Studenti undicenni riproducono e vendono a 1 euro le costosissime pillole anti HIV da 700 euro

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma VENDONO 1 EURO PILLOLE HIV 700 EURO  Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpgUna classe di giovanissimi studenti australiani è riuscita a riprodurre un farmaco per i malati di Aids e cancro, attualmente in commercio a prezzi esorbitanti, vendendo le pillole 1 euro l’una. Il notevole risultato è stato ottenuto da una classe della Sydney Grammar School, che cercava di riprodurre il principio attivo del Daraprim, un farmaco contro la toxoplasmosi, ma indicato anche per malattie infettive come l’Hiv. Purtroppo nel 2015 Martin Shkreli, capo della Turing Pharmaceuticals che vedete sul lato destro della foto, acquisto il brevetto del farmaco salvavita aumentandone il prezzo in modo esorbitante: al momento della transizione il Daraprim veniva venduto a circa 8 euro per pillola, prima che Shkreli portasse il prezzo a 700 euro. All’epoca l’imprenditore americano commentò così la sua decisione: “Non capisco tutte queste critiche, non speculiamo sulla malattia, cerchiamo di fare business. E i proventi serviranno per finanziare la ricerca contro l’Aids”, fu così eletto di diritto “uomo più cattivo d’America”.

Prezzo ridicolo ed ingiustificato
Questi ragazzi australiani di 11 anni invece non solo sono riusciti a riprodurre il farmaco per poi metterlo in commercio ad un prezzo irrisorio, ma hanno anche postato sul web la ricetta per ricreare le pillole di modo che tutti gli scienziati possano riprodurre e diffondere questo farmaco salva vita. Il Dr Williamson, tutor dei ragazzi durante la produzione del farmaco, ha espresso tutta la sua soddisfazione per la riuscita dell’esperimento: “Credo che se è stato possibile lasciare che degli studenti senza esperienza riproducessero il farmaco, allora sarebbe altrettanto semplice mostrare quanto il suo prezzo sia ridicolo e ingiustificato”.
Martin Shkreli permetterà che questo nuovo farmaco possa fare concorrenza al suo? La risposta l’ha già data su Twitter, ed è: “NO”. Non siamo certo di fronte a Albert Bruce Sabin che, dopo aver trovato il vaccino anti-poliomielite, salvando la vita a decine di milioni di bambini, disse:

Tanti insistevano che brevettassi il vaccino e sarei potuto diventare ricchissimo facendolo, ma non ho voluto. È il mio regalo a tutti i bambini del mondo

Se volete leggere l’emozionante storia di Sabin, leggete questo mio articolo: Il mio mito è invece Albert Bruce Sabin

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HIV e AIDS, arriva il test fai da te: si compra in farmacia

MEDICINA ONLINE PRELIEVO VALORI ANEMIA DONAZIONE SANGUE ANALISI BLOOD LABORATORI VES FORMULA LEUCOCITARIA PLASMA FERESI SIERO FIBRINA FIBRINOGENO COAGULAZIONE GLOBULI ROSSI BIANCHI PIASTRINE WALLPAPER HI RES PIC PICTURE PHONelle farmacie italiane arriva oggi, Giornata mondiale contro l’Aids, il primo test per l’autodiagnosi dell’infezione da Hiv. Il dispositivo, che in Europa è venduto al momento solo in Francia, costerà venti euro e potrà essere acquistato senza ricetta dai maggiorenni. A distribuirlo, al momento, 2800 farmacisti formati ad hoc per la consulenza agli utenti, mentre l’associazione di pazienti Bridge monitorerà i dati che potrebbero aiutare ad avere una fotografia più chiara delle richieste, in modo da promuovere una maggiore consapevolezza. Un obiettivo condiviso anche dall’Oms che, proprio in vista della giornata contro l’Aids, ha deciso di raccomandare l’auto test come strumento per raggiungere più persone con Hiv e contribuire a realizzare l’obiettivo mondiale, lanciato nel 2014, di rendere consapevole del loro stato il 90% di tutte le persone con Hiv entro il 2020.

