Come agiscono i cosmetici rassodanti?

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO SEDERE TANGA PERIZOMA INTIMO GLUTEI CULO CELLULITE ESTETICALa prima regola per contrastare il “rilassamento” cutaneo è la prevenzione. La strategia per minimizzare i segni del tempo è prendersi cura giornalmente della pelle, soprattutto delle zone più esposte, come viso e mani. I cosmetici formulati con adeguati principi attivi e sostanze emollienti aiutano a mantenere la pelle compatta e luminosa, sia perché aumentano il grado di idratazione cutanea sia perché possono contribuire alla formazione di un reticolo complesso e funzionale, che sorregge intimamente la delicata struttura epidermica.

Lo scopo principale dei trattamenti rassodanti è quello di ridurre la perdita di fibre elastiche, favorire la formazione di nuove fibre di collagene e glucosaminoglicani, e stimolare il rinnovamento cellulare a livello dell’epidermide.

E’ possibile ostacolare la perdita di tono e turgore cutaneo attraverso diversi meccanismi:

Protezione da radicali liberi

Idealmente la pelle è dotata di un sistema antiossidante di difesa, efficiente e completo, ma i continui insulti ossidativi ai quali è sottoposta ne provocano un deleterio impoverimento. Una strategia per implementare le difese cutanee – inibendo così la lipoperossidazione di membrana, la denaturazione proteica e la depolimerizzazione dell’acido ialuronico – risulta essere l’integrazione di tale bagaglio, mediante l’applicazione topica di formulazioni cosmetiche ad attività antiossidante.

E’ possibile distinguere due categorie di antiossidanti utilizzati in campo cosmetico.

Il primo gruppo comprende le vitamine, cui appartengono sostanze come l’acido ascorbico e la vitamina E. L’acido ascorbico è considerato il più importante agente antiossidante presente nei fluidi intra ed extracellulari, ed è largamente impiegato per contrastare gli effetti dell’invecchiamento cutaneo, sia intrinseco che estrinseco.

Il terminegenerico vitamina E, indica una famiglia di sostanze liposolubili (tocoferoli e tocotrienoli), che costituiscono la linea di difesa primaria delle membrane cellulari contro la perossidazione lipidica.

Il secondo gruppo comprende molecole non vitaminiche, quali ad esempio l’ubichinone, i flavonoidi, l’acido lipoico e sistemi enzimatici. L’ubichinone, noto come coenzima Q10, è una molecola liposolubile già presente sulla pelle, in grado di proteggere le membrane biologiche dall’ossidazione e di potenziare l’azione antiossidante della vitamina E. I composti polifenolici, oltre alla loro indiscussa attività “radical scavanger”, hanno mostrato la capacità di ridurre l’eritema indotto dalle radiazioni ultraviolette. I polifenoli più utilizzati nei cosmetici antinvecchiamento sono le catechine estratte dalla Camellia sinensis, la quercetina e il canferolo da Ginkgo biloba, la silimarina dal Silybum marianum e il resveratrolo da Vitis vinifera. L’acido lipoico neutralizza efficacemente il radicale ossidrilico e può rigenerare la vitamina E dalla sua forma ossidata. Enzimi come la SOD (superossidodismutasi), esplicano la loro azione trasformando il radicale superossido in ossigeno e acqua ossigenata.
La tendenza attuale, prevede l’utilizzo di antiossidanti in miscela all’interno di uno stesso prodotto cosmetico, per sfruttare la loro attività sinergica.

