Perché anche 10 anni dopo aver smesso di fumare, il rischio di tumore è più elevato rispetto a chi non ha mai fumato?

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma OBESI FUMATORI FONDO LISTA CHIRURGIA Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Ano PeneSmettere di fumare sigarette fa sempre bene, a qualsiasi età. Uscire dal tunnel della tossicodipendenza da nicotina, fa diminuire in poco tempo il rischio di sviluppare non solo vari tipi di tumore, ma anche moltissime altre patologie, specie quelle cardiovascolari. Tuttavia, specie se l’ormai ex fumatore ha fumato per molto tempo prima di smettere, ci vogliono parecchi anni prima di tornare ad avere lo stesso rischio di sviluppare certe patologie rispetto alla popolazione che non ha mai fumato. Se il paziente smette di fumare da giovane, questo rischio tornerà più rapidamente simile a quello di chi non ha mai fumato; invece se non si smette in giovane età, questo rischio non tornerà probabilmente mai più quello di una persona che non ha mai fumato.

In alcuni soggetti, anche se hanno smesso ormai da dieci anni, il rischio di sviluppare alcune patologie tumorali e cardiovascolari, rimane più elevato rispetto a chi non ha mai fumato. Ma perché ciò avviene?

Un tumore polmonare può svilupparsi anche a distanza di anni perché l’organismo non riesce a liberarsi subito delle sostanze nocive che si sono accumulate nei tessuti umani durante tanti anni di dipendenza dalla nicotina. Queste sostanze quindi hanno tutto il tempo per creare alterazioni cellulari irreparabili. All’interno delle cellule ci sono meccanismi di riparazione del DNA ma se i danni di quest’ultimo sono continui e reiterati ad un certo punto un tumore può originarsi anche se è passato molto tempo dall’ultima sigaretta fumata, specie se il soggetto è anziano e/o è in sovrappeso/obeso.

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Fanno più male le sigarette o la marijuana?

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma 10 MOTIVI SMETTERE FUMARE PALESTRA PESI Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Ano PeneOvviamente entrambe le sostanze sono assolutamente da evitare, perché provocano danni estremamente seri all’organismo, tuttavia, se proprio dovessimo fare una “gara” tra quale tra sigarette e marijuana faccia meno male, la risposta sarebbe relativamente semplice. O forse no?

Gli effetti ed i danni procurati dal fumo di sigaretta (e quindi dalla tossicodipendenza da nicotina), sono ormai a tutti ben noti; puoi trovare tutti i nostri articoli riguardando il fumo di sigaretta e lo smettere di fumare, a questo link.
Meno noti invece sono gli effetti di una tossicodipendenza cronica da THC (delta-9-tetraidrocannabinolo) cioè il principio attivo della marijuana, quindi cerchiamo di comprendere a fondo cosa significa per l’organismo “farsi una canna”.

Cos’è la marijuana?
La marijuana è una miscela di foglie, semi, gambi e fiori di cannabis sativa ed è la droga illegale più utilizzata in Europa e negli Stati Uniti. Dalla resina della stessa pianta si ricava l’hashish. Come prima accennato il principio attivo nella marijuana e nell’hashish è il THC: quando viene fumato passa rapidamente dai polmoni al resto del corpo, cervello compreso, attraverso il flusso sanguigno.

Come agisce la marijuana sul cervello?
Il THC, una volta che viene immesso nel torrente circolatorio, si lega a neuroni specifici dotati dei recettori dei cannabinoidi, che regolano il movimento, la coordinazione motoria, la memoria e altre funzioni cognitive complesse.
Come la maggior parte delle droghe, quando entra in circolo produce euforia e benessere perché stimola il rilascio di dopamina. Colori e suoni sembrano più intensi, il tempo sembra passare più lentamente e, a volte, il tutto si accompagna con fame e sete. Passata la fase dell’euforia possono manifestarsi ansia, paura, diffidenza nei confronti degli altri e panico. Il THC si lega inoltre ad alcuni recettori del cervelletto che regolano la coordinazione motoria, l’equilibrio, la postura e il movimento quindi altri sintomi possono essere legati all’alterazione legati a questi meccanismi.

