Malnutrizione per difetto o eccesso: definizione, sintomi, significato

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO POVERO BAMBINO TRISTE MALNUTRIZIONE POVERTA SOLDI BIANCO E NERO DEPRESSIONE LUTTOLa malnutrizione è una condizione patologica che si instaura quando cronicamente l’organismo non riceve nutrienti e calorie in proporzioni adeguate al proprio fabbisogno giornaliero, a causa principalmente di Continua a leggere

Italiani obesi, specialmente al sud: Campania al primo posto

MEDICINA ONLINE ITALIA ITALIANI MAPPA OBESITA OBESI SOVRAPPESO INFOGRAFICA PESO MASSA GRASSA INDICE DI MASSA CORPOREA SUD REGIONI CARTINA SALUTE CAMPANIA.jpgNell’infografica che vedete in alto sono rappresentate le percentuali dei casi di sovrappeso ed obesità per ogni regione italiana. Nelle due Continua a leggere

Differenza tra obesità di primo, secondo e terzo grado

MEDICINA ONLINE SONO NORMOPESO SOVRAPPESO OBESO SOTTOPESO 1 2 3 GRADO ALTO BASSO IMC BMI INDICE DI MASSA CORPOREA IMPEDENZIOMETRIA BIOIMPEDENZIOMETRIA GRASSO PESO DIMAGRIRE TABELLA UOMO DONNA BAMBINO DIETACome abbiamo visto in questo articolo: Differenza tra obesità e sovrappeso (che vi consiglio di leggere prima di continuare la lettura di questo articolo) un indice di massa corporea pari o superiore a 25 indica generalmente che il soggetto ha un peso superiore al normale, anche se questa non è una regola: l’ultima parola deve infatti averla la bioimpedenziometria. Abbiamo inoltre visto che un indice di massa corporea compreso tra 25 e 29,9 indica soggetto in sovrappeso; mentre un indice di massa corporea pari o maggiore di 30 indica soggetto obeso (o “in sovrappeso di 2°grado), tuttavia non tutte le obesità sono uguali, bensì esistono vari livelli di gravità, determinati dal diverso indice di massa corporea:

  • un indice di massa corporea compreso tra 30 e 34,9 indica obesità di I grado (primo grado od “obesità di classe 1”);
  • un indice di massa corporea compreso tra 35 e 39,9 indica obesità di II grado (secondo grado od “obesità di classe 2”);
  • un indice di massa corporea superiore a 40 indica obesità di III grado (terzo grado od “obesità di classe 3” od “obesità patologica” od “obesità grave”).

All’aumentare del grado di obesità, aumentano i rischi per la salute: ricordiamo infatti che non solo l’obesità è una malattia, ma rappresenta anche un importante fattore di rischio per numerose patologie tra cui quelle cardiovascolari ed il diabete. In caso di obesità di almeno 2° grado, in alcuni pazienti è indicata la chirurgia bariatrica, per favorire la perdita di peso e diminuire tutti i rischi legati all’obesità. Alcuni autori parlano di “obesità di III grado” (terzo grado) quando l’indice di massa corporea è compreso tra 41 e 49 e di “obesità di IV grado” (quarto grado) o “super obesità” quando l’indice di massa corporea è superiore a 50.

L’obesità di terzo grado, anche detta “obesità grave” od “obesità patologica“, può essere ulteriormente divisa in obesità grave di primo, secondo e terzo grado:

  • obesità grave di I grado (primo grado): indice di massa corporeo compreso tra 46 e 50;
  • obesità grave di II grado (secondo grado): indice di massa corporeo compreso tra 51 e 55;
  • obesità grave di III grado (terzo grado): indice di massa corporeo superiore a 56.