Azione su collagene ed elastina

La perdita della risposta elastica può essere prevenuta intervenendo indirettamente sull’elastina. Ciò può essere fatto attraverso l’applicazione di sostanze insaponificabili che agiscono da stimolatori sui fibroblasti, favorendo la sintesi di elastina e consentendo quindi un ricambio delle fibre elastiche. I più utilizzati sono quelli di avocado, di soia, di karitè, di olio d’oliva.3 Il retinolo o vitamina A svolge un’azione primaria sull’accrescimento e sul trofismo del tessuto epiteliale, e sulla differenziazione e trasformazione delle cellule. La vitamina C partecipa alla sintesi del collagene come cofattore della idrossilasi che trasforma nel pro-collagene i residui di prolina e lisina in idrossiprolina ed idrossilisina. Estratti vegetali ricchi di triterpeni, come quelli provenienti dalla Centella asiatica, Ginseng e Ginko bibloba, sono in grado di stimolare l’attività dei fibroblasti con conseguente aumento del collagene nativo di tipo I e III, e della sostanza fondamentale amorfa. Mostrano spiccata azione di stimolo sulla sintesi di collagene anche gli isoflavoni della soia. L’estratto di Kigelia africana è particolarmente ricco in flavonoidi e saponosidi steroidei, cui viene riconosciuto un effetto tensore e rassodante. La composizione peptidica dell’estratto di questa pianta africana genera una rete elastica a livello del tessuto cutaneo ed agisce donando compattezza al derma. La sua azione aiuta a prevenire il rilassamento, tonificando ed idratando la pelle. L’estratto di Humulus lupulus, caratterizzato dalla presenza di fitoestrogeni, flavonoidi, proteine, acidi fenolici e tannini, risulta efficace nel miglioramento del tono e del turgore cutaneo.

Azione sulla sostanza amorfa della matrice extracellulare

Alterazioni a livello della sostanza amorfa possono portare a diminuzione del turgore del derma, e della sua resistenza ed elasticità. Saponine triterpeniche come i ginsenosidi, estratti dal Panax ginseng, una volta metabolizzati a livello cutaneo, formano un complesso glucopiranosidico in grado di aumentare l’espressione del gene responsabile della sintesi dell’acido ialuronico. Alcuni derivati dell’acido caffeico, come l’echinacoside, estratto dall’Echinacea angustifolia, sono attivi nell’inibire la sintesi dell’enzima ialuronidasi, responsabile della depolimerizzazione dell’acido ialuronico.

Mantenimento della funzione barriera

Sostanze di natura lipidica prevengono e migliorano l’idratazione e l’elasticità cutanea, aumentando la resistenza agli insulti chimico-fisici. Utili a questo scopo possono essere: ceramidi, acidi grassi essenziali della serie omega 3 e omega 6, oli e burri vegetali come quelli di enotera, macadamia, borragine, karitè, oliva.

Forme cosmetiche utilizzate nei prodotti rassodanti

La forma cosmetica più utilizzata è sicuramente l’emulsione olio in acqua, sistema che permette l’incorporazione di attivi di natura sia lipofila che idrofila. Per le pelli particolrmente secche e mature sono utilizzate anche le emulsioni acqua in olio. Di notevole interesse l’impiego di sieri e gel che, essendo a basso o nullo contenuto di fase oleosa, vengono assorbiti velocemente attraverso la cute e sono particolarmente indicati per pelle grassa e impura.

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Come funzionano realmente i cosmetici anticellulite?

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO DONNA SPIAGGIA MARE SALTO FELICITA ALLEGRIA ESTATE CALDO VACANZE LIBERA LIBERTANonostante sia logico pensare che l’efficacia di un cosmetico anticellulite sia principalmente legata all’azione meccanica del massaggio delle aree interessate, tra i requisiti richiesti agli anticellulite di ultima generazione c’è la velocità di assorbimento. Questo è il motivo per cui sul mercato la forma cosmetica attualmente più diffusa è rappresentata dai gel a base acquosa. Il consumatore apprezza anche emulsioni, latti o creme, che presentano il vantaggio di poter veicolare principi attivi sia idro che liposolubili. Oltre alle classiche preparazioni cosmetologiche, è possibile trovare anche i patches, cerotti transdermici a rilascio prolungato di attivi, e i fanghi, sospensioni acquose ad alto contenuto di argille.

Il trattamento topico della cellulite si avvale delle proprietà di una serie di sostanze funzionali, molte delle quali di origine vegetale, che agiscono sia a livello della microcircolazione che a livello dei tessuti sottocutanei. E’ opportuno, tuttavia, premettere che il trattamento cosmetico non può risolvere il problema della cellulite, ma può solo intervenire sugli inestetismi correlati al fenomeno, favorendo il ripristino del corretto equilibrio degli scambi idrici e del metabolismo superficiale dei lipidi. Per realizzare una formulazione che risponda ai requisiti di efficacia dichiarata, è necessario combinare diversi ingredienti attivi, per attuare una strategia di effetti sinergici.

