Manovra di Guyon: come si effettua ed a cosa serve

MEDICINA ONLINE RENI RENE URINA APPARATO URINARIO URETRA URETERE AZOTEMIA ALBUMINA SINDROME NEFRITICA NEFROSICA PROTEINURIA POLLACHIURIA UREMIA DISURIA CISTITE INFEZIONE POLICISTICO LABORATORIOLa manovra di Guyon si usa in semeiotica medica per effettuare la palpazione dei reni.

Come si effettua la manovra di Guyon

Il paziente è supino, il medico si posiziona omolateralmente al rene da esaminare, applicando la mano omolaterale (destra per il rene destro) anteriormente, affondandola parallelamente all’asse maggiore del corpo; l’altra mano è posta posteriormente, in regione dorso-lombare. Il paziente respira profondamente; è possibile attuare la manovra del ballottamento, per valutare le dimensioni renali.

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Dove finisce il collo ed inizia il torace?

MEDICINA ONLINE MEDICO ESAME OBIETTIVO ANAMNESI PATOLOGICA FISIOLOGICA FAMIGLIARE VISITA MEDICA GENERALE AUSCULTAZIONE ISPEZIONE PERCUSSIONE PALPAZIONE DIFFERENZA FONENDOSCOPIO STETOSCOPIO TORACE COLLO.jpgIl limite superiore del torace, che divide quest’ultimo dal collo, è descritto da una linea immaginaria, denominata “linea cervico-toracica”, che, nell’uomo, origina dall’incisura giugulare dello sterno, prosegue lungo il margine superiore delle clavicole fino all’acromion della scapola e prosegue fino al processo spinoso della settima vertebra cervicale.

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Dove finisce il torace ed inizia l’addome?

MEDICINA ONLINE MEDICO ESAME OBIETTIVO ANAMNESI PATOLOGICA FISIOLOGICA FAMIGLIARE VISITA MEDICA GENERALE AUSCULTAZIONE ISPEZIONE PERCUSSIONE PALPAZIONE DIFFERENZA FONENDOSCOPIO STETOSCOPIO TORACE ADDOME SUONI SEMEIOTICAIl limite inferiore del torace, che delimita quest’ultimo dall’addome, è rappresentato dalla “linea toraco-addominale” (in nero nell’immagine in alto) che origina dal processo xifoideo dello sterno, prosegue lungo il margine inferiore della dodicesima costa fino al processo spinoso della dodicesima vertebra toracica.

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Segno della fovea in medicina: cos’è e cosa indica

MEDICINA ONLINE MEDICO EDEMA SEGNO FOVEA ESAME OBIETTIVO ANAMNESI PATOLOGICA FISIOLOGICA FAMIGLIARE VISITA MEDICA GENERALE AUSCULTAZIONE ISPEZIONE PERCUSSIONE PALPAZIONE DIFFERENZA FONENDOSCOPIO TORACE ADDOME SUONI  SEMEIOTICA.jpgCon il termine segno della fovea ci si riferisce alla formazione, in seguito a digitopressione, di una fossetta o di una depressione transitoria. È un segno di tessuto edematoso con edema di recente insorgenza. Il termine italiano “fovea” deriva dall’analogo termine della lingua latina avente il significato di depressione, fossa o buca. Il termine fovea a sua volta deriva dal latino fodere, cioè scavare.

Esecuzione

Per ricercare la fovea è necessario comprimere con la punta di un dito sulla regione oggetto di esame. A seguito della digitopressione può permanere un’impronta, più o meno profonda, detta fovea. Tale fossetta si viene a determinare per lo spostamento di liquido interstiziale dalla zona compressa alle zone circostanti. La presenza del segno della fovea sta ad indicare che la tumefazione che si sta indagando è dovuta ad edema e che quest’ultimo è probabilmente recente e facilmente reversibile. L’impronta lasciata dalla digitopressione tende a regredire lentamente nel giro di alcuni minuti.

DOTT. EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO PSICHIATRIA DIPENDENZE DIRETTORE MEDICINA ONLINE SEGNO DELLA FOVEA PRESSIONE DITO SU GAMBA EDEMA LIQUIDO IMPRONTA DIGITOPRESSIONE ACCUMULO LIQUIDI ARTI INFERIORI

Regioni oggetto di indagine

Il segno della fovea è più facilmente riscontrabile in quelle regioni corporee nelle quali al di sotto della cute vi è la presenza di un piano osseo duro. Nei pazienti che sono in grado di deambulare il segno può essere individuato premendo sulla regione pretibiale od a livello dei malleoli della caviglia. Nei pazienti allettati il segno è più facilmente apprezzabile in regione sacrale.

