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Lo Staff di MOL

Differenza tra obesità di primo, secondo e terzo grado

MEDICINA ONLINE SONO NORMOPESO SOVRAPPESO OBESO SOTTOPESO 1 2 3 GRADO ALTO BASSO IMC BMI INDICE DI MASSA CORPOREA IMPEDENZIOMETRIA BIOIMPEDENZIOMETRIA GRASSO PESO DIMAGRIRE TABELLA UOMO DONNA BAMBINO DIETACome abbiamo visto in questo articolo: Differenza tra obesità e sovrappeso (che vi consiglio di leggere prima di continuare la lettura di questo articolo) un indice di massa corporea pari o superiore a 25 indica generalmente che il soggetto ha un peso superiore al normale, anche se questa non è una regola: l’ultima parola deve infatti averla la bioimpedenziometria. Abbiamo inoltre visto che un indice di massa corporea compreso tra 25 e 29,9 indica soggetto in sovrappeso; mentre un indice di massa corporea pari o maggiore di 30 indica soggetto obeso (o “in sovrappeso di 2°grado), tuttavia non tutte le obesità sono uguali, bensì esistono vari livelli di gravità, determinati dal diverso indice di massa corporea:

  • un indice di massa corporea compreso tra 30 e 34,9 indica obesità di I grado (primo grado od “obesità di classe 1”);
  • un indice di massa corporea compreso tra 35 e 39,9 indica obesità di II grado (secondo grado od “obesità di classe 2”);
  • un indice di massa corporea superiore a 40 indica obesità di III grado (terzo grado od “obesità di classe 3” od “obesità patologica” od “obesità grave”).

All’aumentare del grado di obesità, aumentano i rischi per la salute: ricordiamo infatti che non solo l’obesità è una malattia, ma rappresenta anche un importante fattore di rischio per numerose patologie tra cui quelle cardiovascolari ed il diabete. In caso di obesità di almeno 2° grado, in alcuni pazienti è indicata la chirurgia bariatrica, per favorire la perdita di peso e diminuire tutti i rischi legati all’obesità. Alcuni autori parlano di “obesità di III grado” (terzo grado) quando l’indice di massa corporea è compreso tra 41 e 49 e di “obesità di IV grado” (quarto grado) o “super obesità” quando l’indice di massa corporea è superiore a 50.

L’obesità di terzo grado, anche detta “obesità grave” od “obesità patologica“, può essere ulteriormente divisa in obesità grave di primo, secondo e terzo grado:

  • obesità grave di I grado (primo grado): indice di massa corporeo compreso tra 46 e 50;
  • obesità grave di II grado (secondo grado): indice di massa corporeo compreso tra 51 e 55;
  • obesità grave di III grado (terzo grado): indice di massa corporeo superiore a 56.

Ricordiamo infine che l’obesità, in base alla distribuzione del grasso, può essere divisa in tre grosse tipologie:

  • obesità addominale detta anche viscerale o androide: è caratterizzata da una distribuzione del grasso corporeo prevalentemente a livello addominale, è la forma comunemente definita “a mela”; l’obesità centrale è associata a disordini metabolici (quali diabete e dislipidemia) e malattie cardiovascolari (quali ipertensione, aterosclerosi e cardiopatie);
  • obesità periferica detta anche sottocutanea o ginoide: quando il grasso si distribuisce prevalentemente a livello sottocutaneo in particolare nei glutei, nella regione posteriore del tronco, a livello delle anche e delle cosce, della zona sottombelicale dell’addome, è la forma comunemente definita “a pera”;
  • obesità di tipo misto: quando il grasso si distribuisce uniformemente in tutto il corpo.

A tal proposito, leggi anche: Distribuzione del grasso nell’uomo e nella donna: androide, ginoide e di tipo misto

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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Differenza tra obesità e sovrappeso

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L’indice di massa corporea (IMC o anche BMI acronimo di Body Mass Index) è un dato biometrico espresso come rapporto tra peso e altezza di un soggetto ed è utilizzato come un indicatore dello stato di peso forma del paziente. E’ un dato che non tiene conto delle differenze tra individuo ed individuo come la lunghezza degli arti, la larghezza del bacino, la tonicità dei muscoli, la quantità di massa grassa/magra, quindi l’IMC è potenzialmente fuorviante e per superare i suoi limiti è stata introdotta la bioimpedenziometria, che fornisce invece dati più precisi sulla composizione del peso corporeo, individuando soprattutto la percentuale di massa grassa e di massa magra.

Per conoscere il tuo indice di massa corporea, leggi: Sono normopeso, sottopeso o sovrappeso? Come si calcola l’Indice di Massa Corporea (BMI)?

