Capelli secchi: da cosa sono causati, cosa fare per evitarli e come si curano

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO DONNA BELLA ESTETICA CAPELLI OCCHI BELLEZZA COSMETICI PELLE RUGHE TRUCCO MAKE UP ROSAI capelli secchi si osservano di solito quando l’attività secretiva delle ghiandole sebacee presenti nel cuoio capelluto viene drasticamente ridotta; di conseguenza, il capello poco lubrificato appare visibilmente secco, arido ed opaco. Ma non è tutto. L’aridità del capello e la mancanza di lubrificazione sebacea conferiscono alla chioma un aspetto poco elegante, debole, sfibrato; in questa chioma ribelle, ogni capello, carente del proprio nutrimento essenziale (sebo), tende a reagire, spezzandosi e formando doppie punte.

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Si lava i capelli senza shampoo – seconda parte: ecco cosa è successo dopo sei mesi

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO DONNA BELLA ESTETICA CAPELLI OCCHI BELLEZZA COSMETICI PELLE RUGHE TRUCCO MAKE UP OCCHIALI DA SOLE COLORATIRicordate l’esperimento delle due ragazze statunitensi, Margaret Badore e Katherine Martinko, che hanno fatto la prova di lavarsi i capelli solo con acqua e bicarbonato per venti giorni?

Ne ho scritto in questo articolo: Si lava i capelli senza shampoo per venti giorni: il risultato è incredibile

L’esperimento è continuato per sei mesi, ecco quello che dice Katherine Martinko sul suo blog a tale proposito.

Il mio esperimento di lavarmi i capelli solo con acqua, bicarbonato e aceto doveva durare solo un mese, ma ora non riesco a smettere. Sono passati sei mesi da quando ho smesso di usare shampoo. Tutto è iniziato come un breve esperimento quando il mio editore mi ha chiesto se mi sarebbe piaciuto provare il metodo “senza shampoo” solo per un mese. Ho accettato insieme a Margaret Badore, e mi sono tuffata a capofitto nel mondo della cura dei capelli estremamente alternativa. I risultati sono stati molto buoni e, mentre Margaret ha smesso dopo il primo mese, io ho continuato a ‘lavare’ i capelli con questo sistema alternativo. Dopo sei mesi posso dire di essermi convertita definitivamente al metodo “senza shampoo” e non ho alcuna intenzione di tornare indietro. Ci sono moltissime cose che amo di questo sistema alternativo, lo dico a chiunque mi chieda come mi trovo senza più shampoo.

Il più grande ostacolo per me è stato inizialmente psicologico: si trattava soprattutto di superare l’odore di “condimento” nella doccia, quando versavo aceto sui miei capelli. E’ un odore particolare da sentire lavandomi i capelli, ma – per fortuna – si sente solo per poco tempo, poi scompare e non rimane odore residuo. I miei capelli sono sempre più sani e più gestibili da quando evito lo shampoo. Sono diventati meno grassi e posso lasciar passare più tempo tra un lavaggio ed un altro, di solito 4-5 giorni. I miei capelli sono più morbidi, più lucidi e meno crespi di prima. In sei mesi ci sono state solo due volte che ho usato lo shampoo invece di soda e aceto: è stato quando mi sono recata a Honduras e Messico per lavoro. Ho visto una grande differenza dopo il lavaggio con lo shampoo: i miei capelli erano infatti peggiorati.

Questo metodo alternativo è ottimo anche per il basso impatto che ha sull’ambiente: non ci sono bottiglie vuote di plastica di shampoo e balsamo che inquinano moltissimo. Se questo metodo ti ha incuriosito, io ti consiglio di provarlo!

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Si lava i capelli senza shampoo per venti giorni: il risultato è…

Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Specialista in Medicina Estetica Roma LAVA CAPELLI SENZA SHAMPOO RISULTATO Radiofrequenza Rughe Cavitazione Cellulite Luce Pulsata Peeling Pressoterapia Linfodrenante Mappatura Nei Dietologo DermatologiaDue ragazze statunitensi, Margaret Badore e Katherine Martinko, alcuni medi fa hanno fatto un semplice esperimento: lavarsi i capelli solo con acqua e bicarbonato per venti giorni. Le due ragazze, pur non utilizzando lo shampoo, hanno ottenuto dei risultati veramente sorprendenti e li hanno mostrati sul loro blog (la foto in alto è stata presa da esso). L’esperimento si colloca in un nuovo trend, chiamato ‘no poo’ (che sta per “no shampoo“) che prevede l’abbandono di prodotti per i capelli e l’utilizzo al massimo di estratti naturali. Margaret e Katherine hanno mischiato il bicarbonato con l’acqua e si sono lavate normalmente i capelli sotto la doccia: i loro capelli, dopo 20 giorni di trattamento, sono diventati incredibilmente più luminosi. Una ulteriore variante di questo metodo, prevede l’utilizzo di bicarbonato di sodio e l’aceto, perfettamente mischiati tra loro: i risultati, anche in questo caso, sono stupefacenti. “Il bicarbonato ha fatto un favoloso lavoro di pulizia dei miei capelli, erano splendenti, sgrassati – ha commentato Katherine – Quando usavo lo shampoo avevo una palla di capelli ricci molto più grande, ora sono molto più facilmente trattabili”. L’esperimento è durato per altri sei mesi: ecco come è andata a finire (clicca qui).

Il bicarbonato di sodio è un fantastico alleato per la nostra salute e per la nostra bellezza, tuttavia non tutti conoscono fino in fondo tutti i modi in cui può tornarci utile. Se volete scoprire i tantissimi sistemi in cui potete usarlo, cliccate su questo link!

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L’acido salicilico per levigare la tua pelle e combattere l’acne

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO DONNA BELLA ESTETICA CAPELLI OCCHI BELLEZZA COSMETICI PELLE RUGHE TRUCCO MAKE UP FIORI NATURAL’acido salicilico è un acido carbossilico incolore cristallino, idrossiacidi. Per sostituzione dell’ossidrile fenolico con un acetile, dall’acido salicilico si ottiene l’acido acetilsalicilico, noto principio attivo dell’Aspirina. In chimica, l’acido salicilico è chiamato acido 2-idrossibenzoico, identificato dalla formula bruta C7H6O3. La molecola deriva dall’idrolisi enzimatica della salicina, glucoside salicoside estratto dal salice bianco (Salix alba).

L’acido salicilico in cosmesi ed in medicina estetica

L’acido salicilico è un noto agente esfoliante utilizzato in cosmesi per preparare scrub o peeling chimici. Le sue spiccate virtù cheratolitiche e leviganti rendono questa molecola molto indicata per combattere efficacemente l’acne papulo-pustolosa di lieve e moderata entità, inoltre è un componente essenziale di prodotti per la cura della keratosis pilaris e delle verruche. Può anche essere usato in determinati casi di psoriasi al fine di eliminare la desquamazione e agevolare quindi il trattamento topico.

Come agisce l’acido salicilico sulla pelle?

Una volta applicato sulla nostra pelle, l’acido salicilico agisce come potente cheratolitico: tale molecola è in grado di spezzare selettivamente la catena proteica della cheratina, abbondantemente presente nei corneociti. Non esercitando alcun effetto sulle altre proteine, l’acido salicilico è in grado di esfoliare e distruggere solamente le cellule dello strato corneo: per questa ragione, la molecola è ben tollerata dalle cellule sottostanti, chiaramente prive di ogni traccia di cheratina.
A livello cutaneo, l’acido salicilico diminuisce le forze di coesione dei corneociti: così facendo, viene favorita la desquamazione dei cheratinociti iperpigmentati, incoraggiando nel contempo il rinnovamento cellulare. L’effetto finale promosso dall’acido salicilico è sorprendente: i “nuovi” cheratinociti, essendo meno ricchi di pigmento melanico, donano alla pelle un aspetto uniforme, levigato e luminoso. L’acido salicilico è sfruttato anche per le sue proprietà batteriostatiche e lenitive: la sostanza, infatti, penetra rapidamente nelle lesioni infiammate esercitando eccellentemente queste funzioni, senza peraltro provocare fenomeni irritativi evidenti.

Concentrazioni dell’acido salicilico

In ambito cosmetico, l’acido salicilico è utilizzato ad una concentrazione variabile dall’1 al 2% (in quantità tanto maggiore quanto più basso è il pH del cosmetico utilizzato). In ambito ambulatoriale, invece, la molecola può essere utilizzata in soluzione alcolica ad una concentrazione variabile dal 20 al 30%.

Acido salicilico: indicazioni

L’indicazione principale dell’acido salicilico è preparare peeling chimici, scrub o creme contro l’acne papulo-pustolosa di grado lieve o moderato: eliminando il tappo di cheratina, questa molecola è in grado di liberare il follicolo pilo-sebaceo riducendo visibilmente segni e sintomi del disturbo. Inoltre – come già prima accennato – l’acido salicilico penetra rapidamente nelle lesioni acneiche infiammate esercitando un’eccellente azione batteriostatica. A tale scopo, sono generalmente necessarie 4-6 sedute di trattamento, distanziate l’una dall’altra di almeno 21 giorni.