Significato clinico

Clinicamente questo segno semeiotico riveste una scarsa importanza. La prova viene in genere eseguita durante un esame obiettivo per valutare l’accumulo di liquidi negli arti inferiori dei pazienti con scompenso cardiaco o renale. Gli edemi linfatici in una prima fase (fase acuta) tendono a dare un segno della fovea positivo. Con edema linfatico si intende un eccessivo accumulo nei tessuti del liquido che circola nei vasi linfatici (la linfa). Non potendo defluire, la linfa ristagna nel tessuto cutaneo, ostruendo il circolo linfatico e provocando gonfiore (edema). Successivamente con il cronicizzarsi della patologia, gli edemi linfatici vanno incontro a degenerazione fibrotica assumendo una consistenza dura, a seguito della quale il segno della fovea diventa difficilmente o per nulla apprezzabile.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
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Esame obiettivo: cos’è la percussione e perché si fa?

MEDICINA ONLINE ESAME OBIETTIVO ANAMNESI VISITA MEDICA GENERALE AUSCULTAZIONE ISPEZIONE PERCUSSIONE PALPAZIONE DIFFERENZA FONENDOSCOPIO STETOSCOPIO TORACE ADDOME VISCERI CUORE SUONI STETOFONENDOSCOPIO SEMEIOTICALa percussione è una metodica della semeiotica in medicina che consiste nel tamburellare (con due dita sopra un dito medio interposto) sulla superficie corporea per indagare le strutture sottostanti, e dunque viene usata nell’esame obiettivo per stimare le condizioni del torace e dell’addome. Si tratta di uno dei quattro metodi classici dell’esame clinico, assieme all’ispezione, palpazione e auscultazione. Viene eseguito con il dito medio di una mano che tamburella sul dito medio dell’altra mano, che viene posto in modo firme sulla pelle che copre i tessuti molli, mai sull’osso.

Esistono due tipi di percussione: diretta, che utilizza uno oppure due dita, e indiretta, che utilizza il dito medio come flessore. Si hanno quattro tipi di suoni alla percussione: risonante, iper-risonante, suono ottuso di coscia oppure ottuso. Un suono ottuso “di coscia” indica la presenza di una massa solida sotto la superficie pelle/fasce tendinee/piano muscolare/peritoneo. Un suono più rimbombante indica cavità vuote, contenenti aria.

La percussione veniva utilizzata da secoli per distinguere tra barili pieni e vuoti di liquore, vino e di birra, e il Dr. Joseph Leopold Auenbrugger si ispirò a questa tecnica per la percussione medica.

Percussione del torace

Viene utilizzata per diagnosticare l’ipertrofia cardiaca, lo pneumotorace, l’enfisema e altre malattie. Può essere impiegata per stabilire la mobilità respiratoria del torace.

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Percussione dell’addome

Viene utilizzata per scoprire se un organo mostra un “aia” (superficie di proiezione verso la pelle) allargata e/o alterata nei suoni. Si basa sul principio di discriminare i tessuti e gli spazi vuoti tra di loro grazie alle vibrazioni che i tessuti emettono alla percussione. Il suono generato viene utilizzato per stabilire se le dimensioni e la natura del tessuto sottostante è normale (e dunque verosimilmente sano) oppure anormale, facendo pensare ad una patologia sottostante da indagare con ulteriori procedure. La percussione dell’addome è utile per rilevare:

  • Ascite
  • Cardiomegalia (anche se oggi si preferisce l’ecocardiografia oppure la vecchia Rx telecuore).
  • Epatomegalia (ingrossamento del fegato)
  • Splenomegalia (ingrossamento della milza)

Note alla percussione

Basandosi sulla percezione tattile e uditiva, i toni/note che vengono uditi possono essere categorizzati come:

  • Timpanico;
  • Iper-risonante (nello pneumotorace);
  • Risonanza normale/ Resonante;
  • Risonanza ridotta (masse sottostante, consolidazione-fibrosi del tessuto polmonare);
  • Ottuso (consolidazione);
  • Ottusità dura, “suono di coscia” (nell’effusione pleurica).

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Esame obiettivo generale: come farlo, importanza ed esempi

MEDICINA ONLINE ESAME OBIETTIVO ANAMNESI VISITA MEDICA GENERALE AUSCULTAZIONE ISPEZIONE PERCUSSIONE PALPAZIONE DIFFERENZA FONENDOSCOPIO STETOSCOPIO TORACE ADDOME VISCERI CUORE SUONI STETOFONENDOSCOPIO SEMEIOTICA.jpgL’esame obiettivo è il secondo dei tre processi utilizzati nella fase analitica del processo diagnostico. Gli altri sono l’anamnesi e gli esami strumentali. Per esame obiettivo (generalmente abbreviato nelle cartelle cliniche come “e.o.”) si intende l’insieme di manovre diagnostiche effettuate dal medico per verificare la presenza o assenza, nel paziente, dei segni (o sintomi obiettivi) indicativi di una deviazione dalla condizione di normalità fisiologica.

