Ginocchio del corridore (bandelletta ileotibiale): cos’è e come si cura?

MEDICINA ONLINE SINDROME DELLA BANDELLETTA ILEOTIBIALE GINOCCHIO FIANCO DOLORE GINOCCHIO DEL CORRIDORE RUNNER DIAGNOSI ARTICOLAZIONE CURE RIMEDI CORSA MARATONA NUOTO SPORT RIPOSO GAMBA COSCIA.jpgIl “ginocchio del corridore“, il cui nome scientifico è “sindrome della bandelletta ileotibiale” o “sindrome da frizione della bandelletta ileotibiale” (in inglese “iliotibial band syndrome”) si indica un Continua a leggere

La velocità del tapis roulant è reale o falsata?

MEDICINA ONLINE TREADMILL RUNNER CARDIO CORRERE CORRIDORE CORSA APERTO TAPIS ROULANT MAGNETICO ELETTRICO MECCANICO DIFFERENZE DIETA DIMAGRIRE AEROBICA GRASSO CALORIE SALITA PESI CITTA SMOGA parità di velocità e pendenza, correre sul tapis roulant può risultare più faticoso al corridore venendo a mancare la spinta del corpo in avanti, poiché il movimento del tappeto porta indietro il piede proprio nel momento in cui l’avampiede dovrebbe spingere in avanti il corpo. Mancando la spinta in avanti si lavora di più coi Continua a leggere

E’ più faticoso correre sul tapis roulant o all’aperto?

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Come essere abbronzati tutto l’anno, anche in inverno

MEDICINA ONLINE SOLE MARE PISCINA RADIAZIONE SOLARE LUCE ABBRONZATURA PELLE CUTE MELANINA INTEGRATORE ESTATE VACANZE OCCHIALI CAPPELLO TESTA OCCHII fanatici dell’abbronzatura, quando d’inverno si ritrovano con un colorito che più bianco non si può, sono tristi. Eppure ci sono molti modi per essere il più possibile “colorati” anche nei mesi più freddi, a partire dai solarium. Ecco alcuni sistemi che vi consiglio.

Mantenere il più possibile l’abbronzatura estiva

Ci avete messo così tanto impegno per costruirla l’estate scorsa, perché non cercare di mantenerla più a lungo possibile? Per cominciare, una volta rientrati dalle ferie, evitate di farvi bagni caldi che favoriscono il distacco delle cellule superficiali: preferite invece delle docce tiepide, amiche dell’abbronzatura, e dopo ogni doccia massaggiate la pelle con una crema idratante di alta qualità. La migliore crema idratante doposole in commercio è questa: http://amzn.to/2EFmSO8

Leggi anche: Proteggere la pelle di viso, mani e corpo dal freddo: rimedi e consigli

Limitate al massimo l’applicazione di prodotti per il peeling o esfolianti quali scrub o maschere facciali: l’azione meccanica dello scrub sollecita lo strato superficiale della pelle con l’immediata esportazione del colorito brunastro tanto amato. Per lo stesso motivo, quando vi asciugate dopo una doccia, tamponate la pelle delicatamente anziché strofinarla con forza. Per lo scrub, optate per un prodotto delicato, come questo: http://amzn.to/2B0cqP0
Come gel detergente, potete usare questo: http://amzn.to/2Dda7y0
Come bagnodoccia delicato, questa è un’ottima scelta: http://amzn.to/2DtzvMT
Come idratanti potete usare questo per il corpo: http://amzn.to/2B05scF e questo per il viso: http://amzn.to/2mvVkmI

Leggi anche: Ogni quanto fare l’esfoliazione di viso e corpo con lo scrub?

A rientro dalle vacanze per la vostra depilazione, cercate di evitare creme depilatorie, cerette o strisce pre-cerate: rischierete di perdere in fretta parte dell’abbronzatura. Per rimuovere i peli usate invece un rasoio o – ancora meglio – un depilatore elettrico, come questo: http://amzn.to/2DbNdXG

E ricordate, la prossima estate, di prendere il sole in modo graduale: in questa maniera l’abbronzatura vi durerà ancora di più l’inverno prossimo!

Leggi anche: Posso usare la crema solare rimasta dall’estate scorsa?

