L’orgasmo femminile è tutta questione di ritmo

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO DONNA SESSO SEXY SENO SDRAIATA LETTO AMORE ORGASMOUno studio della Concordia University di Montreal apparso su Socioaffective Neuroscience & Psychology ha indagato la natura dell’orgasmo femminile, cercando di scoprire se ci sono input sensoriali oltre a quelli universalmente noti che portano la donna all’orgasmo.

Gli autori delle ricerca sono stati coordinati dal dott. Jim Pfaus, che ha dichiarato: “Con l’esperienza, la stimolazione di una o tutte queste zone sono integrate in un insieme di input sensoriali, movimenti, posizioni del corpo, risvegli e spunti legati al contesto. Questa combinazione di input sensoriali è ciò che induce il piacere e l’orgasmo durante la masturbazione e il rapporto sessuale. Detto questo, pensiamo che sia probabile che questo cambia nel corso della vita, come le donne sperimentano diversi tipi di orgasmo da diversi tipi di sensazioni in diversi contesti e con diversi partner”.

Lo studio spiega che la distinzione tra i diversi orgasmi non è tra le sensazioni del clitoride o della vagina, ma tutti quei fattori che, insieme, concorrono per un orgasmo completo e ciò dipende soprattutto dall’esperienza dei movimenti ritmici che compie la donna tramite la stimolazione diretta del clitoride e della vagina, ma riguarda anche la conoscenza del proprio modello di movimenti che portano all’orgasmo e dall’esperienza della stimolazione dei genitali esterni e interni e zone non-genitali, come per esempio le labbra, i capezzoli e il collo.

Jim Pfaus ha inoltre dichiarato: “Gli orgasmi non provengono da un solo o da tutti questi zone di stimolazione. Inoltre non sono gli stessi per ogni donna, né per ogni esperienza sessuale anche nella stessa donna. A differenza degli uomini, le donne possono avere una notevole varietà di esperienze orgasmiche, che evolvono per tutta la durata della loro vita. La mappa del corpo erotico di una donna non è incisa nella pietra, ma è piuttosto un processo continuo di esperienze, di scoperte e di costruzione”.

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Orgasmo femminile: una donna su 5 non lo ha mai provato in vita sua

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO SESSO SEDERE GLUTEI BELLEZZA BELLA DONNA CORPO SEXYOrgasmo, almeno 1 donna su 5 non lo ha mai raggiunto nel corso ella propria vita. È quanto rivela il tabloid “The Sun”, che cerca di approfondire le ragioni del mancato orgasmo femminile, in attesa che possa giungere sul mercato la pillola rosa, cioè il Viagra destinato alle donne.

Farmaci e alcol

Perché il più intenso dei piaceri è così difficile da provare per molte donne? Le cause possono essere molteplici e possono variare da donna a donna. La rivista ha deciso di interpellare alcuni esperti in proposito, che hanno rivelato quale può essere la causa principale del mancato raggiungimento dell’orgasmo per le donne. Si tratta dell’assunzione di farmaci per il mal di testa e di medicinali antidepressivi. La colpa però non è da imputare unicamente alle cure farmacologiche. Anche l’alcol, spesso considerato come un aiuto indispensabile contro le inibizioni, può avere effetti negativi sul piacere femminile, in quanto l’assunzione di bevande alcoliche può trasformarsi, al contrario di ciò che si crede, in un freno per gli impulsi sessuali.

Stress, psicologia e incontinenza

Altra ragione da non sottovalutare è lo stress, spesso onnipresente nelle vite frenetiche di molte donne. Lo stress nelle donne tende infatti ad abbassare i livelli di eccitazione ed è in grado di impedire al cervello di recepire gli impulsi sessuali. Ci sono poi donne che faticano a lasciarsi andare e che non riescono a ricorrere alla fantasia per aiutarsi nel raggiungimento del piacere. Alcune di esse sono purtroppo vittime di blocchi psicologici veri e propri, che possono essere comparsi a seguito di un intervento chirurgico, di una malattia o di altri problemi di cui si è sofferto a livello fisico o emotivo. Anche problemi di incontinenza urinaria e ragioni di tipo religioso possono giungere a frenare il piacere. La situazione può essere affrontata provando a conoscere meglio il proprio corpo e le proprie emozioni e decidendo di contare sull’aiuto del partner, cercano di comunicargli quali sono le attenzioni verso il proprio corpo che riescono a provocare il maggior piacere.

