La “sopravvivenza senza malattia” o “libera da malattia” (DFI acronimo di Disease Free Interval) in medicina è il periodo di tempo tra il momento del trattamento – in cui il paziente non presenta malattia – fino al momento della sua ricomparsa. La DFI è usata tipicamente in campo Continua a leggere
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Sopravvivenza libera da progressione della malattia: definizione e significato
La “sopravvivenza senza progressione di malattia“ (PFS, acronimo di Progression Free Survival) in campo medico è il periodo di tempo in cui un individuo è ammalato di una data patologia ma quest’ultima Continua a leggere
Tumore al polmone: aspettativa di vita, sopravvivenza, fase terminale
Il tumore al polmone è una delle neoplasie più frequenti e letali. Nel 2016, solo in Italia, sono stati diagnosticati più di 41mila nuovi casi e sono stati registrati circa 33mila decessi. La maggior parte (oltre il 95%) delle neoplasie polmonari maligne è rappresentato dal carcinoma del polmone, mentre meno dello 0,5% è rappresentato da Continua a leggere
In quale giorno è meglio operarsi per avere più possibilità di non morire?
Andare “sotto i ferri” non è mai piacevole, anche quando i medici rassicurano il paziente: purtroppo anche l’operazione di routine più facile del mondo può non andare nel migliore dei modi. Ma esiste un giorno della settimana dove è più facile che le cose vadano “per il verso giusto”?
I tre giorni “d’oro”
La risposta potrebbe essere SI, leggendo le conclusioni di uno studio pubblicato sul British Journal of Surgery, in cui tre chirurghi svedesi hanno indagato gli esiti delle procedure operatorie a cui sono stati sottoposti oltre 228 mila pazienti tra il 1997 e il 2014 per rimuovere un tumore da un organo del tratto digerente: esofago, stomaco, intestino, pancreas, fegato e vie biliari. Prendendo in esame il giorno della settimana in cui era stato effettuato l’intervento ed i tassi di sopravvivenza, gli autori della ricerca hanno osservato che le migliori possibilità di sopravvivenza sono maggiori per quei pazienti operati nei primi tre giorni della settimana: lunedì, martedì e mercoledì.
E da giovedì alla domenica?
Le possibilità di sopravvivenza calano da giovedì in poi. Ma per quale motivo accade ciò? I ricercatori un’ipotesi rispetto a quanto visto l’hanno formulata, nelle conclusioni del lavoro: l’aumento del rischio potrebbe essere una conseguenza dello stress e della fatica a cui i chirurghi sono sottoposti durante la settimana, che li vede sempre più stanchi a mano che la settimana avanza, fatto che viene aggravato dal dato che spesso nel weekend lavorano, nello staff, dei soggetti con meno esperienza e meno motivati.
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Credi di essere sfortunato? Forse dovresti cambiare idea
Quando pensi di essere sfortunato perché non puoi comprarti l’ultimo modello di smartphone o quella borsa che va tanto di moda, pensa che c’è qualcuno – in questo preciso momento – che sta combattendo una battaglia per restare vivo.
Credi di essere sfortunato? Forse dovresti cambiare idea.
“Ero triste perché non avevo scarpe, finché non incontrai un uomo che non aveva piedi”
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- Rinuncia a chi non ti ama ed impara a rispettare te stesso
- Motorini beige, sellini beige, cervelli beige
- Una persona piena di difetti
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Percentuale di sopravvivenza del neonato prematuro: peso e prognosi
La possibilità di sopravvivenza del neonato pretermine (parto precedente alla 37ª settimana), dipende fortemente dalla data del parto: più precoce sarà il giorno della sua nascita e minori saranno le sue possibilità di sopravvivenza (e maggiore il rischio di complicanze neurologiche), che raggiungono praticamente lo 0% in caso di nascita alla 20ª settimana di gestazione. Tuttavia la salute del neonato, non dipende solamente dalla data del parto, ma anche da innumerevoli altri fattori, tra cui il peso alla nascita, l’Indice di Apgar ed eventuali problemi accorsi durante il parto.
Sopravvivenza del neonato prematuro
- Se il parto avviene oltre la 26ª settimana, se il peso è adeguato e l’indice di Apgar è elevato (> 7) la sopravvivenza del neonato è superiore al 90% ed il bimbo tende a non avere complicanze neurologiche.
- Se il parto avviene nella 26ª settimana, la sopravvivenza del neonato è del 50-80% ed bimbo presenterà complicanze neurologiche nel 10-25% dei casi. L’ampia variabilità è dovuta all’eventuale presenza di un peso non adeguato e di un Indice di Apgar basso (< 7).
- Il parto tra la 24ª e la 32ª settimana comprende solo l’1% di tutti i parti prematuri, tuttavia include il 65% di tutti i casi di morte del neonato.