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Effetti sulla guida di veicoli
Mettersi alla guida fumando una sigaretta o uno spinello: una profonda differenza! Uno studio condotto nel 2001 su 907 neozelandesi tra i 18 e 21 anni, pubblicato dal Centro Europeo per il Monitoraggio delle Droghe, ha rilevato una significativa correlazione statistica tra l’uso di cannabis e il rischio di incidenti stradali: chi si è fatto più di 50 canne in un anno, praticamente una a weekend, ha provocato il 60% di incidenti in più rispetto ai non utilizzatori.

Effetti sulla memoria
L’uso abituale di hashish o marijuana accelera la perdita di neuroni nell’ippocampo, l’area del cervello responsabile della memoria a breve termine, velocizzando ciò che accade nel normale processo di invecchiamento (è comune, negli anziani, ricordare fatti molto lontani nel tempo ma non ciò che hanno mangiato il giorno prima, per esempio). Esperimenti condotti sui ratti hanno evidenziato come la somministrazione quotidiana di THC per 8 mesi abbia prodotto una perdita di cellule nervose equivalente a quella di animali con il doppio della loro età. Anche in questo caso il THC batte la nicotina in fatto di pericolosità.

Cancerogenesi
Gli effetti di un joint (lo spinello) durano dalle 2 alle 3 ore: subito dopo l’inalazione del fumo il cuore accelera dai 70/80 battiti normali fino a 100/130 e più, gli occhi si arrossano per la dilatazione dei vasi sanguigni e le vie bronchiali si rilassano. Oltre agli effetti neurologici, fumare marijuana provoca al fisico più danni del consumo di tabacco: ai classici sintomi correlati all’inalazione di fumo che si verificano con le “semplici” sigarette (irritazione della gola, tosse, predisposizione a malattie respiratorie e infezioni polmonari) aumenta la percentuale di rischio di cancro ai polmoni e del tratto respiratorio, perché il fumo di marijuana contiene dal 50 al 70% in più di idrocarburi cancerogeni rispetto a quello di tabacco.

La marijuana fa più male del tabacco?
A conti fatti, e ricordando che ovviamente conta anche la quantità di sigarette o spinelli fumati, direi proprio che, quando vi dicono che “fumare canne fa meno male che fumare sigarette”, non gli dovete davvero credere! O forse no? Uno studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports da Dirk Lachenmeier e Jurgen Rehm, della Klinische Psychologie & Pshychoterapie alla Techische Universitat Dresden, dice tutto il contrario. Gli scienziati hanno confrontato gli effetti della salute di sette stupefacenti (alcool, tabacco, cocaina, ecstasy, metamfetamina, eroina e marijuana), scoprendo che, per l’appunto, la marijuana è la più innocua della lista. Addirittura 114 volte meno pericolosa, in termini di mortalità, rispetto all’alcool. Nel dubbio… evitate entrambe le sostanze!

I migliori prodotti per il fumatore che vuole smettere di fumare
Qui di seguito trovate una lista di prodotti di varie marche, pensati per il fumatore che vuole smettere di fumare o che ha smesso da poco. Noi NON sponsorizziamo né siamo legati ad alcuna azienda produttrice: per ogni tipologia di prodotto, il nostro Staff seleziona solo il prodotto migliore, a prescindere dalla marca. Ogni prodotto viene inoltre periodicamente aggiornato ed è caratterizzato dal miglior rapporto qualità prezzo e dalla maggior efficacia possibile, oltre ad essere stato selezionato e testato ripetutamente dal nostro Staff di esperti:

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La sigaretta elettronica fa male come le sigarette vere