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Come capire se una donna ha avuto davvero un orgasmo? Ecco i segnali del piacere femminile

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO SESSO SESSUALITA LETTO INTIMO COPPIA MUTANDE REGGISENO DONNA FELICE RELAX DONNAIdentificare un orgasmo maschile è una cosa semplice per gli uomini, dal momento che, nella maggior parte dei casi, le sensazioni fisiche sono associate all’eiaculazione o all’espulsione di sperma. Ma per le donne non sempre il massimo del piacere è percepito così chiaramente. Teoricamente parlando, l’orgasmo è una scarica di eccitazione sessuale ed è caratterizzata da sensazioni molto piacevoli seguite da uno stato di rilassamento: l’orgasmo femminile viene viene spesso descritto dalle donne come un momento esplosivo di piacere e tensione. Molte donne credono però di non avere la capacità di provare un orgasmo e sottovalutano le proprie manifestazioni fisiche e psichiche; altre fingono l’orgasmo, solo per non deludere l’uomo.

I segni dell’orgasmo femminile

Ma quali sono i segni dell’orgasmo femminile? Eccone alcuni tipici, tenendo presente che essi non sono ovviamente presenti in tutte le donne, quindi la loro assenza non indica necessariamente mancanza di orgasmo.

  • Uno dei segni più chiari riguarda la contrazione ritmica involontaria dei muscoli della vagina cioè le “contrazioni orgasmiche”. Questi spasmi incontrollabili, che di solito durano tra 5 e 15 secondi con intervalli molto brevi (circa un secondo), a volte sono percepiti anche dal partner, perché le pareti della vagina premono ritmicamente sul pene dell’uomo. Tali contrazioni sarebbero equivalenti a quelle che nell’uomo determinano il rilascio dello sperma tramite i ripetuti getti eiaculatori. A tale proposito leggi: Contrazioni vaginali durante l’orgasmo femminile [VIDEO] Attenzione: immagini sessualmente esplicite
  • Durante un orgasmo femminile, al pari di quello maschile, vi è anche un marcato aumento della frequenza cardiaca/respiratoria, delle palpitazioni e della sudorazione.
  • Il clitoride può contrarsi e ritirarsi temporaneamente durante l’orgasmo.
  • Spesso può avvenire anche che le donne durante l’orgasmo abbiano una sorta di eiaculazione di liquido denso, biancastro e filamentoso misto ad urina, questa evenienza è spesso percepita dalle donne come una cosa imbarazzante, tuttavia è un fatto assolutamente normale; a tal proposito leggi: Cos’è il liquido emesso da una donna durante l’orgasmo?.
  • L’ano della donna può contrarsi ritmicamente ed involontariamente per alcuni secondi durante l’orgasmo.
  • Si può verificare che, durante l’apice del piacere, i globi oculari si spostino molto in alto, al punto che le pupille siano quasi completamente nascoste dalla palpebra.
  • Durante l’orgasmo femminile, gli arti tendono ad irrigidirsi, specie quelli inferiori, ed è anche possibile che le dita delle mani e – più spesso – dei piedi tendano a piegarsi su sé stesse.
  • Tutta la zona vulvare diventa molto turgida e gonfia.
  • Quando il piacere sessuale diventa intenso, si può verificare midriasi, cioè dilatazione delle pupille degli occhi.
  • All’apice del piacere, la donna può dire parole e frasi anche molto sconce che, quando è razionale, evita di pronunciare.
  • Durante il piacere sessuale, la donna potrebbe fare alcuni movimenti caratteristici come portarsi la mano sul viso (spesso coprendo gli occhi) o sul corpo (sul seno, sui fianchi, sulle gambe…), spostare la testa all’indietro (allungando il collo) o di lato, aprire la bocca, mordersi le labbra, tirare in fuori la lingua, inarcare la zona lombare, graffiare il partner (ad esempio sulla schiena) e stringere le proprie mani sul corpo del partner (ad esempio poggiandole sulle braccia, sulle gambe o sui glutei).
  • L’eccitazione nella donna è visibile anche tramite i suoi capezzoli che si inturgidiscono proprio grazie agli stimoli sessuali.
  • Altro segno di orgasmo femminile è la pelle d’oca.

Vibratori e sex toys

Esistono una serie di vibratori, sex toys ed indumenti, che possono essere usati per ottenere più piacere e rendere più appagante il rapporto facilitando il raggiungimento dell’orgasmo per entrambi i partner, noi vi consigliamo questi:

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“Dottore il mio uomo non viene”: cause e terapie per eiaculazione ritardata ed assente