Ricordiamo infine che l’obesità, in base alla distribuzione del grasso, può essere divisa in tre grosse tipologie:

  • obesità addominale detta anche viscerale o androide: è caratterizzata da una distribuzione del grasso corporeo prevalentemente a livello addominale, è la forma comunemente definita “a mela”; l’obesità centrale è associata a disordini metabolici (quali diabete e dislipidemia) e malattie cardiovascolari (quali ipertensione, aterosclerosi e cardiopatie);
  • obesità periferica detta anche sottocutanea o ginoide: quando il grasso si distribuisce prevalentemente a livello sottocutaneo in particolare nei glutei, nella regione posteriore del tronco, a livello delle anche e delle cosce, della zona sottombelicale dell’addome, è la forma comunemente definita “a pera”;
  • obesità di tipo misto: quando il grasso si distribuisce uniformemente in tutto il corpo.

A tal proposito, leggi anche: Distribuzione del grasso nell’uomo e nella donna: androide, ginoide e di tipo misto

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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Differenza tra obesità e sovrappeso

MEDICINA ONLINE DIETA FIBRA FRUTTA VERDURA GRASSI ZUCCHERI PROTEINE MACEDONIA FRAGOLE MANGIARE CIBO COLAZIONE MERENDA PRANZO DIMAGRIRE RICETTA PESO MASSA BILANCIA COLON INTESTINO DIGESTIONE STOMACO CALORIE PROPRIETA CARBOSovrappeso ed obesità sono sinonimi? Certamente no. Cerchiamo oggi di fare un po’ di chiarezza, partendo dal concetto di indice di massa corporea.

L’indice di massa corporea (IMC o anche BMI acronimo di Body Mass Index) è un dato biometrico espresso come rapporto tra peso e altezza di un soggetto ed è utilizzato come un indicatore dello stato di peso forma del paziente. E’ un dato che non tiene conto delle differenze tra individuo ed individuo come la lunghezza degli arti, la larghezza del bacino, la tonicità dei muscoli, la quantità di massa grassa/magra, quindi l’IMC è potenzialmente fuorviante e per superare i suoi limiti è stata introdotta la bioimpedenziometria, che fornisce invece dati più precisi sulla composizione del peso corporeo, individuando soprattutto la percentuale di massa grassa e di massa magra.

Per conoscere il tuo indice di massa corporea, leggi: Sono normopeso, sottopeso o sovrappeso? Come si calcola l’Indice di Massa Corporea (BMI)?

Pur essendo potenzialmente impreciso, specie nel caso di soggetti particolarmente bassi ma muscolosi, l’indice di massa corporeo è un dato che può essere applicato ad una grande fetta di popolazione. Un indice di massa corporeo compreso tra 19 e 25 è generalmente indice di soggetto normopeso, dati al di sopra o al di sotto di tali valori sono invece considerati rispettivamente come peso superiore o inferiore alla norma:

  • indice di massa corporea minore di 18,5: soggetto con peso inferiore al normale (sottopeso);
  • indice di massa corporea tra 18,5 e 24,9: soggetto con peso normale (normopeso);
  • indice di massa corporea pari o maggiore di 25: soggetto con peso superiore al normale.

Questi valori valgono per la popolazione occidentale, per gli asiatici invece è sovrappeso chi ha un IMC tra 23 e 29,9 e l’obesità per tutti i gruppi è un IMC di 30 o più.

Abbiamo quindi visto come un soggetto con indice di massa corporea superiore a 25 abbia un peso superiore al normale. A questo punto entra in gioco la distinzione tra sovrappeso di I grado, sovrappeso di II grado ed ed obesità:

  • se l’indice di massa corporea è compreso tra 25 e 26,9: il soggetto è in sovrappeso di I grado (primo grado);
  • se l’indice di massa corporea è compreso tra 27 e 29,9: il soggetto è in sovrappeso di II grado (secondo grado, anche detta “pre-obesità“);
  • se l’indice di massa corporea è pari o maggiore di 30: il soggetto è obeso.