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma SIGARETTA ELETTRONICA FA MALE SIGARETTE  Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpgLa sigaretta elettronica non fa male alla salute? Assolutamente no: solo un modo diverso delle aziende produttrici per rendere schiave – usa proprio questo termine – le persone. Schiave, vincolate alla sostanza, dipendenti. Ed è quindi condanna delle e-cig, senza se e senza ma. Sono state un modo astuto per far cominciare i teenager, per non far smettere chi già fumava, senza alcuna riduzione del danno. Non ha dubbi, su una tematica che ha fatto molto discutere, Vera da Costa e Silva, del gruppo di controllo del tabacco dell’OMS, che interviene al congresso internazionale Iaslc sul tumore al polmone, in corso a Vienna. “Una strategia delle multinazionali del tabacco – attacca Vera da Costa e Silva – negli anni ’80 ci hanno provato con le sigarette light, che non hanno avuto alcun effetto sulla riduzione del rischio, ma sono state percepite come tali dai fumatori. E adesso sempre nuovi prodotti. Ma attenzione: devono essere regolati dalle leggi, per proteggere i consumatori. Non possiamo lasciarli in mano alle industrie del tabacco, il cui unico scopo è influenzare le leggi e finanziare studi a favore”. Con buona pace dell’ultima arrivata in casa Philip Morris, la sigaretta elettronica con tabacco, appena lanciata in Gran Bretagna e già in vendita anche in Italia.

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Narghilè e sigaretta elettronica
Tante sessioni, qui a Vienna, sui dispositivi elettronici e persino sulla waterpipe, il narghilè. Perché in molte parti del mondo è diffusissimo,  45 per cento di prevalenza in molti paesi del Mediterraneo, ma anche il 17 in alcuni stati americani, insieme ad aromi di vario tipo (più di ottomila) e a dolcificanti naturali e sintetici, approvati e dichiarati sicuri. “Per l’ingestione, però – precisa Alan Shihadeh, dell’università americana di Beirut – non per l’inalazione. Ed è tutt’altra cosa”. L’assunto è che la sigaretta elettronica sia dannosa quanto quella convenzionale. “Non fa smettere di fumare, anzi secondo alcuni studi chi si rivolge alla e-cig ha il 25 per cento di possibilità in meno di riuscirci – continua Shihadeh – e viene spesso aggiunta al fumo convenzionale, aumentando quindi l’assunzione di nicotina, la cui quantità può essere estremamente variabile. Fumatori tradizionali ed elettronici hanno lo stesso livello di nicotina nel sangue. In sintesi, anche grazie agli ultimi studi, dobbiamo dire che non sono prodotti sicuri e che chi li fuma muore come gli altri fumatori”. Anche perché la nicotina – secondo studi presentati da Sergei Grando, dell’Università della California, non solo ha un’attività promotrice dei tumori, ma induce chemioresistenza, quindi rende meno efficace la terapia.

Il marketing aggressivo
Ma quello che non va giù agli oncologi è il marketing aggressivo di questi prodotti che in molti paesi vengono proposti come alternativa sicura alla sigaretta, con immagini pubblicitarie di famiglie riunite con bambini e i genitori che fumano. O di anziane signore che alzano il dito medio al divieto di fumo. O di ragazzi invitati a riprendersi la loro libertà (di fumare, ovviamente). Per non parlare di quel 34 per cento di studi che giurano sulla non dannosità della sigaretta elettronica e hanno dietro conflitti di interessi grandi come montagne. “È importante che le università non prendano soldi dalle industrie – continua la rappresentante Oms – e che non ci sia promozione dei prodotti né delle ricerche finanziate dalle industrie. Per non diffondere informazioni controverse”. Anche perché – sottolinea Charlotta Pisinger, dell’ospedale danese Glostrup – non ci sono studi sugli effetti a lungo termine. Ed è quindi insensato vietarla dove ci sono i bambini, come si fa in Danimarca, ma non negli ospedali”.
Ma non tutti sono d’accordo. E anzi la Liaf, la Lega italiana antifumo attacca l’Oms, accusando l’organismo internazionale di assumere una posizione ideologica e di favorire lo status quo del tabagismo.