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO AMORE COPPIA SESSO FIDANZATI SOLE TRAMONTO SPIAGGIA MAREL’eiaculazione ritardata è una comune disfunzione sessuale che consiste nella difficoltà  o – nei casi più gravi – nella totale incapacità da parte dell’uomo di raggiungere il riflesso eiaculatorio e quindi di eiaculare, nonostante sia avvenuta una adeguata stimolazione sessuale (tramite masturbazione o rapporto sessuale) sufficiente a portare l’uomo al punto di piacere massimo. L’eiaculazione ritardata può essere anche legata ad anorgasmia (incapacità di percepire l’orgasmo).
E’ interessante notare come la capacità di ritardare al massimo l’eiaculazione quando si è giovani è spesso visto come un elemento di forte “popolarità” nella platea femminile, grazie al fatto che-  al contrario dei propri coetanei – si riesce a far durare il proprio rapporto più a lungo. Con il tempo, però e soprattutto quando si entra in una relazione stabile, l’eiaculazione ritardata può generare più di qualche problema nella coppia, dal momento che il/la partner potrebbe provare un forte senso di frustrazione nel vedere che il proprio partner non riesce a provare l’orgasmo durante il rapporto sessuale e generalmente se ne attribuisce la colpa. Senso d’inadeguatezza, bassa autostima, dubbi sull’identità sessuale del proprio partner sono conseguenze che possono ledere al rapporto di coppia. Al contrario, potrebbe svilupparsi un senso di risentimento nei confronti del partner tale da lasciare quest’ultimo.

Leggi anche: Due eiaculazioni consecutive sono possibili? Come funziona una eiaculazione?

Quanto dura un rapporto normale e quanto dura nell’eiaculazione ritardata?

Secondo recenti statistiche un rapporto sessuale dura mediamente in media 7 minuti, gli uomini che soffrono di eiaculazione ritardata, invece, possono protrarlo – senza desiderarlo – per due o più ore. In genere, però, si tratta di rapporti che durano in media 30-45 minuti. Comunemente è il/la partner a desiderare la fine della penetrazione, il conseguente disagio e frustrazione possono far perdere a quest’ultimo l’eccitazione e nella donna la lubrificazione, rendendo la penetrazione dolorosa e frustrante.

Classificazioni dell’eiaculazione ritardata

L’eiaculazione ritardata può essere classificata in base al momento in cui si manifesta il disturbo:

  • Cronica (o primaria): l’incapacità eiaculatoria può essere cronica se la si è sperimentata sin dai primi rapporti sessuali.
  • Acquisita (o secondaria): se la vita sessuale è stata inizialmente normale e l’incapacità eiaculatoria si è sviluppata solo in un secondo momento, o dopo un periodo di assenza del problema.

L’eiaculazione ritardata può essere anche classificata in base al momento della vita in cui si manifesta:

  • Generalizzata (o assoluta): più rara, quando capita con qualsiasi partner sessuale e qualsiasi situazione.
  • Specifica (o situazionale): più frequente, quando si presenta con un partner in particolare o in date situazioni.

L’eiaculazione ritardata può essere classificata in funzione delle cause scatenanti:

  • Organica: la forma meno frequente, causata dall’assunzione di alcuni farmaci o da alcune patologie. Tra le cause endocrino-mediate di natura organica si ricordano il diabete e l’ipotiroidismo. Il morbo di Parkinson, le neuropatie e la sclerosi multipla rientrano invece tra le cause neurologico – organiche, mentre le operazioni a livello pelvico, addominale e perianale costituiscono i fattori principali delle cause chirurgico-organiche. Da ultimo, le specialità farmacologiche: tra i farmaci più pericolosi da questo punto di vista ricordiamo i neurolettici, i narcotici, i cannabinoidi e, soprattutto, gli antidepressivi serotoninergici e triciclici. Anche l’alcool, quando assunto in quantità eccessive, potrebbe generare disturbi eiaculatori.
  • Psicologica: la più frequenta, la cui origine è determinata dalla psiche maschile (ansia, paura, senso di inadeguatezza…).

L’eiaculazione ritardata può essere classificata in funzione del grado d’intensità del disturbo:

La forma lieve o moderata dell’eiaculazione ritardata si suddivide in ulteriori due gradi:

  • Grado 1: l’atto sessuale si protrae per lungo tempo e le spinte coitali dell’uomo risultano particolarmente energiche, allo scopo di raggiungere l’orgasmo più velocemente.
  • Grado 2: l’uomo affetto da eiaculazione ritardata non riesce a consumare il rapporto naturalmente, ma la stimolazione meccanica manuale rappresenta una soluzione alternativa efficace.

Entrambi i gradi di intensità risultano fortemente condizionati sia da fattori psicologici – soprattutto legati allo stress lavorativo – sia da cause organiche.
La forma severa di eiaculazione ritardata è correlata, in genere, a malattie di origine neurologica o alla somministrazione di farmaci di tipo serotoninergico, fattori imputabili dell’aumento della soglia oltre la quale s’innescano i meccanismi eiaculatori (prolungando quindi la durata del rapporto sessuale). In questa fase particolarmente delicata, l’uomo si trova in una situazione ingestibile, poiché in presenza della figura femminile l’eiaculazione risulta impossibile: l’atto eiaculatorio può avvenire solamente tramite la masturbazione (grado 3). La fase più problematica (grado 4) si verifica quando l’uomo è totalmente incapace di eiaculare: in simili frangenti l’eiaculazione è impossibile (aneiaculazione).