Oltre all’acne papulosa, l’acido salicilico trova indicazione nelle seguenti circostanze:

1) Acne in fase comedonica ed acne nodulare;
2) Rosacea;
3) Macchie scure sulla pelle legate al photoaging (tipico stato d’iperpigmentazione cutanea delle persone di mezza età ed anziane);
4) Melasma o cloasma (maschera gravidica);
5) Disturbi del cuoio capelluto: forfora, psoriasi (concentrazione max. dell’acido salicilico ammessa per legge nei cosmetici per capelli: 3%);
6) Calli, duroni ed ipercheratosi in genere;
7) Verruche;
8) Keratosis pilaris.

E’ utile ricordare che, esfoliando la pelle, l’acido salicilico facilita l’assorbimento di altri principi attivi, soprattutto agenti idratanti, emollienti, nutrienti ecc.. Particolarmente indicate a tale scopo sono le creme all’acido ialuronico, in grado di esercitare un eccellente effetto idratante (ed antirughe).

Rischi, controindicazioni ed effetti collaterali

L’effetto cheratolitico esercitato dall’acido salicilico può avvenire in modo piuttosto evidente: difatti, non è raro che, dopo l’applicazione del prodotto sulla pelle, si vengano a formare grosse chiazze scure di corneociti. Tuttavia, questo effetto collaterale tende a svanire nell’arco di un breve periodo di tempo.
Non vi sono particolari controindicazioni all’uso di creme od altri cosmetici preparati con acido salicilico, fatta eccezione – chiaramente – per l’allergia ai salicilati.
Si raccomanda di evitare l’esposizione al sole durante l’intero trattamento con acido salicilico: questa sostanza, infatti, assottigliando la naturale barriera dello strato corneo, rende la cute estremamente suscettibile alle radiazioni UV. A tale scopo, oltre ad evitare quanto possibile l’esposizione diretta al sole (e le sedute abbronzanti), si raccomanda di applicare creme solari ad alta protezione (SPF 50).

Importante

Come prima accennato, l’acido salicilico non dev’essere somministrato – né per applicazione topica, né per via orale – ai soggetti allergici ai salicilati. Una reazione allergica a questa sostanza può causare sintomi come alterazione marcata del colore della pelle, rush cutaneo, orticaria, rigonfiamento di mani e piedi, rossore agli occhi, anafilassi (casi estremi)
Non utilizzare prodotti contenenti acido salicilico nei bambini di età inferiore ai 3 anni.

Acido salicilico ed acido glicolico

Similmente all’acido salicilico, anche le creme all’acido glicolico si rivelano fedeli alleate della bellezza contro le lesioni acneiche. Tuttavia, queste due molecole presentano una differenza non trascurabile: mentre l’acido salicilico è indicato anche per velocizzare la guarigione del processo infiammatorio (generato dall’acne papulosa), l’acido glicolico è efficace esclusivamente per trattare l’acne solo dopo che l’infiammazione è stata risolta.

FONTI:

http://www.corriere.it/salute/dizionario/s…ido/index.shtml
http://www.inerboristeria.com/acido-salici…o-per-acne.html
www.my-personaltrainer.it/benessere/acido-salicilico.html
http://www.farmaciavernile.it/index.php?pa…chk=1&Itemid=65
Manuale di cosmetologia – Proserpio, Racchini

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Che cos’è l’acido ialuronico e come prepararselo da soli a casa

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO COSMETICA MANI CREMA IDRATANTI PELLE RUGHE ANTIRUGHE ESTETICA BELLEZZA MACCHIETutti ne parlano, ma, se vai a chiedere, in pochi sanno di preciso cosa sia. Oggi cerchiamo di fare un po’ di chiarezza sull’Acido Ialuronico, anche chiamato Acido Jaluronico.

Che cos’è l’Acido Ialuronico?

L’Acido Ialuronico (anche detto Sodio Ialuronato o Sodio Jaluronato; nomenclatura INCI: Sodium Hyaluronate) è definibile come un bipolimero appartenente alla famiglia degli idratanti/barriera, in tale famiglia sono da annoverarsi anche il trealosio, la trimetilglicina (betaina anidra), alcune pectine, la sericina, squalene e squalano, acido linoleico. Piccola curiosità che fa contenti noi che amiamo la natura e gli animali: l’acido ialuronico non è di origine animale (come molti pensano), ma – pensate un po’ – viene ricavato tramite fermentazione batterica.

