Sedurre una donna o un uomo col gioco di sguardi: cosa può succedere, passo successivo, errori da evitare

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Prima di iniziare la lettura di questo articolo, leggi: Sedurre una donna o un uomo col gioco di sguardi: vantaggi, svantaggi, dove farlo

Nell’articolo precedente, ci eravamo soffermati principalmente sui vantaggi e sugli svantaggi di un gioco di sguardi con un uomo o una donna che ci piacciono, oltre che sui posti dove farlo. In questo articolo andiamo oltre: cosa può Continua a leggere

Sedurre una donna o un uomo col gioco di sguardi: vantaggi, svantaggi, dove farlo

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Il miglior preliminare sessuale che conosca? Senza dubbio il gioco di sguardi.

Piacere ad una donna o ad un uomo è una cosa al tempo stesso facilissima e difficilissima. Fin dall’antichità l’essere umano ha cercato di sviluppare tecniche di seduzione sempre più sofisticate per avere successo con l’altro sesso (o col medesimo, in base all’orientamento sessuale), nella continua ricerca del valorizzare le proprie qualità individuali. Fermo restando che il primo e più importante fattore nel determinare il piacere o il non piacere a chi ci sta di fronte è la bellezza esteriore, in particolare quella del viso, esistono comunque alcuni sistemi per aumentare le possibilità di “approccio” con l’altro sesso (o con lo stesso se si è omosessuali). Uno strabiliante aiuto da accostare alle tecniche più raffinate di seduzione è sempre stato costituito da linguaggi non verbali più o meno innati in ognuno di noi, cioè tutti quei comportamenti che non includono il parlare, come muoversi o assumere una certa posizione, che il nostro corpo compie, consciamente o inconsciamente, quando siamo attirati da una persona. Riuscire a controllare questo tipo di comportamenti del nostro corpo e riuscire ad interpretarli negli altri, ci permetterà di essere più interessanti per chi vogliamo sedurre e ci aiuterà a capire se dall’altra parte c’è un ritorno positivo al nostro approccio e massimizzare le possibilità di conquista.

Cos’è il gioco di sguardi e perché è importante?

Una delle tecniche migliori di seduzione, nel linguaggio non verbale, è il “gioco di sguardi“, cioè quella situazione in cui due persone, poste in un ambiente che gli permette una certa vicinanza, si “rincorrono” più o meno timidamente con lo sguardo. E’ una tecnica di seduzione molto intrigante, sia per l’uomo che per la donna, e contemporaneamente è un utile segnale che ci permette in maniera relativamente semplice di capire se abbiamo qualche possibilità con l’altra persona ed evitare il rischio di brutte figure.

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I vantaggi e gli svantaggi del gioco di sguardi

Come tutte le tecniche di seduzione, anche con il gioco di sguardo esistono vantaggi e svantaggi. I vantaggi nel giocare con lo sguardo sono molti:

  1. permette di godere la vista di una persona che esteticamente ci piace;
  2. determina un vero e proprio crescendo di desiderio ed emozioni (quando i vostri sguardi si incrociano vi sentite elettrici grazie alla dopamina che scorre a fiumi nel vostro cervello);
  3. permette di mettersi in gioco senza rischiare molto;
  4. ci regala autostima, ci fa sentire più belli;
  5. essendo a noi sconosciuta, la persona che abbiamo di fronte acquista il carattere che più ci piace (certo questo può diventare un potenziale grosso svantaggio, perché ce la fa idealizzare e se poi scopriamo che il suo carattere non è come immaginavamo… la delusione è doppiamente forte).

Infine non dimentichiamoci che un gioco di sguardi è estremamente utile per cogliere lati psicologici che gli occhi riescono a comunicare: se lo sguardo dell’altra persona sarà intraprendente, avremo di fronte una persona sicura di sé e predatrice; se lo sguardo sarà timido, avremo di fronte una persona più sensibile. Sapere questa informazione, porta a due vantaggi fondamentali:

  • ci fa capire in anticipo, ancor prima di aprire bocca, se la persona che abbiamo di fronte ha un carattere che può piacerci o no;
  • ci permette di usare una tattica di approccio diversa a seconda se la persona è più timida/riservata o più aggressiva.