Leggi anche: Differenza tra eiaculazione retrograda e aneiaculazione

Eiaculazione ritardata o assente da cause psicologiche

Da molti studi è emerso che la psiche umana ha una forza tale da influenzare anche il corpo e le sue funzionalità: anche gli impulsi eccitatori e l’atto eiaculatorio sono fortemente plagiati dalla mente. A rigor di ciò, è palese come anche l’eiaculazione ritardata possa conseguire a disturbi mentali, che si svelano spesso immotivati. Non è infrequente, infatti, che il ritardo eiaculatorio sia collegato direttamente a condizioni mentali inerenti, in particolar modo, alla possibilità/capacità di togliere i freni inibitori durante l’amplesso con la partner femminile.
Anche l’ansia da prestazione può influire negativamente durante l’atto sessuale: comunemente, questa particolare “ansia” prima di un rapporto è ritenuta la causa principale di eiaculazione precoce; tuttavia, pochi sono a conoscenza che questo particolare stato ansioso preliminare può essere anche responsabile del problema opposto: il ritardo eiaculatorio.
Scavando più profondamente fino ad arrivare nell’intimo della psiche maschile, i motivi mentali responsabili dell’eiaculazione ritardata riflettono la fragilità del maschio: per alcuni, l’eiaculazione corrisponde ad un momento ansioso non tanto per l’atto in sé, piuttosto per l’impossibilità di controllare il corpo. In altre parole, l’orgasmo è sinonimo di perdita del controllo e, paradossalmente, alcuni uomini si sentono impotenti di fronte a tutto ciò, proprio perché non sono più in grado di gestire le proprie sensazioni. Per altri ancora, il ritardo eiaculatorio riflette un atto egoistico inconscio, quasi come se l’emissione di sperma rappresentasse la perdita di una parte di se stessi.
In queste ultime due condizioni, l’eiaculazione viene inconsapevolmente posticipata allo scopo di mantenere il ferreo controllo delle proprie azioni ed evitare di “perdere” o “donare” una parte di se stessi.

Leggi anche: Come avere la più potente erezione della tua vita senza farmaci

Eiaculazione ritardata: focus sul paziente

Generalmente il paziente dichiara di riuscire ad avere erezioni buone e prolungate, ma di non sentire abbastanza eccitazione fisica e/o mentale durante il rapporto sessuale. Spesso si tratta di uomini che tendono ad avere difficoltà ad esprimere le proprie emozioni, molto controllati, emotivamente distaccati. L’iper controllo può averli condotti verso ruoli di rilievo, tuttavia possono essere uomini che non riescono ad abbandonarsi al piacere sessuale, soprattutto a causa di paure ed insicurezze, spesso anche sul proprio fisico, di origine adolescenziale. Si può inoltre aggiungere che in alcuni casi i soggetti hanno avuto un’educazione rigida, con una madre che pretendeva di essere sempre “buoni e disponibili” e che ha inculcato nella propria progenie l’idea che il sesso sia qualcosa di “sporco”. Ciò ingenera, secondo gli esperti, una rabbia inconscia e repressa per il sesso femminile: la mancata eiaculazione rappresenterebbe un non concedersi, quale atto di ritorsione. Vi sono poi i casi di abusi sessuali vissuti nell’infanzia o di omosessualità latente. Anche l’eccessivo servilismo nei confronti del partner, la necessità di soddisfarne ogni bisogno e di dare il maggior piacere possibile può avere una forte influenza su tale disturbo. In tutti questi casi, una terapia psicologica accurata è la soluzione necessaria: bisogna ristabilire un senso di fiducia nei confronti del mondo femminile, nonché la capacità di affermare bisogni, esigenze e desideri di fronte a quelli del partner.

Integratori alimentari efficaci nell’eiaculazione ritardata

Qui di seguito trovate una lista di altri integratori alimentari acquistabili senza ricetta, potenzialmente in grado di migliorare e “velocizzare” la prestazione sessuale sia maschile che femminile a qualsiasi età e trarre maggiore soddisfazione dal rapporto, aumentando la quantità di sperma disponibile, potenziando l’erezione e procurando un aumento di libido sia nell’uomo che nella donna:

Eiaculazione ritardata o assente a causa di masturbazione compulsiva e dell’effetto Coolidge

Una delle cause di eiaculazione ritardata è la masturbazione compulsiva che si verifica nella dipendenza da porno online. A tale proposito leggi questo articolo: Masturbazione compulsiva e dipendenza dalla pornografia online causano impotenza anche nei giovani: colpa dell’effetto Coolidge

Diagnosi di eiaculazione ritardata o assente

La diagnosi viene fatta dal medico in base a vari parametri:

  • ricerca eziologica (cioè della causa) del ritardo eiaculatorio;
  • studio dei motivi che diminuiscono il desiderio sessuale;
  • analisi delle caratteristiche generali dell’eiaculazione (tempistiche, sensazioni, qualità spermatica);
  •  analisi medica generale per valutare la presenza di cause organiche che rendono difficoltosa l’eiaculazione;
  • studio psicologico del paziente.