Cibi ed integrazione

La cosa migliore che potete fare per far durare più a lungo possibile l’abbronzatura dell’estate precedente è quella di mangiare cibi che contengono beta carotene e vitamine A ed E: assumere frutta ed ortaggi di colore rosso ed arancione come carote e pomodori, aiuta moltissimo. In alternativa esistono integratori alimentari adatti allo scopo, completi di vitamine e sali minerali. Per approfondire, leggi anche:

Alcuni integratori utili per l’abbronzatura e consigliati dal nostro Staff, sono i seguenti:

Al parco a correre

Si può unire l’utile al dilettevole andando al parco più vicino a correre nelle ore in cui il sole è più intenso (sempre se non piove!): fatelo una o due volte a settimana e manterrete un buon colorito! Se non ve la sentite di correre, basta anche una semplice passeggiata. Al di là del colorito state all’aperto almeno qualche ora anche col freddo, è un toccasana per la salute, dal momento che il sole fa bene all’umore e favorisce la sintesi della vitamina D, preziosa per la salute.

Seduto sulla panchina vicino al laghetto

Se non avete voglia di correre ma avete comunque la possibilità di andare al parco, trovate una panchina soleggiata e sedetevi lì proprio verso mezzogiorno. Meglio ancora se la panchina è vicina ad un laghetto o ad una qualche forma di acqua: il sole si riflette proprio nell’acqua indirizzando più raggi verso di te. Fai attenzione però, perché in questo modo rischi di scottarti più velocemente, quindi presta attenzione alla quantità di tempo in cui ti esponi al sole.

Olio solare

Usare un filo di olio solare quando ti esponi al sole al parco, o sul balcone di casa, può proteggere la tua pelle ed al contempo favorire l’abbronzatura. Un ottimo prodotto che vi consigliamo è questo olio secco intensificatore solare: http://amzn.to/2mua5GI

Crema per amplificare l’abbronzatura

Esistono specifiche creme per amplificare l’abbronzatura anche quando c’è poco sole, la migliore secondo il nostro Staff di esperti è questa: http://amzn.to/2AYYZPp da abbinare a questa crema corpo attivatore dell’abbronzatura: http://amzn.to/2D8OChC.

Viaggio in terre esotiche

Un suggerimento perfetto per avere una vera abbronzatura in inverno, se ne abbiamo la possibilità, è quello di trascorrere almeno una o due settimane in un’isola tropicale o comunque in un posto dove il sole è intenso, cioè vicino l’equatore. Non dimentichiamoci che nell’emisfero opposto al nostro, cioè quello Australe, la nostra estate si verifica in Inverno! Un ottima idea è quella di acquistare online dei biglietti last minute che possono farvi risparmiare molti soldi. Nulla è meglio dell’abbronzarci sulle spiagge dalla sabbia bianca e finissima, contornate da un mare turchese, lucente e cristallino. Una volta, ebbi la fortuna di soggiornare in Africa mentre in Italia c’era un metro di neve, e in quel caso, mi dissi che quello era il miglior modo possibile di rincorrere l’estate a dicembre. Fate solo attenzione alla protezione dal momento che la vostra pelle d’inverno è molto delicata e la vostra frenesia nell’abbronzarvi in fretta (la vacanza dura solo pochi giorni!) potrebbe portarvi ad esposizioni esagerate a latitudini… ustionanti. Usate sempre una protezione alta, adeguata al vostro fototipo e di elevata qualità, come ad esempio queste:

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Viaggio in montagna

Una settimana bianca è l’ideale per abbronzarsi, esponendo il nostro viso al sole nelle ore più calde della giornata, usando anche vari specchi solari. State solo attenti ad usare sempre la protezione solare adeguata: anche se fa freddo e non sembra, il sole è in realtà molto intenso in montagna, molto più che a livello del mare! Il freddo poi può ingannarci e farci stare al sole per un tempo eccessivamente lungo! Per approfondire, leggi anche: Prendere il sole: perché in montagna ci si abbronza di più?

Balcone o terrazzo di casa

Se il tempo è bello e non ci sono nuvole, basta sedersi mezz’ora al giorno su un balcone soleggiato, intorno a mezzogiorno, per acquistare in poco tempo una abbronzatura di tutto rispetto, meglio ancora se abitiamo nelle zone più a sud d’Italia, dove il sole è più intenso. Anche il terrazzo del vostro condominio è una ottima opzione: portatevi una sedia ed il gioco è fatto! Non sottovalutare il sole neanche di inverno! Ricorda che la pelle deve riabituarsi all’esposizione al sole: inizia con soli cinque minuti e poi gradatamente aumenta. A tal proposito: E’ normale arrossarsi e spellarsi dopo aver preso il primo sole?