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Gli svantaggi del gioco di sguardi

Il principale svantaggio di un gioco di sguardi – oltre alla possibilità di male interpretare le occhiate, cosa da mettere in conto –  è che, se il gioco di sguardi viene protratto per troppo tempo e nessuno dei due si fa avanti (magari per timidezza), non nasce nessun rapporto, tuttavia per alcuni il bello è proprio questo: avere l’emozione di un flirt (magari con diversi potenziali partner), senza alcune “complicazioni” legate ad un rapporto vero e proprio come ad esempio tradire “fisicamente” il proprio o la propria partner. Senza considerare che qualcuno può trarre piacere da un gioco di sguardi che non passa ad uno stadio successivo, perché è esso stesso fonte di autostima e gratificazione: “mi guarda, quindi sono bello/a”.

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Dove giocare con lo sguardo? Il gioco di sguardi “territoriale”

Una ricerca ha dimostrato che troviamo più interessanti, piacevoli e rassicuranti i volti che abbiamo visto più volte, in un ambiente che conosciamo bene, anche se non conosciamo realmente l’altra persona. Ambienti dove tipicamente si può svolgere un gioco di sguardi, sono:

  • una sala universitaria;
  • una classe di liceo;
  • un’aula di studio;
  • una biblioteca;
  • una palestra;
  • uno stadio;
  • un parco dove si va a correre;
  • un locale che frequenti spesso.

Tutti posti che tendono ad essere popolati più o meno sempre dalle stesse persone. Questo ti permetterà di giocare con lo sguardo più volte (anche in giorni diversi) con l’altra persona e, col tempo, ottenere questi vantaggi:

  • il vostro volto le piacerà sempre di più (un viso visto più volte è statisticamente considerato più attraente rispetto allo stesso viso visto meno volte);
  • darete più sicurezza all’altro (una persona vista più volte è statisticamente considerata meno “pericolosa” rispetto ad uno sconosciuto);
  • vi dà l’occasione di partire da un punto in comune (ad esempio il fitness, se vi vedete in palestra);
  • quando chi vi piace interagisce con altre persone, vi dà l’occasione di “carpire” come parla e di che parla, oltre a capire come si comporta: tali informazioni sono utili sia per capire se davvero chi vi piace esteticamente potrebbe piacervi anche caratterialmente, sia per capire quale tipo di approccio possa essere più efficace con lei/lui;
  • vi dà l’occasione di parlare con lei grazie ad eventuali amici in comune che frequentano lo stesso posto;
  • quando la giornata sarà finita potrete “darvi un sensuale appuntamento al giorno dopo”, magari con uno sguardo di commiato un po’ più lungo degli altri.

Considerate inoltre che chi frequenta questi posti, tenderà a tornarci con molta regolarità: ad esempio in una palestra un ragazzo o una ragazza che vi interessano potrebbe seguire un corso ogni lunedì, mercoledì e venerdì dalle 18,30 alle 19,30 e voi, per avere la quasi certezza di incontrarlo/a, vi recherete in palestra proprio in quel momento. Un vantaggio di un gioco di sguardi ricorrente e “territoriale” è che può farvi apparire come più leggere ed entusiasmanti alcune situazioni altrimenti abbastanza noiose. Ad esempio ai tempi del liceo io ero felice di andare a scuola ogni mattina proprio per il gioco di sguardi intrapreso con una mia compagna di classe. Stesso discorso in palestra, dove una seduta di allenamento può diventare più piacevole se intervallata con un gioco di sguardi: fate solo in modo che tale bellissima attività non vi distragga dal compito che state svolgendo!

