Gli strati del cuore dalla cavità cardiaca al pericardio SCHEMA

Un nostro lettore ci ha chiesto di pubblicare una figura che possa facilmente fargli capire la disposizione dei vari strati che compongono la parete cardiaca e le strutture che circondano ed avvolgono il cuore; noi gli proponiamo questa:MEDICINA ONLINE PERICARDIO STRATO SIEROSO FIBROSO FOGLIETTO VISCERALE EPICARDIO E PARIETALE VANO PERICARDICO SACCO PERICARDICO LIQUIDO LIQUOR PERICARDICO STRATI DEL CUORE.

Nell’immagine possiamo vedere gli Continua a leggere

Differenze tra pericardio fibroso, sieroso, viscerale, parietale, liquor pericardico

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Un nostro lettore ci chiede di spiegarci in modo semplice e sintetico, cosa sono e cosa servono le strutture anatomiche citate nel titolo. Per comprendere le Continua a leggere

Endocardite: cause, sintomi, diagnosi e terapie

MEDICINA ONLINE PERICARDIO STRATO SIEROSO FIBROSO FOGLIETTO VISCERALE EPICARDIO E PARIETALE VANO PERICARDICO SACCO PERICARDICO LIQUIDO LIQUOR PERICARDICO STRATI DEL CUORE.Per endocardite si intende uno stato infiammatorio dell’endocardio, il tessuto che riveste le cavità interne e le valvole del cuore; in particolare i tessuti endocardici maggiormente coinvolti nella malattia infettiva risultano essere le valvole cardiache.

Epidemiologia

L’incidenza rimane costante negli ultimi anni attestandosi a 3 casi su 100.000 persone, mentre in passato (si parla degli anni intorno al 1950) era leggermente più alta (si arrivava a 4,2). Risulta più colpito il sesso maschile e, nella maggioranza dei casi, l’età con maggiori manifestazioni è quella che parte dalla quinta decade.

Infanzia

L’incidenza della malattia risulta in continua crescita per quanto riguarda i neonati e i bambini (1 su 4.500, mentre è molto più bassa nei Paesi Bassi). Quando sono coinvolti i nascituri il rischio di mortalità è molto elevato.

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Fattori di rischio

Costituiscono fattori di rischio molte malattie cardiache e altre condizioni fra cui:

  • Prolasso valvolare mitralico, soprattutto se associato a insufficienza della valvola (rigurgito di sangue dal ventricolo sinistro all’atrio sinistro)
  • Nell’anziano esiti di cardiopatia reumatica (7-18%), valvola aortica bicuspide, stenosi e calcificazioni valvolari degenerative.
  • Cardiopatie congenite, trilogia e tetralogia di Fallot, pervietà di setto atriale o ventricolare, stenosi della polmonare isolata, valvola aortica bicuspide.
  • Sindrome di Marfan, per predisposizione a prolasso e insufficienza mitralica
  • Esiti di infarto del miocardio
  • Nutrizione parenterale continua, catetere venoso centrale
  • Tossicodipendenza, con maggiore manifestazione del cuore destro.
  • Pazienti portatori di protesi valvolari, soprattutto se diabetici e/o immunodepressi.

Cause

Si distinguono due macrocategorie eziologiche: cause infettive e cause non infettive. Queste ultime, più rare, si caratterizzano per emocoltura negativa e per la presenza di vegetazioni endocardiche sterili; tra queste, la più importante è sindrome di Libman-Sacks, estrinsecazione endocardica del lupus eritematoso sistemico. Nei soggetti anziani, affetti da carcinomi metastatici può presentarsi una “endocardite marantica”, soprattutto in presenza di adenocarcinoma mucinoso o di sindrome di Trousseau. L’eziologia della endocarditi infettive varia in base all’età e alle condizioni predisponenti. I due generi batterici più frequenti sono lo Staphylococcus e lo Streptococcus. Tra i primi è di particolare importanza lo Staphylococcus aureus, molto spesso correlato a procedure invasive e in grado di infettare valvole native. Gli stafilococchi coagulasi negativi (come Staphylococcus epidermidis, Staphylococcus lugdunensis, Staphylococcus hominis) insorgono invece più frequentemente su valvole protesiche. Tra gli streptococchi assumono particolare importanza gli streptococchi di gruppo D (come Streptococcus bovis, Streptococcus galloliticus, presenti nel tratto gastrointestinale) e gli streptococchi viridanti (come Streptococcus mutans, Streptococcus oralis, Streptococcus salivarius, presenti nel cavo orale), entrambi genere in grado di infettare valvole native o protesiche. Occorre inoltre ricordare che un ampio gruppo di batteri possono provocare endocardite, tra questi:

  • Enterococcus faecalis
  • Pseudomonas aeruginosa, soprattutto nei tossicodipendenti
  • Enterobacteriaceae
  • Neisseria
  • Brucella
  • Yersinia
  • Listeria
  • Coxiella
  • Bacterioides
  • Acinetobacter
  • Corynebacterium

Deve essere altresì ricordato che un’endocardite infettiva può essere sostenuta da Candida albicans, soprattutto in soggetti immunocompromessi, sottoposti a intervento cardiochirurgico o in terapia endovenosa attraverso catetere venoso centrale.