Il sintomo in esame, l’eiaculazione ritardata appunto, dev’essere indagato sistematicamente in tutte le sue sfaccettature, attraverso il colloquio con il paziente (al quale devono essere poste domande precise ed obiettive), l’esperienza e la delicatezza dello specialista, e l’utilizzo di un’adeguata strumentazione anamnestica.

Leggi anche: Come avere un’eiaculazione più abbondante e migliorare sapore, odore, colore e densità dello sperma?

Terapie dell’eiaculazione ritardata o assente

Le terapie dell’eiaculazione ritardata devono essere determinate in base alle cause che l’hanno determinata. Se il paziente lamenta un ritardo dell’atto eiaculatorio dovuto solamente allo stress, la terapia risolutiva risulta meno “importante” rispetto all’eiaculazione ritardata causata da abuso di farmaci, ansia da prestazione, disturbi psico-sessuali ecc. Le terapie volte ad ovviare l’eiaculazione ritardata sono principalmente due, quella farmacologica e quella psicologica.

Terapia farmacologica

La terapia farmacologica si basa sulla somministrazione di specialità medicinali di tipo simpatico-mimetiche, in grado di stimolare i centri nervosi eccitatori, responsabili dell’orgasmo.

Terapia psicologica

La terapia psicologica, pur efficace sul solo paziente che soffre di eiaculazione ritardata, dovrebbe preferibilmente coinvolgere entrambi i partner, allo scopo di istruire la coppia sui principi-fondamento delle relazioni sessuali ed interpersonali. L’istruzione sessuale di tipo riabilitativo prevede un programma preciso, in cui il dialogo ha un ruolo fondamentale nelle relazioni di coppia; inoltre, le suddette terapie sono utili ad entrambi i partner per la progressiva e graduale acquisizione delle capacità di beneficiare reciprocamente dell’appagamento psicologico e fisico, attraverso la messa in pratica di mansioni sessuali specifiche. Il fine è decondizionare l’inconveniente sessuale (eiaculazione ritardata), vivere le proprie emozioni ed eliminare i condizionamenti negativi mentali.

Se credi di soffrire di eiaculazione ritardata da cause psicologiche, prenota la tua visita e, grazie ad una serie di colloqui riservati, ti aiuterò a risolvere definitivamente il tuo problema.

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Non ho mai raggiunto l’orgasmo: è un problema? Quali soluzioni?

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO DONNA SESSO SEXY SENO SDRAIATA LETTO AMORE ORGASMOFare l’amore e non avere l’orgasmo è una situazione comune a molte donne. Cercare l’orgasmo senza ottenerlo o provare soltanto lievi sensazioni di piacere è una difficoltà riscontrata da un grandissimo numero di persone. L’orgasmo ricopre un ruolo di primo piano nei nostri rapporti sessuali. È il culmine di tutto l’atto e, anche se arrivare in cima non è più importante dell’intera scalata, risulta molto più appagante concludere la salita e poter, quindi, godere del panorama che ci offre l’altezza. Non poter raggiungere l’orgasmo viene spesso percepito come un grande malessere. In molte occasioni si prova vergogna, si evita di parlarne e ci si impunta nel non voler chiedere aiuto. Così facendo, il problema rischia di diventare cronico, senza trovare una soluzione.

Non ho mai raggiunto l’orgasmo

Non aver mai provato quest’esplosiva sensazione è molto più comune di quanto si possa pensare. Di fatto, circa il 10% delle donne non ha mai raggiunto l’orgasmo, mentre tra il 10% e il 42% delle donne ha problemi nel raggiungere l’apice del piacere. L’anorgasmia, il nome che viene dato alla difficoltà di raggiungere l’orgasmo, è la disfunzione sessuale più comune nel mondo femminile. Questa disfunzione sessuale è caratterizzata dal fatto che la donna prova un ritardo o un’assenza nel raggiungere l’orgasmo oppure avverte sensazioni di piacere molto leggere. Questa disfunzione può non presentarsi sempre, ma è comunque spesso un problema prolungato nel tempo, che causa malessere e angoscia in chi ne soffre. “È riconosciuta come anorgasmia l’assenza o il ritardo dell’orgasmo durante una fase di eccitamento normale, durante un’attività sessuale da considerarsi adeguata in quanto a stimoli, intensità e durata”.

Leggi anche: Dieci ragazze raccontano le loro tecniche di masturbazione

Ho un problema?