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1° Dicembre: Giornata mondiale contro l’AIDS

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma 1 DICEMBRE GIORNATA MONDIALE CONTRO AIDS Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari An Pene.jpgOggi, come il primo dicembre di ogni anno, è la Giornata mondiale contro l’AIDS, dedicata ad accrescere la coscienza della epidemia mondiale di AIDS dovuta alla diffusione del virus HIV, che 1981 ha ucciso quasi 30 milioni di persone in tutto il mondo (specialmente in Africa) diventando una delle epidemie più distruttive che la storia ricordi. L’idea di una Giornata mondiale contro l’AIDS ha avuto origine nel 1988 al Summit mondiale dei ministri della sanità sui programmi per la prevenzione dell’AIDS ed è stata in seguito adottata da governi, organizzazioni internazionali ed associazioni di tutto il mondo. Dal 1987 al 2004 la Giornata mondiale contro l’AIDS è stata organizzata dall’UNAIDS, ovvero dall’organizzazione delle Nazioni Unite che si occupa della lotta all’AIDS.

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Al via un nuovo test su un vaccino anti HIV: una speranza per l’umanità

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma VACCINO HIV AIDS SPERANZA UMANITA SANGUE  Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pen.jpgIl virus dell’immunodeficienza umana (HIV, sigla dell’inglese Human Immunodeficiency Virus) è il tristemente famoso responsabile dell’AIDS (sindrome da immunodeficienza acquisita). In Italia il virus colpisce maggiormente gli uomini delle donne e i giovani tra i 25 e i 29 anni, con circa 4000 nuovi casi all’anno (con un’incidenza pari a 6,1 nuovi casi di sieropositività ogni 100 mila abitanti dati del Centro operativo Aids (Coa) dell’Istituto superiore di sanità). Dall’inizio dell’epidemia nel 1982 a oggi sono stati segnalati nella nostra penisola oltre 67 mila casi di AIDS, con circa 43 mila pazienti ormai deceduti. Negli ultimi anni moltissimo si è provato a fare per contrastare questo famigerato retrovirus, senza troppi progressi. Ora un nuovo vaccino contro l’Hiv sarà presto testato in Sud Africa in un trial su larga scala.

La sperimentazione

La sperimentazione, chiamata HVTN 702, prenderà in esame un campione di 5.400 uomini e donne tra i 18 e i 35 anni. Si tratta della più vasta ricerca mai portata avanti nel paese, dove vengono infettate 1.000 persone al giorno. “Se i risultati saranno positivi, un vaccino sicuro ed efficace potrebbe essere l’ultimo elemento per sconfiggere l’Hiv – spiega Anthony Fauci, direttore dell‘National Institute of Allergy and Infectious Diseases (Niaid) statunitense – . Questo naturalmente senza dimenticare le terapie già esistenti. Anche un vaccino ‘moderatamente efficace’ potrebbe essere un’arma utile per far diminuire il numero di morti nei paesi, come il Sud Africa, dove l’infezione è molto diffusa”.

Vaccino già sperimentato

Il vaccino HVTN 702 è già stato sperimentato in Thailandia nel 2009 e si è rivelato efficace come strumento di prevenzione nel 31,2% di casi. I pazienti sono stati seguiti per 3 anni e mezzo. Ora la nuova versione di questa vaccinazione è stata adattata al sottotipo del virus Hiv che domina in Sud Africa. “L’Hiv ha un effetto devastante in Sud Africa. Questa sperimentazione potrebbe cambiare il corso delle cose ed è una grande promessa per il nostro paese – spiega  Glenda Gray, responsabile del South African Medical Research Council – . Se un vaccino contro l’Hiv dovesse essere efficace in Sud Africa, potrebbe frenare l’epidemia”.  In Sud Africa 6,8 milioni di individui  convive con il virus dell’Hiv. Le persone coinvolte nel trial riceveranno il vaccino o un placebo in 5 diverse dosi. Coloro, che nel corso della sperimentazione, verranno infettate dal virus verranno monitorate dalle autorità sanitarie. I risultati della sperimentazione dovrebbero arrivare nel 2020.