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Un punto in comune da cui partire

La cosa interessante dei posti elencati nel paragrafo precedente e del gioco di sguardo territoriale, è che vi permettono di avere subito un punto in comune con l’altra persona: un frequentatore abituale di una biblioteca avrà in comune con voi l’amore per la lettura; un frequentatore di una palestra condividerà con voi la passione per il fitness; un runner abituale in un dato parco, avrà in comune con voi la passione per la corsa, per la salute e – probabilmente – condividerà anche con voi il quartiere in cui vive: questo vi avvicina e vi permette anche di avere un punto di partenza per l’eventuale conversazione che seguirà il gioco di sguardi. Non stiamo quindi parlando di una persona totalmente sconosciuta, magari incontrata una sola volta per strada e di cui non abbiamo nessuna informazione: è invece una persona che abbiamo visto più volte (quindi “rassicurante”) di cui conosciamo almeno una passione e su questa possiamo costruire un approccio più efficace.
L’altro vantaggio di una osservazione continuata di un soggetto in un posto ristretto, vi permette spesso di capire quali sono i suoi gusti specifici e questo vi da una marcia in più per piacergli/le. Ad esempio se siete in biblioteca e vedete che legge spesso libri di Platone, sapete che potete iniziare una conversazione parlando di come il vostro mito fin da bambini sia stato Socrate! Oppure se vedete che il soggetto che vi interessa in palestra fa sempre lo stepper, potete farlo anche voi accanto a lei/lui iniziando la conversazione relativamente a quanto sia bello e/o utile per te fare quel particolare attrezzo. Oppure ad esempio se frequentate uno stadio di calcio dove i posti sono numerati e vedi che quella data persona tifa la tua stessa squadra, quale modo più semplice esiste nell’approcciare parlando della propria passione comune? O ancora, se ascoltate la persona che vi piace parlare spesso di cinema o di un dato gruppo musicale con altre persone, potreste approcciare dicendo per esempio “ah davvero anche tu ami quel particolare film/band musicale? Lo sai che anche io ci vado pazzo?”. Una mia amica tempo fa mi ha raccontato che, mentre si allenava in palestra, aveva messo sul suo smartphone una compilation del gruppo musicale Muse: un ragazzo, semplicemente guardando lo schermo del suo telefono, riconobbe la copertina di un album della suddetta band e la approcciò proprio dicendole “Anche a te piacciono i Muse”? 

Continua la lettura con la seconda parte di questo articolo, in cui ti spiegherò cosa può succedere quando si svolge il gioco di sgardi, quali sono i possibili passi successivi e soprattutto gli errori che devi assolutamente evitare. Trovi la seconda parte qui: Sedurre una donna o un uomo col gioco di sguardi: cosa può succedere, passo successivo, errori da evitare

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Le donne rivelano le 16 piccole cose che rendono un uomo irresistibile

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO AMORE COPPIA SESSO FIDANZATI FIORILo sai anche tu: ci sono alcune piccole cose che rendono un uomo ancora più sexy. A tutte è capitato di essere attratte da un ragazzo a causa di dettagli apparentemente poco importanti (e a volte pure strani). Magari delle mani enormi, ciglia foltissime oppure un paio di jeans davvero skinny. Particolari irresistibili, per alcune e meno per altre. E adesso su Whisper, il social network anonimo per rivelare segreti, alcune ragazze vere hanno condiviso le loro confidenze più intime, rivelando quali sono le piccole cose che, ai loro occhi, rendono un uomo incredibilmente attraente all’istante, anche se – secondo l’opinione di chi scrive e dell’intero Staff – la maggioranza di tali affermazioni sono ben poco realistiche e decisamente “blue pill”, cioè politicamente corrette: ad esempio un bel ragazzo che ammette di piangere e che è “imprevedibile” può essere visto da una donna come sensibile ed originale, mentre un brutto ragazzo che ammette le stesse cose, può essere semplicemente visto dalla stessa donna come debole e “strano”. Ciò accade spessissimo, più di quanto siamo disposti ad ammettere, e ci fa capire quanto conta l’estetica nel determinare la “piacevolezza” di un tratto caratteriale. Una volta che è chiaro al lettore come io vedo le cose, vediamo ora insieme la lista di cose che rendono un uomo irresistibile secondo Wisper:

1. La condivisione è fondamentale «Ragazzi, vi amiamo davvero quando condividete con noi i vostri sentimenti. Non vi sminuite certo ai nostri occhi, anzi, vi rendete ancora più sexy».