Da quanto detto l’obesità è una condizione di maggiore gravità rispetto al sovrappeso di primo e di secondo grado. L’obesità può essere inoltre distinta in obesità di primo, secondo o terzo grado; a tal proposito leggi anche: Differenza tra obesità di primo, secondo e terzo grado

Ribadiamo ancora una volta che però l’IMC non considera estremi di massa muscolare, alcuni rari fattori genetici, i giovanissimi, e delle altre variazioni individuali. Perciò è possibile che un individuo con un IMC inferiore a 25 (apparentemente normopeso) abbia un eccesso di % di massa grassa nel corpo, mentre altri potrebbero avere un IMC significativamente più alto di 25 (apparentemente sovrappeso) senza rientrare dentro questa categoria, l’esempio tipico è quello di un culturista che ha peso elevato ma bassissima percentuale di massa grassa (di solito sotto l’8%): in questi casi una bioimpedenziometria è molto più attendibile del “semplice” IMC.

IMPORTANTE: Quanto detto viene applicato a soggetti adulti, invece i bambini ed i ragazzi in crescita sono da considerarsi in sovrappeso se, in riferimento ai percentili di crescita dell’IMC, si collocano tra l’85° ed il 95°, mentre sopra al 95° percentile siamo in condizione di obesità infantile.

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Diabete: lista di alimenti vietati e moderatamente ammessi

MEDICINA ONLINE MANGIARE VERRDURA LEGUMI MAGRA DIABETE CALORIE SEMI GLICEMIA GASSATA OLIGOMINARALE RICETTA INGRASSARE DIMAGRIRE INSULINA GLICATA COCA COLA ARANCIATA THE BERE ALCOL DIETAPrima di iniziare la lettura, per meglio comprendere l’argomento trattato, vi consiglio di leggere questo articolo: Cosa può e non può mangiare il diabetico: cibi per controllare la glicemia

Il diabetico, per evitare ripercussioni sulla propria salute, deve prestare particolarmente attenzione alla propria dieta, in particolare ci sono alcuni cibi che gli sono vietati, ed altri che può assumere moderatamente. Ecco una lista di questi cibi:

Vini vietati al diabetico

  • Vino dolce (ad esempio il moscato), vini liquorosi (ad esempio il vinsanto ed il porto) e liquori dolci.
  • Bevande gassate artificiali.
  • Mascarpone e Pecorino stagionato.
  • Parti grassi o semi-grasse di tutte le carni e del pollame.
  • Coppa, mortadella, pancetta di maiale, capocollo, prosciutto grasso, salami suini, salsiccia.
  • Frutta candita e/o sciroppata, mostarda di frutta, miele, marmellata, gelatina di frutta, melassa, frutta secca ed oleosa (noci, nocciole, arachidi), castagne, fichi, cachi, uva, banane.
  • Zucchero da cucina, caramelle, cioccolato, creme e budini, dolciumi in genere (torte, pasticcini), gelati.

Alcuni alimenti concessi al diabetico, in quantità limitata variabile

  • Acqua minerale, caffè, thè, moderate dosi di birra.
  • Succo di limone, aceto, aglio, cipolla, sedano, basilico, origano e spezie in genere.
  • Mozzarella, caciotta, ricotta di mucca, groviera e stracchino in dosi moderate.
  • Nasello, sogliola, tonno fresco, trota, pesce azzurro, moderate dosi di crostacei.
  • Insalata verde, carote e finocchi crudi, pomodori, spinaci, carciofi, piccole porzioni di patate.
  • Ciliegie, fragole, arance, mele e pere.

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Diabete: il diabetico può mangiare cioccolato? Quale preferire?

MEDICINA ONLINE CIOCCOLATO CACAO CIBO DIABETE INSULINA DOLCI DOLCE GRASSI ZUCCHERO CARBOIDRATI CUORE PANCREAS DIGESTIONEPrima di iniziare la lettura, per meglio comprendere l’argomento trattato, vi consiglio di leggere questo articolo: Cosa può e non può mangiare il diabetico: cibi per controllare la glicemia