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Sesso e AIDS: l’HIV si trasmette anche tramite il sesso orale

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO AMORE COPPIA SESSO SESSUALITA ABBRACCIO MATRIMONIO MASTURBAZIONE ORGASMO (2)L’AIDS (sindrome da immunodeficienza acquisita) è una patologia ancora oggi molto diffusa che colpisce più di 30 milioni di persone nel mondo (due terzi dei quali solo nel continente africano) e, nonostante i progressi fatti nel suo trattamento, rimane una patologia insidiosa e molto temibile. Il contagio da virus dell’AIDS (cioè il virus HIV) avviene oggi prevalentemente (ma non esclusivamente) per via sessuale, a causa di rapporti non protetti: l’HIV si trasmette attraverso il sangue, lo sperma e i fluidi vaginali. L’occasione di scrivere questo articolo me l’ha fornita la lettura di un numero della rivista scientifica “Journal of Virology” dove si parla proprio di HIV associato al sesso orale. Ecco una panoramica sui rapporti a rischio e sulle pratiche sicure.

Penetrazione vaginale

Il rapporto sessuale con penetrazione vaginale è a rischio per entrambi i partner: l’HIV è presente sia nello sperma maschile che nei fluidi vaginali; tuttavia, il rischio di contagio è maggiore per le donne che fanno sesso con uomini sieropositivi. Il preservativo protegge se utilizzato correttamente dall’inizio del rapporto.

Leggi anche: HIV e AIDS: come, dove e quando si eseguono i test per la diagnosi?

Penetrazione anale

Il rapporto con penetrazione anale è quello più rischioso: la mucosa anale è delicata e – data la la minore lubrificazione – più soggetta a lesioni e microtraumi; inoltre è più facile che lo sperma contenente virus entri nella circolazione sanguigna. Il rischio è minore – anche se comunque presente – per chi penetra: il virus può infatti passare dall’ano attraverso l’uretra. Anche in questo caso il preservativo, usato correttamente dall’inizio del rapporto con un lubrificante adatto, protegge. Il fisting, cioè la penetrazione anale col pugno, è considerata a rischio perché il virus potrebbe trasmettersi attraverso lesioni cutanee.

Leggi anche: In un rapporto orale dove va a finire e cosa accade allo sperma ingoiato? Può dare problemi alla salute?

Sesso orale

Veniamo ora al principale tema di questo articolo. Molti giovani mi chiedono speranzosi se un rapporto sessuale orale li tiene al sicuro da un eventuale contagio. Mi dispiace deludervi ma purtroppo non è così. Ovviamente il rischio di contrarre l’HIV tramite un rapporto orale è statisticamente più basso rispetto ad un rapporto vaginale ed estremamente più basso rispetto ad un rapporto anale, tuttavia questo rischio è comunque presente. La fellatio (stimolazione orale del pene) è a rischio per chi la pratica: l’HIV presente nello sperma potrebbe trasmettersi attraverso la mucosa orale, soprattutto in presenza di microtraumi. Se il vostro è un partner occasionale è consigliabile praticare la fellatio con il preservativo o, per abbassare il rischio, evitare almeno di accogliere il suo sperma nella vostra bocca. So che con questo consiglio potrei rovinare il week end a tanti maschietti ma… non si scherza con una patologia come questa! Anche senza il contatto diretto tra sperma e mucosa orale, questo tipo di rapporto è comunque a rischio quando sia sul pene che sulla mucosa siano contemporaneamente presenti delle ferite, specialmente se ancora in fase di sanguinamento.

Il cunnilingus (stimolazione orale dell’organo genitale femminile) è a rischio: le secrezioni vaginali possono contenere il virus HIV, che può essere trasmesso – come per la fellatio – tramite la mucosa orale. Il cunnilingus è da evitare durante le mestruazioni. L’utilizzo di una ‘diga’ (una striscia in lattice che si può ottenere da un preservativo) come barriera limita il rischio.

L’anilingus (stimolazione orale dell’ano, chiamata anche ‘rimming’) è una pratica considerata a rischio non solo riguardo l’HIV, ma anche per altri tipi di infezione. Ricordatevi infatti che tramite questo e tutti gli altri tipi di rapporto sessuale fin qui elencati, c’è la possibilità di contrarre una grandissima quantità di patogeni e molte tipologie di malattia sessuale. L’anilingus può rappresentare un mezzo di contagio e può essere ancora più pericoloso se effettuato dopo un rapporto anale, proprio perché durante la penetrazione l’ano può lacerarsi e sanguinare e ciò è ovviamente rischioso.