2. Piangere è sexy. «Se un ragazzo ammette che gli capita di piangere, per me diventa subito irresistibile».

3. Non dimenticate i fornelli. «Il mio cuore si scioglie all’istante, e vedo cuoricini e arcobaleni dappertutto se un uomo cucina per me».

4. La normalità annoia. «Più sono strani e imprevedibili, più li trovo attraenti».

5. Prendeteci in braccio. «Una vola, in un bar, flirtavo con un ragazzo che, di punto in bianco, mi ha presa in braccio. E io non sono esattamente magra. Non mi sono mai sentita così sexy in tutta la mia vita». (Prima, però, assicuratevi sempre che la donna in questione acconsenta, per evitare denunce…).

6. Avere il controllo della situazione è cool. «Non c’è niente di più affascinante di un uomo che sa prendersi le sue responsabilità».

7. Sintonizzatevi con umorismo. «Quando un ragazzo capisce le mie battute, lo trovo subito irresistibile».

8. Lavarsi e profumarsi è un plus che premia. «Se un ragazzo ha un buon odore lo trovo immediatamente molto, molto più attraente».

9. Date una mano in casa. «Quando mio marito è impegnato nelle faccende domestiche, gli dico sempre che lo trovo davvero sexy e poi facciamo l’amore».

10. I piatti, raga! «Se dopo aver cenato un uomo si mette a lavare i piatti, ai miei occhi guadagna subito 100 punti in più».

11. Siate creativi. “Per me, un ragazzo che sa suonare uno strumento è subito interessantissimo».

12. L’educazione è afrodisiaca. «Non c’è niente di più fascinoso di un ragazzo educato e rispettoso».

13. Non toglietevi la maglietta. «Un uomo vestito come si deve per me è 100 volte più seducente di uno che gira a torso nudo, anche se ha la tartaruga in vista».

14. I papà sono irresistibili. «Trovo che mio marito quando si concentra per fare qualcosa di manuale sia supersexy. Ma lo è ancor di più mentre legge le favole a nostro figlio».

15. Intelligenza + amore: il mix perfetto. «È impossibile resistere a un ragazzo superintelligente e con un cuore d’oro».

16. La spontaneità è eccitante. «Adoro quando un ragazzo, così dal nulla, mi manda un messaggio stra-tenero».

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Gli uomini sono per natura poligami e sono attratti da donne giovani e con seno grande: le verità scomode

MEDICINA ONLINE SESSO AMORE COPPIA RAPPORTO SESSUALE ATTRAZIONELeggendo articoli e ricerche in campo psicologico, ho trovato un post che risale addirittura al 2007 ma di cui ho deciso di riportare una traduzione perché racchiude alcuni spunti interessanti e controversi che, sono sicuro, sono destinati a far discutere! Per molti fautori della redpill, quanto scritto in questo articolo non apparirà per nulla nuovo, ma per molti altri saranno argomenti difficili “da digerire”, soprattutto per le donne, specie per quelle non più giovani.

Quanto scritto non rappresenta necessariamente la mia opinione, bensì è la traduzione dell’articolo apparso su Psychology Today: “Ten Politically Incorrect Truths About Human Nature” che parla del lavoro di due importanti ricercatori, Alan S. Miller (Ph.D) e Satoshi Kanazawa (Ph.D). Solo in alcuni punti mi sono permesso di intervenire per chiarire meglio alcuni concetti.

Il comportamento umano è prodotto sia dell’innata natura umana che delle esperienze individuali e dall’ambiente. Gli psicologi evoluzionisti, infatti, vedono la natura umana come una serie di adattamenti che spesso operano al di là del pensiero cosciente, e che migliorano le chance di sopravvivenza e di riproduzione predisponendoci a pensare o sentirci in una certa maniera. Le implicazioni di alcune idee in questo articolo possono sembrare immorali, contrarie ai nostri ideali, od offensive. Noi le affermiamo perché sono vere, supportate da prove scientifiche documentate. Che piaccia o no, la natura umana semplicemente non è politically-correct, bensì è crudele e “non guarda in faccia” niente e nessuno per permettere la continuazione e la selezione della specie.