Pur essendo potenzialmente impreciso, specie nel caso di soggetti particolarmente bassi ma muscolosi, l’indice di massa corporeo è un dato che può essere applicato ad una grande fetta di popolazione. Un indice di massa corporeo compreso tra 19 e 25 è generalmente indice di soggetto normopeso, dati al di sopra o al di sotto di tali valori sono invece considerati rispettivamente come peso superiore o inferiore alla norma:

  • indice di massa corporea minore di 18,5: soggetto con peso inferiore al normale (sottopeso);
  • indice di massa corporea tra 18,5 e 24,9: soggetto con peso normale (normopeso);
  • indice di massa corporea pari o maggiore di 25: soggetto con peso superiore al normale.

Questi valori valgono per la popolazione occidentale, per gli asiatici invece è sovrappeso chi ha un IMC tra 23 e 29,9 e l’obesità per tutti i gruppi è un IMC di 30 o più.

Abbiamo quindi visto come un soggetto con indice di massa corporea superiore a 25 abbia un peso superiore al normale. A questo punto entra in gioco la distinzione tra sovrappeso di I grado, sovrappeso di II grado ed ed obesità:

  • se l’indice di massa corporea è compreso tra 25 e 26,9: il soggetto è in sovrappeso di I grado (primo grado);
  • se l’indice di massa corporea è compreso tra 27 e 29,9: il soggetto è in sovrappeso di II grado (secondo grado, anche detta “pre-obesità“);
  • se l’indice di massa corporea è pari o maggiore di 30: il soggetto è obeso.

Da quanto detto l’obesità è una condizione di maggiore gravità rispetto al sovrappeso di primo e di secondo grado. L’obesità può essere inoltre distinta in obesità di primo, secondo o terzo grado; a tal proposito leggi anche: Differenza tra obesità di primo, secondo e terzo grado

Ribadiamo ancora una volta che però l’IMC non considera estremi di massa muscolare, alcuni rari fattori genetici, i giovanissimi, e delle altre variazioni individuali. Perciò è possibile che un individuo con un IMC inferiore a 25 (apparentemente normopeso) abbia un eccesso di % di massa grassa nel corpo, mentre altri potrebbero avere un IMC significativamente più alto di 25 (apparentemente sovrappeso) senza rientrare dentro questa categoria, l’esempio tipico è quello di un culturista che ha peso elevato ma bassissima percentuale di massa grassa (di solito sotto l’8%): in questi casi una bioimpedenziometria è molto più attendibile del “semplice” IMC.

IMPORTANTE: Quanto detto viene applicato a soggetti adulti, invece i bambini ed i ragazzi in crescita sono da considerarsi in sovrappeso se, in riferimento ai percentili di crescita dell’IMC, si collocano tra l’85° ed il 95°, mentre sopra al 95° percentile siamo in condizione di obesità infantile.

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Differenza tra dieta mediterranea, vegetariana e vegana

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La dieta vegetariana viene seguita da coloro che seguono una alimentazione che non comprenda parti del corpo di un animale (carne e pesce), ma può includere prodotti di origine animale, come miele, latte e uova e loro derivati (come formaggi o prodotti che li contengono, es. le torte).

La dieta vegana è invece seguita da colore che che non mangiano nulla che abbia un’origine animale, quindi non mangiano carne e pesce ma neanche latte, prodotti caseari o uova.

La dieta mediterranea è un modello di alimentazione ispirato ai modelli alimentari diffusi in alcuni paesi che si affacciano sul Mar Mediterraneo, come la Spagna, la Grecia, il Marocco ed ovviamente l’Italia. La dieta mediterranea è riconosciuta dall’UNESCO e si basa su alimenti tradizionalmente consumati in questi paesi in una proporzione che privilegia cereali, frutta, verdura, semi, olio di oliva (grasso insaturo), rispetto ad un più raro uso di carni rosse e grassi animali (grassi saturi), mentre presenta un consumo moderato di pesce, carne bianca (pollame), legumi, uova, latticini, vino rosso, dolci.

Pur non esistendo attualmente studi sperimentali che mettano a confronto la dieta mediterranea con quella vegetariana e vegana, valutando l’effetto delle tre diete nello stesso gruppo di soggetti a tempi diversi, si può però ammettere che esistono tanti punti in comune tra i tre modelli di alimentazione, specie valutando i vantaggi per la salute. Sia la dieta mediterranea che la vegetariana/vegana sono infatti ricche in acidi grassi monoinsaturi (grassi “buoni”), fibre e antiossidanti, inoltre entrambe le diete assicurano anche un basso apporto di grassi totali e soprattutto di saturi. Difficile dire allo stato attuale della ricerca, quale sia la più salutare: ulteriori ricerche in futuro – forse – potranno chiarire tutti i dubbi. Quello che è certo oggi è che le tre diete hanno dei punti a favore molto importanti, elencati di seguito.