Le sostanze più usate possono essere così raggruppate:

1) sostanze vasotoniche ed antiedemigene, capaci di migliorare il tono vasale, diminuire la permeabilità delle pareti dei vasi, e favorire il riassorbimento ed il ritorno veno-linfatico;
2) sostanze lipolitiche, in grado di esaltare il metabolismo del tessuto adiposo;
3) sostanze riepitelizzanti, in grado di stimolare la rigenerazione dei componenti del sottocutaneo (collagene, acido ialuronico), ripristinando un assetto dermico accettabile.

Leggi anche: Quali sono le differenze tra la cavitazione fatta dal medico e quella fatta dall’estetista?

 Sostanze vasotoniche ed antiedemigene

Per quanto riguarda i derivati vegetali ad attività vasotonica ed antiedemigena, troviamo le saponine triterpeniche, come escina ed ederina, principi attivi presenti rispettivamente nei semi di ippocastano (Aesculus hippocastanum) e nelle foglie di edera (Hedera helix). Tali sostanze svolgono una marcata attività antiedema ed hanno un positivo effetto sulla fragilità e sulla permeabilità capillare. La loro azione si svolge su tre fronti:

1) aumento della resistenza vasale e miglioramento della circolazione;
2) aumento della rimozione ed eliminazione dei liquidi ristagnanti nei tessuti;
3) effetto antinfiammatorio ed anticongestizio.

Tra gli altri estratti di origine vegetale ad azione simile troviamo: il rusco (Ruscus aculeatus), i cui rizomi contengono saponine steroliche, come la ruscogenina, in grado di stimolare la contrazione della muscolatura vasale con aumento del ritorno venoso; la centella (Centella asiatica), la cui frazione triterpenica si è dimostrata efficace nei trattamenti anticellulite, poiché è in grado di stimolare una particolare proteina adesiva, la fibronectina, che contribuisce a mantenere l’integrità dell’endotelio dei vasi; l’amamelide (Hamamelis Virginiana), ad azione vasocostrittrice venosa; il Ginkgo biloba, dalle cui foglie viene estratto un fitocomplesso ricchissimo in bioflavonoidi con proprietà benefiche sul sistema circolatorio. Gli effetti del ginkgo sulla circolazione si manifestano con la protezione dell’endotelio vasale e la stabilizzazione della permeabilità capillare; la vite rossa (Vitis vinifera), il cui estratto, ricco in antocianosidi, risulta molto utile nel trattamento dell’insufficienza venosa degli arti inferiori e delle sue complicanze; la betulla (Betulla alba), il cui estratto possiede attività diuretica.
Ci sono infine le sostanze che inducono vasodilatazione e vasocostrizione locale, con effetto tonificante sulle pareti dei vasi, come il mentolo e i derivati, e i nicotinati.

Leggi anche: La cavitazione medica combatte cellulite, adiposità localizzate e rilassamento cutaneo

Sostanze lipolitiche

Tra le molecole utilizzate per l’azione lipolitica troviamo le metilxantine, in particolare la caffeina, e gli estratti vegetali che la contengono: noce di cola, semi e foglie di caffè, foglie di tè, semi di cacao (Cola acuminata, Coffea arabica, Camelia sinensis, Theobroma cacao). Questi estratti provocano un aumento della lipolisi, con positivi effetti sulla riduzione adipocitaria. La caffeina, per la scarsa solubilità in acqua, viene preferibilmente pre-solubilizzata in alcol, prima di essere introdotta nella fase acquosa di preparazioni cosmetiche. Per l’attività lipolitica vengono utilizzati anche gli estratti di alcune alghe, come la quercia marina (Fucus vesiculosus), poiché contengono iodio sia in forma inorganica che legato a proteine; lo iodio va a concentrarsi nella tiroide, dove viene incorporato negli ormoni tiroidei, che a loro volta stimolano il metabolismo basale inducendo l’organismo ad eliminare i grassi in eccesso. Grazie alle loro caratteristiche intrinseche, le alghe sono anche agenti osmo-idro regolatori: migliorano la vitalità ed il rassodamento della pelle, la rivestono di un film protettivo naturale e partecipano al suo drenaggio, contribuendo ad eliminare le tossine e le scorie metaboliche. Sempre con meccanismo lipolitico agiscono altri derivati vegetali, come il Coleus forskohlii, dalle cui radici si ottiene la forskolina, o la glaucina, alcaloide in grado di inibire la trasformazione dei pre-adipociti in adipociti.

