maggiore profondità.
In un primo momento il respiro tenderà ad essere rapido e relativamente poco profondo, ma ben presto l’acidosi metabolica evolve in iperventilazione. Quindi quanto più l’acidosi diviene grave e tanto più elevata sarà la probabilità di sviluppare il respiro di Kussmaul. Non a caso Adolf Kussmaul originariamente identificò questo tipo di respirazione come segno di coma e morte imminente nei pazienti diabetici. Proprio perché osservabile in ogni forma di acidosi metabolica il respiro di Kussmaul è stato osservato anche in soggetti terminali affetti da AIDS. Durata del digiuno, presenza od assenza di epatomegalia ed il respiro di Kussmaul forniscono importanti indizi per la diagnosi differenziale di iperglicemia negli errori congeniti del metabolismo.

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

Respiro di Cheyne-Stokes: caratteristiche e cause patologiche e non patologiche

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma RESPIRO DI CHEYNE STOKES CARATTERISTICHE CAUSE Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Pe.jpgPer respiro di Cheyne-Stokes (o respiro periodico) si intende una forma di respiro patologico frequente negli anziani in cui si alternano fasi di apnea anche di lunga durata (fino a 20 secondi) a fasi in cui si passa gradatamente da una respirazione profonda ad una sempre più superficiale (cicli respiratori brevi e frequenti) che termina nuovamente nella fase di apnea. Ogni ciclo respiratorio anomalo dura da un minimo di 45 secondi ad un massimo di 3 minuti. Questo loop può prolungarsi varie volte.
Il nome di questo respiro patologico deriva da due medici: John Cheyne e William Stokes che avevano descritto lo stato morboso nel 1800.

Cause patologiche del Respiro di Cheyne-Stokes:

  • encefalopatie;
  • scompenso cardiaco ed altre cardiopatie (prevalenza del 40%);
  • intossicazione da narcotici o ipnotici;
  • ipocapnia e ipossiemia;
  • aumentata responsività dei chemocettori centrali e periferici;
  • danni delle vie aeree;
  • prolungato tempo di circolo;
  • ridotta riserva di O2;
  • alternanza delle fasi del sonno e ripetersi di arousals;
  • coma da sindrome mesencefalica;
  • malattie respiratorie.

Le oscillazioni della ventilazione determinano queste conseguenze cliniche:

  • desaturazione ossiemoglobinica;
  • ritenzione di CO2;
  • modificazioni emodinamiche;
  • attivazione dei centri respiratori;
  • frequenti microrisvegli coscienti o non che conducono a frammentazione del sonno;
  • insonnia e quindi a eccessiva sonnolenza diurna;

Questi eventi fisiopatologici agiscono come feedback positivo peggiorando la sindrome stessa che pertanto si automantiene grazie a questo circolo vizioso.

Cause non patologiche del Respiro di Cheyne-Stokes:
Negli anziani si può verificare – specie durante il sonno la notte – anche senza nessuna patologia apparente; inoltre, tende a comparire quando il soggetto staziona ad elevate altitudini.

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

Respiro di Biot ed apnee: caratteristiche e cause patologiche e non patologiche

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma RESPIRO DI BIOT APNEE CAUSE PATOLOGICHE Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpgIl Respiro di Biot è una forma di respiro patologico caratterizzato da una alternanza di gruppi di 4 o 5 atti respiratori brevi e superficiali seguiti da fasi di apnea di durata variabile, ma in genere tra i 10 ed i 30 secondi. Questo tipo di respiro è una manifestazione di una grave sofferenza del centro respiratorio bulbare ed è un indice prognostico grave. Deve il suo nome allo scopritore, Camille Biot, che lo descrisse nel 1876. Viene chiamato anche respiro intermittente o respirazione atassica anche se secondo alcuni si deve distinguere il respiro di Biot dalla respirazione atassica in quanto il primo appare più regolare mentre la respirazione atassica è caratterizzata da respiri del tutto irregolari e da pause.

Cause patologiche comuni di Respiro di Biot:

  • tumori endocranici;
  • meningiti;
  • encefaliti;
  • traumi cranici;
  • edema cerebrale;
  • erniazioni uncali o del tentorio.

Cause non patologiche comuni di Respiro di Biot:
Questo tipo di respiro patologico è spesso associato all’utilizzo di sostanze oppiacee.

Leggi anche:

 

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

Respiro patologico: le alterazioni del ritmo respiratorio normale

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma RESPIRO PATOLOGICO ALTERAZIONI RITMO NORMALE Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Pene.jpgCon respiro patologico in campo medico, si intende un tipo di respirazione alterata che si verifica durante il sonno o la veglia, causata da una condizione patologica, in contrapposizione al respiro normale che alterna, senza apnee, inspirazione ed espirazione mediamente dalle 16 alle 20 volte al minuto.