Una sua assenza favorisce le rughe

Insieme al collagene e all’elastina, è sintetizzato da particolari cellule dette fibroblasti. L’acido ialuronico è uno dei componenti fondamentali dei tessuti connettivi dell’uomo e degli altri mammiferi: conferisce alla pelle quelle sue particolari proprietà di resistenza e mantenimento della forma, grazie alla sua capacità di trattenere molta acqua dando turgore alla pelle. Pensate che tale sostanza è capace di legare fino a 10000 molecole d’acqua!  Ciò determina la formazione di un gel che nella matrice extracellulare funge da riserva d’acqua come una spugna, ed inoltre è responsabile insieme al collagene della resistenza della pelle alla trazione. Una pelle poco elastica è infatti povera di queste molecole fondamentali. La sua concentrazione nei tessuti del corpo tende a diminuire con l’avanzare dell’età.

Contenuto nei cosmetici

Il miglior cosmetico contenente acido ialuronico, selezionato, usato e raccomandato dal nostro Staff di esperte, lo potete trovare qui: https://amzn.to/3wRdqF5

Anche usato come filler

Esternamente lo ialuronico non viene molto assorbito dalla pelle (seppure in forme microvescicolari può essere assorbito maggiormente) tuttavia ha effetto idratante, lisciante e protettivo. Molte aziende cosmetiche fanno uso di acido ialuronico ed alcune possiedono brevetti esclusivi che consentono una maggiore penetrazione o persistenza della molecola. Un tipo simile di acido ialuronico ma ad altissimo peso molecolare viene usato nella medicina estetica per fare i cosiddetti filler che io uso per appianare le rughe del paziente, tuttavia in campo cosmetico la forma migliore è quella ad alto peso molecolare proprio perché una ridotta dimensione della molecola favorisce l’effetto negli strati superficiali della pelle.

Io me lo produco da solo

Io l’Acido Ialuronico me lo creo da solo nel mio piccolo laboratorio (anche se vi assicuro che con un po’ di pratica, chiunque può farlo), lo uso in moltissime occasioni, specie nelle mie sedute di “radiofrequenza medica” al posto del semplice gel per ultrasuoni che usano molti miei colleghi alle prime armi: l’azione della radiofrequenza permette all’acido ialuronico di penetrare nella pelle ed i risultati, a detta delle mie pazienti, sono davvero strabilianti! A tale proposito leggi anche: La radiofrequenza monopolare: effetto lifting immediato su viso, collo, mani, addome, glutei e gambe

Ricetta per l’Acido Ialuronico

Per la preparazione del gel abbiamo bisogno di una quantità di Acido Ialuronico davvero minuscola: per realizzare 100 grammi di prodotto, ce ne basta giusto un grammo:

  1. inserisci in un bicchiere di vetro 1 grammo di polverina di Sodio Ialuronato.
  2. aggiungi 99 gr di acqua distillata oppure demineralizzata o con residuo inferiore a 0,50.
  3. lascia il composto ad idratarsi per otto ore, senza mescolare (importante) coprendo il bicchiere con una pellicola di plastica trasparente per alimenti;
  4. passate le otto ore, mescola e gira con un cucchiaino il contenuto del bicchiere, sciogliendo tutti i grumi;
  5. quando il gel è liscio e completamente trasparente aggiungere 16 gocce di un conservante come questo: https://amzn.to/32RVqZU
  6. Da qui in poi potete personalizzarlo inserendo altri nutrienti.

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Acqua e sapone o truccatissima? Ecco come cambia il comportamento delle persone a seconda del tuo make up

Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Specialista in Medicina Estetica ACQUA SAPONE TRUCCATISSIMA CAMBIA MAKE UP Brinton Parker Roma Cavitazione Pressoterapia Grasso Linfodrenante Dietologo Cellulite Calorie Pancia Sessuologia Sesso Laser 1

Vi siete mai chiesti come la quantità di trucco sul volto di una donna influenza la percezione (ed il relativo modo di comportarsi) che hanno gli altri nei suoi confronti? Brinton Parker, una giovane ragazza statunitense, ha voluto fare un interessante esperimento per cercare di capirlo.