 Sostanze riepitelizzanti

Tra le sostanze riepitelizzanti troviamo invece l’equiseto (Equisetum arvense), pianta appartenente alla famiglia delle Esquisetacee, da cui si ricava un estratto ricco di sostanze quali l’acido malico, che stimola la produzione di collagene ed elastina, con conseguente miglioramento dell’elasticità cutanea.
All’interno di una formulazione anticellulite, vengono generalmente inclusi anche ingredienti ad attività idratante, come il pantenolo o l’acido ialuronico, antiossidanti (flavonoidi) e molecole ad azione levigante superficiale, come gli alfa-idrossiacidi, la cui azione rende la superficie cutanea maggiormente liscia e la trama cutanea più omogenea.

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Cosa sono le occhiaie, perché vengono e come le curo?

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO DONNA BELLA OCCHI VERDI TRUCCO COSMETICA CAPELLI BELLEZZA ESTETICA GIOCO DI SGUARDIIl rapido trascorrere del tempo ed uno stile di vita sbagliato, comportano il progredire del fenomeno dell’invecchiamento cutaneo, che si manifesta con disidratazione, assottigliamento dell’epidermide dovuto a ridotta proliferazione cellulare, degradazione delle fibre di collagene e di elastina presenti nel derma, riduzione della secrezione sebacea e del tono muscolare. Questi fenomeni sono particolarmente evidenti e precoci in una zona fragile e sottile come quella del contorno occhi, maggiormente predisposta a sviluppare pigmentazioni, piccole rughe, occhiaie e borse. Nel derma del distretto peri-oculare sono presenti infatti quantità inferiori di fibre collagene ed elastiche rispetto alle altre parti del corpo, il tessuto adiposo è poco rappresentato e la zona è sottoposta a sollecitazioni di varia natura, tutti motivi per cui alcune condizioni come congestione, iperemia o altre alterazioni circolatorie, si riflettono facilmente e visibilmente sulla superficie cutanea.

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Differenze e vantaggi delle tinture per capelli temporanee, semi permanenti e permanenti

MEDICINA ONLINE DONNA CAPELLI BELLEZZATinture permanenti

Queste tinture sono molto particolari, quindi bisogna capirne bene il meccanismo di funzionamento. Innanzitutto dobbiamo tener presente che per conferire la colorazione desiderata devono reagire chimicamente con altre sostanze.

Le tinture permanenti contengono vari composti in grado di reagire tra loro per dare polimeri colorati. Di per sé, quindi, questi composti non sono colorati ma acquisiscono tale caratteristica soltanto dopo una reazione chimica in situ, quindi all’interno del capello.

Le tinture permanenti presentano dei vantaggi e degli svantaggi. Gli aspetti positivi sono:
Ampio range di colorazioni e sfumature;
Coprono perfettamente i capelli bianchi;
Sono prodotti economici;
Sono molto facili da utilizzare.

L’unico svantaggio è che possono causare allergie o irritazioni. Non a caso, le tinture permanenti non devono essere utilizzate attorno agli occhi, quindi per scurire ciglia o sopracciglia.
La concentrazione delle sostanze coloranti si aggira attorno al 6%; tale percentuale dev’essere abbastanza costante, proprio per il pericolo di tossicità.

Le tinture permanenti hanno come struttura molecolare di partenza il benzene, che presenta dei sostituenti in posizione para e in posizione meta, con gruppi elettrondonatori come ad esempio gruppi ammidici od ossidrili. Dobbiamo tenere in considerazione che le tinture permanenti sono sempre formate da una coppia di reagenti, un colorante intermedio primario ed un colorante detto copulante. I coloranti intermedi primari sono la p-fenildiammina e il p-amminofenolo, mentre i copulanti o coloranti intermedi secondari sono gli 1-naftoli, le m-diammine, gli m-amminofenoli, i resorcinoli ed i pirazoloni.
Le formulazioni delle tinture permanenti che si trovano in commercio sono, in linea di massima, così composte: una parte in cui si trovano i coloranti primari (che sono sempre para), i copulanti (che sono sempre meta), l’ammoniaca, delle sostanze tampone per mantenere un pH basico, e un antiossidante per evitare l’ossidazione dei coloranti; la seconda parte è invece composta da agenti ossidanti come l’acqua ossigenata pura o addizionata con urea (la preferita).

