Differenza tra pensiero divergente e convergente

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO PENSIERO DIVERGENTE CONVERGENTE SCUOLA BAMBINO ESERCIZIO CERVELLO INTELLIGENZA NUMERI CREATIVO CREATIVITA QUOZIENTE INTELLETTIVO QI ARTISTAGuardate l’immagine riportata qui sopra, dello svolgimento di un esercizio di un bambino di 7 anni. Notate qualcosa di particolare? Secondo voi il bambino ha risposto in modo sbagliato o corretto? Secondo voi il bambino ha una intelligenza superiore, inferiore o nella media? Secondo voi il maestro di Continua a leggere

Il tuo cervello non legge le parole per intero: analizza solo la parte iniziale e finale

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO SECONDO UN PROFESSORE DELL'UNIVERSITA DI CAMBRIDGE TESTO SCRITTO CON LE LETTERE SCOMBINATE PAROLE DISORDINATE COLORATESei riuscito a leggere questo testo senza particolari problemi? Ci sei riuscito perché il tuo cervello, quando legge una parola, non la legge mai per intero lettera per lettera, bensì riesce a vederla e Continua a leggere

Differenze tra aprassia, atassia, disprassia, afasia, disartria, anartria

MEDICINA ONLINE CORTECCIA UDITIVA VISIVA PRIMARIA SECONDARIA MOTORIA SENSITIVA PREFRONTALE CERVELLO ENCEFALO BROCA WERNICKE INTELLIGENZA SISTEMA NERVOSO CENTRALE PERIFERICO SNC SNP SOSTANZA GRIGIA BIANCAAfasia

L’afasia (dal greco ἀφασία “mutismo”; in inglese “aphasia”) è la perdita della capacità di comporre e/o comprendere normalmente il linguaggio, causata da Continua a leggere

Differenze tra orecchio destro e sinistro

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma ORECCHIE TAPPATE PIENEZZA AURICOLARE CUR Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Ano PeneOrecchio destro e sinistro sembrano apparentemente identici, ma è davvero così? Sembra invece che l’orecchio umano reagisca differentemente ai vari suoni a seconda che ad ascoltarli sia l’orecchio destro o quello sinistro: l’orecchio destro capterebbe meglio la parola, quello sinistro, invece, il canto.
È quanto ha stabilito un gruppo di ricercatori guidati da Yvonne Sininger, dell’University of California, a Los Angeles.
Le conclusioni cui è giunto lo studio, durante il quale gli scienziati hanno seguito più di 3.000 neonati, fanno pensare che le differenze di percezione dei suoni, che fino ad oggi si attribuivano a differenze tra le aree sinistra e destra del cervello, provengono in realtà dall’orecchio stesso. Finora, infatti, si credeva che l’orecchio destro e sinistro funzionassero esattamente allo stesso modo. Secondo gli autori dello studio, pubblicato sulla rivista Science, è possibile che questa scoperta studio possa avere implicazioni profonde sulle nostre conoscenze sullo sviluppo della parola e del linguaggio umano.
La scoperta è stata possibile grazie a captatori microscopici collocati sulle cellule dell’orecchio interno. I ricercatori hanno inviato vari tipi di suono nell’orecchio dei bambini per misurare le variazioni delle vibrazioni prodotte. I suoni che somigliavano a quelli emessi dalla parola causavano variazioni più evidenti nell’orecchio destro, mentre quelli che più si avvicinavano al canto portavano reazioni più intense nell’orecchio sinistro.
Gli scienziati sottolineano che il processo uditivo comincia nell’orecchio prima di essere captato dal cervello. Fin dalla nascita, l’orecchio è strutturato in modo tale da poter distinguere tra vari tipi di suoni che vengono poi inviati correttamente all’area del cervello deputata ad elaborarli.

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

Differenza tra afasia di Broca e di Wernicke

MEDICINA ONLINE CERVELLO CORTECCIA VISIVA UDITIVA LOBO LOBI FRONTALE PRO FRONTALE PARIETALE OCCIPITALE TEMPORALE ENCEFALO SISTEMA NERVOSO ANATOMIA PRIMARIA SECONDARIAUn danno nell’area di Broca può provocare la cosiddetta afasia di Broca. I pazienti colpiti da afasia di Broca possono essere incapaci di comprendere o formulare frasi con una struttura grammaticale complessa: il loro linguaggio non è fluente ed appare disconnesso (afasia NON fluente). L’afasico non fluente ha un eloquio scarsamente produttivo; la sua produzione linguistica si limita a parole isolate o a frasi brevi (due o tre elementi) e dalla sintattica piuttosto semplice; i verbi utilizzati non sono molti e spesso non vengono nemmeno coniugati; lo stile risulta “telegrafico”; molto spesso vengono omessi dalla frase gli articoli, le preposizioni e i pronomi. La prosodia risulta anormale. In molti casi, la persona affetta da afasia non fluente si rende conto della situazione, delle sue difficoltà comunicative e si scoraggia, rinuncia all’eloquio oppure tenta di compensare il suo deficit utilizzando un linguaggio non verbale. Spesso sono presenti deficit articolatori.

