Quando le rughe colpiscono le labbra

MEDICINA ONLINE DONNA CAPELLI BELLEZZA LABBRA OCCHIDifficilmente posso essere smentito quando affermo che le labbra sono un importantissimo strumento di seduzione, e non solo per le donne! E se i maschietti all’ascolto dovessero pensare “è una cosa da donne”  riflettessero su quanto è importante per una donna che l’uomo sappia baciare bene e su quanto è importante avere delle belle labbra curate per rendere un bacio indimenticabile agli occhi di una donna.

Avere delle belle labbra è una questione di genetica, ma ovviamente entrano in gioco altri fattori come l’alimentazione, la cosmesi, il fumo… La bellezza delle labbra si costruisce in maniera paziente sulla somma di tutte le nostre abitudini come parlare poco o tanto, sorridere molto o raramente, arrabbiarsi continuamente o di rado. In realtà non bisogna dimenticare che la bellezza delle labbra è composta anche da altri fattori che contribuiscono all’effetto finale, come ad esempio avere dei denti curati, perfettamente in linea e tra loro proporzionati, possibilmente di colore bianco (clicca sui link!), . Avere degli incisivi esageratamente grossi non aiuta purtroppo molto l’effetto finale. Le labbra si giovano anche di gengive curate e sane, specie in caso di risata cavallina. Perfino la lingua contribuisce ad un effetto finale gradevole: molte sono le patologie che possono rendere la lingua non piacevole da guardare. Inoltre le labbra perfette devono essere perfettamente proporzionate al resto del viso e non essere mai troppo “ritoccate” dal medico estetico per evitare l’effetto canotto.

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Ma in questo articolo voglio parlare di un problema comune: le rughe labiali.

Le rughe delle labbra e la loro origine

Le rughe verticali (“codice a barre” o rughe periorali) sono tipiche di chi fuma molto, o sta sempre con le labbra corrucciate.
Le rughe o solchi labiali commissurali (“ruga della marionetta”) conferiscono un aspetto triste e invecchiato e che va dai lati delle labbra, a volte fino giù al mento.
Le rughe del sorriso si formano dove solitamente alcune persone hanno le fossette.

Rimedi per addolcire le rughe delle labbra

I nostri consigli:

  • non fumare;
  • bere molto;
  • massaggiare le labbra;
  • fare una ginnastica facciale;
  • proteggere la pelle usando una crema contro i dannosi raggi UVA-UVB;
  • consumare cibi ricchi di vitamine e sali minerali.

La medicina estetica cosa può fare per le mie labbra?

Dipende tutto dal tipo di labbra:

  • Labbra del fumatore:sono le tipiche labbra un po’ giallastre spesso caratterizzate dall’aumento della distanza tra la base del naso e il labbro. In questo caso, così come nel caso di labbra affette da invecchiamento foto-indotto, la correzione ideale è il laser. Il trattamento ritenuto più valido oggi è l’abbinamento di laser e tossina botulinica.
  • Labbro del formichiere:è quello senescente per eccellenza che perde turgore soprattutto sul labbro superiore. La soluzione più adatta, in questi casi, è il filler temporaneo, come l’acido ialuronico, che, anche se riassorbibile, consente di ridare freschezza e giovinezza al labbro senza traumi e complicanze. Oltre all’acido ialuronico, si utilizza con successo anche l’acido retinoico sia ad uso topico domiciliare che ad uso ambulatoriale.
  • Labbro sottile:è il classico labbro alla Audrey Hepburn sottile e non carnoso. Sono molte le donne che si rivolgono al chirurgo proprio per aumentare il volume delle labbra e delinearne meglio il contorno. Oltre all’impiego di filler, la soluzione proposta è il goretex, ma di recente si è diffuso anche il ricorso ad uno stick rimodellante per labbra contenente oltre che un oligopeptide in grado di stimolare la produzione di collagene anche un biomateriale a base di polvere di madreperla che stimola la rigenerazione tissutale.  Se il vostro problema è avere le labbra troppo sottili, vi potrà interessare questo link!