Come si fa a formare e ad applicare il colore sul capello?

Prima di tutto si devono miscelare le due parti del kit. A questo punto avviene una reazione di ossidazione a carico dell’intermedio primario, che produce una specie molecolare molto reattiva. Questa specie reattiva è in grado di legare l’intermedio secondario o copulante. Si genera una molecola formata da due benzeni legati tra di loro da un gruppo – NH. Dopodiché avviene un’altra ossidazione, perché abbiamo nella miscela l’acqua ossigenata, da cui origina una molecola colorante ad alto peso molecolare (indo-colorante). Quest’ultima può ulteriormente reagire con altri copulanti, generando composti complessi. Si ricorda che tutta questa reazione avviene sul capello (in situ). I due intermedi, essendo a basso PM, riescono a penetrare nel capello e, ossidandosi, originano una molecola colorata ad alto PM, la quale rimane intrappolata nella struttura del capello conferendogli la colorazione voluta.

Una volta formata la pasta colorante, la si applica sul capello lasciandola agire per un tempo che varia dai 20 ai 30 minuti, in modo da consentire la penetrazione degli intermedi nella struttura del capello. L’assorbimento delle sostanze è facilitato dal mantenimento di un pH basico elevato, il quale aumenta la permeabilità del capello stesso. Al termine del tempo di applicazione si procede con un lavaggio del capello con tensioattivi, per eliminare i vari precursori che non hanno reagito; dopodiché si procede con asciugatura ed acconciatura.

Tinture semi-permanenti

Queste tinture conferiscono una colorazione resistente per circa 4 – 5 lavaggi. I coloranti maggiormente impiegati sono di tipo organico, poco solubili e a basso peso molecolare, in grado di diffondere moderatamente nel capello. I coloranti impiegati nelle tinture semi-permanenti sono dispersi in emulsioni O/A con dei tensioattivi non ionici e delle sostanze che portano il pH attorno ad 8 – 9. Le tinture semi-permanenti si possono trovare in commercio sottoforma di lozioni, aerosol o schiume pronte all’uso.
I vantaggi di queste tinture sono:

Non è necessaria una reazione chimica per sviluppare la colorazione;
Semplicità d’uso;
Coprono fino al 30 – 40% dei capelli;
Possono offrire delle sfumature di colore;
Possono essere applicate direttamente sui capelli bagnati.

L’unico difetto è che le tinture semi-permanenti possono dare delle interazioni deboli tra coloranti e capelli.

Tinture temporanee

Il colore conferito da queste tinture dura solamente un lavaggio. Le formulazioni che si possono trovare in commercio sono dei gel, delle lozioni o delle schiume spray. Affinché la formulazione conferisca il colore desiderato, dev’essere lasciata agire per circa 20 minuti a temperatura ambiente.

I coloranti impiegati in queste tinture sono coloranti tessili o degli acidi. La loro caratteristica è di essere solubili in acqua e di avere un elevato peso molecolare. Grazie all’elevato peso molecolare non diffondono nel capello; pertanto, la colorazione risulta rimovibile con un solo lavaggio.

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Tutti i trattamenti con sostanze schiarenti per curare lo sguardo stanco e le occhiaie

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO DONNA BELLA ESTETICA CAPELLI OCCHI ELLEZZA COSMETICI PELLE RUGHE TRUCCO MAKE UP FIORI NATURASpesso i segni dell’invecchiamento sono più evidenti nella zona periorbitale, includendo rughe ed occhiaie che determinano un tipico ed antiestetico “look stanco”.
Focalizzandoci nell’inestetismo “occhiaie”, molte terapie sono disponibili per risolvere o perlomeno attenuare tale condizione: considerando, però, che le cause alla base delle occhiaie sono molteplici, la risoluzione effettiva e completa non sempre è possibile.In generale, trattamenti con agenti depigmentanti (sostanze schiarenti) devono essere effettuati per molti mesi prima di ottenere benefici cosmetici, e spesso questi prodotti sono gravati da pesanti effetti collaterali, che ne rendono controindicato l’utilizzo, soprattutto in una zona così delicata come il contorno occhi.