Le differenze che possono intercorrere tra donne diverse o perfino nella stessa persona sono spesso considerevoli. Possono esserci giorni in cui avere l’orgasmo è molto più semplice mentre altri in cui, a causa di pressione, stress o altre variabili, è quasi impossibile. Capita spesso durante i rapporti sessuali che non venga raggiunto l’orgasmo tramite penetrazione vaginale. Proprio per questo motivo, bisogna tener conto che la maggior parte delle donne ha bisogno di una stimolazione manuale del clitoride per poter terminare il rapporto in modo soddisfacente, dato che sono davvero poche quelle in grado di raggiungere l’orgasmo con la sola stimolazione vaginale. Non raggiungere l’orgasmo tutte le volte o non raggiungerlo attraverso la penetrazione non è un motivo sufficiente per diagnosticare l’anorgasmia. Questo appellativo è riservato a chi non riesce a raggiungere l’apice del piacere indipendentemente da una stimolazione adeguata.

Leggi anche: Tecniche di masturbazione femminile: 5 errori da non fare

Non arrivare in cima non vuol dire non essersi goduti il viaggio

Avere difficoltà nel raggiungere l’orgasmo non significa che non si possa provare piacere durante il sesso. Molte delle donne che non riescono a raggiungere l’apice riescono comunque a provare piacere durante i loro rapporti sessuali e si sentono soddisfatte con se stesse. Semplicemente, si godono il momento e il contatto offerto dalla propria relazione. Tendiamo a semplificare la sessualità, a ridurre il sesso alla semplice penetrazione e a misurarne il successo o meno in base alla quantità e all’intensità degli orgasmi raggiunti. Al contrario, la sessualità è un mondo molto più ampio, nel quale entrano in gioco pratiche diverse e varie caratteristiche personali. L’orgasmo o il rapporto sessuale sono solo una parte della sessualità. Sentirsi donna, credere che non debba per forza essere l’uomo a prendere l’iniziativa, le preferenze sessuali, i nostri diritti e libertà, una relazione affettiva o i nostri desideri di single sono tutti aspetti da inglobare nel grande contenitore che conosciamo come sessualità.

Leggi anche: Vagina troppo larga per rapporti sessuali soddisfacenti: quali le soluzioni?

Una difficoltà, una soluzione

Le principali cause dell’anorgasmia, approssimativamente un 95%, sono psicologiche. Un’educazione molto restrittiva, brutte esperienze sessuali, la cultura nella quale siamo cresciute, il timore di perdere il controllo, una stimolazione sbagliata o lo stress sono tutti fattori che possono influenzare e aggravare il problema. Il fatto che la maggior parte delle volte la difficoltà abbia un’origine psicologica implica che quello che facciamo e che pensiamo giocano un ruolo fondamentale nel modo di provare il piacere. Di conseguenza, è possibile migliorare questa condizione semplicemente cambiando il modo che abbiamo di percepire e di comportarci con il partner e con noi stesse durante l’atto sessuale. La tecnica del puntellamento, che consiste nello stimolare il clitoride manualmente durante il coito, o la pratica masturbatoria sono tecniche specifiche per questo tipo di difficoltà. In altri casi, la terapia sessuale o la terapia di coppia può diventare una necessità per migliorare il problema. Se avete questo problema e avete provato senza successo a risolverlo per conto vostro, ricordate che uno psicologo o un sessuologo qualificato possono aiutarvi a migliorare i vostri rapporti sessuali e a godere pienamente della vostra sessualità.

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Il sesso è davvero importante in una coppia?

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO SESSO COPPIA BACIO AMOREAlcune persone pensano che il sesso sia sopravvalutato, mentre altre ritengono che ci siano moltissime ragioni per cui è estremamente importante. Il sesso, in realtà, è un aspetto fondamentale della vita di coppia, anche se non tutti vi danno lo stesso peso: molti problemi di relazione dipendono proprio dalla poca importanza che danno al sesso o alla frequenza con cui si dovrebbero avere rapporti sessuali. Le coppie di qualsiasi età che sono soddisfatte del loro rapporto, è difficile che non abbiano una buona intesa e vita sessuale, mentre coppie che non hanno rapporti sessuali sono spesso – anche se non sempre – infelici e frustrate e statisticamente tendono più facilmente a divorziare.

Parametri “normali”? Nel sesso non esistono

Pur non esistendo dei veri e propri parametri di normalità, in genere viene considerata una coppia “senza sesso” quella che ha rapporti sessuali non oltre le dieci volte l’anno, tuttavia ogni coppia è diversa. Alcune coppie felici hanno in media 3 o 4 rapporti sessuali al mese, ma questo dipende da coppia a coppia, da come si mantiene l’impulso sessuale negli anni e da molti altri fattori. La stessa importanza che viene data al sesso può cambiare nel tempo: non mi dite che l’importanza che date al sesso a 20 anni è la stessa che gli dedicate a 70! In una coppia si trasforma e cambia anche il modo di praticarlo, così come cambiano altri aspetti della relazione. In ogni caso conoscersi e conoscere l’altra persona è un lavoro che non finisce mai, quindi non bisogna dare per scontate questioni importantissime per la vita di coppia, come la sessualità. La cosa fondamentale è continuare ad ascoltare e ad imparare l’uno dall’altro.