Finestra di casa

Nelle giornate di sole, verso mezzoggiorno, portate una sedia nel bel mezzo della stanza più soleggiata della vostra casa ed aprite la finestra volgendo la faccia verso i raggi di sole: dopo 20 minuti avrete il viso rosso! Per approfondire, leggi anche: Ci si abbronza attraverso i vetri?

Solarium

E’ una delle soluzioni più praticate. Fate solo attenzione che gli strumenti usati siano di buona qualità e, prima di andarci, fatevi controllare da un dermatologo, specie se avete molti nei. A tal proposito, leggi anche: Mappatura dei nei e dermatoscopia in epiluminescenza per la diagnosi di melanoma ed anche: Nei sospetti: riconoscere quelli normali ed i tumori

Makeup per un effetto “abbronzato”

Se manca il tempo per stare all’aria aperta per abbronzarsi almeno il viso, semplicemente mescolate una buona crema idratante con una terra abbronzante sfumata alla perfezione vicino al collo e all’attaccatura dei capelli, dopodiché valorizzate gli zigomi con un blush perlato steso e sfumato verso l’alto. Un ottimo make up per effetto abbronzato, ad esempio, è questo: http://amzn.to/2mw5xjf

Cosmetici auto-abbronzanti

Esistono un’infinità di prodotti, spray o in lozione, che si applicano sulla pelle in modo omogeneo (per evitare l’effetto macchia) e regalano una pelle abbronzata in un pomeriggio, basta scegliere un prodotto adatto alla tonalità della tua pelle e che sia di qualità. Se hai una pelle tendenzialmente secca, sarebbe più adatta una lozione, in quanto assicura maggiore idratazione. Un ottima crema auto-abbronzante è questa della Clarins: http://amzn.to/2D9dB4G

Abbronzatura a casa

Questo è il mio metodo preferito. Esistono vari strumenti casalinghi che permettono di essere abbronzati tutto l’anno, stando comodamente a casa propria. Costano un po’ di più, ma se siete fissati con l’abbronzatura è sicuramente un ottimo investimento. Lo strumento che uso io durante l’inverno, una volta a settimana, è questa potente lampada abbronzante per viso e busto da ben 400 watt: http://amzn.to/2DbDkbP

Rimanendo sotto la soglia dei 200 euro, un altro ottimo prodotto consigliato dal nostro Staff è questo: http://amzn.to/2DaBVDf

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Lo smog annulla gli effetti positivi dell’esercizio fisico

MEDICINA ONLINE TOM TOM RUNNER CARDIO CORRERE CORRIDORE CORSA APERTO TAPIS ROULANT MAGNETICO DIFFERENZE DIETA DIMAGRIRE AEROBICA GRASSO BRUCIARE MINUTI CALORIE SALITA BOSCO CITTA SMOG WASmog e inquinamento delle nostre città possono annullare gli effetti positivi che l’esercizio fisico ha sull’organismo: lo suggerisce uno studio pubblicato sulla rivista Lancet, diretto dai ricercatori dell’Imperial College di Londra e della Duke University. Lo studio è stato condotto a Londra su 119 volontari, di età superiore ai 60 anni, sani o con situazioni stabili di broncopneumopatia cronica ostruttiva o cardiopatia ischemica.

I risultati

I volontari hanno passeggiato per due ore dentro Hyde Park, polmone verde londinese, o nella trafficata Oxford Street. Dall’analisi è emerso che anche una breve esposizione all’inquinamento generato dal traffico può cancellare gli effetti positivi che una passeggiata di un paio d’ore avrebbe avuto su cuore e polmoni degli anziani. Coloro che hanno camminato nel parco hanno registrato miglioramenti – nelle funzioni polmonari e vascolari – più elevati rispetto a chi aveva comminato nel traffico. Questi risultati dimostrano una volta di più quanto l’inquinamento atmosferico ha un impatto negativo sul sistema cardiovascolare e respiratorio, anche in caso di una esposizione di breve durata.