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I deodoranti non sono tutti uguali: ecco tutti i tipi di deodorante

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO ASCELLA UOMO PUZZA SUDORE SEBO SPRAY COSMETICI PROFUMOPer evitare la formazione di cattivi odori corporei, sul mercato esistono svariati tipi di deodoranti, che possono essere classificati in:

  • deodoranti antimicrobici (batteriostatici e/o battericidi);
  • deodoranti antisudorali o antitraspiranti;
  • deodoranti antienzimatici;
  • deodoranti antiossidanti;
  • deodoranti adsorbenti;
  • deodoranti coprenti.

Tutti i deodoranti devono presentare delle caratteristiche ben precise come:

  • mascherare o prevenire la formazione di odori sgradevoli;
  • operare con sinergismo d’azione. I vari ingredienti devono agire con sinergia per contrastare e non per favorire la formazione di odori sgradevoli;
  • rispettare la flora batterica.

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Lo shampoo indebolisce i capelli ed altre leggende metropolitane sui capelli

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO SHAMPOO CAPELLI LAVARE FORFORA DOPPIE PUNTE UOMO CALVIZIE BALSAMO1) Lo shampoo indebolisce i capelli e ne causa la caduta
Falso. Il tempo di contatto dello shampoo con il cuoio capelluto è molto breve, il prodotto è, infatti, diluito con l’acqua e risciacquato dopo pochi minuti: non esistono quindi shampoo, almeno tra quelli di marche conosciute, che causano un’aumentata caduta dei capelli.

2) Tagliare i capelli li rende più forti 
E’ una affermazione che fanno in molti ma non ha alcun fondamento scientifico. La parte del capello che fuoriesce dal cuoio capelluto è morta, di conseguenza il capello non trae alcun beneficio dal taglio. Tuttavia, la capigliatura appare più gradevole esteticamente e più corposa perché le punte dei capelli, eliminate con il taglio, sono la parte più rovinata ed assottigliata.

3) Lavare spesso i capelli li danneggia
Lavare i capelli frequentemente non solo non è dannoso, ma previene malattie del cuoio capelluto come la dermatite seborroica, che possono provocare un’aumentata caduta
dei capelli. I capelli si possono lavare anche quotidianamente, il motivo per cui i capelli cadono durante il lavaggio è che il trauma meccanico facilita il distacco delle radici in telogen, ovvero di quei capelli in fase di riposo già destinati a cadere. L’importante è che lo shampoo utilizzato sia delicato e l’acqua non sia troppo calcarea. In caso di capelli secchi
e rovinati, però, è consigliabile utilizzare il balsamo per proteggere durante la pettinatura e l’asciugatura. È inoltre importante non asciugare i capelli con aria troppo calda o con il phon a distanza troppo ravvicinata. Ovviamente il termine “frequentemente” è riferito al buon senso: evitate cinque lavaggi al giorno!

Leggi anche: Differenza tra pelo e capello

4) Lacca e gel sono dannosi
Questi prodotti non penetrano attraverso il cuoio capelluto, ma si depositano sul fusto, di conseguenza non hanno effetti sul follicolo e quindi sul capello che cresce.
Bisogna stare attenti però alla qualità dei prodotti. I prodotti di buona qualità formano intorno al capello una pellicola invisibile che permette la tenuta della piega e ha una funzione protettiva.

5)  Pettinatura, phon caldo, tinture e permanenti non causano le doppie punte
È importante non aggredire i capelli ma essere il più possibile delicati nel trattarli. Trattamenti troppo intensi danneggiano la cuticola e poi la corteccia, causando le doppie punte. Per questo bisogna proteggere quotidianamente i capelli: l’unico altro rimedio per le doppie punte è il taglio.

Leggi anche: Le regole d’oro per la bellezza di ogni tipo di capello

6) Il phon caldo si può usare sempre
Il rivestimento di sebo che abbiamo sui capelli protegge il fusto dall’ambiente. Il sebo, presente nella parte superiore del follicolo, non interferisce con l’attività della matrice. Quando fuoriesce dal follicolo, invece, il sebo si deposita sulla cute e si diffonde sul capello ad una velocità crescente quanto più il sebo è fluido ed i capelli sono sottili. Visto che il calore tende a fluidificare il sebo, i soggetti con aumentata seborrea e capelli grassi dovrebbero evitare l’uso del phon caldo. Anche toccare e pettinare frequentemente i capelli favorisce la diffusione del sebo e peggiora il problema dei capelli grassi.
Contrariamente a quanto molti pensano, invece, la secrezione sebacea non è influenzata dal lavaggio.