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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Elettroporazione – Veicolazione transdermica di principi attivi per contrastare acne, rughe, macchie cutanee, cicatrici e smagliature

Cos’è
Rappresenta una metodica in grado di veicolare negli strati profondi dell’epidermide sostanze medicamentose o principi attivi con diametri maggiori degli spazi normalmente presenti all’interno dello strato cutaneo. Il principio fisico sul quale si base tale metodica – in assenza di aghi, di laser o peeling chimici – consiste nella sommistrazione di micro-correnti elettriche (continue ed alternate) che attraverso un manipolo, vengono erogate a livello cutaneo superficiale. Il paziente non avverte alcun fastidio, in quanto le “dosi” di corrente sono infinitesimali ed impercettibili per il paziente stesso.. si differenzia dalla ionoforesi, dalla Ionoforesi e dalla Crioelettroforesi in quanto nella veicolazione trasdermica si impiegano molecole di principio attivo a diametro maggiore; raggiungimento di una maggiore profondità nel derma; assenza di effetti colaterali (rischio di ustioni cutanee).

Come funziona
Viene quindi impiegato un manipolo collegato ad un generatore elettrico il quale, erogando microcorrenti, favorisce l’apertura di canali ionici ed acquosi che rappresentano vere e proprie “autostrade”. Attraverso questi canali, mediante l’applicazione di un gel conduttore, si applicano i principi attivi ionizzabili (sia liquidi che in polvere generalemtne sotto forma di cocktail) in funzione delle indicazioni cliniche poste dal medico. Il trattemento dura circa 20-40 min in funzione della regione del corpo da trattare (volto e/o corpo). Mediamente sono previste 6-10 sedute a cadenza settimanale.

Post Trattamento
al termine della seduta può essere applicata una maschera lenitiva. Il trattemento non è socialmente invalidante. Il paziente riprende immediatamente la sua attività lavorativa.

A chi è rivolta
a pazienti affetti da: acne papulo-pustuilosa; acne rosacea; discromie ed iperpigmentazioni. Rugosità del volto, collo e decoltè; cicatrici e smagliature. PEFS (cellulite)

Domande frequenti
D. La cute, prima del trattamento, dev’essere pre-trattata in qualche modo?
R. generalmente non è richiesta alcuna preparazione domiciliare; talvolta potrebbe essere indicato un trattamento di qualche settimana con creme domiciliari indicate dal medico
D. La metodica si può eseguire in qualunque periodo dell’anno?
R. Si, anche se si consiglia il trattamento su cute non abbronzata o particolarmente irritata.
D. E’ possibile conoscere in anticipo il numero di sedute necessarie per la risoluzione del problema clinico/estetico.
R. Generalmente NO: esistono delle “medie” di numero di sedute applicative; ogni singolo caso clinico va studiato, vagliato e concordato con il paziente il numero “minimo” e l’intervallo tra una seduta e l’altra.

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Peeling chimico per una pelle nuova

Che cosa sono i peelings?

I peelings sono delle soluzioni chimiche che consentono di migliorare e levigare la cute del volto rimuovendo gli strati più superficiali danneggiati da eventi patologici (cicatrici, esiti da acne, lesioni precancerose, ecc.), da iperpigmentazione o dagli effetti dell’invecchiamento (rughe, perdita di elasticità e tonicità della pelle, ecc.).

Vari tipi di peelings
Esistono diversi tipi di peelings che si distinguono in:
Peelings superficiali e molto superficiali (derivati degli alfaidrossiacidi AHA).
Peelings intermedi (derivati dell’acido tricloroacetico TCA).
Peelings profondi (derivati del fenolo).

Come agiscono
I peelings chimici agiscono sulla cute rompendo i legami intercellulari dei vari strati dell’epitelio. L’azione dipende dal tipo di peeling usato:

molto superficiale (assottigliamento o rimozione dello strato corneo)
superficiale (necrosi di una parte o di tutta l’epidermide fino allo strato basale)
medio (necrosi dell’epidermide e di una parte o di tutto il derma papillare)
profondo (necrosi dell’epidermide fino al derma reticolare)

Scopo del peeling chimico

Lo scopo del peeling chimico è quello di rimuovere gli strati cutanei superficiali per migliorare e correggere le rughe sottili del viso, migliorare la pigmentazione cutanea (macchie), rendere meno visibili le smagliature. Oltre alle rughe del viso, il peeling chimico può essere utilizzato in altre aree corporee sia per il miglioramento della qualità cutanea, sia per la riduzione della visibilità delle smagliature.

Quali difetti estetici possono essere corretti con i peelings superficiali?