1) Agli uomini piacciono le donne giovani, bionde, con occhi azzurri e seni grandi

Gli uomini preferiscono le donne giovani: uno dei motivi di ciò è che le giovani tendono ad essere più sane e fertili. Inoltre, gli uomini hanno una universale preferenza per le donne che hanno un dato rapporto tra le misure fianchi-vita (vita stretta e fianchi più larghi). Per questo tipo di donne è più semplice avere figli e prima delle altre, perché possiedono una maggiore quantità di ormoni essenziali alla riproduzione. I maschi sono inconsciamente alla ricerca di donne sane e fertili quando cercano donne con un basso girovita.

Un indicatore della giovinezza sono i seni. Fino a tempi molto recenti, per la psicologia evolutiva era un mistero il motivo per cui gli uomini preferissero le donne con il seno grande, dal momento che le dimensioni del seno di una donna non hanno alcuna relazione con la sua capacità di allattare. Ma l’antropologo di Harvard Frank Marlowe sostiene che i seni più grandi, e quindi più pesanti, tendono a cedere più visibilmente con l’età e questo consente all’uomo di valutare l’età e lo stato di salute di una donna a prima vista e con più facilità rispetto ai seni più piccoli. In pratica: più il seno è grande, più l’uomo riesce a capire se la donna è anziana e quindi evitarla come partner; più il seno è piccolo, meno l’uomo riesce a capire la sua età e ad evitare di selezionarla come partner nonostante sia anziana. Un’altra spiegazione (che deriva da uno studio su donne polacche) è che queste tendono ad essere più fertili per il livello più alto di ormoni della riproduzione (estradiolo e progesterone).

Per approfondire, leggi anche: Perché agli uomini piace così tanto il seno delle donne?

Un altro indicatore accurato della salute e della giovinezza di una donna sono i capelli. I capelli di una persona sana sono più brillanti e pigmentati e una donna che porta i capelli lunghi fino alle spalle può rivelare il suo stato di salute per diversi anni. I capelli biondi, in particolare, hanno la proprietà unica di cambiare radicalmente con l’età. Tipicamente, una ragazza giovane con i capelli biondo-chiaro diventerà una donna con i capelli più scuri (tendente al castano chiaro). Quindi i capelli biondi sono i preferiti per i maschi perché, similarmente a quanto accade per il seno, sono chiari indicatori dell’età di una donna e quindi della sua salute e fertilità. Non è un caso che i capelli biondi si siano diffusi soprattutto in Scandinavia e nel nord Europa, probabilmente come mezzo alternativo per le donne per pubblicizzare la propria giovinezza, poiché i loro corpi erano nascosti sotto abiti pesanti utili per difendersi dal freddo.

Infine la preferenza per gli occhi blu sembra universale, e probabilmente deriva dal fatto che sugli occhi con le iridi blu è più semplice individuare il grado di dilatazione delle pupille, rispetto ad altri colori più scuri. Dal momento che la dilatazione della pupilla è un onesto indicatore di interesse e di attrazione, con gli occhi blu sarebbe più facile per l’uomo capire se la donna che hanno di fronte è interessata a lui o meno.

Tutto questo discorso, però, non è attualmente più valido: chirurgia estetica, tinture, lifting, parrucche, lenti a contatto colorate, make up, sono artifici ormai molto diffusi. Ma anche se sappiamo consciamente che una donna bionda con dei grossi seni non è necessariamente giovanissima, i meccanismi psicologici insiti nel nostro cervello continuano a farcela trovare sessualmente attraente.