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Lo sport aerobico potenzia la memoria e fa crescere il cervello

MEDICINA ONLINE TREADMILL RUNNER CARDIO CORRERE CORRIDORE CORSA APERTO TAPIS ROULANT MAGNETICO ELETTRICO MECCANICO DIFFERENZE DIETA DIMAGRIRE AEROBICA GRASSO CALORIE SALITA BOSCO CITTA SMOGIl dott. Joseph Firth della Western Sydney University, in collaborazione con la University of Manchester (GB), ha pubblicato sulla rivista Neuroimage uno studio unico nel suo genere, una meta-analisi di precedenti studi per un totale di 734 persone coinvolte, che ha portato alla considerazione finale che l’esercizio fisico aerobico (ad esempio la corsa o la cyclette) potenzia la memoria, fa “crescere” il cervello, infine ne contrasta l’invecchiamento che avviene fisiologicamente dopo i 40 anni.

Dall’esame dei dati a disposizione è emerso che la pratica sportiva aerobica contrasta il fisiologico restringersi del cervello che avviene a un tasso del 5% ogni decade che passa dopo i 40 anni. Inoltre è emerso che favorisce la crescita della parte sinistra dell’ippocampo (sede principale della memoria nel cervello) e potenzia le capacità mnemoniche. I risultati potrebbero avere implicazioni per la prevenzione delle demenze, conclude Firth.

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Odio chi sta fermo e ti vuole insegnare come correre

MEDICINA ONLINE ODIO CHI STA FERMO COME CORRERE JUDGE OTHER PEOPLE OPINIONS BULLISMO TRISTE LAVORO MOBBING GIUDICARE EMOZIONI VITA PERSONE FACEBOOK SOCIAL NETWORK HATERS HATE WALLPAPER PHOTO PICTURE HD HI RESGiudicare gli altri sembra essere diventato lo sport nazionale italiano. Senza saper cosa c’è dietro l’esistenza degli altri, la gente frustrata si sente meglio soltanto giudicando ed offendendo la vita degli altri, per prima cosa sui social network come Facebook, dove sembra che l’odio sia diventato il passatempo numero uno di gente che non ha nessuna qualità.

Effettivamente anche io odio: odio chi sta fermo e ti vuole insegnare come correre.

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Differenze tra correre all’aperto e su tapis roulant: vantaggi e svantaggi

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO DIFFERENZE CORRERE APERTO O TAPIS ROULANT CHIUSO PALESTRA STANCA DI PIU FATICOSO MEGLIO PER DIMAGRIREVa precisato innanzitutto che ci sono due tipi di tapis roulant: quelli magnetici, poco adatti per la corsa e più per la camminata, e quelli motorizzati più diffusi ed adatti alla corsa. Spesso, ma non è una regola, l’uso del tapis roulant è meno gradito ai corridori più appassionati rispetto alle uscite all’aperto, perché gli allenamenti «al chiuso» risultano generalmente più noiosi, più faticosi e meno «rivitalizzanti», allenanti e soddisfacenti. La corsa all’aperto, essendo vario l’ambiente circostante risulta ovviamente meno monotona, specie se gli allenamenti sono lunghi e sono svolti in ambienti piacevoli. Tuttavia anche la corsa all’aperto ha vari svantaggi da non sottovalutare: il paesaggio può essere bellissimo, ma se piove a dirotto?
Detto questo, correre sul tappeto è, per certi versi, innaturale e difficoltoso; per altri più facile.

Corsa su tapis roulant

Cominciamo dagli aspetti meno vantaggiosi del “nastro trasportatore”: l’uso del tapis roulant può risultare più faticoso perché viene a mancare la spinta del corpo in avanti, poiché il movimento del tappeto porta indietro il piede proprio nel momento in cui l’avampiede dovrebbe spingere in avanti il corpo. Mancando la spinta in avanti si lavora di più coi quadricipiti e per evitare il contatto col nastro si tende a sollevare di più il piede, con maggior sforzo del muscolo tibiale anteriore. Ciò può comportare infiammazione di alcuni tendini e maggior affaticamento muscolare, specie a velocità elevate.

Gli ambienti chiusi, se da un lato hanno il vantaggio di consentire la pratica della corsa anche quando fuori è buio e a dispetto di ogni condizione atmosferica, dall’altro spesso sono umidi e causano una minore dispersione del calore attraverso la sudorazione, cosa che riduce la resistenza agli sforzi prolungati e intensi. Un ambiente chiuso, inoltre, specie se affollato, è più ricco di anidride carbonica e più povero di ossigeno rispetto all’aria aperta (in mezzo alla natura) e ciò determina un maggiore sforzo del nostro organismo. Nell’ambiente chiuso – al contrario della corsa all’aperto – l’aria intorno a noi rimane praticamente immobile, quindi se da una parte siamo avvantaggiati perché non c’è la resistenza dell’aria al nostro movimento, dall’altra manca la tipica azione di raffreddamento del corpo esercitato dall’aria che ci investe e questo può affaticarci di più, specie nei mesi più caldi dell’anno. Non a caso alcuni tapis roulant montano delle apposite “bocche d’aria” ad intensità variabile indirizzate verso chi corre.