Invece nei pazienti affetti dall’afasia di Wernicke (afasia fluente) il linguaggio parlato è scorrevole (fluente), ma il senso logico è mancante, come anche la comprensione del linguaggio appare compromessa. Il soggetto colpito da afasia fluente ha un eloquio che viene definito come “relativamente produttivo”, abbondante, e dispone di una prosodia (ritmo, accentazione e intonazione) relativamente nella norma; anche la produzione articolatoria risulta normale. Il linguaggio dell’afasico fluente, però, risulta a tratti piuttosto sconnesso; le frasi sono generalmente lunghe e non sono quasi mai sintatticamente corrette (si parla, infatti, di paragrammatismo); nei casi più gravi di afasia, l’eloquio non ha nessun significato particolare. Un problema di non poco conto è che, molto spesso, la persona afasica non si rende conto di questo stato di cose, soprattutto nei casi in cui vi è un grosso problema di decodificazione uditiva.

Leggi anche:

Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram, su YouTube, su LinkedIn, su Reddit, su Tumblr e su Pinterest, grazie!

Area di Wernicke: funzioni ed afasia di Wernicke

MEDICINA ONLINE CORTECCIA UDITIVA VISIVA PRIMARIA SECONDARIA MOTORIA SENSITIVA PREFRONTALE CERVELLO ENCEFALO BROCA WERNICKE INTELLIGENZA SISTEMA NERVOSO CENTRALE PERIFERICO SNC SNP SOSTANZA GRIGIA BIANCAL’area di Wernicke (in inglese “Wernicke’s area”) è una parte del lobo temporale del cervello le cui funzioni sono coinvolte nella comprensione del linguaggio. Le informazioni sensoriali relative alla percezione del linguaggio arrivano nell’area di Wernicke, che è in stretta associazione con l’area acustica primaria, dove avviene il processo di decodificazione, ossia la trasformazione degli stimoli uditivi in unità linguistiche. L’area corrispondente nell’emisfero destro svolge invece una funzione di comprensione della prosodia.

Posizione anatomica
Corrisponde alla parte posteriore dell’area 22 di Brodmann, nel lobo temporale superiore (corteccia associativa sensoriale) dell’emisfero sinistro, ed è connessa all’area di Broca da un percorso neurale detto fascicolo arcuato.

Afasia di Wernicke
Un danno nell’area di Wernicke, dovuto ad esempio ad ictus, atrofia, traumi, neoplasie, infezioni ed ischemia, può provocare la cosiddetta “afasia sensoriale di Wernicke”. Nei pazienti affetti dall’afasia di Wernicke si evidenzia con un deficit selettivo della comprensione del linguaggio sia parlato sia scritto, pur lasciando intatta la capacità di parlare, seppure in modo sconclusionato (afasia fluente). In pazienti con questo tipo di afasia quindi il linguaggio parlato è scorrevole, ma il senso logico è mancante ed anche la comprensione del linguaggio appare compromessa.

Leggi anche:

Lo Staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

Area di Broca: funzioni ed afasia di Broca

MEDICINA ONLINE CORTECCIA UDITIVA VISIVA PRIMARIA SECONDARIA MOTORIA SENSITIVA PREFRONTALE CERVELLO ENCEFALO BROCA WERNICKE INTELLIGENZA SISTEMA NERVOSO CENTRALE PERIFERICO SNC SNP SOSTANZA GRIGIA BIANCAL’area di Broca (in inglese “Broca’s area”; pronuncia: brocà) è una parte dell’emisfero dominante del cervello (spesso il sinistro) ed ha funzioni relative all’elaborazione del linguaggio.

Posizione ed anatomia
L’area di Broca è localizzata nel piede della terza circonvoluzione frontale. Tale area può anche essere descritta come l’unione dell’area 44 di Brodmann e della 45, ed è connessa all’area di Wernicke da un percorso neurale detto fascicolo arcuato. L’area di Broca è anatomicamente costituita da due zone principali, con diversi ruoli nella comprensione e nella produzione del linguaggio:

  • pars triangularis (parte anteriore) è associata all’interpretazione di varie modalità di stimoli e alla programmazione dei condotti verbali (“pensare a cosa dire”);
  • pars opercularis (parte posteriore) è associata a un unico tipo di stimolo e presiede al coordinamento degli organi coinvolti nella riproduzione della parola; essa è fisicamente prossima ad aree del cervello dedicate al controllo dei movimenti (“organizzare i movimenti per poter emettere quello che si vuole dire”).

Afasia di Broca
Un danno nell’area di Broca, dovuto ad esempio ad ictus, atrofia, traumi, infezioni, neoplasie ed ischemia, può provocare la cosiddetta “afasia di Broca”, classificata tra le “afasie non fluenti”. I pazienti colpiti da afasia non fluente possono essere incapaci di comprendere o formulare frasi con una struttura grammaticale complessa. Alcune forme di afasia legate a danni nell’area di Broca possono colpire solo determinate aree del linguaggio, come i verbi o i sostantivi. E’ interessante notare che, nel caso di pazienti sordi con danno funzionale nell’area di Brocà, può essere inibita la capacità di produrre quei segni corrispondenti al messaggio che essi vogliono comunicare, pur essendo in grado di muovere mani, dita e braccia come prima.

Leggi anche:

Lo Staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o unisciti al nostro gruppo Facebook o ancora seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

Differenza tra afasia, disartria e aprassia

MEDICINA ONLINE CORTECCIA UDITIVA VISIVA PRIMARIA SECONDARIA MOTORIA SENSITIVA PREFRONTALE CERVELLO ENCEFALO BROCA WERNICKE INTELLIGENZA SISTEMA NERVOSO CENTRALE PERIFERICO SNC SNP SOSTANZA GRIGIA BIANCAAfasia

L’afasia (dal greco ἀφασία “mutismo”; in inglese “aphasia”) è la perdita della capacità di comporre e/o comprendere normalmente il linguaggio, causata da Continua a leggere