Il cioccolato, se di qualità, fa sicuramente bene alla salute perché – secondo molte recenti ricerche – migliora il metabolismo degli zuccheri, riduce la pressione, riduce il rischio cardiovascolare e aterosclerotico, ha un grande effetto antiossidante grazie alla presenza dei flavonoli. E’ pertanto importante scegliere cioccolato di qualità ad alto contenuto di cacao e quindi di flavonoli, per essere certi di assumere un alimento salutare e non solo grassi e calorie.
Però non tutto il cioccolato è ammesso: solo quello fondente ad alte percentuale di cacao. In ogni caso, dato l’elevato apporto di grassi e di calorie, chi introduce il cioccolato nella dieta dovrà fare qualche rinuncia sottraendo una quantità di calorie pari a quelle introdotte con una barretta di cioccolato dalla dieta abituale oppure incrementare l’esercizio fisico o più verosimilmente combinare entrambe le cose.
Ricapitolando:

  1. si al cioccolato, ma solo fondente al alta percentuale di cacao;
  2. si a cioccolato di qualità e quindi ricco di flavonoidi;
  3. no a cioccolato al latte o bianco;
  4. no agli eccessi di cioccolato; diabetico o no io consiglio comunque al paziente di moderarne l’assunzione: uno o due dei tipici quadretti piccoli al giorno sono sufficienti per toglierci lo “sfizio” volendo bene alla nostra salute;
  5. evitare di superare i 15 grammi giornalieri di fondente.

I migliori prodotti per diabetici

Qui di seguito trovate una lista di prodotti di varie marche, estremamente utili per aiutare il diabetico ed il pre-diabetico a mantenere i giusti livelli di glicemia, perdere peso e migliorare la propria salute. Noi NON sponsorizziamo né siamo legati ad alcuna azienda produttrice: per ogni tipologia di prodotto, il nostro Staff seleziona solo il prodotto migliore, a prescindere dalla marca. Ogni prodotto viene inoltre periodicamente aggiornato ed è caratterizzato dal miglior rapporto qualità prezzo e dalla maggior efficacia possibile, oltre ad essere stato selezionato e testato ripetutamente dal nostro Staff di esperti:

I migliori glucometri per misurare la glicemia

I migliori apparecchi di ultima generazione per l’automonitoraggio della glicemia, selezionati, consigliati ed usati dal nostro Staff sanitario, sono i seguenti:

Sono strumenti abbastanza economici, tuttavia ottimamente costruiti, affidabili e professionali, prodotti da aziende che da anni sono leader mondiali nella produzione di tecnologie sanitarie.

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Diabete: zucchero o dolcificanti per il diabetico?

MEDICINA ONLINE MANGIARE TIPI DI ZUCCHERO INTEGRALE CANNA FRUTTA MAGRA DIABETE CALORIE GLICEMIA RICETTA INGRASSARE DIMAGRIRE INSULINA GLICATA COCA COLA ARANCIATA THE BERE ALCOL DIETA CIBPrima di iniziare la lettura, per meglio comprendere l’argomento trattato, vi consiglio di leggere questo articolo: Cosa può e non può mangiare il diabetico: cibi per controllare la glicemia

Per la pianificazione della dieta in caso di diabete è essenziale eliminare completamente lo zucchero da cucina (saccarosio); al suo posto è possibile utilizzare (in piccole dosi e dopo parere medico positivo):

  • Saccarina.
  • Ciclamato.
  • Miele: in quantità moderate il diabetico può utilizzarlo ma deve controllare la glicemia.
  • Stevia: indicato per coloro che soffrono di ipertensione, diabete di tipo 2 e/o insulino-resistenza in quanto sembrerebbe favorire il trasporto dello zucchero dentro le cellule con una riduzione dell’insulino-resistenza e un effetto ipoglicemico.
  • Fruttosio: è consigliabile ai diabetici ma, se si supera la dose massima giornaliera consigliata, che è pari a 30 grammi, si può avere un aumento della trigliceridemia.
  • Sorbitolo: non innalza la glicemia, infatti, una volta arrivato nell’intestino il sorbitolo è convertito in fruttosio, da cui la possibilità per i diabetici di utilizzare questo zucchero. Va consumato saltuariamente ed in piccole dosi (l’uso cronico è sconsigliato).
  • Aspartame: non è adatto in gravidanza, a tal proposito leggi anche: L’aspartame fa bene o fa male alla salute? ed anche: Nuovo studio italiano assolve l’aspartame: non è cancerogeno