Il medico, dopo aver correttamente raccolto sintomi (sensazioni riferite dal paziente sulla sua condizione di salute) tramite l’anamnesi, e segni (informazioni obiettive sullo stato di conformità o di deviazione dal modello fisiologico) tramite l’esame obiettivo, può cominciare a sospettare la presenza o assenza di determinate patologie e quindi orientarsi nel prescrivere gli accertamenti adeguati per giungere alla diagnosi.

Nella sua prima fase, consiste nell’osservare il paziente per raccogliere informazioni sulla mobilità (postura, andatura, modo di sedersi e di alzarsi, eventuale difficoltà a svestirsi) o sul decubito, sulla presenza di possibili atteggiamenti antalgici, e sullo stato generale.

Importanza dell’esame obiettivo

Ci sono ancora molte ragioni per promuovere l’insegnamento delle abilità diagnostiche al letto del paziente. Tra queste ci sono il rapporto costo/efficacia, la possibilità di fare osservazioni seriali non costose, il rilievo precoce di reperti critici, la selezione intelligente e ben guidata di tecnologie diagnostiche costose e il valore terapeutico del contatto fisico tra medico e paziente”.

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La 4 fasi dell’esame obiettivo

L’esame obiettivo si compone generalmente di quattro fasi (a seconda delle porzioni anatomiche analizzate e delle caratteristiche di queste ultime in alcuni casi qualche fase può mancare), che possono essere ricondotte all’utilizzo, da parte del clinico, dei sensi quali vista, tatto e udito:

  1. ispezione,
  2. palpazione,
  3. percussione,
  4. auscultazione.

L’ordine in cui queste fasi si succedono deve essere rigorosamente quello sopra riportato (tranne nell’esame obiettivo dell’addome, in cui l’auscultazione precede sia la palpazione sia la percussione, manovre che potrebbero falsare intensità e frequenza dei suoni intestinali) in quanto seguendo questa progressione si possono verificare alcune alterazioni riscontrate nelle fasi precedenti. Secondo William Osler per diventare competente in queste metodiche, lo studente deve “insegnare agli occhi ad osservare, alle dita a palpare e alle orecchie ad ascoltare”.

Ispezione

Il medico, con il solo ausilio della vista, ricerca alterazioni dei parametri fisiologici, per esempio torace ingrandito, ingrossamento del collo (in alcuni casi le alterazioni possono comunque rientrare in una situazione non patologica) e lesioni come cicatriciematomi, che possono essere utili a rinforzare il sospetto clinico o a delineare la storia clinica del paziente. Per approfondire, leggi: Esame obiettivo: come si fa l’ispezione ed a cosa serve?

Palpazione

Viene effettuata tramite la palpazione di una regione anatomica (per esempio la mammella o l’addome). Nel caso dell’addome la palpazione si suddivide in superficiale (alla ricerca del cosiddetto “risentimento peritoneale”, ovvero la contrazione da parte del paziente dei muscoli addominali, frequente per esempio nei casi di appendicite) e profonda (effettuabile solo in assenza di risentimento peritoneale, alla ricerca di alterazioni a livello addominale). Nella palpazione rientra l’esame del polso arterioso. Per approfondire, leggi: Palpazione nell’esame obiettivo: cos’è ed a che serve?

Percussione

Viene effettuata con l’ausilio di un dito (o più dita, dipende dalla comodità del medico) plessimetro (che viene poggiato su una determinata zona anatomica) e un dito (o più dita) plessore (che percuote il dito plessimetro). L’effetto è quello di provocare, tramite la percussione, un suono che rifletterà la natura della zona sottostante: ovvero il suono si propagherà meglio se il dito plessimetro verrà poggiato in corrispondenza di zone meno dense (in cui la presenza di parenchima è minore: per esempio il polmone) dando origine a un suono definito “chiaro”, si propagherà meno, invece, nelle zone in cui la presenza di parenchima è maggiore, dando origine a un suono definito “ottuso” (per esempio nell’addome). Il sospetto clinico nasce nel momento in cui si riscontra un suono diverso da quello che ci si sarebbe aspettati (per esempio se si riscontra un suono ottuso in corrispondenza del polmone, dove ci si aspetterebbe un suono chiaro). Per approfondire, leggi: Esame obiettivo: cos’è la percussione e perché si fa?

Auscultazione

Si effettua tramite un fonendoscopio che viene poggiato sulla cute, in corrispondenza della zona di cui si vuole sentire i vari suoni. Per approfondire, leggi: Auscultazione nell’esame obiettivo: cos’è ed a che serve?