- Il parto tra la 23ª e la 25ª settimana determina una sopravvivenza del neonato del 10-50% con il 20-30% dei bimbi che presenta complicanze neurologiche.
- Il parto tra la 20ª e la 22ª settimana determina una sopravvivenza infrequente (<10%) – ma non impossibile – del neonato. In caso di sopravvivenza il bimbo presenterà probabilmente delle complicanze neurologiche.
- Il parto che avviene prima della 20ª settimana è invece purtroppo incompatibile con la sopravvivenza del neonato.
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Peso alla nascita
Considerando il peso alla nascita in senso assoluto, si distinguono:
- neonati con normale peso alla nascita: il cui peso alla nascita è > 2500 grammi (cioè maggiore ai 2,5 kg);
- neonati con basso peso alla nascita (o LBW cioè Low Birth Weight): il cui peso alla nascita è compreso tra 1501 e 2500 grammi (cioè tra 1,5 kg e 2,5 kg);
- neonati con peso molto basso alla nascita (o VLBW da Very Low Birth Weight): il cui peso alla nascita è < 1500 grammi (cioè minore di 1,5 kg);
- neonati con peso estremamente basso alla nascita (o ELBW da Extremely Low Birth Weight) il cui peso alla nascita è < 1000 grammi (cioè minore di 1 kg).
Considerando invece il dato più importante, cioè il peso alla nascita in rapporto all’età gestazionale, si parla di:
- neonati appropriati all’età gestazionale (o AGA da Appropriate for Gestational Age): il cui peso è appunto appropriato all’età gestazionale, cioè compreso tra il 10° e il 90° percentile;
- neonati con peso inferiore rispetto all’età gestazionale (o SGA cioè Small for Gestational Age): il cui peso è basso per l’età e inferiore al 10° percentile;
- neonati con peso elevato rispetto all’età gestazionale (o LGA da Large for Gestational Age): il cui peso è maggiore al 90° percentile.
Conclusioni
In base ai precedenti nati, un bimbo prematuro ha maggiori probabilità di sopravvivenza e minor rischio di complicanze neurologiche, se:
- il parto avviene dopo la 26ª settimana di gestazione;
- il neonato ha un peso appropriato all’età gestazionale (tra il 10° e il 90° percentile);
- il neonato ha un indice di Apgar uguale o > 7.
Un bimbo prematuro ha minori probabilità di sopravvivenza e maggior rischio di complicanze neurologiche, se:
- il parto avviene almeno alla 26ª settimana;
- il neonato ha un peso appropriato all’età gestazionale (tra il 10° e il 90° percentile) o lievemente inferiore;
- il neonato ha un indice di Apgar tra 4 e 6.
Un bimbo prematuro ha basse probabilità di sopravvivenza ed elevatissimo rischio di complicanze neurologiche, se:
- il parto avviene prima della 26ª settimana;
- il neonato ha un peso inferiore rispetto all’età gestazionale (inferiore al 10° percentile);
- il neonato ha un indice di Apgar uguale o < 3.
Questi dati sono ovviamente variabili in base ad ulteriori fattori come la salute generale del neonato, l’eventuale presenza di malformazioni (ad esempio cardiache) e la presenza di eventuali problemi accorsi durante il parto
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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Mauro Prosperi, il maratoneta che si perse nel deserto
Marathon Des Sables è un’ ultramaratona estrema di circa 250 km spalmati in 6 tappe che si svolge nel Sahara marocchino, i cui partecipanti – camminatori, corridori amatoriali e “campioni” – provvedono autonomamente ad attrezzature, logistica di base e approvvigionamento alimentare. Lungo il percorso sono infatti previsti solo check point ogni 10 km circa, dove i partecipanti timbrano un cartellino e ritirano la loro razione personale di acqua (1,5 l) da utilizzare fino al punto di controllo successivo.
Ma l’uomo che più ha segnato la MDS – e viceversa – è il romano, catanese d’adozione, Mauro Prosperi. Già da piccolo egli compete in gare di corsa con risultati interessanti che costituiranno la rampa di lancio per il suo futuro di atleta poliedrico. Sceglie ben presto un percorso agonistico difficile, pieno di sacrifici e poco “commerciale”, ma completo come pochi: il pentathlon moderno. Sarà nove volte Campione Italiano a squadre, tre volte nell’individuale, avrebbe dovuto partecipare ai Giochi Olimpici di Mosca (boicottaggio dei gruppi sportivi appartenenti alle forze armate) e fa parte della nazionale che vince la medaglia d’oro a squadre a Los Angeles ‘84.