Leggi anche: Come porti capelli rivela molto della tua personalità

7) Il casco protettivo per i motoveicoli e i cappelli causano la caduta
Contrariamente a quanto si crede, l’uso di cappelli o del casco non genera un aumento della caduta dei capelli. Anzi, permette di proteggere il cuoio capelluto dal sole.
La falsa credenza che lega caduta dei capelli e casco è forse dovuta al fatto che chi perde molti capelli può facilmente rinvenirli sul cappello o nel casco.

8) Tagliare i capelli è utile in caso di caduta o di diradamento
E’ falso, ma non sempre: è, infatti, utile solo se sono presenti doppie punte o altre alterazioni esterne del fusto, o per un fatto puramente estetico.

Leggi anche: I tuoi capelli rivelano la tua salute: ecco come leggere i segnali che ti inviano

9) La rasatura rende i capelli più folti o grossi
I capelli appaiono più grossi solo perché asportiamo l’estremità, che è naturalmente più sottile. In realtà, però, la rasatura non modifica lo spessore o la densità dei capelli

10) Risciacquare i capelli con acqua ghiacciata dopo shampoo e balsamo li fa brillare di più
Quest’idea è in giro da tanto tempo: risciacquare i capelli con acqua fredda li fa splendere di più. Il ragionamento è che risciacquando i capelli con acqua fredda le cuticole si appiattiscono e riflettono più luce. Mancano prove scientifiche per supportare questa credenza. Risciacquare i capelli con l’acqua fredda certamente ti sveglia, ma un modo scientificamente provato (e molto più comodo) per rendere le cuticole lisce è usare il balsamo adatto ai tuoi capelli ogni volta che fai uno shampoo. Verdetto: Non esistono prove scientifiche

11) Il cloro rende i capelli più lisci
Assolutamente falso, anzi è vero il contrario: il cloro ha un effetto “irruvidente” sui capelli. Gran parte dell’effetto capelli ruvidi dipende dal tipo di cloro, dal tempo di esposizione dei capelli al cloro e dalla percentuale di cloro in acqua. Se e quando i capelli sono esposti al cloro (si trova quasi esclusivamente nelle piscine), assicurati di risciacquare con acqua pulita il prima possibile in modo da evitare i capelli ruvidi.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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Gli integratori alimentari che ringiovaniscono la nostra pelle

DOTT. EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO MEDICINA ONLINE FARMACI FARMACIA FARMACISTA BUGIARDINO BLISTER COMPRESSE CAPSULE PILLOLE FARMACOLOGIA ANTIBIOTICI ANSIOLITICI DROGHE DRUGS TERAPIA CHIMICA EFFETTI COLLATERALIDecidere se e quali integratori prendere, è un compito non semplice.

Esistono infatti diverse classi di integratori:

  • di vitamine e/o minerali
  • di aminoacidi
  • di derivati di aminoacidi
  • di proteine e/o energetici
  • di acidi grassi
  • di probiotici
  • di prebiotici
  • di fibra
  • di ingredienti costituiti da piante o derivati
  • coadiuvanti di diete per il controllo e la riduzione del peso.

Gli integratori antiossidanti, composti prevalentemente da vitamine, minerali, aminoacidi, sono di gran lunga i più potenti agenti anti-invecchiamento. La teoria dei radicali liberi è infatti la più plausibile spiegazione dell’ invecchiamento umano. Tale teoria afferma che i radicali liberi sono scorie prodotte dal catabolismo metabolico che col passare degli anni si accumulano e svolgono una potente azione ossidante, dannosa per quasi tutti i costituenti dell’organismo.

La supplementazione con integratori antiossidanti ritarda l’invecchiamento e riduce l’incidenza di malattie, motivo per cui devono essere certamente parte di una dieta sana anti-invecchiamento.

Non c’è dubbio che gli integratori antiossidanti apportino benefici per la salute, ma per decidere la giusta combinazione di essi, si raccomanda vivamente un consiglio medico.