I peelings superficiali derivati degli alfaidrossiacidi (AHA) come l’acido glicolico, l’acido lattico, ecc, consentono di eliminare le rughe più superficiali del volto e delle mani, restituire tonicità alla cute, rimuovere piccole macchie della pelle e migliorare la qualità della cute acneica e gli esiti da acne.

Quali difetti estetici possono essere corretti con i peelings intermedi?

I peelings intermedi derivati dell’acido tricloroacetico (TCA), utilizzati a varie concentrazioni, permettono di eliminare le rughe meno superficiali del volto e di rimuovere le macchie della cute e piccole cheratosi.

Quali difetti estetici possono essere corretti con i peelings profondi?

I peelings profondi derivati del fenolo, usati a varie concentrazioni, consentono di eliminare le rughe più profonde del volto, rinnovare completamente la cute, rimuovere le macchie anche più estese e le lesioni precancerose, migliorare le cicatrici e gli esiti da acne e ottenere un notevole ringiovanimento del volto senza ricorrere alla chirurgia estetica (si parla in questo caso di lifting non chirurgico).

Pre peeeling

Per la preparazione della pelle si consiglia, nelle due settimane precedenti il peeling, l’uso di formulazioni domiciliari contenenti alfa – idrossi – acidi, allo scopo di ottenere un risultato più evidente e una più rapida riepitelizzazione. Tale più rapida riepitelizzazione diminuisce il rischio di infezioni e complicanze. L’uso di cosmetici contenenti acido glicolico assicura allo stesso modo una più veloce guarigione della pelle, riducendo l’incidenza di iperpigmentazioni post-infiammatorie. Anche l’uso di sostanze depigmentanti (idrochinone, acido cogico, acido azelaico) può essere consigliabile per prevenire ed attenuare la comparsa di iperpigmentazioni post-infiammatorie.

Che tipo di anestesia viene praticata?

Il trattamento con peelings superficiali e intermedi non richiede alcun tipo di anestesia, mentre i peelings profondi necessitano di una anestesia locale con sedazione e vengono effettuati in regime di day hospital o con ricovero in clinica per una notte.

Metodo

Una soluzione acida (generalmente acido glicolico a varie concentrazioni, ma possono essere impiegati, in base alle necessità, altri prodotti più aggressivi, come l’ acido tricloroacetico o il fenolo) viene applicata sul viso per pochi minuti. Il trattamento, che va normalmente ripetuto più volte, elimina lo strato superficiale ed invecchiato dell’ epitelio, rigenerandolo e donando nuova lucentezza alla pelle. Il peeling chimico viene effettuato in ambulatorio, richiede circa 15-20 minuti e non è doloroso. Poichè i peeling chimici assottigliano gli strati cutanei superficiali, il trattamento non è consigliabile nei mesi estivi, e richiede l’ applicazione di crema protettiva dopo l’ effettuazione.

Post peeling

La pelle deve essere detersa con un detergente delicato, risciacquata con cura ed estrema delicatezza. E’ necessario asciugare la cute evitando qualsiasi tipo di sfregamento o irritazione per non provocare l’esfoliazione precoce. Mantenere la cute costantemente protetta con un prodotto emolliente. Ma soprattutto, evitare in maniera assoluta esposizioni al sole o a lampade UVA – UVB per almeno due mesi dopo l’applicazione del peeling.

Periodo di guarigione

Successivamente al peeling chimico si nota un lieve rossore nelle aree trattate per circa 24 ore (più a lungo nel caso dei peeling con agenti più potenti dell’ acido glicolico). Nei giorni successivi al trattamento è possibile notare una desquamazione superficiale nelle zone trattate. La ripresa delle normali attività dopo il peeling chimico con acido glicolico è immediata.

Dopo il trattamento con i peelings chimici residuano postumi significativi?

Quando vengono utilizzati peelings superficiali, gli unici postumi consistono in un lieve rossore che permane per 1-2 ore e, talvolta, nella formazione di qualche piccola crosticina che scomparirà dopo 3-4 giorni.
Quando vengono usati peelings intermedi, oltre ad un rossore iniziale, dopo 3-4 giorni si avrà un’esfoliazione che si completa dopo 6-7 giorni.
Nel caso di peelings profondi, invece, la zona trattata risulterà gonfia ed edematosa, andrà incontro a desquamazione, e nei 7-10 giorni successivi al trattamento si avrà il completo rinnovamento di tutti gli strati cutanei.