Mauro è giunto all’apice della sua maturità psico-fisica, è preparato e sicuro di poter far bene nel Sahara, ma si imbatte in una tempesta di sabbia che devierà il suo percorso di gara. E di vita. Partono le operazioni di salvataggio dell’esercito marocchino, dopo 4 giorni di vana ricerca ed archiviata ogni speranza di ritrovarlo vivo, perché non si potrebbe sopravvivere per così tanto tempo senz’acqua in quelle condizioni climatiche, le ricerche vengono interrotte. La sua famiglia apprende dai giornali la notizia della sua morte. Anzi no, non è ancora scoccata la sua ora…
“Una tempesta di sabbia di notevoli dimensioni mi colpì mentre mi trovavo da solo in un tratto di piccole dune, le più pericolose; costretto a fermarmi per la violenza della tempesta che durò 8 ore (l’organizzazione stoppò la gara, ndr) mi accorsi, quando ripresi a correre, che non esistevano più punti di riferimento per potermi orientare e fu così che iniziò la mia Odissea. L’operazione di salvataggio ufficiale durò 4 giorni, l’esercito marocchino e la stessa organizzazione della Maratona si movimentarono, ma senza risultati. Credettero tutti che non fosse possibile sopravvivere così a lungo nel deserto senz’acqua, così le ricerche furono interrotte. Soltanto i miei familiari e la mia Amministrazione non si diedero per vinti; dopo 10 giorni e aver perso circa 18kg di peso, dopo aver oltrepassato i confini algerini allo stremo delle forze, sono riuscito a trovare un accampamento di Berberi. La mia salvezza”. Questo l’incredibile – ma verissimo – racconto di Mauro.
In quella drammatica occasione è costretto a cibarsi di radici, pipistrelli, topi del deserto e bisce, bere la propria urina e, cosa ancor peggiore, affrontare le infide sirene della disperazione, senza avere a disposizione i tappi di cera della solidarietà, dell’amicizia, della speranza, dell’affetto dei cari…Terrorizzato dall’idea di morire per disidratazione, Prosperi tentò anche il suicidio tagliandosi le vene, ma a causa della scarsità d’acqua nel proprio organismo e del calore il suo sangue era divenuto troppo denso perché potesse morire dissanguato.
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A seguito di quell’impresa (“si rivelò fondamentale la mia preparazione di vecchio pentatleta in quell’avventura, non chiamatela disavventura, per favore”, ci tiene a sottolineare), Mauro diventa il simbolo positivo di chi, attraverso la volontà, la forza di spirito ed il “matrimonio” con la natura riesce a rendere possibile l’umanamente impossibile. L’evento è subito paragonato ad un miracolo, apre lunghe e attente discussioni di esperti circa la resistenza dell’organismo umano, scatenando l’attenzione di molti media, italiani ed internazionali.
“Quell’esperienza ha portato la mia persona, mio malgrado, ad una notorietà inconsueta, a partecipare ancora oggi a trasmissioni televisive in Italia e all’estero, a scrivere un libro assieme alla mia ex moglie, ad essere considerato un esperto di sopravvivenza, ad essere interpellato e ospitato in trasmissioni specifiche del settore.
Mauro Prosperi “il sopravvissuto” ha deciso comunque di continuare a spingersi oltre i limiti dell’uomo e di offrirsi come modello universale per tutti coloro che vogliono scoprire sé stessi, trasformare una normale esistenza in vita profonda, basata sulla relazione costruttiva, simbiotica con Madre Natura. Nonostante la terribile esperienza Prosperi ripeté la gara altre 6 volte.
Le drammatiche vicende di quel lontano 1994 sono state raccontate dal documentario del National Geographic Channel “Expeditions To The Edge: Sahara Nightmare”, dal programma “Escape From Hell” di Bear Grylls andato in onda su Discovery Channel e in tante altre sedi, libri inclusi. Infine, in occasione dell’uscita cinematografica dell’acclamata e pluripremiata pellicola “The Revenant”, la 20th Century Fox ha mandato in onda un breve documentario sulla straordinaria storia di Mauro Prosperi, per celebrarlo ancora una volta, a sottolineare ulteriormente l’ammirazione mondiale che quest’uomo si è meritato.
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Terremoto, rimasto sotto le macerie per 32 giorni: il gatto Rocco è vivo!
A Rio di San Lorenzo, frazione di Amatrice, si è svolto un salvataggio davvero eccezionale di un gatto chiamato Rocco, da parte dei vigili del fuoco. E’ stato trovato durante un’ispezione effettuata prima di procedere all’abbattimento di alcuni muri della casa parzialmente crollata. Rocco, rimasto chiuso per 32 giorni all’interno della struttura dal giorno del terremoto, è apparso disidratato ed ovviamente dimagrito ma in buone condizioni e con ancora tanta voglia di correre dai padroni e di giocare. Felici e increduli i padroni al momento della riconsegna da parte dei vigili del fuoco; increduli perché dopo così tanto tempo ormai avevano perso le speranze di riabbracciare il loro piccolo compagno di vita. Felicissimo per loro e per il piccolo Rocco!
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- Dedicato alle vittime dei terremoti
Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
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