I migliori prodotti per diabetici
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Non sono grasso: ho la costituzione robusta e le ossa grosse

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Ricostruzione, generata al computer, di come potrebbe essere lo scheletro di Keith Martin, un uomo inglese arrivato a pesare oltre 400 kg

Quante volte si sentono queste frasi, che giustificherebbero una siluette non proprio da ballerina/o? Moltissime! Ma dal punto di vista scientifico, è davvero così? Ovviamente no: la cosiddetta costituzione robusta è un vero e proprio alibi utilizzato per giustificare uno stato di sovrappeso o addirittura obesità dovuto semplicemente a un eccesso di grasso. Per dimostrarlo è sufficiente analizzare la questione dal punto di vista scientifico e, in particolare, “bioimpedenziometrico”. Ma cominciamo dalle basi, facendoci questa semplice domanda:

Da cosa dipende il peso corporeo?

Il nostro corpo è formato prevalentamente da:

  • ossa;
  • organi interni;
  • muscoli;
  • grasso corporeo.

La nostra “costituzione” dipende quindi dalla somma di questi quattro componenti a cui bisogna aggiungere il peso di altre componenti minori, come feci, urina e cibo ingerito, abbastanza ininfluenti per il nostro ragionamento a meno che non prendiamo in considerazione alcuni casi limite come ad esempio il globo vescicale in cui vari litri di urina si accumulano patologicamente in vescica ed aumentano il peso corporeo totale anche di alcuni kg. Escludiamo quindi le patologie e torniamo ad un organismo sano facendoci questa domanda: quando si parla di “costituzione” o “corporatura” cosa si intende di preciso? Due soggetti della stessa altezza, ma corporatura differente, avrebbero pesi differenti pur se con la stessa percentuale di grasso corporeo. Dunque la corporatura è legata al concetto di peso forma, nel senso che due soggetti con la stessa altezza possono avere un peso forma differente anche se hanno la stessa percentuale di grasso corporeo. Analizziamo allora questi fattori per capire quali di essi possono cambiare da soggetto a soggetto e l’entità di queste variazioni.

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Ho le ossa grosse

Il peso delle ossa è pari a circa il 20% del peso corporeo (in un soggetto in peso forma), cioè circa 15 kg in un adulto di 75 kg.
Anche ammessa (e non concessa) una variabilità individuale molto alta, pari al 15%, del peso delle ossa tra due persone della stessa altezza, stiamo parlando di 2 kg di differenza, e cioè uno scostamento dalla media di un peso veramente esiguo. In un soggetto che pesi 60 kg, il peso dello scheletro è 12 kg ed ammettendo una variabilità individuale al 10 %, stiamo parlando di poco più di un kg di differenza. Tali dati non giustificano dunque una differenza sostanziale nel peso forma: un soggetto che pesi 10 o 15 kg in più rispetto al peso forma, se dice che ciò dipende dalle “ossa grosse”, sta dicendo ovviamente una bugia. Per approfondire, leggi: Quanto pesano scheletro ed ossa?

I miei organi interni pesano tanto

E gli organi? Quanto influiscono sul peso totale? La prima cosa da dire è che il peso degli organi interni non varia molto: non esistono soggetti sani con fegato, intestino, cuore enormi che giustifichino un peso di diversi chili superiore agli altri; mentre totalmente diverso è il discorso per individui malati in cui gli organi interni possono variare volume e peso anche in modo notevole in virtù di una data patologia. Chi pesa 10 kg di più rispetto al proprio peso forma e imputa la colpa “all’enorme peso dei propri polmoni”, sta dicendo ovviamente una bugia. A tale proposito leggi anche: Differenze di peso tra gli organi interni di un uomo e di una donna