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Sesso vitale, distingue gli amici dalle coppie

Non esistono “leggi” nel sesso, quindi non c’è ragione di sentirsi in colpa perché si chiede ciò che si vuole o perché non si desidera quello che l’altro chiede: la vera legge dei rapporti è che la comunicazione è fondamentale. Parlare è il modo migliore per risolvere i problemi, specie in campo sessuale. Affinché un rapporto di coppia funzioni per quanto riguarda la sessualità, è necessario parlarsi senza sentirsi in colpa, spiegando con calma i propri desideri e quello che eventualmente si considera una mancanza da parte del partner. Solo così i rapporti sessuali potranno essere davvero piacevoli e, di conseguenza, aumenterà anche la loro frequenza e, quasi sicuramente, ciò aumenterà l’intesa della coppia. In un rapporto di coppia, infatti, di solito l’unica cosa che si condivide in modo esclusivo è il sesso, cioè il sesso è ciò che rende la relazione di coppia diversa da quella tra due amici, quindi è importante che esista intesa sessuale, affinché la coppia funzioni. Nella coppia, inoltre, il sesso è molto più che divertimento, infatti richiede un profondo livello di comunicazione. Il sesso nella coppia richiede di parlare di questioni emotive intime, richiede di conoscere l’altro, di sapere cosa lo fa stare bene, di rispettarsi a vicenda, di dare e ricevere, arrivando ad un alto livello di fiducia reciproco.

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Depressione post coitale: perché le donne piangono dopo aver fatto l’amore? Cause e cura

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO DONNA TRISTE DEPRESSIONE PIANTO PIANGERE TRISTEZZA BIANCO E NERATra gli uomini è un fenomeno estremamente raro, tra le donne è invece molto più diffuso di quello che si pensi, almeno a giudicare da quello che mi riferiscono le mie pazienti donne: sto parlando del pianto dopo l’orgasmo o del pianto che segue un rapporto anche quando la donna non raggiunge l’orgasmo. La prima cosa che mi sento di fare è rassicurare gli uomini all’ascolto: il pianto post rapporto non deve spaventare gli uomini né farli sentire inadeguati o in colpa per aver fatto qualcosa di male nei confronti della partner, perché la maggior parte delle volte è un pianto che semplicemente incornicia una emozione fortissima provata dalla donna durante il rapporto. Altre volte però, il pianto della donna dopo il sesso può essere il sintomo del “post sex blues” anche chiamato “depressione post coitale”. Analizziamo bene i vari scenari possibili.

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La donna piange dopo il rapporto per il troppo piacere

Alla volte, le lacrime possono essere provocate dalla forte intensità del momento, da gioia e commozione, da un piacere così intenso e profondo che arriva a far piangere. Del resto le donne, molto più che gli uomini, si esprimono anche con il pianto e le lacrime possono essere un modo proprio per esprimere la forte emotività del momento. Piangere mentre si fa l’amore o dopo può essere il modo naturale attraverso il quale una donna manifesta le proprie emozioni.

Il pianto liberatorio dopo il sesso

Spesso per la donna il pianto dopo l’orgasmo è un pianto liberatorio: durante il rapporto intimo c’è la tensione verso il piacere, con il raggiungimento del piacere ci si lascia completamente andare e dopo possono arrivare le lacrime. La tensione si scioglie all’improvviso dopo il picco del piacere, la donna entra in una “fase nuova” del momento e subentra uno stato di profonda emotività.

La donna piange perché l’uomo si allontana dopo il sesso

Quando una donna è profondamente innamorata del proprio compagno, il momento immediatamente successivo al raggiungimento dell’orgasmo può essere vissuto come una sorta di perdita: il culmine del piacere è stato raggiunto e la donna e l’uomo si sono disgiunti, una sensazione che potrebbe essere vissuta dalla donna come un incanto che si spezza, da qui la malinconia e la tristezza che possono portare alle lacrime. Il suggerimento per gli uomini, in questi casi, è di stare vicino alle proprie compagne ed abbracciarle, in modo che il contatto fisico e l’intimità non si interrompano.

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La donna piange per il post sex blues o depressione post coitale

Il pianto post-orgasmo può dipendere anche da uno stato diverso dalla semplice liberazione emotiva o dalla commozione. Si può verificare nella donna, dopo il raggiungimento del piacere, un profondo stato di tristezza, una sensazione di solitudine, fino ad arrivare all’angoscia, chiamato dagli psicologi “post sex blues” o “depressione post coitale”.