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2) Gli esseri umani sono per natura poligami

Storia delle civiltà occidentali a parte, la poligamia è sempre stata molto diffusa nelle società umane. Dal punto di vista antropologico sappiamo che il grado di poligamia di una specie è fortemente correlato al grado in cui i maschi sono più alti delle femmine. Più la poligamia è diffusa in una specie, maggiore è la disparità di dimensione tra i sessi. Tipicamente gli uomini sono il 10% più alti delle donne e il 20% più pesanti, questo suggerisce che ci siamo evoluti come specie moderatamente poligama. In contrasto con la monogamia, la poligamia comporta una maggiore varianza di adattamento (fitness variance) tra i maschi, perché consente a pochi maschi più alti e forti di monopolizzare tutte le femmine del gruppo, lasciando i molti maschi meno dotati a “bocca asciutta”. Questo crea anche una maggiore pressione e competizione sui maschi, lasciando molti uomini senza donna perché dotati di “poco potere” ed incapaci di attrarre partner. Inoltre, dato che la specie umana contempla il legame tra uomo e donna per l’allevamento dei piccoli, le donne tendono a preferire compagni alti e forti per assicurarsi protezione. Nella società moderna spesso questi fattori sono stati sostituiti dal benessere economico: un uomo poco alto (e fisicamente poco prestante ed attraente) ma molto ricco e/o potente, è comunque capace di attrarre partner che vedono in lui la sicurezza e la protezione.

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3) La maggior parte delle donne beneficia dalla poligamia, mentre gli uomini dalla monogamia

In condizioni di scarsità, molte donne (ad eccezione di quelle estremamente desiderabili) possono condividere un uomo dall’elevato valore socio-economico-estetico e ciò per loro è un vantaggio. Come disse George Bernard Shaw, “L’istinto materno porta una donna a preferire la decima parte di un uomo di prim’ordine, al possesso esclusivo di uno di terz’ordine”. In pratica le donne, se proprio non hanno un valore così alto da avere l’esclusiva su un partner molto desiderabile, preferiscono dividersi tra loro un uomo molto desiderabile, piuttosto che essere legate a uomini poco desiderabili: per tale motivo le donne dal valore medio/basso beneficiano della poligamia. Le uniche eccezioni sono le donne estremamente desiderabili e dal valore alto/molto alto: esse sotto la monogamia possono monopolizzare gli uomini più ricchi, ma sotto la poliginia, devono condividere gli uomini con altre donne meno desiderabili.

La situazione è esattamente opposta per gli uomini. Per gli uomini la monogamia assicura una compagna, mentre con la poligamia si rischia che tutte le donne vengano “monopolizzate” dai maschi più attraenti, mentre tutti gli altri (la maggioranza) rimane senza una compagna (incel, per capirci, cioè “celebi involontari”). In regime di monogamia un uomo poco desiderabile troverà una donna poco desiderabile, ma sempre meglio che non trovarne nessuna; in regime di poligamia, invece, non ne troverà nessuna perché saranno in maggioranza attratte o legate ai pochi uomini di livello più elevato della gerarchia. In un mondo totalmente slegato da qualsiasi regola, tuttavia, qualsiasi uomo se potesse sarebbe altamente poligamo, nel senso che la natura ha programmato il maschio per desiderare di accoppiarsi con il maggior numero di donne possibili, comportamento che aumenta le possibilità di continuare la specie.

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4) La maggior parte dei kamikaze sono musulmani

Le missioni suicide non sono sempre motivate dalla religione. Secondo il sociologo Diego Gambetta dell’università di Oxford, autore di Making Sense of Suicide Missions, il motivo ha a che fare con la sfera sessuale. La prima domanda da farsi è: perché l’Islam è in pratica l’unica religione che motiva i suoi seguaci a commettere missioni suicide? La risposta sorprendente dal punto di vista evolutivo è che gli attentati suicidi musulmani potrebbero non avere nulla a che fare con l’Islam, il Corano, la religione, la politica, la cultura, l’etnia, l’educazione o la lingua, mentre invece potrebbe avere molto a che fare con il sesso o, in questo caso, con l’assenza di sesso. Quello che distingue l’Islam dalle altre religioni maggiori è che tollera la poligamia. Come abbiamo visto nel precedente paragrafo, consentire a pochi uomini di elevato status di monopolizzare tutte le donne, finisce per escluderne molti altri dall’opportunità di riprodursi: questo crea scarsità di donne e frustazione nella maggioranza della popolazione maschile. E’ piuttosto facile da capire: se il 50% degli uomini ha due mogli ciascuno, l’altro 50% non ne ha affatto e quest’ultima metà non è affatto contenta di questo stato di “incellitudine”.