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Modalità di indagine ed interpretazione

Anche se molti clinici hanno diversi approcci nella sequenza di parti del corpo da esaminare, un esame sistematico generalmente comincia nella testa e finisce agli arti inferiori. Dopo che i principali organi, linfoghiandole, arterie e vene sono stati investigati dalla ispezione, palpazione, percussione ed auscultazione, possono seguire dei test più specifici (come alcuni test neurologici, indagini ortopediche) o test specifici quando si sospettano particolari malattie (ad.es. esplicitando il segno di Trousseau per la tetania latente nell’ipocalcemia). Partendo dagli interrogativi sorti durante la raccolta dell’anamnesi (la storia clinica) e dall’esame obiettivo (esame fisico) l’operatore sanitario può allora formulare una diagnosi differenziale, una lista di potenziali cause dei sintomi. Test diagnostici specifici (oppure occasionalmente, o in casi di grave emergenza e pericolo di vita, la terapia empirica) generalmente conferma la causa, o permette di mettere a fuoco altre possibili cause, spesso trascurate perché poco probabili statisticamente, o perché si presentano in modo ambiguo. Mentre le modalità dell’esame come elencato sono quelle che si insegnano e si domandano agli studenti, uno specialista si concentrerà nel particolare campo e nella natura del problema descritto dal paziente. Dunque di routine un cardiologo non eseguirà gli aspetti neurologici dell’esame obiettivo, ad eccezione di osservare ed annotare che il paziente e capace di utilizzare tutti e quattro gli arti entrando nella stanza di visita, e durante il consulto si renderà conto dello stato del suo udito, vista e favella. A suo modo, un chirurgo ortopedico esaminerà la giuntura lesa, ma soltanto molto brevemente ausculterà i toni cardiaci ed il torace per assicurarsi che non vi sia alcuna tra le controindicazioni alla chirurgia poste dal anestesista. Un esame fisico completo include la valutazione dell’aspetto generale del paziente e di specifici sistemi d’organo. Viene conservato nel registro medico in una modalità standard che facilita la lettura successiva da parte di medici in altri centri. In pratica i segni vitali della misura della temperatura corporea, del polso radiale (ed altri polsi) e della pressione del sangue sono spesso misurati per primi. Molti degli elementi dell’esame fisico tradizionale non sono stati sottoposti a revisione critica scientifica tramite trial clinico controllato per testare la loro utilità nell’identificazione dei segni di malattia. Uno studio del 2003, su pazienti ospedalizzati stabilì che circa un quarto di essi avevano segni ben identificabili sull’esame obiettivo che in seguito sono stati rilevanti per la diagnosi e terapia.

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Auscultazione nell’esame obiettivo: cos’è ed a che serve?

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Si utilizza per comprendere la presenza di molte malattie, fra cui quelle respiratorie, grazie alle caratteristiche dei suoni riscontrati: frequenza, intensità, durata e qualità.

L’esame e il termine furono coniati dal medico francese René Laennec (1781-1826); un tempo molto utilizzata, attualmente è in fase di declino per l’introduzione di nuovi strumenti diagnostici.

Strumenti usati

Si utilizza uno stetofonendoscopio, anche se in tempi recenti le forme elettroniche – dove l’auscultazione di ogni rumore, anche il più piccolo, viene osservato – hanno preso il posto alla forma iniziale, utilizzata dai soli medici.

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  • valutazione di posizione, sede, dimensioni, forma, consistenza, continuità, movimenti e mobilità di un organo o tessuto (muscoli, fegato, tiroide, segmenti ossei, cuore, linfonodi, prostata, articolazioni, vescica, testicolo eccetera)
  • ricerca di segni clinici
  • individuazione di eventuali tumefazioni patologiche
  • determinazione della presenza ed entità di dolore evocato
    • punti dolorosi (ureterale, appendicolare, colecistico, eccetera)
    • per controllare i tender point della persona, a volte infatti la palpazione rimane l’unico mezzo diagnostico di alcune malattie come la fibromialgia e la sindrome del dolore miofasciale.
  • ricerca polsi arteriosi fisiologici e patologici
  • rilevazione di fremiti, crepitii, fremito vocale tattile (FVT)
  • valutazione della presenza ed entità di edema
    • tissutale, per esempio agli arti inferiori: segno della fovea
    • raccolto in cavità, ad esempio in addome: ascite (segno del fiotto)
  • per avere indicazioni sulla temperatura di un distretto corporeo (ad esempio un’articolazione infiammata)
  • valutazione dello stato di idratazione
  • studio della sensibilità ed evocazione di riflessi
  • corpi estranei

Le parti più analizzate sono il torace e l’addome.

La palpazione può essere superficiale, media o profonda.

Può essere condotta con una o, più frequentemente, con due mani (palpazione bimanuale).

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