Durata del risultato

La durata del risultato è temporanea, poichè il peeling non interrompe il normale invecchiamento cutaneo. Il peeling va ripetuto periodicamente per il mantenimento del risultato.

Quali sono i rischi e le complicanze di questo tipo di trattamento?

Il trattamento estetico mediante peelings chimici è generalmente molto sicuro. Si tratta comunque di una procedura delicata dove le complicanze (difetti di pigmentazione, infezione e cicatrici anomale) sono rare ma possono accadere ed essere agevolmente risolte solo se il trattamento è eseguito da uno specialista in chirurgia plastica.

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La biorivitalizzazione: innovativa tecnica anti età

La biorivitalizzazione è una metodica innovativa, che si prefigge di prevenire e combattere i segni dell’invecchiamento dell’organo cute, agisce sui punti deboli della pelle favorendo il benessere e l’equilibrio della stessa. La metodica consiste nell’iniettare, mediante aghi sottilissimi e quindi con la sola percezione di un lieve di fastidio, a livello del derma superficiale, sostanze perfettamente biocompatibili e totalmente riassorbibili, le quali stimolano le varie funzioni della pelle favorendo, oltre che un riequilibrio della normale fisiologia, anche uno stimolo ed una riattivazione del derma, ovvero la parte più vitale della cute.

I vari prodotti che vengono iniettati nella cute, possono essere infiltrati sostanzialmente con due tecniche, la cosidetta tecnica “cross-linked” e la tecnica “picotage“.
La tecnica cross-linked permette di combattere efficacemente l’invecchiamento sia come prevenzione che come terapia. Si eseguono, una volta valutata la geometria del viso ed il grado di invecchiamento, precise infiltrazioni intradermiche, lineari, in senso verticale e orizzontale, che si intersecano tra loro in modo da formare una sorta di reticolo col materiale iniettato. Questa tecnica è particolarmente vantaggiosa in alcune zone a “rischio” come le guance, le regioni perioculari ed il collo, che risultano essere le zone più interessate al cedimento strutturale legato alla senescenza. Per ciò che concerne il numero delle sedute, se ci si trova di fronte ad una pelle non eccessivamente danneggiata è possibile che bastino tre o quattro sedute, soprattutto se questa tecnica è integrata da altre metodiche medico estetiche e non. Una volta terminata la serie terapeutica si procede alla valutazione del mantenimento, generalmente può anche essere sufficiente un richiamo ogni tre quattro mesi. È indispensabile, per mantenere sempre ad un livello ottimale il grado di idratazione, compattezza ed elasticità cutanea, affidarsi a mane esperte per sedute settimanale di stimolazioni e linfodrenaggi. Molto importante è anche il trattamento con massaggi, ed in tal caso risulta essere fondamentale, al fine di un corretto trattamento estetico, l’uso di creme certificate e con validi principi attivi in grado di continuare quella stimolazione metabolica iniziata tramite la rivitalizzazione.
La tecnica del picotage, invece, si è rivelata più utile in persone giovani che vogliono prevenire e contrastare l’invecchiamento cutaneo dovuto all’esposizione solare o a lampade abbronzanti. Si procede alla somministrazione del prodotto per microiniezioni, molto superficiali, praticamente indolori, distanziate di un centimetro l’una dall’altra, su tutto il viso, collo e decolleté; inoltre, nei casi che lo richiedono, può essere anche praticata sulle mani. La sostanza così iniettata, si distribuisce uniformemente nel derma legando acqua ed il miglioramento è praticamente immediato; migliora il grado di idratazione e soprattutto il turgore della cute trattata. Prima dell’esposizione solare è consigliabile effettuare una infiltrazione in modo da sfruttare l’azione protettiva delle sostanze iniettate che sarà rafforzata da un massaggio per esempio condotto con creme contenenti sostanze anti-radicali liberi.
I rischi? Pochi e trascurabili: in genere non rimangono segni evidenti e la paziente può riprendere immediatamente la sua vita sociale; sono tuttavia possibili dei piccoli inconvenienti, in genere di lieve entità e di durata assai fugace, quali arrossamenti dovuti alle microiniezioni, eventuali formazioni di piccole ecchimosi riconducibili a traumi dell’ago che si risolvono spontaneamente nell’arco di qualche giorno.