Leggi anche: E’ possibile rimanere incinta con il coito interrotto?

Altre brutte notizie

Per alcuni scienziati il rischio nella fellatio si estenderebbe addirittura oltre la trasmissione in presenza di microtraumi al pene e alla mucosa orale.  Il Dr. Xuan Liu dell’Università di Los Angeles ha infatti realizzato uno studio che tenderebbe a dimostrare la base scientifica di alcuni contagi definiti “probabili da fellatio”, anche se il medico sostiene che si tratta della via di contagio meno rischiosa. Tutti conosciamo bene il rischio nel caso in cui la bocca o il glande e le mucose presentino delle micro lesioni impossibili da vedere ad occhio nudo, come ad esempio in caso di gengiviti. Tuttavia, anche senza tagli né irritazioni nella bocca, il virus dell’HIV, secondo lo studio realizzato per la prima volta dai ricercatori americani, può infettare i tessuti. Lo studio ha riguardato una cinquantina di reperti di tessuti orali provenienti da una cinquantina di pazienti sieronegativi. Tutti questi tessuti sono stati esposti a diversi tipi di virus HIV che sono riusciti ad infettarli attraverso cellule chiamate cheratinociti e che sono presenti sulla superficie dei tessuti della bocca. Da questi tessuti l’infezione passa poi nel sangue. Insomma, nonostante si sia sempre detto che la via orale, senza eiaculazione, risulti essere la meno pericolosa per il contagio da HIV, resta il fatto che un rischio concreto ora è stato dimostrato scientificamente. L’uso del preservativo nel rapporto orale diventa così più che consigliato e non dimentichiamo inoltre che il rapporto orale è comunque rischioso per altri tipi di malattie a trasmissione sessuale. Sulla possibilità di trasmissione dell’HIV attraverso la fellatio vi è comunque un dibattito tra chi considera questa pratica a rischio di trasmissione dell’HIV e chi sostiene che la possibilità sia solo teorica (plausibilità biologica).

Leggi anche: Il liquido pre-eiaculatorio può indurre gravidanza e trasmettere l’HIV?

Come non si trasmette l’HIV?

Il virus HIV non si trasmette:

  • abbracciandosi (fermo restando che il contatto tra due ferite sanguinanti può tecnicamente essere fonte di contagio);
  • accarezzandosi;
  • baciandosi;
  • masturbando il partner, a condizione che lo sperma o le secrezioni vaginali non vengano a contatto con ferite aperte;
  • scambiandosi vibratori o altri “sex toys”, a condizione che si rispettino elementari norme igieniche, come lavarli con un disinfettante prima e dopo l’uso; l’ideale sarebbe mettere un preservativo sull’oggetto e sostituirlo ad ogni nuova penetrazione.

Per approfondire:

Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
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Non sono un oracolo! Il vero medico NON fa diagnosi al telefono!

Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Estetico Medicina Estetica Roma NON SONO UN ORACOLO Previsioni Sesso HIV AIDS GRAVIDANZA Radiofrequenza Rughe Cavitazione Cellulite Pulsata Pressoterapia Linfodrenante Mappatura Nei Dietologo DermatologiaQuesto sito è aperto da tre anni e mezzo, è stato letto da tre milioni e mezzo di persone, ed ogni giorno se ne aggiungono altre diecimila. Tra i tanti argomenti, sono molte le persone che leggono i miei articoli che riguardano la sessualità, soprattutto il profilattico, i rapporti non protetti, le malattie sessualmente trasmesse… Sono quindi anche tante – tantissime – le domande che mi vengono fatte su questi argomenti, per mail, per sms, attraverso i messaggi sul blog o su Facebook, oppure tramite telefonata. La maggior parte delle volte chi fa domande nella sfera sessuale vede il proprio problema legittimamente urgente ed esige risposte rapide, nette e – soprattutto – rassicuranti. Io ovviamente cerco di essere disponibile il più possibile, dedico molto del mio tempo libero a queste domande, cerco di rispondere a tutti e nella maniera più completa e professionale, gratuitamente, con pazienza e tanta passione, ma ora mi trovo costretto a mettere dei paletti.