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Smettere di fumare: quanto e per quanto tempo si ingrassa? L’esperienza mia e dei miei pazienti

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO DIMAGRIRE GRASSO DIETA DIETOLOGIA CALORIE IPOCALORICA OBESO OBESITA SOVRAPPESO KG BILANCIA (2)Uno dei motivi che di più blocca i miei pazienti dallo smettere di fumare, è la paura di ingrassare. Non vi dirò bugie. Purtroppo è Continua a leggere

La stevia ti aiuta a smettere di fumare sigarette: come assumerla

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO STEVIA NATURA PIANTAUno dei problemi fondamentali di chi decide di smettere di fumare è il soffrire dei sintomi legati all’astinenza da nicotina, la Continua a leggere

Gli italiani non riescono a smettere di fumare, cresce la sigaretta elettronica

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO FUMO SIGARETTA NICOTINA TABAGISMO TOSSICODIPENDENZA UOMOGli italiani non riescono a smettere di fumare: in Italia, secondo i dati del Rapporto nazionale sul fumo 2016 elaborati dall’Osservatorio fumo, alcol e droghe dell’ISS, il numero di fumatori è pressoché invariato rispetto al 2015: 11,5 milioni – il 22% della popolazione – rispetto a 10,9 milioni (20,8%).

Si fuma di più tra i 25 ed i 44 anni

Gli uomini sono 6,9 milioni, le donne 4,6 milioni. Particolarmente diffuso il consumo di sigarette rollate (9% dei fumatori), soprattutto tra i giovani per il prezzo, inferiore a quello delle confezionate, ma anche perché induce una maggiore consapevolezza in chi le fuma e, tutto sommato, è una moda. I principali consumatori sono giovani tra 15 e 24 anni, in gran parte maschi e residenti nel Centro Italia. Fuma meno chi ha più di 65 anni, il 6,9% delle donne e il 18,2% degli uomini, mentre è nella fascia di età tra i 25 e i 44 anni che si riscontra la prevalenza maggiore di fumatori di ambo i sessi, il 24,1% delle donne e il 31,9% degli uomini. Nelle regioni del Centro Nord prevalgono i fumatori di sesso maschile, mentre quelli di sesso femminile sono presenti soprattutto al Nord.

Una media di 13 sigarette giornaliere

Ogni fumatore consuma in media 13 sigarette al giorno, ma il 45% ne fuma tra 10 e 19. Cresce, per contro, il numero di coloro che non vanno oltre le 9, passati dal 16,7% del 2015 al 23,6% dei primi mesi del 2016. La sigaretta elettronica è utilizzata dal 3,9% dei fumatori e 7 su 10 la fumano alternandola alla sigaretta tradizionale. Di questi il 5,9% non ha cambiato abitudini di fumo, lo 0,5% ha aumentato il numero di sigarette consumate, il 5,6% lo ha ridotto in minima parte e il 9,5% in modo drastico. Il 2,3% usa la e-cig abitualmente, mentre l’1,6% lo fa in modo occasionale. Coloro che fumano esclusivamente la sigaretta elettronica sono il 18,4% degli utilizzatori di e-cig: tra loro, il 7,7% ha smesso di fumare e il 10,7% non era fumatore.

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Smettere di fumare ha i suoi svantaggi, anche “a letto”

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO DORMIRE LETTO DIVANO PIGIAMA RIPOSO RELAX (3)Fumare sigarette è una tossicodipendenza e smettere di fumare è in tutto e per tutto una disintossicazione. Mettere da parte definitivamente le sigarette porta ad estremi vantaggi, tuttavia può portare anche alcuni effetti collaterali derivanti da quella che è una vera e propria sindrome da astinenza da nicotina. Uno di questi è l’insonnia, ovvero l’incapacità di dormire bene. Questo è un disturbo transitorio che di solito si risolve dopo i primi due mesi dall’abbandono delle sigarette. Ma se ciò non dovesse avvenire – nonostante l’aiuto magari di prodotti naturali quali melatonina o valeriana – è consigliabile l’utilizzo, almeno per qualche settimana, di blandi induttori del sonno, in compresse o gocce da assumere prima di coricarsi, prescrivibili anche dal medico di famiglia. Solo in casi particolari, rari ma non impossibili a vedersi, si deve ricorrere a terapie farmacologiche più forti, come le benzodiazepine (da evitare possibilmente nei soggetti anziani e con deficit di memoria), prescritte e poi monitorate riguardo ai tempi e ai dosaggi da medici specialisti che si possono trovare nei centri del sonno di molti ospedali.