I prodotti in commercio usati come biorivitalizzanti attualmente, sono in numero sempre crescente. È tuttavia sempre attuale l’acido ialuronico, usato come biorivitalizzzante e non come riempitivo. Numerosi studi, infatti, hanno messo in evidenza che il contenuto cellulare di questa sostanza, si riduce gradualmente con l’età; grazie ai trattamenti di biorivitalizzazione cutanea combinati con prescrizione di creme specifiche e con trattamenti mirati in cabina, utilizzando preparazioni di acido ialuronico naturale, esso sarà in grado di legare quantità d’acqua da 40 a 70 volte superiori rispetto al suo peso, si riesce così a ridare alla cute quel senso di freschezza e turgore cutaneo che viene richiesto.
Altri prodotti usati come rivitalizzanti sono le miscele di aminoacidi da soli od in combinazione con acido ialuronico. Si combinano quindi due azioni, quella idratante dell’acido ialuronico, alla quale si aggiunge il potere stimolante degli aminoacidi, che portano ai fibroblasti il substrato nutritivo per formare le nuove molecole di collagene e acido ialuronico.
L’introduzione di complessi polivitaminici ed estratti placentari sono risultati efficaci nel migliorare complessivamente il tono cutaneo.

Prodotti ancora più interessanti, si sono dimostrati i farmaci omotossicologici, sostanze biorivitalizzanti a tutti gli effetti. La loro azione di stimolo sul derma papillare è risultata simile a quella dell’acido ialuronico, inoltre, è stato evidenziato un effetto ritardante sulla degradazione del collagene e dell’acido ialuronico stesso mediante la inoculazione della Jaluronidasi.
Secondo la visione omotossicologica, le rughe sono principalmente una “alterazione metabolica” risultata dalla sofferenza delle cellule invecchiate; la terapia dunque deve avvalersi di trattamenti integrati che mirano alla ripresa del fibroblasta in primis, e questo è possibile somministrando il Cenzyme Compositum in grado di stimolare i metabolismi cellulari con maggior produzione di aciudo ialuronico, collagene, elastina e gag. Altro passo importante è la detossificazione e drenaggio del derma, che si ottiene con il Galium Heel in modo da mantenerne integra la struttura. Il Made è un prodotto complesso che permette di compattare al meglio la cute del viso e collo, inoltre, contenendo il musculus suis favorisce la stimolazione dei metabolismi muscolari con maggior tono degli stessi. Con l’omotossicologia, infine, possiamo stimolare ai vari livelli la circolazione miscelando nel cocktail: il Lymphomiosot che stimola la circolazione linfatica, l’Hamamelis homaccord e l’Aesculus Compositum, responsabili di un impulso positivo sul resto della circolazione.
Dopo il trattamento omotossicologico è possibile osservare un ringiovanimento globale con apprezzabile rassodamento dei tessuti ed evidente distensione delle rughe. La vera novità del trattamento omeopatico sta nella durata degli effetti che sembrerebbe essere più lunga rispetto all’uso degli altri prodotti.

Per concludere, la biorivitalizzazione è una metodica innovativa destinata a prevenire e combattere i segni dell’invecchiamento cutaneo del viso, del collo e di alcune zone del corpo (braccia, interno cosce, pancia ecc.). Essa si avvale dell’impiego di diverse sostanze che vengono usate seguendo precisi protocolli. L’effetto che si ottiene alla fine dei trattamenti è di stimolazione della funzionalità cellulare, in modo da riprodurre le condizioni della “pelle giovane”. L’assenza di effetti collaterali la pone sicuramente, come terapia anti-invecchiamento di primo piano.

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Il botulino nel trattamento delle rughe da espressione

botox injection into upper lip using small syringe with thin needleLa tossina botulinica è una proteina naturale purificata utilizzata da oltre vent’anni in medicina per la cura di molte patologie, in oculistica ed in neurologia per esempio. Dal 2004 il Ministero della Salute ne autorizza l’uso in campo estetico, esclusivamente a chirurghi plastici, maxillo-facciali e dermatologi, per il trattamento delle rughe dinamiche o da “espressione” causate dalla contrazione muscolare del volto ogni volta che sorridi o corrughi la fronte per esempio (rughe glabellari, frontali, zona perioculare, ecc).