Capisco che molte persone capitino su questo sito perché hanno paura di essere rimaste incinte o perché hanno paura del virus HIV, però vi prego: non mi chiamate al cellulare né mandatemi messaggi dove mi chiedete se siete rimaste incinte o se siete stati infettati.
Ve lo dico per almeno due motivi: il primo è che io lavoro quasi tutta la giornata (a volte anche per diverse ore in posti dove il mio smartphone DEVE RIMANERE SPENTO come in sala operatoria) ed essendo il sito letto da diecimila persone al giorno, i messaggi/telefonate che ricevo sono CENTINAIA ogni giorno quindi inevitabilmente capiterà che o vi risponderò in ritardo di mesi (ed invece spesso i vostri sono quesiti “urgenti”, che avrebbero bisogno di risposte immediate) oppure non vi potrò rispondere perché perderò il vostro messaggio/telefonata in mezzo a tutti gli altri. Il secondo motivo è che nella maggior parte dei casi, al vostro quesito è impossibile rispondere, per due cause: la prima causa è che il medico deve visitare DAL VIVO il paziente: dare risposte ad un certo tipo di domanda, a distanza, non è professionale e può addirittura determinare un grande danno al paziente stesso. La seconda causa è che ad alcune domande che mi fate è letteralmente IMPOSSIBILE dare una risposta, da parte mia e da parte di qualsiasi medico sulla faccia della terra.
Mi capita spessissimo di ricevere telefonate sul tipo: “Salve dottore ho 14 anni e ieri sera ho avuto un rapporto col mio ragazzo senza preservativo, sono incinta? Non è che mi sono presa l’AIDS? Se lo scopre mio padre mi riempie di botte”. Allora cerco di spiegare che c’è una certa percentuale di possibilità che sia rimasta incinta/infettata e cerco di spiegare i tempi ed i modi per saperlo con certezza. Ma a quel punto mi fa capire che lei da me vuole altro: vuole sapere immediatamente la risposta alla domanda, anzi vuole che io la rassicuri dicendo che non è incinta! “Il medico è lei, mi dica se sono incinta e se ho l’AIDS”. Secondo voi cosa dovrei rispondere? Non potrei saperlo con certezza neanche se fossi stato fisicamente presente durante il coito!
In questi casi, credetemi, la cosa migliore che possiate fare non è certo andare su GOOGLE a cercare risposte a livello “oracolo di Delfi” dal “medico dai tre nomi” (che sarei io), invece l’unica cosa sensata che possiate fare è andare SUBITO dal vostro MEDICO DI FAMIGLIA (o al pronto soccorso!), esporgli con chiarezza il problema ed eventualmente farsi visitare. Credetemi: è per il vostro bene!
Grazie a tutti per la comprensione.

PS Come ho risposto poco fa su Facebook ad una utente, tutto questo non è un problema solo dei giovanissimi: a volte mi chiamano anche 30/40enni che mi fanno le stesse domande impossibili! Non è una questione generazionale, è un problema culturale trasversale. La manifestazione italica del comportarsi in maniera irresponsabile (avere un rapporto non protetto, dimenticarsi di prendere la pillola, fare sesso con sconosciuti…) e poi contattare qualcuno trovato su Google che in due secondi risolva il problema al telefono.

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Il liquido pre-eiaculatorio può indurre gravidanza e trasmettere l’HIV?

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO AMORE COPPIA SESSO SESSUALITA ABBRACCIO MATRIMONIO MASTURBAZIONE ORGASMO (6)Spesso si sente parlare di un liquido che viene espulso dal pene, prima che ci sia una vera e propria eiaculazione, e molti pazienti mi chiedono se è vero che questo liquido posso indurre o no una gravidanza, specie quelli che praticano il “coitus interruptus“, cioè la tempestiva estrazione del pene eretto dalla vagina qualche istante prima dell’eiaculazione, nel tentativo di evitare il contatto diretto dello sperma con la vagina e quindi una gravidanza indesiderata. Una donna può rimanere incinta solo con questo liquido? La prima cosa da dire è che tale secrezione prende il nome di…

Liquido pre-eiaculatorio (liquido di Cowper): cos’è?