Dieta mediterranea: i punti a favore

La dieta mediterranea è, dal punto di vista nutrizionale, un regime alimentare salutare, adatto a chi desidera perdere peso in modo naturale e controllato o a chi sia normopeso e voglia mantenere il proprio peso forma. La dieta Mediterranea è amata e consigliata dai medici perché si propone sana e completa, quindi vediamo quali sono i suoi punti di forza:

  • è una dieta completa: la dieta Mediterranea apporta carboidrati complessi, vitamine e sali minerali, con la frutta e la verdura, nonché un’importante quantità di proteine leggere, attinte dalla carne bianca come il pollo e il tacchino;
  • i metodi di cottura sono salubri: dal vapore alla scelta di consumare alimenti vegetali crudi, la dieta Mediterranea punta su tutto all’integrità delle sostanze nutritive;
  • i grassi sono buoni: dall’olio extravergine di oliva fino ai grassi contenuti nel pesce, la dieta Mediterranea è ricca di omega 3 e di omega 6 che proteggono l’organismo e migliorano le funzioni vitali;
  • è gustosa e varia quindi può essere seguita facilmente da tutti.

Dieta vegetariana e vegana: i punti a favore

La dieta vegetariana e quella vegana vanta molte buone caratteristiche che possono essere sfruttate da chi sta cercando di perdere peso in modo naturale e da chi è normopeso e vuole rimanere in forma:

  • è leggera: grazie alla mancanza di alimenti fibrosi e di origine naturale, la dieta vegetariana è sicuramente leggera e facilita la digestione, quindi si propone ideale per chi desidera seguire una dieta ricca di fibre e votata alla depurazione;
  • è “divertente”: le verdure possono essere preparate in mille e più modi, quindi arricchite con cereali e altri ingredienti gustosi. Largo alla fantasia, perché la dieta vegetariana è buona e colorata, perfetta per chi desidera perdere i chili in eccesso rispettando la natura;
  • è cruelty free: la dieta vegetariana ama gli animali e li rispetta, quindi si propone come un regime dietetico perfetto per chi desidera rispettare l’ambiente;
  • è varia: sfatiamo il mito che la dieta vegetariana sia sinonimo di dieta monotona: specie negli ultimi tempi le ricette vegetariane si sono esponenzialmente moltiplicate sul web!

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Differenza tra termometro e termoscopio

MEDICINA ONLINE LABORATORIO CHIMICA FISICA SANGUE ANALISI FECI URINA GLICEMIA AZOTEMIA DENSITA CHEMISTRY LAB VISCOSITA LIQUIDO GAS SOLIDO FLUIDO ACQUA MIELE OLIO VINO RESISTENZA ATTRITO MOVIMENTO MATERIALE ESPERIMENTOSia termometro che termoscopio sono strumenti usati per misurare la temperatura, ma mentre il termometro misura la temperatura ed è dotato di una scala graduata sulla quale rilascia il risultato misurato, invece il termoscopio non ha una scala graduata e valuta solo differenze di temperatura (cioè serve per valutare quale, tra due corpi, uno sia più caldo o più freddo dell’altro o se abbiano la stessa temperatura. Un termoscopio non è un vero e proprio termometro, poiché non ha una scala di misura, tuttavia è un indicatore di temperatura, basato sulla dilatazione di un liquido o di una gas. Un termometro invece si può considerare come un termoscopio dotato di scala graduata di misura.

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Differenza tra termometro digitale, analogico e ad infrarossi

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma FEBBRE ALTA QUANDO MEDICO Riabilitazione Nutrizionista Medicina Estetica Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Linfodrenaggio Pene Vagina GluteiTanto per cominciare, il termine “digitale” indica una misurazione in cui i dati ricevuti vengono espressi in cifre ben definite e tanto più alta è l’approssimazione al dato originale e maggiormente precisa sarà la misurazione. In un termometro digitale la temperatura viene restituita con una cifra sul display, cifra generalmente approssimata ai numeri decimali, ad esempio 38,6°C o 39,2°C.

I moderni termometri digitali, usano gli infrarossi per determinare la temperatura del paziente e possono effettuare anche a distanza, senza contatto, e ciò risulta particolarmente utili in bambini e neonati.

Il termine “analogico” invece indica una misurazione che restituisce il valore assoluto di ciò che si misura: l’indicatore si ferma in un punto e quello è esattamente il valore misurato, senza che si debba usare un codice di lettura, il dato arriva e si riproduce per analogia. In un termometro analogico la temperatura viene restituita dal punto in cui il materiale, interno al termometro stesso, si ferma lungo la scala di misurazione, restituendo virtualmente un numero infinito di risultati tra una tacca e l’altra. Pur essendo dal punto di vista puramente tecnico, più precisi, i termometri analogici tendono a restituire un valore di lettura più difficile per persone meno pratiche o che non vedono bene, mentre invece un termometro digitale è di più facile lettura. Il materiale interno del termometro analogico una volta era costituito da mercurio, sostituito dal 2009 con leghe diverse (Gallio, Indio e Stagno).