I tre antiossidanti più importanti per le loro proprietà sono le vitamine E e C e l’acido lipoico.

1) La vitamina E è il più significativo degli antiossidanti chain-breaking nel sangue umano.La vitamina E aumenta la risposta immunitaria e la resistenza alle infezioni. Essa esercita inoltre effetti anti cancro e protegge da agenti chimici tossici (mercurio, piombo, ozono). Una dieta anti aging corretta deve prevedere circa 300 UI di vitamina E.

2) La vitamina C, l’antiossidante primario solubile in acqua ottenuto dal cibo, è essenziale per molte funzioni del corpo, come il metabolismo del cervello, la sintesi della carnitina e la fabbricazione del tessuto connettivo. La vitamina C è un efficace eliminatore di radicali liberi e protegge contro il colesterolo LDL, ma in alcuni casi potrebbe fungere da pro-ossidante, una funzione che è controbilanciata dalla vitamina E. E’ molto importante perciò che queste due vitamine siano integrate tra loro.La vitamina C si è dimostrata benefica nella prevenzione delle malattie cardiovascolari e di potenziamento immunitario. Circa 500 mg della sostanza dovrebbe essere presa giornalmente durante uno dei pasti.

3) Il terzo importante antiossidante è l’acido alfa-lipoico, che è sia idro che lipo-solubile. Esso svolge un ruolo nel metabolismo del glucosio, riduce lo stress ossidativo e ha dimostrato di contrastare la degenerazione legata all’invecchiamento nelle funzioni mitocondriali. Si consiglia l’assunzione di 120 mg al giorno.

Inoltre:
Il coenzima Q-10, agisce come una vitamina, svolge cioè un ruolo critico nella catena respiratoria per la fornitura di energia, e possiede inoltre proprietà antiossidanti.

Gli integratori alimentari contro l’invecchiamento, sono forse gli unici tipi di integratori per i quali non si può verificare l’efficacia a breve termine. I risultati portati dall’assunzione di questi prodotti sono visibili solo dopo alcuni anni di utilizzo.
I prodotti antinvecchiamento funzionano, ma gli effetti apprezzabili risultano visibili esteriormente soltanto dopo diversi anni, trascorsi i quali ci si accorge della differenza facendo un confronto fra chi usa gli integratori anti-age e chi non li usa.

Tuttavia l’effetto biologico si verifica fin dall’inizio del trattamento: si può rilevare la progressiva diminuzione dei superossidi nel sangue e nei tessuti, segno incontrovertibile dell’efficacia degli integratori alimentari utilizzati per contrastare l’invecchiamento.
In coloro che utilizzano gli integratori alimentari contro l’invecchiamento, il tempo sembra trascorrere molto più lentamente: i loro tessuti hanno un aspetto più giovanile, la pelle è più fresca, elastica e con meno rughe, i capelli più corposi e lucenti, le unghie più resistenti e con una colorazione più chiara, i muscoli più turgidi e tonici e il modo di muoversi più scattante.
Proprio perché gli effetti visibili si notano dopo diversi anni, coloro che ne sono i beneficiari tendono, per assuefazione visiva, a non accorgersi di questi benefici, ma facendo una comparazione con la media delle persone, a parità di età, la differenza è evidente: un quarantacinquenne che ha alle spalle una decina d’anni di trattamento anti-age con integratori specifici avrà un’età biologica inferiore di quella anagrafica ed apparirà alla vista – e non solo – più giovane di 6-7 anni.

Contrastare l’invecchiamento non significa solo apparenza; l’impiego regolare di integratori alimentari naturali contro l’invecchiamento specifici, permette agli stessi di agire su tutti i tessuti in genere, così che anche internamente l’organismo ne trae benefici: i vari organi interni ed apparati beneficeranno dell’azione antinvecchiamento e gli effetti si concretizzano in una maggiore salute che si protrae per maggior tempo rispetto ad una situazione normale. In questo caso gli integratori anti-age assumono quindi anche una valenza preventiva e salutistica.

Integratori antiossidanti

Vi presentiamo una lista di integratori, scelti dal nostro Staff sanitario, ricchi di sostanze ad azione antiossidante e con funzione tonificante ed energizzante:

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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