Ha diversi sinonimi: secrezione eiaculatoria, secretio ex libidine, liquido preorgasmico, liquido prostatico, liquido prespermatico, liquido preseminale. Ai tempi dell’università il nome che il prof. esigeva all’esame era il più corretto “liquido di Cowper“, perché viene prodotto dalle ghiandole omonime. Come appare il liquido pre-eiaculatorio? In condizioni fisiologiche è un liquido trasparente, incolore o lievemente biancastro e viscoso. Viene prodotto – come già prima acennato – dalle ghiandole di Cowper (o ghiandole bulbouretrali) durante la masturbazione, i preliminari e le fasi iniziali di un rapporto sessuale, ma anche durante la penetrazione precedentemente all’orgasmo ed all’eiaculazione dello sperma. In alcuni casi viene espulso durante la notte o semplicemente in caso di estrema eccitazione se l’uomo è esposto ad immagini, video o situazioni erotiche anche in assenza di attività sessuali, soprattutto in caso di prolungata astinenza. Per approfondire, leggi: Ghiandole di Cowper e liquido di Cowper: anatomia e funzioni

Il liquido preseminale viene espulso dal meato uretrale posto sull’apice del pene dell’uomo ben prima dell’eiaculazione vera e propria. La quantità emessa dipende dal singolo individuo, si possono verificare espulsioni di quantità modeste fino ad emissioni copiose.

Se sei qui perché hai paura di essere incinta, potrebbe essere utile leggere questo importante articolo che ti aiuterà a capire se è già in corso una gravidanza: Capire se sono incinta: i primi sintomi di gravidanza

Leggi anche: E’ possibile rimanere incinta con il coito interrotto?

A che serve il liquido pre-eiaculatorio?

La sua funzione è quella di neutralizzare l’acidità dell’urina e quindi in pratica esso prepara un ambiente idoneo al passaggio dell’eiaculato vero e proprio. In poche parole “pulisce e lubrifica” l’uretra, favorendo il successivo passaggio di sperma. Inoltre sembra facilitare l’adesione dello spermatozoo all’ovocita e la sua capacitazione: ovvero facilita le fertilizzazione della cellula uovo e quindi la genesi dell’ embrione.

Leggi anche: Restare incinta vergine senza penetrazione è possibile?

Cosa contiene il liquido pre-eiaculatorio?

Non sono noti studi su larga scala riguardo alla presenza di sperma nel liquido di Cowper. Indagini su campioni ridotti di popolazione rilevano l’assenza di tracce di spermatozoi. Tuttavia la presenza di spermatozoi può essere causata dallo stesso liquido che lubrificando l’uretra trasporta con sé eventuali residui di sperma presenti da un rapporto precedentemente avuto, ed è quindi consigliabile orinare tra la consumazione di un rapporto e l’altro. Questi solitamente sono in numero insufficiente a causare una gravidanza, ma possono verificarsi casi inattesi, che rendono rischioso il metodo anticoncezionale del coito interrotto.

Leggi anche: Dita sporche di sperma toccano la vagina: c’è rischio di gravidanza?

Il liquido pre-eiaculatorio può indurre gravidanza?