Diversamente dalla corsa all’aperto, infine, quella al chiuso, per la regolarità dell’appoggio sul tapis roulant, non «allena» la capacità propriocettiva (la capacità di percepire e riconoscere la posizione del proprio corpo nello spazio e lo stato di contrazione dei propri muscoli, anche senza il supporto della vista) del piede e della caviglia: un aspetto, questo, da tenere a mente quando si torna poi ad allenarsi nella corsa all’aperto su terreni diversi e irregolari. La differenza tra allenamento all’aria aperta e in palestra è ancora più evidente nel ciclista che alternativamente usa bike e pratica spinning in palestra, effettuando un lavoro aerobico che richiama il gesto atletico del ciclismo ma su uno strumento perfettamente stabile, che non allena per niente equilibrio, propriocezione e orientamento, bensì solo le qualità cardiovascolari.

Correre sul tapis roulant è, per alcuni aspetti, più facile: grazie all’elasticità del tappeto, si riduce l’impatto del corpo all’appoggio, con conseguente minor lavoro dell’apparato cardiorespiratorio a parità di velocità e pendenza. Per avere una sollecitazione sull’apparato cardiovascolare simile a quella della corsa su strada, infatti, si dovrebbe correre sul tapis roulant con una pendenza di circa l’uno per cento. E ancora, sotto il profilo psicologico, alcuni trovano sia di sprone, correndo sul tapis roulant, poter leggere in tempo reale sul display la distanza coperta, la stima del consumo calorico, la frequenza cardiaca, poter liberamente variare la velocità di corsa e la pendenza creando un tragitto anche in salita la cui difficoltà può essere decisa momento per momento. Correre all’aperto invece – se non si è esperti, se si è da soli e se si è in un ambiente poco ospitale – può psicologicamente essere più difficile. Per i più esperti, al contrario, correre all’aperto in queste condizioni può essere molto eccitante e psicologicamente “rinforzante”.

A parte tutti questi fattori, comunque, secondo me la corsa sul tappeto dovrebbe rappresentare un’opzione di riserva quando non si può proprio correre all’aperto.

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Corsa all’aperto

Nella corsa all’aperto la resistenza dell’aria ci raffredda e ciò facilita la corsa, specie d’estate, tuttavia la stessa resistenza si oppone per definizione ai nostri spostamenti, quindi rende la corsa più faticosa. Se è presente vento contrario, inoltre, la corsa è molto più pesante e diventare “roba da esperti” se si corre con forti raffiche di vento laterale.

La corsa all’aperto (in un ambiente, si spera, non inquinato, quindi non in mezzo al traffico!) offre anche il vantaggio primario in primavera/estate di esporre il corpo alla luce solare, con conseguente attivazione della vitamina D, indispensabile alla nostra salute. Ci abitua, poi, ad affrontare diverse condizioni climatiche, permettendoci di rafforzare le difese immunitarie e di ridurre così il rischio di infezioni batteriche e virali. Infezioni che è invece statisticamente più facile contrarre in un ambiente chiuso, sicuramente meno salubre, come è quello della palestra.

Mentre le condizioni atmosferiche al chiuso sono sempre uguali, quelle che deve affrontare chi corre all’aperto possono essere anche molto variabili: freddo, caldo, umido, neve, pioggia… Soprattutto le escursioni termiche estreme costringono il nostro corpo a sforzarsi di più per mantenere l’omeostasi, con sforzo maggiore. Inoltre, mentre il percorso di chi corre sul tappeto è sempre dritto e con terreno piatto e regolare, chi corre all’aperto – soprattutto in zone accidentate – può stancarsi di più per via di possibili curve, saliscendi improvvisi e di terreni pieni di sassi, buche, irrigolarità, radici…

Come abbiamo visto, non esiste un sistema di corsa in assoluto più faticoso dell’altro. Esistono moltissimi fattori da considerare, come tipo di corsa, percorso, terreno, temperatura, umidità… In ogni caso, sia che si corra all’aperto, sia che si corra al chiuso, sono sempre importanti un abbigliamento adeguato che faciliti la dispersione del calore, calzature idonee e costante idratazione.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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