Smetti di fumare: dormirai meglio

Certo, smettere di fumare non deve condurre ad altre dipendenze (in questo caso da farmaci), ma bisogna anche sapere che può rendersi necessaria una fase di adattamento alla nuova condizione di ex fumatore e che in questo periodo può servire l’ausilio di supporti farmacologici e psicologici. E, in ogni caso, ricordiamoci che nessun problema derivante dall’astinenza è dannoso per la salute più di quanto lo sia il fumare. In alcuni casi smettere di fumare è in grado di migliorare il ritmo del sonno della persona vittima della dipendenza. Non deve stupire: quando la persona smette di fumare non solo blocca l’effetto della nicotina sul proprio organismo, ma allo stesso tempo crea le basi per il miglioramento di tutti quei disturbi che si presentano quando si ha tale schiavitù, come ad esempio l’apnea del sonno. Migliorando le condizioni generali di salute dell’individuo vengono a mancare tutte quelle problematiche che ne segnavano un sonno disturbato e frammentato. E’ come se si risolvesse un circolo vizioso di problemi, ed a beneficiarne è proprio il ritmo del sonno, il quale diventa più regolare e gestibile dalla persona senza l’ausilio di strumenti naturali o chimici.

Alcuni miei articoli sul sonno:

Alcuni miei articoli sullo smettere di fumare:

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4 anni senza fumare!

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma 4 ANNI SENZA FUMARE Riabilitazione Nutrizionista Medicina Estetica Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Linfodrenaggio Pene Vagina Glutei Pressoter.jpgHo smesso di fumare il 16 ottobre 2012, quindi oggi sono esattamente quattro anni da quando ho buttato le sigarette nel cestino! Questi sono i miei dati da ex fumatore:

Giorni senza fumare: 1460
Sigarette non fumate: 36522
Soldi risparmiati: 8400 euro

Una delle scelte migliori per la mia salute, il mio portafoglio, la mia salute, la mia vita; a maggior ragione perché sono un medico e devo dare il buon esempio ai miei pazienti!
Smettere si può: io ho fumato per 15 anni e ho provato a smettere molte volte senza riuscirci, arrivando perfino a pensare che fosse impossibile per me smettere di fumare. Mi sbagliavo!
Pensavo che la mia vita senza sigarette sarebbe stata triste e priva di un amica fidata che mi veniva incontro nei momenti difficili… Ah, quanto mi sbagliavo! Ora ripenso alle decine di migliaia di sigarette che ho fumato in vita mia come una prigione sporca e maleodorante, e pagavo anche molti soldi per restarci dentro.
Vi prego, smettete di fumare! Non c’è nessun vantaggio né piacere nel fumo. Anche se non riuscite a smettere ai primi tentativi, non perdete la speranza, bensì analizzate i motivi per cui non avete avuto successo, in modo da evitarli nel tentativo successivo.

Non smettete di provare e riprovare a smettere con questa orrenda tossicodipendenza: fatevi il regalo più bello del mondo e buttate quella sigaretta che vi sta rubando soldi, benessere, bellezza, salute, sex appeal, respiro!
Cliccando su questo link troverete tutti i miei articoli sul fumo e sullo smettere di fumare, forse troverete qualche spunto interessante per smettere di fumare.
Condividi questo articolo con qualche vostro amico che pensa sia impossibile smettere: fategli capire che si sbaglia!

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