Per prima cosa è utile ricordare che il “coito interrotto” è una pratica contraccettiva assolutamente poco sicura e poco consigliabile, anche perché non ci ripara dalle malattie veneree, al contrario di quanto avviene usando un profilattico. Detto ciò il liquido pre-eiaculatorio non contiene spermatozoi (se non quelli, come detto prima, che ristagnano nell’uretra da una eiaculazione precedente), quindi non è teoricamente in grado di indurre gravidanza. Tuttavia altre ricerche indicano che in circa il 40% dei casi si repertano qualche centinaio di migliaia di spermatozoi, spesso mobili, nel liquido pre-eiaculatorio. Chi ha ragione? Probabilmente la differenza sta nella tecnica di raccolta del liquido preeiaculatorio. Uno studio ha rivelato che il liquido pre-eiaculatorio raccolto mediante eccitazione indotta da stimoli visivi NON contiene spermatozoi, mentre il liquido pre-eiaculatorio raccolto mediante eccitazione indotta da masturbazione e movimenti coitali ne contiene qualche centinaio di migliaia. Esisterebbe quindi una differenza fra i liquidi pre-eiaculatori secreti con o senza senza stimolazione tattile del pene: sono presenti spermatozoi solo nel secondo caso. In effetti gli autori della ricerca, prudentemente, concludono raccomandando l’uso del profilattico o di altro anticoncezionale. In via del tutto induttiva la quantità secreta non dovrebbe essere sufficiente ad indurre gravidanza. Quindi se da un lato si può stare sufficientemente tranquilli, dall’altro meglio sempre le cautele!

Leggi anche: Perché ho un ritardo del ciclo? Quanti giorni devono passare prima di preoccuparmi? A chi chiedere aiuto e come mi devo comportare?

La sopravvivenza degli spermatozoi in uretra

Ribadiamo ancora, visto che è un concetto importantissimo: gli spermatozoi rimangono vivi in uretra dopo l’eiaculazione anche fino a SEI ore e vengono teoricamente dilavati dall’urina alla prima minzione. In caso di secondo rapporto ravvicinato, tenete sempre in considerazione che un eventuale liquido pre-eiaculatorio, seppur non contenente di per se spermatozoi, può “raccogliere” spermatozoi dell’eiaculazione precedente, rimasti lungo l’uretra. Meglio urinare e lavarsi bene tra un rapporto ed il successivo, meglio ancora usare il preservativo. Per approfondire: Per quanto vivono gli spermatozoi dopo un’eiaculazione in vagina e nell’ambiente?

Può il liquido pre-eiaculatorio trasmettere il virus dell’HIV?

La risposta purtroppo è SI. Vari studi hanno confermato che il liquido pre-eiaculatorio può veicolare il virus dell’HIV, cioè il virus che causa l’AIDS. A tale proposito vi consiglio di leggere anche: HIV e AIDS: come, dove e quando si eseguono i test per la diagnosi?

Per difenderti dal liquido pre-eiaculatorio:

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Una malattia che sembrava scomparsa sta raggiungendo picchi allarmanti in Italia: come difendersi?

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO OSPEDALE ANAMNESI ESAME OBIETTIVO SEMEIOTICA FONENDOSCOPIO ESAMELe malattie dei secoli scorsi erano causate soprattutto dalla scarsa igiene personale e degli agglomerati urbani; basti pensare che solo fino ad alcuni decenni fa, in Italia gli scarichi delle fogne erano quasi sempre alla luce del sole, malsane, malcostruite ed in balia della colonizzazione di topi ed animali delle fogne. Ora per fortuna le cose, nel nostro Paese, le cose sono cambiate e moltissime patologie infettive del passato sono state virtualmente azzerate. Ma è davvero così per tutte le malattie? Alcune malattie stanno tornando ad essere diffuse: torna infatti la sifilide (vedi foto in alto) e non è sola: con lei anche le infezioni da clamidia e la gonorrea.  Sono le tre malattie a trasmissione sessuale che stanno raggiungendo negli ultimi mesi – in Italia ed in Europa – picchi allarmanti. Secondo l’ultimo rapporto dell’European center for diseases control and prevention, al primo posto, in Europa, sono appena balzate le infezioni da clamidia, infezioni batteriche spesso subdole che, quando trascurate, possono perfino portare all’infertilità. Con il termine infezioni da clamidia si indicano una varietà di patologie causate nell’uomo da un batterio gram-negativo, Chlamydia trachomatis. Si tratta di varie infezioni tra cui il linfogranuloma venereo, la malattia infiammatoria pelvica e il tracoma. Anche le altre due, in particolare la sifilide, sono in rapida ascesa. E sono i giovani tra i 15 e i 24 anni la categoria più a rischio. I casi di sifilide in Europa sono circa ventimila, ben il 9% in più rispetto all’anno precedente. In questo caso, però, la maggior parte dei pazienti aveva più di 25 anni.

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