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Sintomi e segni

Molti sono i sintomi e i segni clinici che si riscontrano nelle persone affette da questa patologia.

  • Manifestazioni maggiori: febbre, anemia (talora piastrinopenia), sudorazione, sensazione di brivido;
  • Manifestazioni minori: snoressia, astenia, artralgie (40% dei casi), splenomegalia (30% dei casi), emboli settici (30% dei casi) in cute, palato e congiuntive, con segni caratteristici come noduli periungueali di Osler, macchie cutanee a fiamma di Janeway, lesioni retiniche di Roth, leucocitosi. Possono inoltre manifestarsi infarti embolici renali, glomerulonefrite focale o diffusa e altre patologie da immunocomplessi

Diagnosi

La diagnosi si pone con almeno due su tre dei criteri maggiori:

  1. Ecocardiogramma – che presenta vegetazioni valvolari
  2. Coltura positiva per stafilococchi o streptococchi
  3. Presenze di un soffio cardiaco generato da valvulopatia endocarditica.

La diagnosi si può porre anche con uno solo dei criteri maggiori (ECOcardio, coltura positiva, nuovo soffio cardiaco) e almeno tre tra le varie manifestazioni minori.

Terapia

Il trattamento da seguire per tale malattia è molto studiato in letteratura ma rimane ancora controverso, preferendo un intervento chirurgico di resezione e sostituzione valvolare.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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Differenza tra miocardio, endocardio, pericardio ed epicardio

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Miocardio

Con “miocardio” si intende il potente muscolo cardiaco, che forma il cuore e permette la sua azione propulsiva. È composto per il 70% da fibre muscolari, mentre il restante 30% è costituito principalmente da tessuto connettivo e da vasi. Il miocardio è un ibrido dei due tessuti muscolari presenti nel corpo umano; riconosciamo, infatti, caratteristiche appartenenti al tessuto muscolare scheletrico (tessuto muscolare striato) e altre caratteristiche del tessuto muscolare liscio. Fondendo insieme caratteristiche di entrambi i tessuti, il cuore può raggiungere le migliori prestazioni per quanto riguarda la sua funzione di pompa, cioè possiede capacità di contrazione rapida e potente, pur rimanendo resistente e performante sul “lungo periodo”. Il miocardio è lo strato più spesso della parete cardiaca ed è composto dal cosiddetto “miocardio di lavoro”, cioè la parte pulsante, e dal “miocardio di conduzione”, ovvero la parte trasmittente l’impulso. La struttura del miocardio è rivestita internamente da endotelio chiamato endocardio mentre, per la parte esterna, da una membrana sierosa detta pericardio.

Endocardio

L’endocardio ha il compito di rivestire internamente il cuore ed è un tessuto molto sottile, a sua volta suddivisibile in tre strati: l’endotelio, la lamina propria e lo strato sottoendocardico (nel quale si trovano anche le diramazioni terminali del sistema di conduzione cardiaco). L’endocardio viene a contatto col sangue che passa attraverso la cavità cardiaca.

Pericardio

Il pericardio è una sottile membrana di origine mesodermica che circonda il cuore. Questa struttura, spessa circa 20 µm, è costituita da due strati distinti:

  • pericardio fibroso è lo strato più esterno;
  • pericardio sieroso è lo strato più  interno e aderisce perfettamente a tutte le parti piane e a tutte le insenature del miocardio. Il pericardio sieroso è costituito da due foglietti di origine celomatica, il foglietto parietale (costituito da uno strato di cellule mesoteliali e da uno strato fibroso di collagene secreto da particolari cellule dette pericardiociti), e un secondo, il foglietto viscerale (anche chiamato epicardio), a livello dell’origine dei grossi vasi del peduncolo vascolare, costituito solo da uno strato di mesotelio. Fra i due foglietti del pericardio sieroso sono presenti normalmente da 20 a 50 ml di liquido chiaro roseo -detto liquido (o liquor) pericardico.

Epicardio

L’epicardio, come abbiamo appena visto, è il foglietto viscerale che – assieme al foglietto parietale – compone il pericardio, cioè il rivestimento esterno del cuore; è costituito da mesotelio (simile all’endotelio), da uno strato di tessuto adiposo e da uno strato detto “sottoepicardico”, in cui si osservano i rami più grossi delle coronarie.

Ricapitolando, dall’interno verso l’esterno del cuore, troviamo:

  1. cavità cardiaca;
  2. endocardio;
  3. miocardio (muscolo cardiaco);
  4. foglietto viscerale del pericardio (anche chiamato epicardio);
  5. foglietto parietale del pericardio.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
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