Come agisce la tossina botulinica?
Il botulino agisce bloccando il rilascio dell’enzima alla base del meccanismo di trasmissione nervosa della contrazione dei muscoli quando vengono attivati per generare le espressioni facciali. L’effetto desiderato appare dopo circa due giorni ed il miglioramento continua nella prima settimana.

Come avviene l’infiltrazione della tossina botulinica?
Il farmaco viene iniettato in piccolissime dosi al di sotto della pelle in corrispondenza dei muscoli da trattare. L’iniezione non è dolorosa, in alcuni casi genera solamente una sensazione di bruciore di pochi secondi; un’anestesia topica con una crema può eliminare il fastidio creato dall’ago e la normale attività quotidiana può essere ripresa immediatamente.

Quali sono le possibili controindicazioni ed effetti collaterali?
Le controindicazioni assolute sono l’allergia all’albumina e la miastenia. Da evitare il trattamento a titolo precauzionale in stato di gravidanza e allattamento.
Per evitare la possibilità di effetti collaterali il paziente non deve sfregare né massaggiare la zona trattata nelle 24 ore successive e non va applicato alcun tipo di make-up per qualche ora dopo il trattamento. E’ stato segnalato in un ridottissimo numero di casi trattati una leggera perdita del tono palpebrale che è temporaneo e può durare circa una settimana.

Quanto dura l’effetto del botulino?
La tossina botulinica è una soluzione temporanea, dura in genere dai tre ai sei mesi,
fino al momento in cui il nervo crea una nuova terminazione, l’attività muscolare riprende e le rughe faranno lentamente la loro ricomparsa, anche se meno profonde e nette. Un mantenimento si ottiene effettuando da uno a tre trattamenti nel corso dell’anno.

In quali altre patologie dermatologiche può essere impiegata?
E’ ampiamente utilizzata in pazienti che soffrono di iperidrosi (eccessiva sudorazione) per neutralizzare i nervi che stimolano le ghiandole sudoripare. In questi casi gli effetti durano dai cinque mesi ad una anno.

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Chirurgia senza bisturi: la blefaroplastica non ablativa

Chirurgia senza bisturi la blefaroplastica non ablativa

Quando è presente un eccesso di cute o una lassità del tessuto palpebrale, lo sguardo assume un aspetto stanco e spento. Nonostante ciò, molte persone evitano di sottoporsi ad un intervento di Blefaroplastica, per paura delle possibili complicanze di un intervento chirurgico, dell’anestesia, o per il dolore post operatorio.

Ora è possibile ottenere i risultati di una classica Blefaroplastica, in modo non chirurgico, non invasivo, senza anestesia, dolore, sanguinamento, punti ed ematomi.

Questa tecnica, detta Blefaroplastica Non Ablativa, inventata dal Dr Giorgio Fippi, è ottenibile grazie ad una sofisticata tecnologia: il Plexer.

La Blefaroplastica Non Ablativa, si effettua senza incidere, senza asportare la cute in eccesso e senza intervenire sul muscolo orbicolare.

La Blefaroplastica Non Ablativa è possibile attraverso la sublimazione dello strato corneo dell’epidermide, attraverso l’azione del Plexer. Si opera con il Plexer, effettuando piccolissimi spot a distanza di pochi micron l’uno dall’altro, che agiscono come i “punti di una cerniera”, promuovendo la distensione della palpebra. La cute non sanguina e non si creano ematomi, al massimo un lieve edema e un po’ di rossore possono perdurare per uno, due giorni.

Dopo ciascuna seduta la cute palpebrale appare sempre più tesa e liscia e l’aspetto delle rughe è via via meno evidente. L’intervento può essere effettuato sia sulle palpebre superiori che su quelle inferiori.

La Blefaroplastica Non Ablativa viene effettuata in 3-5 sedute, a distanza di 4 settimane l’una dall’altra. I risultati della Blefaroplastica Non Ablativa sono davvero straordinari, sicuri e duraturi, anche se sono richieste alcune sedute per ottenere il risultato definitivo,, questa tecnica è indolore, priva di rischi, e di rapida risoluzione.

Dopo ciascuna seduta la zona trattata appare leggermente inscurita per alcuni giorni, ma ciò può essere facilmente camuffato con il make–up. Si possono riprendere immediatamente tutte le normali attività.

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