Muscoli e grasso

Rimangono i muscoli ed il grasso corporeo, i quali certamente possono variare tantissimo. Dunque, la corporatura robusta, visto che non può essere dovuta al peso delle ossa e degli organi interni, dovrebbe in teoria dipendere solo dai muscoli.
La muscolatura è senz’altro un fattore genetico: ci sono persone naturalmente molto muscolose e altre molto poco. Le prime in genere ottengono buoni risultati a seguito di un programma di potenziamento, con aumenti sostanziali di massa muscolare, gli altri ottengono risultati meno buoni o scarsi, tuttavia quando si parla di costituzione non si intende la massa muscolare, altrimenti si direbbe “sei un soggetto muscoloso”, ma dato che spesso questa affermazione non sarebbe supportata dall’evidenza… si parla di costituzione!
I soggetti che pensano di essere di costituzione robusta in realtà associano due fattori: un buona muscolatura ed un eccesso di massa grassa. Sono per esempio gli “armadi” che non “hanno la pancia”, ma sono enormi grazie a una distribuzione del grasso uniforme e non localizzata, supportata da una buona muscolatura. Ovviamente il peso forma di questi soggetti è più alto del normale, ma anche in questo caso, analizzando a fondo la questione, si scopre che una muscolatura naturale non può giustificare un aumento di peso di svariati chili: ne può giustificare solo alcuni. Un soggetto di questo tipo, con magari 15 o 20 kg in più rispetto al peso normale, non può giustificarsi con “è colpa della mia costituzione” dal momento che solo pochi kg in eccesso sarebbero dovuti ai muscoli e la maggior parte è invece dovuta all’adipe.
L’Indice di Massa Corporea di un soggetto muscoloso può arrivare a 23, al massimo a 24 ma stiamo già parlando di soggetti con muscolature da bodybuilder, in cui le percentuali di massa grassa sono bassissime (ben al di sotto del 10 %) ed i muscoli sono elevatissimi.
Ci sono persone con IMC di 26 e oltre che pensano di essere normopeso, quando in realtà la loro massa grassa è ben oltre il 15% nel caso degli uomini e del 20% per le donne, quindi sono oggettivamente in sovrappeso a causa del grasso in eccesso, non certo per i muscoli, le ossa o gli organi interni!

“Peso tanto perché non vado in bagno!”

Più di un nostro paziente in evidente sovrappeso, ha spesso giustificato il proprio peso con un “dottore, peso tanto perché sono stitico e sono pieno di cacca!”. Purtroppo per il soggetto, è veramente facile smentire la sua affermazione, visto che ogni giorno l’organismo umano emette circa 100-150 grammi di feci: non andare in bagno per un paio di giorni non può giustificare un sovrappeso di 10, 20 o addirittura 30 kg! Stesso discorso vale per chi si giustifica con “peso tanto perché sono pieno di aria e di pipì”. L’aria non aggiunge peso sulla bilancia, al più determina meteorismo e flatulenza, mentre la quantità di urina emessa ogni giorno è di circa un litro e mezzo e non può certo giustificare uno stato di obesità.

Leggi anche: Quanto peso perdiamo ogni volta che andiamo in bagno?

Come sciogliere ogni dubbio?

Se pensate di essere veramente di costituzione robusta, fate una semplice misurazione con bioimpedenzometria e verificate di avere una massa grassa uguale o inferiore al 15% se siete uomo o 20% se siete donne: questo è l’unico dato veramente oggettivo che può dirvi se siete “robusti” o se in realtà, più probabilmente, siete in sovrappeso (o addirittura obesi) a causa dell’eccesso di grasso. E prima di chiudere vorrei ricordarvi un ultimo concetto: avere “spalle larghe” o fianchi larghi”, non è una giustificazione per essere in sovrappeso. Esistono persone ad esempio con spalle larghe per motivi genetici legati alla conformazione dello scheletro o semplicemente perché hanno deltoidi pronunciati (vedi i nuotatori), ma non per questo sono necessariamente in sovrappeso: esistono persone con spalle larghe ma con % di massa grassa normali (e quindi persone “normopeso”) ed esistono persone con spalle strette ed obese.

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