Da cosa è causata la depressione post coito?

Questo particolare tipo di depressione non dipende necessariamente dal rapporto sessuale in sé, che può essere stato molto appagante, né dalla relazione di coppia, che può essere soddisfacente. Ma allora perché avviene? Alla base di questo transitorio stato di depressione, che può portare al pianto, ci può essere una causa fisiologica ed una componente psicologica, che possono essere anche presenti contemporaneamente:

  • causa fisiologica: la tristezza post-orgasmo può essere scatenata dal brusco calo delle endorfine nel sangue che hanno raggiunto l’apice durante l’orgasmo per poi precipitare subito dopo, dando una sensazione di abbattimento relativo, prima di ritornare sui livelli normali;
  • cause psicologiche: la componente psicologica può essere molto variegata, tuttavia la maggior parte delle volte il pianto viene provocato da un crollo psicologico che si verifica nella donna dopo il rapporto sessuale a causa della tensione e dell’ansia da prestazione accumulate prima e durante il rapporto. Alla base di questa componente vi è una mancanza di autostima da parte della donna.

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I consigli per superare la depressione post coitale?

Di solito il post sex blues” è transitorio: tende a sparire completamente in pochi minuti. In ogni caso è importante imparare a riconoscerlo e capirne le origini, così come parlarne con il partner per non farlo sentire a disagio o inadeguato. Quando la tristezza e il pianto post-orgasmo dipendono da cause psicologiche si possono mettere a punto delle strategie per contenerli, come chiedere al proprio partner vicinanza, coccole e rassicurazioni. Quando invece alla base ci sono cause fisiologiche occorre imparare ad accettarle senza giudicarle e spiegare bene al partner quello che sta succedendo, in modo da non farlo sentire inutilmente responsabile. L’importante è la condivisione di coppia e affrontare insieme anche queste situazioni. Se notate che la depressione post coitale non accenna a diminuire dopo alcuni minuti e prosegue durante la giornata, potrebbe essere utile l’intervento di uno psicoterapeuta o di un medico.

Se credi di soffrire di depressione post coitale ed hai bisogno di supporto, prenota subito la tua visita e, grazie ad una serie di colloqui riservati, ti aiuterò a superare questo problema.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
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Maggio è il mese della masturbazione: tutto sull’orgasmo

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO UOMO CHE DORME SESSO SESSUALITA MASTURBAZIONE LETTO FACCIA VISOMaggio è il mese della masturbazione e dell’orgasmo, compagno di breve durata ma che, durante gli atti finali di un amplesso, e non solo, ci regala emozioni indimenticabili.

A partire dal 1995, negli Stati Uniti, è stato indetto dai collaboratori di una famosissima catena di sexy shop il National Masturbation Month, il cui scopo principale è proprio quello di fornire alle persone una maggiore libertà e naturalezza in fatto di masturbazione.
Quella pratica autoerotica atta a produrre un orgasmo sessuale, il cui termine deriva dal greco e significa ‘sono in preda al desiderio’.

Maggio è il mese della masturbazione e, di conseguenza, anche della salute. Difatti, uno studio avanzato dal Dr. Weeks, medico londinese, sostiene che regolari rapporti sessuali aiutino fortemente a mantenersi giovani e riducano i rischi di morte in giovane età.

Da un punto di vista fisico, l’acme dell’eccitamento erotico è caratterizzato da una serie di effetti neuromuscolari che culminano per l’uomo nell’eiaculazione, mentre per la donna in contrazioni perivaginali e fenomeni di varia natura. Diversamente da come si pensa, esiste un solo orgasmo femminile: quello clitorideo, provocato dalla stimolazione (diretta o indiretta) del clitoride.

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Da un punto di vista emozionale, l’orgasmo, seppur breve, regala sensazioni quasi indescrivibili che solo con alcuni (tipici) monosillabi riusciamo ad esternare ed esprimere intensamente. Siamo incapaci di articolare frasi di senso compiuto a causa della gioia incontenibile: venire è come essere colti da una scarica tellurica che tocca, senza grazia, tutti i recettori dei neurotrasmettitori e il nostro corpo si inonda di euforia, godimento.

E non vorremmo smettere mai perché, dopo ogni orgasmo, avvertiamo un benessere tale da raggiungere uno stato armonico di salute, forze fisiche e anche spirituali. Venire è sinonimo di vigore e freschezza.
Per questo motivo, a San Francisco, gli americani festeggiano con una maratona benefica in cui non si corre, ma ci si masturba tranquillamente tutti insieme. Senza pensieri!

Caro Maggio, mese della masturbazione, mese dell’orgasmo che c’è di male a volerti celebrare con un tocco un po’ più spinto e audace? Nessuno! Perciò, siamo tutti invitati a onorare questo mese nel modo più sano e accattivante che esista.

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