Quale termometro scegliere?

I termometri a cristalli liquidi, strisce di plastica che misurano la temperatura quando appoggiate sulla fronte, non sono raccomandabili per la bassa affidabilità dovuta alla scarsa precisione. I termometri a raggi infrarossi sono di tre tipi: quelli auricolari, grazie alla speciale forma a cono, una volta inseriti nell’orecchio, rilevano la temperatura del timpano. Fra i vantaggi si possono elencare la rapidità (due secondi circa), la facilità d’uso, l’innocuità e l’accettabilità da parte del paziente, ma, per contro, vanno impiegati con molta cautela, soprattutto nei bambini piccoli: se non utilizzati correttamente possono infatti determinare letture errate (anche di qualche grado). Proprio per la scarsa affidabilità, questi termometri non risultano raccomandabili. I termometri digitali, caratterizzati da un display in cui si visualizza la temperatura, rappresentano probabilmente la scelta migliore perché coniugano un’elevata affidabilità ad un basso costo. Possono essere impiegati sia per via rettale (se hanno sonda flessibile) sia per via orale e ascellare.

I migliori prodotti per il benessere in caso di febbre, influenza e raffreddore

Qui di seguito trovate una lista di prodotti di varie marche, utilissimi in caso di febbre, influenza e raffreddore. Noi NON sponsorizziamo né siamo legati ad alcuna azienda produttrice: per ogni tipologia di prodotto, il nostro Staff seleziona solo il prodotto migliore, a prescindere dalla marca. Ogni prodotto viene inoltre periodicamente aggiornato ed è caratterizzato dal miglior rapporto qualità prezzo e dalla maggior efficacia possibile, oltre ad essere stato selezionato e testato ripetutamente dal nostro Staff di esperti:

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Perché i termometri in mercurio non possono più essere usati?

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Gradatamente i termometri sono stati quindi sostituiti da termometri diversi come quelli che contengono all’interno del capillare una lega di Gallio, Indio e Stagno chiamata “Galinstan”. Questo composto si presenta come un metallo fluido a temperatura ambiente e con caratteristiche simili al mercurio per quanto riguarda la dilatazione al variare della temperatura.

Non è tossico e risulta quindi sicuro per l’ambiente, tanto che può essere smaltito con i normali rifiuti domestici. Il termometro a Galinstan è in grado di effettuare misure accurate della temperatura nelle diverse sedi corporee (ascellare, anale, orale) in circa 3 minuti, tempo necessario al liquido per risalire il capillare, un tempo ritenuto ragionevole per gli impieghi normali di questo tipo di termometri.

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Differenza tra misurazione della febbre orale, cutanea e rettale

MEDICINA ONLINE FEBBRE RAFFREDDORE TOSSE INFLUENZA ADULTI BAMBINI LETTO TERMOMETRO DIGITALE INFRAROSSI MERCURIO MISURARE TEMPERATURA PIRESSIA CALDO CALORE DIFFERENZE TACHIPIRINA PARACETAMOLO MEDICINE.jpgLa febbre è uno stato patologico temporaneo che comporta un’alterazione del sistema di termoregolazione ipotalamica e una conseguente elevazione della temperatura corporea al di sopra del valore considerato normale (circa 37 gradi per l’uomo). La febbre può essere misurata in tre diverse modalità, tutte attendibili se ben praticate e usando un termometro di buona qualità, tradizionale o ad infrarossi. Le tre modalità restituiscono la stessa temperatura corporea e sono le seguenti:

  1. Misurazione orale. Per misurare la temperatura in bocca, il termometro va messo sotto la lingua o tra le gengive e la guancia: sono necessari 2-3 minuti. Non vanno ingeriti alimenti caldi o freddi prima della misurazione.
  2. Misurazione cutanea. Per rilevare la temperatura sotto le ascelle o anche nelle pieghe dell’inguine, il termometro va tenuto per 4 minuti, avendo cura di asciugare la parte nel caso fosse sudata. Prima di misurarla non vanno applicati impacchi freddi o la borsa del ghiaccio.
  3. Misurazione rettale. Se si decide di misurare la febbre nel retto si deve acquistare il termometro apposito, dotato di un bulbo più lungo e sottile di quello usato per le altre misurazioni. Il termometro va introdotto per circa 3-4 cm e tenuto per 1 minuto. Questo metodo di misurazione della temperatura non è indicato in caso di emorroidi o di altre infiammazioni della zona. Va tenuto in considerazione che la temperatura del retto è di circa 0,5°C più alta rispetto a quella orale e a quella ascellare.

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