Ecco una lista degli effetti a medio/lungo termine del fumo di sigaretta su sportivi ed atleti:
- riduzione cronica della funzione respiratoria e possibile ritardo dello sviluppo e della crescita delle funzioni polmonari;
- infezioni dell’apparato respiratorio, asma e ostruzioni bronchiali causate da un’alterazione dei processi grazie ai quali le cellule dei bronchi riescono a espellere insieme al muco, i virus e gli altri agenti inquinanti;
- disfunzione della frequenza cardiaca sia a riposo sia sotto sforzo. Quando è a riposo, infatti, il cuore deve lavorare più duramente per distribuire il sangue a tutto il corpo; durante l’esercizio fisico, invece, il cuore di un fumatore non riesce a pompare efficientemente il nutrimento e l’ossigeno supplementari richiesti dai muscoli;
- aumento del rischio di cancro al polmone e agli organi dell’apparato respiratorio (una probabilità reversibile in un tempo che va dai 7 ai 10 anni dal momento in cui si smette di fumare);
- incremento della tosse, dell’escreato, del respiro ansimante;
- raddoppia la probabilità di incorrere in infortuni durante gli esercizi;
- aumenta il tempo di guarigione delle ferite: i fumatori, ad esempio, con fratture della tibia hanno bisogno di 4 settimane in più rispetto ai non fumatori per guarire e, a volte, non guariscono del tutto;
- difficoltà a controllare il proprio peso. In particolare gli uomini che fumano hanno un dispendio energetico giornaliero minore rispetto ai non fumatori. Inoltre la distribuzione del grasso nel corpo dei fumatori può avere implicazioni avverse sulla salute.
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Lo staff di Medicina OnLine
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L’ansia da prestazione sessuale consiste nel timore del manifestarsi di una difficoltà sessuale, in genere già vissuta in passato, dal quale consegue un’attivazione ansiosa e una eccessiva vigilanza razionale che, interferendo con il coinvolgimento sessuale e con la normale risposta fisiologica, diviene essa stessa origine del problema temuto. Nel tipico processo di condizionamento dell’ansia da prestazione si attiva progressivamente un circolo vizioso psicologico e comportamentale dal quale risulta spesso difficile uscire con le abituali strategie di problem solving. Infatti i tentativi di superare l’ansia da prestazione finiscono spesso per alimentare un’eccessiva presenza razionale e valutativa, un monitoraggio continuo di quello che accade, come se si osservasse se stessi dall’esterno, perdendo contatto con il proprio corpo oltre che con l’altra persona e con la naturale dinamica erotica. Il concetto di prestazione quindi non rimanda alla pretesa di una performance sessuale particolarmente efficace quanto alla distorsione che l’ansia da prestazione induce nel dare priorità al monitoraggio dell’atto inteso come prestazione piuttosto che al piacere e all’esperienza emotiva e relazionale che l’intimità sessuale rappresenta.
In molti casi un’ansia da prestazione grave, di quelle che impediscono di vivere serenamente un rapporto sessuale e non permettono una normale erezione, è procurata nell’uomo (ma anche nella donna) dal pensiero ossessivo di non riuscire a far provare piacere sessuale al proprio o alla propria partner. Non “far godere” il compagno o la compagna, rappresenta una possibilità che viene vista come totale fallimento e ciò genere ansia.
Quando si guarisce da un disagio psichico? Quando mettiamo da parte i modelli e le opinioni che abbiamo di noi stessi e impariamo ad accettare i lati di noi più fragili e deboli. la storia “clinica” di Vania è perfetta per comprendere come questo valga anche per l’ ansia, in particolar modo per l’ ansia da prestazione.
Gli atleti hanno a lungo portato avanti la teoria che il sesso prima di una gara rappresenti uno spreco di energia. Muhammad Ali, per primo, ha dichiarato di non avere rapporti sessuali durante le sei settimane precedenti un incontro di boxe. Ma gli scienziati affermano che non ci sono evidenze fisiologiche che suggeriscano che la masturbazione o il rapporto sessuale prima di una competizione sia dannoso. Al contrario, alcuni studi suggeriscono che il sesso pre-gara può aiutare gli atleti alzando, per esempio, i loro livelli di testosterone.
Anche se per la maggior parte delle persone è un problema solo maschile, l’ansia da prestazione riguarda anche le donne, ed è piuttosto diffusa.
L’ansia da prestazione ha un forte collegamento con diverse problematiche di natura sessuale estremamente diffuse. Infatti, moltissimi uomini presentano un qualche genere di problema di erezione a causa del timore di fallire legato al proprio stato mentale di ansia da prestazione. Oltretutto, tali problematiche non risultano essere un disagio riscontrabile solo tra gli uomini della terza età (come superficialmente si può essere portati a credere), ma anche e soprattutto tra ragazzi molto più giovani e in ottima salute fisica.
Oggi vi illustreremo diversi rimedi naturali per combattere l’ansia da prestazione maschile e farvi tornare così a soddisfare in tutti i sensi voi e la vostra compagna, grazie al piacere derivato da un rapporto sessuale completo. L’ansia maschile da prestazione influisce notevolmente su un uomo solitamente sicuro di sé, andando a minare alla sua personalità, alle sue convinzione e alla sua autostima. Fortunatamente superare l’ansia da prestazione maschile è possibile a qualsiasi età e in ogni fase della vita di un uomo, se sapete quali rimedi adottare.