La poligamia aumenta molto la pressione per la competizione tra gli uomini, specialmente tra uomini giovani non bellissimi e di basso livello socio-economico. Aumenta anche la probabilità del ricorso alla violenza per la conquista di una compagna: questi uomini hanno poco da perdere e molto da guadagnare rispetto ai pochissimi maschi all’apice della gerarchia estetico-socio-economica, che hanno un numero anche elevato di mogli. Nonostante questo, la poligamia non è un motivo sufficiente per spiegare l’esistenza dei kamikaze. Per esempio nell’Africa sub-sahariana e ai Caraibi ci sono società molto più poligame di quella musulmana, e hanno anche alte percentuali di crimini violenti, ma non kamikaze. Cosa spinge quindi alcuni uomini, a suicidarsi? L’ingrediente fondamentale per spiegare l’esistenza dei kamikaze è la promessa di 72 vergini che attendono in cielo ogni martire dell’Islam. Per un occidentale non musulmano ciò può non essere una prospettiva così attraente da giustificare un’immolazione, anche visto e considerato che con la monogamia è virtualmente assicurata una compagna per ogni uomo (anche se questo era valido soprattutto fino al seconlo scorso: negli ultimi anni ciò è sempre meno vero, grazie all’indipendenza raggiunta dalle donne ed allo strapotere loro concesso dai social). Ma per un musulmano, che si accorge di essere un completo fallimento dal punto di vista della riproduzione, destinato a non poter avere (per tutta la vita) delle donne per sé a causa di scarso valore estetico-socio-economico, è un motivo decisamente sufficiente per immolarsi. Tutti gli studi sui kamikaze indicano che questi siano i più giovani non solo della popolazione musulmana in genere, ma anche degli altri membri (non-suicidi) della loro stessa fazione. Inoltre, quasi tutti i suicidi sono single. Giovani e single significa avere la maggiore tensione sessuale possibile, senza alcuna compagna, quindi sono proprio loro a propendere per cercare la via del paradiso, avendo ben poco da perdere in Terra. In parole semplici: chi ha già una compagna in terra, perché dovrebbe uccidersi per avere una o più compagne in un ipotetico paradiso? Si suicida chi non ha speranza di avere una compagna e spera di trovarne ben 72 dopo la morte. Senza la promessa di vergini in paradiso, forse i suicidi diminuirebbero.

5) Avere figli maschi riduce la probabilità di divorzio

Sociologi e demografi hanno scoperto che le coppie che hanno almeno un figlio hanno un rischio di divorzio significativamente inferiore rispetto alle coppie che hanno solo figlie. Perchè avviene questo?

Dato che il valore riproduttivo di un uomo adulto è dato soprattutto dal suo benessere, status socio-economico e potere, mentre per una donna è determinato principalmente dall’attrattività e dalla giovinezza, il padre può assicurasi che il figlio erediti il più elevato valore socio-economico possibile, mentre invece può fare ben poco per mantenere una figlia giovane per sempre o renderla più attraente fisicamente se proprio non lo è. La continua presenza del padre diviene quindi cruciale per il figlio, ma non così necessaria per la figlia: da qui un aumento statistico delle possibilità di divorzio tra i genitori che hanno figlie femmine. La presenza dei figli maschi scoraggia il divorzio e l’allontanamento del padre dalla famiglia più della presenza delle figlie, e questo effetto tende ad essere tanto più marcato quanto più la famiglia è benestante e potente.

CONTINUA LA LETTURA CON LA SECONDA PARTE DI QUESTO ARTICOLO, CON ALTRE CINQUE VERITA’ SCOMODE: Ipotesi di Trivers-Willard, dark triad, crisi di mezza età maschile e altre verità scomode

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