Brinton è una studentessa statunitense di 21 anni e frequenta un college in California; colpita dalla quantità di critiche che i suoi coetanei si indirizzano a vicenda quando si parla di aspetto estetico, ha deciso di fare un semplice esperimento, che è ormai diventato famoso ed è apparso su numerosi quotidiani online come il Daily Mail. Nel corso di una settimana ha sfoggiato tre look diversi ed ha annotato i commenti che le sono stati rivolti.

Cominciamo col primo look “acqua e sapone”.

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Look 1 (senza trucco)

Brinton ha superato lo scoglio più grande ed è andata all’università senza un filo di trucco. Ovviamente il destino ha voluto che quel giorno si svegliasse con un bel brufolo sulla guancia, che non ha potuto coprire; lo stesso vale per le occhiaie violacee, l’unico effettivo difetto della sua pelle. I commenti hanno spaziato. Dal compagno che le chiede se ha avuto un weekend pesante al barista che le porge un caffè dicendo “sembra fare al caso tuo“, il resto del mondo si è accorto della differenza. Certo, nessuno l’ha offesa, anche perché è comunque una ragazza carina, ma sicuramente hanno contribuito a farla sentire meno bella e sicura di sé rispetto al solito. Solo una sua compagna le ha detto che stava bene quel giorno, mentre un amico, più creativo, ha buttato lì un “sembri stravolta come mi sento io”.

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Look 2 (trucco semplice naturale)

Il secondo make-up rispecchia lo stile di Brinton, infatti la ragazza ammette di truccarsi così tutti i giorni. Correttore, cipria, blush, mascara, matita occhi illuminante e burrocacao sono gli unici prodotti che usa, ed effettivamente è un look molto appropriato per la scuola. La pensano allo stesso modo i suoi compagni, che le rivolgono diversi complimenti: “adoro il tuo blush”, “sei proprio carina oggi, che mascara hai usato?”, “il tuo trucco è davvero bello”.

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Look 3 (trucco pesante)

Il terzo giorno Brinton si scatena e spalma sul suo viso decine di prodotti. Fondotinta in crema, terra e illuminante per il conturing, correttore, ombretti scuri, mascara, rossetto… un look decisamente glamour! Lei stessa ammette di provare un un senso di libertà nel conciarsi “da Beyoncé” senza un motivo o un’occasione particolare. Ovviamente la gente si stupisce: un ragazzo le chiede se è pronta per festeggiare nel weekend, un barista pensa che stia recitando nello spettacolo teatrale dell’università (scambia il contouring per un trucco di scena) e una cassiera la prende per un’adolescente che si prepara per il ballo di fine anno.

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Peperoncino e capsicina contro la caduta dei capelli

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO PEPE SPEZIE PEPERONCINO PICCANTE (1)Una tecnica antica ancora oggi attuale per contrastare la caduta dei capelli consiste nell’applicazione di sostanze rubefacenti (capaci cioè di determinare una congestione passeggera della cute, mediante il richiamo di sangue negli strati più superficiali della pelle) sul cuoio capelluto; tali sostanze – tra cui spicca per notorietà la capsaicina estratta dal peperoncino – sono in grado di indurre una vasodilatazione locale nella sede di applicazione, testimoniata dal lieve senso di bruciore e dall’arrossamento della zona interessata. L’aumentato afflusso di sangue porterebbe con sé nutrienti ed ossigeno a disposizione dei follicoli capilliferi, che avrebbero così a disposizione tutte le sostanze necessarie alla loro attività metabolica; l’afflusso locale di sangue viene stimolato anche dal massaggio regolare del cuoio capelluto, pratica generalmente raccomandata per contrastare la caduta dei capelli.

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I rossetti sono nocivi per la salute

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO DONNA ROSSETTO SPECCHIO BELLEZZA TRUCCO MAKEUP LABBRA SPECCHIETTO NASO BOCCA LABBRA ESTETICA VISO CAPELLILe donne che usano troppo spesso il rossetto rischiano di ingerire ogni giorno anche una quantità elevata di metalli pesanti, nocivi alla salute. Lo rivela uno studio dell’Università di Berkeley in California condotto su 32 rossetti e lucida labbra di 7 marche diverse, anche costosi, comunemente venduti nella grande distribuzione e nelle farmacie. I ricercatori hanno trovato una presenza che definiscono ”preoccupante per la salute” di piombo, cadmio, cromo, titanio, alluminio ed altri metalli tossici. Lo studio è stato pubblicato tempo fa su Environmental Health Perspectives del National Institute of Environmental health science.

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