A tale proposito leggi anche:

Il respiro patologico è causato da varie patologie diverse, come la chetoacidosi diabetica, le cardiopatie, l’insufficienza renale, ma più spesso sono determinate da malattie a carico del SNC (sistema nervoso centrale), più facilmente negli anziani e durante il sonno. Esistono vari tipi di respiro patologico, tra cui:

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

Differenze tra respiro normale e patologico

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma DIFFERENZE RESPIRO NORMALE E PATOLOGICO Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Pene.jpgLa respirazione è il fisiologico atto con cui si assorbe ossigeno nell’organismo e nel contempo si emette biossido di carbonio, tale stato normalmente ha un andamento costante: la frequenza respiratoria normalmente si attesta sui 16-20 respiri al minuto, a riposo negli adulti; all’atto della nascita e per i primi anni di vita del bambino essa è anche superiore arrivando a 30 respiri al minuto. Il respiro patologico altera il fisiologico susseguirsi degli atti respiratori e la loro frequenza, ed è causato da varie patologie, spesso a carico del SNC (sistema nervoso centrale).

Per approfondire leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

Esofago e trachea: zona, anatomia, rapporti e differenze

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma ESOFAGO TRACHEA ZONA ANATOMIA DIFFERENZE RAPPORTI Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari.jpgLa trachea e l’esofago sono strutture anatomiche che decorrono verticalmente e parallelamente partendo entrambe dalla faringe con la trachea posizionata anteriormente all’esofago. Durante la deglutizione, una parte della laringe chiamata epiglottide Continua a leggere

Trachea: anatomia e funzioni in sintesi

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma TRACHEA ANATOMIA FUNZIONI SINTESI ZONA Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpgCos’è la trachea?
La trachea è un condotto tubulare, cavo, mediano ed impari che fa parte delle vie aeree inferiori insieme alla laringe che la precede superiormente ed ai bronchi che la seguono inferiormente.

Leggi anche:

Dove si trova la trachea?
La trachea decorre parallelamente ed anteriormente rispetto all’esofago. Essa si espande dal livello della sesta vertebra cervicale (C6) fino alla quarta vertebra toracica (T4) dove si divide nei due bronchi principali (destro e sinistro) in un punto denominato carena, sfocianti nei rispettivi polmoni.

Leggi anche:

A che serve la trachea?
La sua funzione primaria è di trasferire l’aria dall’esterno verso i polmoni, tuttavia i suoi compiti non si limitano a questo, come vedremo più avanti.

Leggi anche:

Come può essere osservata la trachea?
A scopo diagnostico (o per raccogliere tessuti) si può usare la video-tracheoscopia (con strumento a fibre ottiche flessibile) o mediante tracheoscopia con strumento rigido.

Leggi anche: Broncoscopia polmonare con biopsia: a cosa serve, fa male, è pericolosa?

Cenni anatomici
La trachea ha la forma di un tubo semirigido e lungo circa 12cm formato da una serie di anelli cartilaginei, aperti dorsalmente, uniti tra loro da tessuto connettivo. È costituita da 15-20 anelli di tessuto cartilagineo sovrapposti, ricoperti da tessuto fibroso con regolari intervalli, chiamati legamenti anulari, formati dallo stesso tessuto che ricopre gli anelli. La peculiarità di questi ultimi risiede nell’incompletezza situata posteriormente, ciò implica la presenza di una parete membranacea che permette l’espansione dell’esofago al momento della deglutizione, essendo essa a stretto contatto con quest’ultimo, tale movimento è permesso dalla presenza di una tonaca muscolare interna alla parete. Essa presenta, inoltre, una tonaca mucosa esterna ben visibile a causa delle estroflessioni causate da essa, rivestita principalmente da un epitelio di tipo respiratorio. All’interno troviamo un epitelio di rivestimento ciliato che prende il nome di epitelio respiratorio (formato da ciglia) e sono presenti inoltre delle ghiandole mucose, di tipo tubuloacinoso composte, le quali presentano adenomeri ricoperti da una tonaca sottomucosa.

Leggi anche:

Funzioni delle ciglia vibratili della trachea
Le ciglia presenti nella trachea, dette ciglia vibratili, si muovono in senso caudo craniale, insieme al muco filtrano le sostanze introdotte attraverso la respirazione; il muco intrappola il pulviscolo atmosferico (polvere, polline, batteri, ecc…) in modo che le vie aeree vengano tenute pulite. Il muco prodotto deve essere eliminato, quindi portato verso l’alto; questo processo avviene spingendo il muco verso la laringe e poi verso l’epiglottide quindi caricato nell’esofago e spinto verso lo stomaco. Quest’organo contiene i succhi gastrici che eliminano il muco. Termina a livello mediastinico dividendosi nei 2 bronchi polmonari principali destro e sinistro.

Perché quando respiriamo aria fredda siamo più a rischio di infezioni?
Se respiriamo aria fredda le ciglia rallentano la loro attività, sfavorendo il movimento del muco, il quale si accumula. Se queste strutture sono infiammate il muco prodotto rimane nella trachea, diventando un mezzo di coltura per i batteri.

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!